venerdì 8 agosto 2025

GP di Germania 1982: dalla rissa Piquet vs Salazar alla vittoria di Tambay

L'8 Agosto si è svolto solo un gran premio nella storia della Formula 1, almeno ad oggi (anno 2025), e si è svolto a Hockenheim nel 1982, dodicesimo evento della stagione, passato alla storia per un certo momento iconico accaduto nel corso del 19° giro, in cui a un certo punto un backmarker che fino a quel momento non aveva preso in considerazione nessuno si è ritrovato improvvisamente al centro della scena. Non che essere al centro della scena sia sempre fonte di belle figure, ma questi sono dettagli, quello che conta è entrare nella storia! :-PPPP
Detto questo, oltre a raccontarvi le dinamiche di una rissa a cui la Formula 1 early 80s fa da contorno, direi di andare a contestualizzarla - salvandovi da una lunga notte insonne dato che questo post avrà una discreta lunghezza - partendo del precedente GP di Francia, svolto a Le Castellet, culminato con i piloti Renault che di tiravano i piatti dopo che René Arnoux non ha rispettato un ordine di scuderia nel quale gli chiedevano di lasciar passare Alain Prost.
Si narra che quest'ultimo la sera stessa mentre tornava a casa sia stato scambiato da un benzinaio per Arnoux e abbia ricevuto i complimenti per la vittoria. Questa è poesia.

A Le Castellet è accaduto anche un incidente piuttosto devastante, in cui Jochen Mass pilota della March è cappottato praticamente a due passi dal pubblico e la macchina è andata a fuoco. Ne è uscito senza ferite gravi, così come ne è uscito illeso il pubblico. Mass non è presente per il suo gran premio di casa, ufficialmente per infortunio, ma non tornerà più.
Al suo posto, Rupert Keegan non si qualifica. Anche Tommy Byrne che debutta sulla Theodore non si qualifica. Teo Fabi sulla Toleman invece proprio non fa un giro cronometrato, quindi ugualmente non si qualifica. Il primo degli esclusi, con il ventisettesimo tempo, è Marc Surer sulla Arrows, ciò significa che se una delle caselle della griglia rimanesse libera sarebbe il primo ripescato.
Niki Lauda, che alla fine della qualifica del venerdìha sbattuto malamente contro le barriere, ha un polso slogato ed effettivamente non prende parte al seguito del weekend. La McLaren schiera quindi il solo John Watson, che è un V3KkYaCç10 di trentasei anni (quindi era più giovane della mia età attuale), ma è un championship contender in un campionato in cui si salta da un vincitore all'altro per un totale di undici vincitori diversi, che in realtà sono solo sette in questo momento storico.

La situazione, in realtà è un po' più complessa di quella spiegata qui sopra. Esistono infatti due sessioni di qualifiche, una al venerdì e una al sabato. I tempi di ogni sessione contano per la qualifica. Siamo in un'epoca in cui le qualifiche spesso non ricevono copertura integrale, quindi nessuno è preoccupato dal fatto che se al sabato piovesse non si potrebbero migliorare i tempi del venerdì quindi la qualifica non genererebbe spettakolohhhh.
La ragione per il cambiamento del format, nei mid 90s, è proprio legato a questo fatto vista la maggiore copertura TV della giornata del sabato, ma non siamo nei mid 90s, quindi non divaghiamo troppo. In estrema sintesi, tornando a noi, venerdì c'è bel tempo, sabato piove, quindi tutta la qualifica che ho sintetizzato sopra - in realtà parlando solo dei non qualificati - è quello che succede di venerdì e che non può essere ribaltato al sabato.
Nel frattempo ci sono sessioni di prove libere mattutine, dato che il tifoso medio non ha ancora l'abitudine di sindacare sul fatto che sia noioso avere free practice quando loro lavorano al venerdì, oppure quando al sabato mattina vanno a fare la spesa alla Coop (non so che altri supermercati ci fossero negli early 80s, quindi ho menzionato quella, anche per assonanza con una certa curva di Silverstone menzionata urlando da un certo telecronista attuale).

Nella sessione di prove libere del venerdì mattina, il leader della classifica piloti Didier Pironi è vittima di un devastante incidente, che pare essere innescato dalla visibilità inesistente a causa delle condizioni meteo. Sopraggiunto a ridosso della Williams di Derek Daly, questo si scosta per superare Prost che procede lentamente. La dinamica pare essere questa (non esistono filmati o foto dell'incidente stesso, solo cronache scritte): Pironi non vede Prost, lo tampona violentemente, la vettura viene sbalzata in aria per poi atterrare con l'anteriore.
La Ferrari si squarcia e Pironi rimane gravemente infortunato, con fratture scomposte alle gambe, di una delle quali rischierà addirittura l'amputazione. Sarà la fine della sua carriera in Formula 1. Qualora qualcuno stesse cercando indizi del fatto che la sicurezza delle monoposto degli early 80s possa essere sintetizzata con il concetto di "sicurezza what", direi che questo è un indizio ulteriore.
Secondo Wikipedia, essere stato coinvolto in questo incidente sarà la ragione per cui Prost negli anni a venire si pronuncerà contro il gareggiare in condizioni meteo proibitive che non consentono sufficiente visibilità. Ammetto di non sapere se Prost abbia mai fatto una simile affermazione, dato c'è anche un bel "citation needed" che non esclude che l'autore della pagina wiki inglese di questo gran premio utilizzi come fonte i cuggggini insaider.
Una curiosità, nella qualifica del venerdì Pironi ha fatto registrare il miglior tempo, che non verrà battuto per via delle già specificate condizioni meteo proibitive del sabato e gli è attribuita ufficialmente la pole position con il risultato di DNS. È la seconda volta nella storia della Formula 1 in cui il poleman non prende il via alla gara, il primo è stato Jean-Pierre Jarier al GP d'Argentina 1975 per un guasto alla trasmissione avvenuto durante il giro di schieramento.
È successo in seguito altre tre volte che il pilota in pole position non sia partito: Michael Schumacher dopo una rottura di motore nel formation lap del GP di Francia 1996, Jarno Trulli nel 2005 in occasione dell' "Indy-gate" e Charles Leclerc per un guasto nel giro di schieramento al GP di Montecarlo 2021. Forse da quest'ultimo caso ricorderete che in tale circostanza la prima casella della griglia rimane vuota. È esattamente così che funzionava anche nella Formula 1 vintage, quindi Prost e Arnoux partono nelle caselle 2/3 ma è come se fossero 1/2 anche se tecnicamente Prost parte dal lato meno favorevole. Seguono Nelson Piquet su Brabham e Patrick Tambay su Ferrari.


Le Renault 1/2 durano poco, Arnoux è davanti, Prost viene superato nel corso del primo giro da Nelson Piquet, che pare essere più veloce, e infatti nel corso del giro successivo andrà a superare anche Arnoux portandosi in testa, staccando tutti. Il motivo è semplice: ha meno benzina a bordo, perché in casa Brabham pianificano il rifornimento in corso d'opera. È la terza volta che ci provano, ma non sono mai arrivati al rifornimento, rimanendo sempre a piedi molto prima. Dopo tredici giri è proprio quello che succede a Riccardo Patrese: guasto al motore mentre si trovava in quinta piazza.
I primi quattro sono al momento sono Piquet, Arnoux, Tambay e Prost, con il ferrarista che si è inserito tra i due piloti della Renault. Anzi, sono Piquet, Tambay, Arnoux e Prost, perché Patrick ha superato anche René. Anzi, sono Piquet, Tambay, Arnoux e basta, perché un giro dopo Patrese anche anche Prost si ritira per un guasto, come da buona tradizione in casa Renault.
Prima di loro si sono ritirati anche, nell'ordine, Manfred Winkelhock su ATS, Jean-Pierre Jarier su Osella, Mauro Baldi su Arrows e Andrea De Cesaris su Alfa Romeo, tutti per dei guasti. Il ritiro seguente, anzi, doppio ritiro seguente, sarà moooolto pittoresco, ma prima dobbiamo fare mente locale e capire cosa stia succedendo nel resto della zona punti virtuale.

Ci sono Piquet, Tambay e Arnoux nelle prime tre posizioni a una certa distanza gli uni dagli altri. Segue John Watson sull'unica McLaren presente in pista, dopodiché la Williams di Keke Rosberg e la Tyrrell di Michele Alboreto. In questo momento storico la Tyrrell non sembra sponsorizzata Candy. Lo è stata in precedenza e lo sarà in futuro, nella stessa stagione, ma adesso no. Segue Jacques Laffite sulla Ligier e non sembra intenzionato a seguire, dato che passerà davanti ad Alboreto e poi, più avanti anche a Rosberg, ma who kers di Laffite e di quello che farà dopo, ci stiamo avvicinando al fatidico 19° giro destinato a entrare nella storia.
Seguendo un extended highlight con cronaca in inglese che non è quella della BBC, il telecronista spara una gufata micidiale, ammesso che extended highlight sia frutto di una telecronaca in diretta. In alternativa, simula una gufata micidiale, in quanto afferma, parlando della leadership di Piquet, che ormai ha staccato tutti e anche dopo il rifornimento potrebbe essere il principale candidato alla vittoria, le testuali parole: "the reigning world champion looking like everything his going absolutely is way, working his way through backmarkers, that's Eliseo Salazar's ATS ahead of him".
Raccontare quello che succede dopo è quasi superfluo, perché il 99% di voi lo saprà senz'altro, ma lo faccio per dovere di cronaca: Piquet doppia Salazar all'Ostkurve (trasformata in una chicane in quanto ritenuta troppo pericolosa dopo che due anni prima vi è avvenuto l'incidente mortale di Patrick Depailler), Salazar gli cozza contro, la gara di entrambi finisce lì, Piquet scende dalla macchina inveendo contro Salazar, gli corre incontro e si mette a tirare pugni e calci come se Salazar fosse un Brian Scott qualsiasi, colpendo più l'aria circostante che non lo stesso Salazar.
Se fate parte di quel 99% che non sa/ non si ricorda chi sia Brian Scott, è un pilota di NASCAR che nel periodo 2013 o giù di lì si è preso un calcio nelle parti intime da Nelsinho Piquet, figlio di Nelson, durante una rissa post-incidente.


Arriva un mezzo dei commissari per spostare le vetture, ne arriva un altro verso il quale si dirigono Piquet e Salazar, Piquet scaglia i guanti(?) a terra e continua a inveire, mentre nessuno sembra filarsi neanche di striscio tutto il resto... ma wait, wait, wait, Salazar si rivela un grande benefattore, perché innescare un incidente con il leader della gara is for boys, innescare un incidente con il leader della gara e fare indirettamente salire in prima piazza una Ferrari is for real men.
Ecco che Tambay, che solo a marzo prendeva parte allo sciopero dei piloti in Sudafrica pur senza essere un pilota in attività in Formula 1, si trova stabilmente davanti a tutti verso quella che potrebbe essere la sua prima vittoria in Formula 1. Lo sarà, anche se i giri sono in totale 45 e in questo momento non siamo ancora a metà.
Ha un certo vantaggio su Arnoux, il quale ha un certo vantaggio sugli inseguitori, il primo dei quali è Watson. Laffite invece sta perdendo terreno e posizioni e infatti si ritirerà per un guasto. Prima, tuttavia, è la volta di Elio De Angelis su Lotus, pare una foratura, anche se alcune fonti parlano di ritiro dovuto a forti dolori intestinali, poi Raul Boesel su March stavolta sicuramente per una foratura essendo questa immortalata dalle immagini televisive. Poi ancora tocca a Daly per un guasto al motore, mentre il suo compagno di squadra Rosberg è al quarto posto, che diventa terzo quando Watson va malamente a sbattere.

