lunedì 24 giugno 2024

F1 Academy 2024: Pulling e Chambers vincono in Spagna

In questo fine settimana è tornata la Formula Academy per il terzo evento della stagione, in Spagna come contorno della Formula 1. Ricordo che la line-up del campionato è la seguente (in questa occasione non vi erano wildcard), con tra parentesi il team di Formula 1 che sponsorizza ciascuna entry, dove presente:

- ART: Bianca Bustamante (McLaren), Aurelia Nobels, Lia Block (Williams);
- CAMPOS: Chloe Chambers (Haas), Carrie Schreiner (Kick Sauber), Nerea Martì;
- MP MOTORSPORT: Emely De Heus, Hamda Al Qubaisi (Redbull), Amna Al Qubaisi (Visa Cash App);
- PREMA: Tina Hausmann (Aston Martin), Doriane Pin (Mercedes), Maya Weug (Ferrari);
- RODIN: Lola Lovinfosse, Abbi Pulling (Alpine), Jessica Edgar.

Dopo un inizio di stagione altisonante in Arabia Saudita, dove avrebbe potuto fare doppia vittoria se non fosse stata per una penalità nella seconda gara, l'erede di quest'ultima vittoria ha dominato il weekend di Miami vincendone due più due. Si tratta di Pulling, che ha conquistato la pole position per entrambe le gare del Circuit de Catalunya.
Pin, recentemente rientrata alle competizioni dopo un infortunio che l'ha costretta a saltare la 24 Ore di Le Mans (pare si sia fratturata delle costole cadendo in bicicletta) non è parsa al livello di Jeddah e, a peggiorare la situazione, ha anche stallato in griglia di Gara 1 scivolando nelle retrovie. Dopo una breve safety car per un incidente, pare innescato da una manovra di Lovinfosse, che ha messo out Weug e Amna Al Qubaisi, ha comunque rimontato fino all'ottava posizione - divenuta settima, dopo una penalità di Edgar sesta al traguardo - inanellando una serie di sorpassi.

Risultato: Pulling, Martì, Chambers, Bustamante, Hamda Al Qubaisi, De Heus, Pin, Edgar, Hausman, Block, Lovinfosse, Schreiner, Nobels.

Gara 2 è iniziata con una grossa sorpresa, ovvero con Chanders che, approfittando di una partenza piuttosto lenta di Pulling, si è portata in testa alla gara, dopo avere chiuso il giorno precedente la gara al terzo posto dietro alla leader del campionato e all'idola di casa Martì (che, siccome sino una gossippara impenitente, segnalo essersi sposata poco tempo fa).
Pulling ha dovuto accontentarsi della seconda piazza, anche perché Chambers è scappata a gambe levate e si è andata a prendere la vittoria, mentre Pin ha chiuso al quinto posto facendo anche stavolta qualche sorpasso, mantenendo la seconda posizione in classifica piloti, davanti a Chambers che tuttavia è a pari punti con lei ma con inferiorità di risultati.

Risultato: Chambers, Pulling, Hamda Al Qubaisi, Martì, Pin, Block, Bustamante, Hausmann, Lovinfosse, De Heus, Schreiner, Amna Al Qubaisi, Weug, Nobels, Edgar.


domenica 23 giugno 2024

Formula 1 2024: #10 Commento al Gran Premio di Spagna

Circuit de Catalunya, 23 giugno // SCONTRO A DISTANZA TRA I NORRISTAPPEN A CASA DI SAINZ

Benvenuti in Spagna, ovvero a casa di Sainz, il che rende Norris pilota di casa consorte. E infatti è andato a conquistare la pole position davanti a Verstappen, che stavolta aveva solo sei posizioni di vantaggio nei confronti di Perez. Su questo, tuttavia, pendeva una penalità in griglia per essersene andato a zonzo per le strade di Montreal con la vettura devastata dopo avere verniciato muri, per non far entrare la safety car, cosa che avrebbe senza dubbio fatto sì che Verstappen non vinces-... ah no.
Nel frattempo Sargeant si è procacciato una penalità per impeding, ma era già ultimo, ed è addirittura risalito penultimo quando Albon è partito dalla pitlane per modifiche in regime di parco chiuso. Per fortuna di Sargeant non ci sono più le penalità a rate, altrimenti potrebbe non fare in tempo a scontarla dato che si vocifera che sia un pilota con la valigia, non solo in quanto pilota pagante, ma anche perché ce l'avrebbe già pronta in attesa del momento che sembra imminente in cui verrà messo alla porta. Di fatto ci siamo ritrovati con questa griglia di partenza (posizioni originali dei piloti penalizzati indicate tra parentesi):

Norris - Verstappen
Hamilton - Russell
Leclerc - Sainz
Gasly - Ocon
Piastri - Alonso
Perez(8) - Bottas
Hulkenberg - Stroll
Zhou - Magnussen
Tsunoda - Ricciardo
Sargeant(20) - Albon(19)

La partenza è stata notevole. Mi è capitato altre volte di vedere numerosi piloti che partivano orientati verso il lato opposto della griglia, anche quelli affiancati tra di loro. Però non capita spesso di vedere partenze simili senza che accada almeno un incidente. Il momento era altisonante: i Norristappen si preoccupavano l'uno dell'altro e, stando in bilico sulle sue -L, Russell è passato facendo una pernacchia a tutti e due. Purtroppo per lui, non è durata molto: Verstappen che era uscito secondo dal duello con Norris si è portato in testa superandolo senza difficoltà qualcosa come tre minuti dopo.
Poco dopo, nel frattempo, è capitato uno di quei fatti che mi hanno fatto sentire sollevata del fatto che fossero le 18.00 passate e io non fossi stata sui social per evitare spoiler nelle ultime ore e destinata a rimanerne fuori per evitare spoiler ancora per minimo un'ora e mezza.
CS: "Tutto questo per dire che ho superato il Predestinatohhhh?"
CL: "Mi hai toccato!!!111!!!111!!"
CS: "Ma eri già dietrohhhh!!!11!!!11!!"
CL: "Mi hai rubato il ciucciohhhh!!!111!!11!!"
CS: "Perché dirlo ad alta voce? Era così necessario che tutti sapessero che usiamo ancora il ciuccio alla nostra età?"
Voce fuori campo: "Autrice(C), calmati, che tra neanche un quarto d'ora inizieranno i pitstop."
La sosta lenta di Russell e l'undercut di Sainz su Hamilton sono stati gli hot topic, almeno finché qualche giro dopo non ha superato Sainz con una manovra che al tempo dei very uominy sarebbe stata considerata routine ma che al giorno d'oggi potrebbe generare grosse polemiche. Anche questo argomento, però, è stato messo da parte per concentrarsi su Norris e Leclerc, che erano 1/2 senza fermarsi. Gli altri erano passati tutti dalle soft alle medium, cosa che ha fatto anche Norris quando è rientrato ai box uscendo dietro a Sainz. Norrisainz vibes. Poi anche Leclerc, che è uscito dietro a Gasly. Lesly vibes.
LN: "In sintesi nessuno spende una parola per il fatto che sono quinto?"
CS: "No."
LN: "E infatti adesso sono quarto."
CL: "E io ho superato il Pokemon e sono sesto."
LN: "Chi se ne frega, è la mia gara, non la vostra."
Infatti è stata un po' più dura che superare Sainz, ma ce l'ha fatta anche con Hamilton e, diversi giri dopo, a seguito di un duello piuttosto acceso, anche con Russell, mentre eravamo all'incirca a metà gara. Poco dopo questo è entrato con tutte le sue -L per passare alle hard, stessa scelta fatta in quei frangenti anche da Sainz. Hamilton ha allungato, ha messo le soft ed è uscito dietro alla Ferrari, per poi superarla un'altra volta. Anche Verstappen ha messo le soft e poi anche Norris e Leclerc quando è toccato a loro. A soste ultimate i primi sei erano Verstappen, Norris, le Mercedes e le Ferrari, con Perez su una strategia a tre soste e in apparenza non destinato a raggiungerli.
Hamilton ha in seguito superato Russell e le sue -L, mentre in casa Ferrari si sono swappati le posizioni perché vuoi mai non fare gli attention seeker mentre Norris cercava di rosicchiare il margine nei confronti di Verstappen. Inizialmente ce l'ha fatta, scendendo da otto a cinque secondi, ma poi il gap si è stabilizzato. Solo quando Verstappen si è un po' calmato nel finale Norris si è portato lentamente a due secondi. Intanto Leclerc stava in zona DRS con Russell e, se la gara fosse durata solo due giri di più, si sarebbe visto chi tra i due è più veloce. Nel senso che avrebbero finito la benzina entrambi e avrebbero dovuto correre fino al traguardo a piedi.
MV: "Ma ditemi di Perez, esiste ancora in questo universo?"
LN: "Mi ha detto Piastri che, girandosi indietro e prendendo un binocolo, gli sembra di averlo intravisto mentre giocava a Pokemon Go. Dice anche che gli sembra che abbia catturato un Pokemon."
MV: "Conosco quel Pokemon. Perez lo sta emulando. Ma ora basta con queste chiacchiere, è giunto il momento di andare sul podio, dove salirò sul gradino più alto come al solito e riceverò il trofeo da un certo Sanz De Barros, che fa pensare ad Alex Barros che da bambino si arrampicava sui muretti di Interlagos in compagnia di Barrichello."
Poi eccoli finalmente sul podio:
LN: "Ho sentito un ruggito. Cos'è stato?"
MV: "Niente, solo ordinaria amministrazione. Sono io che mi sono eccitato nel vedere un mio vecchio amico qui vicino a me."
LH: "Io non sono tuo amico."
MV: "Però vecchio sì. Ma non fa niente, posso ancora bullizzarti inondando di Ferrari Trento le tue treccine. E potrei anche immedesimarmi in quel vampiro famelico di Bottas afferrando una treccina tra i denti."
LH: "Taci bimbo, l'unica ragione per cui non ti sto lanciando giù dal podio è perché il Vanz ha rievocato la nostra rivalità sostenendo che stiamo lontani sul podio. Smentire i telecronisti prontamente deve essere il nostro primario obiettivo di vita, altro che pole e vittorie."
MV: "Facile dirlo quando non vinci più nulla. Ma è meglio non sparare sulla croce rossa, quello che stai vivendo ora è sempre meglio di quello che vivrai quando andrai a Maranello."
LH: "Sì, in molti mi hanno messo in guardia dicendomi che in Italia non ci sono cibi vegani, ma non sono spaventato dal fatto che non conoscano la pasta con il sugo di pomodoro."
MV: "Naaaahhhh, nevermind la pasta al pomodoro, è la vittoria vestiti di rosso fhe non esiste. E se esiste è finalizzata alla propria auto-esaltazione in modo da fare una figura ancora peggiore del dovuto in concomitanza con l'imminente debacle che si prospetta nel prossimo futuro."
LH: "Discorso troppo complicato."
MV: "Se vuoi capirla in termini più semplici, in questo momento i Leclainz staranno ancora in attesa del traguardo."
A proposito, i Leclainz dopo il traguardo sono stati intravisti mentre discutevano al parc fermé, dove per intravisti intendo dire che c'era altra gente che ostruiva la visuale. Su Xwitter c'erano dei "gasatehhhh tantiximohhhh" senza avere vinto e sentito nulla, quindi dobbiamo immaginare in finale di commento una situazione che effettivamente gasa. Potrebbe essere andata così:
CL: "Mi hai rotto tutto il deflettore!"
CS: "Ho lottato con Heidfeld, ho lottato con tutti e non si può fare."
CL: "Vinci e dici cose così?"
CS: "No, aspetta, cos'avrei vinto esattamente?"
CL: "A briscola. Mi hai rubato l'asso che avevo in mano."
CS: "Ma va a ca*are!"
CL: "Impara a imparare!"
CS: "Impara tu a imparare!"
CL: "You came like a torpedo."
CS: "No, aspetta, questo che ca**o c'entra?"
CL: "Niente, ma volevo fare il salto di qualità dato che la regia non ci ca*a. Secondo te dovremmo piuttosto baciarci alla francese?"
CS: "Credo che dovremmo dare la linea alla regia, ma prima i risultati."

RISULTATO:
1. Max Verstappen/ Redbull
2. Lando Norris/ McLaren
3. Lewis Hamilton/ Mercedes
4. George Russell/ Mercedes
5. Charles Leclerc/ Ferrari
6. Carlos Sainz/ Ferrari
7. Oscar Piastri/ McLaren
8. Sergio Perez/ Redbull
9. Pierre Gasly/ Alpine
10. Esteban Ocon/ Alpine
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Fernando Alonso/ Aston Martin
13. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
14. Lance Stroll/ Aston Martin
15. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
16. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
17. Kevin Magnussen/ Haas
18. Alex Albon/ Williams
19. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
20. Logan Sargeant/ Williams

venerdì 21 giugno 2024

Basta con il dissing contro Al Pease!

Ieri sera prima di andare a letto sono finita in un thread su "Xwitter" nel quale si parlava di curiosità a random sulla Formula 1, a tematica fatti che sembrano inventati, ma che invece sono veri, insomma, uno di quei thread in cui arrivano puntualmente almeno dieci persone a parlare di Hans Heyer. Chiaramente ci sono certe storielle strappalacrime, oltre a quella, che vengono ripetute in ogni dove, e una di esse è la storia di Al Pease. Con una sola sostanziale differenza: molte storielle strappalacrime vengono ricostruite in modo corretto... quella di Pease non tanto!
Il post recitava (traduzione dall'inglese all'italiano): "Al Pease è stato doppiato 47 volte al GP del Canada 1967, 'meritatamente', senza un problema tecnico, era lento di suo".
Non prendiamoci in giro, la tentazione di eleggere il worst drivahhhh evahhhh c'è sempre ed è un comportamento dilagante. Quantomeno chi l'ha scritto era davvero convinto di quello che diceva, non voleva fare un attacco personale nei confronti di Pease (in passato ho trovato delle top-ten dei piloti più scarsihhhh della storiahhhh nelle quali c'erano anche personaggi tipo Ralf Schumacher, Juan Pablo Montoya, Gerhard Berger, ecc... temo anche qualche campione del mondo).

C'è solo un piccolo particolare: il fatto che questa storia sembri finta ma sia vera è esso stesso finto, perché in primo luogo non è vero che Pease non abbia avuto problemi tecnici in quella gara. Ho già parlato delle edizioni 1967 e 1969 del GP del Canada, così come fatto qualche accenno a costui, ma è bene dare un'infarinatura generale a chi non sa di cosa stiamo parlando.
Correvano gli anni '60 e specie nei gran premi dalle location extraeuropee non era inusuale che gareggiassero piloti one-off. Pease era un anglo-canadese di 47 anni con un ottimo palmares a livello nazionale, che ha preso parte a tre edizioni del suddetto gran premio, con una vettura vecchia e non al passo delle migliori. Ora, che Pease non fosse a propria volta al passo con i migliori è estremamente probabile, e per quanto varie circostanze lascino pensare che non fosse così terribile come è stato descritto nel corso degli anni, vorrei mettere da parte questo aspetto.
Allo stesso modo non sono qui per dibattere della sua successiva partenza (DNS nel 1968 per un guasto, si tratta del 1969) e della sua squalifica per essere "troppo lento", dopo le proteste di vari team di un certo rilievo, a causa di ostruzioni da lui messe in atto. Mi limito solo a osservare che la bandiera nera per essere "troppo lento" la si è vista in certe circostanze anche in altre categorie e non necessariamente nei confronti di piloti indecenti. Per dire, se l'è vista esibire pure Jean Alesi alla Indy 500, così come la compagna di squadra Simona De Silvestro, che aveva un palmares piuttosto rispettabile; entrambi in quanto guidavano vetture con motore non abbastanza potente.

Torniamo al 1967. Quello che non è vero è che Pease non abbia avuto problemi tecnici. Ha avuto un guasto alla batteria che l'ha costretto a partire con vari giri di ritardo. E poi ha avuto un altro guasto alla batteria durante la gara ed è andato ai box a cambiarla. Nel senso, ha parcheggiato fuori pista, è andato ai box a piedi, ha preso una batteria, è tornato alla vettura, ha sostituito la batteria a bordo pista, è risalito al volante e ha finito la gara. Certo, con 43 giri di distacco dal vincitore, ma pur sempre finito la gara.
Onestamente parlando, probabile che la presenza di Pease non fosse necessaria alla storia del motorsport, che il GP del Canada 1967 potesse svolgersi tranquillamente anche senza di lui, ma a mio parere questa storia merita di essere ricordata con rispetto, non essere stravolta a proprio piacimento per rendere costui lo zimbello del fanbase.
Peraltro stiamo parlando di una vicenda narrata anche sulla Wikipedia inglese alla pagina del GP del Canada 1967, non di un fatto sconosciuto ai più. O per meglio dire, sconosciuto ai più lo è, ma semplicemente perché non prendono neanche in considerazione l'idea di informarsi... e non mi sembra una scelta di cui andare fieri!

lunedì 17 giugno 2024

Riflessioni del lunedì sulla 24 Ore di Le Mans

Ieri la Ferrari ha vinto per la seconda edizione consecutiva la 24 Ore di Le Mans... ma non con la vettura gialla non ufficiale, uno dei cui piloti era Robert Kubica e che era in testa sabato sera verso mezzanotte quando sono andata a letto. Nel corso della nottata ha ricevuto penalità per incidente e più tardi, nella giornata di domenica, un ritiro per problemi tecnici ha messo fine alla sua gara. Non ha vinto nemmeno la 51, quella della scorsa edizione, guidata da Antonio Giovinazzi, James Calado e Alessandro Pier Guidi, che ha chiuso sul gradino più basso del podio precedendo di poco più di un secondo la Porsche numero 6 guidata Kevin Estre, André Lotterer e Laurent Vanthoor. È stata piuttosto la 50, che ha tagliato il traguardo con Nicklas Nielsen al volante e con cui si erano alternati Antonio Fuoco e Miguel Molina.
Il finale è stato scoppiettante: la Ferrari numero 50 aveva un vantaggio di mezzo minuto sulla Toyota numero 7 di Nyck De Vries, Kamui Kobayashi e José Lopez, ma l'incognita del carburante: erano in due diverse pitstop window e non è stato chiaro fino alle ultime battute se la Ferrari, che aveva rifornito molto prima della Toyota, potesse arrivare al traguardo gestendo il carburante residuo.
Ce l'ha fatta, Nielsen aveva circa quattordici secondi di vantaggio, quando ha preso bandiera a scacchi, alle 16.00 di ieri pomeriggio.




Bilancio finale: circa sette ore viste sabato e indicativamente tre ore viste domenica, di cui interamente l'ora conclusiva, per un totale di dieci ore, diciamo che quest'anno mi sono data da fare, vedendo una buona parte dell'azione (specie considerato che nella notte/ primissima mattinata ci sono state diverse ore di safety car per via della pioggia).

sabato 15 giugno 2024

Riflessioni di mezzanotte guardando Le Mans

Ieri alle 17.30, quando sono tornata a casa dal lavoro (al venerdì finisco un'ora prima), ho notato con grande sorpresa la fine del "sabotaggio". A cinque esatte settimane di distanza dall'incendio al ripetitore, questo pare essere stato aggiustato, dal momento che finalmente mi è stato riconcesso il lusso di avere sul telefono il 4G in tutte le stanze, invece di dovere stare appollaiata accanto alla finestra della camera da letto per vedere la luce del segnale. Nonostante ciò, solo ieri non avrei pensato che oggi sarei andata a cercarmi profili che stessero trasmettendo di straforo la 24 Ore di Le Mans su Youtube e di guardarne diverse ore. Mentre siamo a mezzanotte di ore di gara ne sono state disputate otto e diciamo che ne ho viste più o meno sette. Non di fila, in vari momenti ho sospeso la visione per un po', ma su Youtube la funzione 1,5x (per esempio) permette di incrementare la velocità del video e di rimettersi in pari a poco a poco, quando ci si è persi una parte non troppo consistente di gara (con velocità 1,5x, un quarto d'ora lo si vede in dieci minuti, a titolo di esempio).
In queste sette ore circa viste, ho rinforzato la mia convinzione che l'endurance non fa per me e che chi insiste a oltranza in tono saccente che le gare sono più belle e movimentate di quelle di Formula 1, con duellihhhh e sorpassihhhh emozionanti parli nel bel mezzo di un trip allucinogeno oppure non si veda le gare. Io, però, preferisco rimanere umile e accettare il fatto che il "non fa per me" non sia un parere universale.
Non so cosa ci sia che non mi fa digerire molto Le Mans. Forse non ho mai perdonato alla 24 Ore l'avermi messa a tu per tu con la morte in pista, nel 2013, non certo per la prima volta, ma per la prima da adulta. Oppure semplicemente il concetto di avere tre piloti che si alternano sulla stessa macchina non fa per me. Voglio dire, è una figata unica vedere Robert Kubica in testa alla gara sulla Ferrari non ufficiale gialla di AF Corse (sì, è quella la vettura in testa). Poi però Kubica scende dalla macchina e ci sale a bordo Robert Shwartzman, oppure Yifei Ye, e mi devo trattenere per non dire: "e questi chi ca**o sono?"
Idem potrei dire per gli altri piloti che hanno charme per i miei standard, con la sola differenza che in questa notte in cui sembra cadere pioggia, che già si era vista nel pomeriggio, la Ferrari gialla numero 83 è in testa, gli altri no.
Detto questo, queste ore e ore di 24 Ore le ho viste per inerzia, perché sentivo dentro di me che fosse una cosa "da fare". Finora il mio record deve essere stato vedere circa nove ore. Non so se lo batterò. Di certo non adesso, perché per come vivo ora a mezzanotte è ora di dormire e non di fare notte inoltrata a vedersi una gara che sembra eterna. Per oggi mi fermo a sette, domani non so cosa succederà.



venerdì 14 giugno 2024

GP Germania 2004: il 700° gran premio per la Ferrari

Il 25 luglio 2004 si è svolto sul circuito di Hockenheim il Gran Premio di Germania, nonché 700° gran premio disputato dalla Ferrari nella propria storia, con subito una novità dal punto di vista del mercato piloti: la Williams ha promosso Antonio Pizzonia a ruolo di sostituto dell'infortunato Ralf Schumacher, subentrando al nuestro amigo Marc Gené.
Pizzonia si  è qualificato in undicesima posizione, partendo decimo a causa di una retrocessione altrui per sostituzione del motore, ma dopo i primi metri era comunque a tu per tu con Juan Pablo Montoya, partito al rallenty per un problema tecnico e scivolato in settima posizione.
Il pilota retrocesso in griglia era Jenson Button, che si era qualificato terzo alle spalle della Ferrari di Michael Schumacher e della Williams di Montoya.

Mentre Schumacher leaderava, Raikkonen ha strappato la seconda piazza a Alonso, ma per il pilota della McLaren la gara è durata poco più di uno stint, poco dopo il primo rifornimento, l'ala posteriore ha ceduto e Kimi è finito bruscamente fuori pista. Fernando frattanto si è riappropriato della seconda piazza, con la McLaren di David Coulthard uscita in precedenza indenne da un contatto con Rubens Barrichello, cosa che non si può dire per l'avversario, precipitato nelle retrovie dopo una sosta già nei primi giri.
Button si è preso la terza piazza di overcut su Coulthard in concomitanza con il secondo giro di soste per poi lanciarsi all'inseguimento di Alonso, ma senza riuscire a concretizzare, così come anche dopo la terza sosta le posizioni erano ancora invariate. I rispettivi compagni di squadra, Takuma Sato su B.A.R. e Jarno Trulli su Renault, frattanto, erano in precedenza stati in lotta tra di loro, con qualche piccolo svarione da parte di entrambi. Non erano comunque i soli, anche Montoya si era esibito in una simile prodezza.

Nelle fasi inoltrate della gara Button ha superato finalmente Alonso, andando a procacciarsi la seconda posizione, il quale ha successivamente perso contatto con Jenson, ma ha comunque conservato margine nei confronti di Coulthard. Montoya si è classificato in quinta piazza, precedendo la Jaguar di Mark Webber, mentre si segnala una gara positiva per Pizzonia, che ha concluso in settima posizione davanti a Sato.
Barrichello, dopo il caos al primo giro, non ha rimontato se non fino al nono posto, ma si è trattato di una situazione passeggera: nel corso dell'ultima tornata, proprio sul circuito in cui aveva conquistato la prima vittoria in Formula 1, ha avuto una foratura ed è precipitato fino al dodicesimo posto. In fondo era un gran premio con ricorrenza, per la Ferrari, e si sa che i gran premi con ricorrenze portano iella: se Schumacher vinceva incontrastato, allora doveva esserci qualcuno a controbilanciare!

Per Michael si è trattato dell'undicesimo successo stagionale, un record, e il vantaggio in classifica continuava ad aumentare inesorabile, con Barrichello secondo staccato di un abisso e Button terzo ancora più lontano. Per Jenson, tuttavia, c'era ancora una piccola soddisfazione: se gli alieni avessero rapito gli Schumachello, avrebbe avuto qualche possibilità di vincere il mondiale, collezionando vittorie a oltranza, privilegio che ai suoi colleghi era ormai precluso dalla matematica.


giovedì 13 giugno 2024

GP Gran Bretagna 2004: anniversari e vittorie

L'11 luglio 2004 si svolgeva il GP di Gran Bretagna dopo una qualifica in cui le condizioni meteo erano state protagoniste e Kimi Raikkonen su McLaren aveva conquistato la pole position davanti alla Ferrari di Rubens Barrichello e alla B.A.R. di Jenson Button. Era solamente quarto Michael Schumacher, leader incontrastato della classifica piloti, che fino a quel momento aveva collezionato vittorie e che pare avesse sacrificato la qualifica in nome della gara. La gara si è svolta con cielo nuvoloso, ma in condizioni di asciutto, e ha visto un ottimo spunto iniziale da parte di Raikkonen, che sembrava potere contrastare su tutto e su tutti. Tuttavia, se nel precedente gran premio in Francia la Ferrari aveva giocato la carta della sosta in più per portare a casa la vittoria, in questo caso la scelta strategica è stata quella di fermare Schumacher una volta in meno.

Con due soste anziché due, Schumacher si è fermato in entrambe le circostanze diversi giri dopo alla prima e alla seconda sosta di Raikkonen. Non solo Kimi si è ritrovato spesso nel traffico, ma Michael ha potuto approfittare dei momenti in cui era più scarico e, in sintesi, si è ritrovato davanti a Raikkonen, invece che dietro a debita distanza.
Non solo: Kimi si sarebbe fermato una terza volta. E infatti quando è giunto l'ultimo rifornimento ce lo siamo ritrovati secondo piuttosto lontano e con Barrichello attaccato al retrotreno... tuttavia la legge del caso - leggi: incidente altrui - voleva che il gruppo dei primi si ricompattasse. Una safety car ha fatto sì che Schumacher, Raikkonen e Barrichello finessero la gara molto vicini, con Michael che soltanto verso fine gara ha allungato mettendo un paio di secondi tra sé e il diretto inseguitore.
Tra una cosa e l'altra, forse vi sarà sfuggita la data: 11 luglio, era il quinto anniversario dell'incidente in cui Schumacher, proprio a Silverstone, aveva riportato una doppia frattura alla gamba destra.

La B.A.R. ha portato due vetture al traguardo, ma solo quella di Button - quarto - in zona punti, davanti alla Williams di Juan Pablo Montoya e alla Sauber di Giancarlo Fisichella partito dal fondo dello schieramento. Settimo e ottavo sono giunti David Coulthard su McLaren e Mark Webber su Jaguar.
Non è stata una gara positiva per Renault. Per iniziare in modo soft, Fernando Alonso è partito dalle retrovie dopo la sostituzione del motore e in gara ha chiuso solo decimo alle spalle della Sauber di Felipe Massa. A peggiorare la situazione, la SC citata è entrata per un incidente di Jarno Trulli, innescato da un cedimento.
Non era certo l'ideale per la Renault che, seppure in vantaggio, vedeva ridotto il proprio margine nei confronti della B.A.R. - attardata specie dai motori sistematicamente andati in fumo sulla vettura di Takuma Sato - con la quale si giocava il secondo posto nel mondiale costruttori.


mercoledì 12 giugno 2024

GP Francia 2004: quattro pitstop per la vittoria

Il mondiale 2004, dopo una parentesi nordamericana, è tornato in Europa per il GP di Francia che si è svolto il 4 luglio a Magny-Cours. Ha visto cinque team qualificarsi in ordine sparso nelle prime dieci posizioni della griglia: Renault con Fernando Alonso in pole position e Jarno Trulli quinto, Ferrari con Michael Schumacher secondo e Rubens Barrichello decimo, McLaren con David Coulthard terzo e Kimi Raikkonen nono, B.A.R. con Jenson Button quarto e Takuma Sato settimo, Williams con Juan Pablo Montoya sesto e, in ottava piazza, el nuestro amigo Marc Gené, sostituito di Ralf Schumacher che si era infortunato nel GP degli Stati Uniti.
Il campionato vedeva Michael Schumacher con un vantaggio abissale in classifica nei confronti di Barrichello, il quale aveva a sua volta un immenso vantaggio nei confronti di Button. Tuttavia la griglia di partenza parlava meno a favore delle Rosse di quanto fosse accaduto in altri momenti e, in effetti, Alonso è rimasto in prima posizione una volta che la gara è partita.

I settanta giri disputati non hanno regalato le emozioni facili che colpiscono in primis chi vede solo duelli spettacolari, né ci sono stati ritiri particolarmente altisonanti. Perfino il motore Honda della B.A.R. di Sato, quando ha dato forfait dopo una ventina di minuti di gara, non l'ha fatto il modo notevole, ma si è limitato a una fumata decisamente più lieve di quelle a cui eravamo abituati.
Nel frattempo, tuttavia, Alonso e Schumacher erano in diretta competizione per la vittoria della gara. Certo, non quella competizione ruota contro ruota che fa venire la pelle d'oca, ma Ross Brawn aveva in serbo una genialata per puntare alla vittoria della gara.
Così, mentre dalla terza piazza in poi si giungeva a una situazione di stallo con Trulli terzo, Button quarto, Barrichello quinto, poi le McLaren, davanti la sfida tra Alonso e Schumacher verteva su due strategie molto diverse: Fernando faceva tre soste, come tutti, Schumacher invece ne avrebbe fatte quattro!

In epoca di rifornimenti di benzina, di solito la strategia vincente era allungare più degli altri, per girare più scarichi, quindi più leggeri, con l'overcut come concreta possibilità. Fare quattro soste anziché tre, tuttavia, era una variante che permetteva di imbarcare meno benzina degli avversari e, di conseguenza, andare più forte di loro. Certo, c'era da considerare il tempo perso per una sosta ulteriore, ma la pitlane di Magny-Cours era la più corta del mondiale.
La strategia alternativa ha permesso a Schumacher di rimanere secondo dietro ad Alonso e poi, quando quest'ultimo ha effettuato, prendendo la testa della gara quando Fernando è rientrato per la seconda sosta e, in maniera sfasata, alternandosi con lui al comando per via delle differenti finestre di pitstop.
Quando il pilota della Renault è rientrato per la terza, quindi, il ferrarista era davanti e ha allungato abbastanza da potere avere il tempo di fermarsi ai box per la quarta sosta e di uscire davanti, andando a procacciarsi agevolmente la vittoria.

Questo dovrebbe far riflettere: il GP di Francia 2004 viene considerato un capolavoro di strategia, servita a sopperire le difficoltà di un sorpasso in pista, che 1) non sembrava l'eventualità più probabile, 2) probabilmente non è mai stata perseguita.
Qualunque cosa ne pensino quelli che a ogni gara piangono per la mancanza di sorpassihhhh spettacolarihhhh, questa gara dovrebbe ricordare che non tutto è un susseguirsi di sorpassi - anche se Barrichello ne ha fatto uno per la terza piazza su Trulli all'ultima curva (in seguito pretesto con cui il pilota abruzzese è stato appiedato a stagione in corso) - e che l'obiettivo di chi gareggia è vincere o ottenere il miglior risultato possibile, non necessariamente dare spettacolo. Forse se dentro e fuori dal mondo della Formula 1 si accettasse questo concetto, si eviterebbero quei tentativi attuali di generare spettacolo artificiale.
Tornando al risultato, Button precipitato dietro a Barrichello dopo l'ultima sosta ha chiuso quinto, con la zona punti completata da Coulthard, Raikkonen e Montoya. Gené ha chiuso decimo, dietro alla Jaguar di Mark Webber.


martedì 11 giugno 2024

Formula 1 2024: #9 Gran Premio del Canada

Montreal - 09.06.2024 // +0.000

Avete presente quei vecchi tempi in cui c'era chi affermava l'impossibilità della pole position ex-equo e di conseguenza pensava che la qualifica del GP d'Europa 1997 fosse stata un immenso kompl8? Credo di non averlo mai pensato, ma di essere stata abbastanza convinta che potesse trattarsi di un bug del cronometro, ma i fatti del sabato canadese mi hanno portata a pensare che dopotutto non è così impossibile.
Tutto è iniziato come una normale qualifica con pioggia imminente, nello specifico sembrava di essere tornati ai tempi di Meteofrance, con pioggia sempre in attivo, ma destinata a non arrivare mai. Per il resto, i colpi di scena di Q1 e Q2 sono stati abbastanza di ordinaria amministrazione: l'eliminazione di Perez nella prima sessione, dopodiché la Ferrari che, vista la scarsità di mescole soft, ha deciso di risparmiarne una per il Q3 risparmiandola nel vero senso della parola dato che di due macchine nessuna ha visto il Q3.
Diciamo che vedere Russell in compagnia delle sue -L a giocarsi la pole position era già un plot twist non indifferente. Il suo tempo è stato un 1'12''000 netto che nessuno ha battuto. Però Verstappen quel tempo l'ha eguagliato: +0,000 con la seconda posizione in quanto a parità di tempi la posizione viene assegnata a chi il tempo l'ha fatto per primo. Curiosità: i due sono stati entrambi fidanzati, in momenti diversi, con la sorella di De Vries. Quante probabilità ci sono due piloti che sono stati insieme alla stessa ragazza possano condividere un miglior tempo ex-equo? Pochissime.
Eppure è successo, e il fatto che in passato a Schumacher e Frentzen sia accaduta la stessa cosa in passato, in ulteriore ex-equo con Villeneuve, di colpo sembra più vita vissuta che bug. Anzi, sembra poesia... e Seychelle is the new Corinna!
In sintesi la griglia di partenza è stata la seguente, con Ocon penalizzato di cinque posizioni per l'incidente provocato con Gasly lo scorso gran premio, ma che di fatto non ha perso posizioni dato che le Sauber sono partite dalla pitlane per intervenit in parco chiuso - tra parentesi il tempo di qualifica:

Russell - Verstappen
Norris - Piastri
Ricciardo - Alonso
Hamilton - Tsunoda
Stroll - Albon
Leclerc - Sainz
Sargeant - Magnussen
Gasly - Perez
Hulkenberg - Ocon(18)
Bottas(17) - Zhou(20)

La gara prevedeva un totale di 70 giri ed è iniziata con la pioggia, le Haas sulle full wet e più veloci di tutto il resto della griglia con le intermedie e Magnussen risalito in quarta piazza con Hulkenberg in bassa top-ten. Ho creduto che fosse il grande giorno, quello del tanto agognato podio, ma il meteo aveva programmi diversi e la pioggia si è fermata, costringendo i due a una sosta ai box per passare alle gomme intermedie.
Verstappen era vicino a Russell, ma ha commesso una sbavatura, con l'avvicinarsi di Norris il quale tra il 20° e il 21°, con pista già asciutta e DRS già attivo, ha superato prima l'uno e poi l'altro portandosi in testa alla gara! E subendo il sorpasso di Norris, Russell ha vagato per i prati in compagnia delle sue -L e Verstappen si è procacciato agevolmente la seconda piazza, ma senza riuscire ad avvicinarsi a Norris, mentre in compenso Piastri si è avvicinato a Russell.
OP: "Yayyyyy! L'età adulta si avvicina sempre più."
GR: "Ne sei così sicuro, bimbo? Non puoi pensare di essere un uomo vissuto. Tu non hai ancora visto niente. Per esempio non conosci i vecchi tempi in cui tutto procedeva tranquillamente finché Latifi non faceva una ca*ata a caso."
OP: "Va beh, Canada, Stati Uniti, sono confinanti, sempre Williams, uno vale l'altro."
Infatti al 25° giro Sargeant, che già in precedenza era andato a limonare con un muretto senza fare grossi danni, l'ha sbinnata e si è piantato girato all'indietro nel bel mezzo della pista, con conseguente ingresso della safety car. Norris non si è fermato ai box subito, gli altri sì; quando si è fermato il giro dopo si è accodato in terza piazza dietro al duo Ves/Rus, con Piastri negli scarichi e Hamilton quinto, dopo essere uscito dai box davanti ad Alonso, al quale in precedenza era dietro e con cui era stato protagonista di un lungo duello.
FA: "E come tutti hanno notato, sono ben davanti alla Ferrari che fino all'altro ieri sosteneva di avere il mondiale in tasca!!!11!!!11!!"
LH: "L'Autrice(C) mi ha appena detto che di base non difenderebbe la Ferrari da chi la prende per i fondelli per questa ragione, ma ti ricorda che tu stesso che hai corso per la Ferrari e che con la tuta rossa ci hai vinto tanti titoli quanto i Leclainz."
FA: "Triggered."
CL: "Mega-triggered."
FA: "Perché sei triggerato anche tu, Predestinato?"
CL: "Perché ho appena suggerito al mio box di passare alle gomme slick, dando per scontato che se avessero letto previsioni del tempo contrastanti mi avrebbero detto di andare a ca*are, invece di starmi a sentire, ma non ne sono più tanto sicuro."
Ancora in regime di safety car, qualche giro dopo, mentre sulla vettura nel frattempo sono intervenuti per un problema di motore che si portava dietro fin dal via, le gomme scelte sono state le hard, perfette per ritrovarsi a novanta... e difatti proprio in quel momento ha ricominciato a piovere. L'istruzione era cercare di resistere due giri perché poi la pista doveva asciugarsi, ma era una chiara previsione di Meteofrance dato che la pista è stata bagnata fino intorno al 40°, per poi ascugarsi solo in un secondo momento. Leclerc nel frattempo era tornato da molti giri sulle intermedie ed era stato doppiato dal quintetto dei primi, mentre di lì a qualche giro si è ritirato.
Nel frattempo con la pista che si asciugava tutti sono rientrati, in momenti diversi, a passare alle slick, con Norris che ha overcuttato tutti... ma uscendo dalla pitlane sul bagnato ha fatto un mezzo svarione perdendo la posizione nei confronti di Verstappen. In seguito lo abbiamo visto duellare con Russell con scambi di posizione. Tutto si era messo tranquillo, perfino la Ferrari iniziava a vedere la bassa zona punti con Sainz uscito vincitore da un duello per la decima piazza con Albon.
Poi al 53° giro Perez ha fracassato il retrotreno contro le barriere. È rientrato ai box per ritirarsi, ma in quei frangenti Sainz ha fatto una gran sbinnata e Albon non ha avuto tempo materiale di decidere se passarlo dalla parte in cui sarebbe non stato centrato o non prendere questa precauzione. In sintesi ci siamo ritrovati con la macchina di Albon ferma a muro. Sainz nel frattempo è andato a ritirarsi ai box.
In regime di safety car, i Mercedes Bros sono andati in pitlane a cambiare di nuovo gomme, con Russell che da terzo che era si è ritrovato quarto insieme a tutte le sue -L e nell'ultima parte di gara si è ritrovato a duellare con Piastri. E a fare a sportellate con Piastri, con Hamilton che frattanto è passato terzo, per poi essere superato nuovamente da Russell perdendo la chance di salire sul podio con il vecchio rivale Verstappen.
MV: "Adesso non allarghiamoci troppo, non sono certo io il 'vecchio' tra di noi. Comunque non importa, quello che conta è che sul podio ci siano solo giovani aitanti e, se non ti sta bene, puoi andartene a casa e accomodarti sul divano a guardare una telenovela. Tipo gli scambi di posizioni tra gli Alpine Bros e Ocon che reclama di avere ceduto la nona piazza a Gasly con la promessa di riceverla indietro se non avesse raggiunto le Aston."

RISULTATO:
1. Max Verstappen/ Redbull
2. Lando Norris/ McLaren
3. George Russell/ Mercedes
4. Lewis Hamilton/ Mercedes
5. Oscar Piastri/ McLaren
6. Fernando Alonso/ Aston Martin
7. Lance Stroll/ Aston Martin
8. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
9. Pierre Gasly/ Alpine
10. Esteban Ocon/ Alpine
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Kevin Magnussen/ Haas
13. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
14. Yuki Tsunoda/ VisaCash App RB
15. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Carlos Sainz/ Ferrari
Rit. Alex Albon/ Williams
Rit. Sergio Perez/ Redbull
Rit. Charles Leclerc/ Ferrari
Rit. Logan Sargeant/ Williams


lunedì 10 giugno 2024

Indycar 2024: #7 Gran Premio di Road America

Il GP di Road America di Indycar si è svolto ieri sera e si è svolto più o meno in SoVrApPoSiZiOn3 con il GP del Canada di Formula 1, o quantomeno con la differita sulla TV dei poverihhhh. Quando dopo avere visto la gara sono entrata sui social (cosa che prima non avevo fatto sia perché volevo evitare spoiler sia perché dopo un mese il "sabotaggio" è ancora in atto e il 4G del cellulare in cucina dove stavo vedendo il gran premio non prende) ho scoperto che la Indycar era già finita. Quindi stavolta mi sono messa in pari con gli extended highlight del lunedì e sono pronta per raccontarvi com'è andata. Specifico inoltre che questa era la line-up dell'evento:

ANDRETTI: Colton Herta, Kyle Kirkwood, Marcus Ericsson
ARROW MCLAREN: Pato O'Ward, Theo Pourchaire (pilota originale David Malukas che non ha mai gareggiato in quanto infortunato, in precedenza sostituito da Callum Ilott), Alexander Rossi
CARPENTER: Christian Rasmussen, Rinus Veekay
COYNE: Jack Harvey, Luca Ghiotto (volante in altre occasioni assegnato Colin Braun, Nolan Siegel, Katherine Legge, Tristan Vautier)
FOYT: Santino Ferrucci, Sting Ray Robb
GANASSI: Kyffin Simpson, Linus Lundqvist, Scott Dixon, Alex Palou, Marcus Armstrong
JUNCOS: Romain Grosjean, Nolan Siegel (one-off, al posto di Agustin Canapino)
MEYER SHANK: Felix Rosenqvist, Helio Castroneves (in precedenza c'era Tom Blomqvist, dal prossimo evento subentrerà David Malukas)
PENSKE: Josef Newgarden, Scott McLaughlan, Will Power
RAHAL LETTERMAN: Graham Rahal, Pietro Fittipaldi, Christian Lundgaard

La gara è iniziata con Lundqvist che partiva dalla pole position, ma è stato tamponato subito al via dal compagno do squadra Amstrong innescando dietro di loro vari contatti a catena. Ci ha rimesso Herta che, nel caos, è stato tamponato da Newgarden, precipitando nelle retrovie, da dove sarebbe risalito fino alla sesta posizione. Lundqvist invece si sarebbe classificato dodicesimo.
Di fatto nei primi giri abbiamo avuto tre caution dietro fila: la prima per l'incidente, la seconda per detriti rimasti dallo stesso incidente, la terza quando Rasmussen ha tamponato Simpson mandandolo a finire contro le barriere.
Eravamo al 7° giro a quel punto e bisognava arrivare a 55... incredibile ma vero, si è arrivati a 55 senza ulteriori danni, con le Penske che sono risalite nelle prime tre posizioni, sopravanzando tra gli altri Kirkwood brevemente in testa nella prima parte di gara.
Power è tornato alla vittoria dopo due anni e, dopo la vittoria di Dixon solo una settimana fa, è il caso di dirlo: i V3KkYaCç1 hanno ancora molte sorprese da riservarci!

Top-ten: Power, Newgarden, McLaughlin, Palou, Kirkwood, Herta, Grosjean, O'Ward, Ericsson, Rahal.


sabato 8 giugno 2024

Indycar 2024: #6 Gran Premio di Detroit // il caos e il Canapino-gate

Nello scorso fine settimana si è svolto il GP di Detroit di Indycar, su un circuito cittadino la cui location coincide parzialmente con quella del tracciato trash su cui si svolgeva il GP degli Stati Uniti Est di Formula 1 negli old gold days. Ho visto la gara in versione integrale grazie a delle trasmissioni "non ufficiali" su Youtube, tra cui una brasiliana in cui l'evento era stayo ribattezzato in chat come "gran premio di Destroit". L'evento ha visto alcuni cambi di line-up, come per esempio Helio Castroneves che ha preso temporaneamente il posto di Tom Blomqvist per Meyer Shank e come Tristan Vautier in Coyne nel posto in cui si sono alternati finora Colin Braun, Nolan Siegel, Luca Ghiotto e Katherine Legge. Nelle qualifiche, inoltre, ha fatto parlare di se Santino Ferrucci che, dopo una presunta ostruzione da parte di Kyle Kirkwood, l'ha ostruito di proposito e, non contento, in seguito in pitlane è andato anche a inveire contro di lui e a strattonarlo prima di essere invitato ad allontanarsi.
Dopo questa breve parentesi in stile NASCAR, è arrivata la domenica ed è arrivata una gara immensamente caotica. Giusto per chiarire il concetto: primo incidente già al via, un susseguirsi di contatti di maggiore e minore entità, una parentesi con la pioggia verso metà gara e un totale di otto ingressi della safety car, se li ho contati bene, ma potrei anche avere perso il conto. In sintesi, una gara in cui il caos era l'assoluta routine per tutti... o quasi.

Parliamo di Agustin Canapino, divenuto incredibilmente attore protagonista del post-gara. Pilota di ruote coperte, arrivato in Indycar nel 2023 con un palmares inconsueto in cui le open wheel non erano contemplare eccetto una manciata di gare in Formula 3 molti anni fa, ha mostrato risultati assolutamente rispettabili, ma ha fatto parlare di sé, finora, più che altro per le polemiche social innescate dai suoi sostenitori ogniqualvolta in pista capiti qualche evento anche minimamente controverso.
L'anno scorso il suo allora compagno di squadra Callum Ilott era stato vittima di vere e proprie campagne d'odio via Twitter, e mi spiace dirlo, il fanbase di Canapino è assolutamente pessimo. Come spesso succede per i piloti di una nazionalità non molto rappresentata in una certa categoria, si spostano a orde, un po' come i turchi per Cem Bolukbasi o i filippini per Bianca Bustamante. Con una sostanziale differenza, ovvero che tendenzialmente i fanbase molto radicati sono sostanzialmente innocui e incentrati sull'ammirazione del proprio idolo.
Purtroppo non si può dire lo stesso dei fanboy di Canapino, che fanno spesso caciara e poi usano la loro nazionalità per nascondersi: "io sono argentino e se osi contraddirmi allora è razzismo contro i latino-americani". Ricorda un po' l'atteggiamento dei messicani contro chi osa affermare che Checo Perez non è il miglior non-campione della storia della Formula 1, con la differenza sostanziale che Perez, in qualità di top driver in Formula 1, ha un fanbase più internazionale e certi soggettoni sono una parte ristretta del fanbase.

In sintesi, un paio di giorni dopo la gara Theo Pourchaire, che con Canapino era stato protagonista di un contatto che è costato poche posizioni a entrambi ed è stato penalizzato per l'incidente stesso, ha scritto in un tweet di avere ricevuto insulti e minacce di morte via social, venendo peraltro criticato da Norberto Fontana per avere parlato di quello e non dell'incidente innescato da lui stesso.
Canapino ha fatto una dichiarazione critica nei confronti del proprio fanbase, ma che in molti hanno considerato di facciata, dal momento che pare avesse messo dei like a post con insulti nei confronti di Pourchaire o che lo tacciavano di essersi inventato gli abusi online. Ciò sarebbe rimasto confinato ai social, se McLaren non avesse deciso di interrompere la partnership con Juncos a causa di questo episodio.
In sintesi nella giornata di venerdì, dopo che Canapino era stato presente a Road America dove si svolgerà la gara di questo fine settimana, è stato annunciato che Canapino non prenderà parte all'evento, ma sarà sostituito da Siegel. Juncos ha scritto un comunicato in cui si affermava tra le righe che Canapino non sarà in pista perché si sente minacciato dopo gli attacchi ricevuti online.
In sintesi, una faccenda ancora abbastanza oscura, in cui non mi stupirebbe se fosse stata la squadra a prendere questa decisione, perché comunque innescare la perdita della partnership con McLaren è provocare un danno al team stesso.

Se posso dire la mia su questa vicenda, personalmente sono convinta che il cyberbullismo nei fanbase sia un grosso problema, perché spesso viene da profili che riescono comunque a guadagnare un buon seguito e ad apparire come dei "precious cinnamon roll". La verità dei fatti è che non basta tappezzare i propri profili di cuccioli e gattini o sapere fare edit belli per essere anche persone dotate di empatia e contegno; anzi, proprio l'avere molto seguito spesso genera anche comportamenti poco edificanti al solo scopo di apparire.
In quella vasta quantità di gente che team e piloti acclamano come "best fans" o cose analoghe, ci sono tanti individui di questo tipo, che si mascherano abbastanza bene dietro al ruolo del fan infervorato. C'è chi dice che team e piloti dovrebbero fare più attenzione a chi mettono su un piedistallo, ma è pur vero che 1) team e piloti non possono scandagliare la vita di chiunque prima di mettere un like o ricondividere un post, 2) basta una storiella strappalacrime e attira like per guadagnarsi ammirazione incondizionata, pena massicci attacchi di dissing.
Per dire, Centurion Lewis - un utente di Twitter che si spacciava per un tifoso di Hamilton diciannovenne malato terminale, che ha ricevuto il supporto della Mercedes e ha sfruttato la pubblicità per organizzare una raccolta fondi a suo favore, per poi fingere la propria morte - scriveva cose che avrebbero scritto soltanto un fake o un bambino di dodici anni. Appurato che non poteva avere dodici anni, doveva per forza essere un fake.
Eppure, finché non si è scoperto che era un truffatore e che era vivo e vegeto, qualcuno era forse nella posizione di tacciarlo di essere un fake? Direi di no, chi avesse osato sarebbe stato criminalizzato.

Detto ciò, se da un lato è comprensibile come certi cyberbulli riescano a diventare popolari e a fare breccia nel cuore dei loro idoli, la vicenda Canapino è a mio avviso a sé stante. I suoi tifosi che insultano somigliano molto di più alla gente che, senza alcun seguito, su Facebook commenta i post con offese a piloti per fatti magari capitati nel 1995 o giù di lì, in sintesi un'orda di frustrati che urlano e strepitano a caso.
Pur essendo un'orda ben presente su twitter, non ha profili da "tumblrina" pieni di follower e like, semplicemente fa rumore perché è un'orda molto vasta. Canapino e/o Juncos hanno già in passato sminuito le azioni di costoro, con addirittura il team che in passato ha accusato Ilott di dare troppo peso a insulti e minacce di morte ricevuti.
Mi rendo conto che chi ha un fanbase di questo genere e non fa nulla di concreto possa anche avere molti hater, ma il comunicato sull'assenza a Road America è scritto come se Canapino 1) fosse stato fin dall'inizio la vittima di questa storia, 2) di punto in bianco, ora che i presunti insulti li ha ricevuti lui, allora non siano più qualcosa a cui non si deve dare peso, ma di colpo divengano rilevanti.
So che è banale da dire, ma rimpiango il motorsport dei "very uominy", quello in cui gli incidenti tra piloti venivano discussi tra i piloti stessi, oppure nella cabina dei commissari, e in cui incidenti banali (questo è stato un semplice contatto durante un restart) non divenivano un affare internazionale, con tanto di gente che allora sì, si traveste da tumblrina e afferma: "il mio idolo in quanto argentino deve essere al di sopra di ogni critica altrimenti è xenofobia".

Per il resto la gara è stata un caos, con il poleman Colton Herta precipitato indietro per una strategia toppata che è andato a sbattere contro le barriere, così come diversi altri top driver coinvolti nel caos, incluso Josef Newgarden, fresco vincitore della Indy 500, incluso Alex Palou che proprio con questo si è toccato, incluso Scott McLaughlin finito in precedenza fuori mentre era in zona podio.
Scott Dixon, in modalità risparmio carburante, alla fine l'ha spuntata, riuscendo a gestire nonostante Marcus Ericsson fosse piuttosto pressante nelle fasi conclusive del gran premio. La vittoria l'ha portato in testa alla classifica piloti e ha dato un segnale: mai sottovalutare Dixon, perché riserva sempre delle sorprese!

RISULTATO: 1. Scott Dixon/ Ganassi, 2. Marcus Ericsson/ Andretti, 3. Marcus Armstrong/ Ganassi, 4. Kyle Kirkwood/ Andretti, 5. Alexander Rossi/ Arrow McLaren, 6. Will Power/ Penske, 7. Pato O'Ward/ Arrow McLaren, 8. Felix Rosenqvist/ Meyer Shank, 9. Santino Ferrucci/ Foyt, 10. Theo Pourchaire/ Arrow McLaren, 11. Christian Lundgaard/ Rahal, 12. Agustin Canapino/ Juncos, 13. Pietro Fittipaldi/ Rahal, 14. Rinus Veekay/ Carpenter 15. Graham Rahal/ Rahal, 16. Alex Palou/ Ganassi, 17. Jack Harvey/ Coyne, 18. Tristan Vautier/ Coyne, 19. Colton Herta/ Andretti, 20. Scott McLaughlin/ Penske, 21. Sting Ray Robb/ Foyt, 22. Linus Lundqvist/ Ganassi, 23. Romain Grosjean/ Juncos, 24. Kyffin Simpson/ Ganassi, 25. Helio Castroneves/ Meyer Shank, 26. Josef Newgarden/ Penske, 27. Christian Rasmussen/ Carpenter.


venerdì 7 giugno 2024

GP Canada e Stati Uniti 2004: la squalifica della Williams e l'infortunio di Ralf Schumacher

In vista del GP del Canada, che si svolgerà nel fine settimana imminente, mi sono rivista l'edizione del 2004. La gara si è svolta il 13 giugno ed è iniziata con Ralf Schumacher che scattava dalla pole position. Precedeva Jenson Button sulla B.A.R., nonché la Renault di Jarno Trulli. Quando quest'ultimo si è ritirato pressoché al via gli è succeduto in testa il compagno di squadra Fernando Alonso, che precedeva la Williams di Juan Pablo Montoya. Dietro, nel frattempo, Christian Klien ha speronato la McLaren di David Coulthard, per poi cozzare contro la Jaguar del compagno di squadra Mark Webber. La gara è proseguita con i primi quattro a posizioni invariate, con in quinta e settima piazza le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello; in mezzo a loro la McLaren di Raikkonen. Rubinho ha superato quest'ultimo, ma la situazione di Kimi sarebbe peggiorata ulteriormente quando in concomitanza con la prima sosta ai box ha calpestato la linea bianca della pitlane, guadagnandosi un drive through.

Alonso e le Ferrari prevedevano una strategia a due soste, mentre gli altri piloti di testa erano invece su tre soste. Alonso, tuttavia, nella seconda parte di gara si è ritirato per un guasto, mentre di fatto, dopo la seconda sosta, le due Ferrari si sono ritrovate 1/3 con la Williams di Ralf Schumacher in mezzo e Button al quarto posto davanti a Montoya. In pitlane frattanto si è consumato uno dei momenti più ad alta tensione della gara, quando nel box della Jordan, Nick Heidfeld ha investito un meccanico, il quale fortunatamente non ha riportato ferite gravi.
Raikkonen, risalito fino alla sesta piazza, ha dovuto fare un pitstop extra a causa di un problema al volante perdendo una posizione a vantaggio della Sauber di Giancarlo Fisichella. Il compagno di squadra di quest'ultimo, Felipe Massa, invece è stato protagonista di un incidente a pochi giri dalla fine, innescato dalla rottura di una sospensione. Dietro a Raikkonen - settimo - le Toyota di Cristiano Da Matta e Olivier Panis erano 8/10 con in mezzo Coulthard.

Fermi tutti, ho dimenticato una cosa importante: il Canada è il paese natale di Jacques Villeneuve, che in quel periodo storico non aveva un volante, quindi non poteva certo vedere la propria gara finire di punto in bianco in una nuvola di fumo. C'era tuttavia Takuma Sato, suo successore alla B.A.R., che si trovava a gara inoltrata in bassa top-ten, quando ha subito un destino analogo!
Detto questo, possiamo tornare a quando, a gara terminata, i fratelli Schumacher sono saliti sui due gradini più alti del podio, peraltro non certo per la prima volta a Montreal... ma Ralf sul podio c'è andato, di fatto, solo ed esclusivamente per sbevazzare champagne: gli sarebbe piovuta addosso una squalifica per irregolarità tecniche ai freni, esattamente come al compagno di squadra e ai due piloti della Toyota, con quattro piloti della top-ten che hanno perduto i loro risultati.
Michael Schumacher, Barrichello, Button, Fisichella, Raikkonen e Coulthard sono risaliti nelle prime sei posizioni, con le Jordan a completare la zona punti: settimo Timo Glock, nel suo esordio one-off al posto dell'infortunato Giorgio Pantano, nonché Heidfeld in ottava posizione.

Per la Williams, Indianapolis poteva rappresentare una potenziale rivincita dopo la doppia squalifica, ma le cose non sono iniziate molto bene: JPM ha avuto un problema sulla griglia di partenza, dovendo correre ai box a piedi per prendere il via con il muletto, quando ormai mancavano pochi secondi all'inizio della procedura di partenza.
Nel frattempo la gara è partita con il poleman Barrichello davanti a Michael Schumacher e ad Alonso, mentre nel frattempo entrava la safety car per un incidente nelle retrovie nel quale si sono ritirati Klien, Massa, Pantano e una delle Minardi, quella di Gimmy Bruni. Da Matta, invece, è riuscito a proseguire nonostante ne fosse stato coinvolto.
Una volta che la SC si è levata di torno, Michael Schumacher si è portato in testa alla gara superando Barrichello, dopo che l'aveva quasi affiancato quando la vettura di sicurezza era ancora in pista (con una manovra simile a quella che è stata messa fuori legge nelle ultime stagioni), con a seguire Alonso e le B.A.R. di Sato e Button - quest'ultimo destinato in seguito a ritirarsi per un guasto al cambio.

Pochi giri dopo il restart, Alonso ha avuto una foratura e è finito fermo in una via di fuga, mentre poco dopo - segno che non era la giornata della Williams - Ralf Schumacher non ha avuto la stessa fortuna: dopo una foratura è andato a sbattere violentemente alla curva sopraelevata.
In un'epoca in cui la bandiera rossa veniva evitata come la peste, si è proseguito in regime di safety car mentre il pilota veniva soccorso e la vettura veniva rimossa. Ralf è finito in ospedale, ma non gli sono state diagnosticate ferite gravi, anche se è stato costretto a una lunga assenza. Montoya e le B.A.R. (Button non si era ancora ritirato) sono stati gli unici a non fermarsi ai box in regime di safety car.
Le Ferrari sono rientrate una dietro all'altra e Barrichello dovendo attendere ha perso alcune posizioni. In occasione della seconda sosta, Rubinho avrebbe ritardato il rifornimento, uscendo subito dietro a Schumacher, ma avvicinandosi pericolosamente per un istante, tanto da far temere che i due potessero spalmarsi l'uno contro l'altro lasciando strada libera a Montoya.

JPM doveva ancora fermarsi ai box per la seconda sosta, però, lasciando il terzo posto a Trulli e il quarto a Sato, che aveva rimontato parecchio superando diverse vetture. Subito dopo l'uscita dai box, a gara inoltrata (diciamo tre quarti), la gara della Williams è andata definitivamente a rotoli, con la squalifica di Montoya per il cambio di vettura oltre tempo massimo. Le tempistiche hanno fatto molto discutere, specie considerato che la cosa era facile da riscontrare già molto tempo prima.
Mentre gli Schumachello erano stabilmente 1/2, con un sorpasso su Trulli, Sato si è portato al terzo posto per andarsi a prendere il suo unico podio in Formula 1, proprio sul circuito ricavato dall'ovale su cui, a distanza di parecchi anni, sarebbe entrato, per ben due volte, nella storia del motorsport. In una gara di elevato attrition rate, solo otto vetture hanno terminato, mentre Trulli ha chiuso quarto, a seguire si sono classificati Panis, Raikkonen, Coulthard... e una Minardi, guidata da nientemeno che Baumgartner, il suo unico arrivo a punti e anche l'unico arrivo a punti per un pilota ungherese.

Concludo con un piccolo aneddoto che non c'entra con il motorsport, ma che mi sembra carino riportare. Per chi non lo sapesse, nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata presso uno spedizioniere, occupandomi di spedizioni in export e import via mare, in prevalenza dall'Europa centrale al Messico e al Sudamerica e viceversa.
Ho a che fare anche con degli impianti che si trovano in Ungheria e in uno di questi il referente per l'import di nome si chiama Zsolt. Ogni volta in cui ho a che fare con lui mi viene inevitabile pensare a Baumgartner!



giovedì 6 giugno 2024

GP Olanda 1960: il debutto di Jim Clark

Oggi è il 6 giugno ed è una data storica per il motorsport: al via del GP d'Olanda che si svolgeva il 6 giugno 1960 (che si è svolto di lunedì, che era il giorno di Pentecoste festivo in molti paesi dell'Europa centrale), infatti, per la prima volta nella storia della Formula 1 era presente Jim Clark sulla griglia di partenza di un gran premio, il che non mi sembra esattamente una sottigliezza. Anzi... Era al volante di una Lotus e si era aggiudicato l'11^ piazza sulla griglia di partenza. Avrebbe avuto modo, in gara, di risalire fino al quarto posto prima del suo ritiro poco dopo metà gara. A scattare dalla pole position era Stirling Moss (Lotus), tuttavia fin dalla partenza è stato in testa Jack Brabham (Cooper) che gli partiva accanto. Moss ha mantenuto la seconda piazza per un quarto di gara, salvo poi essere verosimilmente costretto a una sosta ai box (le informazioni che ho reperito non sono molto chiare) precipitando nelle retrovie risalendo fino al quarto posto, dietro a Innes Ireland (Lotus) e Graham Hill (BRM).
Per Hill si è trattato del primo podio in Formula 1 e trovo estremamente poetico che ciò sia avvenuto in concomitanza con il debutto di Clark (anche per Ireland a dire il vero era il primo podio). Moss ha chiuso quarto, come dicevo, e ha preceduto due delle tre Ferrari presenti: Wolfgang Von Trips e Richie Ginther hanno concluso la gara in quinta e sesta posizione, mentre Phil Hill è stato costretto al ritiro da un guasto al motore.
Purtroppo segnalo una nota piuttosto triste, ovvero che un giovane spettatore che si trovava in un'area proibita al pubblico è deceduto dopo essere stato in qualche modo coinvolto da un incidente di Dan Gurney (BRM), innescato da un guasto ai freni. La dinamica della morte dello spettatore sembra non essere nota, o almeno non ne ho trovato traccia. Sfortunatamente le cose non sarebbero migliorate di lì a breve, in quanto al successivo GP del Belgio sono avvenuti i due incidenti mortali di Alan Stacey e Chris Bristow.


domenica 2 giugno 2024

La Tyrrell e l'esclusione dal mondiale 1984: ricostruendo la vicenda dei rabbocchi illegali

Domani, 3 giugno 2024, sarà il quarantesimo anniversario del GP di Montecarlo 1984, quindi mi sembra il momento giusto, essendo alla vigilia del non-podio di Stefan Bellof, per approfondire una vicenda di cui si parla occasionalmente, ma che è argomento di nicchia, ovvero la squalifica della Tyrrell dal campionato 1984, che ho provato a ricostruire. Credo sia comunque opportuno un piccolo insight sulla Formula 1 dei tempi: fino a pochi anni prima i pitstop in gara non erano la prassi, ma avvenivano in prevalenza in caso di problemi tecnici o di necessità di cambi gomme in caso di condizioni meteo mutevoli (e comunque anche questi non è che fossero uno standard, fintanto che un cambio gomme richiedeva tempi molto lunghi, non era del tutto inconsueto che, in caso di pioggia persistente che arrivava in corso d'opera, si optasse per redflaggare le gare).
Nel corso del 1982, tuttavia, la Brabham ha avuto l'idea di introdurre il rifornimento di benzina in gara come procedura standard, in quanto girare con meno benzina a bordo consentiva di essere più veloci e, di conseguenza, recuperare il tempo perso in pitlane. Con il progressivo perfezionamento delle tempistiche, nel 1983 il rifornimento di benzina in gara era la prassi, fintanto che i rifornimenti sono stati vietati per il 1984.

La Tyrrell non riforniva di benzina, nel 1984, ma effettuava verso fine gara un rabbocco d'acqua per raffreddare il motore, che gli era stato contestato da altri team, ma che in un primo momento non era stato decretato illegale. In sintesi, il rabbocco d'acqua consentiva di rendere la vettura più pesante e di stare entro il peso regolamentare che, per la Tyrrell, era più restringente che per le altre squadre: le vetture a motore aspirato, di prassi, sarebbero state più leggere di quelle turbo e la Tyrrell era l'unica che non si era allineata al turbo, ma utilizzava motori aspirati Cosworth.
Il rabbocco d'acqua era un escamotage già visto in altre occasioni, post-gara per raffreddare i motori, in quanto le vetture poi venivano pesate con tutti i liquidi a bordo, e a un certo punto, due anni prima, un escamotage di questo tipo aveva portato alla squalifica per sottopeso di Brabham e Williams al GP del Brasile 1982, dopo che originariamente Nelson Piquet e Keke Rosberg avevano concluso la gara in prima e seconda posizione.
Piccola nota a margine: in quell'occasione la squalifica dei due era avvenuta a seguito del ricorso della Renault che, essendosi classificata terza con Alain Prost, aveva protestato solo contro le vetture che gli avevano concluso davanti, nonostante altre dietro facessero la stessa cosa. Tendenzialmente, quindi, i provvedimenti arrivavano solo quando qualcuno si svegliava e aveva qualcosa da dire. E, come già detto, a inizio 1984 la Tyrrell aveva superato indenne il reclamo contro il rabbocco d'acqua presentato dalla Arrows.

Per la Tyrrell l'inizio della stagione è stato abbastanza deludente, ormai ben lontani i fasti dei vecchi tempi e anche solo gli exploit occasionali, come le due vittorie ottenute da Michele Alboreto tra il 1982 e il 1983. Accanto a Bellof c'era Martin Brundle, ugualmente esordiente, il quale tra una cosa e l'altra è stato anche protagonista di uno spaventoso incidente in una delle sessioni qualifica a Montecarlo, che gli è valso la non qualificazione (pare che non sia tornato al volante in quanto, nonostante non avesse riportato apparenti danni fisici, aveva vuoti di memoria).
In quello stesso gran premio Bellof partiva dall'ultima casella della griglia e a rendere ancora più complicate le cose pare che, a causa delle condizioni meteo, la squadra avesse deciso di fare la gara senza pitstop, quindi evitando il famoso rabbocco d'acqua in quanto non sarebbe stato giustificabile dovere raffreddare il motore viste le basse temperature; questo almeno dicono le fonti che ho consultato, essendo la gara stata conclusa anzitempo non sappiamo per certo cosa sarebbe successo e, non essendo state pesate le vetture causa allagamento delle bilance provocato dalla pioggia, non sappiamo se quella monoposto fosse ugualmente sottopeso.
Fatto sta che, in quella famosa gara in cui Ayrton Senna sulla Toleman era all'inseguimeto della McLaren di Alain Prost, c'era un altro pilotino venuto dalle retrovie che si stava lanciando verso il podio: si trattava di Bellof che, risalito dal ventesimo posto, ha concluso la gara terzo e, chissà, avrebbe potuto fare anche di meglio se la gara fosse proseguita.

Un altro exploit è arrivato a Detroit, quando Martin Brundle ha fatto un garone e ha concluso la gara al secondo posto, conquistanto per la prima volta il pod-... ah no. Proprio quel podio è stato fatale alla Tyrrell in quanto, in seguito ai controlli post gara, ne è risultato che nel rabbocco d'acqua c'erano pallini di piombo e che ciò incrementava di diversi chili il peso della monoposto che, di conseguenza, fino a quel momento dovevano essere sottopeso.
Come potete tranquillamente immaginare, la squadra non si trovava esattamente in una bella posizione. Quello che era imprevedibile, forse, era che la penalità per l'accaduto fosse così devastante. Anziché la squalifica di Brundle dal GP di Detroit, come sarebbe stato forse prevedibile, la sanzione è stata ben più pesante: dopo una riunione straordinaria della FISA, al team è caduta addosso la squalifica dalle gare disputate, l'esclusione dall'intero campionato e una penale da pagare per i gran premi non disputati.
Inutile dire che una sanzione del genere non si era mai vista né prima né dopo, al punto che verrebbe da chiedersi se qualcuno nel mondo della Formula 1 si sia schierato a favore della Tyrrell...

Giudicate voi dai seguenti indizi:
1) ai tempi della guerra FISA vs FOCA, la Tyrrell era un promonente team della FOCA schierato contro la FISA, guadagnandosi la disapprovazione della FISA;
2) dopo la precedentemente citata squalifica di Brabham e Williams in Brasile nel 1982, i team della FOCA alla quasi unanimità hanno boicottato il GP di San Marino, ma non la Tyrrell causa questioni di sponsor - ciao Candy! sempre nei nostri pensieri - e la sua partecipazione ha consentito il raggiungimento del numero legale, guadagnandosi la disapprovazione della FOCA stessa;
3) senza le Tyrrell in pista, c'erano due vetture in meno che tentavano di qualificarsi e per le squadre di fondo classifica ciò rappresentava una maggiore chance di andare in griglia;
4) la Tyrrell era l'unico team che aveva posto un veto all'obbligo di allinearsi al motore turbo e, con la Tyrrell esclusa dal campionato, il suo veto veniva meno, consentendo alle altre squadre di ottenere il loro obiettivo;
5) last but not least, senza la Tyrrell a fare punti, i bonus economici della FOCA sarebbero stati ripartiti tra le altre squadre, quindi ci sarebbero stati meno pretendenti allo stesso unico malloppo.

Addio Tyrrell. È stato bello averti con noi in questa prima parte di mondiale 1984. Sarebbe stato bello averti anche per la seconda parte del campionato, ma ci si rivede l'anno prossimo.
L'anno successivo, tra parentesi, Bellof ha avuto nuovamente mezzo di mettersi in mostra, ma non ha mai potuto raggiungere la gloria del podio, in Formula 1, dopo che quello di Montecarlo era stato depennato. Il suo miglior risultato risulta essere un quarto posto al GP di Detroit, località in cui curiosamente l'Indycar sta gareggiando proprio mentre pubblico questo post, su un circuito che in piccola parte riprende quello dove gareggiava la Formula 1.
Al di là di tutto credo comunque che la sua impresa di Montecarlo, anche se è culminata con una squalifica, meriti di essere ricordata, mentre purtroppo c'è gente che utilizza la vicenda dei rabbocchi illegali per sostenere che Bellof fosse uno scarso e che non nel Principato non dimostrato nulla. Queste persone le inviterei a farsi una cultura motoristica prima di parlare a vanvera.