mercoledì 18 giugno 2025

Indycar 2025: #8 Gateway

Nello scorso fine settimana il campionato di Indycar ha gareggiato a Gateway in Illinois, il secondo ovale della stagione dopo la Indy 500. La gara prevedeva 260 giri e Will Power (Penske) ha ottenuto la pole position, per poi vedersi sopravanzare al via da David Malukas (Foyt), mentre Scott McLaughlin (Penske) si è accodato in terza posizione.
La gara è stata neutralizzata al 4° giro per un incidente di Devlin Defrancesco (Rahal Letterman) che è finito a muro. Al restart c'erano ancora Malukas, Power e McLaughlin nelle prime tre posizioni, mentre dietro di loro c'erano in lotta per la quarta piazza Josef Newgarden (Penske) e Conor Daly (Juncos).
Colpo di scena al 47° giro quando Power è finito a muro. Tutti sono andati ai box in regime di safety car e si è visto Christian Lundgaard (Arrow McLaren) fermo nella pitlane. Al restart McLaughlin era in testa davanti a Malukas e Newgarden, con questi due in lotta per il secondo posto, con Josef che ha preso la seconda piazza al 75°.
Intorno al 100° giro, dopo un giro di soste in bandiera verde, Newgarden si è portato in testa davanti a Malukas e McLaughlin ed è rimasto leader fino al 130°, quando si è ritrovato davanti la vettura incidentata di Louis Foster (Rahal Letterman) finito a muro e rimbalzato sul muro opposto. Newgarden gli è finito sopra e si è ribaltato in un incidente spettacolare che fortunatamente non ha provocato infortuni ai piloti.




Pato O'Ward (Arrow McLaren) si è trovato in testa non essendosi fermato in regime di safety car, davanti a Daly e a Kyle Kirkwood (Andretti) nelle sue stesse condizioni, a seguire Malukas e McLaughlin che invece si erano già fermati ai box. McLaughlin non ha terminato la gara.
Daly ha leaderato fino al 191° giro quando si è fermato ai box. Dopo un giro di pitstop c'è stata una safety car quando Malukas(?) ha sfiorato il muro senza danni.
Scott Dixon (Ganassi) a quel punto era in testa davanti a O'Ward, Kirkwood, Daly e Malukas, dove è rimasto fino al momento di fermarsi ai box al 238°.
Essenzialmente nei giri finali c'era chi tentava di andare il più a lungo possibile, ma dovevano comunque fermarsi ai box, compresi Callum Ilott (Prema) e Felix Rosenqvist (Meyer Shank) che abbiamo visto lottare per la prima piazza prima di rientrare.
Alla fine ha vinto Kirkwood, davanti a O'Ward, con Christian Rasmussen (Carpenter) a completare il podio. Dixon si è classificato quarto precedendo Santino Ferrucci (Foyt), mentre Daly è giunto sesto davanti a Rinus Veekay (Coyne), Alex Palou (Ganassi), Marcus Armstrong (Meyer Shank) e Robert Shwartzman (Prema) a chiudere la top-ten. Alexander Rossi (Carpenter) undicesimo ha preceduto Malukas, mentre Marcus Ericsson (Andretti) ha chiuso davanti a Lundgaard.
Rosenqvist alla fine ha chiuso sedicesimo dietro a Kyffin Simpson (Ganassi), mentre Ilott diciottesimo dietro a Colton Herta (Andretti). Nolan Siegel (Arrow McLaren), Sting Ray Robb (Juncos), Jacob Abel (Coyne) e Graham Rahal (Rahal Letterman) hanno concluso la gara nelle ultime posizioni.


martedì 17 giugno 2025

GP degli Stati Uniti 2005: l'Indy-gate

Venerdì 17 Giugno 2005 // Indianapolis, seconda sessione di prove libere: la Toyota di Ralf Schumacher esce violentemente di pista alla curva sopraelevata, la stessa in cui era stato protagonista di un devastante incidente un anno prima con la Williams durante la gara. La causa dell'incidente è una foratura e, nonostante non abbia riportato serie conseguenze, al pilota viene impedito di rimettersi al volante nel fine settimana. Il terzo pilota Ricardo Zonta prenderà il suo posto e sarà ugualmente protagonista di un incidente a seguito di una foratura.
Gli pneumatici del fornitore Michelin accusano problemi di sicurezza, intensificati soprattutto dal fatto che in gara non sarà permesso cambiare gomme, per via del regolamento introdotto per la stagione 2005. Non sembra accusare invece problemi Bridgestone, il problema è che è fornitore di gomme per appena tre scuderie: Ferrari, Jordan e Minardi. In sintesi, quattordici vetture su un totale di venti sembrano non essere nelle condizioni di sicurezza tali per proseguire il weekend.

Vengono valutate diverse soluzioni, tra cui una chicane temporanea alla curva sopraelevata, oppure la possibilità di consentire cambi gomme in gara, partendo dal fondo della griglia (nel senso, dalla settima posizione della griglia in poi, dietro ai gommati Michelin).
Nessuna soluzione viene approvata e il weekend prosegue. Al sabato è ancora una volta la Toyota a mettersi in mostra, stavolta grazie alla pole position di Jarno Trulli che si procaccia la prima fila accanto al secondo classificato Kimi Raikkonen su McLaren.
Fernando Alonso, che su Renault è il leader del mondiale, si classifica in quinta piazza, ma queste riflessioni lasciano il tempo che trovano, dato che sembra abbastanza probabile che i team gommati Michelin non potranno arrivare a disputare l'intera gara e che, di conseguenza, i championship contenders Alonso e Raikkonen andranno a casa con uno zero a zero.
Per quanto riguarda i gommati Bridgestone, invece le posizioni sono le seguenti: 5° Michael Schumacher, 7° Rubens Barrichello, 17° Tiago Monteiro, 18° Christijan Albers, 19° Narain Karthikeyan, 20° Patrick Friesacher.

Domenica 19 Giugno 2005 // il momento cruciale è arrivato, la gara si appresta a partire, ma le vetture gommate Michelin non sono nelle condizioni di potere gareggiare, si stima che si possano percorrere circa una decina di giri prima che le gomme inizino a deteriorarsi... il problema è che bisogna percorrerne ben 73.
In sintesi, non esiste la possibilità di disputare la gara, ma la gara non può essere cancellata. I sette team con pneumatici francesi, inoltre, gareggiando potrebbero incappare in un reato penale secondo le leggi dell'Indiana, in quanto starebbero *deliberatamente* innescando una condizione di potenziale pericolo.
Sembra ormai palese che, qualunque cosa accada, la Formula 1 ne uscirà malissimo.
Tutte le vetture si schierano sulla griglia per il giro di formazione e, quando finisce il giro di formazione, quattordici di queste tornano in pitlane, lasciando una surreale griglia con sole sei monoposto, piazzate sulle effettive posizione in cui si sono qualificate. Il danno è fatto, ma nel frattempo si accendono i semafori.



