domenica 30 dicembre 2018

Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 11

TRAMA: in un alternate universe stile romanzo poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso, proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e anche un po' di trash!

***

Padre Robert invitò gli invitati a rimanere all’interno della chiesa, nonostante i becchini guidati da Heinz-Harald Friendzone stessero già portando via la bara del povero Lord Bernie. Lord Toto e Miss Susie uscirono, per andare a cambiarsi, e rientrarono poco dopo, indossando i loro abiti da cerimonia. Mentre Padre Robert annunciava che era giunto il momento di celebrare il loro matrimonio, Valtteri si diresse verso l’altare.
«Chiedo scusa per l’interruzione, ma siamo arrivati al momento clou.»
Padre Robert lo guardò con la fronte aggrottata per il dubbio.
«Di quale momento clou sta vaneggiando?»
«Come ben saprà, dal momento che lei stesso ne ha celebrato il funerale, Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora. In qualità di investigatore privato che ama farsi i fatti degli altri, ho deciso di risolvere il caso, nonostante nessuno fosse disposto a pagarmi per questo. Dal momento che ho avuto un lampo di genio e che l’ispettore Coolthard qui presente sta per essere ridicolizzato pubblicamente un’altra volta, ho pensato che questo fosse il luogo più appropriato per esporvi la mia teoria.»
Padre Robert scosse la testa.
«Mi rendo conto che sia necessario smascherare il colpevole davanti a decine di persone tutte radunate, ma non mi sembra il caso di farlo interrompendo un matrimonio.»
«Concordo» convenne Lord Toto. «Ho dovuto insistere non poco per spodestare Lord Nico e Lady Vivian e unirmi proprio oggi con la mia futura signora.»
«Sono certo che la sua signora potrà aspettare una decina di minuti» lo mise a tacere Valtteri, «Perché in presenza di tutti questi testimoni intendo rivelare una verità ineluttabile alla quale sono arrivato dopo lunghe e intense riflessioni, spremendo le mie meningi e, per mantenere la concentrazione, astenendomi dal bere tutta la vodka che mi entrava in corpo. Ho sopportato inoltre per giorni la puzza degli insopportabili sigari di Baku...»
Il prete lo interruppe: «Veramente i sigari di Baku sono pregiatissimi. Non so come faccia a non avere il desiderio di fumarsene almeno sette o otto uno dietro l’altro.»
Valtteri ignorò l’osservazione di Padre Robert. Non aveva tempo per i convenevoli a proposito dei benefici effetti del fumo.
«Carissimi presenti, sappiate che tra di voi si nasconde un assassino e che, tra pochi minuti, la sua sceneggiata sarà definitivamente terminata. Nessun assassino può pensare di avere ingannato il grande Valtteri Bottas!»
Il suo fedele socio Felipe, che era seduto in prima fila, esclamò a bassa voce un “tunz tunz tunz!!11!!!!!” in tono festoso.
Valtteri fece un cenno d’assenso, prima di invitarlo a tacere. Era il suo momento, non poteva essere disturbato dalle manie di grandezza di quell’inetto.
«Come ben saprete, il povero Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora da un colpo di mattone alla testa. Erano presenti diversi suoi parenti: Lord Niki, Lord Lewis, Lord Nico, Lord Kimi, Lord Sebastian, Lord Toto, Lord Christian, Lord Daniel, Lord Daniil, Lord Max, la segretaria Miss Susie e tutti i membri del personale di servizio, compresa la moglie segreta di Lord Bernie, la cameriera Danica. Chiunque di loro avrebbe potuto commettere il delitto, entro certe circostanze, ma preferirei scartare il personale di servizio in quanto se fossero stati persone intelligenti avrebbero passato la vita a rigirarsi i pollici vivendo di rendita invece di lavorare, di conseguenza non avrebbero l’intelligenza necessaria per commettere un delitto. Vorrei ricordare, a questo punto, che alle 18.15 circa il cuoco Juan Pablo si è sentito male e che tutti sono scesi in cucina, pensando che fosse in punto di morte.» Valtteri si rivolse a uno dei discendenti di Lord Bernie. «Immagino che lei possa confermare tutto, Lord Lewis?»
«Esatto. Ero andato in cucina nella speranza di rintracciare l’autista Pastor per chiedergli di posare nudo per un mio ritratto, ma suo padre Juan Pablo stava male e in un primo momento abbiamo pensato che fosse stato avvelenato e che stesse per morire.»
