sabato 26 novembre 2022

Hispania Racing Team: storia e leggenda del team che doveva chiamarsi Campos Meta

Come avrete capito, ho una passione smodata per la Formula 1 vintage e per i team pittoreschi e rimango fermamente convinta del fatto che i team pittoreschi vintage siano più affascinanti dei team pittoreschi della storia recente. Tuttavia oggi intendo parlarvi della HRT, non in particolare della storia in sé dato che trattandosi del 2010-2012 immagino conosciate abbastanza bene (ma ci sarà comunque un ripasso in proposito) quanto di un presunto rumour di cui hanno parlato qualche tempo fa una fanpage di Jacques Villeneuve su Twitter e l'ex pilota Karun Chandhok, che ai giorni nostri è più noto per le sue analisi di gara sulla versione britannica di Sky Sport F1. Il suo commento alla moviola del duello tra Hamilton e Vettel al GP del Canada 2019 è anche stato spacciato dalla Ferrari come una "nuova evidenza" per cercare di far ribaltare la penalità a Vettel.

Adesso torniamo nel 2009, epoca in cui alcuni team minacciavano lo split tra la Formula 1 gestita dalla FIA e i team della FOTA, l'associazione delle squadre che, con la sola esclusione di Williams e Force India, si opponeva alla proposta di introdurre il badget cap e valutava la possibilità di fondare un proprio campionato. Frattanto si intendeva, che fossero presenti i team della FOTA o meno, ampliare la griglia in vista del cambio regolamentare e varie squadre hanno richiesto di iscriversi al mondiale 2010. Tra queste ne sono state selezionate tre: Manor, Campos Meta e USF1, quest'ultima destinata a non progettare neanche la vettura e a ritirarsi a pochi giorni dall'inizio del mondiale. Solo in un secondo momento, quando BMW e Toyota hanno annunciato il proprio ritiro a fine stagione, sono stati valutati altri team. Dopo che Sauber ha ricomprato la BMW, solo una nuova squadra è stata ammessa, la Lotus Malaysia.

Qualcosa, nel frattempo, è cambiato, per esempio il budget cap non è stato introdotto e per i nuovi team l'investimento per entrare in Formula 1 ha iniziato a divenire più oneroso. Manor, ad esempio, è sopravvissuta con la sponsorizzazione di Virgin, nome con cui ha debuttato in Formula 1. Campos Meta, nel frattempo, era in grosse difficoltà, lo stesso Adrian Campos è uscito dal progetto e solo poche settimane prima che iniziasse la stagione è stata ufficializzata la sua presenza, con un nuovo nome, Hispania Racing Team, da cui la sigla HRT, che con una certa ridondanza è diventata nelle stagioni seguenti HRT Racing Team. Tuttavia dobbiamo fare un grosso passo indietro e parlare della line-up di Campos Meta/ Hispania/ HRT, perché che ci crediate o no, la line-up di questo team neo-entrante è stata oggetto di parecchi rumour e indiscrezioni fin dall'autunno del 2009, insomma, da quando è stato chiaro che questo team spagnolo sarebbe esistito.

Vi invito a pronunciare un "wow mai visto questo", che sarebbe anche in tema, come scoprirete tra poco. Infatti girava voce, anche con una certa insistenza, che la line-up dovesse essere composta, nei piani originari, da un pilota spagnolo d'esperienza affiancato da un pilota spagnolo emergente. Come "pilota spagnolo d'esperienza" si faceva il nome di Pedro De La Rosa (che poi ha gareggiato nella prima metà del 2010 con la Sauber al fianco di Kamui Kobayashi, prima di essere rimpiazzato in corso d'opera da Nick Heidfeld), ma anche quello di nientemeno che Marc Gené. Per quanto riguardava il pilota spagnolo emergente non si facevano grossi nomi, anche perché ai tempi l'unico pilota spagnolo giovane che fosse ragionevole avere in Formula 1 era Jaime Alguersuari, già impegnato con la Toro Rosso (e disinteressato alla HRT, in seguito avrebbe rinunciato a un'offerta del team - 2011 o giù di lì). Quindi l'ipotesi che ha iniziato ad andare per la maggiore è stata pilota spagnolo d'esperienza/ pilota emergente.

Il pilota emergente è stato ingaggiato in largo anticipo, già ai primi giorni di novembre del 2009, mentre il campionato di quell'anno terminava con il GP di Abu Dhabi. Il volante destinato al pilota emergente è andato al brasiliano Bruno Senna, secondo classificato nel campionato di GP2 nel 2008 e nella stagione 2009 pilota di endurance/ GT. Nel frattempo non si faceva ancora alcun nome effettivo a proposito di un pilota d'esperienza che lo andasse ad affiancare, ma tutto suggeriva che un pilota d'esperienza sarebbe arrivato in qualità di prima guida. Poi c'è stato appunto un rimescolamento, un cambio di proprietà e lo stesso Senna è stato confermato in extremis dopo avere rischiato di perdere il volante. La ragione per cui rischiava di essere appiedato ancora prima di salire a bordo di una monoposto era economica: il suo accordo con Campos Meta prevedeva di dover portare uno sponsor relativamente minore, la nuova gestione invece voleva più soldi.

Bruno Senna è riuscito a portare un nuovo sponsor conservando il sedile e al suo fianco è arrivato l'indiano Karun Chandhok, che curiosamente in passato era stato suo compagno di squadra in GP2 (ironia della sorte, in seguito i due sono stati compagni di squadra anche in Formula E alla Mahindra). Tuttavia sembra che Chandhok abbia raccontato, come da screenshot postati, di avere visto nella sede della HRT degli adesivi con il nome di Jacques Villeneuve! Quindi, quando un amico con cui chatto 24/7 a tematica motorsport mi ha segnalato la faccenda, mi sono messa a fare ricerche a proposito di eventuali contatti tra Villeneuve e la Campos Meta/ la Hispania Racing. Ho trovato articoli che menzionavano De La Rosa e Gené, ho scoperto la faccenda degli sponsor di Bruno Senna, ho letto rumour vaghi a proposito anche di Vitaly Petrov e di Sergio Perez... ma niente, sembra non essere mai esistito alcun collegamento tra Platinum Jacques e la HRT.

Anzi, nell'off-season 2009/2010 pare che si fosse accordato con la Stefan GP, un'altra ulteriore squadra che aveva cercato di essere ammessa al campionato, vedendosi rifiutare l'iscrizione, nella quale avrebbe dovuto indicativamente fare coppia con Kazuki Nakajima. Voci di corridoio narrano che, avendo Stefan comprato quello che rimaneva della Toyota, si fosse scelto di escluderla per evitare l'eventualità che, invece di essere una bagnarola come le carrette dei "nuovi team", rischiasse di essere una sorta di Brawn GP 2.0. Ad ogni modo, che Villeneuve stesse cercando di rientrare in Formula 1 pare appurato, ma come già detto contatti con la HRT sembrano non essercene stati, figurarsi un'eventualità che potesse essere ingaggiato come pilota. Con l'amico della chat abbiamo anche valutato la possibilità che gli adesivi siano stati prodotti per trollare qualche grosso sponsor, fingendo di avere un pilota d'alto profilo.

Non conosceremo mai la verità, ma non mi stupirebbe che la HRT o cercasse davvero un pilota d'alto profilo come prima guida (i numeri di gara erano 20/21 e nonostante Senna sia arrivato molto prima di Chandhok è stato iscritto al campionato con il numero 21, il che lascerebbe pensare che dovesse essere una seconda guida, quindi affiancato a qualcuno che avesse un palmares decisamente più altisonante di quello di Chandhok) oppure fosse disposta a farlo credere nella speranza di avere grossi fondi (questo spiegherebbe sia perché, nei piani originali, a Senna fosse stato chiesto di portare solo uno sponsor minore, sia perché il team non abbia avuto un main sponsor nella sua prima stagione). Ad ogni modo vicenda interessante, ben più di com'è andata la prima stagione del team: HRT, Virgin e Lotus Malaysia (la scuderia che in seguito sarebbe diventata nota come Caterham) erano delle vere e proprie bagnarole.

Non solo erano genericamente carriole, ma c'erano delle carriole decisamente più carriole delle altre. Seppure ci fosse un chiaro abbonamento alle ultime tre file della griglia, la Lotus Malaysia era un passo più avanti rispetto a Virgin e HRT. La Virgin era mediamente meno lenta della HRT, ma la classifica costruttori viene definita, in caso di zero punti, dai migliori risultati, e la HRT si è procacciata la penultima piazza davanti alla rivale con due quattordicesimi posti, uno ottenuto da Chandhok in Australia e uno ottenuto da Senna in Corea. Insomma, come suggeriva il debutto in corso d'opera senza test prestagionali e l'assenza di sviluppi nella stagione, il team di proprietà di José Carabante (l'investitore di maggioranza subentrato ad Adrian Campos) e gestito dal team principal Colin Kolles si è dimostrato decisamente senza speranza. Però alla fine ha battuto la Virgin, per quello che può contare, ovvero poco e niente: big money dei diritti televisivi solo ai primi dieci team.

Nel corso della stagione la line-up è cambiata più volte. Per il GP di Gran Bretagna, Bruno Senna è stato appiedato dal team - pare per avere insultato Kolles in un'email e avere inviato erroneamente l'email allo stesso team principal - e sostituito da Sakon Yamamoto. Senna è riuscito a tornare al volante dal successivo evento dato che i suoi sponsor continuavano a pagare. Gli sponsor di Chandhok sembra non facessero altrettanto, quindi Yamamoto ha preso il posto di Chandhok (il quale nel 2011 avrebbe gareggiato one-off per la Lotus Malaysia in occasione del suo GP di casa). Quando Yamamoto è entrato nella storia per essere uno dei piloti rimasti intossicati a Singapore, è stato rimpiazzato da Christian Klien, il quale ha in seguito disputato gli ultimi eventi della stagione una volta che Yamamoto è stato definitivamente messo da parte. Per il 2011, tuttavia, il team cercava piloti che potessero apportare a un main-sponsor, quindi sia Senna sia Klien sono stati messi alla porta.

Klien non ha più gareggiato in Formula 1, Senna invece ha accettato un ruolo di terzo pilota alla Renault, disputando la seconda parte del mondiale 2011 come sostituto di Robert Kubica al posto di Nick Heidfeld che aveva gareggiato nella prima metà del campionato. Passato alla Williams per il 2012, ha tamponato Vettel al GP del Brasile innescando la sua lunga rimonta, per poi passare in Formula E e diventare in seguito un pilota di endurance di maggiore successo rispetto a quanto ottenuto in Formula 1. Attualmente è un tester ufficiale di droni elettrici da competizione di un ipotetico futuro campionato progettato da Alejandro Agag. Frattanto, nel 2011, grazie all'apporto dello sponsor indiano Tata, rientrava prepotentemente in scena Narain Karthikeyan, che avevamo già visto alla Jordan nel 2005, autore dell'unico sorpasso avvenuto durante il GP dell'Indy-gate nel quale si era classificato quarto davanti alle due Minardi.

A fare coppia con l'indiano, è arrivato il "nostro" Vitantonio Liuzzi e la stagione è iniziata malissimo. Proprio nel 2011 è stato reintrodotto il 107% e l'HRT vi è cozzata contro nel GP d'Australia, rimanendo fuori dalla griglia. Fortunatamente la qualificazione è arrivata per tutto il resto della stagione e ancora una volta è stato centrato l'obiettivo del penultimo posto in classifica costruttori, grazie al tredicesimo posto di Liuzzi al GP del Canada. A metà stagione Karthikeyan è stato messo da parte, pur rimanendo nel team, e rimpiazzato da un Redbull Junior che forse ricorderete, un tale Daniel Ricciardo mi pare si chiamasse! Karthikeyan è tornato al volante nel GP dell'India facendo coppia con Ricciardo e peraltro battendolo in questa stagione. A fine anno Ricciardo è passato alla Toro Rosso e non credo sia necessario raccontarvi il seguito, mentre anche Liuzzi ha perso il volante uscendo definitivamente di scena.

Insieme a Liuzzi, anche Trulli ha perso il volante alla Lotus Malaysia, quindi dal 2012 in poi non abbiamo più avuto un italiano in griglia fino all'avvento di Giovinazzi. Siamo tuttavia nel 2012 e siamo ancora ben lontani dai tempi di Giovinazzi. Il team era ancora sponsorizzato Tata e Karthikeyan ha ripreso il proprio posto, stavolta full-time e affiancato da nientemeno che il famoso pilota spagnolo esperto che la Campos Meta cercava due anni prima: è arrivato infatti De La Rosa. Ancora una volta la stagione è iniziata con una doppia mancata qualificazione in Australia, ma fortunatamente dal secondo evento in poi le vetture sono sempre andate entrambe regolarmente in griglia. I risultati, però, lasciavano decisamente desiderare, la lontananza anche dalle altre carrette era sempre maggiore, specie considerato che la Virgin, ora con il nome di Marussia, aveva fatto una sorta di salto di qualità e poteva lottare alla pari con la Lotus Malaysia, divenuta Caterham, lasciandosi dietro la HRT.

Il miglior risultato è stagionale è stato un quindicesimo posto a Montecarlo ottenuto da Karthikeyan dopo una stagione in cui schiodarsi dall'ultima posizione era di fatto impossibile, con Caterham e Marussia lasciate a lottare per la zona punti e addirittura il gran premio conclusivo della stagione con Vitaly Petrov e Charles Pic che lottavano per l'undicesimo posto in gara, a un passo dalla zona punti. Ci si avviava intanto verso la fine della (dis)avventura della HRT in Formula 1, con il team che a fine stagione è stato messo in vendita. Si parlava di un compratore che avrebbe rebrandizzato la squadra con il nome di Scorpion, ma non è accaduto nulla di tutto ciò. Si è conclusa così la disastrata storia della squadra spagnola, così come si è conclusa definitivamente la carriera di Karthikeyan in Formula 1: in seguito ha gareggiato in Superformula e Super GT, mentre De La Rosa è stato in seguito tester Ferrari.

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Milly Sunshine