mercoledì 5 dicembre 2018

On The Trash: fanfic trash scritta just for fun // Capitolo 4

La stagione 2016 di Formula 1 in chiave trash con il passaggio di Max Verstappen dalla Toro Rosso alla Redbull... il tutto in un alternate universe trash in cui Max è una ragazza.
Questa è una trollata fan fiction motoristica ad alto contenuto trash. Non intende dare una visione realistica del mondo del motorsport né dei personaggi a cui è ispirata. In realtà più che a tali personaggi è ispirata a quello che potrebbero essere quei personaggi se fossero degli squilibrati, ma nevermind. Contiene soprannomi improbabili, POV alternati, scene ai limiti del trash, ma soprattutto un genderswap. Anzi, per essere più precisi, ha avuto origine da questo genderswap... 

***

Capitolo 4: La sovrapposizione.

[MAXINE’S POV]
La vita di un pilota è fatta di continui scontri. Ci sono quelli materiali, che avvengono nei momenti di foga, in gara. Ci sono quelli del post gara, che avvengono verbalmente (a meno che non finiscano a bottigliate) nella cabina dei commissari. Ci sono quelli virtuali, che consistono nello spargere me**a sugli altri tramite Twitter e poi, quando inizi a temere che quelli su cui hai sparso me**a ti aspettino sotto casa con una mazza da golf in mano, cancellare il tweet e piagnucolare inventandosi scuse tipo “le mie parole sono state interpretate male e la stampa le ha ingigantite”.
La vita di un pilota è fatta di continui scontri, ma ci sono alcune situazioni, che si contano sulle dita della mano di un mutilato, in cui i piloti fanno fronte comune per aggirare gli ostacoli insormontabili pronti a colpire chiunque, allo stesso modo in cui i bicchieri lanciati da mio padre spesso colpivano mia madre. Nel mese di giugno dell’Anno Domini 2016, in una località situata a metà strada tra Europa e Asia altresì nota come Baku, avevamo finalmente un obiettivo comune: organizzare una rimpatriata nella stanza dei Mercedes Bros passandoci una canna l’uno con l’altro... e anche una scatola di croccantini scaduti nel 1996, naturalmente.

[CARLITO’S POV]
Ho la vaga impressione che tu non abbia sentito che cosa ha detto Sebastian quando ci ha invitati. Il nostro obiettivo non è quello di organizzare una rimpatriata, ma quello di combattere contro i nefasti effetti della sovrapposizione!

[MAXINE’S POV]
Scusa, non avevo capito bene, stavo giocando con la Playstation...

[CARLITO’S POV]
E io stavo giocando con le giarrettiere di Danielle, ma non è una buona scusa per non ascoltare. Per punizione meriteresti di prendere parte a una conferenza stampa in cui ti vengono fatte solo domande interminabili in Cepu English.

[MAXINE’S POV]
Ho imparato alla perfezione il Cepu English almeno dieci anni fa, quando la gente andava in giro per la rete ad affermare che avrebbe smesso di seguire la Formula 1 non appena il Sacro Imperatore Schumi si fosse ritirato dalle competizioni. In realtà molta di quella gente non ha mai smesso di seguire la Formula 1 e si è coalizzata per frequentare i fandom del motorsport lamentandosi giorno dopo giorno delle stesse cose.

[CARLITO’S POV]
Ehi, bella, lo sai che da dieci anni a questa parte frequento i fandom e ho imparato tantissime cose?

[MAXINE’S POV]
Per esempio?

[CARLITO’S POV]
Per esempio che se sei un ex pilota Ferrari e osi essere anche solo vagamente critico nei confronti della tua ex squadra sei una merdaccia, mentre se sei un ex pilota Redbull e scrivi un libro in cui spargi me**a sulla Redbull sei un idolo. Tunz tunz tunz!!111!!11!!!

[MAXINE’S POV]
Certo, quella è la regola numero 1 della Formula 1!!!11!!!11!!!

[CARLITO’S POV]
Naaaaahhhhh, la regola numero 1 della Formula 1 è che se all’ultima gara stagionale cerchi di buttare fuori il tuo avversario sei uno scorretto. Però se ci riesci sei un idolo, specie se nei giorni precedenti hai raccontato le tue intenzioni a mezzo mondo.

[MAXINE’S POV]
E cosa dicono i fandom motoristici sui piloti italiani? Hanno qualche possibilità di ricevere dai tifosi italiani almeno un centesimo dell’attenzione che viene riservata alla Ferrari?

[CARLITO’S POV]
Piloti italiani = Error 404, not found. Quindi, di fatto, i piloti italiani non esistono. Sono molto sorpreso del fatto che l’Italia non abbia ancora concesso la cittadinanza a... com’è che si chiama? Ce l’ho sulla punta della lingua ma non mi viene.

[MAX’S POV]
Will Stevens?

[CARLITO’S POV]
Who’s that guy?

[MAX’S POV]
Ti confesso che non ne ho la più pallida idea e il fatto di non averne la più pallida idea non mi è nemmeno di disturbo.

[CARLITO’S POV]
Era proprio quello che volevo sentirti dire. Ora, però, preparati. Nel motorhome della Mercedes ti stanno aspettando tutti. Non vorrei che arrivassi troppo tardi, quando i croccantini saranno già finiti.

[MAX’S POV]
Dopo essermi infilata il ciuccio in tasca per sentirmi più sicura (anche se non potevo mettermelo in bocca davanti a tutti contavo molto sulla sua presenza nei momenti di difficoltà e gli avevo anche dato un nome: l’avevo chiamato Max Verstappen, in onore del nome che portava il mio alter-ego maschile in una fan fiction motoristica che avevo provato a pubblicare su Tumblr riscuotendo poco successo) mi diressi in gran fretta laddove avremmo dovuto fumare canne e mangiare croccantini, magari dando un minimo di spazio anche alla sovrapposizione.
La sovrapposizione fu appunto l’argomento di cui si parlò per gran parte del tempo e, dato che non eravamo riusciti a mangiare neanche un croccantino, per consolarci io e Carlito andammo a chiuderci in bagno. Mi raccontò quello che facevano lui e Danielle quando erano soli e quei giochi mi sembrarono davvero strani. Poi, siccome eravamo lontani da occhi indiscreti, ci infilammo finalmente in bocca i nostri ciucci.
Quando fummo pronti per tornare a mostrarci al mondo, ci accorgemmo che a tutti gli altri non interessava nulla e che la nostra presenza era irrilevante. Nessuno ci chiese di votare per la proposta che aveva fatto Fernando, ovvero quella di scioperare in massa il giorno della gara, per far fallire una volta per tutte il gran premio della sovrapposizione.
Contro tutte le aspettative la proposta, che doveva essere votata all’unanimità, saltò perché, nel momento in cui stava per esprimere il proprio voto, Lewis si mise a lamentarsi del fatto che nessuno avesse portato una katana. Secondo lui, invece dello sciopero, il modo migliore per protestare era suicidarci tutti quanti facendo harakiri.
Si alzò un coro d’applausi, ma vista l’assenza della katana non se ne fece più niente. Anche il “plan B”, ovvero la proposta di Fernando, non venne convalidata, quindi non ci rimase che la triste prospettiva di prendere parte al più oltraggioso gran premio di tutti i tempi.

[GUFELIPE’S POV]
Era un’ingiustizia bella e buona e anche il mio fedele gufo Rubens la pensava come me. Decidemmo di metterci a gufare per protesta e di sabotare la gara della Toyota alla 24 Ore di Le Mans.

[KAZUKI’S POV]
Ma what the f*ck?!?!?!?! In tutta sincerità, Gufelipe, non avevi proprio niente di meglio da fare? Se proprio ti annoiavi non potevi scrivere una fan fiction retrò in cui io e Nico ci rintanavamo nel retrobox della Williams, s*opavamo come conigli e concepivamo un erede?

[NICO’S POV]
Perché, possiedi un utero?

[KAZUKI’S POV]
No, ma speravo che potessi essertene fatto impiantare uno, in tutti questo tempo. Cos’hai fatto in questi anni se non trovare un modo per poterti fare ingravidare in una fan fiction mpreg?

[NICO’S POV]
Ho fatto il malocchio a tutti per vincere questo oltraggioso gran premio in tuo onore. Sei abbastanza soddisfatto da questo mio obiettivo? Lo ritieni di livello culturale sufficientemente elevato o avresti preferito che ti rispondessi che in tutti questi anni non ho fatto altro che mangiare croccantini rubati a Roscoe?

[KAZUKI’S POV]
I croccantini!!!111!!!1!!!11!! One-one-one!!111!!!1!!!

[MAXINE’S POV]
I croccantini di Roscoe ebbero un effetto molto positivo su Nico, che conquistò un’oltraggiosa vittoria in un oltraggioso gran premio che non avrebbe nemmeno dovuto esistere.
Secondo arrivò Sebastian e la cosa mi disturbò: dovevo trovare un modo, prima o poi, per farlo andare giù di testa e fargli perdere completamente le staffe. Sarebbe stato divertente.
Terzo arrivò Checo Malderez, che dedicò la vittoria a suo fratello Pastor, che aveva purtroppo perso il volante all’inizio della stagione perché la Renault per arrotondare faceva lavorare i suoi piloti come gigolò e i vertici del team avevano sostenuto che Pastor non fosse affascinante abbastanza per intraprendere quella professione.

[PASTOR’S POV]
Che tristezza... non c’è proprio un minimo di rispetto per i latinoamericani attraenti come me. Sono certo che, se avessi un ruolo in questa fan fiction, riuscirei senza ombra di dubbio a sedurre l’ingenua e dolce Maxine.

[MAXINE’S POV]
Superare il terribile dramma della sovrapposizione fu qualcosa a cui nessuno di noi si era preparato e non sapevamo a che cosa saremmo andati incontro.
Dieci giorni più tardi, al Redbullring, organizzammo un'altra riunione straordinaria, stavolta nella stanza da letto dei Simi, ma solo perché i piloti Mercedes si erano barricati dentro al loro motorhome con l'aiuto di Roscoe e di Coco, con la scusa che rischiavano di rimanere denutriti, visto che tutti noi mangiavamo sempre i loro croccantini.
Quei due irresponsabili non si presentarono al nostro convegno straordinario, che venne presieduto da Fernando Culonso.
Io e Carlito, seduti in ultima fila, ci mettemmo a parlare del più e del meno:
«Sono stanco di essere sempre la ruota di scorta di Danielle. Quando ci sono gli altri liberi preferisce loro a me.»
«Che problema c'è? Quando non sai cosa fare, possiamo giocare insieme con la Playstation.»
«Davvero ti andrebbe?»
«Sì, certo.»
«Sei adorabile, Maxine.»
«Anche tu.»
«Poi pensavo che sarebbe bello organizzare una sfida a tre. Se tu invitassi Ferni, non credo che ti direbbe di no...»
Rimasi profondamente traumatizzata dalle parole di Carlito, nel rendermi conto che l'invito che mi aveva fatto serviva soltanto a raggiungere il suo vero scopo, quello di raggiungere un momento di intimità simile con il suo vero #GrandeAmmmmore, Fernando Culonso, che l'aveva conquistato solo per c*lo e non per merito rendendo la mia love story falsata.
Mi allontanai e andai a sedermi in braccio a Kimi, sperando di riuscire a sedurlo.
«Moi, bellissimo nordico.»
«Bwoah.»
«Giochiamo alla Play insieme?»
«Bwoah.»
«Sei capace di dire qualcos'altro?»
«Bwoah.»
«Okay, lo prendo per un no.»
«Sbagliato, perché so dire anche altre cose: Valty ti amo! tunz tunz tunz!»
Mentre i due finlandesi festeggiavano quell'improvvisa dichiarazione condividendo una bottiglia di vodka, io mi sentivo sempre più depressa e sconsolata dalle gravi avversità a cui la vita mi stava mettendo di fronte.
Mi ripresi almeno parzialmente dando un bacio alla francese a RoGro, che però si mise a parlarmi soltanto di ricette che aveva cucinato di recente, rivelandosi molto noioso. Aggiunse anche che gli sarebbe piaciuto mettere in pentola i gabbiani di Sebastian e a quel punto non riuscii a trattenermi: andai a riferirlo al ferrarista, che svenne tra le mie braccia.
Quando si riprese mi fece promettere di aiutarlo a salvaguardare gli animali del paddock. Mi supplicò con le lacrime agli occhi, mettendo in chiaro che non voleva perdere nessuno dei suoi migliori amici.
«Stai tranquillo» lo rassicurai. «Non accadrà.»
Per farlo stare buono gli regalai il ciuccio di riserva che avevo comprato quel giorno, pensando che potesse essermi utile.
Sebastian si entusiasmò.
«Aaaaawwwww! Fino a pochi anni fa ero io il bambino, qui.»
«Lo so.»
«Come fai a ricordartelo?»
«Ne parlavo all'asilo insieme ai miei compagni.»
«E cosa dicevate?»
«Che vincevi solo per c*lo e non per merito rendendo il mondiale falsato.»
«Ciò mi rende sollevato.»
Sentirlo ammettere che si sentiva maggiormente rincuorato dal suo status di vincitore solo per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato che dal possedere un ciuccio mi ricordò che al mondo ci sono degli ingrati di prima qualità.
Mi allontanai da Sebastian e, dopo avere snobbato Werly perché aveva l'aria da ragazzino, andai ad accarezzare la barba a Fernando, facendo impazzire di gelosia Carlito, che si mise a urlare che voleva una katana per fare harakiri.
Danielle, che conosceva il suo segreto, gli mise in bocca il ciuccio che di solito Carlito teneva nascosto.
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Gufelipe e il gufo Rubens, troppo impegnati a gufare tutti gli altri piloti. Quando il gufo andò a beccare Checo iniziammo a sospettare che non fosse stato soddisfatto dal suo terzo posto in un gran premio così oltraggioso come quello della sovrapposizione. Felipe confermò la nostra intuizione, sostenendo che non era in grado di controllare l'aura gufica del suo pennuto.
RoGro propose: «Potremmo metterlo in pentola.»
Un tuono fece tremare le pareti.
Kimi, che stava seduto sul letto a bere vodka insieme a Valtteri, cadde per lo spavento.
Valtteri cercò di rincuorarlo:
«Tu non hai fatto niente di male, il gufo ti risparmierà.»
«Speriamo.»
«Salirai sul podio.»
«AAAAAWWWWWWWWW, ALCOOL! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Era uno dei discorsi più lunghi che Kimi avesse mai fatto e soprattutto senza pronunciare nemmeno un "bwoah". Valtteri ne fu talmente estasiato che gli suggerì di scolarsi anche una seconda bottiglia di vodka. Kimi accettò. Io, nel frattempo, iniziai a chiedermi dove fossero andati a finire i Mercedes Bros.

[LEWIS'S POV]
Dopo che Roscoe su fu appropriato della mia ultima bottiglia di birra decisi di dare una svolta alla mia vita. Attirai l'attenzione di Nico facendolo mordere da Coco, poi gli ricordai:
«Questo sarà un weekend lungo e faticoso. Sarà bene che si concluda con una vittoria di Maxine.»
«Perché dovrebbe vincere Maxine?»
«Perché è una gran bella ragazza.»
«Tunz tunz tunz!!111!!!1!!!»
«E soprattutto tu hai vinto il gran premio della sovrapposizione. È tuo dovere impegnarti al massimo per permettere al mondo della Formula 1 di recuperare la sua credibilità.»
«Hai ragione. Tenterò di sovrapporre la mia vettura alla tua e, così facendo, restituiremo a Maxine ciò che le spetta di diritto.»
«Lei, magari, ce la darà.»
«Speriamo...»
Io e Nico suggellammo il nostro accordo con un bacio alla francese e attendemmo che giungesse il momento propizio per donare a Maxine una preziosa vittoria. Fummo costretti ad aspettare molto: addirittura la fine della gara.

[WERLY'S POV]
Stavo per tentare il sorpasso su Bottas. Ce l'avevo in zona DRS e se avessi conquistato la decima piazza sarei diventato un eroe.
Poi arrivarono due vetture grigio argento che si misero in testa di doppiarci, distraendoci dal nostro duello. Mi augurai che quei due impostori facessero una ca**ata e venissero licenziati dalla Mercedes. Come desiderio di riserva scelsi il ritiro di Checo, che mi avrebbe consentito di arrivare decimo. Si realizzò tutto, tranne il licenziamento.

[TOTO'S POV]
Dopo avere legato e imbavagliato i due piloti, che tremavano sotto la minaccia di vedersi rasare i capelli a zero, chiesi a entrambi delle spiegazioni per il loro ridicolo incidente. Se proprio volevano sbattere l'uno contro l'altro avrebbero dovuto almeno impegnarsi un po', cappottando e precipitando sulle tribune, trucidando qualche spettatore per il bene dello spettacolo che veniva offerto dalla pericolosità delle gare.
Scoprii che quei due idioti avevano pianificato tutto con il solo intento di impressionare una ragazzina che mandava ancora le lettere a "Cioè" (scrivendo cose tipo: "ho giocato a briscola con il mio fidanzato e ho scoperto che il re di spade non indossava il preservativo, è possibile che io abbia contratto l'HIV o che sia rimasta incinta?") e la cosa mi lasciò molto sconfortato.
Anche Lewis era sconfortato, perché nonostante tutto aveva vinto la gara e la ragazzina era arrivata solo seconda. Per fortuna Kimi, che era arrivato terzo, non aveva rubato lo champagne a nessuno.
Sbattei fuori entrambi a calci nel cu*o e mi concentrai sul futuro, sperando che ci riservasse momenti migliori.

[NICO'S POV]
Io invece continuavo a sperare in un po' di f*ga e, nel tentativo di favorire Maxine, al successivo gran premio riuscii nell'eroica impresa di farmi penalizzare e cedere il secondo posto a Maxine.

[LEWIS'S POV]
Io purtroppo vinsi anche a Silverstone. Fu terribile, anche se non tanto quanto il gran premio successivo in Ungheria, dove sul podio con me c'erano Nico e Daniel e non c'era nemmeno l'ombra di Maxine. Se tutto fosse continuato così, non avremmo visto un po' di f*ga nemmeno col binocolo...

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Milly Sunshine