Schumacher, Barrichello, Monteiro, Albers, Karthikeyan e Friesacher prendono il via. L'indiano della Jordan sembra avere uno spunto migliore rispetto ad Albers, che tuttavia gli strappa la quarta piazza nel corso del primo giro. Narain risalirà nuovamente al quarto posto dopo la prima sosta di Albers, che a onore del vero ne effettuerà tre, anziché due come tutti gli altri.
La gara è abbastanza statica, anche se i Ferrari Bros finiscono inavvertitamente per renderla frizzante. Al primo pitstop, le posizioni vengono fuori invertite, con Barrichello leader. Al secondo, Schumacher va vicino all'overcut ed esce affiancato al compagno di squadra, che mette le ruote sull'erba perdendo definitivamente la leadership del gran premio.
Pare che a quel punto i due ricevano via radio un avvertimento che suona più o meno così: "non possiamo fare la figura dei cogl****, quindi vedete di non eliminarvi a vicenda servendo alla Jordan una doppietta su un piatto d'argento.

Schumacher vincerà davanti a Barrichello, Monteiro doppiato di un giro darà alla Jordan il suo ultimo podio, Karthikeyan arriverà quarto a sua volta doppiato di un giro, mentre Albers e Friesacher sulle Minardi chiuderanno quinto e sesto a due giri di distanza dal leader.
Il pubblico è inferocito per quanto accaduto, gli stessi piloti Ferrari se ne vanno di soppiatto dal podio non appena è possibile, mentre Tiagone nostro esulta come se non ci fosse un domani dall'alto del podio.
Jordan e Minardi occupavano le penultime due posizioni in classifica e continueranno a occuparle. Il team faentino non è per niente soddisfatto di come si sono evoluti gli eventi: prima del fine settimana americano, quando nessuno dei due vedeva la luce della zona punti, potevano appigliarsi alla speranza di un risultato fortunoso che permettesse loro di superare gli avversari in classifica, quanto successo a Indy ha fatto sì che la Jordan portasse a casa undici punti contro i sette della Minardi e fosse quindi del tutto inarrivabile, condannando la scuderia di Faenza all'ultima posizione in classifica.

I diciotto punti conquistati dalla Ferrari in questo evento a fine stagione avrebbero contribuito al terzo posto in classifica costruttori dopo Renault e McLaren, davanti alla Toyota staccata di dodici punti. Schumacher e Barrichello hanno chiuso terzo e ottavo nel mondiale piloti, senza i punti di Indianapolis avrebbero chiuso quinto e decimo. Un successivo ottavo posto di Monteiro a campionato inoltrato è stato l'unico altro punto visto da Jordan e Minardi, senza Indianapolis la Jordan avrebbe preceduto comunque la Minardi per un punto a zero.
Nel 2006 la controversa regola del divieto di pitstop sarebbe stata abolita, ma le conseguenze dell' "Indy-gate" sarebbero state evidenti e lampanti: la perdita di popolarità in America, l'uscita di scena di Indianapolis alla scadenza del contratto con la Formula 1, nonché l'addio di Michelin, a seguito del quale si sono avuti soltanto regimi di monogomma. A vent'anni di distanza, non direi che si è trattato di una delle peggiori gare di sempre perché sono capitati molti fatti ben peggiori nel corso della storia, ma non si può certo dire che sia stata una bella figura!


lunedì 16 giugno 2025

Formula 1 2025: #10 Commento al Gran Premio del Canada // bonus vittoria Ferrari a Le Mans... in Kubica we trust!

15.06.2025 // Sono passate solo due settimane dalla fine del triple header Imola/ Montecarlo/ Spagna, c'è ancora qualcuno che si lamenta del fatto che a Montecarlo non si sorpassa e non ha vinto una Ferrari quest'anno quindi dovrebbe essere rimossa dal calendario, mentre c'è chi si lamenta - giustamente, non lo metto in dubbio - del calendario 2026. A questo proposito vorrei tuttavia segnalare che c'è indignazione per le SoVrApPoSiZiOn1, una delle quali tra il gran premio spagnolo e la 24 Ore di Le Mans. Però, mentre c'è già chi si è messo avanti con i lavori lamentandosi del fatto che tra un anno si correrà in Spagna quando in contemporanea si gareggerà a Le Mans, non ho sentito nessuno lamentarsi del fatto che in questo fine settimana ci sia stata una SoVrApPoSiZiOn3 tra la 24 Ore di Le Mans e il GP del Canada. Anzi, dirò di più, non ho mai sentito nessuno lamentarsi di quando era successo in occasione di altre edizioni del GP del Canada. E prima che mi facciate notare che quando partiva la gara di Montreal quella di Le Mans era già finita, vorrei ricordare che l'Appassionato Generico è quello che declama che sia obbligatorio guardare ogni singola sessione di prove libere. Vogliamo dedurre che sia tutto un bluff e che in realtà l'Appassionato Generico non veda neanche le qualifiche? Questo spiegherebbe perché non sia disturbato dal fatto che si svolgano in concomitanza con la 24 Ore.
Tra gli argomenti di discussione, nel frattempo, ci sono state le teorie del kompl8 su Lance Stroll, con storie strane a proposito del fatto che si sarebbe rotto una mano picchiando qualcuno per poi affermare che fosse effetto dell'infortunio di due anni fa. Specie su Zuckerbook i commenti non si sono sprecati, naturalmente, e a questo punto vorrei soffermarmi un attimo a fare una piccola riflessione, perché obiettivamente certe storielle trite e ritrite hanno anche rotto un po'. Se vogliamo essere obiettivi, Strollino non è sicuramente uno dei piloti più performanti che la Formula 1 abbia mai avuto. Tuttavia potrei nominare almeno una dozzina di piloti ugualmente non troppo performanti che hanno gareggiato in Formula 1 negli ultimi dieci anni. Se andassi più indietro nel tempo, ne troverei anche di gran lunga peggiori. Sicuramente il fatto che suo padre possieda un team ha prolungato la sua permanenza in Formula 1. Quei piloti ugualmente non troppo performanti sono usciti di scena molto più in fretta di Stroll, venendo rimpiazzati una o due stagioni più tardi da piloti spesso loro analoghi.
Strollino, inoltre, non è che ispiri troppa simpatia, né si impegna minimamente per fare ciò che piace al pubblico, ovvero circondarsi di cani o gatti e pubblicare centinaia di loro foto tramite profili social. Anche andando a cercare le poche volte che ha fatto parlare di sé per ragioni diverse dall'essersi fatto comprare un team, non si trovano grosse possibilità di impressionare positivamente il grande pubblico. Ricordo a titolo di esempio quando sbandierò ai quattro venti di non avere imparato niente da Massa, suo primo compagno di squadra. Considerando che Felipe è stato in Formula 1 per sedici anni senza doversi comprare una squadra, non è stata esattamente una grande perla di saggezza. Probabilmente, oltre a non essere un genio in pista, non lo è neanche fuori. O magari l'essere arrivato così in alto a soli diciotto anni l'ha messo in mostra nella sua immaturità. Al di là di tutto, però, trovo estremamente sgradevole che il popolo dei social scriva 24/7 dei post ai limiti del cyberbullismo nei suoi confronti. Peggior pilota di sempre... ma siete seri? Non sorride mai quindi dovrebbe ritirarsi perché non è soddisfatto... per caso vi drogate? Pessima persona perché gli unici amici che ha tra i piloti sono Mick Schumacher, che è figlio di Michael Schumacher quindi ha ottenuto volanti che non meritava e di conseguenza è una pessima persona di default, ed Esteban Ocon che ha fatto a ruotate con Alonso in passato e sperava di andare a finire in Mercedes, quindi è non solo una pessima persona, ma anche un kriminalehhhh di guerra. Sinceramente non mi sembra normale fare considerazioni personali così forti su personaggi che mettono in mostra poco della loro persona, ma soprattutto, non siamo in una soap opera, perché dobbiamo giudicare i piloti per i loro legami personali? Non mi risulta che sia mai stato coinvolto in grosse controversie con altri, magari semplicemente certe persone non si frequentano perché non hanno ragioni valide per farlo. La critica argomentata ci sta, ma scandagliare la vita privata di un pilota che NON mette in piazza la propria vita privata per attaccarlo gratuitamente mi sembra decisamente fuori luogo. Tra parentesi, si parla tanto di very uominy. La mia domanda è: un Vero Uomo(C), come dovrebbe essere l'Appassionato Generico, non ha niente di meglio da fare che trascorrere le proprie giornate insultando un pilota perché ha i big money?

