martedì 18 dicembre 2018

Anno Zero // Capitolo 11: Samba Grand Prix


BUT22:
Yaaaaaaaayyyyyyy! Vi informo che sono ufficialmente guarito dai miei fastidiosissimi dolori reumatici. Mi sento ringiovanito di almeno vent'anni e il prossimo anno sarò in grado di tenere testa a Stoffy!
ROS06:
Quindi quello che si dice è vero? Prenderai il posto di Fernando?
BUT22:
Sì, adesso che Fernando ha realizzato il suo sogno di tornare in Renault si è liberato un volante e in McLaren hanno pensato di riciclarmi. È stato il momento migliore di questo lunghissimo anno. Adesso non mi importa più di non essere stato minimamente preso in considerazione dalla Forza Rossa.
MAS19:
Non sai cosa ti perdi. Credo che quella squadra scriverà importanti capitoli della storia della Formula 1.
ROS06:
Sì, sarà una degna erede per la HRT.
MAS19:
Non scherziamo, la Forza Rossa è una squadra di classe, non siamo gli ultimi arrivati.
ROS06:
Credo che, quando leggerai i risultati dei gran premi a cui prenderai parte il prossimo anno, cambierai drasticamente idea. Non sono certo che tu abbia fatto l'affare del secolo come lo descrivi.
MAS19:
Uomo di poca fede, ti dimostrerò che io e Kimi abbiamo fatto l'unica cosa che potevamo fare. Ora scusatemi, vi devo lasciare. Tornerò il prima possibile.
ROS06:
Dove vai?
BUT22:
Non ti risponderà. Credo che sia impegnatissimo per un'intervista doppia insieme a Felix ai microfoni della Rai.
ROS06:
Aaaaaaawwwwww! <3 Stellina, quanto mi manchi!
BUT22:
Non vi siete incontrati ieri sera?
ROS06:
Sì, mi hai scoperto.
BUT22:
Non mi sembra affatto giusto che tu te ne vada a giocare a carte per i fatti tuoi senza invitarmi. Non c'è più rispetto nemmeno tra noi pensionati, ormai.
ROS06:
Ormai non siamo più pensionati. Stiamo per tornare al volante.
BUT22:
Anche questo è vero, ma fino al 2018 continueremo a rigirarci i pollici e a guardare lavori in corso, quindi fammi la cortesia di continuare a comportarti da pensionato.
ROS06:
Mi sono comportato da pensionato, infatti. Al torneo contro Stella ho vinto come accade costantemente ai tornei che organizziamo noi due insieme a Felipe.
BUT22:
I nostri tornei sono truccati. Mi auguro che, giocando a carte contro Stella, tu non abbia barato.
ROS06:
Non mi permetterei mai. E poi non ho mai barato nemmeno giocando contro di voi. Siete voi che, invece di pensare alle carte, non fate altro che lamentarvi dei vostri acciacchi.
BUT22:
Tu, allora? Hai sempre in cima ai tuoi pensieri il fatto che ti stiano spuntati diversi capelli bianchi, ormai.
ROS06:
Tutto ciò è falso.
BUT22:
No, è verissimo. Si vedono lontano un miglio. Dovresti tingerti i capelli di color porpora, come ha fatto Lewis di recente.
ROS06:
Se lo facessi, credo che morirei di crepacuore all'istante.
BUT22:
Come sei esagerato. Hai superato momenti ben peggiori. Sbaglio o Adrian ti ha rovinato l'acconciatura, qualche mese fa?
ROS06:
Orrorehhhh! Non parlarmene così, ne sono triggerato.
BUT22:
Ti do una pessima notizia: Adrian è qui a Sao Paulo.
ROS06:
Cos’è venuto a fare?
BUT22:
Ufficialmente deve incontrarsi con i vertici della Forza Rossa per discutere dell'eventualità di un suo ingaggio come riserva. In pratica credo che ti stia cercando.
ROS06:
Corro a nascondermi! Se non dovessimo più incontrarci, sappi che ti ho voluto bene.
BUT22:
Ti voglio tanto bene anch’io.
ROS06:
Aaaawwww! <3

