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giovedì 11 agosto 2022

Il 1987 rivive in sei giorni: episodio 4/6 (Austria, Italia, Portogallo)

Quarto episodio della stagione 1987, ci siamo lasciati con Nigel Mansell ritirato due volte di seguito mentre Nelson Piquet allunga in classifica e ci ritroviamo a Zeltweg, dove il nostro baffuto eroe finalmente riesce a vedere la luce. Non la vedrà altrettanto a Monza ed Estoril, ma direi sia meglio procedere con ordine e iniziare con la partenza del gran premio austriaco... anzi, con le tre partenze, e non sarà l'unica volta in questo episodio in cui andremo incontro a bandiere rosse. La prima di queste gare, peraltro, l'ho trovata con telecronaca di Poltronieri. Segnalo anche un fuori onda: in cabina di commento con lui qualcuno, in occasione della seconda partenza e dell'incidente che ne segue, si sente anche qualcuno nominare invano figure religiose (solo nominarle, non insultarle, pare).

AUSTRIA - le Williams di Piquet e Mansell sono 1/2 e rimangono 1/2. Nelle prime file tutto sembra andare per il meglio, poi una vettura di difficile identificazione viste le riprese dall'alto, si gira e si genera un ingorgo. La vettura girata sembra la Zakspeed di Martin Brundle, tra i piloti coinvolti Philippe Streiff e Jonathan Palmer e la Ligier di René Arnoux, forse quella di Piercarlo Ghinzani e anche la Minardi di Adrian Campos. Bandiera rossa.
Si riparte, la Williams di Piquet parte in modo normale, quella di Mansell parte al rallenty per un guasto alla frizione. Si genera un ingorgo decisamente peggio di quello precedente e varie vetture finiscono in un'ammucchiata, chi per evitarlo (Riccardo Patrese sulla Brabham ed Eddie Cheever sulla Arrows), chi non riuscendo a evitare altri. Tra loro ci sono anche Brundle, Ghinzani e Streiff e a quest'ultimo finisce sopra l'AGS di Pascal Fabre. Bandiera rossa.
La McLaren di Alain Prost viene spinta ai box perché non parte nel formation lap, Michele Alboreto ha problemi nel formation lap e va ai box. Partiranno da là e non saranno i soli visto quanti piloti hanno riportato danni nelle precedenti partenze.
In griglia si parte e stavolta tutto fila liscio, anche se la Lotus di Ayrton Senna parte al rallenty e lo ritroviamo nelle retrovie - dove ritroviamo è un eufemismo, la regia inquadra solo i piloti di testa. Tra Piquet e Mansell si frappongono la Benetton di Thierry Boutsen e la Ferrari di Gerhard Berger. Il pilota numero 28 è tuttavia costretto al ritiro dopo pochi giri, mentre Boutsen si installa per un po' negli scarichi di Piquet prima di avere problemi e rientrare ai box e tornare in pista arretrato.
In una gara animata da occasionali inquadrature di forature (la McLaren do Stefan Johansson, la Lotus di Satoru Nakajima), non siamo ancora a metà gara quando Mansell supera Piquet e si porta in testa. Poco dopo inizia il giro dei pitstop, senza radicali cambi di posizioni. Terzo è Teo Fabi sulla Benetton che deve ancora fermarsi, mentre Alboreto, Prost e Senna hanno rimontato like a boss e occupano le ultime posizioni della zona punti.
Quando Prost si porta davanti ad Alboreto lasciandolo a tu per tu con Senna, Poltronieri osserva che sarebbe bello vedere il loro duello dato che tra Alboreto e Senna non corre buon sangue. Purtroppo non ci viene illustrata la natura delle loro polemiche. Né ci viene mostrato il loro contatto in cui più avanti Senna danneggia l'ala anteriore, mentre i due stanno inseguendo - dopo una lunga sosta di Fabi - la terza posizione di Prost (che di questo passo in questo particolare universo sembra l'unico front runner che non si è ancora messo a litigare con Senna e che anzi presto sarà ben lieto di averlo come compagno di squadra in McLaren).
Alboreto non finisce la gara a causa della rottura di uno scarico, Prost procede piuttosto lentamente nel finale della gara, Fabi risale in terza posizione e va a prendersi il podio, precedendo Boutsen. Senna riesce a finire quinto, davanti a Prost che completa la zona punti.
Come spesso accade negli anni '80 i primi tre classificati vengono fatti salire du un camioncino dal quale si fanno acclamare dal pubblico. Sembra che per salutare il pubblico Mansell si sporga troppo in alto, sbattendo la testa contro un tabellone pubblicitario, che svenga cadendo addosso a Piquet e che venga rianimato in modo rudimentale da Fabi che gli rovescia in faccia il contenuto di una bottiglia d'acqua.