Per fortuna del caro John, sono i primi anni '80. Immaginate una simile situazione al giorno d'oggi: il leader della classifica piloti è ufficialmente fuori dai giochi in quanto non tornerà più al volante, il pilota che lo segue deve recuperare a malapena una decina di punti e butta al vento un potenziale terzo posto andando a sbattere. I suoi tifosi diventerebbero immediatamente suoi hater e lo insulterebbero per tutti i decenni a venire, specie se poi a fine anno il titolo lo vincesse un outsider con i baffi. Per fortuna siamo all'epoca dei very uominy e anche i tifosi sono very uominy, non perdendosi in certe amenità.
Rosberg giunge terzo al traguardo, giusto perché stiamo parlando di rincorsa verso il titolo. Nessuno lo sta ancora considerando, ma Keke ha intenzione di trollare tutti, dopo essere stato di solito intorno alla quinta piazza per mezzo campionato. Nei due gran premi successivi perderà un duello al photofinish con De Angelis e poi vincerà la gara successiva, ma questa è un'altra storia. E comunque il mondiale se lo meritavano gli altri trenta piloti ex-equo, praticamente tutti tranne Rosberg, mi hanno detto i fanboy vintage che scrivono su Zuckerbook o su Xwitter o nei commenti ai video su Youtube, non importa siano essi correlati a Keke o meno.

Tambay, Arnoux, Rosberg, questo è il podio. Alboreto arriva quarto, precede l'Alfa Romeo di Bruno Giacomelli. Surer messo in griglia praticamente a calci nel sedere si porta a casa una sesta piazza e l'ultimo punto disponibile. Seguono Brian Henton sulla Tyrrell, Roberto Guerrero sulla Ensign, Nigel Mansell sulla Lotus, Derek Warwick sulla Toleman e Chico Serra sulla Copersucar, nessun altro riesce a terminare la gara. Rientrato in questa occasione dopo un infortunio a un polso rimediato al GP del Canada, Mansell compie ventinove anni nel race day, anche se il telecronista gliene attribuisce solo ventotto.
De Angelis e Rosberg otterranno la loro prima vittoria nei due eventi successivi, in Austria e in Svizzera... ovvero a Digione, in Francia, dove si svolge il GP della Svizzera, dato che in terra elvetica le competizioni automobilistiche su circuito sono vietate per legge dal 1955. Parlo al presente storico, perché ai giorni nostri il ban è stato rimosso nel 2022. Smettendo per un attimo di divagare, il trittico Tambay/ De Angelis/ Rosberg costituisce una tripletta di "nuovi vincitori" in una serie di tre gran premi consecutivi, cosa che da allora non è più successa. Abbiamo avuto invece due nuovi vincitori consecutivi nel 2006, si tratta di Jenson Button e Felipe Massa in Ungheria e Turchia. Nel caso di Button è stato l'anniversario il 6 Agosto.
Torniamo a Tambay, in quanto otterrà un'altra vittoria, nel corso della propria carriera in Formula 1, al GP di San Marino dell'anno seguente, acclamato dagli imolesi che accoglieranno con gioia il ritiro di Patrese, ma questa è un'altra storia.


lunedì 4 agosto 2025

Formula 2 2025: Belgio e Ungheria, Fornaroli si porta in testa alla classifica

Nei weekend del GP del Belgio e del GP d'Ungheria si sono svolti due eventi del campionato di Formula 2.
A Spa Francorchamps, Alex Dunne (Rodin) ha conquistato la pole position precedendo Ritomo Miyata (ART), Roman Stanek (Invicta), Victor Martins (ART), Arvid Lindblad (Campos), José Martí (Campos), Leonardo Fornaroli (Invicta), Gabriele Minì (Prema), Amaury Cordeel (Rodin) e Oliver Goethe (MP Motorsport) a completare la zona reverse grid.
Goethe scattava dalla pole nella sprint race del sabato, ma Fornaroli si è portato immediatamente in testa seguito da Cordeel. Ci sono stati dei contatti a centro gruppo, abbiamo visto Richard Verschoor (MP Motorsport) che partiva 11° in testacoda e Luke Browning (Hitech) fermo. Forse nel contatto è stato coinvolto a qualche titolo anche Jak Crawford (DAMS).
C'è stata subito una virtual safety car, dopodiché la gara è proseguita con Fornaroli in testa. Intorno metà percorrenza, Martins ha superato Goethe per il terzo posto. Qualche giro più tardi ha superato anche Cordeel...
...
...
...che è semplicemente andato a insabbiarsi, provocando l'ingresso della safety car!
Vari piloti sono andati ai box, ma non l'ha fatto Cian Shields (AIX) ritrovandosi quinto dietro a Fornaroli, Martins, Goethe e Minì, venendo tuttavia superato molto in fretta dai piloti retrostanti e scivolando abbondantemente fuori dalla zona punti.
Con la vettura di Sami Megetounif (Trident) ferma al penultimo giro, la gara è successivamente terminata in regime di safety car. Fornaroli, Martins e Minì, autore di un sorpasso su Goethe dopo il precedente restart, hanno chiuso sul podio, seguiti appunto da Goethe, Martí, Stanek, Dunne e Miyata a completare la zona punti.
John Bennett (Van Amersfoord) ha chiuso nono davanti a Crawford, con a seguire Joshua Durksen (AIX) e Rafael Villagomez (Van Amersfoort). Shields ha portato a casa un 13° posto davanti a Max Esterson (Trident), Sebastian Montoya (Prema), Dino Beganovic (Hitech), con ultimo classificato Lindblad. Kush Maini (DAMS) risulta essere giunto al traguardo ma con meno del 90% della percorrenza.

In una domenica piovosa, le posizioni di testa sono rimaste invariate nelle prime battute della feature. Dunne, Miyata, Stanek, Martins e Lindblad erano i primi cinque nel primo stint, con Martins che collezionava penalità per track limits. Tra Martí e Fornaroli, nel frattempo, ci sono stati duelli per la sesta piazza e più indietro qualche pilota che riusciva a rimontare posizioni.
Intorno a metà gara quasi tutti hanno iniziato a rientrare ai box, poco dopo la pioggia ha iniziato ad aumentare, con un testacoda di Browning senza conseguenze eccetto avere perso posizioni. Dopo la sosta, Stanek era davanti a Miyata, ma Lindblad ha in seguito superato entrambi portandosi secondo e Browning è risalito al quinto posto.
La pioggia è diminuita di intensità e non abbiamo avuto intoppi finché Montoya non è finito in testacoda rimanendo fermo ed è entrata la safety car, durante la lunga presenza della quale Goethe si è anche ritirato per un guasto al motore con la macchina in pendenza e costretto a non spostarsi per evitare che questa si spostasse da sola.
Con due giri d'anticipo, la gara è stata redflaggata, con Dunne che ha tagliato per primo il traguardo, ma scivolato al nono posto per una penalità legata a un'infrazione nella procedura di partenza, Lindblad secondo al traguardo è stato invece squalificato per irregolarità tecniche. Ha vinto quindi Stanek davanti a Miyata, Browning, Fornaroli, Minì, Beganovic, Martins, Dunne e Cordeel in zona punti. Seguivano Durksen, Bennett, Goethe, Villagomez, Megetounif, Esterson, Crawford, Verschoor, Shields, Maini e Montoya.

Una settimana dopo all'Hungaroring, Stanek ha conquistato la pole position precedendo Fornaroli, Crawford, Browning, Durksen, Goethe, Martins, Lindblad, Dunne e Martí a completare la zona reverse grid, con quest'ultimo scattato dalla pole nella sprint race.
Un contatto tra Minì e Stanek ha mandato questo nelle retrovie e in seguito l'italiano ha dovuto scontare una penalità, mentre davanti Martí era in testa davanti a Lindblad, con il quale nelle fasi iniziali della gara c'è stato un duello ruota contro ruota che si è concluso con Martí che, persa la posizione, se l'è ripresa.
I due sono stati piuttosto vicini fino a gara inoltrata, quando Lindblad ha iniziato ad avere problemi legati alla gestione gomme, è stato superato da Dunne e ha dovuto gestire il terzo posto dagli attacchi degli inseguitori, posizione nella quale si trovava ancora quando a pochi giri dalla fine è entrata la safety car per la vettura di Montoya ferma dopo un'avaria. Al restart, tra i primi due c'è stato un duello piuttosto acceso.
Martí, Dunne e Crawford hanno chiuso nelle prime tre posizioni, mentre Lindblad persa la terza piazza ha chiuso quarto al traguardo seguito da Browning. Entrambi hanno però rimediato delle penalità per track limits e a terminare in zona punti sono stati Martins, Fornaroli, Verschoor, Goethe e Beganovic.
Maini nono ha preceduto Lindblad, mentre Durksen undicesimo ha preceduto Browning, con a seguire Stanek, Minì, Miyata, Cordeel, Megetounif, Villagomez, Esterson, Bennett, Shields.

Nella feature race - avviata dietro pa safety car vista la pista bagnata, anche se ormai le condizioni erano di asciutto - il duo Stanek/ Fornaroli ha mantenuto le prime due posizioni staccando gli inseguitori, in primis Crawford uscito vincente da un duello con Browning. Dopo pochi giri c'è stata una virtual safety car per la vettura di Cordeel rimasta ferma dopo una grossa fumata di motore e dopo ancora una ulteriore con Martins fermo lungo il tracciato sempre per un guasto.
In occasione della sosta, Fornaroli è passato davanti a Stanek con un overcut, ma è risultato che abbia commesso un eccesso di velocità in pitlane, procacciandosi una penalità di cinque secondi post-gara. Nel frattempo abbiamo salutato Bennett dopo che ha danneggiato la vettura in un contatto con Maini, terzo ritirato della gara.
Nel secondo stint, Fornaroli è riuscito ad allungare nei confronti del compagno di squadra Stanek, disdaccandolo di ben oltre cinque secondi e conservando quindi la prima posizione. Il podio è stato completato, sul gradino più basso, da Crawford. Hanno chiuso in zona punti anche Browning, Verschoor, Lindblad, Beganovic, Goethe, Dunne e Martí. Seguivano Maini, Durksen, Villagomez, Megetounif, Montoya, Shields, Minì, Miyata, Esterson.

CLASSIFICA PILOTI: Fornaroli 154, Crawford 137, Verschoor 135, Browning 125, Dunne 124.


domenica 3 agosto 2025

Formula 1 2025: #14 Commento al Gran Premio d'Ungheria

03.08.2025 - Hungaroring // Reduci da una qualifica in cui nel corso di un sabato pomeriggio di mezza estate, di colpo un urlo ha interrotto la quiete pubblica: "DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINOHHHH!!!11!!!11!! RIPARA FORBICI, ARROTA COLTELLI, MA SOPRATTUTTO LA METTE IN POLE POSITION! POLE POSITION! POLE POSITION!"
Si narra che simili schiamazzi fossero necessari per coprire il verso inequivocabile che proveniva dall'abitacolo della Ferrari numero 16: "Cra, cra, cra."
CL: "Leva subito quelle zampette intralcianti dal volante e stai al posto tuo!"
La rana: "Il mio posto è esattamente dove sono ora, con le zampe sul volante E LA METTO IN POLE POSITION! POLE POSITION! POLE POSITION!!!11!!11!!"
CL: "Oh my Sebby spin, sono troppo giovane per affrontare tutto ciò. Almeno avresti potuto aspettare che diventassi un vecchio bollit-..."
LH: "Orrorehhhh!!11!!11!!"
CL: "Il fatto che tu abbia detto alla stampa una cosa tipo 'SoNo iO Ke FaCç1O SkYkO e Se iN FeRrArY HaNnO Qu4LkOsA iN KoNtRaRi0 PoSsOnO SoStYtUiRmY' oppure la tua stessa qualifica?"
LH: "Il bollito. Gli animali non dovrebbero essere macellati e cotti, ma appropriarsi delle nostre vetture e guidare al posto nostro."
CL: "Lo stanno già facendo, ma qui dietro di me ci sono Piastri e Norris, non dirlo forte, non vorrei bloccare loro la crescita. Poi segue Russell con tutte le sue -L e un vecchio come Alonso."
LH: "Ho visto che dietro di lui c'è anche Strollino. Meglio parlare piano, che non gli venga voglia di comprarsi un allevamento di mucche. A proposito, vedo che Bortoleto per contrastare l'allevamento dei bovini si è messo settimo davanti a Verstappen, Lawson e Hadjar. Io invece non ho fatto la Q3 nonostante i miei fan dicessero che avevo le posizioni di vertice in tasca."
CL: "Hanno venduto la pelle dell'orso senza prima averlo catturato."
LH: "Non ci sono riuscito nemmeno io."
CL: "Sì, infatti ho visto che Bearman è undicesimo."
LH: "Domani gli partirò accanto, cercherò di fare qualcosa."
Seguivano Sainz, Colapinto e Antonelli a completare gli usciti in Q2, mentre prima erano andati fuori Tsunoda, Gasly, Ocon, Hulkenberg e Albon. Tsunoda sarebbe però partito dalla pitlane senza che questo compromettesse la sua gara.