***

Dopo la fine delle riprese Felix si tolse il copricapo di piume che aveva dovuto indossare per l'intervista. Le sue erano grigio argento, mentre quelle di suo padre erano rosse.
A microfoni spenti, Stella Bruno si complimentò con entrambi.
«Questo è il servizio più bello che io abbia mai realizzato. Supera abbondantemente quella volta in cui ho intervistato Daniel truccato per il Dia dos Muertos, supera Grosjean con il cappello da cuoco e, seppure a malincuore, devo ammettere che supera anche le partite a carte con Nico.»
Ricordandosi che, almeno ufficialmente, lui e Daniel si odiavano ancora, Felix si finse disgustato nel sentirlo nominare.
«Maledetto Dan. Mi piacerebbe se, oltre a truccarsi da cadavere, fosse davvero un cadavere.»
Suo padre lo guardò storto.
«Come ti permetti, Felix? È la seconda volta che lo ripeti in pochi minuti.»
Per esigenze sceniche, Felix aveva fatto la stessa osservazione anche durante le riprese.
«È quello che penso» mentì Felix, strizzandogli un occhio, di nascosto da Stella. «Daniel Ricciardo ha rovinato la mia stagione, ma io spero ancora di essere in tempo per rovinare la sua. È arrivato il momento di mostrare a quei tori imbizzarriti chi comanda.»
Stella sorrise, con aria compiacente.
«Bravo, Felix! Penso che, se tuo padre avesse avuto il tuo stesso carattere, avrebbe ottenuto qualche vittoria in più.»
Felix annuì.
«Lo penso anch'io.»
Felipe scosse la testa.
«Nobody loves me.»
«Non dire queste cose» lo pregò Stella. «Sai benissimo che tutti ti hanno sempre amato. L'anno scorso, quando ti sei ritirato nel gran premio di casa, tutti ti hanno acclamato come l'ottava meraviglia del mondo. Quest'anno, quando hai annunciato il tuo ritorno con la Forza Rossa, i tuoi fan si sono strappati le vesti... sembravano un po' le tifose di Hulkenberg quando ha vinto la 24 Ore di Le Mans.»
«Quelle non fanno testo» replicò Felipe. «Ci sono molte ragazze disposte a strapparsi le vesti, anche in senso letterale, per Hulkenberg. Non c'è nemmeno bisogno che vinca qualcosa, in realtà.»
«A proposito, Felipe, dato che siamo in confidenza» volle sapere Stella, «Pensi che per Hulkenberg sarà una sfida difficile, il confronto con Fernando?»
«Naaaahhhh, Hulkenberg ha vinto la GP2, quindi Fernando avrà un certo timore reverenziale nei suoi confronti.»
«E Palmer? Credi che troverà un volante?»
«Il fatto che tu me lo chieda mi rende sollevato» ammise Felipe. «Non pensavo che qualcuno fosse interessato alla sua sorte.»

***

La porta si spalancò mentre Lewis si stava spogliando. L'idea di essere visto in mutande non lo preoccupava: capitava quasi quotidianamente che pubblicasse foto su Snapchat in cui non indossava altri indumenti e, anzi, si sentiva molto più a proprio agio quando non portava altri capi d'abbigliamento oltre alla biancheria intima.
A sorprenderlo mentre sfoggiava in pieno tutta la sua eleganza fu Nico.
Lewis lo accolse con un "aaaawwww", che purtroppo il suo ex compagno di squadra non ricambiò.
Appariva terrorizzato.
«Cos'è successo, Nico? Per caso hai visto un fantasma?»
«Purtroppo no.»
«Peccato. Incontrare uno spirito errante qui a Interlagos è sempre stato il mio sogno. Gli avrei detto che è il mio idolo e che Fernando non lo raggiungerà mai a quota tre titoli.»
Nico chiuse la porta.
«C'è Adrian in giro» gli comunicò.
«Sì, l'ho visto. Devo ammettere che è veramente un gran figone.»
Nico, che già era piuttosto pallido, impallidì ancora di più.
«Non mi dire che avete avuto un ritorno di fiamma.»
«Non ci penso nemmeno. Ho te, ho Toto, ho Sebby... non me ne faccio niente di quel distruttore di bottiglie.»
Finalmente Nico riprese un po' di colore, tanto da non rischiare più di essere scambiato per Kovalainen.
«Non sai quanto mi solleva sentire queste parole.»
«Renderti sollevato è il mio principale obiettivo di vita.»
«Promettimi che mi difenderai dalle aggressioni di quel pazzo.»
«Te lo prometto.»
«Aaaaawwww, come sei kawaii.»
Lewis si commosse.
«Anche tu sei molto kawaii. Inoltre so che sai anche essere molto generoso. Ti va di offrirmi la cena stasera?»
Nico doveva essere davvero molto disperato, dato che non esitò.
«Sì, non vedo l'ora.»

