venerdì 18 novembre 2022

Una questione di sottopeso // GP Brasile 1982

Carissimi gufetti che svolazzano intorno alla casa dei nonni di Rubens Barrichello, è fin dai primi di novembre che ogni pochi giorni vi propongo qualcosa che abbia a che vedere con il GP del Brasile, raccontandovi le passate edizioni e devo ammettere che ho trovato tutto ciò una grossa soddisfazione. Adesso che in Brasile c'è già stato il gran premio di quest'anno, tuttavia, dovrei smettere e focalizzarmi su qualcos'altro. Guess what? ho deciso di non farlo. Oggi vi racconto l'edizione 1982, che si svolse sul circuito di Jacarepaguà, mentre nei prossimi giorni vi racconterò delle edizioni disputate a Interlagos nel 2001 e nel 1972. Poi, a quel punto, passerò oltre, smettendola di sommergervi di gran premi del Brasile, ma prima dobbiamo fare un ultimo sforzo e ho visto il GP del Brasile 1982 in versione integrale appositamente per scrivere questo post. Specifichiamo: l'avevo già visto in passato, diciamo qualcosa come un anno fa (addirittura ai tempi l'avevo trovato con la telecronaca di Poltronieri), ma era ancora l'epoca in cui non pensavo di raccontarvi ogni singolo gran premio degli anni '80 e non ve ne avevo parlato. L'ho rivisto quindi per rinfrescarmi la memoria e sono pronta a ripercorrerlo. Quindi assicuratevi di non essere monoposto sottopeso, poi possiamo procedere.

È il mese di marzo inoltrato e siamo al secondo appuntamento della stagione, a distanza di circa due mesi da quello precedente di Kyalami in Sudafrica con annesso il relativo sciopero, di cui vi ho narrato a suo tempo. Ai primi di marzo doveva esserci il GP d'Argentina, cancellato a causa della guerra delle isole Falkland (e rimpiazzato poi da un gran premio d'Olanda programmato a caso durante il periodo estivo quando non avrebbero dovuto esserci gran premi per non sovrapporli con le partite dei mondiali), quindi la pausa tra un gran premio e l'altro si è prolungata più del dovuto. Alain Prost, vincitore del gran premio inaugurale della stagione, ottiene la pole position e si prepara a svettare su tutto e su tutti. Guida una Renault, ma non sappiamo ancora che la Renault è destinata a ritirarsi praticamente una volta sì e la volta dopo pure. In realtà neanche le Renault stesse sembrano saperlo, dato che per il momento non rendono così tanto traumatiche le gare dei loro piloti, ma nevermind. La gara di Sexy Naso comunque non parte molto bene ed ecco che vediamo piazzarsi in testa una sagoma rossa seguita da una sagoma gialla, che è una Renault, ma non quella di Prost. Abbiamo in testa Gilles Villeneuve inseguito da René Arnoux. Tenta di inserirsi Keke Rosberg, ma perde terreno. Prost si accoda terzo, mentre i due davanti accennano un fugace tentativo di duello.

Prost sembra tuttavia non avere il passo dei piloti di testa, quindi le Brabham iniziano ad avanzare. In un primo momento c'è davanti Riccardo Patrese, che precede il compagno di squadra, poi è Nelson Piquet a sopravanzare l'italiano, iniziando ad avvicinarsi al duo di testa, o per meglio dire, avvicinandosi per il momento ad Arnoux. Frattanto Prost deve vedersela anche con la Williams di Sexy Baffo. Rosberg continua ad avanzare, si avvicina anche a Patrese, il tutto mentre Piquet supera Arnoux. A quel punto Arnoux viene superato anche dai piloti che seguono, con Rosberg che, avendo passato Patrese, si installa negli scarichi di Piquet. Arnoux è destinato a perdere terreno, stesso destino avuto in precedenza da Prost, ma mentre Sexy Naso riesce a tenersi ben lontano dai casini, lo stesso non si può dire di Arnoux, che incappa in Carlos Reutemann (in quello che si rivelerà il suo ultimo gran premio in carriera), appena uscito da un incidente con la McLaren di Niki Lauda, costretto al ritiro. Reutemann viene a contatto anche con Arnoux e sono entrambi costretti al ritiro mentre siamo a un terzo di gara, il tutto senza che la regia si degni in realtà di inquadrare l'accaduto in modo comprensibile.