Alla partenza, Leclerc ha mantenuto la posizione mentre le McLaren sono arrivate affiancate subito dietro. Norris ha dovuto rallentare, venendo superato da Russell e Alonso, superando Alonso di lì a poco e mettendosi a caccia di tutte le -L di Russell, ma senza effetto.
Bortoleto e Verstappen nel frattempo hanno superato Strollino, Bortoleto è stato notato per falsa partenza, ma la cosa si è conclusa in un nulla di fatto, mentre Hulkenberg è invece stato penalizzato per la stessa ragione.
A un quarto di gara si sono fermati, nell'ordine, Piastri, Leclerc e Russell. Le posizioni, al loro rientro in pista, erano Leclerc, Piastri, Alonso che ancora non si era fermato, Bortoleto che non si era fermato, Russell. Norris al momento stava proseguendo, cosa che ha permesso di avere una telecronaca in cui si parlava di strategie - una sosta vs due - invece di avere un focus su eventuali teorie del kompl8 che spiegassero come mai un certo losco individuo in tuta rossa non stesse neanche lontanamente viaggiando verso la top-ten.
Precipitato originariamente nelle retrovie dopo la sosta, Verstappen è andato a raggiungere Hamilton che ancora non si era fermato. Era l'unico partito sulle hard ed era a novanta. Poi ha guardato negli specchietti e ha visto il suo vecchio rivale.
LH: "Triggered."
MV: "Comunque io sono il giovane rivale. Il vecchio sei tu."
LH: "Triggered al quadrato."
MV: "E ora ti vedo andare per prati."
LH: "Triggered al cubo."
Verstappen è risalito di diverse posizioni, ma in un secondo momento si sarebbe fermato per una seconda sosta, ritrovandosi di nuovo in bassa top-ten, senza tuttavia la presenza di Hamilton lì nei pressi visto che questo si sarebbe fermato per la sua unica sosta.
Poco prima di metà gara sono andata in bagno e quando sono tornata Leclerc, Piastri e Russell erano 1/2/3 in quanto Norris si era fermato ai box. Via radio si vaneggiava di andare fino a fine gara: le strategie creative contro la macchina, peccato che poi la macchina fosse destinata a vincere contro la creatività. Leclerc è rientrato ai box per evitare l'undercut di Piastri, che però non si è fermato.
Russell si è fermato con tutte le sue -L, invece di perdere tempo bloccando Norris per favorire la cavalcata dell'arrotino come suggerito invece dal Vanz. Ma Leclerc poteva ancora giocarsi la vittor-... ah no.
OP: "L'ho superato stando in bilico su due ruote. Forse era impegnato ad arrotare un paio di forbici."
Vanz: "Eppure io ero assolutamente certo che avrebbe superato Norris."
OP: "Ci provo io, sempre ammesso che tutti i backmarker che abbiamo davanti abbiano la decenza di non trasformarci in due sottilette mentre li doppiamo."
I backmarker: Antonelli, una Toro Rosso di Faenza, Hamilton.
LH: "Triggered."
Voce fuori campo: "Cra, cra, cra."
CL: "Perché la rana adesso si è impossessata del ruolo di voce fuori campo, invece di aiutarmi a stare davanti a Russell e a tutte le sue -L?"
GR: "Non saprei, ma tu stai girando alla cazzum mentre tento di sorpassarti. Non preoccuparti, farò molto presto, quindi dopo potrai sprofondare tranquillamente nel nulla cosmico."
Leclerc ha coronato la giornata con una penalità per "erratic driving" che comunque non ha impattato sul risultato finale ma spicca per la sua denominazione altisonante, mentre nei giri conclusivi Piastri non ha impattato contro Norris ma a un certo punto ha fatto un tentativo di buttarsi a cannone che, dato che erano le 19.30 sulla TV dei povery, mi ha impedito di apparecchiare la tavola in tranquillità.


In sintesi le McLaren hanno fatto 1/2 con un duello pittoresco nel finale e, dopo che il Vanz a inizio settimana aveva scritto un post su instagram in cui faceva notare che Piastri somiglia a Bruce McLaren(?) e che il team era sul punto di vincere la numero 200, devo dire che non sarà come ascoltare Mazzoni, ma come gufatore seriale sta iniziando a cavarsela abbastanza bene.

RISULTATO: 1. Lando Norris (McLaren), 2. Oscar Piastri (McLaren), 3. George Russell (Mercedes), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Fernando Alonso (Aston Martin), 6. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 7. Lance Stroll (Aston Martin), 8. Liam Lawson (Racing Bulls), 9. Max Verstappen (Redbull), 10. Kimi Antonelli (Mercedes), 11. Isack Hadjar (Racing Bulls), 12. Lewis Hamilton (Ferrari), 13. Nico Hulkenberg (Kick Sauber), 14. Carlos Sainz (Williams), 15. Alexander Albon (Williams), 16. Esteban Ocon (Haas), 17. Yuki Tsunoda (Redbull), 18. Franco Colapinto (Alpine), 19. Pierre Gasly (Alpine), Rit. Oliver Bearman (Haas) /// Gasly 17° al traguardo è stato penalizzato per in incidente con Sainz, Bearman si è ritirato ai box per un guasto a circa due terzi di gara.




sabato 2 agosto 2025

Indycar 2025: #14 Gran Premio di Monterey

Nello scorso fine settimana si è svolto il quarto appuntamento di fila in quattro weekend consecutivi - cinque se si considera il double header disputato in precedenza - del campionato di Indycar, sul circuito di Laguna Seca.
La pole posizion è stata conquistata da Alex Palou, seguito da Pato O'Ward, Colton Herta, Josef Newgarden, Will Power, David Malukas, Christian Lundgaard, Graham Rahal, Louis Foster, Marcus Armstrong, Christian Rasmussen, Felix Rosenqvist, Scott McLaughlin, Kyffin Simpson, Marcus Ericsson, Nolan Siegel, Rinus Veekay, Kyle Kirkwood, Scott Dixon, Santino Ferrucci, Jacob Abel, Alexander Rossi, Conor Daly, Callum Ilott, Robert Shwartzman, Sting Ray Robb e Devlin Defrancesco.
Palou ha mantenuto la prima posizione nei confronti di Herta, mentre dietro di loro si è visto Daly girare per le vie di fuga così come una delle Prema non meglio identificate. Subito dopo c'è stato un incidente tra Simpson, in livrea estremamente variopinta, e Rosenqvist, in livrea ancora più variopinta, che pareva generata da una sintesi di tutte le livree Benetton viste in Formula 1 nel corso degli anni '90.


È entrata la safety car, dopo la quale abbiamo avuto qualche altro giro con Palou in testa, seguito da O'Ward e Newgarden, fino a un ulteriore incidente di Abel che ha innescato un nuovo ingresso della safety car.
Qualcuno è andato ai box, ma nessuno dei piloti di testa, che si sono riversati in pitlane per il primo pitstop, quando Veekay è andato a sbattere, prima dell'ingresso della safety car in pista. Non l'ha fatto Siegel, che per vari giri ha fatto il figo davanti a tutti prima di essere superato dai piloti di testa.
Dopo avere riconquistato la leadership, Palou è rimasto in testa senza intoppi, mentre a gara inoltrata abbiamo visto Ericsson insabbiato ed è passato un po' prima che la gara venisse neutralizzata. Al restart, Palou era ancora davanti a tutti, precedendo Lundgaard. Abbiamo visto una fugace sbinnata di Siegel e poi, in seguito, Ferrucci insabbiato e nuovo ingresso della safety car.
Al momento del restart mancavano ormai una manciata di giri, nel corso dei quali non sono successi particolari stravolgimenti e il leader del campionato è andato a procacciarsi la vittoria, dopo non essere mai stato messo in discussione.

RISULTATO: 1. Palou/ Ganassi, 2. Lundgaard/ Arrow McLaren, 3. Herta/ Andretti, 4. O'Ward/ Arrow McLaren, 5. Dixon/ Ganassi, 6. Ilott/ Prema, 7. Power/ Penske, 8. Armstrong/ Meyer Shank, 9. Rasmussen/ Carpenter, 10. McLaughlin/ Penske, 11. Newgarden/ Penske, 12. Rahal/ Rahal Letterman, 13. Malukas/ Foyt, 14. Daly/ Juncos, 15. Rossi/ Carpenter, 16. Kirkwood/ Andretti, 17. Foster/ Rahal Letterman, 18. Siegel/ Arrow McLaren, 19. Robb/ Juncos, 20. Defrancesco/ Rahal Letterman, 21. Shwartzman/ Prema, 22. Ferrucci/ Foyt, 23. Veekay/ Coyne, 24. Rosenqvist/ Meyer Shank, Rit. Ericsson/ Andretti, Rit. Abel/ Coyne, Rit. Simpson/ Ganassi.



venerdì 1 agosto 2025

Formula E 2025: #13 e #14 eprix di Berlino // #15 e #16 eprix di Londra

Due settimane prima del gran finale, quindi ormai venti giorni fa, si è svolto l'eprix di Berlino, un double header nel corso del quale Oliver Rowland ha vinto il titolo con anticipo, mentre nello scorso fine settimana si è svolto invece l'eprix di Londra, un altro double header, che ha messo fine alla stagione.
A Berlino abbiamo avuto questa line-up:

PORSCHE/ Pascal Wehrlein - Antonio Felix Da Costa
MASERATI/ Stoffel Vandoorne - Jake Dennis
CUPRA/ David Beckmann - Dan Ticktum
ENVISION/ Robin Frijns - Sebastien Buemi
MCLAREN/ Taylor Barnard - Sam Bird
DS PENSKE/ Maximilian Gunther - Jean-Eric Vergne
JAGUAR/ Mitch Evans - Nick Cassidy
LOLA/ Lucas Di Grassi - Zane Maloney
NISSAN/ Sergio Sette-Camara* - Oliver Rowland
MAHINDRA/ Felipe Drugovich* - Edoardo Mortara
ANDRETTI/ Jake Dennis - Nico Muller

Sette-Camara e Felipe Drugovich hanno gareggiato sostituendo Norman Nato e Nyck De Vries impegnati nella 6 Ore di Sao Paulo, i quali sarebbero tornati per l'eprix di Londra, in cui abbiamo avuto la line-up che aveva contraddistinto tutti gli altri eventi della stagione.

BERLINO I: in una giornata bagnata, Evans e Frijns affiancati in prima fila, Rowland terzo con accanto a sé Hughes. La gara è iniziata con Dennis che è rimasto fermo sulla griglia e costretto al ritiro.
Rowland ha perso alcune posizioni nella prima parte di gara, cosa che è successa anche a Frijns in un secondo momento.
Era la gara con sosta obbligatoria per il pitboost, ma una volta archiviata questa faccenda c'è stato altro di cui discutere.
Un contatto tra Drugovich e Beckmann ha portato all'ingresso della safety car e in seguito il leader del campionato Rowland è stato ugualmente coinvolto in un incidente, venendo costretto al ritiro e procacciandosi anche cinque posizioni di penalità in griglia per la gara del giorno seguente.
Evans ha vinto davanti a Wehrlein, Mortara, Barnard, Cassidy, Gunther, Buemi, Muller, Ticktum e Da Costa.