È sabato sera e who kers della SoVrApPoSiZiOn3, neanche fosse Montmelò o Madrid, in Canada tutto è concesso, specie quando la TV dei povery manda in onda le qualifiche in tarda serata e subito ci ritroviamo con i Vanzené. Quando ho acceso la televisione, il Vanz ci stava avvisando di tenere d'occhio le Williams, perché erano in grande spolvero. Le abbiamo viste solo quando 1) ad Albon si è scoperchiata mezza macchina e ha riversato pezzi in pista al punto da necessitare una bandiera rossa, 2) Sainz è uscito in Q1 verosimilmente imprecando contro un impeding di Hadjar.
A proposito di uscite in Q1, ciascun pilota uscito è stato commentato con un nuovo tormentone vanziniano: "notte fonda". Ma che ne sanno i duemila delle "melme della bassa classifica" e di "Buemi va all'inferno". Frattanto Colapinto passava oltre e, nell'attesa di essere traghettato al girone degli usciti in Q2, sfiorava muretti con una foga tale da permettere al Vanz di darsi alle urla, le quali si sono immediatamente placate, perché un ben più grosso problema era alle porte: la "mega-scia" (cit.) che Tsunoda avrebbe dato a Verstappen prima di essere retrocesso di dieci posizioni per non avere rispettato una redflag nelle prove libere. Per fortuna è uscito in Q2, quindi questo tormentone è finito.
A onore di cronaca, Albon è passato in Q3, ma è corretto dire che non si è visto, perché non è stato inquadrato né menzionato, e questo neanche nella stessa Q3, perché c'era da urlare 1) in concomitanza del "tempo mostruoso di Piastri", 2) tutte le volte che tale tempo è stato battuto, 3) quando Leclerc ha fatto un errore che gli ha impedito di fare un tempo rilevante.
Alla fine l'ha spuntata Russell che si è visto conferire il marmottino d'oro. Anzi, il marmottino di PLATINO! Alle interviste post-qualifiche c'era Jacques Villeneuve che a quanto pare alterna da anni periodi di rasatura a periodi di chioma fluente (si fa per dire) tinta di biondo platino. Era in versione con i capelli e al suo microfono Russell si è lasciato andare a dichiarazioni tipo: "naaaahhhh, io e Verstappen siamo amici, non ho preoccupazioni per domani" per poi terminare considerando "io ho più punti sulla superlicenza da potermi giocare".

Fine della SoVrApPoSiZiOn3 di cui nessuno si è preoccupato, forse perché nessuno stava guardando le qualifiche. Oppure perché era una sera del weekend, quindi molti appassionati che non si perdono neanche una sessione erano al pub a sbevazzare come dei Kimi Raikkonen qualsiasi invece di guardare o la 24 Ore o le qualifiche.
Nel corso della giornata, tuttavia, si sono ricordati che esistono le gare importanti, ovvero quelle in cui vince la Ferrari, e che se volevano preoccuparsi di una gara importante non potevano aspettare la sera canadese. Robert Kubica, nel frattempo, si è ricordato che, pur essendo gialla, la Ferrari 83 di AF Corse è pur sempre una Ferrari, ed è stato il primo a tagliare il traguardo della 24 Ore, procacciandosi una gloriosa vittoria insieme ai co-driver Yifei Ye (che l'indomani - cioè oggi, dato che sto pubblicando il commento di lunedì - ha compiuto venticinque anni) e Phil Hanson.