***

«Kimiiii!»
Kimi alzò gli occhi, guardando lo sconosciuto che aveva osato disturbarlo mentre si stava scolando una birra.
Fu necessario contemplarlo molto a lungo per riuscire ad attribuirgli un'identità.
«Adrian?»
«Sì, sono proprio io in persona.»
«Che piacere rivederti! Ne è proprio passato tanto, di tempo, da quella volta in cui ti ho tamponato mentre eri quarto al volante di una carretta.»
«Sì, ne è passato, ma non ho dimenticato.» Adrian gli strappò di mano la bottiglia. «Pensi di potermi risarcire, in qualche modo?»
«Non c'è bisogno di usare maniere così incivili» protestò Kimi. «Se come risarcimento volevi un po' di birra, avrei potuto dartene una intera. Ne ho una dozzina di confezioni formato famiglia di scorta.»
Adrian si dimostrò poco interessato alla sostanza alcolica contenuta dentro la bottiglia, dal momento che la rovesciò a terra.
Poi, minacciando Kimi con quell’arma impropria, gli intimò: «Fai subito quello che ti dico.»
Un tempo Kimi avrebbe replicato con un’alzata di spalle e si sarebbe allontanato senza filarsi minimamente quel rozzo di Adrian, ma avendo una certa età sapeva bene di dovere prestare attenzione. Non si sarebbe ripreso dalle bottigliate allo stesso modo in cui si sarebbe ripreso qualche giovane aitante come Dany, che nonostante l’assalto subito sul podio a Città del Messico appariva in piena forma, specie considerando che era stato messo al volante al posto di Max.
Kimi si ritrovò quindi a tremare come una foglia.
«Dimmi cosa devo fare.»

***

RAI07:
Sei invitato a venire nel mio motorhome per un festino in stile finlandese.
ROS06:
Non posso, sto cercando di convincere Lewis a tagliarsi la cresta.
RAI07:
Come ti permetti??22??22?? La cresta di Lewis è bellissima!!11!!!1!!! TUNZ TUNZ TUNZ!!11!!!11!!
ROS06:
Sei sicuro di non essere ubriaco?
RAI07:
Sono sicuro di esserlo. Vieni subito, non voglio rimanere da solo con Bottas, finiremmo per litigare. Sei l'unico quasi finlandese con cui posso riuscire ad andare d'accordo.
ROS06:
C'è dell'alcool?
RAI07:
A fiumi.
ROS06:
Hai invitato Dan?
RAI07:
Certo! Sono sicuro che sia desideroso di farti bere dalle sue scarpe.
ROS06:
Vengo subito.

***

Nico entrò nel motorhome, spalancando subito gli occhi quando vide Kimi legato a una sedia e imbavagliato.
Sulla fronte aveva una ferita, riconducibile a un colpo di bottiglia.
Nico non si scompose. Sospettava che Adrian avesse sottratto il cellulare di Kimi per attirarlo con una scusa, ma era pronto ad affrontarlo.
Non appena Adrian si manifestò, Nico gli sferrò un violento colpo alla testa, servendosi dell'enorme bottiglia che Lewis gli aveva fornito.
Adrian si accasciò a terra, quindi Nico ne approfittò per liberare Kimi.
I due, poi, tirarono su Adrian e lo legarono alla sedia.
Solo quando ebbero finito, Kimi domandò: «Adesso cosa ne facciamo di lui?»
«Non voglio fargli nulla di male» lo rassicurò Nico. «Wait and see.»

***

HAM44:
Dove sei?
ROS06:
Arrivo subito!
HAM44:
Adrian ti ha fatto qualcosa?
ROS06:
No, non preoccuparti. È tutto risolto. In questo momento gli sto mostrando tutti i selfie che abbiamo fatto io e te insieme. Credo che ci sia rimasto molto male, nello scoprire che abbiamo condiviso molti più momenti insieme di quanti ne abbiate condivisi tu e lui.
HAM44:
Ahahahahah, dopo averti rasato i capelli mesi fa se lo merita.
ROS06:
Puoi dirlo forte. Adesso torno da te. *-*
HAM44:
Aaaaawwwww! <3 A proposito, che cosa ne dici se stasera facciamo un'uscita a sei? Possiamo portare anche i Simi e i Dan^2.
ROS06:
Okay, ma io pago solo per noi due.
HAM44:
L'importante è paghi per me, non pretendo che scrocchino anche gli altri.
ROS06:
Okay, è perfetto. L'ho detto a Kimi. Si augura che ci sia dell'alcool.
HAM44:
Ovviamente ci sarà. Io corro a invitare gli altri i Dan^2. Digli di comunicare la notizia a Sebby.