Le immagini sono infatti concentrate sul terzetto di testa, Villeneuve, Piquet e Rosberg, con i tre che sono tutti molto vicini. Rosberg tenta varie volte l'attacco su Piquet, poi finalmente ce la fa e si porta secondo negli scarichi di Villeneuve. Ci rimane per un paio di giri, poi viene passato a sua volta da Piquet, che è di nuovo secondo. Allora Murray Walker se ne esce con un'arguta osservazione, rievocando quando nella stagione precedente in Spagna Villeneuve ha resistito con varie vetture negli scarichi andando a vincere la gara e profetizza che potrà ripetersi questa volta. Passano in totale quattro secondi - lo ripeto PASSANO IN TOTALE QUATTRO SECONDI (contati) - ed ecco che, mentre Piquet attacca Villeneuve, il ferrarista parte in testacoda e va a impantanarsi. Telecronisti gufi ne abbiamo? Ad ogni modo il pubblico è felice perché il pilota di casa è davanti a tutti e al momento attuale Piquet è ancora un pilota amato dai brasiliani. Rosberg è in seconda piazza e, siamo al momento a metà gara, piuttosto vicino, ma non destinato a rimanere vicino nella seconda parte della gara stessa. Rimarrà comunque decisamente più avanti rispetto a Prost che, dopo il ritiro di Patrese per un testacoda innescato da problemi fisici, si installa in terza piazza.

E niente, da questo momento in poi non succede più nulla, se non che le inquadrature sono su Piquet e occasionalmente su Rosberg e su sagome gialle non ben identificate, una delle quali prima viene scambiata per Prost alle spalle di Rosberg, ma si scopre essere in realtà una delle ATS doppiata guidata dal padre di un certo futuro pilota della Spyker. Con questo non voglio dire che dietro non succeda effettivamente niente, però ecco, quello che succede dietro non viene inquadrato e se non fosse per qualche occasionale intervento di Murray Walker che snocciola posizioni, si potrebbe tranquillamente ignorare chi ci sia dal quarto posto in poi. Però le dinamiche che hanno portato ciascun pilota a ritrovarsi dalla quarta posizione in poi non sono ben chiare (molti sono sotto di un giro, forse alcuni hanno effettuato dei pitstop e sono usciti dietro, i loro doppiaggi non inquadrati), nessuno di loro è stato minimamente preso in considerazione e i loro nomi potrebbero anche essere pronunciati solo per dare profondità all'evento. Ad ogni modo sul podio ci vanno Piquet, Rosberg e Prost, su questo non ci piove. Sono in totale dodici le vetture che vedono la bandiera a scacchi, dal quarto al dodicesimo posto si classificano John Watson (McLaren), Nigel Mansell (Lotus), Michele Alboreto (Tyrrell), Manfred Winkelhock (ATS), Didier Pironi (Ferrari), Slim Borgudd (Tyrrell), Jochen Mass (March), Jean-Pierre Jarier (Osella) e Mauro Baldi (Arrows).

