sabato 29 dicembre 2018

Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 10

TRAMA: in un alternate universe stile romanzo poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso, proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e anche un po' di trash!

***

Lord Lewis uscì dal garage mettendosi le mani tra i capelli, avendo cura di spettinarseli giusto perché infrangere le regole d'eleganza che dominavano la vita pubblica dei Lord era il suo obiettivo principale, e corse ad avvertire Lord Nico dell'orribile evento di cui era venuto a conoscenza.
Lord Nico, guastafeste come al solito, si mise a sbraitare ancora prima di scoprire quale evento sconcertante fosse accaduto.
«Avevi detto che avresti preso fuori le macchine dal garage!»
«L'avrei fatto, se fossi in possesso delle chiavi.»
«Vuoi dire che le hai perse?! Sei sempre il solito irresponsabile!»
«Smettila di rompere, che non sei ancora vecchio e ricco.»
«E tu vedi di trovare le chiavi.»
«Il punto è che non mancano solo le chiavi.» Era il momento di fare la terribile rivelazione. «Qualcuno si è portato via anche le macchine.»
«Orrorehhhhh!» Anche Lord Nico si mise le mani tra i capelli e iniziò a spettinarseli. «Tutto ciò è orribilehhhhh!»
«Sono d'accordo con te, ma non c'è bisogno che ti spettini.»
«Tu lo fai.»
«Io posso farlo.»
«Anch'io. Tanto i miei capelli tornano a posto da soli.»
Lord Lewis fu costretto ad ammettere che era vero. Nonostante tutti i tentativi, i capelli di Lord Nico rimanevano perfettamente in ordine.
Lord Lewis si avventò su di lui.
«Adesso ci penso io! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Glieli scompigliò in ogni modo possibile, ma non ci fu niente da fare.
Alla fine Lord Nico gli fece una pernacchia e si mise a ridere.
«Ah ah ah ah ah, I'm da winnahhhh!» Le sue risate terminarono di lì a poco, quando una triste certezza si impadronì di lui, tanto che confidò a Lord Lewis: «Credo di essere nel pieno di una crisi d'astinenza da nicotina. È da almeno dieci minuti che non fumo.»
«Anch'io» realizzò Lord Lewis, dando finalmente un nome al malessere che lo dilaniava fino al profondo dell’anima. «Mi sento male.»
Ci vollero una dozzina di sigari e altrettante sigarette per riprendersi perfettamente, ma entrambi ne uscirono vincenti.
Solo a quel punto si ricordarono delle auto scomparse, ma il mistero trovò ben presto una soluzione, dal momento che le due vetture vennero viste rincorrersi l'una con l'altra al limitare della proprietà.
Una delle due aveva distanziato notevolmente l'altra e, quando si fermò oltre quella che era l’apparente linea del traguardo, ne scese nientemeno che Carlito Alonsainz.
«TUNZ TUNZ TUNZ!» esclamò Lord Lewis. «Che spettacolo!»
Il meglio doveva però ancora venire, e venne quando l'auto che inseguiva per poco non investì una donna che conversava amabilmente con l'agente di Scotland Yard che stava di guardia alla proprietà in assenza dell'ispettore Coolthard.
«OMG!!11!!!»
«Tunz tunz tunz!!!11!!!»
«One-one-one!!111!!»
«A proposito, chi è quella gnoccona?»
«Smettila di pensare alle gnoccone. Ti ricordo che tra poco ti devi sposare.»
«Ah, già, tra una cosa e l'altra me n'ero dimenticato.»
La donna si mise a inveire contro lo sventurato guidatore che, quando scese, si rivelò per chi era realmente, venendo riconosciuto dai brufoli.
«Non ci credo!» esclamò Lord Lewis. «È quel poppante di Lord Max!»
Anche Lord Toto sembrava avere assistito alla scena, mentre fumava la pipa in cortile, e si diresse con aria minacciosa verso il giovanissimo Lord.
Dopo averlo severamente rimproverato, lo afferrò per un orecchio con il verosimile intento di condurlo al cospetto di Lord Christian.
«No, Lord Christian no!» lo supplicò il giovane Lord Max.
Lord Toto non volle sentire ragioni e condusse via il ragazzino.
Lord Lewis e Lord Nico si misero ad applaudire.

