martedì 8 novembre 2022

Le anguste e tortuose doppiette Ferrari: GP Montecarlo 1999

Bentornati nel 1999, quando la gente che si annoiava a guardare il Gran Premio di Montecarlo si limitava a non vedere il Gran Premio di Montecarlo, invece di iniziare a sbraitare considerando la sua esistenza un insulto personale e invocandone la cancellazione perchéhhhh Miamihhhh è megliohhhh. Sarò sincera, non ho effettivi ricordi di questa gara, di cui ho visto un extended highlight per scriverne un resoconto, non saprei dire se perché non l'ho mai vista o perché non ne ho immagazzinato alcun effettivo ricordo. Quello che conta è che ci siano due file tutte McLaren/ Ferrari: Mika Hakkinen parte dalla pole accanto a Michael Schumacher, seguono dietro i rispettivi compagni di squadra David Coulthard ed Eddie Irvine. Tempo che avvenga la partenza, tuttavia, ed ecco che ci ritroviamo con la situazione decisamente ribaltata: Schumacher prende la prima posizione superando Hakkinen a Sainte-Devote, mentre Irvine passa davanti a Coulthard.

Si accodano a loro una sagoma bianca e una sagoma gialla. In realtà le posizioni nella bassa zona punti non sono cambiate rispetto alla griglia di partenza e ci ritroviamo Rubens Barrichello su Stewart seguito da Heinz-Harald Frentzen su Jordan. Ben presto di Jordan ne rimane solo una: dopo appena tre giri di gara, tentando di superare la Williams di Ralf Schumacher, Damon Hill cozza contro l'ex compagno di squadra. Ralf riesce a proseguire seppure precipitando nelle retrovie, Hill non è altrettanto fortunato. È il primo ritirato della giornata e resterà anche l'unico per vari giri. A fargli compagnia, saranno successivamente i piloti della Minardi: Luca Badoer è il secondo ritirato a causa di un problema al cambio, mentre Marc Gené si ritira diversi giri dopo per incidente. Davanti frattanto tutti prosegue regolarmente, Michael Schumacher allunga, mentre Hakkinen si ritrova Irvine negli scarichi. Coulthard è sempre quarto, ma pare in maggiori difficoltà.

In Stewart, reduci dal podio di Barrichello nel precedente gran premio a Imola, possono essere soddisfatti in quanto Rubinho si trova al momento in posizione di "best of the rest", ma la Stewart è la Stewart e quindi è esposta a occasionale iella e occasionali sventure. Si ritira infatti Johnny Herbert per la rottura di una sospensione. È in buona compagnia, più o meno in quei frangenti anche un altro pilota vede la propria gara terminare. È Jacques Villeneuve e guida la B.A.R., quindi nel suo caso iella e sventure non sono esattamente occasionali, è piuttosto occasionale che le cose vadano bene. Siamo in epoca di livrea asimmetrica in quanto non è stato concesso al team di schierare una vettura con i colori del marchio Lucky Strike e una con quelli del marchio 555. Platinum Jacques scende dalla monoposto e vediamo che sfoggia una tuta con i colori della Lucky Strike... sempre ammesso di farci caso, il tifoso medio ci guarderà?

Ne dubito, perché davanti nel frattempo stanno succedendo cose che potrebbero interessare maggiormente a chi guarda la gara da una prospettiva più leader-centrica o più superficiale. Mentre Schumacher continua là davanti like a boss, in casa Ferrari decidono di cercare un modo per piazzare Irvine in seconda posizione, dal momento che non sembra possibile un sorpasso su Hakkinen. Si decide quindi per un cambio di strategia in corso d'opera: anziché una sola sosta, farne due e girare quindi più leggero. Irvine quindi rientra ai box ritrovandosi ancora terzo. Coulthard nel frattempo è in mezzo al nulla. Anzi, va ai box a parcheggiare per un guasto al cambio. Non è il solo a salutarci: Tora Takagi su Arrows si ferma con il motore rotto, Mika Salo su B.A.R. (sostituisce Ricardo Zonta infortunato) invece sbatte. Qualche giro più tardi sarà anche la volta di Olivier Panis, su Prost, a fermarsi per problemi al cambio. In questo caso, comunque, Panis who, abbiamo cose più importanti di cui occuparci.

Parliamo di Finnish Bros, perché da un lato c'è Hakkinen che mette le ruote sull'olio sparso dalla vettura di Takagi e parte per un breve testacoda. Riesce a mantenere la posizione, ma ecco che si trova Irvine negli scarichi. I due dovranno ancora effettuare una sosta, ma quella di Irvine sarà più breve e sarà più leggero in termini di benzina. Indovinate come va a finire? Esatto, Irvine riuscirà a prendersi la seconda posizione di overcut. Lasciamo tuttavia da parte queste banali sottigliezze e concentriamoci sulle cose che davvero contano: torniamo al ritiro di Salo, perché quando scende dalla monoposto ecco che lo vediamo sfoggiare una tuta con i colori di 555. Va bene, la doppia livrea è stata bocciata costringendo la B.A.R. a portare mezza vettura di un colore e mezza di un altro dando vita a un risultato di dubbio gusto estetico, ma è bello vedere almeno i piloti indossare tute diverse l'uno dall'altro, anche se non tanto quanto negli anni '80 con colori a caso.

La gara nel frattempo prosegue, purtroppo non fino alla fine per le Sauber: Pedro Diniz e Jean Alesi si ritirano l'uno dopo l'altro, il primo per un guasto ai freni, il secondo per avere danneggiato la propria vettura poco prima. Ci ritroviamo a questo punto con solo dieci vetture in pista, non molto a lungo, in quanto Ralf Schumacher finisce fuori a sua volta. Poi, a questo punto, si prosegue con nove vetture fino quasi alla fine. Il trio di testa è M.Schumacher/ Irvine/ Hakkinen, mentre nell'ultimo stint Frentzen si trova davanti a Barrichello. Quest'ultimo, tuttavia, non giunge quinto, perché pochi giri prima della fine rompe una sospensione e finisce la gara contro le barriere. La zona punti va, con il quinto e sesto posto, alle Benetton di Giancarlo Fisichella e Alex Wurz. Finiscono la gara fuori dai punti Jarno Trulli su Prost e Alessandro Zanardi su Williams. In sintesi, soltanto in otto terminano questa gara, la quarta della stagione.

La doppietta della Ferrari è un buon segnale, finora peraltro la Rossa ne ha vinte tre su quattro, una con Irvine e due con Schumacher, già reduce dalla vittoria a Imola. Quella di Montecarlo è la sedicesima con la Ferrari, diviene quindi il pilota che ha ottenuto il maggior numero di vittorie al volante di una monoposto di Maranello. In casa McLaren, tuttavia, sembrano fiduciosi per l'evento successivo, quello che si svolgerà di lì a due settimane a Montmelò. In terra spagnola Hakkinen e Coulthard partono in pole e terzo, ma si piazzano in prim e seconda posizione fin dal via, finendo per fare doppietta. Irvine, che partiva secondo, lo fa troppo lentamente e si ritrova quinto alle spalle del compagno di squadra Schumacher. Terzo c'è un outsider, quindi siamo in pieno clima di speranza che un pilota a caso vada a podio a caso. Purtroppo il pilota a caso è Villeneuve, quindi è al volante di una B.A.R., quindi potete iniziare a vederla grigia.

Mantiene la terza posizione per tutto il primo stint, ma poi ci sono problemi ai box e di fatto si ritrova quinto dietro alle Ferrari. A proposito, cvi posso anticipare che le Ferrari arriveranno 3/4. Villeneuve invece non giungerà al quinto posto: si trova in quella posizione quando, superata già da qualche giro la metà della gara, è costretto al ritiro per un problema al cambio. Sono Ralf Schumacher e Trulli quindi a chiudere la zona punti, mentre i rispettivi compagni di squadra si sono ritirati per guasti vari. È ritirato anche Frentzen, mentre invece Hill giunge al traguardo in settima posizione, davanti a Barrichello. Il pilota della Stewart - unica Stewart al traguardo, un guasto anche stavolta per Herbert - è ottavo al traguardo, ma viene squalificato per irregolarità tecniche. L'ottavo posto va quindi a Salo, con le Benetton di Fisichella e Wurz che completano la top-ten, precedendo le Arrows. Doppio ritiro per Sauber e Minardi.

PS. Nel leggere i risultati del GP di Spagna, nello specifico vedendo le Arrows, ho notato di non avere citato Pedro De La Rosa per quanto riguarda il GP di Montecarlo. Si tratta di dimenticanza, anche lui si è ritirato per problemi tecnici pochi giri prima rispetto al compagno di squadra Takagi.

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Milly Sunshine