BERLINO II: Wehrlein e Ticktum sono partiti 1/2, mentre Rowland per effetto della penalità da terzo che era si è ritrovato ottavo. Wehrlein era davanti nelle prime fasi, mentre Rowland rimontava alcune posizioni.
In testa alla gara, in un secondo momento, abbiamo trovato Barnard, leader quando è entrata una safety car per la vettura ferma di Buemi e poi poco dopo un'altra per un incidente tra Bird e Muller.
Nel finale le vetture erano tutte talmente vicine che per andare ad attivare l'attack mode le vetture di testa perdevano mediamente una dozzina di posizioni, con l'intera collettività convinta che tutto ciò sia eccitante.
La vittoria è andata infine a Cassidy, con Dennis e Vergne a podio. Il quarto posto è stato sufficiente a Rowland per portarsi a casa il titolo, e hanno completato la top-ten Evan, Barnard, Drugovich, Da Costa, Sette-Camara e Hughes.

LONDRA I: Evans, De Vries, Wehrlein e Ticktum occupavano le prime due file, pronti per una gara fatta di tunnel interminabili e di uscite alla luce del giorno con tanto di obbligo di pitboost. Evans è stato il leader iniziale, ma svettano di più le trashate, tipo quando qualcuno rimane fermo e si innesca un ingorgo con tanto di contatti minori, a onore del vero senza che capitassero danni troppo grossi.


Mentre si andava verso il pitboost, il leader era De Vries, il quale dopo la sosta ha subito il sorpasso di Cassidy in un duello in cui questo aveva l'attack mode. Poi, un contatto tra Ticktum e Dennis, che sono ripartiti... almeno finché Ticktum non è finito contro le barriere.
Scampato il pericolo di terminare la gara in safety car, Cassidy ha conservato il vantaggio per andare a vincere con De Vries e Wehrlein sul podio. Seguivano Vandoorne, Vergne, Mortara, Frijns, Dennis, Nato ed Evans a completare la zona punti.

LONDRA II: Ticktum ha fatto il miglior tempo, ma causa penalità per incidente nel gran premio precedente, Cassidy è partito dalla pole position davanti a Gunther, Evans e Wehrlein, mantenendo la prima posizione al via e nella prima parte della gara, neutralizzata un po' prima della metà a seguito di un incidente tra Nato e Barnard. Pochi giri dopo è avvenuto un altro incidente, con Rowland che è finito a muro.
Nel finale abbiamo avuto *drama* tra compagni di squadra, in quanto pendevano cinque secondi di penalità sulla testa di Evans, secondo dietro a Cassidy, e si è lamentato alla radio del fatto che Cassidy non l'abbia lasciato passare facendolo allungare sugli inseguitori, cosa che pare non essere stata chiesta a Cassidy.
Mentre Bird ha finito la sua ultima(?) gara di Formula E con una foratura, Cassidy - che con i punti conquistati a Londra si è portato secondo davanti a Wehrlein in classifica piloti - ha vinto davanti a De Vries, Buemi e Dennis, con Evans scivolato quinto precedendo, Da Costa, Gunther, Wehrlein, Di Grassi e Beckman. Questo ha conquistato quindi il suo unico punto stagionale, con Maloney che resta l'unico pilota a quota zero.




lunedì 28 luglio 2025

GP Germania 2002: un podio DoubleSchumontoya... e un curioso ordine di scuderia in Sauber!

28 luglio 2002 // è il giorno del GP di Germania e che cosa c'è di meglio di avere il pilota di casa in pole position? Avere i due piloti di casa entrambi in prima fila: Michael e Ralf Schumacher sono 1/2, dietro di loro Barrichello e Montoya. Rubens scatta bene e si accoda terzo, Juan Pablo scivola dietro alla McLaren di Raikkonen. Una Arrows rimane sulla griglia: è fermo Frentzen. Considerando che H.H. è a sua volta pilota di casa, la cosa va a controbilanciare la presenza dei fratelli Schumacher 1/2. Nel frattempo in casa Williams, JPM supera Kimi nel corso del primo stint riportandosi quarto. Le due McLaren si ritrovano dopo breve tempo 5/6 quando David Coulthard risale al sesto posto.
Il gap tra i fratelli Schumacher diminuisce, ma anche Rubens nel frattempo si avvicina a Ralf. Con il primo pitstop, tuttavia, le cose non cambiano tra di loro e allo stesso modo non cambia il resto della top-6.
Frentzen nel frattempo è stato inquadrato ritirarsi(?) ai box... quindi per una parte del primo stint è stato in gara. Si può comunque ripetere di nuovo la formula magica: è fermo Frentzen.

Passiamo alle cose serie: una vettura con motore giapponese si è ritirata in una nuvola di fumo. Non è una B.A.R. Honda, molto sorprendentemente, ma la Toyota di Allan McNish. Il leader della gara non finisce fuori pista quindi a nessuno importa un fico secco di McNish. In compenso una B.A.R. la si vede ritirata ai box, è quella di Jacques Villeneuve.
Nel frattempo capita un po' di *drama* in casa Sauber, ma lo terrei in sospeso fino alla fine perché è top quality non nel 2002, ma lo diventerà in un successivo momento. Torniamo alla B.A.R. perché Olivahhhh Panis risale sesto quando Raikkonen fora ed è costretto a farsi un breve tratto su tre ruote prima di raggiungere la pitlane (nel momento stesso in cui Jarno Trulli va a sbattere, ritirandosi - è la seconda Renault a uscire di scena dato che Jenson Button ha rotto il motore).
Con la notizia del caro Olivier in zona punti immagino vi sentirete molto sollevati. Io lo sono, ma non tanto, perché sto scrivendo questa cronaca passo passo e non ricordo se sia arrivato al traguardo, quindi temo una sfumazzata di motore da un momento all'altro...
...
...
...e difatti, giusto il tempo di scriverlo ed ecco che lo troviamo ritirato a causa di un guasto.

Nella seconda sosta qualcosa va storto per Barrichello, rimane fermo oltre venti secondi e perde la terza piazza a vantaggio di Montoya. Mi dispiace per Rubinho, ma aaaawwww stiamo per avere un podio Double Schumontoya. *-*
Enrique Bernoldi, frattanto, si ritira con un fumo bianco che esce dalla Arrows e si riversa verso la McLaren che sopraggiunge. Ho pensato che potesse essere Coulthard e che Bernoldi fosse doppiato, ma in realtà, doppiato o meno, era penultimo(?) davanti a Raikkonen, quindi è probabile che fosse Kimi e non Davidone.
Kimi sbatte, lo vediamo ritirarsi, in una gara con elevato attrition rate. Coulthard giunge quinto, primo dei doppiati. Causa terza sosta di Ralf, il podio è così cambiato: MSC/ JPM/ RSC, mentre Barrichello arriva quarto.
Siamo nel 2002 quindi solo in sei prendono punti. L'ultimo dei pochi eletti è Nick Heidfeld. Ricordate, vero, che vi avevo anticipato qualcosa di frizzante in casa Sauber?


A metà gara, in casa Sauber c'è stato un ordine di scuderia.
Hanno chiesto al compagno di squadra di Heidfeld di farlo passare in quanto più veloce di lui.
Il compagno di squadra in questione è Felipe Massa.
Il gran premio in questione è quello di Germania a Hockenheim.
Can you confirm you understood this is poetic cinema?


domenica 27 luglio 2025

Formula 1 2025: #13 Commento al Gran Premio del Belgio

27.07.2025 // sul finire del mese di luglio, ma non ancora in epoca di pausa estiva, è tornato il mondiale di Formula 1 con il tredicesimo evento della stagione disputato a Spa Francorchamps, corredato di sprint e di previsioni del tempo che davano pioggia.
Oscar Piastri, Max Verstappen, Lando Norris, Charles Leclerc, Esteban Ocon, Carlos Sainz, Oliver Bearman, Pierre Gasly, Isack Hadjar, Gabriel Bortoleto, Liam Lawson, Yuki Tsunoda, George Russell, Fernando Alonso, Lance Stroll, Alexander Albon, Nico Hulkenberg, Lewis Hamilton, Franco Colapinto e Kimi Antonelli, questo è stato il responso della shootout qualifying, trasmessa dalla TV dei povery in diretta, incurante del fatto che alle 16.30 di venerdì noi povery stiamo ancora lavorando.
Dopo avere declamato il giorno precedente che non voleva diventare il nuovo Vettel, Hamilton ha rifiutato l'aiuto di una rana comparsa all'improvviso. Ha messo le zampe sul volante, chiedendogli: "Ne sei proprio sicuro? Guarda che, quando guidavo io, Sebastian ha ottenuto ben tredici vittorie con la Rossa."
Lewis ha scacciato la rana ed è finito in una sbinnata. Ma who kers, vedere un sette volte campione del mondo è grave tanto quanto che a fare lo stesso errore sia un ragazzino a cui non è ancora spuntata la barba, quindi preoccupatevi di quel brokkohhhh di Antonelli e urlate al kompl8!!!11!!11!!
Visto che l'analfabetismo funzionale è dilagante, vorrei specificare che non ho nulla contro Hamilton. Però non posso negare che, in generale, non stia affatto raggiungendo le mie aspettative prestagionali. Dopo avere vinto sette mondiali ed essere stato acclamato come il salvatorehhhh della patriahhhh, se sei quasi sempre dietro a Leclerc (che NON considero minimamente "il migliore al pari di Verstappen") forse qualcosa non sta funzionando e invece di andare a dire che, diversamente da "Raikkonen, Alonso e Vettel" tu vincerai il mondiale in Ferrari, magari faresti più bella figura a ridimensionare le tue aspettative. E a rinfrescarti la memoria, perché va bene che l'età avanza, ma dovresti ricordarti che un mondiale Kimi l'ha vinto. Per dire, io di anni ne ho trentasette che non sono tanti di meno quaranta, ma nonostante l'età mi ricordo ancora di quel campionato pur non essendo io ad averlo perso per un punto...

In giorno di sprint, la TV dei povery trasmette in diretta sia le qualifiche del sabato. Alle 12.00 mi sono quindi piazzata davanti a TV8 per vedere la scalata delle Alpine. Però Colapinto partiva dalla pitlane, ed era già un passo avanti rispetto a Gasly, che avrebbe chiuso la mattinata con un DNS se la squadra non avesse deciso in seguito di fargli fare qualche giro a random come test per poi farlo rientrare.
Ho visto quindi Verstappen e Leclerc procacciarsi entrambi una posizione nei confronti delle papaye... che poi, papaya anche basta, i soprannomi cool vanno bene finché si trolleggia, ma continuare a oltranza quando sei in testa al mondiale magari è un po' esagerato.
Norris è riuscito in seguito a riprendere la posizione su Leclerc, Piastri non ha fatto lo stesso con Verstappen. Ci siamo ritrovati quindi Verstappen, Piastri e Norris in un trenino di DRS con il mondo intero sorpreso dal fatto che nessuno fosse nelle condizioni di tentare un sorpasso. Ci siamo ormai dimenticati di quando Sainz a questa maniera ci vinse un gran premio? Ma del resto Sainz è lo stesso che a inizio anno ha ricevuto gli elogi della squadra perché, dopo essersi insabbiato sotto la pioggia, ha osservato: "se anziché improvvisare e andare a sensazione, io andassi fuori dal box a vedere se sta piovendo, magari potrei ricavarne dettagli utili per la gara di Albon." Il fatto che venga descritto come un genio per essere arrivato all'ovvio è un indizio al sostegno del fatto che ci siano pochissimi individui vagamente senzienti che si muovono in un mondo di rimbambiti.
In gara non è successo granché, quindi il Vanz ha potuto fare una telecronaca in linea con i suoi standard: "La Source, la sorgente. Eau Rouge. Raidillon. Kemmel. La Source, la sorgente. Eau Rouge. La Source. Eau Rouge. La Source. Le nuove sospensioni della Ferrari. La Source. L'uomo contro la macchina. La Source. L'uomo contro la macchina. Vincehhhh lahhhh sprint. Norris non esulta."
LN: "Questo è quando otterrò la pole dopo le qualifiche pomeridiane."
L'Autrice(C): "Sì, ma volevo mettere un colpo di scena a random, dato che il sorpasso di Hamilton su Albon tecnicamente non dovrebbe essere tale."