«Quindi è stato chiamato il dottor Barry e, oltre a lui, l’ispettore Coolthard.»
«Esattamente. Eravamo tutti in cucina quando il dottor Barry ha prescritto del bicarbonato al cuoco, poi tornando nel soggiorno, è stato trovato Lord Bernie con la testa sfondata.»
Valtteri annuì.
«Perfetto, su questo siamo tutti d’accordo. Sappiamo anche che il cuoco aveva cucinato pesce crudo alla singaporese, dopo che la ricetta gli era stata suggerita da un individuo insignificante che Juan Pablo non saprebbe riconoscere...»
«Ma questo» obiettò Padre Robert, «Non ha nulla a che vedere con il delitto. Se quel cuoco è stato talmente irresponsabile da provare la prima ricetta che gli veniva suggerita...»
Valtteri lo mise a tacere: «Smetta di intromettersi nel mio lavoro. Veniamo alle cose serie: tenetevi in mente la storia della ricetta del cuoco - tutt'altro che irresponsabile, dal momento che pur di non intossicare la famiglia di Lord Bernie ha sperimentato la ricetta su se stesso - e dell’individuo insignificante che gli ha suggerito una ricetta, perché ne parleremo in un secondo momento. Passando oltre, come tutti ricorderete, l’orologio di Lord Bernie era fermo alle 17.40.»
«Ovvero» intervenne Felipe, «Quando erano ormai passati quaranta minuti dall’ora del tè.»
«Esatto, ma allo stesso tempo il cuoco ha confermato che una cameriera è stata rimproverata per avere servito il tè delle cinque con oltre mezz’ora di ritardo. Quindi, Felipe, questo che cosa di porta a pensare?»
«Che l’orologio della cucina, che segnava le 18.15, segnasse un orario errato.»
«Questo, quindi, apre nuovi possibili scenari, per esempio che, contro tutte le aspettative, Lord Bernie sia stato assassinato proprio alle 17.40 e che il suo orologio sia stato rotto accidentalmente...
...
...
...ma è una spiegazione troppo nonsense per i miei gusti. Oserei affermare che Lord Bernie sia stato ucciso alle 17.40, ma che il suo orologio sia stato rotto di proposito per farci credere che il delitto fosse stato commesso oltre mezz’ora prima di quanto credevamo: secondo noi erano le 18.15, infatti, non le 17.40, e ne avremmo dedotto che Lord Bernie non era stato ucciso mentre il cuoco veniva soccorso dal dottor Barry, ma molto prima.»
«Ciò, però, complica di gran lungo le cose» obiettò Felipe, «Dal momento che tutti i parenti di Lord Bernie si trovavano in quel momento in cucina. Inoltre non spiega come sia stato possibile per l’assassino manomettere l’orologio della cucina. Avrebbe dovuto trovare un’occasione buona e...»
Valtteri lo interruppe: «Non dire assurdità. Sappiamo benissimo che cameriere e maggiordomi che lavorano nelle campagne inglesi degli anni ’40 sono tutti completamente sprovvisti di intelletto. A parte il loro datore di lavoro e i suoi parenti non saprebbero riconoscere nessuno e chiunque, secondo loro, sarebbe etichettabile come “individuo insignificante”. Qualsiasi individuo insignificante poteva introdursi in cucina e trafficare con l’orologio senza che nessuno ci facesse caso.»
«Però rimane il fatto che, dal punto di vista dell’alibi, aiuta tutti i parenti di Lord Bernie: erano radunati in cucina, credendo che il cuoco fosse in punto di morte, e perfino uno stimato medico come il dottor Barry e l’ispettore Coolthard di Scotland Yard possono confermarlo.»
«Questo, infatti, è stato un punto dolente, che mi ha quasi convinto che la mia teoria fosse errata. Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare che, in un momento di tale concitazione, chiunque avrebbe potuto allontanarsi per un attimo: tra Lord, camerieri, maggiordomi e personale di servizio random c’erano almeno trenta persone in quella cucina...»
«Anche questa è una spiegazione plausibile.»
«Taci, Felipe. Adesso devo fare una domanda a Lord Lewis e a Lord Nico.»
I due giovani Lord cercarono di nascondersi dietro a Lord Daniel, che però, facendo un gran sorrisone, esclamò: «Sapevo che l’avevate ammazzato voi, Lord Bernie! Avete fatto benissimo. Se fossi pieno di soldi, vi pagherei il migliore avvocato della Contea.»
