martedì 25 dicembre 2018

Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 5

TRAMA: in un alternate universe stile romanzo poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso, proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e anche un po' di trash!

***

«Che ingiustizia... doverci presentare per un interrogatorio ben oltre le dieci di sera. Noi, i figli di Lord Niki Launt...»
«Sono d'accordo. Avremmo potuto andare a letto con le galline, invece siamo costretti a recarci da quel guastafeste che si è messo in testa di consegnare alla giustizia il colpevole, invece di fargli un monumento. Ma, stai tranquillo, Nico, non ce la farà.»
«Lord Nico, prego.»
«Non gli dirò quello che so. Anzi, ti sono grato per avere liberato tutti quanti noi di quel vecchiaccio malefico.»
«What?!»
«Non negare, so benissimo che sei stato tu.»
«Vorrei, ma non l'ho fatto.»
«Non ti credo. A proposito, secondo te mi sta bene la giacca sopra dalla vestaglia?»
«No, Lewis, sei ridicolo.»
«Come sei crudele. Il tuo prossimo obiettivo quale sarà? Uccidere anche me?»
«Ti ho detto che non ho ucciso Lord Bernie.»
«Non ti credo. Tunz tunz tunz!»
Lord Lewis si allontanò, diretto verso la stanza in cui l'investigatore finlandese li attendeva. Lord Nico finì di allacciarsi il farfallino, poi lo seguì.

***

«Kimi, dobbiamo proprio?»
«Devi chiamarmi Lord. Sono stanco di ripetertelo.»
«Va bene, Lord Kimi. Dobbiamo proprio andare a raccontare al detective la nostra versione dei fatti?»
«Direi di sì.»
«Lo sai che sono timido. Ce l'hai un sacchetto di carta?»
«Sì, quello in cui c'erano dentro le bottiglie di vodka che mi sono portato di riserva, essendomi dimenticato che nelle case di campagna degli anni '40 l'alcool scorre sempre a fiumi, tanto che è normalissimo offrire superalcolici a chiunque ti capiti in casa a qualsiasi ora del giorno e della notte.»
«Allora me lo daresti, quel sacchetto?»
«Cosa devi farci?»
«Mettermelo in testa!»
«Non essere ridicolo!»
«F*ck, f*ck, f*ck. Mi hai sentito, Lord Kimi? Honestly...»
Lord Kimi tappò la bocca di Lord Sebastian con una mano e, dopo averlo afferrato per un orecchio, lo condusse al cospetto dell'investigatore Valtteri.

