giovedì 24 novembre 2022

Formula 2 2022: Drugovich campione, Sargeant promosso in Williams

Il campionato di Formula 2 si è svolto per un totale di quattordici appuntamenti: Bahrein, Arabia Saudita, Imola, Spagna, Montecarlo, Azerbaijan, Gran Bretagna, Austria, Francia, Ungheria, Belgio, Olanda, Monza e Abu Dhabi. Come ricorderete, già la scorsa stagione era stato mandato in pensione il format 2005-2020, scelta che non ho gradito per niente. A mio parere il top era la feature race di sabato e alla domenica la sprint con la top-8 invertita sulla griglia, ma niente da fare, "la GP2 è morta nel 2020", semicit., quindi occupiamoci del nuovo formato. Non c'è più l'abominio con due sprint e una feature, ma anche la versione sprint al sabato e feature la domenica non mi pare ottimale. Si inizia infatti la sprint con una reverse grid parziale della qualifica, il che a mio parere è un controsenso, per ragioni che credo di avere abbondantemente spiegato.
Ovviamente non tutti quelli che mi leggono per caso mi seguono, quindi forse sarebbe opportuno ripetersi. A mio parere il concetto di reverse grid in sé ha qualcosa di innaturale. Tuttavia, la GP2/F2 fino al 2020, era riuscita a renderla naturale. Chi faceva una buona gara, stando in posizioni di bassa top-8 invece di precipitare in mezzo al nulla, veniva ricompensato. Partire ottavo nella sprint era il prezzo da pagare per avere portato a casa la vittoria nella feature, con una top-8 che andava in griglia al contrario rispetto ai punti conquistati.
Tutt'altra storia rispetto al dire a un pilota "ti sei qualificato in pole, oggi parti decimo, mentre chi ha il decimo tempo parte dalla pole, poi se hai pazienza domenica le cose si sistemano". Essenzialmente la pole del sabato viene assegnata in modo a mio vedere più random rispetto che con una precisa logica legata alla gara. In sintesi, credo di essere una purista della GP2, ma ho anche dei difetti.

Sei team non hanno mai cambiato line-up: Prema, Virtuosi, Carlin, Hitech, Art e MP, con le coppie Dennis Hauger/ Jehan Daruvala, Jack Doohan/ Marino Sato, Liam Lawson/ Logan Sargeant, Marcus Armstrong/ Juri Vips, Frederik Vesti/ Theo Pourchaire, Felipe Drugovich/ Clement Novalak, mentre in Trident hanno gareggiato Richard Verschoor e Calan Williams con quest'ultimo sostituito per l'evento finale da Zane Maloney.
Ben tre piloti sono incappati nel race-ban dovuto al raggiungimento di dodici punti rimossi dalla licenza: Amaury Cordeel, Olli Caldwell e Roy Nissany, i quali gareggiavano rispettivamente per Van Amersfort, Campos e DAMS. In Campos, Caldwell è stato rimpiazzato per un evento da Lirim Zendeli. Faceva coppia con Ralph Boschung, che ha saltato alcuni appuntamenti per infortunio, venendo sostituito da nientemeno che Roberto Mehri.
Nissany, che gareggiava accanto ad Ayumu Iwasa, è stato rimpiazzato in occasione della squalifica da Luca Ghiotto, mentre al posto di Cordeel si era visto in precedenza David Beckmann (non all'esordio stagionale), poi succeduto sull'altra vettura di Van Amersfort a Jake Hughes, prima di essere rimpiazzato nell'ultimo evento stagionale da Juan Manuel Correa.
L'esordio stagionale di Beckmann era avvenuto in Charouz che schierava Enzo Fittipaldi e Cem Bolukbasi. Beckmann ha gareggiato one-off al posto di Bolukbasi infortunato. Al suo rientro Bolukbasi è passato agli onori (o disonori) della cronaca per un incidente con Nissany in seguito al quale suo padre avrebbe innescato una rissa con Nissany stesso e un tizio del suo entourage. A fine stagione al posto di Bolukbasi ha disputato alcuni eventi Tatiana Calderon.

Ammetto di non essere riuscita a dedicare al campionato l'attenzione che vi ho dedicato nelle stagioni precedenti (nel senso, mi sono tenuta informata sui risultati e ho visto qualche video, ma per il resto ho una vita e seguire ogni singolo evento motoristico tramite livetiming inizia a diventare un po' estenuante), ma un dettaglio direi che l'ho colto in pieno: non eravamo di fronte a una line-up di quelle eccezionali, che danno vita a campionati combattuti fino all'ultima gara.
Il titolo è andato a Felipe Drugovich (quattro feature e una sprint vinte, con sprint/feature vinte entrambe in Spagna) - divenuto terzo pilota Aston Martin - in anticipo, pilota alla terza stagione, che ha mostrato progressi rispetto agli anni passati, ma è pur sempre alla terza stagione. In seconda posizione si è classificato il Sauber Junior Theo Pourchaire (tre feature vinte), acclamato un anno fa come il sicuro dominatore della stagione 2022, profezia lontana dall'essersi trasformata in realtà.
Dietro di lui Liam Lawson (vincitore di quattro sprint) e staccato di un solo punto quarto Logan Sargeant (due feature vinte), che avendo ottenuto la superlicenza ha fatto quanto gli chiedeva la Williams per ingaggiarlo come titolare per il 2023, stagionein cui lo vedremo in Formula 1. Magari non sarà il nuovo "Russel" ma l'ho già visto storpiato varie volte in "Sergeant".
Hanno completato la top-ten in classifica (tra parentesi il numero si vittorie conquistate) Iwasa (due feature), Doohan (due sprint e una feature), Daruvala (una feature), Fittipaldi (nessuna vittoria), Vesti (una sprint) e Hauger (una sprint e una feature).
Tutti i piloti fino al tredicesimo sono saliti almeno una volta sul gradino più alto del podio, ovvero Vips passato più che altro alle cronache per uno scandalo legato all'uso di termini razzisti durante una live (una sprint), Verschoor (una sprint) e Armstrong (tre sprint).
A seguire si sono classificati Novalak, Boschung, Hughes, Cordeel, Beckmann, Nissany, Mehri (autore di un terzo posto nella sua breve permanenza), Caldwell, Sato e Williams. Non hanno fatto punti Ghiotto, Bolukbasi, Maloney, Correa, Calderon e Zendeli, di cui tutti tranne Bolukbasi e Calderon sono stati essenzialmente piloti one-off.

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