«Non salti alle conclusioni, Lord Daniel» lo invitò Valtteri. «Lord Lewis, può confermare di avere trascorso parte della sua infanzia in un orfanotrofio?»
«Purtroppo sì» confermò Lord Lewis. «Prima di diventare un Lord ero un semplice trovatello abbandonato alla nascita sotto una pianta di pomodori.»
«E lei, Lord Nico?»
«Io, prima di essere rapito in culla, ero un principe.»
Lord Lewis intervenne: «Perdoni questa risposta assurda, signor Bottas. Mio fratello è sempre stato un visionario, fin dal tempi dell’orfanotrofio.»
«Non sono un visionario, sono un principe. Per l’esattezza sono il principe di Finlandia.»
«Ma se non conosci nemmeno una parola di finlandese...»
«Bwoah.»
Per un attimo Valtteri si emozionò: gli capitava raramente di sentire qualcuno esprimersi nella sua lingua natale e quella era una bella sorpresa. Tuttavia, siccome era un professionista e, in genere, i discorsi dell’ultimo capitolo in un luogo affollato dovevano arrivare a una conclusione logica, decise di non perdersi in quel dettaglio.
«Mi risulta che entrambi abbiate dovuto sopportare dei terribili atti di bullismo prima che Lady Marlene, la moglie di Lord Niki, vi adottasse.»
«Esatto» confermò Lord Nico. «C’era un bambino terribile che si chiamava Adrian che si comportava sempre malissimo con noi e cercava di lanciarci addosso delle bottiglie e dei bicchieri. Per fortuna avevamo un po’ di sollievo quando ci rifugiavamo in cucina a parlare con i cuochi, tali Mika e Michael Schukkinen. Ci raccontavano tante storie interessanti sull’orfanotrofio e...»
«E, immagino» disse Valtteri, «Che vi abbiano parlato di un bambino abbandonato dai suoi familiari che subiva vessazioni da parte dei bulli ospitati da quell’istituto.»
«Esatto, ma si trattava di un fatto avvenuto decenni prima. Pare che quel bambino fosse stato poi adottato da una famiglia di straccioni e che sia stato costretto a una vita terribile in cui gli tocca andare a lavorare invece che farsi mantenere da un prozio ricchissimo.»
«Che sfortuna» borbottò Lord Lewis. «Non mi sorprende che voci di corridoio raccontino che quel tizio fosse deciso ad ammazzare tutti i suoi consanguinei per vendicarsi della famiglia che l’aveva abbandonato. Secondo i fratelli Schukkinen, era segretamente il figlio di un uomo ricchissimo.»
«Tutto ciò» mormorò Felipe, «Mi pare irrilevante.»
«Invece non è affatto irrilevante» lo mise a tacere Valtteri. «Sono sicuro che abbia molta importanza. Adesso, tuttavia, è meglio venire a un altro argomento importante, ovvero l’avvelenamento con la digitale mandato all’aria dalla cameriera Vicky.»
«Carmen» lo corresse Lord Nico.
«Giusto, Carmen, ma è irrilevante. Le cameriere sono tutte uguali. Sta di fatto che Lord Niki si era procurato della rucola, che l’ha lasciata incustodita e che, quando ha chiesto a Carmen di portarvela, Carmen ha notato che in realtà era digitale e l’ha sostituita con della vera rucola. Ora, ipotizziamo che, come Carmen ha riferito, Lord Niki avesse davvero preparato della rucola e che poi qualcuno l’abbia sostituita con della digitale prima che Carmen effettuasse l’ultima sostituzione, qualcuno aveva la concreta possibilità di accedere alle cucine e di sostituirla per la prima volta?» Valtteri si rivolse ad uno a caso dei presenti. «Lei, Lord Daniil, che cosa ne pensa?»
«Penso che chiunque avrebbe potuto accedere alle cucine, perché sarebbe sembrato un individuo del tutto insignificante e, siccome il personale di servizio è mononeuronico, nessuno gli avrebbe chiesto chi era. Noi Lord, invece, abbiamo una spiccata intelligenza, come dimostra il fatto che io abbia risposto brillantemente alla sua domanda. Tunz tunz tunz! #LeninForPresident.»