Domenica sera - fuso orario europeo - questo è l'ordine con cui i piloti si sono schierati sulla griglia di partenza alle 20.00 ora italiana, solo un'ora e mezza di ritardo sulla TV dei povery: Russell, Verstappen, Piastri, Antonelli, Hamilton, Alonso, Norris, Leclerc, Albon, Colapinto, Hulkenberg, Hadjar (9°+3 per impeding), Bearman, Ocon, Bortoleto, Sainz, Stroll, Tsunoda (11° +"10" per mancato rispetto bandiera rossa), Lawson (19°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore), Gasly (20°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore).
Al via della gara Russell ha mantenuto la posizione nei confronti di Verstappen, mentre Antonelli ha strappato la terza piazza a Piastri. Non sono successi altri cambiamenti degni di nota nella top-ten, almeno finché diversi giri più tardi Norris e Leclerc, che erano partiti sulle hard invece che sulle medium, hanno superato Alonso. Nelle prime battute, invece, Albon era andato per prati rientrando come una palla da bowling riuscendo per fortuna a evitare tutti gli altri piloti e viceversa, e limitandosi a perdere qualche posizione.
I piloti sulle medium, cioè la maggior parte di quelli partiti in posizioni rispettabili, si sono fermati abbastanza in fretta, a parte Albon che a un certo punto andava ai due all'ora venendo superato da tutti e molto tempo dopo il pitstop si sarebbe ritrovato ultimo imprecando alla radio fino al momento in cui non si sarebbe ritirato per un guasto al motore(?) parcheggiando ben lontano dalla pista. Russell, Verstappen, Antonelli, Piastri e Hamilton hanno mantenuto le posizioni, ma Norris e Leclerc erano 1/2 non essendosi ancora fermati.
Poco dopo un terzo di gara, Leclerc è stato superato da Russell e da tutte le sue -L per poi fermarsi pochi giri dopo, seguito un giro più tardi da Norris che diversamente da Leclerc di nuovo sulle hard è passato invece alle medium. I due si sono ritrovati 5/6 quindi entrambi hanno overcuttato Hamilton, il tutto mentre Leclerc citofonava al box chiedendo perché l'avessero fatto fermare ai box. C'era comunque chi era messo peggio, tipo Tsunoda che subiva un sorpasso da Alonso, e non sarebbe stato l'unico sorpasso subito nel corso della giornata.
Il secondo giro di soste ugualmente non ha cambiato le posizioni tra i piloti della top-7, nonostante Norris e Leclerc fossero su diverse finestre di pitstop. Nel frattempo c'era gente tipo Ocon e Sainz che ancora non aveva fatto una sola sosta... si sarebbero fermati a gara ormai molto inoltrata, quando a nessuno importava un fico secco di Ocon e di Sainz, perché nel frattempo si stava accendendo la lotta per il gradino più basso del podio.
Ammetto che questo momento è stato un po' traumatico, neanche tanto perché temessi che i cavalieri color papaya strappassero la terza piazza ad Antonelli, ma soprattutto perché mi stava scoppiando la vescica e non volevo allontanarmi dalla TV per andare in bagno. Il sollievo perché Piastri e Norris duellavano tra di loro anziché infastidire il bambino non è servito a diminuire il mio bisogno di recarmi alla toilette, ma ho resistito finché Norris non ha messo fine al duello tamponando Piastri per poi andare a fracassarsi contro le barriere. A questo proposito vorrei ringraziarlo cordialmente, perché era da venti minuti che il Vanz andava di lungo chiedendosi quando i McLaren Bros sarebbero venuti a contatto, e il suo incidente è servito a mettere fine a questo tormentone già sul nascere.
Piastri non ha riportato danni, è entrata la safety car, sono andata in bagno e quando sono tornata in cucina c'erano Russell e Verstappen che inveivano alla radio ciascuno contro presunte irregolarità dell'altro.
Eravamo ormai agli sgoccioli quindi, a parte qualche sosta ai box mentre i piloti passavano per la pitlane alle spalle del sommo Bernd Maylander, non è cambiato niente. Antonelli è salito sul podio, prima di tornare a Bologna dove in settimana dovrà iniziare l'esame di maturità.


RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Kimi Antonelli (Mercedes), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Lewis Hamilton (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Nico Hulkenberg (Kick Sauber), 9. Esteban Ocon (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Oliver Bearman (Haas), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Franco Colapinto (Alpine), 14. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 15. Pierre Gasly (Alpine), 16. Isack Hadjar (Racing Bulls), 17. Lance Stroll (Aston Martin), 18. Lando Norris (McLaren), Rit. Liam Lawson (Racing Bulls), Rit. Alexander Albon (Williams).

Vorrei segnalare che, tra i tormentoni del giorno, c'era quello secondo cui in linea teorica Leclerc era in lotta per il podio. Hamilton nel frattempo accusava dei non meglio precisati problemi. Mara Sangiorgio è stata sguinzagliata ai box per scoprire di cosa si trattasse, senza portare informazioni in proposito. Io non ho potuto fare a meno di pensare a certi gossip che giravano sui social in passato secondo cui starebbe/ sarebbe stata insieme a un certo polacco di Brescia vincitore della 24 Ore di Le Mans. Si sarebbe scoperto successivamente che Hamilton aveva investito una marmotta con danni alla vettura, ma soprattutto alla marmotta. :-((((



domenica 15 giugno 2025

Formula Academy 2025: l'evento canadese, con il recupero della gara persa a Miami

Il campionato 2025 di Formula Academy è giunto al giro di boa in Canada, dopo i primi tre eventi disputati come gare di contorno nei gran premi della Cina, dell'Arabia Saudita e di Miami, in quest'ultima occasione con la cancellazione di una gara a causa delle avverse condizioni meteo. Per Montreal, quindi, le gare previste sono diventate tre, due al sabato e una alla domenica.

Il campionato finora ha avuto come nomi di punta Maya Weug (MP Motorsport/ livrea Ferrari) e Doriane Pin (Prema/ livrea Mercedes) separate in classifica da appena un punto (64 vs 63 punti), la prima con una vittoria e altri tre piazzamenti a podio, la seconda con due vittorie e un altro podio, seguite a maggiore distanza da Chloe Chambers (Campos - 55 punti) finora a podio in tutte le gare tranne una, ma mai sul gradino più alto, e Alisha Palmowski (Campos/ livrea Redbull - 44 punti) autrice della prima vittoria della stagione. Quinta in classifica, senza alcun piazzamento a podio, era Alba Hurup Larsen (MP Motorsport - 28 punti) mentre Ella Lloyd (Rodin/ livrea McLaren - 23 punti), l'unica altra concorrente che ha visto la vittoria, e nessun'altra posizione a podio (monopolio di Weug/ Pin/ Chambers/ Palmowski) è arrivata in Canada sesta in classifica.
Accanto a Pin in Prema ci sono Nina Gademan (livrea Alpine) e Tina Hausmann (livrea Aston Martin), in MP Motorsport oltre a Weug e Larsen troviamo Joanne Ciconte, in Campos accanto al duo Chambers/ Palmowski c'è Rafaela Ferreira (livrea Racing Bulls), mentre Rodin oltre a Lloyd schieraElla Felbermayr (livrea Sauber) e Chloe Chong.
Le altre due squadre presenti sono ART, che ha come trio Courtney Crone (livrea Haas), Lia Block (livrea Williams) e Aurelia Nobels, nonché Hitech. Quest'ultima schiera come fisse Nicole Havdra e Aiva Anagnostiadis, mentre la terza vettura è guidata in ogni occasione da una wildcard. Per l'evento canadese è stata ingaggiata Mathilda Paatz, proveniente dalla Formula 4 Francese e dalla Formula 4 CEZ. In quest'ultimo campionato ha ottenuto un piazzamento a podio e si trova in una rispettabile sesta posizione, cosa che la rende la wildcard più "qualificata" vista finora in questa stagione.
Le qualifiche hanno dato il seguente verdetto: Chambers, Palmowski, Pin, Lloyd, Hausmann, Felbermeyr, Gademan, Chong (pole reverse grid), Ferreira, Block, Ciconte, Larson, Nobels, Paatz, Weug, Crone, Anagnostiadis, Havdra. In sintesi, le Hitech full time ultime, mentre la wildcard si è messa dietro anche un nome illustre, seppure a causa dei problemi alla monoposto di Maya riscontrati fin dalle prove libere.

