sabato 5 novembre 2022

Il gran premio numero 176

Oggi facciamo un viaggio nel mondiale 1986 e nello specifico andiamo a parlare dell'unico piccolo pezzo di 1986 al quale non avevo ancora dedicato un post. Ricordate l'epoca in cui tutte le gare erano belle e movimentate? Ecco, dimenticatevela perché per iniziare vi porto a Le Castellet. Vi lascio anche cinque minuti nei quali potrete ripetere in loop la frase "garahhhh noiosahhhh, cancellate questo circuito e sostituitelo con Jeddah", poi vi segnalo che a scattare dalla pole position è Ayrton Senna, sulla Lotus nera, accanto alla Williams sponsorizzata Camel guidata da Nigel Mansell. Il baffuto pilota britannico si porta in testa fin dalla partenza, relegando il brasiliano in seconda posizione, dove rimarrà per tre giri, fino al momento del suo ritiro per incidente. Gli succede in seconda posizione una vettura turchese dall'aria alquanto tamarra, di cui parleremo in un secondo momento, non perché sia poco importante, ma perché mi serve per introdurre un successivo argomento e il successivo gran premio: quello di Francia è infatti solo una piccola introduzione al main topic di questo post.

Fuori una Lotus, rimangono due Williams e due McLaren... e soprrendentemente anche un'altra Lotus: Johnny Dumfries infatti viaggia in bassa zona punti e sembra finalmente giunto il momento, per lui, di fare una gara rispettabile. Huub Rothengatter (futuro manager di Jos Verstappen) la pensa diversamente ed ecco che Dumfries verrà speronato dalla Zakspeed, precipiterà indietro di diverse posizioni e poi sarà costretto al ritiro. Questo non avviene al via, avviene a gara inoltrata, mentre nel frattempo davanti la gara si stabilizza e le Williams e le McLaren, tra un cambio gomme e l'altro, ristabiliscono l'ordine primordiale delle cose, ritrovandosi nelle prime quattro posizioni. Il pilota baffuto della Williams procede verso il successo, mentre Alain Prost è costretto ad accodarsi in seconda posizione. I loro compagni di squadra chiudono terzo e quarto, Nelson Piquet autore di una partenza non eccellente in corso d'opera si procaccia la terza piazza a discapito di Keke Rosberg. E la vettura tamarra? vi chiederete a questo punto. Le vetture tamarre sono ben due e chiudono la zona punti al quinto e al sesto posto, con René Arnoux e Jacques Laffite.

Arnoux è il pilota che partito nella zona alta della griglia ha viaggiato in seconda piazza per un breve tratto, prima di essere risucchiato più indietro dei top-team e in generale questo è un risultato decisamente positivo per la Ligier, che in questo 1986 sta racimolando buone posizioni e ogni tanto anche qualche podio a caso, purtroppo non in questa occasione. Laffite, sesto al traguardo, nel frattempo si appresta a festeggiare la sua entrata nella storia: ha infatti eguagliato il record di presenze in Formula 1, che appartiene fino a questo momento a Graham Hill, e con il successivo GP di Gran Bretagna salirà a quota 176 entrando nella storia come detentore del record. Purtroppo il nostro quarantaduenne preferito "celebra" l'evento nel peggiore dei modi: una settimana più tardi a Brands Hatch, infatti, rimane coinvolto in un serio incidente al via. Tutto inizia con un contatto tra Jonathan Palmer e Thierry Boutsen, dopo il quale quest'ultimo sbatte contro il muro e rimbalza in pista, con il caos che si scatena tra i piloti retrostanti.

Uno di questi è proprio Laffite, che sembra toccarsi con la Ferrari di Stefan Johansson prima di finire a sbattere violentemente contro le barriere. Dietro di lui, anche Christian Danner, Huub Rothengatter, Andrea De Cesaris, Alessandro Nannini e Allen Berg sono coinvolti a vario titolo nell'incidente, il tutto mentre davanti, subito dopo avere superato Piquet, Mansell è stato costretto a desistere causa un guasto sulla propria monoposto. Sarebbe costretto al ritiro, se non fosse che la gara viene redflaggata perché un incidente ha coinvolto ben nove vetture. Otto piloti su nove escono dalle loro vetture indenni. L'altro è Jacques Laffite (che sembra venga soccorso inizialmente da Jonathan Palmer), che nell'impatto riporta fratture a entrambe le gambe: sarà la fine della sua carriera in Formula 1 e alcuni vi fanno coincidere l'inizio del declino della Ligier come squadra. Il team, fin dai propri albori, è stato infatti piuttosto Laffite-centrico, con l'eccezione delle due stagioni 1983 e 1984 in cui Laffite stava in Williams.

Dopo un notevole ritardo, ecco la seconda partenza, alla quale Mansell prende parte utilizzando il muletto, che è preparato a misura di Piquet (nei team in cui non c'erano una prima e una seconda guida ben definite, in genere veniva tenuto pronto in modo alternato a misura di un pilota oppure dell'altro). Al via vede il suo compagno di squadra involarsi verso la prima posizione, mentre lui scivola dietro alla Benetton di Gerhard Berger. Lo supererà comunque già nelle prime fasi di gara e Berger in un secondo momento sarà anche costretto al ritiro. Dopo il sorpasso, Mansell si lancia all'inseguimento di Piquet, gli si avvicina progressivamente e a metà gara riesce anche a superarlo, sfruttando un errore di Piquet nell'inserire una marcia, che gli fa perdere parecchio tempo. In seguito giunge il momento del cambio gomme ed è Piquet a rientrare per primo, ma Mansell riesce a mantenere un margine tale da uscire in prima posizione. Se lo ritrova tuttavia negli scarichi e tra loro inizia un acceso duello con vari tentativi di sorpasso da parte di Piquet.

Mansell ostacola il compagno di squadra in ogni singola occasione, mantenendo di forza la leadership. Secondo quanto scrivono alcuni degli utenti che commentano gli extended highlight, sembra che sia questo il momento preciso in cui i Manselquet iniziano a tirarsi i piatti tra di loro e l'atmosfera all'interno del team inizia a diventare ben poco vivibile. Nel frattempo Senna si trovava in terza posizione, ma è costretto al ritiro (così come Michele Alboreto che si trovava un paio di posizioni più indietro - brutta cosa essere tifosi della Ferrari nel 1986). È quindi Prost a risalire in terza piazza, mentre il compagno di squadra Rosberg si è già ritirato da parecchio tempo. Arnoux strappa la quarta posizione, dopo mi pare di capire una sosta ai box di Derek Warwick. Il pilota della Brabham - unica Brabham ancora in pista dopo il ritiro di Riccardo Patrese per guasto al motore (purtroppo gli imolesi non saranno contenti perché si è ritirato anche Patrick Tambay sulla Lola Haas) finisce però la benzina all'ultimo giro.

Mentre il quarto posto di Arnoux è l'unica nota positiva per la Ligier in questa domenica di luglio, la Tyrrell festeggia un doppio arrivo in zona punti con Martin Brundle e Philippe Streiff. Arnoux si ripeterà anche al successivo GP di Germania ottenendo un altro quarto posto, mentre l'unico altro arrivo in zona punti della stagione sarà il sesto posto di Philippe Alliot al GP del Messico. Le cose andranno ben peggio nelle tre stagioni successive, tra il 1987 e il 1989 Arnoux coglierà solo due arrivi in zona punti, sesto in Belgio 1987 e quinto in Canada 1989 e dei tre compagni di squadra che cambierà, Piercarlo Ghinzani, Stefan Johansson e Olivier Grouillard, quest'ultimo sarà l'unico a ottenere un punto in Francia 1989. Che abbia o non abbia legami con l'infortunio di Laffite, il declino della squadra francese è indubbio e seguiranno infatti stagioni ancora peggiori nei primissimi anni '90, fino a una lieve ripresa e a un bel finale nel 1996 con la vittoria di Olivier Panis al GP di Montecarlo. Questa, però, è un'altra storia e non amo ripetermi (in realtà sì) quindi credo sia opportuno mettere fine a questo post.

PS. Quando nell'estate 2021 ho iniziato a recensire gran premi degli anni '80 (prima ce n'erano pochi di quell'epoca, qui sul blog) non avevo la benché minima intenzione di arrivare a un punto in cui *tutti* i gran premi dal 1980 al 1989 sarebbero stati recensiti in qualche modo. Ora credo di essere a un solo post di distanza da questo obiettivo (magari la prossima settimana).

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Milly Sunshine