ITALIA - tre settimane più tardi a Monza, Piquet e Mansell partono dalla prima fila, la gara di Piquet inizia bene, quella di Mansell un po' meno. Lo troviamo infatti in un primo momento quarto alle spalle di Boutsen e Berger e solo più avanti nel giro dei pitstop riuscirà a riprendersi la posizione. Piquet intanto è leader e ci rimane fino al momento della sosta ai box lasciando strada a Senna.
Il pilota della Lotus non effettua pitstop nel corso della gara (stessa strategia con cui già è riuscito a vincere qualche mese prima a Detroit) e rimane in testa fino quasi alla fine, quando commette un errore, finisce per prati e Piquet passa davanti. Riesce comunque a conservare il secondo posto davanti a Mansell e ci riesce anche quando sta finendo il carburante. Resta a piedi infatti dopo avere tagliato il traguardo venendo scarrozzato ai box dal compagno di squadra Satoru Nakajima.
Uscito vincere da un duello con Boutsen, Berger lo precede in quarta posizione. Berger è l'unico pilota Ferrari a vedere il traguardo, Alboreto si è ritirato dopo pochi giri di gara per un guasto al motore. Sesto chiude Johansson sulla McLaren, mentre Prost è doppiato di vari giri dopo avere avuto problemi sulla propria monoposto ed essere rientrato diverse volte(?) ai box.

PORTOGALLO - Berger scatta dalla pole per la prima volta in carriera, ma viene sopravanzato da Mansell. Si accodano a loro Prost e Senna, mentre dietro Alboreto si tocca con Piquet e si gira. Nel tentativo di evitarlo, dietro si viene a generare una gran confusione con varie vetture che cozzano le une contro le altre. Solo dopo un giro e dopo che le vetture sopraggiungono sul luogo dell'incidente dove ci sono vari commissari in azione, viene data bandiera rossa. Si ripartirà da distanza originale.
Mansell scatta di nuovo meglio di Berger, ma il ferrarista si riprende dopo poco tempo la posizione. Dietro di loro, un duello per la terza posizione tra Senna e Piquet si conclude alcuni giri dopo a vantaggio del pilota della Williams. Senna, invece, poco più tardi ha un problema ed è costretto a rientrare ai box. Berger, da parte sua, continua a leaderare, mentre Mansell è costretto al ritiro dalla rottura del motore.
Piquet, Alboreto e Prost sono tutti molto vicini in lotta per la seconda posizione. C'è anche un sorpasso di Alboreto, seguito da un controsorpasso di Piquet poco prima dell'inizio del giro di cambi gomme. Prost overcutta Piquet, ma entrambi undercuttano Alboreto, che poi sarà costretto al ritiro per un problema tecnico. Piquet all'inizio del secondo stint è molto vicino a Prost, ma in breve tempo non riesce a tenerne il ritmo, perdendo terreno.
Nel frattempo la gara va verso il finale e Prost sembra avvicinarsi almeno un po' a Berger... che però al terzultimo giro finisce in testacoda lasciando la vittoria su un piatto d'argento a Prost. Riesce a chiudere secondo, essendo Piquet piuttosto lontano. La Benetton di Teo Fabi chiude al quarto posto pur rimanendo senza benzina all'ultimo giro, davanti alla McLaren di Stefan Johansson e alla Arrows di Eddie Cheever.
Dopo i problemi iniziali Senna riesce a concludere settimo, quindi senza punti. È a diciotto punti di gap in classifica dal leader Piquet, mentre Mansell e Prost sono staccati di ventiquattro e ventisette punti. Con quattro gran premi ancora da disputare, Piquet ha un vantaggio abbondante in classifica, mentre Mansell sembra in netta difficoltà. La situazione, però, sta per cambiare. Ne parleremo nel prossimo episodio del mondiale 1987.

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Milly Sunshine