GARA 1 - RECUPERO MIAMI // starting grid basata sui risultati della qualifica di Miami, ovvero Chambers, Palmowski, Pin, Lloyd, Block, Nobels, Ferreira, Felbermeyr, Hausmann, Weug, Crone, Larsen, Gademan, Chong, Havdra, Ciconte, Anagnostiadis. La wildcard Ava Dobson si era qualificata 15^, ma Paatz prende parte alla gara dall'ultima casella della griglia.
Dopo avere affermato che sperava di ottenere la prima vittoria nel giorno del suo compleanno, Chambers è stata protagonista di una traumatica gara dopo la partenza dalla pole position. Per fortuna compie ventun anni, quindi al ritorno nel suo paese natale (in realtà non proprio natale, dato che è nata in Cina prima di essere stata adottata da una famiglia americana) potrà affogare i propri dispiaceri nell'alcool.
Protagonista di un duello al primo giro con la compagna di squadra Palmowski, le due sono venute a contatto. Una sponsorizzata dalla Redbull come bevanda, l'altra dalla Redbull come team, avranno sicuramente reso orgogliosi Sebastian Vettel e Mark Webber. Alisha si è girata e ha proseguito nelle retrovie, e avrebbe poi ricevuto dieci secondi di penalità, Chloe ha mantenuto la leadership, almeno finché Pin non si è palesata al suo fianco un paio di minuti più tardi.
Dopo un lungo duello ruota contro ruota Doriane ne è uscita vincente, ma ci sono cose peggiori nella vita, tipo il fatto che l'ala anteriore di Chambers era penzolante e, mentre perdeva terreno, le è stata esposta bandiera nera con cerchio arancione.


Mentre la gara di Weug era devastata dai problemi e continuava a fermarsi ai box, Pin era in testa seguita da Lloyd, Felbermeyr e Gademan, con Nobels entrata ai box nelle prime fasi di gara per sostituire l'ala anteriore danneggiata, mentre Palmowski rimontava arrivando verso centro gruppo. Entrata in zona punti, ha ingaggiato un duello con Chong. Dietro alle due c'era Paatz, la wildcard a un passo dalla zona punti.
Poi Chong ha tagliato per i campi e... niente, da sola, dietro a Palmowski, Paatz ha colpito il wall of champions facendo entrare la safety car. Non è stato l'unico ingresso della vettura di sicurezza. Dopo il restart, a gara ormai inoltrata, Ferreira ha deciso che Palmowski e Chambers non avevano ancora fatto nulla di troppo eclatante e che quindi bisognava mostrare cosa può fare un bovino imbizzarrito: finita per prati dopo un bloccaggio, è rientrata in pista a cannone travolgendo Chong e quasi scoperchiandole la macchina. Si è ritirata a propria volta ed è stata penalizzata con cinque posizioni di retrocessione in griglia per la gara successiva.



Nel frattempo, giusto per buttarla definitivamente in caciara, Crone e Ciconte hanno fatto in tempo a sbattere tra di loro e in seguito, dietro alla safety car, anche Ciconte si è vista esporre la bandiera nera con cerchio arancione. La Ferrari junior Weug ha perso la vetta della classifica a vantaggio della Mercedes junior Pin mentre un losco individuo con le treccine raccolte in uno chignon, in maglietta Ferrari, veniva inquadrato dalle telecamere. Più tardi si è visto Lewis Hamilton sotto al podio sul quale svettavano Pin, Lloyd e Felbermeyr, anche se quest'ultima è poi stata squalificata per via della vettura sottopeso.
Gademan è stata quindi classificata terza, davanti a Block, Larsen, Hausmann, Chambers, Anagnostiadis, Nobels e Havdra a completare la top-ten, Nicole al suo primo punto stagionale, a seguire Crone e Palmowski, quest'ultima ottava al traguardo ma retrocessa per effetto della penalità.

GARA 2 - REVERSE GRID // la vettura di Chong è stata riparara in tempo per la gara in cui, qualche ora più tardi, doveva partire davanti a tutte. Non che essere in griglia invece che a giocare a briscola sia stato un successone, ma questi sono dettagli. L'Altra Chloe è stata superata dalla Gademan dopo pochi metri, il che non è così terribile di per sé, il punto è che ha perso altre undici posizioni nel corso del primo giro, tra sorpassi e mezze uscite di pista.
Dietro a Gademan, Lloyd e Felbermeyr duellavano tra di loro, con Emma che si è portata seconda. Dietro di loro c'erano Pin e Chambers, con Chloe che è finita in testacoda dopo un lieve contatto con Pin, ritrovandosi nelle retrovie. Palmowski è risalita quinta, ma sarebbe stata superata da Larsen.
Un duello Pin vs Lloyd si è concluso con Doriane che ha spinto Ella fuori pista e le ha reso la posizione, venendo superata anche da Alba. Il top, tuttavia, è stato il duello Weug vs Nobels per la bassa top-ten. Dopo varie avvisaglie, le due sono venute a contatto e Aurelia è precipitata indietro. Il top, tuttavia, è stata una marmotta che, sull'erba, assisteva al duello con grande concentrazione!