 ***

Quella che precedeva le qualifiche del gran premio del Brasile si stava rivelando una bellissima serata. Daniel si sentiva al settimo cielo, seduto accanto al suo adorato Dany, che a sua volta era felice perché non avevano ordinato pesce alla singaporese, che secondo lui era piuttosto indigesto.
Tra Kimi e Sebastian sembrava esserci ancora la stessa alchimia di quando non erano destinati a separare le proprie strade a fine anno e i due non facevano altro che promettersi che, nonostante il loro imminente passaggio a due squadre diverse, il loro amore platonico e puccioso sarebbe rimasto totalmente immutato.
Nico e Lewis non si scambiavano promesse, per due ragioni. In primo luogo le loro promesse erano sempre consacrate da un reciproco lancio di piatti, ma nessuno dei due riteneva opportuno mettersi a lanciare piatti in quel momento. In secondo luogo, per loro che erano affiatati quasi quanto i Rolipe, non c'era bisogno di scambiarsi promesse; era evidente a tutti che tra un lancio di piatti e l'altro si sarebbero sempre amati.
Tutto era perfetto e l'unica cosa di cui Daniel si rammaricava era di non potere parlare di quello che era successo una decina di giorni prima: lui e Felix avevano giocato insieme con le macchinine e tutti i loro dissapori erano stati definitivamente dimenticati.
Daniel era certo che i suoi colleghi più fidati non avrebbero riferito a Verstappino il segreto suo e di Felix, ma allo stesso modo aveva paura che qualcuno di loro fosse costretto a rivelarlo sotto la minaccia di bottiglie rotte.
Continuò quindi la sua recita e fece una lunga invettiva contro il giovane Massa, guadagnandosi una serie di rimproveri, in particolare da parte di Dany, Nico e Lewis, che erano al corrente del fatto che, dietro quell'identità, si nascondesse un bambino che non aveva ancora compiuto otto anni.
Anche i Simi furono abbastanza critici in proposito e perfino un tipo tranquillo come Kimi arrivò a fargli notare: «Felix è un ragazzino. Non pensi che, almeno tu che hai dieci anni di più, dovresti comportarti da persona adulta e smetterla con questa inutile guerra?»
Quelle parole infastidirono Daniel.
«La chiami inutile guerra? Ti ricordo che c'è un titolo di mezzo e che con tutta probabilità né io né lui lo vinceremo.»
«E allora?» obiettò Kimi. «Io ho forse litigato con il Sommo Michael nel 2003? Ho litigato con Ferni nel 2005 o con entrambi gli Hamonso nel 2007? Non mi pare. Non ho fatto nulla nemmeno quando questo deficiente», indicava Lewis, «Mi ha tamponato al semaforo un anno più tardi. In più non ho litigato nemmeno con Felipe nel 2008 quando aveva più punti di me.»
«Nessuno dei tuoi avversari è mai stato un tipo irritante» puntualizzò Daniel. «Era più facile andarci d'accordo.»
Lewis intervenne: «Non direi che Ferni non fosse un tipo irritante.»
«Permettimi di dissentire» intervenne Kimi, in difesa dello spagnolo. «I nostri drinking game erano molto piacevoli.»
«Credo che l'alcool li rendesse più piacevoli. Se aveste bevuto aranciata, forse a lungo andare l'avresti trovato stancante.»
«L'aranciata? Quella è sicuramente stancante, molto più di Fernando.»
«Di fronte a questa affermazione» si arrese Lewis, «Non mi resta che accettare l'evidenza. A quanto pare l'unico che ha avuto problemi con Ferni sono io. Probabilmente era invidioso, perché a me piacevano solo i bei ragazzi come Nico e Adrian, e me ne fregavo altamente di lui.»
Quella spiegazione era piuttosto coerente e sensata, realizzò Daniel.
A proposito di Fernando, inoltre, c'era un dubbio ben più importante che lo attanagliava.
«Secondo voi la Renault otterrà buoni risultati il prossimo anno?»
«Spero di no» rispose Sebastian, con prontezza. «Non vorrei mai che Hulkenberg salisse sul podio e rendesse il mondiale falsato.»
«A proposito» intervenne Nico, «Il principe dei poveri va in giro a raccontare che, se nel 2010 ha ottenuto una pole qui a Interlagos, quest'anno può fare la stessa cosa. Ne è praticamente certo.»
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, senza sospettare neanche minimamente che il pilota della Renault fosse sul punto di smentirli.

***

Hulk si sedette nel posto d'onore, pronto per la conferenza stampa del sabato; accanto a lui Dany come secondo classificato e purtroppo Sebastian terzo.
I due connazionali si scambiarono un'occhiata gelida e, a microfoni spenti, Hulk ricordò al collega: «Io ho vinto la 24 Ore.»
«E io» ribatté Sebastian, «Ti butterò fuori pista tra ventiquattro ore.»
Hulk non si curò di quelle minacce.
«Ehi, Dany.» Si rivolse al russo. «Non pensi anche tu che Sebbi sia un soggetto estremamente irritante?»
Sebastian reagì immediatamente alla sua provocazione.
«F*ck, f*ck, f*ck! Oh, dannazione, il microfono era acceso!»
Hulk ridacchiò.
«Sei sempre il solito villano.»
Sebastian non si scompose.
Allontanandosi dal microfono, lo informò: «Se vuoi continuare questa conversazione, potremo farlo domani subito dopo la partenza.»
«Se pensi di spaventarmi ti sbagli di grosso.»
«Mai quanto te, se sei convinto di superare la prima curva.»

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Milly Sunshine