***

Valtteri ascoltò con grande attenzione le dichiarazioni dei quattro pronipoti di non si sapeva bene di quale grado del defunto Lord Bernie.
Tutti dimostrarono un grandissimo affetto nei confronti della vittima, a cominciare da Lord Sebastian che fece un discorso chiaro e cristallino in proposito.
«Ho sempre pensato che quel vecchio maledetto si divertisse tantissimo a tenerci sulle spine. Avrebbe potuto dotare ciascuno di noi di un ingente patrimonio, invece di limitarsi a sborsare ingenti quantità di denaro solo quando ci umiliavamo a chiedergliene. In questo modo sarebbe stato molto più coerente, dato che è sempre stato lui a impedirci di lavorare.»
«Come mai questa decisione?»
«Perché secondo lui il lavoro non era qualcosa che si addica alla vita dei Lord.»
«Sono in molti, nella sua posizione sociale, a pensarlo.»
«Esatto. A dire la verità mi è sempre andato bene. Perché dovrei lavorare, quando posso farmi mantenere?»
«E perché farsi mantenere quando potrebbe uccidere il suo parente e intascarsi l'eredità?»
«Esatto, mi ha levato le parole di bocca. Devo ammettere che ho una grandissima stima per l'assassino. Mi chiedo come abbia fatto a non pensarci prima. Avrei dovuto uccidere io stesso Lord Bernie ed essere ringraziato dal resto del mondo.»
«Non le sembra di essere un po' drastico?»
«No, non era né più né meno di quanto Lord Bernie meritasse.»
Lord Sebastian non volle aggiungere altro.
Far parlare Lord Kimi fu più difficile del previsto, ma alla fine ne valse la pena.
«E lei, concorda con suo fratello?»
«Bwoah.»
«In che rapporti era con la vittima?»
«Bwoah?»
«Lo odiava anche lei?»
«Bwoah!»
«Mio caro Lord Kimi, vedo le sue occhiaie e comprendo perfettamente che vorrebbe andarsene a dormire, ma ho bisogno di un minimo di collaborazione, se voglio scoprire chi è il colpevole e permettervi di ringraziarlo davanti al resto del mondo, oltre che di pagargli il migliore avvocato di tutto l'Impero Britannico, affinché lo faccia risultare mentalmente instabile e invece che farlo finire in carcere lo faccia affidare ai servizi sociali.»
«Aaaaaaawwww!»
«Leggo emozione nei suoi occhi.»
«Tunz tunz tunz!»
Lord Sebastian intervenne timidamente: «Kimi, non è così che si tiene una conversazione, tra persone normali.»
«Hai ragione» concluse Lord Kimi. «Sono felice che Lord Bernie sia morto e sottoscrivo tutto quello che hai dichiarato tu. Spero anch'io che il colpevole venga affidato ai servizi sociali, perché non si tratta altro che di un benefattore. Lo ringrazierò personalmente per averci liberato di quella maledetta piattola del nostro prozio.»
Dopo quel monologo, suo fratello Lord Sebastian e i loro cugini iniziarono ad applaudire e continuarono per qualcosa come novantadue minuti. Valtteri si trattenne a stento dal mettersi a sbadigliare, dato che il setting prevedeva che anche lui andasse a letto con le galline, abitualmente, per poi alzarsi alle cinque di mattina.
Dopo i novantadue minuti di applausi rivolti a Lord Kimi, fu la volta di Lord Nico. Toccò a lui esprimere tutto il proprio disappunto e il proprio cordoglio per la triste dipartita di Lord Bernie e lo fece a sua volta in modo molto lampante.
«Sapevo che prima o poi sarebbe successo.»
«Come lo sapeva?»
«Me lo sentivo. Ha presente quando ci si sente qualcosa dentro, ma poi si ha paura a dirlo perché qualcuno potrebbe metterci i bastoni tra le ruote? È un po' come fanno i piloti della sei ore delle campagne inglesi: se progettano di ritirarsi dalle competizioni dopo avere conquistato la vittoria, non vanno certo a raccontarlo in anticipo.»
«Lei dice?»
«È quello che farei io se dovessi gareggiare nella sei ore delle campagne inglesi.»
«Quindi, se non ho capito male la sua metafora, temeva che Lord Bernie potesse essere ucciso, ma ha preferito tacere?»
«Esatto. Avrebbe potuto premunirsi, o addirittura pensare che il potenziale colpevole fossi io e diseredarmi.»