Dopo un nuovo taglio di Pin, che l'ha costretta a rendere nuovamente delle posizioni, Havdra ha tamponato Anagnostiadis, ha danneggiato la vettura e si è ritirata, con ingresso della safety car che si è levata di mezzo dopo solo un ultimo giro. Dietro, non inquadrate, Chong e Ciconte devono essere venute a contatto, mentre davanti Gademan si è vista scivolare via la leadership, sopravanzata da Felbermeyr e Lloyd. Emma ha vinto davanti a Ella e Nina, con la zona punti completata da Pin, Larsen, Palmowski, Hausmann e Block: solo le prime otto prendono punti nelle gare con reverse grid. A seguire si sono classificate Weug, Chambers, Paatz, Crone, Nobels, Agnostiadis, Ciconte e Chong.
Nessun contatto è stato penalizzato a parte quello di Havdra, retrocessa di tre posizioni in griglia... della gara seguente dove già partiva ultima.

GARA 3 - Chambers si è involata verso la leadership, mentre dietro di lei Palmowski e Lloyd sono venute a contatto, Alisha si è girata, ha cozzato contro Pin che ne è uscita senza danni apparenti, poi è finita nelle retrovie. Nel frattempo Paatz ha fatto una sbinnata, è finita a muro e ha portato con sé Anagnostiadis. In regime di safety car, Palmowski è andata ai box, per poi riuscire a riaccodarsi viste le lunghe tempistiche necessarie a ripulire la pista.


Al restart Chambers e Lloyd erano molto vicine, mentre Hausmann e Gademan precedevano Pin, che ha comunque superato entrambe. Nina è stata in seguito protagonista di un contatto con Felbermeyer, precipitata nelle retrovie, per il quale si è procacciata una penalità.
In seguito Block ha speronato Ferreira, sulla quale è cozzata Nobels. Le due sono ripartite, ma non Lia e per la sua vettura ferma è entrata di nuovo la safety car... e non è stata nemmeno l'ultima safety car, dato che dopo il restart abbiamo avuto una breve calma piatta, in cui non è mancato un mezzo contatto Weug vs Larsen mentre inseguivano nientemeno che Chong in un'impensabile , per poi ritrovarci con Crone a muro dopo che era stata speronata da Felbermeyr.
La gara è finita in regime di safety car, Chambers ha ottenuto la vittoria sfuggita ieri, Lloyd e Pin hanno completato il podio e le posizioni successive, al traguardo, sono state Hausmann, Chong, Weug, Palmowski, Larsen, Gademan, Ciconte, Felbermeyr, Havdra e Ferreira.
Gademan è scivolata ultima per effetto della penalità, con Ciconte e Felbermeyr risalite a completare la zona punti. Emma è tuttavia sotto investigazione per il contatto con Crone, quindi il risultato potrebbe cambiare.

In ultima sintesi (che potrebbe essere penultima vista la faccenda di cui sopra), Pin adesso è leader della classifica con 109 punti, segue Chambers a 89 mentre Weug è a soli 72. Dopo i tre secondi posti di fila Lloyd è quarta a 67 punti, mentre Palmowski è a 53. In questo evento, il livello medio si è rivelato abbastanza imbarazzante, Pin, Chambers e Weug sono le uniche che abbiano sia velocità sia la capacità di usare il cervello, con Lloyd e Palmowski che tutto sommato se la cavano, ma sono troppo indisciplinate e propense a finire nel caos. Almeno metà della griglia, se non di più, sembra arrivata direttamente da un demolition derby.

EDIT 16/06 - il risultato rimane invariato, nessuna ulteriore penalità che abbia cambiato nuovamente il risultato.

giovedì 12 giugno 2025

GP del Canada 2005: Montoya, il semaforo della pitlane, Raikkonen vincitore e le Ferrari sui gradini più bassi del podio

12 Giugno 2005 // a Montreal si svolge il primo dei due eventi nordamericani e Jenson Button scatta dalla pole position affiancato a Michael Schumacher. Sembra una prima fila destinata a stravolgere la routine di una stagione che vede Renault e McLaren contrapposte. Tempo di una partenza, tuttavia, e il team di Enstone si trova 1/2 con Giancarlo Fisichella partito quarto leader davanti al compagno di squadra Fernando Alonso che partiva in terza piazza.
Tuttavia i due non erano destinati a fare doppietta: verso metà gara, prima Fisichella è stato costretto al ritiro da un guasto mentre Alonso scalpitava per un "Fernando is faster than you", poi Fernando ha verniciato il muro danneggiando la macchina. Le McLaren, che avevano superato Schumacher al via e overcuttato la B.A.R. di Button al momento della prima sosta, si sono ritrovate 1/2 con Juan Pablo Montoya leader davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen.

Montoya era stato in precedenza il pilota più vicino alle Renault ed era andato piuttosto vicino all'attaccare Alonso, prima del ritiro del leader della classifica piloti. Con gli avversari ormai fuori dai giochi, c'erano grandi prospettive alle porte per la squadra di Woking per entrambi i suoi piloti, o almeno così sembrava.
In casa B.A.R. nel frattempo Button era stabilmente in terza piazza, ma il suo compagno di squadra era stato visto rientrare ai box e ritirars-...
...
...
...no, non è andata proprio così, ma ne parleremo più tardi, perché prima è giusto parlare delle cose importanti, tipo le posizioni delle Ferrari.
Schumacher era quarto, su una pitstop window diversa da quella dei leader, mentre Rubens Barrichello partito dalla pitlane per non avere fatto un tempo in qualifica si trovava ai margini della zona punti. Se il senso di giustizia avesse prevalso, sicuramente qualcuno si sarebbe levato di mezzo per fare in modo che le Rosse vedessero la gloria del podio.

Button si è sacrificato per la causa andando a sbattere sul Wall of Champions, facendo anche entrare la safety car in corso d'opera. Proprio la safety car sarebbe stata determinante per un plot twist al quale abbiamo assistito. Raikkonen e diversi altri piloti sono infatti rientrati ai box, mentre Montoya rientrando un giro più tardi ha perso la posizione nei confronti del compagno di squadra, con Kimi divenuto leader.
Immagino possiate concordare con me che ritrovarsi secondo a contemplare il retrotreno della macchina gemella non sia il modo più eclatante di finire una gara che si stava leaderando, ma queste sono sottigliezze, c'è di peggio nella vita, tipo essere rientrati in pista quando c'era il semaforo rosso all'uscita dalla pitlane.
Per il secondo anno consecutivo, Montoya è stato squalificato dal GP del Canada, anche se nel 2004 era accaduto post-gara a lui, all'allora compagno di squadra Ralf Schumacher e a entrambi i piloti Toyota, per irregolarità tecniche. Però a Indy 2004 era stato blackflaggato in maniera controversa, quindi si è visto esporre una bandiera nera in nord-America per due anni di seguito.



