mercoledì 26 dicembre 2018

Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 7

TRAMA: in un alternate universe stile romanzo poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso, proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e anche un po' di trash!

***

«Sei stato vergognoso, Sebastian.»
«Lord Sebastian, prego.»
«Sei stato vergognoso, Lord Sebastian.»
«Che cosa ti porta a definirmi con un termine così degradante?»
«Il tuo assurdo comportamento. Come ti sei permesso di mettere in discussione il tuo futuro matrimonio con Miss Sacchetto di Carta?»
«Dovere. I soldi fioccano nell'eredità di Lady Vivian. Se solo non si fosse lasciata incantare dai quadri di Lord Lewis, a quest'ora si sarebbe ufficialmente fidanzata con me.»
«Se lo dici tu...»
«Lo metti in dubbio, Daniel?»
«Chiamami Lord Daniel, per cortesia.»
«E va bene. Lo metti in dubbio, Lord Daniel?»
«Sono abituato a mettere in dubbio molte cose. Quello che non mi spiego, comunque, è come sia riuscito Lord Lewis a sopraffarci nella rissa in stile Far West che è scoppiata dopo che Lady Vivian si è dichiarata a lui. Eravamo tutti contro di lui.»
«Io non mi stupisco che abbia vinto lui. Come ti sarai accorto, Lord Lewis ha violato tutte le regole di fair play che regolano le risse tra aristocratici e, dopo avere preso una bottiglia, ha iniziato a colpirci con quella.»
«Pare che gliel'abbia insegnato un suo compagno di orfanotrofio.»
«Sì, blaterava qualcosa a proposito di un certo Adrian.»
«Chissà chi è.»
«Non ne ho idea.»
Lord Daniel e Lord Sebastian arrivarono ben presto a una conclusione: chiunque fosse quel tizio, non l'avrebbero mai incontrato, dato che non risultava che fosse mai stato adottato da qualche aristocratico che l'avesse fatto entrare nell'alta società delle campagne inglesi. I non aristocratici erano irrilevanti e le loro interazioni con i Lord erano pressoché inesistenti, nel setting in cui vivevano.

***

Quando il campanello suonò i finti fratelli Stenpatrick si scambiarono un'occhiata sconvolta.
«Chi pensi che sia, adesso?»
«Non ne ho idea.»
«E se fosse l'agente di Scotland Yard con le basette che ho incontrato a Indianapolis?»
«Naaaahhhh, non ti ha riconosciuta.»
«Io non sono così ottimista.»
Danica andò ad aprire la porta con il cuore in gola.
Aprì.
Vide due loschi individui che, per sua fortuna, nulla avevano a che vedere con Scotland Yard e con Indianapolis.
«Salve, signori, cosa posso fare per voi?»
«Siamo i nuovi giardinieri» rispose uno dei due.
Danica guardò fuori.
Nella proprietà era parcheggiato un carretto di colore verde pieno di attrezzi per il giardinaggio.
«Vi ha assunti Lord Bernie?»
«Sì, mi ha mandato un telegramma più o meno una settimana fa per invitarmi ad assumere servizio presso la sua modesta dimora» rispose il giardiniere. «Mi permetta di presentarmi: mi chiamo Guido e mi piace guidare per il giardino.»
«E lui?»
«Lui è il mio collega Adrian. Ovviamente Lord Bernie, ritenendo che un solo giardiniere non potesse occuparsi del suo modesto giardino, ha voluto che entrambi raggiungessimo la sua modesta dimora. Ora siamo arrivati.»
«Lord Bernie» li informò Danica, «Nel frattempo è stato assassinato.»
«TUNZ TUNZ TUNZ!!!111!!1111!!» esclamò Guido, nel pieno del delirio. «Manderò immediatamente un telegramma al mio amico Petit Charles per informarlo dell’accaduto. Se non sono indiscreto, come è stato ucciso Lord Bernie?»
«Gli è stata spaccata la testa con un mattone.»
«Che brutta cosa.»
«Già. Ho lavato già numerose volte il copri-poltrona, ma non c’è stato niente da fare! C’è una maledetta macchia di sangue che non vuole andarsene.»
«Che tristezza. Mi chiedo perché sia necessario sfondare la testa alle persone quando si potrebbe semplicemente versare loro dell’arsenico nel tè.»
«Me lo chiedo anch’io... Ora, comunque, direi di smetterla con queste chiacchiere. Chiamo mio fratello Ricky, affinché possa accompagnarla in giro per il giardino.»