Scrivendo l'ordine d'arrivo mi sono accorta di una cosa terribile che ha a che vedere con Borgudd (musicista oltre che pilota, ha suonato anche con gli Abba!), nono al traguardo e successivamente settimo per vicissitudini che con un po' di pazienza vi spiegherò (non siamo alla fine del post, anche se è finita la gara), ma vediamo di non metterci troppo avanti con i lavori e teniamo un attimo Borgudd da parte. Torniamo a Piquet e a Rosberg sul podio e, mentre loro scendono dalle vetture, i meccanici dei rispettivi team riempiono d'acqua i serbatoi di raffreddamento dei freni, uno stratagemma che serve per far rientrare le vetture nel peso regolamentare quando in realtà hanno corso sottopeso, perché siamo negli anni '80 e le regole sono fatte per trovare il miglior modo per eluderle. Non sono i soli a fare tutto ciò, in Brabham e in Williams, anche in McLaren fanno la stessa cosa, il tutto nell'ambito di una polemica contro le scuderie motorizzate turbo da inserirsi nell'ambito dell'onnipresente scontro FISA vs FOCA. Uno dei team della FISA in polemica con loro è la Renault che, visto il terzo posto di Prost alle spalle di una Brabham e di una Williams, presenta ricorso contro i primi due classificati.

La faccenda rimane tuttavia al momento in sospeso, Piquet e Rosberg mantengono indisturbati la prima e la seconda posizione in attesa dei tempi burocratici che farebbero indispettire di gran lunga la gente di oggi che il giorno della decisione sul budget cap della Redbull faceva refresh di Twitter ogni cinque secondi sostenendo di non potersi preparare il pranzo perché impegnata a seguire l'andamento delle cose. Prima di arrivare a una squalifica definitiva dei primi due classificati passano nientemeno che oltre quattro settimane e viene nel frattempo disputato il GP degli Stati Uniti Ovest a Long Beach. Per protesta contro il sottopeso di cui sopra, in casa Ferrari decidono di optare per una delle cose più pittoresche di sempre, ovvero eludere il regolamento sull'estensione massima dell'ala posteriore delle monoposto mettendone due. Villeneuve arriva anche a podio alle spalle di Lauda e Rosberg, ma viene squalificato e la terza piazza va a Patrese. Mi piacerebbe tantissimo raccontarvi del GP di Long Beach come se non l'avessi mai fatto, ma ci sarebbero troppe cose da dire, molte delle quali trash a proposito degli eventi di gara, quindi vi rimando al post che vi avevo dedicato in proposito.

Vengono a questo punto effettivamente squalificati Piquet e Rosberg dal GP del Brasile, quindi Prost ne diviene il vincitore. Il podio, di conseguenza, viene completato da Watson e Mansell. Ricordate cosa vi ho detto, ovvero che non solo Piquet e Rosberg guidavano monoposto sottopeso? Ecco, c'era anche la McLaren di mezzo, quindi Watson che, pur guidando una monoposto tecnicamente irregolare, da quarto che era si ritrova secondo. Se fosse stato squalificato anche lui, Borgudd sarebbe risalito non da nono a settimo, ma da nono a sesto e si sarebbe portato a casa un punto. Va beh, fa niente, tanto avrà ancora molti gran premi davanti per arrivare a punt-... ah, no, Long Beach è stata la sua ultima presenza in Formula 1 ed ecco che al suo posto arriva Brian Henton. I team allineati con la FOCA, nel frattempo, decidono che per protesta contro la squalifica (McLaren inclusa, quindi, nonostante abbia approfittato della squalifica altrui) boicotteranno il successivo GP di San Marino, che poi, successivo fino a un certo punto, dato che siamo già a metà settimana e che di fatto di lì a un paio di giorni le vetture dovrebbero scendere in pista.

