Questa è una
***
Capitolo 8: L’obiettivo finale.
[MAXINE'S POV]
In Brasile credevo che avrei vinto, rendendo il mondiale falsato, invece vinse un'altra volta Rapperton. Non riuscii nemmeno a conquistare il secondo posto, che andò a Rosbritney, nonostante l'avessi preso per i fondelli dal primo giro all'ultimo con sorpassi e balletti vari ai quali purtroppo non si degnò di prendere parte.
Sul podio cercai di organizzare un'asta di beneficienza, mettendo in palio la mia fi*a per chi, tra i due, fosse stato più convincente, ma non cavai un ragno dal buco: Rapperton mi accusava di non avere ostacolato abbastanza il suo collega, mentre Rosbritney sosteneva l'esatto opposto, ed entrambi ce l'avevano con me al punto tale che si precipitarono senza farsi troppe paranoie al convegno post-gara organizzato da Danielle Kiwi-at: "riflessioni sulle posizioni del kamasutra durante un acquazzone brasiliano".
Voci di corridoio mi informarono che anche Gufelipe era stato invitato e ciò mi fece profondamente preoccupare: perché quei due sprovveduti che avevano un mondiale da vincere non scappavano via a gambe levate, invece di intrattenersi in compagnia di quel pennuto sotto false sembianze? Non avevano paura?
[LEWIS'S POV]
Non c'era nulla che mi sorprendesse tanto quanto il terrore cieco che Maxine aveva nei confronti di Gufelipe.
Dopo la fine del convegno ci fermammo un attimo a parlarne.
«Cos'hai fatto a Maxine?»
«Niente.»
«Lei, però, ha paura di te.»
«Penso che sia tutta colpa del gufo. Quella volta in cui Maxine ha perso il portafoglio, il gufo è riuscito a sfilarne venti euro e li ha usati per comprare una scorta di preservativi che ha regalato a Danielle.»
«Ora mi è tutto chiaro.»
«Ovviamente il gufo fa paura un po' a tutti, ma ormai non ci faccio più caso.»
«Posso confidarti un segreto?»
«Certo. Tunz tunz tunz!!111!!! Mi piace quando qualcuno vuole confidarmi dei segreti. Dimmi tutto, Lewis.»
«RoGro vuole mettere il tuo gufo in pentola.»
«Orrorehhhhhh!»
«Dice che la carne di gufo è sicuramente più buona di quella del pappagallo di Nico.»
«Orrorehhhhh al quadrato!»
«A proposito, sono molto preoccupato per le sorti di quel pappagallo. Se Nico si ostina a non suicidarsi facendo harakiri per solidarietà nei confronti di quel pennuto, pensi che dovrei farlo io?»
«No, non farlo. Il suo pappagallo è in buone mani.»
[ROGRO'S POV]
Purtroppo quelle mani non sono le mie...
[LEWIS'S POV]
«Inoltre, mio caro Gufelipe, c'è un'altra cosa che mi turba.»
«Cioè?»
«Le abitudini culinarie di RoGro. Se vuole fare il bollito, perché non lo fa con il pollo?»
«Questa è una bella domanda.»
«Ci sono sempre tante galline che attraversano la strada...»
[CHICKEN'S POV]
Attraversai la strada, incurante della bicicletta che sopraggiungeva.
La bicicletta mi investì.
Il ciclista della domenica che mi aveva investito stramazzò al suolo.
Io scappai a gambe levate, dopo avergli fatto una doverosa pernacchia.
[ROGRO'S POV]
«Serve aiuto, Sonyericsson?»
«Sì, grazie. Non sono sicuro di riuscire ad alzarmi in piedi.»
«Cosa ti è successo?»
«Ho investito un pennuto enorme. Credo che fosse uno struzzo o qualcosa del genere.»
«Che cosa terribile.»
«Già, è terribile essere caduto così, davanti agli occhi di quel volatile, che mi ha ridicolizzato.»
Scossi la testa, desolato dal fatto che nessuno capisse mai dei fatti così intuitivi.
«Mais non, Marcùs. Mi riferisco al fatto che quel pennuto gigante non sia in pentola, ma che se ne stia a gironzolare così come se niente fosse. Ci pensi mai al fatto che la sua carne sarebbe sufficiente per sfamare un reggimento?»
«In effetti non ci avevo pensato.»
Guardai Sonyericsson con aria di approvazione, dato che si era ravveduto. Lo fissai con attenzione, cercando di capire se fosse un animale commestibile sotto mentite spoglie. Se avessi scoperto che lo era, il reggimento di cui sopra non avrebbe più avuto problemi di denutrizione.
[CHICKEN'S POV]
Entrai nel motorhome della Mercedes.
Trovai due cani ubriachi e tanti croccantini.
Mi misi a mangiare i croccantini.
Alla fine un cane simpaticissimo che si chiamava Roscoe o qualcosa del genere mi offrì una birra.
Accettai prontamente.
La vita nel paddock era bellissima.
[MAXINE'S POV]
Non comprendevo gli assurdi motivi per cui tutti fossero più interessati ai polli che al sesso, ma incredibilmente alla riunione straordinaria dei piloti organizzata due settimane dopo ad Abu Dhabi prima della gara si parlò soltanto di galline e non delle posizioni del kamasutra. Perfino Danielle era particolarmente agguerrita nei confronti delle galline, dopo che Marcus ebbe raccontato che ce n'era una che da settimane lo seguiva in giro per il mondo, perseguitandolo e facendolo cadere ogni volta in cui lo beccava mentre andava in giro in bicicletta.
RoGro si infervorò tantissimo, agitando in aria un enorme coltello da cucina. Poi, all'improvviso, ebbe un flashback e si ricordò di avere avuto un incidente con Marcus Sonyericsson al gran premio del Bahrein e fu il povero pilota svedese a venire inseguito da RoGro armato dell'enorme coltello da cucina.
I due iniziarono a rincorrersi per tutto il paddock, fintanto che la gallina non fece lo sgambetto a entrambi.
I loro compagni di squadra intervennero in loro soccorso: Gufelipe Nasr medicò le ferite a Marcus, mentre Estebaby faceva indossare una camicia di forza a RoGro e gli iniettava un potente calmante a base di erba messicana.
Volevo andare a complimentarmi con Gufelipe il giovane per il risultato ottenuto, ma era brasiliano e quindi inquietante: ero sicura che anche lui nascondesse un gufo da qualche parte e che prima o poi ce l'avrebbe sguinzagliato dietro. Andai quindi da Estebaby, che era un ragazzino nerd tanto dolce e minichoupi.
Estebaby fu molto modesto.
«Non ho fatto niente di eccezionale. Dopo un anno passato come suo compagno di squadra so come prendere RoGro.»
«E come lo prendi?»
«Generalmente per il collo, poi lo sbatto contro al muro ripetute volte.»
«E funziona?»
«Ancora meglio che con l'erba messicana. Stavolta, però, non c'era un muro e non ero sicuro che funzionasse anche sbatterlo contro alla gallina.»
«Ottimo lavoro!»
«Non complimentarti troppo. Purtroppo nessuno prende in considerazione le mie doti, nel calmare RoGro. Il team ha pensato che anche Kmag potesse farlo con naturalezza, ingaggiando al posto mio.»
«E tu cosa farai?»
«Non saprei. Hai bisogno di qualcuno che ti lucidi gli specchietti?»
«No, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia una lucidata alla...»
Non feci in tempo a finire la frase, che Helmut venne a ripescarmi.
«MAXINE!»
«Dimmi.»
«La gara inizierà tra venti minuti.»
«Appunto. Venti minuti sono più che sufficienti per...»
Ancora una volta non feci in tempo a finire la frase. Era tornata la gallina e stava saltando addosso a Estebaby, con il probabile intento di sottrargli gli occhiali.
Se avessi saputo che fare una s*opata era così complicato, avrei rivalutato i miei obiettivi per il futuro.
Era ormai tardi per ripensarci ed ero pronta a suicidarmi facendo harakiri se non fossi riuscita a fare sesso prima della fine del weekend, quindi mi feci coraggio e mi diressi verso la mia macchina.
Avevo una gara da disputare.
Avevo due contendenti al titolo a cui rompere i co***oni.
[NICO'S POV]
E immagino che, in particolare, tu abbia intenzione di romperli a me.
[MAXINE'S POV]
Esatto, come hai fatto a indovinare?
[NICO'S POV]
Sappi che in questo momento mio padre ti sta guardando e ti sta tirando tutti gli accidenti che non ti ho mai tirato io per via della mia aura principesca.
[MAXINE'S POV]
Dì a tuo padre che, se non la smette, mando mio padre a picchiarlo.
[JOS'S POV]
Aaaaawwwwwww, sapevo che avresti pensato a me!
[MAXINE'S POV]
Comunque no, non è necessario. So difendermi benissimo da sola. Se questo co***oncello spera di riuscire a superarmi si sbaglia di grosso.
...
...
...
...Oh, aspetta, chi è questo che mi ha appena fatto una pernacchia?