Risultato sprint: Verstappen, Piastri, Norris, Leclerc, Ocon, Sainz, Bearman e Hadjar hanno completato la zona punti. Seguivano Bortoleto, Lawson, Tsunoda, Russell, Stroll, Alonso, Hamilton, Albon, Antonelli, Hulkenberg e Colapinto.

Le qualifiche hanno visto Antonelli uscire in Q1 per il secondo giorno di fila, mentre Hamilton è passato in Q2 in extremis, almeno finché i track limits non gli hanno fatto una pernacchia e il suo tempo valevole il passaggio alla manche successiva non è stato cancellato. Questa è stata la griglia: Norris, Piastri, Leclerc, Verstappen, Albon, Russell, Tsunoda, Hadjar, Lawson, Bortoleto, Ocon, Bearman, Gasly, Hulkenberg, Sainz, Hamilton, Antonelli, Colapinto, Stroll.
O almeno, doveva essere la griglia, dato che poi Sainz, Hamilton, Antonelli e Alonso sono partiti dalla pitlane alle 15.00 della domenica, o meglio, avrebbero dovuto partire dalla pitlane, perché dopo un formation lap dietro la safety car si è deciso che c'era troppo bagnato per partire, considerato che le gomme full wet non si possono usare perché sollevano troppa acqua.
La partenza è stata rimandata alle 16.20, un'ora e venti nella real life, solo mezz'ora sulla TV dei povery, dove una parte dell'attesa è stata tagliata. Le vetture sono uscite dalla pitlane dietro la safety car dietro alla quale hanno proseguito per quattro giri per poi fare una partenza lanciata. I piloti che in linea teorica dovevano partire dai box sono partiti quindi dietro tutti gli altri.


Non appena la safety car si è levata di mezzo, Piastri si è attaccato al posteriore di Norris andando a prendersi a breve la prima piazza. Dai distacchi, pare ci sia stato un duello tra Sainz e Stroll, con questo brevemente superato da vari dei piloti che lo seguivano.
GR: "Questi sono duelli da povery, adesso arrivo io che supero Albon insieme a tutte le mie -L."
Mentre il Vanz urlava per i sorpassi di Hamilton, prima su Sainz poi Colapinto poi altri fino a risalire tredicesimo, i Leclestappen hanno deciso di catalizzare l'attenzione mettendosi a duellare, dando la possibilità al Vanz di urlare un "EAU ROUGE" in occasione di un momento molto ravvicinato.
Al 12° giro Hamilton è stato il primo a rientrare ai box seguito a ruota da tutto il resto della griglia. Tutti hanno messo le medium tranne Norris che, rientrando un giro dopo, ha messo le hard. Il gap tra i due piloti McLaren è nel frattempo incrementato, mentre i primi dieci erano Piastri, Norris, Leclerc, Verstappen, Russell, Albon, Hamilton, Lawson, Hulkenberg e Bortoleto che poi ha beneficiato di un driver swap. In sintesi, Tsunoda era uscito dalla zona punti ed era dodicesimo dietro a Gasly.
In sintesi, sembrava che tutti volessero andare fino al 44° indipendentemente dal tipo di mescola, ma intorno a metà gara nelle retrovie c'era chi si lamentava del degrado gomme, con alcuni piloti che in un secondo momento hanno iniziato a fermarsi, tra cui il solo Hulkenberg di quelli in top-ten.
Intanto in cabina di commento si discuteva di chi fosse la maggiore sorpresa della gara. Io propongo questa come miglior sorpresa dell'intero fine settimana: non ho visto nessun post in stile "Spa for her vs Spa for him".
LN: "Va bene, facciamo che mi avvicino a Piastri perché così questo argomento di conversazione finisce."
MV: "E io mi avvicino a Leclerc così i vanzené potranno essere ancora più convinti mentre urlano al mirakolohhhh quando finirà la gara sul podio."
In ultima sintesi, mentre in cabina di commento si facevano illazioni su quanti secondi avrebbe guadagnato Norris su Piastri se non si fosse fermato a starnutire o a grattarsi il fondoschiena, si faceva di tutto tranne che tentare di capire se ci fosse un'effettiva differenza di passo e una concreta possibilità che i due, lì e in quel momento, anziché in un universo alternativo, si ritrovassero vicini alla fine.
Non è accaduto. Nel finale, ormai palese l'impossibilità di fare di più che un secondo posto, Norris ha amministrato il vantaggio su chi lo seguiva. Il Vanz, finalmente, ha potuto giungere alle sue conclusioni: "Piastri vincerà, ma non esulterà".
Leclerc ha conservato la posizione su Verstappen, mentre l'ascesa mirakolosahhhh di Hamilton si è interrotta passando tutto il secondo stint dietro ad Albon. Però poteva andargli peggio, tipo essere Tsunoda e farsi superare da una Haas prima che la gara fosse finita. E anche da Hulkenberg, pare, leggendo il risultato.

RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Russell/ Mercedes, 6. Albon/ Williams, 7. Hamilton/ Ferrari, 8. Lawson/ Racing Bulls, 9. Bortoleto/ Kick Sauber, 10. Gasly/ Alpine, 11. Bearman/ Haas, 12. Hulkenberg/ Kick Sauber, 13. Tsunoda/ Redbull, 14. Stroll/ Aston Martin, 15. Ocon/ Haas, 16. Antonelli/ Mercedes, 17. Alonso/ Aston Martin, 18. Sainz/ Williams, 19. Colapinto/ Alpine, 20. Hadjar/ Racing Bulls.


mercoledì 23 luglio 2025

GP Belgio 2005: l'ultimo punto della Jordan dopo il clamoroso incidente tra Montoya e il doppiato Pizzonia

Fino a pochi anni fa il GP del Belgio si svolgeva a fine agosto al ritorno dalla pausa estiva, anziché a fine luglio come al giorno d'oggi. È esistito, tuttavia, anche un periodo in cui il Belgio chiudeva i gran premi europei, come per esempio nel 2005, quando si è svolto l'11 settembre, una settimana più tardi rispetto al GP d'Italia.
In una giornata piovosa, con varie bandiere olandesi sulle tribune, probabilmente tifosi dei due piloti della Minardi, Christijan Albers e Robert Doornbos, le due McLaren di Juan Pablo Montoya e Kimi Raikkonen scattavano dalla prima fila. Il terzo tempo era per la Renault di Giancarlo Fisichella, retrocesso di dieci posizioni per la sostituzione del motore, quindi in seconda fila sono partiti Jarno Trulli con la Toyota e Fernando Alonso con la Renault.
A dire il vero, aveva smesso di piovere, ma era in vigore lo status di gara bagnata quindi 1) tutti scattavano con gomme rain, 2) decadeva il divieto di cambi gomme.

I primi quattro sono rimasti invariati al via, al quinto posto si è installata la Ferrari di Michael Schumacher, poi a seguire le due B.A.R. di Takuma Sato e Jenson Button, con questo che ha tuttavia subito un sorpasso da parte di Ralf Schumacher su Toyota dopo qualche giro.
Anche Fisichella ha superato Button, ma a un quarto di gara, quando qualcuno stava già rientrando per rifornire, il pilota romano è andato a sbattere violentemente contro le barriere all'Eau Rouge, con conseguente ingresso della safety car. Chi non era rientrato ai box prima, è rientrato adesso - tutti o quasi. Michael Schumacher e Sato sono anche passati alle gomme da asciutto, salvo poi accorgersi che non era il caso e tornare ai box per mettere le gomme da bagnato.
Poi, poco dopo il restart, Sato ha tamponato Schumacher mettendo fine alla gara di entrambi. Sceso dalla macchina, Michael si è avvicinato a Takuma e ha iniziato a gesticolare, indispettito per la manovra azzardata.



JPM era ancora leader, seguito dalla Sauber di Jacques Villeneuve che non si era fermato ai box, ma in breve sopravanzato da Ralf Schumacher (che di era fermato ai box prima della safety car) e Raikkonen - si sarebbe fermato in un secondo momento.
Mentre la gara proseguiva tranquilla, contornata dal ritiro della Redbull di David Coulthard per problemi al motore, RSC si è lanciato all'inseguimento dell'ex team mate Montoya, salvo poi uscire dalla lotta per le posizioni di rilievo quando ha provato a montare le gomme da asciutto ed è stato costretto a un ulteriore pitstop per tornare sulle rain.
A tre quarti di gara o giù di lì, intanto, i McLaren Bros erano molto vicini. Montoya si è fermato ai box per l'ultima sosta prima di Raikkonen, che l'ha superato di overcut portandosi in testa con qualche secondo di vantaggio. Mentre Trulli era precipitato indietro dopo il primo stint, poi uscito per incidente, Alonso era terzo a debita distanza, prima del plot twist!



Abbiamo visto Montoya ritirato a quattro giri dalla fine, per poi scoprire che era stato speronato dalla Williams di Antonio Pizzonia, doppiato. Il doppio ritiro ha fatto sì che Alonso risalisse secondo (conservando 25 punti di vantaggio in classifica), che Button portasse a casa il gradino più basso del podio e soprattutto che capitasse un altro evento piuttosto epocale.
In quarta piazza stazionava la Williams di Mark Webber, quinta la Ferrari di Rubens Barrichello, dopodiche Jacques Villeneuve sesto e Ralf Schumacher settimo... in ottava piazza è risalito nientemeno che Tiago Monteiro - curiosamente protagonista di un contatto con Montoya da doppiato due gran premi prima in Turchia - sulla Jordan!
Per la squadra sponsorizzata "Be on edge" per camuffate un noto sponsor di tabacco è stato l'unico punto conquistato al di fuori di Indianapolis nel 2005. Dietro alla Redbull di Christian Klien e alla Sauber di Felipe Massa autore di un azzardato passaggio alle slick come quelli in precedenza menzionati, undicesima l'altra Jordan di Narain Karthikeyan, poi a seguire le Minardi di Albers e Doornbos.


martedì 22 luglio 2025

La karrierahhhh di Vettel è finita a Hockenheim nel 2018!!!11!!!11!! mi ha detto un capiscer che non ha imparato a imparare

Una delle cose che trovo disdicevoli del modo di fare informazione a proposito di Formula 1 è che ci sia una linea di pensiero imposta che deve essere assolutamente rispettata, altrimenti gli ultrà ti attaccano come se fossimo ai tempi di Answers Yahoo. Altrimenti quelli che ritieni utenti seri e con cui pensi di avere un rapporto di amicizia magari ti ghostano, perché li hai triggerati. Se dici certe cose sei considerato un eretico da censurare.
Non sto parlando di affermazioni fuori luogo, ma anche di semplici opinioni quali: "Sebastian Vettel faceva cappellate anche prima del GP di Germania 2018, così come dopo ha fatto buone gare, non è cambiato niente in lui, è cambiato semplicemente il modo in cui è stato descritto su reti televisive e giornali". Era esattamente sette anni fa, il 22 luglio, e penso che sappiate tutti a quale episodio io mi stia riferendo. Se non lo sapete, vi invito caldamente a imparare a imparare, giusto per citare un altro fatto accaduto il 22 luglio, ma del 2007.
Ovviamente ciò che ho appena scritto tra virgolette, se fosse il mio pensiero, sarebbe considerato inaccettabile, un po' come se affermassi che Felipe Massa ha fatto cappellate micidiali anche prima della molla in testa, così come dopo ha fatto occasionali performance da urlo, quale per esempio una pole position con la Williams.

Guess what? Penso davvero quello che ho scritto. Lo penso sia di Vettel, sia di Massa, anche se devo ammettere che utilizzare un infortunio grave come discriminante che mette fine al periodo di massimo splendore di un pilota mi sembra un'argomentazione quantomeno sensata, oltre che supportata dalle classifiche. La mia opinione è che siano intervenuti anche molti altri fattori nel suo declino, il quale peraltro non è perdurato fino alla fine della sua carriera, vista l'inversione di tendenza al momento del suo arrivo alla Williams (con la quale, addirittura, nel GP dell'Azerbaijan 2007, prima di ritirarsi per un problema tecnico, si trovava davanti a tutti i piloti che hanno terminato la gara sul podio).
La differenza tra il caso Massa e il caso Vettel è che nel primo caso ci sono stati un infortunio grave e un lungo stop, circostanze che hanno comunque degli effetti, anche se non sempre vita naturale durante. Per Vettel non è accaduto nulla di tutto ciò: è andato a sbattere mentre era in testa a un gran premio, ha urlato dei "fuck", la settimana dopo c'era un altro gran premio e ha continuato a ottenere un numero di podi e vittorie ragionevole in proporzione alla vettura che guidava. Sullo stesso circuito, l'anno seguente, ha anche fatto un podio partendo dall'ultima posizione dopo un problema tecnico durante le qualifiche, una delle sue più grandi rimonte (forse la più grande in assoluto, se si considera che l'altra volta in cui era risalito dall'ultima posizione al podio era su una vettura molto più dominante).
Il problema, a mio avviso, è tutto di narrazione. Stiamo parlando dello stesso pilota che, in precedenza, aveva fatto a sportellate con Max Verstappen ogni tre per due, oppure che aveva tirato la famosa ruotata di Baku a Lewis Hamilton. Il punto è che, prima del GP di Germania 2018, qualunque azione dubbia compiuta da "Crazy Frog" aveva trovato ampia giustificazione almeno nell'universo Ferrari-centrico. Aveva sicuramente ricevuto critiche, ma aveva dalla sua parte un supporto tale che chiunque parlasse contro di lui veniva fatto tranquillamente passare per un rosicone pro-Mercedes o per un bimbominchia pro-Verstappen.

Nell'estate 2018, tuttavia, qualcosa stava cambiando. La narrazione pro-Vettel si stava scontrando sempre più con i rumour a proposito di Charles Leclerc come futuro pilota Ferrari. Inizialmente c'era molto malcontento popolare (qualcuno tirava fuori perfino la storiella di Nicolas Todt come manager), ma è bastato poco affinché divenisse il Nuovo Eroe(C). Ricordo che perfino un'importante testata sportiva aveva scritto che Leclerc aveva battuto i tempi di Vettel in un test, quindi era la prova ultima del fatto che fosse il migliore pilota tra i due.
Il problema è che, se c'era stato un test comparativo tra i due, questo deve essere rimasto ben segreto, dato che sembra non esisterne traccia (e che durante la stagione sono vietati i test). In ultima sintesi, in quel caso e in molti altri, si è scritto o si è detto che Leclerc fosse più veloce di Vettel e in generale un pilota migliore senza che vi fosse ancora stato un confronto diretto.
Nel 2019 si è insistito tantissimo sul fatto che Leclerc stesse avendo risultati migliori di Vettel e sul fatto che Vettel, invece di comportarsi da seconda guida, focalizzato sui propri risultati. Tutto ciò è iniziato in marzo, ovvero parecchi mesi prima che Leclerc superasse Vettel in classifica piloti, cosa avvenuta in concomitanza con il GP d'Italia, disputato in settembre. Per cinque mesi e mezzo, Vettel è stato criticato perché non reggeva il confronto con Leclerc, nonostante in quel momento gli fosse davanti in classifica. È bastato dire e scrivere qualcosa 24/7 e ripeterlo allo sfinimento per convincere una vastità di appassionati di Formula 1 che ciò che si diceva e si scriveva fosse vero. Ciò ha fatto nascere un forte sentimento anti-Vettel, che ha risparmiato quasi soltanto i bimbiminchia che lo tifavano di default. Anche molti ferraristi che negli ultimi anni hanno rivalutato la figura di Vettel sono stati in larga parte suoi hater accaniti, anche se adesso lo negano. Anche in questo caso basta dire che loro l'hanno sempre amato e supportato perché diventi vero.

Personalmente sono stata una grande critica di Vettel in Ferrari e sono abbastanza convinta di essere nel giusto nelle mie valutazioni negative. L'unica cosa che sento di avere toppato è stata la mia certezza, esistente ai tempi, che un pilota migliore di Vettel avrebbe vinto il mondiale nel 2017 e nel 2018, o almeno uno dei due. Al giorno d'oggi non ne sono affatto sicura, anzi, ritengo molto probabile che, chiunque ci fosse stato al posto di Vettel, non avrebbe vinto quel mondiale.
Obiettivamente parlando, con la sola eccezione degli anni 2000, essere un pilota Ferrari ed essere messo nelle condizioni di non avere speranze di vincere il titolo è un meccanismo che va avanti da 45+ anni e non sono affatto convinta che essere un pilota migliore di Vettel fosse sufficiente per un'inversione di tendenza.
Aggiungerei che, dopo la fine della sua epoca vincente e dopo che ha messo al mondo dei figli senza nome ben coperti dal sacchetto di carta, la sua immagine pubblica è cambiata e che da enfant prodige altezzoso è passato molto ad avere l'aria da persona comune.
Capisco in gran parte l'atteggiamento favorevole nei suoi confronti, anche se, come in altre circostanze, preferirei di gran lunga che si dicesse "quando stava in Ferrari lo schifavo, ma ho cambiato idea" piuttosto che dire "l'ho sempre sostenuto" quando si è fatto l'esatto contrario ai tempi in cui era da colti schifare Vettel piuttosto che incensarlo.

Purtroppo, da molto tempo a questa parte, sembra che, se si è rilevanti abbastanza da avere un pubblico, basti poco per imporre una narrazione. Basta filtrare le informazioni, scrivere solo quello che serve per indurre a formulare un certo pensiero.
Esempio estemporaneo, che nulla ha a che vedere con Vettel: è stato di recente il compleanno di Giovanna Amati e, in qualità di ultima donna in Formula 1, la sua carriera è stata ripercorsa in innumerevoli post. La sua presenza nella massima categoria è tendenzialmente così sintetizzata: "al volante della modesta Brabham, prese parte a tre gran premi senza riuscire a qualificarsi, prima di essere sostituita da Damon Hill, che ugualmente non si qualificò in sei occasioni su otto".
Esprimendo tutto il rispetto possibile nei confronti di Giovanna Amati - dei cui esordi purtroppo si trova poco e niente, visto che si parla di formule minori dei primi anni '80, mentre si trova parecchio sulla Formula 3000, nella quale non sembra abbia mostrato risultati che facessero pensare che fosse pronta per la Formula 1 (un settimo posto in gara come miglior risultato e nessun punto in quattro stagioni) - trovo molto fuorviante lasciare pensare che le sue prestazioni si equivalessero con quelle di un pilota che poi ha ottenuto oltre venti vittorie e un titolo mondiale.
La stessa Amati dovrebbe avere affermato che la monoposto che guidava era più scadente di quella del compagno di squadra Eric Van De Poele, quindi non vorrei stare a sindacare sulle ragioni per cui nei tre tentativi di qualifica abbia sempre preso tra i tre e i cinque secondi di distacco da lui. Tuttavia vorrei segnalare che, quando Hill è salito sulla stessa macchina che la Amati aveva guidato, nella peggiore delle occasioni è stato battuto di un secondo e mezzo, mediamente il gap tra i due era piuttosto equilibrato e non è che fosse un confronto a senso unico (tanto che, se Van De Poele è andato in griglia una volta ai tempi in cui faceva coppia con la Amati, Hill è andato in griglia una volta in cui Van De Poele non era qualificato come sempre). Non è che non qualificarsi con un tempo rispettabile e non qualificarsi faticando sistematicamente a tenere la vettura in strada sia esattamente la stessa cosa, ma vedo che è molto diffuso dipingerlo come tale.


lunedì 21 luglio 2025

Indycar 2025: #13 Gran Premio di Toronto

Nel corso del fine settimana si è svolto l'appuntamento canadese del campionato di Indycar, con Colton Herta a scattare dalla pole position, precedendo il leader del campionato Alex Palou, dopodiché Marcus Armstrong, Will Power, Graham Rahal, Kyle Kirkwood, Louis Foster, Marcus Ericsson, Rinus Veekay e Pato O'Ward a completare i primi dieci. Seguivano Scott Dixon, Callum Ilott, Nolan Siegel, Kyffin Simpson, Scott McLaughlin, David Malukas, Felix Rosenqvist, Josef Newgarden, Christian Lundgaard, Robert Shwartzman, Conor Daly, Christian Rasmussen, Alexander Rossi, Sting Ray Robb, Devlin Defrancesco e Jacob Abel per un totale di ventisei vetture in griglia.


Herta ha mantenuto la posizione alla partenza, seguito da Armstrong e da un ottimo Kirkwood, mentre Palou è scivolato in quarta piazza. I primi tre sono rientrati ai box in occasione della prima caution, avvenuta dopo pochissimi giri quando McLaughlin è andato a sbattere dopo avere perso una ruota fissata male, lasciando Palou in testa alla gara davanti a Veekay e a Foster.
La gara è proseguita non priva di intoppi, dato che poi sono venuti a contatto Power e Rasmussen, con ulteriore caution. E poi è andato a sbattere Rossi... e niente, la safety car ha avuto nel frattempo un'avaria, giusto per non farci mancare niente.
Il meglio, comunque, doveva ancora avvenire, ed è arrivato non con Kirkwood comunque in testacoda in pitlane, ma con un restart ignorante nel quale abbiamo avuto Abel in aria sopra un'altra vettura e un potenziale ingorgo niente male. Le altre vetture danneggiate nel contatto sono state quelle di Newgarden e Defrancesco... e non eravamo neanche a metà gara!


Palou, che aveva rimandato la sosta ai box, è dovuto rientrare a quel punto, così come Dixon che si trovava dietro di lui sulla stessa strategia. Veekay a quel punto ha preso la testa della gara, per subire tuttavia in occasione della successiva sosta ha subito un overcut da parte di O'Ward risalito fino a quel momento al secondo posto.
Dopo una serie di contatti senza conseguenze, a pochi giri dal termine abbiamo avuto un altro incidente da caution, stavolta tra Siegel e Rosenqvist, che ha fatto sì che la gara terminasse dietro safety car.

RISULTATO: 1. O'Ward (Arrow McLaren), 2. Veekay (Coyne), 3. Simpson (Ganassi), 4. Herta (Andretti), 5. Ericsson (Andretti), 6. Kirkwood (Andretti), 7. Rahal (Rahal Letterman), 8. Ilott (Prema), 9. Malukas (Foyt), 10. Dixon (Ganassi), 11. Power (Penske), 12. Palou (Ganassi), 13. Lundgaard (Arrow McLaren), 14. Armstrong (Meyer Shank), 15. Daly (Juncos), 16. Shwartzman (Prema), 17. Robb (Juncos), 18. Siegel (Arrow McLaren), 19. Rosenqvist (Meyer Shank), 20. Rasmussen (Carpenter), 21. Foster (Rahal Letterman), 22. Defrancesco (Rahal Letterman), 23. Abel (Coyne), 24. Newgarden (Penske), 25. Rossi (Carpenter), 26. McLaughlin (Penske). Seppure qualificato 23°, Santino Ferrucci (Foyt) non ha preso parte alla gara per danni riportati alla vettura in un incidente nella sessione di prove libere antecedente alla gara.



domenica 20 luglio 2025

GP Turchia e Italia 2005: la McLaren gioca le sue ultime carte

Anno 2005: il mese di luglio è stato piuttosto lungo e intenso, con quattro gran premi disputati in cinque fine settimana e un gap di ventisei punti tra il leader della classifica Fernando Alonso e il runner up Kimi Raikkonen. I due sono letteralmente imprendibili, anche se, incredibilmente considerando la stagione poco altisonante della Ferrari, al momento Michael Schumacher si trova in terza piazza a soli sei punti dal pilota della McLaren.
Per quanto riguarda la Rossa, nel frattempo, ai primi di agosto viene annunciato che nell'anno a venire il posto di Rubens Barrichello verrà preso da Felipe Massa. Purtroppo per Massa, al momento gli tocca ancora di guidare una Sauber, quindo sarà irrilevante nonostante il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estiva avvenga proprio su quello che diventerà il suo circuito ideale: l'Istanbul Park, al suo esordio nel mondiale.

Nel weekend del 21 agosto, tutto inizia nel migliore dei modi per la McLaren: Raikkonen si procaccia infatti la pole position davanti alle Renault e al compagno di squadra Montoya. Al via, però, non va proprio benissimo, dato che Giancarlo Fisichella, che scatta dalla seconda posizione, si prende la testa della gara... anche se per appena mezzo giro. Raikkonen torna in testa, Fisichella viene superato anche da Alonso, con il quale a onore del vero non tenta resistenza alcuna.
Le McLaren allungano il primo stint, il che consentirà a Montoya di portarsi secondo dopo un overcut nei confronti di Alonso e Fisichella. I due piloti della McLaren resteranno 1/2 anche dopo la seconda sosta. Tutto lascia pensare a una doppietta imminente, ma Juan Pablo resta coinvolto in un incidente con il doppiato Tiago Monteiro sulla Jordan. Riuscito a rimanere in pista, si ritrova Alonso negli scarichi, che approfitterà di un suo svarione al penultimo giro per salire secondo.

Raikkonen, Alonso, Montoya, questo è il podio, mentre Fisichella chiude in quarta piazza precedendo la B.A.R. di Jenson Button, la Toyota di Jarno Trulli e le Redbull di David Coulthard e Christian Klien a completare la zona punti. In nona piazza giunge Takuma Sato con la B.A.R., precedendo l'unica Ferrari al traguardo, quella di Barrichello.
Schumacher è stato protagonista di un incidente con Mark Webber nel primo stint, quando il pilota della Williams era tuttavia doppiato dopo una foratura(?) nelle prime fasi di gara. Nonostante i danni alla vettura, Michael è stato rimandato in pista a girare a random, per migliorare la propria posizione di uscita in qualifica al successivo gran premio, per poi ritirarsi in corso d'opera quando nessun miglioramento ulteriore sarebbe più stato possibile.

Si segnala che entrambe le Williams, quella di Webber e anche quella di Heidfeld, si sono ritirate per forature, con la squadra ben poco soddisfatta dal fornitore Michelin, tanto che nel 2006 sarebbe passata a Bridgestone. Curiosità: Heidfeld era stato protagonista di un contatto con Massa al via, che aveva fatto sì che Felipe precipitasse nelle retrovie, risalendo di qualche posizione prima di ritirarsi intorno a metà gara per un guasto al motore.
Sarebbe stato l'ultimo gran premio per Nick alla Williams, sostituito a Monza da Antonio Pizzonia dopo avere riportato un infortunio in una sessione di test la settimana antecedente il gran premio. Più avanti, mentre era a casa infortunato, sarebbe stato investito da una moto mentre si trovava in bicicletta, saltando il resto della stagione. Ai tempi, c'erano teorie del complotto sul fatto che la Williams avesse deciso di appiedarlo anzitempo dopo il suo ingaggio dalla BMW Sauber per le stagioni a venire.

Al GP d'Italia, disputato il 4 settembre, dopo avere ottenuto il miglior tempo in qualifica, Raikkonen ha scontato una retrocessione di dieci posizioni in griglia, partendo undicesimo per la sostituzione del motore e lasciando la pole a Montoya, tenendo la prima posizione davanti ad Alonso e alle B.A.R. di Button e Sato, con a seguire Barrichello, Trulli, Michael Schumacher e Fisichella.
Le B.A.R. e le Ferrari hanno perso terreno con la prima sosta, quando peraltro anche Raikkonen, che puntava a un unico pitstop, è risalito in seconda piazza. Una foratura, tuttavia, l'avrebbe costretto a una seconda sosta ritrovandosi fuori top ten, per poi risalire a pitstop ultimati.
Montoya, Alonso, Fisichella, questi sono i primi tre a soste ultimate e lo rimarranno anche se JPM rallenta nel finale di gara per risparmiare le gomme ed evitare spiacevoli sorprese.

Persa la quarta piazza a vantaggio di Trulli dopo un testacoda, Raikkonen supera la Toyota tornando quarto - ventisette punti lo separano da Alonso, ne ha adesso ventuno sul diretto inseguitore MSC - e relegando il pilota abruzzese quinto, davanti al compagno di squadra Ralf Schumacher, mentre Pizzonia e Button chiudono la zona punti, mentre a proposito di B.A.R., Sato è precipitato già da tempo nel nulla cosmico senza che nessuno se lo fili.
Sauber > Ferrari, dato che Massa è nono e precede Michael Schumacher. Rubinho, che nel secondo stint si era difeso sagli attacchi del compagno di squadra per una posizione allora valevole di un punto, fa una sosta in più e chiude dodicesimo, davanti a lui c'è Jacques Villeneuve, quindi di nuovo Sauber > Ferrari.
Tra parentesi, ho un ricordo dell'epoca, di Barrichello intervistato sulla Rai nel post-gara, che si diceva emozionato per la sua ultima gara a Monza con la Ferrari, con tanto di lacrime agli occhi.


venerdì 18 luglio 2025

Sei il telecronista della Formula 1? Mi presenti Sainz? - semicitazione

"Avrei potuto fare a pezzi la Ferrari" ha scritto la Gazzetta dello Sport in un post su Instagram, attribuendo la citazione a Carlos Sainz jr, il quale pare non avere pronunciato le parole citate, estrapolate e parafrasate da una lunga intervista nel quale raccontava la sua stagione 2024 da separato in casa.
Non è una novità, nell'epoca contemporanea, che vengano fatti titoloni altisonanti. Non sono una grande fan di tutto ciò, ma entro certi limiti posso comprendere la necessità di attirare l'attenzione. Ciò che invece è a mio parere incomprensibile è il mettere TRA VIRGOLETTE, segno di punteggiatura che indica discorso diretto, quindi le vere parole pronunciate da qualcuno, ciò che NON è una citazione di qualcuno, ma un'interpretazione personale di ciò che qualcuno ha detto.
C'è naturalmente chi ha difeso questo titolo - tutti leclerchini possessori di account Xwitter incentrati interamente sul loro idolo, ovviamente - secondo cui, visto che Sainz e suo padre hanno il potere di influenzare la stampa, allora la Gazzetta non ha fatto niente di scorretto. Senza offesa, costoro non hanno capito niente di come funziona il giornalismo.
Il fatto che Sainz vada a fare dichiarazioni ambigue sui giornali di fiducia che decidono di dargli spazio RIPORTANDO LE SUE DICHIARAZIONI non significa che i giornali non compiacenti siano autorizzati a INVENTARE SUE DICHIARAZIONI per controbilanciare e ristabilire l'ordine naturale delle cose. Sinceramente questa cosa mi ricorda quella volta in cui su Tumblr c'era gente che acclamava un giornale che aveva inventato di sana pianta una dichiarazione altisonante di Helmut Marko, perché Helmut Marko ha fatto in altri casi dichiarazioni altisonanti e di conseguenza tutto ciò che può scatenargli addosso insulti e merda varia è legittimo.
Si sta perdendo di vista il fatto che chi scrive per mestiere debba INFORMARE, non inventarsi fatti mai successi per dare agli hater di un personaggio qualcosa su cui farsi delle fantasie erotiche. In questo caso, il personaggio in questione è intervenuto in prima persona per tacciare la Gazzetta di scrivere clickbait:


In tutto ciò, Carlo Vanzini era intervenuto e aveva scritto un "ok", che significava tutto e niente.
Criticava la Gazzetta? Criticava Sainz per le proprie presunte dichiarazioni? Dal "ciao" che gli ha scritto Carlito, sembra che quest'ultima sia l'interpretazione del diretto interessato:


In sintesi, oserei dire che non hanno fatto una bella figura né la Gazzetta né il nostro telecronista, anche se c'è chi su xwitter scrive che il Vanz si rivolgeva sicuramente alla Gazzetta e che quindi a prendere una cantonata è stato Sainz.
Personalmente non so cosa intendesse il Vanz, quindi preferirei evitare di psicanalizzarne le intenzioni come qualcuno sta facendo. Tuttavia vorrei osservare come un "ok", che ci mancava poco fosse un "ok boomer", non è esattamente un linguaggio giornalistico. Quando ci si presta a un modo di comunicare da tifosi da bar, si va incontro al rischio di essere percepiti come tali, specie se non ci si è distinti, nel corso degli anni, per imparzialità, o se al posto di un modo di comunicare strettamente giornalistico si è adottata la cosiddetta narrazione pop.




giovedì 17 luglio 2025

In ricordo di Jules Bianchi (03.08.1989 - 17.07.2015) nel suo decimo anniversario di morte

È strano pensare a come certi piloti ci restino nel cuore, ma solo per le ragioni sbagliate. È strano pensarci proprio oggi, che sono trascorsi dieci anni esatti dal 17 luglio 2015, il giorno della morte di Jules Bianchi, un intero decennio, eppure sembra ancora dietro l'angolo, sensazione che spero durerà il più a lungo possibile, perché almeno vorrà dire che nessuno ha subito la sua stessa sorte, almeno non nello stesso campionato.
Credo sia difficile far capire che cosa questo pilota abbia significato per me, così come che cos'abbiano significato anche altri, in tutti questi anni in cui sono stata un'appassionata di Formula 1, ma almeno gli altri sono vivi e forse risulta più comprensibile, perché sono percepiti più come umani che come una sorta di creature mistiche da menzionare una volta all'anno, anzi due, perché di fatto morire dopo nove mesi di coma significa avere due anniversari di morte, l'uno il 5 ottobre e l'altro il 17 luglio.

Penso sia stato ai tempi in cui era terzo pilota della Force India che è nato tutto. Erano i tempi in cui tutti detestavano Felipe Massa ("il vero campione del mondo 2008", sarebbe stato descritto, di lì a qualche anno, prima dell'approdo di Lewis Hamilton in Ferrari), il cui manager era Nicolas Todt. E allora ecco che, in modo totalmente random, tutti accusavano Jules Bianchi di essere un raccomandato con un posto in Formula 1 grazie al suo manager.
Spoiler alert, i piloti titolari della Force India erano quel Paul Di Resta che oggi fa commenti soporiferi per la televisione britannica e quel Nico Hulkenberg il cui recente podio con la Sauber è stato la versione meno "da poveri" dei punti di Bianchi con la Marussia.
Io ero una fangirl di Massa, ai tempi in cui non si parlava d'altro che di Nicolas Todt che apparentemente distribuiva posti in Formula 1 a piloti ritenuti incapaci dal tifoso medio, ma solo se non c'era altro da dire su di loro, perché mettiamo che un pilota fosse seguito da Todt Jr, ma fosse anche molto propenso agli incidenti e amico del Presidente del Venezuela, allora non si parlava del suo manager - sì, l'ho scritto, anche Pastor Maldonado era uno dei "piloti di Todt".