«La ringrazio, Lord Daniil, la sua risposta, oltre che corretta, è stata molto illuminante. Ci ho riflettuto e, ancora una volta, mi sono chiesto: perché qualcuno avrebbe dovuto sterminare a caso alcuni discendenti di Lord Bernie con la digitale? Lei cosa ne dice, Lord Max?»
«Mhm... per soldi?»
«Ma se nessuno di noi, di suo, possiede un solo centesimo!» lo smentì il suo fratellastro Lord Daniel. «Max, mettiti subito il biberon in bocca e smettila di parlare a caso.»
«Ma quale biberon, voglio subito una pipa!»
«Decisione saggia, sei un bambino grande, ormai... Però rimane il fatto che nessuno avrebbe mai pensato di uccidere noi o i nostri cugini per l’eredità. Era evidente che non sarebbe toccata a nessuno di noi.»
«È proprio questo il dettaglio che mi sfuggiva» ammise Valtteri. «Mi ero fatto tanti viaggi mentali a proposito della cameriera Danica, la moglie del defunto Lord Bernie, perché mi sembrava una candidata ideale alla vostra soppressione, ma sono giunto a una conclusione: non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò. Perché commettere un delitto quando bastava soltanto aspettare che lo commettesse qualcun altro? Allo stesso modo, più cercavo un presunto colpevole e più arrivavo alla stessa conclusione. Alla fine mi sono detto: deve essere qualcuno che voleva uccidere Lord Bernie a tutti i costi e che non voleva fermarsi lì. Il dubbio rimaneva sempre lo stesso: chi? C’erano tanti personaggi a cui non riuscivo ad attribuire un ruolo ben preciso, come lo stalliere, come la baronessa, come tanti altri... e alla fine sono giunto a una macabra conclusione: nessun di loro c’entrava niente, erano stati messi lì a caso per allungare il brodo ed evitare che la mia mente sopraffina scoprisse il colpevole già a pagina 2. Tra tutta la gente che compariva a caso, un solo individuo era rilevante, ovvero il tipo insignificante che ha suggerito a Juan Pablo di cucinare il pesce crudo alla singaporese. Questo tizio, spacciandosi per il netturbino, si è anche introdotto in almeno due occasioni in cucina, la prima per manomettere l’orologio, la seconda per portare via la digitale scoperta dalla cameriera.»
L’ispettore Coolthard esclamò, nel colmo dello stupore: «What the f*ck?»
«Finalmente una parola dolce» osservò Lord Sebastian. «Grazie, ispettore, sapevo che un giorno avrebbe allietato la mia giornata.»
«Taci» gli intimò Lord Kimi. «Quante volte ti devo dire di non esprimerti come uno scaricatore di porto? Sei un Lord, dopotutto!»
«Non mi sono espresso in maniera vietata» puntualizzò Lord Sebastian. «Mi sono solo complimentato con l’ispettore di Scotland Yard per averlo fatto al posto mio, lui che può.»
La conversazione tra i due figli illegittimi di Lord James avrebbe potuto risultare interessante a chi si fosse interessato alle parolacce che non era consentito pronunciare ai giovani Lord, ma a Valtteri importava solo relativamente quell’argomento e, anzi, in un momento del genere era l’ultimo dei suoi pensieri.
Decise di metterli a tacere, rivolgendosi proprio all’ispettore Coolthard:
«Immagino che, se avesse almeno un centesimo dei neuroni che ho io, sarebbe già arrivato alla conclusione di questo caso molto tempo fa.»
«Non direi.»
«Si vede che è mononeuronico come maggiordomi e cameriere, allora...»
«Mi porti rispetto, signor Bottas. Io sono uno stimato membro di questa comunità, mentre lei è solo un immigrato che ruba il lavoro ai poveri cittadini scozzesi.»
«Non è colpa mia se voi poveri cittadini scozzesi non capite un accidente di criminalità e investigazione. Se le dicessi che il colpevole è all’interno di questa chiesa e che qualunque persona razionale dovrebbe essere in grado di individuarlo in un batter d’occhio, che cosa mi direbbe?»
«Le direi che, se davvero sa chi è il colpevole, le converrebbe smascherarlo e anche alla svelta, che quello che vogliamo vedere tutti è il matrimonio tra Lord Toto e Miss Susie, altro che un dibattito di mezz’ora su chi abbia ucciso Lord Bernie...»
Quelle parole fecero capire a Valtteri che, se avesse tirato per le lunghe ancora molto, tutti i presenti sarebbero entrati in crisi d’astinenza da nicotina e ciò sarebbe stato terribile. Decise quindi divenire al dunque.