La cosa che colpisce di più nelle inquadrature del momento in cui JPM è stato squalificato? Il vedere una B.A.R., segno che Sato era presente in pista, eppure lo si era visto fermarsi ai box molto tempo prima...
Non è tempo di occuparci di questa faccenda. Raikkonen è leader, Michael Schumacher secondo e per la Ferrari è alle porte un doppio podio, dopo il ritiro della Toyota di Jarno Trulli per un guasto ai freni: Barrichello si ritrova terzo, precedendo la Sauber di Felipe Massa che porta a casa la quarta piazza, la Williams di Mark Webber, la Toyota di Ralf Schumacher e le Redbull a completare la zona punti: Christian Klien è tornato al volante dopo essersi alternato in precedenza con Vitantonio Liuzzi, e chiude ottavo dietro al compagno di squadra David Coulthard.

Veniamo alla faccenda di Sato e delle qualifiche con il giro secco che si svolgevano nel 2005, al quale è verosimilmente legato il suo ritorno in pista. L'ordine d'uscita in qualifica era l'inverso dell'ordine d'arrivo dell'evento precedente e uscire dopo era meglio che uscire prima, a meno che non fosse dietro l'angolo la nuvola di Fantozzi.
Questo sistema ha fatto sì che ne venisse fuori una consuetudine a mio vedere di una tristezza infinita: a volte capitava che piloti costretti al ritiro tornassero in pista per percorrere giri, lontanissimi dalla vetta, in modo da percorrere più giri rispetto agli altri ritirati e potersi qualificare in un momento successivo rispetto a loro.
Sato sembrava quindi destinato a portarla fino al traguardo lontano millemila giri da tutto e da tutti, ma mai sottovalutare la potenza di una B.A.R.! L'abbiamo ritrovato, a cinque giri dalla fine, quando era doppiato di circa venticinque giri, ritirato con i freni in fumo.


Facendo qualche rapida ricerca sembra che Rubinho sia stato il primo pilota nella storia della Formula 1 a partire *ultimo* e a salire sul podio (purtroppo statisticamente un certo pilota che nel 1984 tagliò al terzo posto il traguardo del GP di Montecarlo si vide depennare di tutti i risultati per via della squalifica di un certo team), occorrenza che si è presentata in un numero sporadico di occasioni.
A dire il vero non è sorprendente che tutte queste occasioni risalgano agli ultimi vent'anni. Nel 2005 infatti è stata introdotta la qualifica con giro singolo, alla quale nel 2006 è subentrato il format a eliminazione. In concomitanza, sono state introdotte le retrocessioni in griglia in caso di sostituzione del motore. Queste circostanze hanno reso più plausibile vedere ultimi in griglia o top driver o piloti di centro griglia, piuttosto che l'Alex Yoong di turno.
Questo dovrebbe essere l'elenco esaustivo, qualora abbia dimenticato qualcuno segnalate:

● GP Canada 2005: Rubens Barrichello/ Ferrari - 3° posto (pitlane)
● GP Germania 2005: Juan Pablo Montoya/ McLaren - 2° posto (griglia)
● GP Bahrain 2006: Kimi Raikkonen - 3° posto (griglia) ***
● GP Australia 2009: Jarno Trulli/ Toyota (pitlane) - 3° posto
● GP Abu Dhabi 2012: Sebastian Vettel/ Redbull (griglia) - 3° posto ***
● GP Ungheria 2014: Lewis Hamilton/ Mercedes (pitlane) - 3° posto
● GP Germania 2019: Sebastian Vettel/ Ferrari (griglia) - 2° posto
● GP Brasile 2019: Carlos Sainz/ McLaren (griglia) - 3° posto
● GP Russia 2021: Max Verstappen/ Redbull (griglia) - 2° posto

*** In Bahrain 2006 e Abu Dhabi 2012 Raikkonen e Vettel erano effettivamente ultimi piloti in griglia, ma in entrambi i casi una vettura è partita dalla pitlane in extremis lasciando uno spazio vuoto sulla griglia stessa.


mercoledì 11 giugno 2025

Circuit de la Sarthe, 11.06.1955 h.18.26

11 Giugno 1955 // sembra un normale sabato pomeriggio, a Le Mans sta per scattare la 24 Ore, che sembra potersi decidere tra Ferrari, Mercedes e Jaguar. Nessuno può immaginarlo, ma in questo giorno di settant'anni fa la storia del motorsport cambierà per sempre. Nel corso della terza ora, infatti, avverrà il più grave incidente della storia dell'automobilismo, che porterà con sé, oltre che un numero spropositato di vittime, anche la consapevolezza che molte cose sono da cambiare.
Dopo una leadership iniziale della Ferrari guidata da Eugenio Castellotti, la Jaguar di Mike Hawthorn si trovava in prima posizione seguita dalla Mercedes di Juan Manuel Fangio mentre ci si avviava al termine del primo stint. Vedendo il segnale del suo box di rientrare, Hawthorn si è mosso verso la direzione della pitlane, che ai tempi non era in una zona protetta da misure di sicurezza.
Sopraggiungeva la Austin Healey guidata da Lance Macklin, il quale ha frenato per evitare il contatto con Hawthorn. Pierre Levegh, che arrivava a bordo di una Mercedes, non è riuscito invece a evitare l'impatto con Macklin.

Il contatto ruota anteriore contro retrotreno ha fatto spiccare il volo alla Mercedes, che è stata sbalzata sugli spettatori e si è schiantata sulla bassa barriera di protezione, aprendosi in due, prendendo fuoco e riversando sul pubblico detriti ingombranti.
Il pilota è morto sul colpo e con lui sono morti più di ottanta spettatori, c'è chi dice ottantuno (pare essere il numero ufficiale riportato ai tempi), chi invece parla di ottantatré. Oltre ai deceduti, circa centoventi altre persone sono rimaste ferite.
Tra le versioni più accreditate del perché la gara sia proseguita regolarmente senza neanche un accenno di bandiera rossa, oltre a quelle commerciali ce n'è anche una estremamente pratica: se la gara fosse stata sospesa anzitempo, il pubblico si sarebbe allontanato lasciando il circuito e questo avrebbe intasato le strade circostanti, rendendo più difficile l'accesso dei mezzi di soccorso.
La corsa è quindi proseguita. Erano gli anni '50 e le notizie non correvano veloci quanto adesso. Pare che la stessa Mercedes non fosse a conoscenza di quanto devastante fosse stato l'incidente per il pubblico e che sia stato il pilota John Fitch, che avrebbe dovuto alternarsi al volante con Levegh, a informare la squadra del numero già elevato di vittime accertate, dopo averlo scoperto recandosi a telefonare ai familiari in America, per informarli di non essere coinvolto nell'incidente, qualora la notizia fosse arrivata oltreoceano.