***

Era una giornata meravigliosa. Dagli occhi di Lord Lewis fioccavano talmente tanti one-one-one che gli era impossibile trattenerli tutti.
Passeggiava mano nella mano nella tenuta con la sua nuova fidanzata, sfidando l’insopportabile calore (sedici gradi al sole). Era uscito per fare a Lady Vivian una dichiarazione d'amore accanto ai cespugli di rose, in modo da conquistarla definitivamente. Naturalmente quella dichiarazione sarebbe stata falsa: l'unica donna che Lord Lewis avesse mai amato era una celebre cantante d'opera che rispondeva al nome di Scherzy Nichols. Scherzy ricambiava il suo amore, ma ricambiava anche l'amore di tantissimi suoi altri amanti, pertanto Lord Lewis si sarebbe sposato con Lady Vivian a cuore leggero: la sua eredità era troppo importante, inoltre non gli sarebbe costato nulla inventarsi qualche scusa per continuare a frequentare Scherzy.
Era immerso in queste riflessioni quando notò i due giardinieri.
Uno aveva l'aria familiare.
Aveva l'aria troppo familiare.
Un orribile ricordo si affacciò nella mente di Lord Lewis.
Era una reminescenza che proveniva dai momenti più oscuri della sua infanzia e che, nonostante fossero passati tanti anni, continuava a tormentarlo.

***

Adrian agitava minaccioso un bicchiere.
Il piccolo Lewis aveva una gran voglia di nascondersi, perché Adrian era il più kattivohhhh dei suoi compagni.
Chiamò aiuto, ma nessuno gli rispose, come accadeva di solito.
Si nascose dietro al cestino della spazzatura, ma Adrian lo trovò.
Quel maledetto teppistello l'aveva già colpito ripetute volte con il bicchiere, quando Lewis intravide il suo salvatore.
Un graziosissimo bambino biondo con i capelli lunghi, tale Nico, che raccontava di essere un principe senza che nessuno gli credesse, si stava sbracciando per indicare a due ragazzi sulla ventina l’orribile misfatto che Adrian stava commettendo.
I due dovevano essere Mika e Michael, i fratelli Schukkinen, che erano stati assunti da poco rispettivamente come cuoco e come aiuto cuoco. Intervennero prontamente, soccorrendo Lewis e rimproverando Adrian per il suo comportamento irresponsabile e scellerato.
Era la prima volta che il piccolo Lewis incontrava Mika e Michael, mentre Nico a quanto pareva li conosceva già. Gli rivelò, infatti, di avere fatto amicizia con entrambi subito dopo il loro arrivo e che sperava che i due lo adottassero, prima o poi.
Gli Schukkinen non adottarono nessuno, ma Lewis e Nico trascorsero molti giorni rifugiandosi in cucina in loro compagnia, salvandosi dalle terribili sevizie a cui Adrian e tutti gli altri bulli li sottoponevano. In quel modo vennero a scoprire dai due cuochi molti pettegolezzi a proposito dell’orfanotrofio. I due gli rivelarono che Adrian era uno dei bambini più kattivihhhh che quella struttura avesse mai ospitato.
Quella leggenda metropolitana, però, venne ben presto corretta e revisionata: si vociferava che qualche decennio prima ci fosse stata una gang molto più terribile di quella capeggiata da Adrian e che un bambino ospitato all’orfanotrofio molto tempo prima fosse stato vittima di vessazioni molto più terribili di quelle che Lewis subiva da Adrian in quei giorni bui.
«Pare che alla fine sia stato adottato da una famiglia poverissima, che non gli ha mai dato il titolo di Lord, e che una volta diventato adulto sia stato costretto ad andare a lavorare come fanno solo gli straccioni che non hanno un parente aristocratico che li mantenga» affermò Mika Schukkinen. «Si dice che abbia deciso di vendicarsi dei familiari che l’hanno abbandonato quando era ancora in fasce e di sterminarli tutti, uno dopo l’altro.»
Il piccolo Lewis rabbrividì, nel sentire quel racconto, e si lasciò prendere dal panico. Iniziò a piangere, a urlare e a tirare i capelli a Nico. Nico, disperato, fuggì via dalla cucina, si scontrò con Adrian e quest’ultimo lo picchiò selvaggiamente. Quando Lewis scoprì l’imperdonabile misfatto, si mise a inveire contro il bullo, con il risultato che venne picchiato a sua volta.
Soltanto un lungo resoconto tenuto da Michael Schukkinen a proposito della sua rivalità con un tale Juan Pablo Gutiperez-Maldontoya all’epoca della scuola di cucina calmò, almeno per il momento, gli animi fin troppo agitati.