«Non ci voleva molto a fare due più due e ad attribuire un’identità all’individuo insignificante. Immaginate che in gioventù Lord Bernie avesse avuto una love story segreta e che, per coprire il suo misfatto, avesse abbandonato il frutto della sua relazione. Suo figlio potrebbe essere quell’orfanello vessato dai bulli di cui parlavano i cuochi dell’istituto. Potrebbe avere deciso di sopprimerlo e di tentare di avvelenare una parte dei suoi familiari. Che cosa ne pensi, Felipe?»
«Penso che sia un’idea completamente campata in aria» replicò l’assistente, «Ma tutte le idee campate in aria funzionano e tutti i colpevoli si arrendono all’evidenza, anche quando non c’è una sola prova contro di loro, quindi ripongo la massima fiducia in questa teoria.»
«E fai bene, perché so perfettamente come ha fatto l’assassino a raggiungere Lord Bernie: quel vecchio insopportabile era vivo e vegeto quando Juan Pablo è stato male e lo era ancora quando sono arrivati il medico e l’ispettore. Mentre eravamo tutti in cucina, l’assassino si è introdotto nel soggiorno e, servendosi di un mattone, in sovrapposizione con i soccorsi a Juan Pablo, ha sfondato la testa al povero Lord. L’assassino era, ovviamente, quel figlio rifiutato tanti decenni fa.»
«La spiegazione, però, fa acqua da tutte le parti» obiettò Felipe, «Un po’ come la vettura che Lord Platinum Jacques, il presidente del Quebec, guidava insieme a un certo Lord Jenson in occasione della sei ore delle campagne inglesi.»
«Oh my B.A.R., che citazione colta» ribatté Valtteri. «Tuttavia non capisco che cosa ci sia che non ti torna. La mia spiegazione fila liscia come la vettura di Lord Kimi su una macchia d’olio lasciata dal motore dell’auto di Lord Allan McNish!»
«Non mi torna il modo in cui il presunto figlio di Lord Bernie si è introdotto in casa. Com’è possibile che nessuno l’abbia bloccato?»
Valtteri si sentì sul tetto del mondo, perché era arrivato il momento di fare la rivelazione del secolo, che avrebbe avuto un po’ lo stesso effetto del sentire affermare, da parte del notaio Fernando Alonsainz, il proprio intento di aprire uno studio notarile a Indianapolis.
«Il presunto figlio di Lord Bernie non era là presente in qualità di perfetto sconosciuto AKA individuo insignificante, bensì occupava una posizione di prestigio, che gli avrebbe consentito di gironzolare per la casa così come se niente fosse, senza che nessuno lo ritenesse un potenziale colpevole. Si trattava, come qualunque mente dotata di intelletto avrebbe dovuto capire tra pagina 5 e pagina 10, di nientemeno che Eddie Flowerjordan, l’autista dell’ispettore Coolthard!»
A quel punto, messo di fronte a una teoria campata in aria e non supportata da nessuna prova, l’autista Flowerjordan replicò alle accuse con fermezza:
«Azz, mi ha sgamato.»

***

«Susina cara, non puoi immaginare quanto sia contento di averti finalmente sposata e che questa storia sia finita una volta per tutte. Non sopportavo di avere quel detective sempre attaccato al c*lo. Per non parlare, poi, di quell’uccellaccio del malaugurio che si portava appresso...»
«Meno male, Totino mio. Sono felice che tutto si sia risolto e che il detective si sia preso una lunga pausa, decidendo di andare a fare un lungo ritiro spirituale in Brasile in compagnia del suo socio. Sono molto preoccupata per la gente del posto, che verrà assassinata in modo direttamente proporzionale alla sua presenza, ma non è più un problema nostro.»
«Già, il nostro unico problema è, al giorno d’oggi, trovare qualche parente che ci mantenga. È in momenti come questi che inizio a sentire un po’ la mancanza di Lord Bernie. Se non dovessimo trovare nessuno a cui scroccare dei soldi, dovremmo trovarci tutti un lavoro, come se fossimo dei miserabili straccioni...»
«A proposito, ho letto sul giornale che Liberty Media sta cercando dei dipendenti. Forse la strada per il dopo-Bernie è proprio trovare un’occupazione...»

***fine***

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Milly Sunshine