sabato 15 dicembre 2018

Anno Zero // Capitolo 5: la festa a Montecarlo


MAS19:
Ciao a tutti! One-one-one!!11!!!!1! tunz tunz tunz!!111!!!! Lewis ha appena invitato tutti quanti alla festa che ha deciso di dare questa sera in occasione della sua vittoria tanto inaspettata quanto ottenuta per cu*o e non per merito...
BUT22:
...rendendo il mondiale falsato.
MAS19:
Mi hai levato le parole di bocca. Ci sei, stasera?
BUT22:
Progettavo di andare a letto alle otto di sera, vista la mia incredibile stanchezza, ben due ore dopo avere cenato, ma farò uno strappo alla regola.
MAS19:
E tu, Britney, ci sei?
ROS06:
No, io non partecipo a questi eventi. Sono una persona anziana, ormai. Queste feste in cui si beve come spugne tanto paga qualcun altro e in cui ci si dichiara al proprio compagno di squadra (o ex compagno di squadra, per chi non gareggia più) non fanno più per me.
MAS19:
Lewis ha detto che stasera paghi tutto tu, quindi ti converrebbe venire. Sarebbe brutto se tutti bevessero a spese tue, tranne te.
ROS06:
What the f*ck?!?!?!?! Come si permette?
BUT22:
Dice che ti sei rifiutato di dargli i soldi per offrirci la cena. Eravate d'accordo che avresti pagato tu, quindi ti fa pagare per la sua festa.
ROS06:
Non, non eravamo affatto d'accordo. Penso che andrò a ricordarglielo e a fargli notare che i soldi li deve tirare fuori lui. Ci vediamo stasera!
BUT22:
Okay. Buona fortuna!
ROS06:
Grazie, ma non ce n'è bisogno. Sono sicuro che Lewis cederà su ogni punto e che pagherà lui.

***

«N1co!!!11!!!!!11! Che piacere! Come mai sei venuto a raggiungermi?»
«Perché voglio mettere in chiaro una cosa.»
Lewis gli fece gli occhi dolci.
«Che sei contento che io abbia vinto e che mi sia ricordato di te decidendo di festeggiare a spese tue? Aaaawww, grazie, è gentilissimo da parte tua.»
«No, non hai capito un ca**o, proprio come Vettel. Non ho intenzione di pagare.»
«Sei un gran tirchio. E vi lamentate tutti di me perché compro i croccantini solo quando c’è lo sconto.»
«Io sarò anche tirchio, ma tu sei uno scroccone.»
«Vogliamo parlare di tutte le volte che abbiamo dovuto elemosinare buoni pasto per pagarci la cena? Il regolamento delle cene tra piloti dice chiaramente che è il campione del mondo in carica che offre la cena, anche se è andato in pensione.»
«Le cene ve le pagate da soli, dato che uno dei motivi per cui ho deciso di andare in pensione è stato non essere presente al momento in cui arriva il conto delle suddette cene» replicò Nico. «Potete dividervi le spese, non c'è bisogno di progettare di addebitare tutto a me.»
All’improvviso sul volto di Lewis comparve un’espressione da furbetto.
«Ammetto che tu possa avere ragione, ma c'è una cosa che non mi spiego.»
«Ovvero?»
«Che tu te ne stia lì imbambolato a parlare di soldi quando potresti saltarmi addosso e darmi almeno un bacio.»
In altre circostanze Nico non avrebbe esitato e sarebbe ceduto alla tentazione, ma in quel caso non poteva permetterselo: se avesse assecondato la richiesta di Lewis, avrebbe finito per accettare di pagare il conto; era quello lo scopo del suo ex compagno di squadra.
«No» rifiutò, con decisione. «Se proprio vuoi un bacio, te lo fai dare da Toto.»
Come da buona tradizione, proprio Toto si presentò al loro cospetto, come se fosse stato appostato a pochi metri di distanza per origliare.
«AAAAAAAWWWWWW!»
Nico e Lewis si girarono verso di lui.
Li stava fissando leccandosi le labbra.
«Toto, sei sicuro di stare bene?» chiese Nico, piuttosto preoccupato. «Cosa ti sta succedendo?»
«Mi sta succedendo che siamo tutti e tre qui, insieme... e per una volta non abbiamo motivi per tirarci addosso i piatti come accadeva durante gli scorsi anni ogni volta in cui organizzavamo una cena romantica. È una cosa bellissima!»
«Aaaawwww» mormorò Lewis. «Mi stai facendo commuovere.»
«Adesso che ti sei commosso, posso baciarti?»
«Certo.»
Nico gli scoccò un'occhiataccia.
«Stai dicendo che preferisci baciare lui piuttosto che baciare me? Tutto ciò è molto scorretto. Credevo che non avessi un preferito, tra di noi.»
Toto continuò a leccarsi le labbra.
«Non ho preferenze, se non per i threesome. In attesa della festa, che cosa ne dite di dedicarci a qualche attività romantica?»

