La stagione 1989 si è aperta con il ritorno in Formula 1 della Brabham dopo un anno d'assenza e dopo che il team ha cambiato proprietà.
Il campionato si è svolto con la seguente entry-list:
MCLAREN: Ayrton Senna - Alain Prost
TYRRELL: Jonathan Palmer - Michele Alboreto
WILLIAMS: Thierry Boutsen - Riccardo Patrese
BRABHAM: Martin Brundle - Stefano Modena
ARROWS: Derek Warwick - Eddie Cheever
LOTUS: Nelson Piquet - Satoru Nakajima
MARCH: Mauricio Gugelmin - Ivan Capelli
OSELLA: Nicola Larini - Piercarlo Ghinzani
BENETTON: Alessandro Nannini - Johnny Herbert
SCUDERIA ITALIA: Alex Caffi - Andrea De Cesaris
MINARDI: Pierluigi Martini - Luis Perez Sala
LIGIER: René Arnoux - Olivier Grouillard
FERRARI: Nigel Mansell - Gerhard Berger
LOLA LARROUSSE: Yannick Dalmas - Philippe Alliot
COLONI: Roberto Moreno - Pierre-Henri Raphanel
EUROBRUN: Gregor Foitek
ZACKSPEED: Bernd Schneider - Aguri Suzuki
ONYX: Stefan Johansson - Bertrand Gachot
RIAL: Christian Danner - Volker Weudker
AGS: Philippe Streiff - Joachim Winkelhock
Il GP del Brasile è stato ancora una volta il primo della stagione, nel weekend del 26 Marzo. Il campionato, tuttavia, si è aperto in negativo, in quanto nei test disputati nelle settimane precedenti proprio sul circuito brasiliano, l'allora pilota della AGS Philippe Streiff ha avuto un grave incidente, rimanendo paraplegico. La AGS, nel GP inaugurale, ha schierato una sola vettura, guidata da Joachim Winkelhock, fratello minore di Manfred. A partire dal successivo gran premio ha ingaggiato Gabriele Tarquini.
A Jacaparagua Senna è partito dalla pole position, ma un contatto con Berger l'ha fatto precipitare nelle retrovie e ha costretto il ferrarista al ritiro. Patrese si è quindi ritrovato in testa davanti a Mansell e Prost, ma è stato costretto a sua volta al ritiro successivamente. Mansell ha quindi vinto la sua prima gara in Ferrari davanti alla McLaren di Prost, con il terzo posto che è andato, anche approfittando dei numerosi ritiri, alla March del brasliano Gugelmin.
Quattro settimane dopo è stato disputato il Gran Premio di San Marino, terminato con una doppietta McLaren e numerose polemiche in quanto Senna ha superato Prost al restart, dopo l'interruzione della gara per un incidente di Berger al terzo giro, strappandogli la prima posizione e mantenendola fino alla bandiera a scacchi. Secondo il francese ciò contravveniva a un loro accordo interno di non superarsi alla prima curva. In terza posizione si è classificato Nannini. Curiosità: sul podio tutti hanno avuto difficoltà a stappare le bottiglie di champagne. A partire da quel momento sul podio sono sempre state messe bottiglie già stappate.
Tornando all'incidente di Berger, la sua vettura ha preso fuoco e il pilota ha riportato solo lievi ustioni grazie al rapido intervento dei soccorsi. Dopo l'incidente a Imola, il pilota della Ferrari ha saltato il gran premio successivo, quello di Montecarlo, in cui la Ferrari ha schierato solo la vettura di Mansell. Nel Principato Senna ha ottenuto la seconda vittoria stagionale davanti a Prost e alla Brabham di Modena.
Al suo ritorno, al GP del Messico disputato il 28 Maggio, Berger si è ritirato per problemi tecnici, stessa sorte toccata anche al suo compagno di squadra. Senna ha vinto un'altra volta, precedendo la Williams di Patrese e la Tyrrell di Alboreto.