***

«Qual è il problema, Lord Toto?»
«Il problema è che questo poppante si comporta in modo irresponsabile. Dovresti dargli due sberle o, come più si addice a noi lord, diseredarlo.»
«E tu dovresti farti un po' i fatti tuoi. Lord Max è stato bravissimo nel tentare di difendersi da Carlito. Quel truffatore ha sfruttato un buco nel regolamento, facendogli credere di non sapere guidare sullo sterrato. Invece sono sicuro che si sia fatto insegnare da suo padre, prima di gareggiare contro il mio figliastro. Tra parentesi, Max ha dimostrato tutto il suo talento più cristallino e non sarai tu a negare il contrario.»
Lord Toto finse indifferenza.
«Se lo dici tu... Vorrà dire che non ti inviterò al mio matrimonio.»
«Ti sposi???22??22??»
«Oggi, con Miss Susie.»
«Due matrimoni in un solo giorno, dopo il funerale? Non saranno un po’ troppi? Si rischia di perdere di vista la vera festa, quella per la dipartita di Lord Bernie.»
I timori di Lord Christian erano fondati, ma Lord Toto aveva una soluzione per tutto.
«No, non ci saranno due cerimonie nuziali, oggi, ma solo una. Mi sono accordato con Padre Robert. L'unico matrimonio sarà mio e Lord Nico si attaccherà al tram.»

***

Lord Nico appariva piuttosto infervorato, mentre si accertava che la graziosa signora bionda di un metro e ottanta che Lord Max per poco non aveva investito si sentisse bene.
Quando si mise a ululare, Lord Lewis gli mise una mano sulla fronte per essere sicuro che non avesse la febbre.
«Nico, sei freddissimo.»
«E quindi?»
«Quindi il tuo delirio mi preoccupa ancora di più.»
Lord Nico si asciugò un rivolo di bava.
«Ho una gran voglia di saltare addosso a questa grandissima gnocca.»
«Lo sospettavo.»
«Tu cosa faresti al mio posto?»
«Rapperei.»
«Non essere ridicolo.»
«Ridicolo sarai tu,
Hai visto una gran fi*a
E non ti contieni più,
Non vorrei portare sfiga
Ma penso a Lady Vivi
Che non sarà soddisfatta,
Del contegno ti privi
E tutto ciò impatta
Sulle tue vive speranze
Di poterti sposare,
Di aprire le danze
Sotto al temporale
Che pioverà su di voi
Nel calore dell'estate,
Resti tra di noi,
Le mie sono sparate,
Ma da grande osservatore
Posso pronosticare
Che perderai l'amore
Se continui a sbavare!»
Lord Nico non si scompose.
«Se volessi, potrei commentare la tua immensa ignoranza, ma mi rifiuto di abbassarmi ai tuoi livelli. Preferisco concentrarmi su questioni di rilevanza molto maggiore. Per esempio ho appena riconosciuto questa donna.»
La bionda di un metro e ottanta spalancò gli occhi.
«E come sarebbe possibile? Questa è la prima volta che vengo nella Contea di Silverstone, quindi, a meno che io non abbia di fronte un visionario, mi sembra impossibile che possa ricordarsi di me.»
«Infatti non ci siamo incontrati qui» puntualizzò Lord Nico, «Ma in un altro luogo. Lei aveva un'altra identità.»
«Che assurdità! Non so che cosa si sia fumato, ma le assicuro che...»
Lord Nico la interruppe: «Ormai è inutile mentire, baronessa.»
«E va bene» ammise la baronessa. «Di giorno mi identifico come donna e di notte come uomo. La cosa le crea problemi?»
«Non gli crea nessun problema» intervenne Lord Lewis, «Anche perché non ne ha il tempo materiale. Dobbiamo andare al funerale.»
Afferrato Lord Nico per un braccio, lo trascinò via.
Quando furono abbastanza lontani, decise di indagare sulla spinosa questione che suo fratello aveva sollevato.
«Chi è quella donna?»
«Non è una donna, è bigender.»
«Lo sai che non ci capisco nulla di queste cose. Per farla più semplice, in mezzo alle gambe cos'ha? Un'asta di legno o una gola profonda?»
«Una gola profondissima.»
«AAAAWWWWW! Certo, mi dispiace che non possieda un pene, che l'avrebbe resa molto più fascinosa, ma mi farò bastare quello che ha.»
«Non dire idiozie, Lewis. La baronessa Von Hulkenberg non prenderà mai in considerazione un trovatello abbandonato sotto una pianta di pomodori, anche se è un Lord.»
«What the f*ck?! Baronessa Von Hulkenberg?»
«O il barone Von Hulkenberg, se preferisci...»
«One-one-one!!!11!!!11!!! Toglimi una curiosità: che cosa ci fa il sindaco di Le Mans nella nostra proprietà?»
«E tu toglimi un'altra curiosità: in quale alternate universe questa proprietà è nostra?»
Di fronte a quella terribile rivelazione, Lord Lewis sentì una fitta al cuore. Perfino l’identità della Baronessa Von Hulkenberg, che in quel momento stava a conversare amabilmente con l’agente Di Resta, lo lasciava del tutto indifferente.
«Mi sento male» si lamentò. «Cosa faresti, tu, al posto mio?»
«Mi infilerei la pipa in bocca, probabilmente, dopo essermi accertato di essere all’interno di una stanza» azzardò Lord Nico. «Poi mi guarderei intorno e, raccattati i primi tre che passano, organizzerei un torneo di poker.»
«Mi sembra un’ottima idea. È proprio quello che farei se non dovessimo andare al funerale.»
«Ed è anche meglio che ci sbrighiamo. Se aspettiamo un altro po’ faremo in tempo a invecchiare e verrà il momento del nostro funerale.»
Di fronte a quella dichiarazione di Lord Nico, Lord Lewis non poté fare altro che darsi una vigorosa grattata alle parti intime.

***

«Ora che quei due inetti si sono levati di torno, che cosa ne dici di parlare un po’ di cose serie, Paolino mio?»
«Aaaaaawwww, Nicoletta, quando mi chiami a quel modo mi fai arrossire. Inoltre sotto al mio kilt succede qualcosa di innominabile.»
«Sei davvero così arrapato? Allora vuole dire che gli anni passano ma, seppure l’ultima volta in cui ci siamo incontrati sia stata un secolo fa, durante quel bellissimo viaggio in India, tu sei rimasto tale e quale. Ricordo il modo in cui mi possedevi. Ricordo il modo in cui mi rassicuravi, dicendo che sapevi fare il tuo mestiere e che non sarei rimasta incinta. Ti sbagliavi di grosso! Abbiamo concepito due gemelli che, per fortuna, spacciandomi per uomo, nessuno attribuisce a una relazione clandestina. Tutti credono che io sia il padre e che la loro madre sia morta di parto. Lo credono anche loro.»
«Due gemelli?!?!?!?!?! TUNZ TUNZ TUNZ!!111!!!1!!!11! Come li hai chiamati?»
«Nicolas e Pauline, in nostro onore.»
«AAAAAAWWWWWW!»
«Sono molto contenta che la cosa ti faccia piacere. Ora, il mio dubbio è uno solo: se mi faccio possedere un’altra volta, esistono possibilità di non concepire ulteriori figli?»
«Mhm... sì, vedrò cosa posso fare.»
«Ottimo. Allora perché non andiamo a rintanarci in uno sgabuzzino?»
«Non posso. Sono qui per lavoro. Devo sorvegliare che nessuno lasci la casa, a parte per andare al funerale e al matrimonio che si svolgeranno oggi.»
«Funerale?! Deve esserci un funerale?»
«Sì, Lord Bernie è stato assassinato.»
La Baronessa Von Hulkenberg spalancò gli occhi.
«What the f*ck?! Non riesco a crederci! E pensare che mi sono spinta fino a qui proprio per venirlo a trovare, per parlargli della bellezza insindacabile della città di Le Mans...»
«Sei arrivata tardi, mia cara.»
«Non fa niente. Quello che conta è essere ospitata nella casa e rimanere qui a scrocco per qualcosa come quattro mesi.»
«Non mi pare un’idea così geniale. Un pericoloso assassino si nasconde da queste parti. Ha già messo fine alla vita di Lord Bernie...»
«Ma chi se ne frega, ha solo fatto un favore a tutti quelli che non avevano il coraggio di farlo! Adesso, però, cerca di trovare un luogo in cui possiamo andare a s*opare come ricci, se non vuoi che me ne vada e salti addosso a Lord Nico.»
«Conosci Lord Nico?»
«Sì, ci siamo incontrati qualche mese fa. Sosteneva di essere un principe, ma io l’ho contraddetto, quindi mi ha sfidato a duello. È stato molto emozionante. Purtroppo quando con un colpo di spada mi ha tagliato la giacca ho avuto paura che si notasse il seno e che la mia natura femminile venisse rivelata, quindi ho finto di avere un attacco di diarrea dovuto a un morbo tropicale contratto durante un breve viaggio di durata quinquennale a cui ho partecipato in gioventù, me ne sono andata in gran fretta e ho perso il duello a tavolino.»
«Che cosa orribile.»
«Puoi dirlo forte. Credo che, per riprendermi, dovrò fumare almeno sei o sette sigarette una dietro l’altra, bere mezzo litro di tè, fare una dozzina di partite a carte e fare la predica a una mezza dozzina di camerieri dopo averli sorpresi a origliare dietro alle porte.»
Il tempo per fare tutto ciò sembrava essere arrivato, dal momento che tutti i membri della famiglia di Lord Bernie e i suoi ospiti stavano uscendo di casa, probabilmente diretti al funerale.
Con loro c’era un uomo che l’agente Di Resta presentò alla baronessa Von Hulkenberg come l’ispettore finlandese Valtteri Bottas.
La baronessa borbottò un “see you later” e lo guardò allontanarsi. Prima o poi gli sarebbe piaciuto bere una vodka insieme a lui, anche se il suo preferito era quel giovane Lord che sorrideva come un ebete, che rispondeva al nome di Lord Daniel.

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Milly Sunshine