***

Lewis si svegliò di soprassalto.
Era tardissimo! A quell'ora un bambino piccolo come Max Verstappen doveva essere già a letto e la festa doveva già essere iniziata; o almeno Lewis sperava che Max fosse già a letto, così non si sarebbe presentato all’evento.
Per quanto riguardava le questioni più importanti, Lewis era avvinghiato a Nico e Toto, che dormivano beatamente.
Erano tutti e tre completamente vestiti, per fortuna... o purtroppo?
Non dovevano avere fatto niente di troppo spinto. Probabilmente si erano solo spettinati i capelli a vicenda, a giudicare dalla criniera sparata in aria sulla testa di Nico.
Lewis gli diede un bacio su una guancia e Nico si svegliò, come la bella addormentata.
«Allora» gli chiese Lewis, «Stasera paghi tu?»
Nico lo guardò negli occhi.
«Aaaawwww, sì.»
«Che bella cosa!» esclamò Lewis. «Siamo sicuramente la coppia più affiatata del paddock.»
«Se fossi in te» ribatté Nico, «Non sottovaluterei i Buttonso.»
«Questa è una grandissima stronzata» rispose Lewis, con fermezza. «Noi siamo una coppia equilibrata, loro no. Come dimostra il loro ship-name, c'è una personalità dominante.»
«E ha ottenuto quel dominio per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato.»
«Esatto! Vedo che mi capisci al volo!»

***

«Hola!!111!!!! Che piacere rivederti, Jensy!»
Jenson spalancò gli occhi, pensando che, evidentemente, Fernando stava perdendo colpi ancora più di lui, nonostante la giovane età.
«Sembra che non ci vediamo da una vita... Sono stato ospite del box McLaren per tutto il weekend.»
«Io non c'ero. Sai benissimo che corro in GP2.»
«Ah, già.»
«Quest'anno ho il titolo in tasca.»
«Io, invece, ho in tasca dei cioccolatini. Ne vuoi uno?»
«Aaaawwww, grazie! Sei adorabile!»
Jenson allungò un cioccolatino a Fernando, con il solo risultato che tale cioccolatino finì tra le mani di Felipe, che stava lì in agguato, pronto per commettere quel furto.
Per Fernando fu un duro colpo.
«Come osi?»
Felipe scartò il cioccolatino, se lo mise in bocca e diede a Fernando l'involucro.
«Vai a buttare via la carta, per cortesia.»
Era chiaramente di più di quanto perfino la persona più equilibrata potesse sopportare. Fernando reagì all’istante e iniziò immediatamente a esprimersi nella lingua ufficiale degli insulti.
«Mi hai rubato il cioccolatino, come a Barcellona!»
Felipe non si scompose.
«Ti ho rubato il cioccolatino? Ti ho rubato il cioccolatino come a Barcellona? A Barcellona Jenson non c'era nemmeno. I cioccolatini me li ha spediti a casa, perché era immobilizzato da terribili dolori reumatici.»
«Hai fatto apposta!»
«Ho fatto apposta? Ma va a ca*are! Ma va a ca*are! Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così? Gareggi in GP2 e dici cose così?»
«Ho ricevuto cioccolatini in regalo da Heidfeld, ho ricevuto cioccolatini in regalo da tutti e a tre giri dalla fine non si può fare.»
«Scrocchi cioccolatini e dici cose così? Amico, prova a imparare!»
«Prova tu a imparare!»
A quel punto Jenson decise di intervenire.
«Scusate, ma non ci ho capito granché. Ho preso lezioni di italiano di nascosto per potere spiegare le cose a Sebby quando non ci capisce un ca**o, ma se insistete a parlare così velocemente non riesco a starvi dietro.»
«Bada ai fatti tuoi» gli intimò Fernando.
Jenson ricordò di avere altri cioccolatini e, dopo averne scartato uno, glielo infilò in bocca.
Fernando si calmò immediatamente. Non solo: probabilmente quel cioccolatino conteneva sostanze allucinogene, dato che saltò addosso a Felipe e gli diede un bacio.
Felipe non si tirò indietro.
Entusiasta per come si stavano svolgendo le cose, Jenson decise di aggregarsi immediatamente ai due e li seguì in un privè.
Si stavano innocentemente accarezzando, rigorosamente in threesome, quando Raffa li colse sul fatto e parve non apprezzare.
Intimando a Jenson e a Fernando di tenere le mani giù da suo marito, iniziò a prendere a calci prima entrambi e poi solo uno dei due, quando Fernando, più giovane e scattante, riuscì a fuggire a gambe levate.
Al mondo non c'era più religione, pensò Jenson, e un povero anziano come lui veniva torturato dai tacchi a spillo di Raffa Massa.

***

RIC03:
Dove sei?
MAS19:
Sto cercando di convincere Raffa a non uccidere i Buttonso, o meglio, a non uccidere Jenson, perché Fernando si è già dileguato.
RIC03:
Cos'hanno fatto per meritarsi un simile trattamento?
MAS19:
Mi hanno palpeggiato in maniera piuttosto spinta. Raffa è convinta che si tratti di un abuso. In realtà io ero d'accordo.
RIC03:
Fammi capire, ti fai toccare così da loro e non da me?
MAS19:
So che sei innamorato di Dany. Non mi permetterei mai di cercare di sedurti.
RIC03:
Mi hai scoperto.
MAS19:
Con tutte le volte che vi ho visto ballare insieme... So che a nessuno di voi piace il ballo e che è solo una scusa per stare a contatto l'uno con l'altro.
RIC03:
Aaaaawwwww! <3
MAS19:
Ma... aspetta, mi cercavi?
RIC03:
Ah, già. Sono le 21.55, ormai Felix dovrebbe essere sul punto di trasformarsi in Felipinho. A quest'ora credo che senta già un desiderio irrefrenabile di dedicarsi ad attività tipiche dell'infanzia. Forse bisognerebbe andare ad avvertirlo che è ora di nascondersi, prima che qualcuno scopra il suo segreto.

***

Felipinho era molto deluso. Lance Stroll gli aveva appena riso in faccia alla sua proposta di andare insieme a giocare con il camion dei pompieri.
Era tardi.
Era tardissimo.
Si sentiva come una baby Cenerentola sul punto di perdere la scarpetta.
A proposito, Cenerentola avrebbe dovuto usare quella scarpa per bersi un Martini, piuttosto che scappare. Tutto ciò che rischiava era di perdere il suo vestito, non di perdere dieci anni di età.
Felipinho andò a nascondersi in bagno.
Sarebbe rimasto chiuso là dentro finché non fosse riuscito a contattare qualcuno di fidato a cui chiedere di portargli un cambio d'abito.
Ebbe un colpo di fortuna, dato che vide il Principe Nico che stava per baciare qualcuno appoggiato contro alla parete.
«Help me!!111!!!!!11!» lo invocò.
Nico si tirò indietro, allontanandosi dal suo partner che uscì quindi allo scoperto.
Felipinho esclamò: «Tunz, tunz, tunz!!!11!!!11!! Non ci posso credere, tu e Lewis vi stavate baciando. Dov’è Toto?»
«Che domande fai, Felipinho?» protestò Nico. «Io e Lewis non ci stavamo baciando e, soprattutto, cosa c’entra Toto?»
Felipinho avvampò.
“Forse non avrei dovuto intromettermi nei fatti loro.”
«Felipinho?» ripeté Lewis. «Non capisco, lui non è Felix? A proposito...» I suoi occhi erano spalancati, forse più per terrore che per stupore. «Felix, perché sei così pallido? Sei sicuro di stare bene?»
In effetti no, non ne era per niente sicuro, dato che stava per trasformarsi nel vero se stesso.
Felix non si sarebbe mai fatto cogliere sul fatto da un avversario, ma a Felipinho non importava. In quel momento non era Felix e Lewis non era un avversario, ma un carissimo amico che giocava con lui di tanto in tanto.
Nico intervenne: «È una lunga storia. Restane fuori, Lewis.»
«Neanche per sogno. Se mi dici cosa sta succedendo, facciamo a metà con le spese di stasera.»
«Okay.»
Incurante del fatto che Nico stesse vendendo il suo segreto per quattro spiccioli (o forse per qualche migliaio di euro), Felix iniziò a sognare a occhi aperti.
"Forse adesso potremo finalmente giocare con le macchinine tutti insieme."
Nico iniziò a raccontare: «Tutto è iniziato qualche mese fa. Era il 3 gennaio e a casa di Felipe è stata organizzata una gara tra Felipinho e Dan...»

***

MAS19:
Dove sei?
Raffa19:
Ti stiamo cercando da ore!
FLX00:
Sto giocando con Lewis. Mi aveva detto che vi chiamava per informarvi.
MAS19:
Invece non l’ha fatto. Hai bisogno di noi o di una baby-sitter? Ti senti a disagio in sua presenza?
FLX00:
Noooooohhhhh, Lewis è il migliore baby-sitter di sempre, anche se è una schiappa a giocare con le macchinine! <3 Lasciatemi qui con lui e rimanete alla festa.
Raffa19:
Okay, ma non demolite la casa.
FLX00:
Lewis ha detto che proverà a non farlo.

***

«Sei sempre il solito» protestò Nico. «Non diventerai mai una persona responsabile.»
Lewis gli strizzò un occhio.
«La mia irresponsabilità è proprio ciò che ti piace di me e che ci ha portato a diventare la coppia più affiatata del paddock.»
«Io non sottovaluterei i Simi.»
«Aaaaaaawwwwww, i Simi! Ti confesso che nel tempo libero scrivo fan fiction su di loro.»
«One-one-one!!!11!!!! Che cosa aspetti a farmele leggere?»
Felipinho si mise a saltellare.
«Anch'io voglio leggerle!»
«Va bene.»
Nico scoccò un'occhiataccia a Lewis.
«Ti rendi conto che Felipinho ha sette anni?»
«Sì.»
«E vorresti fargli leggere le tue fan fiction Simi?»
«Sì, perché ne ho un repertorio bellissimo che tutti dovrebbero conoscere: i Simi che costruiscono un pupazzo di neve, i Simi che si fanno le linguacce, Kimi che finge di essere Babbo Natale e Sebby che gli promette di non dire più parolacce se gli farà un bel regalo, i Simi che vanno a fare birdwatching e a contemplare gabbiani, i Simi che...»
Nico lo interruppe: «Va bene, va bene. Non sapevo che scrivessi fan fiction per bambini.»
«I Simi mi ispirano. Sono perfetti per un'audience infantile.»

***

«Kimiiiii!»
«Dimmi, mio dolcissimo cucciolo di renna.»
«Cucciolo di renna?!»
«Sì, sei dolce come un cucciolo di renna e non ti permetterò di negare.»
«Aaaaaawwwww!»
«Bwoahhhh.»
«Cosa ne diresti di terminare la serata in bellezza costruendo un pupazzo di neve?»
«Ottima idea, ma trovare della neve a Montecarlo a fine maggio mi sembra complicato.»
«Mhm... hai ragione, credo che dovremmo aspettare il gran premio del Canada. Là, con un po’ di fortuna, troveremo quello che cerchiamo.»
«Ne dubito, Sebby. È estate. Non riusciremo mai a costruire un pupazzo di neve.»
«Che brutta cosa. Speriamo almeno che capiti qualcosa di bello per compensare.»
Effettivamente qualcosa di bello capitò: a Montreal Max Verstappen, che partiva dalla pole, si girò alla prima curva facendo piazza pulita intorno a sé. Hamilton si ritirò, Ricciardo e il piccolo Massa precipitarono nelle retrovie, Sebastian vinse la gara e Kimi arrivò secondo. Arrivò terzo Bottas, dopo una lunga e intensa battaglia con la Renault di Hulkenberg. Vista la sua assenza dal podio, l’opinione pubblica riprese a credere che il mondiale non fosse falsato. Palmer ottenne una storica top-five, mentre Felix e Daniel arrivarono sesto e settimo dopo lunghe rimonte. Chiusero a punti anche Perez, Kvyat e Sainz.
Era un momento eclatante: Verstappen rimaneva fermo a 83 punti, mentre Ricciardo si portava a 82. Seguiva Felix a 79, mentre i due ferraristi si erano portati a 75 e 68.
Sarebbero seguiti tempi meravigliosi, Sebastian ne era certo. Quell’anno non ci sarebbe nemmeno stata la sovrapposizione...

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Milly Sunshine