***

«Lewis!!111!!!!111!!» esclamò il giardiniere, tutto contento. «Che bello rivederti! Ti ricordi di me? sono Adrian, il tuo compagno di orfanotrofio.»
Tutto ciò era oltraggioso perfino per Lord Lewis, che si vantava di avere meno puzza sotto al naso di tutti i suoi parenti.
«Come ti permetti, straccione? Dovresti chiamarmi Lord e darmi del lei. Sono un aristocratico, nel caso ti sia sfuggito.»
«Lord Lewis» lo ammonì Lady Vivian, «Non è il caso che tu ti metta a discutere con un giardiniere.»
«Non preoccuparti, mia amata» la rassicurò Lord Lewis, «Sto agendo soltanto per il bene di tutti e per mettere i puntini sulle I. Hai capito, Adrian? Sono un aristocratico. A-R-I-S-T-O-C-R-A-T-I-C-O. Lord. L-O-R-D. È chiaro il concetto?»
«Sì, è chiaro» ribatté Adrian, «Ma sei rimasto senza un soldo. Senza. S-E-N-Z-A. Un. U-N. Soldo. S-O-L-D-O. Anche questo mi pare chiaro. C-H-I-A-R-O.»
«Ciò è inesatto. I-N-E-S-A-T-T-O.»
«Mi è giunta voce che tu ti sia stato diseredato. D-I-S-E-R-E-D-A-T-O.»
«Sì, ma sto per sposarmi con l'erede di tutta questa fortuna. Ci sposeremo domani stesso, dopo il funerale di Lord Bernie, nella stessa chiesa. Il matrimonio sarà celebrato da Padre Robert. Il prezzo della cerimonia sarà scontato per via della promozione fedeltà. Hai sentito cos’ho detto? Matrimonio. M-A-T-R-I-M-O-N-I-O.»
«Tu che sposi un'ereditiera?» Adrian scoppiò in una risata fragorosa. «Naaahhh, sei troppo fesso per riuscirci. Rimarrai senza un soldo. Magari chiederò a Guido di assumerti come aiuto giardiniere. Sai qualcosa sulle piante? P-I-A-N...»
«Sì» rispose Lord Lewis, interrompendo con prontezza Adrian, dato che ormai era stanco di scandire tutte le parole chiave della loro conversazione. «So che alcune di esse sono velenose e che potrei utilizzarle per correggere il tè di mio fratello, se dovesse cercare di mettersi tra me e Lady Vivian con la scusa che lui è seriamente innamorato di lei. Nessuno qui la ama. Vogliamo sposarla tutti solo per soldi.»
Solo in quel momento Lord Lewis si ricordò che Lady Vivian era proprio accanto a lui e che gli stava tenendo la mano. La ragazza non ci rimase affatto bene e si allontanò, dichiarando che il loro fidanzamento era finito.
A peggiorare la situazione, Lord Lewis fu raggiunto da Lord Nico, che a quanto pareva aveva assistito a tutta la conversazione e non sembrava affatto soddisfatto.
Dopo avere sbattuto a terra Lord Lewis con un vigoroso calcio nelle parti intime, lo informò: «Non tollero che Lady Vivian venga maltrattata a questo modo. Per questa ragione ti sfido a duello. Lo scontro si svolgerà domani in tarda mattinata, quando sorgerà il sole.»
«Un duello!!111!!!111!!» Lord Lewis si rialzò all’istante, perché di fronte a tale affermazione il dolore ai testicoli diventava del tutto irrilevante. «Sì, non vedo l’ora!!!!11!!!11!! Ho sempre sognato che qualcuno mi sfidasse a duello. Mentre decido con quale arma combattere, che cosa ne dici se nel frattempo andiamo in salotto a bere un tè davanti al camino?»
«Mi sembra un’ottima idea» convenne Lord Nico. «Poi potremmo approfittarne per fumare non meno di una mezza dozzina di sigari. Ormai sto entrando in crisi d’astinenza da nicotina.»
I due entrarono in casa e, come più si addiceva a due avversari che intendevano sfidarsi a duello quanto prima, si misero a ridere e scherzare nel corso di una conversazione arricchita da termini quali “avvelenamento con arsenico”, “testa sfondata”, “eredità”, “lepri che attraversano la pista durante la sei ore delle campagne inglesi”, “agenti segreti spagnoli alti un metro e un tappo”, “complotti contro motociclisti italiani in terre malesi”, “gran premio di Spagna”, “Jerez de la Frontera”, “capelli biondo platino”, “Lord Platinum Jacques, presidente del Quebec”.
Le loro risate si interruppero soltanto quando, entrando in salotto, dove l’atmosfera era alquanto annebbiata visto che tutti i presenti, nessuno escluso, stavano fumando con insistenza, videro il loro padre adottivo, Lord Niki, che rideva sguaiatamente e senza contegno, complimentandosi con la dottoressa Minttu.
«Ahahahahahahah, è stata geniale, mia cara dottoressa! La ringrazio per avere dichiarato ufficialmente, davanti al notaio Fernando Alonsainz, che Lady Vivian non è vergine e che sono venuto ripetute volte a casa vostra per partecipare a numerosi incontri erotici con la suddetta Lady Vivian. In questo modo Lady Vivian è stata diseredata e gran parte del patrimonio sarà mia! Ora non mi resta che trovare una scusa per far diseredare anche la cameriera Danica...»
«Lady Danica Ecclestone» lo corresse la cameriera, sbattendo violentemente una teiera sul tavolo. «Sono la moglie del defunto Lord Bernie, è possibile che nessuno mi prenda minimamente in considerazione?»
Nonostante le sue proteste nessuno la prese in considerazione.
Lady Vivian, in uno scatto d’ira, schiacciò la propria sigaretta dentro un posacenere di porcellana, poi scagliò il suddetto posacenere a terra.
«Come ti sei permessa, Minttu? Sai benissimo che sono vergine! Come hai potuto affermare il contrario per compiacere questo vecchio bavoso?»
Si avvicinò con fare minaccioso alla dottoressa, che le si parò davanti brandendo un bicchiere di vodka.
«Lord Niki mi ha promesso che, se avessi fatto come voleva lui, mi avrebbe concesso di sposare suo nipote Lord Kimi e ci avrebbe mantenuti vita natural durante. Io l’ho fatto. Sono innamorata di Lord Kimi fin dal primo momento in cui l’ho visto, qualcosa come tre ore fa, se non vado errata, voglio diventare una Lady e voglio essere mantenuta, proprio come te, con la sola differenza che tu sei già una Lady, quindi sei una privileged scum. Check your privilege prima di rivolgerti a me. Inoltre, dato che non hai battuto ciglio quando la tua vita sessuale è stata messa in mezzo, sei solo una stupida vittima che non si ribella ai poteri del patriarcato.»
Lady Vivian, di fronte a quelle parole tanto orribili, scoppiò a piangere.
«Adesso nessuno mi vorrà più sposare. Crederanno tutti che io abbia davvero fatto sesso con Lord Niki, quindi che io sia disturbata mentalmente. Finirò i miei giorni in un manicomio... È risaputo, infatti, che in questo genere di ambientazioni chiunque finisca in manicomio, esattamente come finisce in carcere, morirà dopo pochi mesi, verosimilmente a causa di qualche malattia tropicale che in manicomio o in carcere era quasi impossibile contrarre.»
«A proposito di contrarre, io vorrei contrarre matrimonio con te» la informò Lord Nico. «Non importa se non abbiamo un soldo. Possiamo sempre chiedere l’elemosina... dopotutto quello che conta, per me, è non andare a lavorare.»
Lady Vivian si illuminò.
«Davvero mi vuoi sposare??22???222??? AAAAAAWWWWW!» Corse ad abbracciare Lord Nico e gli assicurò che avrebbe sfrattato la dottoressa Minttu e che l’avrebbe preso in casa con sé. «Non preoccuparti, non dovrai chiedere l’elemosina» gli assicurò. «Vivremo con i proventi del mio lavoro di restauratrice e tu rimarrai a casa a giocare con i numerosi figli che produrremo.»
«AAAAAAWWWWWW! C’è solo un piccolo dettaglio, mia amata: domani mattina all’alba devo prendere parte a un duello, quindi tra poco potrei essere morto.»
«Naaaaahhhhh, non ci sarà nessun duello» replicò Lord Lewis. «Lady Vivian non erediterà nulla, pertanto non mi interessa più né sposarla né duellare contro il suo futuro marito. Inoltre domani mattina all’alba sarò molto impegnato a convincere nostro padre Lord Niki a mantenermi, ora che l’eredità se l’è cuccata tutta lui.»
«Non tutta» puntualizzò la cameriera, sbattendo nuovamente la teiera sul tavolo. «Io sono la legittima consorte di Lord Bernie e nessuno lo può negare!»
«Lo nego io» replicò l’investigatore Valtteri, sconvolgendo tutti. «È giunto il momento di smascherare la condotta truffaldina della qui presente “Lady Danica” e di mettere nero su bianco un suo segreto piuttosto scabroso. Prego, qualcuno faccia entrare lo stalliere!»

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Milly Sunshine