«Pensa che Lord Bernie volesse diseredarla?»
«No. Se proprio voleva diseredare qualcuno, avrebbe diseredato mio fratello, per via del suo deludente interesse per la pittura e per il suo inesistente interesse nei confronti degli affari.»
Lord Lewis scosse la testa, borbottando: «Ha parlato il grande esperto di finanza.»
«Taci» gli intimò Lord Nico. «Lord Bernie lo diceva sempre che non facevi altro che startene con la bava alla bocca a ritrarre giovani adoni.»
«E ti pare uno spreco di tempo?»
«Sì.»
«Tu non capisci queste cose. Hai perfino detto che Pastor è brutto.»
«Lo è!»
«Ti sei mai guardato allo specchio?»
«Di continuo.»
«E cosa vedi?»
«Un bellissimo principe azzurro.»
«Bwoahhhh!»
Sentire Lord Lewis esprimersi come il cugino Lord Kimi fu un trauma per tutti. Fu necessario farsi portare una caraffa di tè per superare quel terribile momento. Dopo il tè tutti si misero a fumare sigari di Baku offerti da Lord Nico e organizzarono una partita a carte per passarsi il tempo, per poi ricordarsi che l’interrogatorio non era ancora terminato.
A quel punto toccò a Lord Lewis esprimersi a proposito del defunto prozio. Lo fece in modo inconsueto, mettendosi a rappare:
«Bernie mi aveva stancato,
mi chiamava squattrinato,
quando lo mandai a quel paese
lui di certo non si arrese,
disse con mio sgomento
che cambiava il testamento,
aveva già i testimoni pronti,
due che sembravano bisonti,
uno era Juan Pablo il cuoco
e io gli dissi di darsi fuoco,
l'altro era il giardiniere Tracy
e non mi ricordo io che cosa feci.
Forse scappai a gambe levate
Ripensando alle dolci giornate
In cui non venivo mai inseguito
da un folle così tanto agguerrito:
Paul mi rincorreva con una mazza
e io scappai fino in piazza,
vidi la chiesa e il suo piazzale
dove domani ci sarà il funerale
e compresi che non avevo torto
a pensare che presto sarebbe morto
quell'oppressore che mi seviziava,
poi ritornai e ancora Bernie restava.
Tutto è cambiato all'improvviso
E adesso il Lord non è più vivo,
Io sto per diventare milionario...
Questo è stato solo il sommario,
nessuno si deve disperare,
il mio rap deve continuare!»
«Ma anche no!» esclamò Valtteri, che ormai non ne poteva più. «Le sembra un atteggiamento costruttivo, il suo?»
«Obiettivamente parlando, credo di averle illustrato perfettamente i miei rapporti con il mio prozio.»
«Ne deduco che anche lei sia felice della sua morte.»
«Esatto.»
«E magari progettava di ucciderlo?»
«Non escludo di averci pensato, di tanto in tanto, ma un vero progetto non l'ho mai fatto.»
«Perché aveva con sé dell'arsenico?»
«Per precauzione.»
«Prende spesso precauzioni di questo genere?»
«Sì, ma non mi fraintenda. Ho passato un'infanzia terribile e ogni tanto ho delle crisi depressive. L'arsenico lo userei per avvelenarmi.»
«Che traumi ha subito durante la sua infanzia?»
«Sono stato abbandonato non appena sono venuto alla luce... e nemmeno in un posto normale. No, sono stato abbandonato in un orto, sotto una pianta di pomodori.»
«E la cosa la fa sentire a disagio?»
«Molto. Le pare normale trovare una pianta di pomodori in Inghilterra in gennaio?»
«No.»
«Precisamente. Chiunque al posto mio sarebbe diventato pazzo.»
«E lei non ha fatto eccezione, immagino.»
«Temo di no.»
Valtteri si sentì sollevato, nell'udire Lord Lewis ammettere senza troppa riluttanza di avere problemi mentali. Chiunque, in quella casa, aveva dei problemi seri, ma in pochi erano pronti ad affermarlo.
Per il resto, l'interrogatorio non aggiunse né tolse nulla a quello che Valtteri già sapeva. Tutti e quattro erano usciti dalla stanza quando si erano recati tutti in branco in cucina. Almeno in apparenza nessuno di loro sapeva chi potesse avere ucciso Lord Bernie.
Quando se ne andarono, Valtteri si riprese scolandosi un altro mezzo litro di tè, infine andò a cercare una vodka. Ne aveva bisogno.