I team sono anzi già a Imola e la abbandonano in massa, rischiando la cancellazione del gran premio (compresa la Ligier che non mi risulta fosse un team della FOCA). Il numero di vetture presenti in griglia durante i gran premi infatti è di ventisei, quindi serve un numero legale del 50% più uno. Ovvero tredici più uno, ovvero devono esserci almeno quattordici monoposto affinché sia valevole per il campionato. Il gran premio viene reso valevole per il campionato dallo sponsor più attention seeker di tutti i tempi, ovvero Candy, quello del famoso incidente di Derek Daly. Sponsor della Tyrrell, impone al team britannico di non partecipare al boicottaggio. È così che sono presenti sette team, quindi quattordici monoposto. La partenza è abbastanza strana da vedere (diversamente da Long Beach non ne ho mai parlato, quindi lo faccio ora in breve così finiamo definitivamente con i GP degli anni '80) perché in griglia ci vanno in dodici: Paletti sull'Osella parte dai box per poi ritirarsi poco dopo, Warwick sulla Toleman ha un guasto nel giro di formazione e parcheggia a lato della pista, dove la vettura resterà fino alla fine del gran premio. Una gara con così poche vetture fa molto da contrasto con le griglie da ventisei dell'epoca.

Essenzialmente la prima parte della gara di Imola è stata un susseguirsi di ritiri (immancabili le Alfa Romeo) tanto che le vetture presenti si sono pressoché dimezzate. La gara è passata alla storia per la polemica tra Pironi e Villeneuve per l'ordine di scuderia non rispettato dal francese dopo che si erano superati numerose volte nel corso della gara, dopo essere stati in precedenza impegnati in un lungo duello con Arnoux prima del ritiro di questo per un guasto al motore mentre si trovava in testa (stessa sorte già toccata a Prost, perché le loro vetture si sono ricordate di essere delle Renault - per stessa sorte si intende il ritiro, non il fatto di essere in testa al momento del ritiro stesso). Con così poche monoposto in pista, la regia è stata piuttosto selettiva mostrando pressoché solo il trio di testa, oltre che varie apparizioni delle ATS da doppiare ogni tre per due - "out of context Eliseo Salazar". Nonostante la Tyrrell attention seeker, Alboreto ha fatto podio senza essere minimamente inquadrato, mentre Jean-Pierre Jarier sull'Osella è arrivato quarto. Restavano solo le ATS, quindi quinta piazza per Salazar (Winkelhock squalificato per irregolarità tecniche).

Finita questa digressione imolese in cui le nonne fanno la sfoglia ignorando Michele Alboreto come da prassi da far perdurare di lì all'eternità, torniamo in topic quindi in Brasile, quindi alle vetture sottopeso, perché vorrei concludere questo mio ultimo post sui gran premi anni '80 (nel senso che ogni altro gran premio dal 1980 al 1989 ve l'ho già raccontato sul blog) focalizzandomi su un aspetto che sembra sfuggire. Ricapitoliamo, sulle vetture sottopeso Piquet, Rosberg e Watson fanno primo, secondo e quarto, che varrebbero nove, sei e tre punti. La Renault, visto che Prost è terzo al traguardo, fa ricorso contro i soli due piloti che gli stanno davanti. Così come Piquet che non ha però a che vedere con la mia riflessione, Rosberg perde il risultato quindi perde sei punti. Watson, su una vettura ugualmente sottopeso ma con la McLaren non contestata, grazie alla loro squalifica risale da quarto a secondo, portandosi a casa sei punti. Rosberg e Watson all'ultima gara si giocheranno il mondiale. Senza volere togliere nulla a Watson (che se fosse partito tra gli ultimi più spesso avrebbe sicuramente vinto molte più gare in carriera), se fosse stato squalificato a sua volta per irregolarità in Brasile, a Las Vegas non sarebbe stato neanche più in lotta per il titolo e Rosberg avrebbe vinto il mondiale con un gran premio d'anticipo. Quindi iniziate a portare rispetto per il "campione del mondo più scarso di sempre".

Scusate per il post lungo.
Per il 2001 e per il 1972 cercherò di essere un po' più breve.
A domani con quando Verstappen faceva l'Ocon di turno.

EDIT - ho realizzato che Borgudd un punto in Formula 1 l'ha fatto arrivando sesto al GP di Gran Bretagna 1981... e ci avevo anche scritto un post in proposito! Scusate per l'imprecisione.



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