[JOS'S POV]
Come ti sei permessa, Maxine?! Ne va del buon nome della famiglia Kumpenstappen, nessuno di noi può farsi asfaltare così, senza nemmeno accennare a un minimo tentativo di difesa.
[NICO'S POV]
Tunz tunz tunz! I'm the boss, Hugo Boss!
[PASTORONE'S POV]
Smettila di darti delle arie solo perché hai superato Maxine. Non l'hai nemmeno trollato finendo in testacoda.
[NICO'S POV]
Nobody loves me.
[PASTORONE'S POV]
Esatto, mi hai levato le parole di bocca. Io spero che questo mondiale lo vinca il mio ex compagno di squadra RoGro. Sono certo che ti batterà senza problemi.
[NICO'S POV]
Quale campionato, quello di Masterchef?
[PASTORONE'S POV]
Esatto.
[MAXINE'S POV]
Le previsioni di Pastorone si rivelarono corrette: il campionato 2016 di Masterchef lo vinse proprio RoGro. Il campionato di Formula 1, che faceva da contorno a quello di Masterchef, fu invece vinto da Nico, ma a nessuno importava un fico secco di un dettaglio di così scarsa importanza.
La gara terminò malissimo, con Sebastian che mi strappò il podio e poi si mise a inseguire i Mercedes Bros. Sperai per tutto quel poco tempo che restava che facessero un mucchio tutti insieme appassionatamente, così io avrei vinto e Daniel sarebbe arrivato secondo.
[HULK'S POV]
Sììììì.
Sììììì.
Facciamo crashare tanta gente a caso, ti pregohhhhhh!
Voglio arrivare sul podio, tunz tunz tunz! Se tutti crashano a parte me forse posso addirittura vincere!
[MAXINE'S POV]
Ma questo chi è?
[HULK'S POV]
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non sono Will Stevens.
Non. Sono. Will. Stevens.
[VALENTINO'S POV]
Non sono Alexander Rossi.
[ALEXANDER'S POV]
Non sono Valentino Rossi.
[FERNANDO'S POV]
Non sono Marc Marquez, così come Carlito non è Jorge Lorenzo, ma siccome siamo spagnoli fondiamo una gang e cerchiamo di impedire a Maxine di coronare tutti i suoi obiettivi.
[MAXINE'S POV]
Tutti i miei obiettivi di che tipo?
[FERNANDO'S POV]
Fare sesso.
[MAXINE'S POV]
Accadde una cosa terribile: quei complottari spagnoli rapirono tutti i miei potenziali cavalieri, tanto che alla fine fui costretta ad andare da Danielle e chiederle se avesse un vibratore gigante con il quale possedermi.
Danielle era desolata.
«Purtroppo non ce l'ho. Fernando e Carlito mi hanno messo a soqquadro la stanza mentre rapivano tutti quanti in branco e sono riuscita a salvare solo Estebaby nascondendolo sotto al letto.»
Estebaby uscì timidamente dal suo nascondiglio.
«Maxine, se vuoi posso pensarci io, in assenza del vibratore.»
Il mio cuore si sciolse e iniziai a vomitare arcobaleni. Non ero mai stata così felice come in quel momento.
Urlai un "aaaaawwwww" a gran voce, mi spogliai e mi sdraiai sul letto a gambe aperte. Incredibile ma vero, non ricevetti telefonate da Helmut, non ci fu una tempesta solare, non ci fu l'inversione degli equinozi né tanto meno arrivò una navicella spaziale direttamente da Nibiru, perciò io ed Estebaby riuscimmo a fare sesso.
[BERNIE'S POV]
Non ero più giovane come un tempo, perciò mi era difficile mutare forma troppo a lungo. Mi lasciai andare e, abbandonato l'aspetto umano, ripresi le sembianze che usavo quotidianamente in gioventù quando vivevo ancora su Nibiru, il mio pianeta natale.
Ero un rettiliano.
Agli occhi umani potevo apparire come un varano.
Ora, finalmente, una navicella spaziale piena di miei simili era appena sbarcata nel paddock, proprio davanti all'ingresso dello stanzino in cui Fernando e Carlito avevano nascosto tutti gli altri piloti.
Stavamo per tornare a casa!!!11!!!!!111! Non aspettavo altro da decenni.
Avrei portato un soggetto random con me come trofeo.
[NICO'S POV]
Quando vidi il varano venire verso di me fui attanagliato da una morsa di terrore. Somigliava a Bernie ed ero sempre più certo che Bernie fosse un alieno.
Mi nascosi dietro a Lewis, Roscoe e Coco, ma non fu sufficiente.
Fui trascinato con la forza via dal mio nascondiglio, nonostante i miei urli disperati.
«Lasciami andare, Bernie! Non posso venire su Nibiru! Voglio gareggiare in Formula 1 fino all'età di cinquant'anni, poco importa se dovrò rinunciare al mio pappagallo!»
Le mie proteste non furono ascoltate: venni rapito anche da lui, dato per ritirato e sostituito da un sosia.
...
...
...
...
...Che poi, sosia?! Io e Valtteri non ci somigliamo affatto.
[VALTTERI'S POV]
Hai ragione, io sono molto più bello. *_______*
[MAXINE'S POV]
Appurato che a nessuno interessava un fico secco di chi fosse più attraente tra Nico e Valtteri (nemmeno a me sarebbe importato, dato che respiravano entrambi), non rimaneva che concentrarci sulle cose serie che ci erano rimaste.
Io ed Estebaby ci lasciammo prendere dall'entusiasmo e ci fidanzammo ufficialmente subito dopo esserci concessi un break giocando con il camion dei pompieri.
[SOPHIE'S POV]
Non riuscivo a crederci! Finalmente mia figlia si era fidanzata, per giunta con un bravissimo ragazzo. Ero molto soddisfatta da tutto ciò, perciò lo invitai subito a una cena di famiglia organizzata per l'occasione.
Convocai Jos con una mezz'ora d'anticipo, in modo da mettere in chiaro alcune cose fondamentali.
«Hai un'idea anche solo vaga di quanto sia importante per Maxine un fidanzamento con Estebaby Gutierrez?»
«Sì, ha i big money quindi potrà mantenermi se dovessi finire in bancarotta.»
«Esatto.»
«E poi è un nerd. Qualora la sua carriera motoristica dovesse andare in malora potrebbe prendere una laurea in ingegneria meccanica e rientrare dalla finestra.»
«Vedo che hai capito quasi tutto. Quello che è fondamentale, però, è che stasera a cena non voli nessun piatto, altrimenti Estebaby si spaventerà, scapperà a gambe levate e per Maxine non ci sarà più nessun fidanzamento d'interesse.»
[JOS'S POV]
A cena mi comportai benissimo.
Non tirai nessun piatto.
Solo alla fine lanciai una caraffa in faccia a Sophie.
Sbagliai mira.
Centrai in pieno gli occhiali di Estebaby.
[ESTEBABY'S POV]
Invocai il rettiliano Bernie di rapirmi.
Non fui accontentato.
Scappai a gambe levate a metà della cena e mi diedi alla macchia.
[MAXINE'S POV]
In pochi mesi ero passata dalle stalle alle stelle e poi di nuovo alle stalle. Purtroppo mio padre non voleva accettare l'incarico di stalliere che gli avevo affidato.
Avere perso Estebaby, comunque, mi servì per il mio apprendimento e per il mio arricchimento culturale: il "basta che respiri" non era sufficiente, di per sé, in assenza della sopportazione dei lanci di stoviglie e caraffe che caratterizzavano pranzi e cene della famiglia Kumpenstappen.
Dalle stalle della Toro Rosso alle stelle della vittoria e poi di nuovo alle stalle, stavolta della Redbull, decisi di concentrarmi sul mio futuro.
Il mio destino era quello di essere una vincente, poco importava che Estebaby avesse preferito la salvaguardia di un paio di occhiali al nostro #GrandeAmmmmore.
Peccato che Bernie fosse sparito su Nibiru. Mi sarebbe piaciuto averlo come testimone del mio imminente dominio.
[BERNIE'S POV]
Dopo avere fatto una linguaccia al pappagallo che avevo fatto portare con un'astronave dedita al trasporto di animali direttamente da Montecarlo, pronunciai una frase che mi auguravo che ripetesse.
«Tutto inizia e finisce nei soldi.»
Il pappagallo mi guardò storto, poi pronunciò il suo unico slogan.
«It's Britney, bitch.»
Nico gli fece un applauso.
A quel punto lo informai: «Io torno sulla Terra. Ho bisogno di qualcuno che amministri Nibiru in mia assenza.»
«Tunz tunz tunz» si entusiasmò Nico. «Sapevo che me l'avresti chiesto. Ti ringrazio tanto. Non ne posso più di rigirarmi i pollici dalla mattina alla sera.»
Cos'aveva capito?!
«Non tu, il pappagallo.»
Il pappagallo accettò, al grido di "It's Britney, bitch, aaaaaaaaaaaawwwwwwwwwww", così io tornai sulla Terra: Maxine Kumpenstappen era destinata a diventare una vincente e non potevo perdermi lo spettacolo di scoprire chi sarebbe stato il suo prossimo fidanzato.
*fine*
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Milly Sunshine