***

La notte era lunga e drammatica, ma sarebbe passata molto più in fretta se il loro digiuno forzato non si fosse prolungato per ore.
Convinti che, se avessero cercato con cura in cucina, avrebbero trovato almeno una fetta di dolce avanzato dal pranzo, Lord Sebastian e Lord Lewis scesero le scale illuminando il loro cammino con l'ausilio di una lampada a petrolio.
Erano entrambi molto timorosi, quindi si confidarono i loro pensieri più reconditi e scabrosi:
«Credi che il detective sospetti di noi?»
«Certo che no, Sebby.»
«Ma gli abbiamo detto, senza giri di parole, che desideravamo tutti che Lord Bernie morisse.»
«Avremmo destato maggiori sospetti se ci fossimo mostrati troppo addolorati, non credi?»
«Mhm, sì, può darsi.»
Avanzarono con fare circospetto, convinti che ci fosse qualcuno nell'ombra pronto ad abbatterli con un colpo di mattone, ma tutto filò liscio.
Non entrarono in cucina.
La luce era accesa.
C'erano due persone che confabulavano.
Lord Sebastian riconobbe una coppia di camerieri senza nome ai quali nessuno aveva prestato la benché minima attenzione.
Esclamò sottovoce un “tunz tunz tunz” e si mise all’ascolto di una storia con tanti retroscena oscuri.
«Non hai niente di cui preoccuparti, mia cara sorellina. Nessuno ci scoprirà mai.»
«Ti ho detto che l'agente di Scotland Yard che fa il turno di notte e che ha sostituito l'ispettore Coolthard a sorvegliare la casa mi ha già vista.»
«Suvvia, tutte queste storie solo perché somiglia a un acrobata da circo con le basette che hai incontrato anni fa a Indianapolis...»
«Non gli somiglia solo. Sono sicura che è lui.»
«E se anche ti riconoscesse? Non hai fatto nulla di male, a parte sposare un multimilionario avanti con gli anni nella speranza che morisse e ti proclamasse sua erede.»
«Peccato che non sia morto di morte naturale. Te l'avevo detto che sarebbe stato un errore. Avrei dovuto trovarmene uno più giovane e farmi liquidare profumatamente al momento del divorzio, come ho fatto negli Stati Uniti quando ho sposato il nipote di Lord Mario e quando mi sono risposata con il figlio di Lord Dale.»
«A volte mi chiedo come mai, nonostante tutti i soldi che hai arraffato nel corso degli anni, tu sia costantemente sul lastrico.»
«Te l'ho detto: Lady Milka ha iniziato a ricattarmi fin dalla prima volta in cui ci siamo viste. Sa quello che ho fatto a Sarah Carpenfisher, la moglie di Lord Ed. Mi ha vista mentre manomettevo il suo collirio. Sa che sono io che le ho fatto assumere quella sostanza urticante che le ha rovinato la vista e la costringe a utilizzare occhiali spessi come fondi di bottiglia. Sa che l'ho fatto perché il matrimonio tra me e il mio primo marito, il giovane nipote di Lord Mario, è terminato solo a causa delle sue intromissioni.»
«Però è stato un bene che quel matrimonio sia terminato, dato che hai incontrato me e abbiamo deciso di spacciarci per fratello e sorella e di continuare a spennare uomini pieni di soldi che si innamoravano di te in un battito di ciglia. Vedrai, Danica cara, ce ne saranno tanti altri.»
«Sempre se non dovesse nascere uno scandalo o se non dovessi essere condannata per l'omicidio di mio marito Lord Bernie.»
«Naaaahhhh, nessuno farà caso a te. La nostra idea di spacciarci per camerieri è stata d'aiuto.»
«Sarebbe stato molto più d'aiuto se nessuno avesse commesso un delitto in questa casa. Non sarai stato tu, Ricky?»
«Certo che no! Tanto aveva ormai un piede nella fossa, che bisogno c'era di ucciderlo?»
«Se solo tutti la pensassero come noi, non ci saremmo trovati con questa gatta da pelare. Va beh, speriamo bene.»
Lord Sebastian e Lord Lewis si scambiarono un'occhiata e se ne andarono in punta di piedi, chiedendosi cosa fare a quel proposito.
Si diressero nella stanza di Lord Sebastian e la discussione in proposito durò circa trenta secondi. A quel punto Lord Lewis si tolse la vestaglia e Lord Sebastian gli saltò addosso.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine