martedì 18 dicembre 2018

Anno Zero // Capitolo 12: il ritorno di Adrian


MeteoFrance non aveva sbagliato: era prevista pioggia forte cinque minuti dopo l'inizio della gara e stava infatti iniziando a diluviare, addirittura con un po' d'anticipo.
Sebastian borbottò un "f*ck" a mezza voce, allontanandosi da Hulkenberg che continuava a gesticolare, rivolto a lui.
Era evidente che non era stato molto soddisfatto della partenza e, a mente più lucida, anche lo stesso Sebastian si rendeva conto di come buttarlo fuori alla prima curva fosse stata una manovra poco brillante.
Già criticato per il suo imminente passaggio in Mercedes e per l'essere più indietro del compagno di squadra in classifica, Sebastian sapeva di andare incontro ad altre inevitabili critiche, oltre che a una lunga serie di polemiche.
Per il momento si riteneva fortunato: se non altro Hulkenberg era un tipo abbastanza tranquillo. Provocare l'incidente di proposito con uno come Sutil avrebbe significato dovere pagare un prezzo molto più alto.
Sutil, per fortuna, non era da quelle parti, o almeno, i Rosbilton gli avevano assicurato che se n'era tornato a casa con il cuore spezzato.
"Ad ogni modo, se anche fosse ancora a Interlagos, non gli importerebbe un fico secco di quello che è successo tra me e Hulk e mi lascerebbe stare."
Pur avendo ragione sulla prima parte della propria considerazione, Sebastian si rese conto fin troppo presto di avere commesso un clamoroso errore sul secondo aspetto: mentre si dirigeva verso il proprio box prendendo una scorciatoia per evitare giornalisti ed eventuali meccanici della Renault in agguato, vide Adrian che gli andava incontro. Subito dopo gli sferrò una bottigliata sulla visiera del casco, stordendolo per quei pochi istanti che gli servirono per immobilizzarlo.
Pochi minuti più tardi Sebastian era saldamente legato all'interno del box della Manor. Quello, se non altro, era un plot-twist.
«Posso avere l'onore di sapere che cosa ci facciamo qua?»
«Niente, quelli della Manor non c'entrano nulla, hanno solo accettato un po' di soldi come affitto per questa stanza.»
«Oh... e loro dove sono?»
«Sotto un ponte, credo.»
«Cosa vuoi da me? Perché mi hai portato qui? Ti ha mandato Hulkenberg?»
Adrian spalancò gli occhi.
«Dovrebbe importarmene qualcosa di Hulkenberg?»
«Così pensavo...»
«Beh, ti sbagli di grosso. Non lo sopporto. Un tempo eravamo felici tutti e tre insieme, io, lui e Di Resta, ma poi le cose sono cambiate. Hulk e Di Resta hanno iniziato a fare coppia per i fatti loro e non mi hanno più preso in considerazione.»
Quella storia era molto triste, tanto che in altre circostanze Sebastian si sarebbe sicuramente commosso. In quel momento, però, c'era un dubbio che continuava ad attanagliarlo.
«Se non è per lui, perché lo stai facendo?»
Adrian fece una risata satanica.
«Perché Jos mi paga.»
«What?! Quest'anno ho litigato solo poche volte con suo figlio...»
«Non è questo che gli interessa» puntualizzò Adrian. «Non posso dirti niente, ma sappi che non devi preoccuparti: se tutto andrà come deve andare, ti libererò alla fine della gara.»
«E se le cose non dovessero andare bene?»
«In tal caso ti consegnerò a Jos e sarà lui a decidere del tuo destino.»
Sebastian iniziò a tremare.
«Orrorehhhhh!»
«Abbi fede» cercò di rassicurarlo Adrian. «Sei un personaggio molto amato. Ci saranno sicuramente un paio di soggetti disposti a tutto per te.»
«Che intenzioni hai?»
Adrian non rispose.
Si limitò a ridere con aria da trollface e Sebastian non riuscì a tollerare quel comportamento.
«Chi credi di essere, Pastorone?»
«No, io sono molto migliore di lui.»
«Ne dubito. Pastorone è un tipo tranquillo.»
«Dici questo perché non l'hai mai incontrato in pista.»
«Può darsi» ammise Sebastian, «Ma non ho mai giudicato la personalità dei nostri colleghi dal modo in cui guidavano. Sarebbe un comportamento troppo da fangirl di Tumblr, non credi?»
«Mhm... può darsi.»
«Pastorone fa tanti incidenti, Pastorone è brutto, quindi deve essere per forza anche una cattiva persona. It's tumblahhhh, it's love.»
Adrian spalancò gli occhi.
«What the f*ck?! Hai mai pensato di andare da un bravo oculista? Pastorone... brutto?! Che ca**o dici, è uno degli uomini più attraenti che io abbia mai visto. Purtroppo per me non mi ha mai preso in considerazione, è platonicamente innamorato di Perez e di Gutierrez. Ogni tanto si sono lanciati addosso i piatti, ma si sa che il vero amore va oltre queste sottigliezze.»
«So benissimo che i Malderez si amano, così come i Malderrez. Non c'è bisogno che me lo dici tu. E comunque Pastorone può ridere come una trollface, tu no.»
Per tutta risposta, Adrian continuò a ridere in modo sguaiato.
«Invece di criticare il mio atteggiamento, faresti meglio a pregare che la gara venga sospesa.»
«Per quale motivo?»
«Perché è l'unico modo che ho per mettere in atto il mio piano. Se non dovessi riuscirci, finiresti direttamente nelle mani di Jos The Boss.»
«ORROREHHHHHH!»

***

SUT99:
Dov'è Kimi?
HAM44:
Perché lo chiedi a me?
SUT99:
Non preoccuparti del perché. Tu vallo a cercare, che non riesco a rintracciarlo.
HAM44:
Non posso. Sai benissimo che durante le bandiere rosse siamo sempre impegnati a giocare a carte. Sto facendo una partita insieme ai meccanici.
SUT99:
Allora sappi che presto Sebby potrebbe andare a giocare a carte con Jos.
HAM44:
What?! O.O
SUT99:
La vedi questa foto?
HAM44:
OMG! Perché è legato? Cosa gli hai fatto?
SUT99:
Non voglio fargli niente. Tu, però, devi andare a cercare Kimi e attendere le prossime istruzioni.
HAM44:
Ovunque tu sia, verrò a stanarti e ti farò pentire di essere nato.
SUT99:
Dubito che ci riuscirai. Non avrai mai accesso al mio bunker.
HAM44:
Il tuo bunker somiglia vagamente al box della Manor. Ho anche visto Rio che andava in giro sotto la pioggia come un'anima in pena.
SUT99:
Vai a cercare Kimi. Non mi costa niente chiamare Jos in anticipo.

***

«Ricapitoliamo. Lo spaccabottiglie ha rapito Sebby e vuole che io e te ci ritiriamo dalla gara, in modo da non recuperare punti su Verstappino. In tal caso lo libererà.»
«Esatto.»
«Bwoahhh. Io non solo mi ritiro, ma vado anche a sopprimerlo personalmente!»
«Kimi, sei sicuro di essere in te? Tu di solito reagisci sempre in modo così calmo. Mi ricordo quella volta, quando ti ho tamponato a Montreal. Sei stato calmissimo. Chiunque altro, al posto tuo, mi avrebbe inseguito armato di mazza da baseball.»
«Tu mi avevi solo tamponato, Adrian ha rapito il mio ammmmmmmmmore, c'è una bella differenza tra le due cose!»
Kimi era molto determinato, ma Lewis era sicuro che ci fosse un'altra soluzione.
«Non dobbiamo dargliela vinta.»
«Stai scherzando?!» replicò Kimi. «Cosa vuoi che mi interessi di fare punti o magari anche di vincere la gara? Sebby è molto più importante!»
«Mi rendo conto che Sebby sia molto più importante, ma sono certo che c'è un'altra soluzione. Hai mai visto "Adrenalina blu"? Io l'ho guardato l'altra sera insieme a Felipinho. Michel Vaillante non si ritira dalla 24 Ore di Le Mans quando viene rapito suo padre, né decide di sottostare alle richieste dei suoi avversari. No, si fa sostituire al volante dalla sua compagna di squadra e intanto cerca di liberare il padre.»
«E quindi?»
«Quindi tutto ciò che dobbiamo fare è trovare qualcuno che ci sostituisca al volante e andare a stanare Adrian.»
«Ottima idea, ma nessuno può sostituirmi al volante.»
«Giovinazzi dov'è?»
«Ha fatto indigestione dopo essere stato costretto per scommessa a mangiare della pineapple pizza.»
«Orrorehhhhh!»
«Antonio ha pronunciato la stessa parola subito dopo il primo boccone.»
«Che tempi duri, per tutti noi... Va beh, non fa niente, vai in pista regolarmente, a liberare il nostro amato ci penso io.»
Negli occhi inespressivi di Kimi, Lewis lesse pura disperazione.
«Sei sicuro che ce la farai?»
«Certo.»
«Vuoi dire che anche tu sei disposto a rinunciare alla gara pur di liberare Sebby?»
«Non rinuncerò né alla gara né a Sebby» garantì Lewis. «Fidati di me.»

***

Stava accadendo qualcosa di molto grave e Nico se ne rese conto fin dal primo momento: ogni volta in cui guardava i capelli color porpora di Lewis, si convinceva sempre di più che quell'acconciatura così sgraziata gli stesse in realtà benissimo.
Non poté trattenersi, quando lo vide che gli andava incontro.
«AAAAAAAAAAAWWWWWWWWWWW!»
Lewis non si entusiasmò.
«Dobbiamo parlare con urgenza.»
Nico spalancò gli occhi.
«Per caso non ti piaccio più?»
«Mi piaci tantissimo» mise in chiaro Lewis, «Ma in questo momento non c'è tempo per le romanticherie. Devo salvare il mondo.»
«Tunz tunz tunz!!!11!!!11!!!»
«E tu mi aiuterai.»
«Mi sembra una bellissima idea» ammise Nico, «Ma non so nemmeno da dove iniziare, se si tratta di salvare il mondo. A proposito, dobbiamo salvarlo da cosa?»
«Da Jos e Adrian.»
Nico rabbrividì.
«Cos'hanno fatto stavolta?»
Lewis abbassò la voce.
«Hanno rapito Sebastian.»
«Tutto ciò è orribile!» urlò Nico. «Dobbiamo fermarli subito! Dobbiamo fermare questo gran premio! Dobbiamo chiedere a Bernie di...»
Lewis gli tappò la bocca con una mano.
«Stai zitto! Nessuno deve sentirci mentre ne parliamo. Ne va dell'incolumità di Sebastian. Dobbiamo fare tutto da soli. Non possiamo coinvolgere nemmeno Toto.»
«Ma Toto ci ama» protestò Nico. «Farebbe qualunque cosa per noi.»
«Coinvolgere Toto potrebbe essere troppo pericoloso» puntualizzò Lewis. «Non possiamo mettere in pericolo l'incolumità di Sebastian.»
«Non vorrei mai e poi mai mettere in pericolo l'incolumità di Sebastian» lo rassicurò Nico. «Non è stato un colpo di fulmine, tra me e lui, né l'ho mai amato platonicamente, ma è sempre in cima ai miei pensieri.»
«Lo so.»
«È così dolce e kawaii.»
«Eccome se lo è.»
«Salvalo.»
«Lo salverò. A questo proposito ho bisogno che tu mi faccia un favore immenso.»
«Tutto quello che vuoi.»
«Spacciati per me.»
Nico spalancò gli occhi.
«Come faccio a spacciarmi per te? Non mi pare di somigliarti, soltanto Berger durante le interviste potrebbe confonderci l'uno per l'altro.»
«Mettiti la mia tuta e il mio casco. Non parlare con nessuno. Se la gara riprende prima che io sia tornato, mettiti al volante al posto mio.»
Nico scosse la testa.
«Non posso. Sono in pensione. Sono troppo anziano per queste cose.»
Lewis lo afferrò per il collo e lo sbatté contro al muro.
«Non sei troppo anziano per sognare di appoggiare il cu*o su un cavallino zoppo, quindi non sei nemmeno troppo anziano per prendere il mio posto mentre vado a salvare Sebby. Se non lo farai, ti consegnerò io stesso a Jos e lo inviterò a sfogarsi su di te.»
Nico vide la luce.
«Hai ragione, devo farlo. Non c'è bisogno di usare queste maniere così rozze. Tu non sei come Adrian.»
Lewis si addolcì.
«Aaaaaawwww, ti adoro.»
«Anch'io ti adoro. Mi raccomando, riportaci Sebby.»
«E tu cerca di non fare danni, in pista. Posso tollerare di non vincere, ma non posso tollerare di fare la figura del fesso.»
«Stai tranquillo, non ti farò fare brutte figure. Adesso che non c'è Max in pista, sono sicuro che non mi farò trollare da nessuno.» Nico accarezzò la cresta color porpora di Lewis. «Tu cerca di non farti prendere a bottigliate, mi raccomando.»
«Starò attento.»
«Porta con te una bottiglia per ogni evenienza.»
«Non preoccuparti, non entrerò disarmato nel covo di quel folle.»
«Non permettergli di rasarti i capelli, se le cose dovessero andare male.»
Lewis aggrottò le sopracciglia.
«Da quando ci tieni così tanto ai miei capelli?»
«Da sempre.» Era il momento di fare una confessione strappalacrime. «La tua cresta è stupenda.»
«AAAAAWWWWWW!»
«Anche le tue collane da rapper.»
«AAAAAAAAAAAAWWWWWWWWWWWW!»
«Le vestaglie che indossi sotto alla giacca ogni tanto, però, fanno sempre ca*are.»

***

Adrian non riusciva a spiegarsi come tutto potesse essere andato così a rotoli. Era stato così attento...
Poco importava l'attenzione, ormai. Doveva darsi alla macchia, prima che Jos se la prendesse con lui per avere mandato a rotoli il loro piano ben studiato.
Proprio mentre Adrian si stava struggendo per la scellerata decisione di Kimi e di Lewis di tornare in pista quando la gara era ripresa, con suo enorme sconcerto Lewis aveva fatto irruzione armato di bottiglia, cogliendolo mentre era disarmato, e Adrian non aveva potuto fare niente per resistere al suo assalto.
Dopo averlo stordito, era stato facilissimo per lui liberare Sebastian, incurante del fatto che chi lo sostituiva in pista - sicuramente il suo bambolotto dall'acconciatura sempre impeccabile - fosse venuto a contatto proprio con Kimi perdendo alcune posizioni e facendone perdere al finlandese.
Kvyat, che era in testa fin dal via e che era ripartito in prima posizione dopo la bandiera rossa, era ancora primo quando, poco dopo la fuga di Sebastian, era stata esposta di nuovo bandiera rossa per via della pioggia sempre più torrenziale.
Le ultime indiscrezioni giunte fino al box della Manor parlavano di un nuovo restart entro dieci minuti, ma Adrian non avrebbe potuto assistere al resto del gran premio.
"Se me ne vado ora, con largo anticipo, per Jos sarà molto più difficile trovarmi."

***

Al cospetto di Lewis, i Simi si scambiarono un abbraccio solenne.
Lewis si sarebbe emozionato tantissimo, se non fosse accaduto qualcosa di molto più emozionante nello stesso momento.
Quando Nico lo raggiunse, andò completamente in brodo di giuggiole.
«AAAAAAWWWWWW! AAAAAAAAAAAAWWWWWWWWWWW! AAAAAAAAAWWWWWWWWW! ONE-ONE-ONE! AAAAAAAAAAWWWWWWWWWW! ONE-ONE-ONE! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Anche lui e Nico si abbracciarono, scambiandosi la promessa di spacciarsi l'uno per l'altro ogni volta in cui si fosse presentata la necessità.
Insieme potevano salvare il mondo, far rinascere una Formula 1 morta nel 1950 e, soprattutto, impedire che Antonio Giovinazzi fosse costretto a mangiare pineapple pizza.
Sarebbe servito soltanto un po' di tempo per pianificare tutto, dal momento che Lewis doveva scendere in pista per il finale della gara, nella speranza di rimontare qualcuna delle posizioni perdute a causa della guida scellerata di Nico.
Andò peggio del previsto: sul podio salirono Kvyat, Felix e Ricciardo. Dietro di loro arrivarono Bottas, Raikkonen, Grosjean e Palmer.
Lewis si classificò soltanto ottavo, seguito da Nasr e, incredibilmente, Gutierrez ancora una volta a punti.
Il messicano catalizzò l'attenzione generale, dal momento che, in una mezza stagione alla Manor, aveva collezionato più arrivi a punti di quanti non ne avesse conquistati durante gli anni alla Sauber e alla Haas.
L'interesse nei suoi confronti ebbe però breve durata. La classifica era chiara: 1. Ricciardo 204, 2. Verstappen 203, 3. Raikkonen 202, 4. Massa 200, 5. Hamilton 199.
Alla vigilia di Abu Dhabi lo scontro per il titolo era ancora aperto tra numerosi piloti e quello di Yas Marina si prospettava come un gran premio scoppiettante.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine