giovedì 3 novembre 2022

20 anni di 2002: il caos e l'exploit di Webber

Correva l'anno 2002 e il mondiale iniziava dall'Albert Park, con ventidue vetture pronte a involtarsi verso la prima gara stagionale. Qualcosa, però, andava storto già dalla griglia: entrambe le Arrows rimanevano ferme e venivano condotte ai box, da dove Heinz-Harald Frentzen ed Enrique Bernoldi avrebbero preso il via. Rubens Barrichello si apprestava a scattare dalla pole position affiancato dal compagno di squadra Michael Schumacher. Dietro alle due Ferrari c'erano le Williams e le McLaren in ordine sparso, con Kimi Raikkonen appena passato alla scuderia di Woking a fare coppia con David Coulthard. La gara è partita e Barrichello ha avuto un buono spunto. Dietro di lui Ralf Schumacher ha cercato di infilarsi tra le due Ferrari e c'è pure riuscito. Poi il caos.

Il pilota della Williams ha impattato contro il posteriore della monoposto di Barrichello, si è alzato da terra e, senza fare un trecentosessanta gradi completo, è uscito di pista con un gran volo. Dietro, frattanto, si scatenava il caos, con Coulthard che riusciva a portarsi al comando vedendo accodarsi vetutre a caso. C'era la Renault di Jarno Trulli in seconda posizione, la Williams di Juan Pablo Montoya in terza, poi la Ferrari di Michael Schumacher e le Jaguar. Questo per quanto riguarda chi aveva evitato il caos. Dietro c'era un macello pazzesco, colti di sorpresa vari piloti avevano cozzato l'uno contro l'altro. Erano fuori definitivamente la Jordan di Giancarlo Fisichella, Sauber di Felipe Massa e Nick Heidfeld, la Renault di Jenson Button, la B.A.R. di Olivier Panis e la Toyota di Allan McNish.

Anche Raikkonen sembrava coinvolto a qualche titolo nell'incidente (così come altri), l'abbiamo visto zigzagare un po' per evitare le vetture ferme e poi andare a riaccodarsi. Mentre vari piloti ritirati rientravano ai box di corsa nella speranza di potere prendere parte al restart con la vettura di riserva, la direzione gara ha optato per non redflaggare la gara e far entrare in pista alla safety car. In regime di safety car, Raikkonen è rientrato ai box tornando in pista nelle retrovie. Sono nel frattempo occorsi alcuni giri per ripulire la pista, poi finalmente ecco che la safety car si è levata di torno. Coulthard si è subito involato in testa alla gara, mentre Montoya ha fatto una traiettoria strana venendo immediatamente trollato da Schumacher, che si è portato terzo all'inseguimento di Trulli.

Il pilota della Renault ha mantenuto la posizione per pochi giri, poi è finito in testacoda da solo, rimanendo in una posizione alquanto pericolosa, tanto che è entrata di nuovo in pista la safety car. Coulthard, Schumacher e Montoya si sono accodati e, al momento del restart, Coulthard è finito per prati perdendo diverse posizioni. Montoya, invece, da parte sua ha superato Schumacher e gli è rimasto davanti per qualche giro. C'erano tredici vetture in pista al momento, ma erano destinate a diminuire: fuori la Jordan di Takuma Sato per un guasto, bandiera nera a entrambi i piloti della Arrows, Bernoldi per essere salito sul muletto fuori tempo massimo e avere gareggiato con quello, Frentzen per essere uscito dalla pitlane con il semaforo rosso per il caos presente in pista (come accaduto a Massa e Fisichella in Canada 2007).

Schumacher ha superato Montoya per la leadership e da quel momento in poi è rimasto leader, mentre Montoya si doveva accontentare della seconda posizione, inseguito da Raikkonen. Coulthard nel frattempo ogni tanto metteva le ruote sull'erba e sembrava in serie difficoltà, come confermato dal fatto che la monoposto l'abbia poi lasciato a piedi, a un certo punto. Si era già ritirato nel frattempo anche Jacques Villeneuve. Con il pilota della B.A.R. fuori per incidente e Coulthard appiedato c'erano solo otto vetture in pista, con la Jaguar di Pedro De La Rosa inquadrata ai box in difficoltà, ma in grado di tornare in pista, mentre il suo compagno di squadra Eddie Irvine era al momento quarto ed era destinato a rimanerci. Anche il podio era ormai delineato: seppure uscito dai box dietro a Raikkonen dopo il rifornimento, Montoya è riuscito a superarlo subito dopo.

Schumacher, Montoya e Raikkonen i piloti destinati al podio, Irvine in quarta posizione e De La Rosa relegato ultimo. Non c'è altro da fare a questo punto che parlare di chi fossero gli altri tre piloti ancora in pista. Uno di loro era Mika Salo: l'ex ferrarista, al volante di una Toyota, doveva essere rimasto coinvolto a qualche titolo nel caos a inizio gara, dato che era stato per lungo tempo ultimo. Solo una volta ultimate le soste era riuscito a portarsi sesto, dietro all'una e davanti all'altra Minardi. Il debuttante Mark Webber era destinato quel giorno a giungere quinto nel suo evento di casa e alla sua prima gara in assoluto in Formula 1, mentre Alex Yoong avrebbe terminato settimo, fuori dai punti ma miglior risultato della sua non particolarmente brillante carriera nella massima categoria, dopo una gara trascorsa senza fare danni.

Mentre l'evento si avvicinava alle sue ultime battute, Salo ha riservato un ultimo sussulto, quando l'ha sbinnata. Le inquadrature sono andate sul box, dove si è visto un tizio nella posa del facepalm. Salo tuttavia si è rimesso nel giusto senso e ha proseguito in sesta piazza senza problemi, regalando alla Toyota il primo punto nella gara d'esordio del team. I primi tre sono andati sul podio, con un giovanissimo Raikkonen alla sua prima sbevazzata ufficiale... però Schumacher, Montoya e Raikkonen levatevi e fate spazio ai veri eroi! Esistono infatti foto di un'invasione di podio fatta da Paul Stoddart, Mark Webber e un pupazzo a forma di canguro, perché non sempre i veri eroi sono quelli che finiscono in top-3. Alcuni si limitano a fare punti con una monoposto faentina, perché da un lato c'è la storia dei front runner, dall'altro c'è la poesia!



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Milly Sunshine