Il team principal della Mercedes, convinto che sarebbe stato un disastro mediatico proseguire la gara, ha atteso che i vertici della squadra, dalla sede di Stoccarda, decidessero cosa fare. Il ritiro è stato deciso nel corso della notte, quando la vettura sulla quale si alternavano Fangio e Stirling Moss era al comando.
Pare che Mercedes avesse chiesto a Jaguar di ritirarsi a propria volta, ma che Jaguar abbia rifiutato. In una piovosa domenica mattina, Hawthorn ha così vinto la gara insieme al compagno di squadra Ivor Bueb, con cinque giri di vantaggio sulla Aston Martin di Peter Collins e Paul Frère.
Hawthorn ha ricevuto critiche per il suo presunto brusco taglio di strada a Macklin nel rientrare in pitlane, mentre pare che Mike in seguito abbia accusato Macklin di avere innescato l'incidente e che questo gli abbia fatto causa. Altre scuole di pensiero tacciavano Levegh di essere troppo avanti con gli anni e non abbastanza competente per disputare una gara come la 24 Ore di Le Mans, dove a onore del vero aveva già gareggiato in diverse occasioni.

La verità più lampante, tuttavia, è che se una vettura spicca il volo e si schianta sopra agli spettatori, con oltre ottanta morti, dovrebbe essere altro a saltare all'occhio, piuttosto che la presunta manovra azzardata di questo o dell'altro pilota.
Il tracciato sul quale si gareggiava non aveva subito modifiche, negli ultimi trent'anni, ma le vetture erano molto più veloci di quelle degli anni '20. I box non avevano una corsia dove le auto potessero rallentare, mentre il pubblico si trovava praticamente a lato della pista, senza alcuna effettiva protezione.
Che ci fossero problemi generali di sicurezza è stata una conclusione pressoché unanime, tanto che molti stati hanno vietato le corse automobilistiche su circuito finché questi non fossero stati resi più sicuri. Per tale ragione, alcuni gran premi previsti per il mondiale 1955 di Formula 1 sono stati cancellati. Il divieto di più lunga durata è perdurato fino al 2022 in Svizzera, anche se alcuni anni prima era stata fatta una deroga per le auto elettriche, tanto che si era disputato un evento del campionato di Formula E.
Mercedes, inoltre, che già pianificava il ritiro dalle competizioni motoristiche, ne ha accelerato i tempi, abbandonandole per effetto dell'incidente di Le Mans e rientrandovi soltanto verso la fine degli anni '80.



lunedì 9 giugno 2025

Ho visto "Le Mans" (film del 1971): la mia recensione

Molti anni fa, quando stilavo ancora i buoni propositi per l'anno nuovo, avevo messo nella mia lista guardare il film "Le Mans". Guess what? Non avevo mai guardato Le Mans, ma a inizio giugno ho deciso che, per avvicinarmi alla 24 Ore, sarebbe stato più che opportuno colmare la mia lacuna.
L'ho fatto, ho visto lo storico film del 1971, che contiene una lunga serie di riprese effettuate durante l'edizione del 1970 della 24 Ore di Le Mans, circondate da una tram-... ecco, non sono sicura di poterlo affermare.
In sintesi, il film rispecchia molto bene la sua citazione più celebre: RACING IS LIVE, EVERYTHING BEFORE OR AFTER IS JUST WAITING. Difatti vediamo ottime scene di gara, direi un quantitativo enorme di ottime scene di gara, ma la trama che vi ruota intorno è appena accennata.
I dialoghi sono per gran parte del film quasi inesistenti, se non si escludono le voci degli annunciatori o quelli dei membri dei team che parlano, e per arrivare a un dialogo passa almeno un terzo di film. Come si suol dire, is just waiting.

Nella sfida Porsche vs Ferrari, il personaggio interpretato da Steve McQueen, è un pilota Porsche rimasto coinvolto in passato in un incidente nel quale ha perso la vita un suo collega. La (bellissima) vedova di costui è presente a Le Mans, parla poco ma sfoggia una serie di espressioni tristi e pare unita da un rapporto di amicizia a uno dei piloti della Ferrari.
Su un'altra Ferrari c'è un vecchio rivale del protagonista, con il quale viene occasionalmente visto scambiare qualche parola. Questo, in gara, dopo uno scroscio di pioggia, ha una sbinnata. Sia l'amico della vedova sia il protagonista escono di strada, il primo nel tentativo di evitare di colpire l'auto in testacoda, il secondo distratto dalle fiamme che si innalzano dal luogo in cui è divampato l'incendio della macchina guidata dal primo.
L'amico della vedova è riuscito a uscire dall'auto prima che questa prendesse fuoco, ma è rimasto comunque gravemente ferito. La vedova è molto scossa, ma viene rincuorata dal protagonista al centro medico dove entrambi i piloti sono stati condotti.
Dopo il ritiro, il protagonista viene assegnato a un'altra delle Porsche, uno dei cui piloti ha annunciato alla moglie di volere lasciare le competizioni dopo la gara. Dopo la foratura a due minuti dal termine dalla Ferrari che era in testa, due Porsche si ritrovano 1/2, con il protagonista sulla seconda. Terzo c'è il vecchio rivale su una Ferrari e il protagonista si concentra sul parare il fondoschiena al compagno di squadra leader piuttosto che mettere a repentaglio la posizione di entrambi nei confronti del rivale.

In sintesi, di questo film ho apprezzato molto sia il realismo delle scene di gara, sia l'assenza dei classici cliché tipo avversari che si odianohhhh a random (bonus se innamorati della stessa donna che alla gine si metterà insieme chi dovesse prevalere), oppure una vittoria del protagonista quando questo non aveva alcuna speranza, cose che solitamente si vedono nei film sull'automobilismo.
Ciò che ho apprezzato di meno è il fatto che l'aspetto umano sia appena accennato e che, di fatto, non sappiamo pressoché nulla dei vari personaggi, se non le poche informazioni che ci vengono fornite come dato di fatto.
Secondo me, con una maggiore caratterizzazione dei personaggi e con qualche dialogo in più, che ne consentisse un'introspezione, il film sarebbe stato più coinvolgente e avrebbe potuto apparire interessante anche ai non appassionati di motori. Dubito fortemente che, così com'è, possa essere apprezzato da chi non è un nerd dell'automobilismo.