Una settimana più tardi ha fatto il suo debutto il circuito di Phoenix: il tracciato cittadino è divenuto la nuova sede del gran premio degli Stati Uniti. In gara ci sono stati moltissimi ritiri, uno dei quali quello di Senna che era in testa dopo essere partito dalla pole ma che si è fermato a causa di un problema tecnico.
La vittoria è andata alla McLaren di Prost, mentre sui gradini più bassi del podio sono saliti Patrese e Cheever.
Due settimane dopo è stato disputato il GP del Canada, in condizioni meteo variabili. Le McLaren, partite dalla prima fila, si sono ritirate entrambe: a Prost è accaduto al secondo giro, mentre Senna, originariamente precipitato nelle retrovie dopo un'errata scelta di mescola di gomme, è risalito in seguito fino alle prime posizioni. Era in testa quando, a pochi giri dal termine, si è ritirato per un guasto al motore, lasciando la prima posizione a Boutsen, che ha così conquistato la prima vittoria in carriera. Sono saliti sul podio anche Patrese e De Cesaris, mentre il giro più veloce è stato sorprendentemente conquistato da Jonathan Palmer.
Prost ha vinto, in seguito, sia il GP di Francia sia il GP di Gran Bretagna, disputati nel mese di Luglio a una settimana di distanza l'uno dall'altro. Il suo compagno di squadra si è ritirato per problemi tecnici in entrambe le occasioni, mentre il ferrarista Mansell ha ottenuto due secondi posti. In terza posizione si sono classificati Patrese a Le Castellet e Nannini a Silverstone.
A quel punto ci sono stati alcuni cambi di line-up. Per il solo GP di Le Castellet, Martin Donnelly ha preso il posto di Warwick alla Arrows. Da lì in poi, inoltre, Jean Alesi ha sostituito Alboreto alla Tyrrell, con la sola esclusione dei GP del Belgio e del Portogallo più avanti nella stagione, in cui è sceso in pista Johnny Herbert. Quest'ultimo, che fino al GP di Francia era stato in Benetton, è stato rimpiazzato a partire dal GP di Gran Bretagna da Emanuele Pirro. Dalmas ha lasciato inoltre la Larrousse e ha sostituito Winkelhock alla AGS. Il suo posto è stato preso da Eric Bernard per due gran premi, dopodiché al posto di Bernard è arrivato Alboreto.
Il 30 Luglio il Gran Premio di Germania è stato deciso da un duello tra i due piloti della McLaren: a pochi giri dal termine Senna ha superato Prost per la prima posizione. Mansell ha ottenuto un altro podio. Quest'ultimo ha anche vinto il Gran Premio d'Ungheria, due settimane più tardi, dopo un duello con Senna. Il pilota britannico era partito dalla dodicesima posizione, mentre dalla pole scattava Patrese: la sua è stata l'unica pole position ottenuta da un team che non fosse la McLaren in tutto il campionato, ma è stato costretto al ritiro. Il 27 Agosto, a Spa, Senna ha ottenuto la vittoria davanti a Prost e a Mansell, mentre è stato costretto al ritiro per problemi tecnici al GP d'Italia, dove era partito dalla pole position. A Monza ha vinto Prost davanti alla Ferrari di Berger, che fino a quel momento aveva collezionato solo ritiri. Boutsen, già reduce da un terzo posto all'Hungaroring, si è classificato di nuovo sul gradino più basso del podio.
Nel frattempo ci sono stati altri cambiamenti nelle scuderie minori. Dopo l'Hungaroring, Enrico Bertaggia ha sostituito Raphanel alla Coloni. Quest'ultimo ha sostituito Weidler alla Rial. Quello del Belgio, inoltre, è stato l'ultimo gran premio per Foitek alla Eurobrun, dove è stato sostituito da Oscar Larrauri, e l'ultimo per Gachot alla Onyx, dove è stato sostituito da J.J. Lehto. Sia Foitek sia Gachot si sono rivisti quando, negli ultimi tre gran premi stagionali, hanno preso uno dopo l'altro il posto di Danner sull'altra Rial.
Il 24 Settembre al GP del Portogallo Senna è partito dalla pole position, ma è stato superato nei primi giri di gara da entrambe le Ferrari. Mansell si è ritrovato in testa, ma ha avuto problemi durante un cambio gomme e, arrivato lungo alla sua piazzola, è tornato indietro in retromarcia, manovra vietata dal regolamento. Per tale ragione è stato squalificato ma, per diversi giri dopo l'esposizione della bandiera nera, è rimasto in pista, sostenendo in seguito di non avere visto le segnalazioni. Si è fermato solo dopo diversi giri per cause di forza maggiore, quando dopo avere azzardato un sorpasso su Senna che a quel punto della gara si trovava davanti da lui, è venuto a contatto con il brasiliano mettendo fine alla gara di entrambi. Il ritiro è costato parecchio al pilota della McLaren che, per potere vincere il titolo, aveva a quel punto bisogno di vincere tutti e tre le gare che rimanevano da disputare.
Mansell è stato squalificato per un gran premio per non essersi fermato dopo l'esposizione della bandiera nera e al GP di Spagna la Ferrari ha deciso di presentarsi con la sola vettura di Berger. Tornando a Estoril, la vittoria è andata proprio all'austriaco, mentre in seconda posizione si è classificato Prost. La Onyx ha ottenuto il gradino più basso del podio con Johansson, risultato notevole se consideriamo che Johansson ha mancato la prequalificazione in addirittura otto occasioni su sedici nel corso della stagione e che ai suoi compagni di squadra non è andata particolarmente meglio.
A Jerez de la Frontera Senna ha ottenuto la vittoria, precedendo la Ferrari di Berger e la McLaren di Prost. Berger, dopo i tre risultati positivi di Monza, Estoril e Jerez, non è più riuscito a vedere la bandiera a scacchi, ritirandosi da entrambe le gare rimanenti.
Al GP del Giappone Paolo Barilla ha sostituito Martini in Minardi, ma quest'ultimo è ritornato al volante in occasione del GP d'Australia, tuttavia la presenza di Barilla al posto di Martini non è la ragione principale per cui questo gran premio viene ricordato.
A Suzuka Senna, partito dalla pole position, è stato superato da Prost che è stato lungamente in testa. L'ha raggiunto al 46° giro di gara e, quando l'ha affiancato, i due sono venuti a contatto. Prost si è ritirato, mentre Senna ha proseguito, tornando in pista dopo un taglio di chicane. Giunto al traguardo in prima posizione, è stato squalificato per il taglio di chicane e per essere ripartito a spinta da parte dei commissari. Sono seguite settimane di polemiche. Tornando a noi, la vittoria è stata assegnata a Nannini, mentre sui gradini più bassi del podio sono saliti Patrese e Boutsen.
Due settimane più tardi la stagione è terminata con il GP d'Australia e, nonostante il terzo posto ottenuto in qualifica da Martini sulla Minardi, purtroppo nemmeno a questo memorabile risultato viene riconosciuto il giusto credito. La ragione principale per cui il GP di Adelaide è passato alla storia è che è stato disputato sotto al diluvio e che c'è stato un attrition rate elevatissimo. Anche Senna e Piquet sono stati autori di incidenti, mentre doppiavano vetture.
Sul podio si sono ritrovati, in ordine diverso, gli stessi di Suzuka: ha vinto infatti Boutsen, per la seconda volta in carriera, davanti a Nannini e a Patrese.
Satoru Nakajima, che si è classificato in quarta posizione, ha ottenuto il giro più veloce. Anche Martini ha visto la gloria della zona punti, arrivando sesto alle spalle della Benetton di Pirro.
Alla sua ultima stagione in McLaren, Prost ha vinto il suo terzo titolo mondiale, con 76 punti, sedici di vantaggio nei confronti di Senna.
La McLaren ha vinto il titolo costruttori con 141 punti, quasi il doppio di quelli totalizzati dalla Williams (77).