Il mio sogno nel cassetto era che qualcuno, un giorno, potesse mettere a tacere quegli hater. C'era un solo modo in cui poteva succedere, pensavo, ed era che Bianchi arrivasse in Formula 1 e che la sua storia una volta giunto nella massima categoria mettesse quei fanboy nella condizione di doversi rimangiare le proprie parole.
E poi, dato che si vociferava di un suo possibile futuro in Ferrari, un giorno, c'era sempre quell'opzione: che finisse per indossare quella tuta rossa che generalmente costringe il fanboy medio a cambiare radicalmente punto di vista, dato che averla indossata semplicemente per dei test non era abbastanza, anzi, era un furtohhhh nei confronti dei piloti più meritevoli, quelli che un giorno al volante della Rossa avrebbero potuto contrastare il dominio di Sebastian Vettel.
Poveri illusi, non sapevano ancora che la Ferrari aveva solo un modo per interrompere il dominio di Vettel, ovvero ingaggiarlo. Una coppia Vettel/ Bianchi, comunque, l'avrei trovata top, solo per fare venire l'orticaria ai fanboy.

L'occasione è arrivata con la piccola Marussia, uno dei "nuovi team", quelli che uscivano puntualmente in Q1 al sabato e che non avevano chance di prendere punti la domenica. Era già stato annunciato Luiz Razia a fare coppia con Max Chilton, poi lo sponsor di Razia si è tirato indietro, la Ferrari è stata annunciata come fornitore di motori per la stagione successiva e Bianchi, scartato dalla Force India che a Di Resta ha affiancato Adrian Sutil, è divenuto il nuovo pilota della Marussia.
Ricordo a tale proposito un articolo pieno di veleno nei suoi confronti, sul sito derapate.it, nel quale gli davano del raccomandato che rubava il volante ai piloti meritevoli, il tutto mentre Razia sarebbe stato un pilota pagante e l'altro titolare Chilton, era visto come uno dei peggiori della griglia.
Lo scrivo perché certi fatti mi sono rimasti impressi, e non mi sembra di avere mai sentito qualcuno dire "ho cambiato idea e ho rivalutato i suoi risultati", né prima del GP del Giappone 2014, né tra questo e il mese di luglio 2015, e neanche a posteriori.

Pilota vivo => tifoso medio hater.
Pilota in coma => tifoso medio pronto a divenire fan.
Pilota morto => tifoso medio fan sfegatato.

Le piccole soddisfazioni sono arrivate con un misero tredicesimo posto in Malesia 2013, quella volta in cui Vettel si è tirato i piatti con Mark Webber catalizzando tutta l'attenzione. Roba da poco, si può dire, ma non troppo, perché per la prima volta la Marussia ha battuto la Caterham in classifica piloti, grazie a quel risultato. Valeva la decima posizione nel mondiale costruttori, quindi l'ultima che valeva la ripartizione degli introiti dei diritti televisivi.
Poi è arrivato il 2014, risalente a inizio stagione ho trovato un topic su Forum Autosport nel quale veniva criticato per non fare la differenza rispetto a Chilton, che era considerato uno scarso, quindi doveva essere uno scarso lui stesso. Credo che quel nono posto ottenuto al GP di Montecarlo sia stata la giusta risposta alle critiche, in un'epoca in cui le critiche rimanevano comunque limitate ai forum, ai social network e ai siti gestiti a livello meno giornalistico... in estrema sintesi, non era la bolgia da cui siamo circondati al giorno d'oggi, ma di qualcosa in cui il singolo individuo rimaneva solo ed esclusivamente un singolo individuo e non un role model.

Sono poche le performance che mi sono arrivate dritte fino al cuore e quei punti conquistati alla quinta stagione di una squadra che fino ad allora non aveva mai visto la top-ten sono a mio avviso una piccola poesia meritevole di essere considerata parte della storia.
Forse esiste una regola non scritta secondo cui le performance eroiche sono controbilanciate dall'esatto opposto e la gara seguente si è conclusa con un tamponamento di Chilton, arrivato a cannone giusto per interrompere il proprio record di pilota con più gran premi finiti consecutivamente dopo io debutto travolgendo il proprio compagno di squadra.
Qualcos'altro di positivo è successo: delle Q2, qualche momento di spessore come una P10 provvisoria a un certo punto al GP di Gran Bretagna, prima di scivolare nuovamente nelle retrovie... e una Marussia nona in classifica costruttori, davanti perfino a una squadra di maggiore prestigio come la Sauber.

Poi i rumour, l'idea che sarebbe stato lui a prendere il posto di Fernando Alonso, che di punto in bianco era in aria di addio alla Ferrari a fine stagione. Non sarebbe stato lui, perché poi al sabato, giorno delle qualifiche del GP del Giappone, è stato annunciato che Vettel avrebbe lasciato la Redbull.
Non sarebbe stato lui in ogni caso, perché l'indomani è uscito di pista su un rivolo d'acqua alla stessa curva di Sutil, finendo contro al trattore che rimuoveva la Sauber incidentata, la dinamica alla quale, per una questione di centimetri, Martin Brundle era scampato nello stesso tratto di pista, in simili condizioni meteo, esattamente vent'anni prima.
Allora è stato così che all'improvviso, di punto in bianco, tutti l'avrebbero voluto in Ferrari. È stato così che anche molti suoi hater hanno iniziato a prepararsi a diventare suoi tifosi postumi, come sarebbe accaduto ufficialmente nove mesi più tardi.

Immagine generata con ChatGPT

Chiedo scusa per la schiettezza con cui mi sono espressa in questo post, ma penso sia arrivato il momento giusto per dire certe cose, per far notare come la questione Nicolas Todt sia stata usata per screditare Jules Bianchi per tutto il tempo della sua carriera in Formula 1 e poi accantonata, di comodo, dopo la sua morte.
L'atteggiamento ambivalente nei suoi confronti - il non dire "mi sbagliavo a criticarlo" invece che "l'ho sempre ammirato" - è una delle cose che trovo più irritanti. Una delle, ho detto. L'altra è considerarlo una sorta di profeta venuto ad annunciare la futura venuta di Charles Leclerc, o il fare coincidere quest'ultimo con la figura di Bianchi sulla base dell'amicizia tra le loro famiglie e una presunta somiglianza fisica (che personalmente avevo notato le vedendo le foto di Leclerc ai tempi dell'Alfa Romeo).
Sia chiaro, non ho nulla contro il menzionare il legame tra Bianchi e Leclerc, se succede in maniera pertinente, ma ho moltissimo contro il considerare Bianchi non come un pilota e una persona a sé stante, ma solo ed esclusivamente in funzione di Leclerc, che ai tempi in cui Bianchi conquistava quel risultato eroico a Montecarlo neanche sapevamo chi fosse.




mercoledì 16 luglio 2025

16.07.1955: il terzo titolo di Fangio e la prima vittoria di Moss (con relative teorie del complotto)

Mentre pubblico questo post è il 16 luglio 2025, quindi il settantesimo anniversario del giorno in cui Juan Manuel Fangio ha, almeno tecnicamente, vinto il suo terzo titolo. Correva l'anno 1955, l'argentino era ai tempi un pilota della Mercedes, aveva quarantaquattro anni, quindi almeno quindici in meno rispetto a quelli di Sonny Hayes quando ha vinto il GP di Abu Dhabi sulla Apex nel film "F1 - the movie", e avrebbe vinto due ulteriori titoli negli anni successivi.
Per ironia della sorte, Fangio sarebbe poi deceduto proprio all'indomani del quarantennale di uno dei suoi titoli, ovvero il 17 luglio 1995. Domani sarà quindi il trentesimo anniversario della sua scomparsa. :-(((

La vittoria del campionato è arrivata a seguito del secondo posto conquistato nel GP di Gran Bretagna, evento disputato ad Aintree e penultimo della stagione, dopo che diversi eventi sono stati cancellati a seguito del disastro di Le Mans avvenuto nel mese di giugno. Il mondiale, infatti, sarebbe finito due mesi più tardi, ma mancava solo un ulteriore evento, quello di Monza previsto per settembre. Non mi è del tutto chiaro se i gran premi di Germania, Svizzera e Spagna, previsti nel mezzo, fossero già stati tutti cancellati, e quindi il 16 luglio Fangio già sapesse di avere vinto il titolo, oppure se le cancellazioni siano state successive e, a posteriori, Aintree sia diventata la gara che ha assegnato il titolo.
Di questa gara esiste un video di sintesi su youtube. Erano gli anni '50 quindi non si può avere tanto, ma già avere delle immagini nitide di gara è qualcosa che non capita tutti i giorni!


C'erano quattro Mercedes nelle prime cinque caselle della griglia: 1/2 Stirling Moss precedeva Fangio, terzo c'era Jean Behra su Maserati, poi seguivano 4/5 Karl Kling e Piero Taruffi. Era una griglia di partenza estremamente falsatahhhh, dato che la meglio posizionata delle Ferrari, quella di Eugenio Castellotti, era in decima piazza. :-PPPP
Il ritiro di Behra per un problema tecnico e poi anche del suo compagno di squadra Roberto Mieres che partiva sesto, ha fatto sì che la Mercedes ottenesse una quadrupletta(?) con Moss, Fangio, Kling e Taruffi nelle prime quattro posizioni, con Luigi Musso su Maserati quinto a completare la zona punti.
All'epoca non c'erano punti per il sesto classificato, ma c'era la possibilità di cambiare pilota in corso d'opera: la meglio classificata delle Ferrari è giunta sesta, con uno shared drive in cui Mike Hawthorn ha dovuto cedere la macchina a Castellotti, dopo che questo era stato costretto al ritiro con l'auto sulla quale aveva iniziato la gara.
Il podio con tre Mercedes è anche stato l'ultimo podio interamente motorizzato Mercedes prima del GP della Cina 2010, quando Nico Rosberg avrebbe vinto su Mercedes davanti alle due McLaren motorizzate Mercedes.

Questa gara, inoltre, porta con sé una mezza teoria del kompl8, della quale, facendo ricerche, a onore del vero sembra si trovino quasi solo articoli recenti e quasi nulla che vada oltre tre o quattro anni fa, anche se ho trovato un accenno a ciò in un thread su Forum Autosport, risalente al 2002, e tuttavia incentrato su un commento di Moss agli ordini di scuderia del GP d'Austria.
Negli ultimi anni sono comparsi articoli secondo cui Fangio - che sarebbe comunque diventato campione del mondo quel giorno, dice qualcuno, il che sarebbe in contrasto con il fatto che il titolo potrebbe essere stato assegnato in un secondo momento - avrebbe deliberatamente, all'insaputa del team e del compagno di squadra, lasciato a Moss la vittoria del gran premio di casa, che sarebbe stata la prima della sua carriera in Formula 1. Pare che lo stesso Moss fosse convinto che Fangio avesse il passo per vincere, ma Fangio avrebbe sempre negato tutto ciò, sostenendo che in quell'occasione Moss sia stato più veloce di lui.

Guardando il lap by lap, emerge che Fangio ha leaderato i primi due giri, per poi essere sopravanzato da Moss. Tornato in testa, è stato superato nuovamente da Moss prima che un terzo di gara fosse completato. Nel finale, Fangio ha concluso a +0,2 di gap dal pilota inglese. C'è chi scrive che Fangio avrebbe avuto l'opportunità di superare Moss praticamente sul traguardo, ma non l'avrebbe fatto, praticamente auto-congelando le posizioni nonostante fosse prima guida del team.
A mio parere è difficile stabilire dove stia il confine tra realtà e leggenda metropolitana, specie quando "posizioni congelate" viene reso di fatto sinonimo di "posizioni invertite" e viene dato per scontato che chi è dietro, se fosse/ si sentisse libero di attaccare, porterebbe *sicuramente* a casa il risultato. Tutto quello che possiamo affermare per certo è che la Mercedes ha indubbiamente dominato, quel giorno di settant'anni fa.