sabato 4 aprile 2020

Formula 1 Rewatch: Australia 1986, scontro a tre per il titolo

Cari lettori, una delle abitudini della Formula 1 al giorno d'oggi è trasmettere un bel po' di gare in livestreaming. Dopo Brasile 2016 e Bahrein 2014, di cui non ho parlato su questo blog avendo dedicato a tali eventi gli opportuni commenti ai gran premi già ai tempi, procedo facendo qualcosa di diametralmente opposto: parlo di Australia 1986, che è stato trasmesso eccezionalmente di mercoledì. Era il celebre gran premio in cui Mansell, Piquet e Prost si contendevano il titolo e penso sia più che opportuno dedicare un post a tale evento, intrigante e pittoresco.
Andiamo con ordine: ad Adelaide si percorrevano ben 81 giri e la gara sembrava molto lunga, anche se il giro tutto sommato non era lunghissimo. C'era una grafica che occupava tutto lo schermo, tanto che essere miope e appassionato di Formula 1 negli anni '80 doveva essere più facile che esserlo al giorno d'oggi, secondo il mio spassionato parere.

Erano i tempi in cui non c'erano le tribune arancioni, ovviamente, però c'era una tribuna gialla che stava a significare... non lo so, non ho idea di che cosa stesse a significare esattamente.
Le Williams partivano davanti, ma Mansell si è perso per strada. Ci siamo ritrovati con Piquet, Rosberg, Prost, Mansell, Senna e Berger in top-6. Allora, in quel momento, mi è venuto da pensare: "ho visto gareggiare i figli e i nipoti di tutta questa gente", il che non è propriamente vero perché non ho mai visto gareggiare i figli di Mansell, ma pare che due figli di Mansell abbiano avuto una breve carriera come piloti.
Nel frattempo Alboreto sulla Ferrari era già ritirato, ma erano brutti tempi per la Ferrari: ha ricevuto mena considerazione di una Osella ritirata poco dopo.

Dopo pochi giri di gara, Rosberg ha superato Piquet portandosi in testa. A quel punto Murray Walker ha iniziato a ripetere che era l'ultima gara in carriera per Rosberg, che stava staccando tutti, che il suo compagno di squadra Prost era in lotta per il titolo, ma fintanto che qualcuno era tra di loro non avrebbe dovuto fargli strada.
Nel frattempo la gara proseguiva normalmente, con Nannini che dopo un po' andava a sbattere. Mancavano a quel tempo ancora una sessantina di giri o giù di lì e per tutto il tempo restante la vettura è rimasta ferma lì. Curiosamente il suo compagno di squadra in Minardi, De Cesaris, spesso autore di gare poco tranquille, era in pista e non ha combinato danni fintanto che la sua gara è durata. Più tardi deve essere stato una delle tante vittime di problemi tecnici che affliggevano quell'era.

Nel frattempo iniziavano già a vedersi dei doppiati: c'erano un sacco di doppiaggi, sembrava che metà griglia fosse composta da carrette. Uno dei doppiati più altolocati era senz'altro Dumfries, pilota della Lotus, celebre per avere passato decisamente troppo tempo nelle retrovie considerando che quell'anno a parità di vettura Senna ha vinto due gran premi, mentre lui neanche andava a punti. Diciamo che Dumfries ha fatto un testacoda, ha gesticolato in segno di saluto verso i piloti che lo doppiavano e basta. Però sulla sua vettura c'era un camera car, quindi era sempre protagonista.
Tra i piloti che sono stati doppiati più volte nel corso della gara c'era anche Alliot, ma contrariamee alle sue abitudini non ha intralciato le vetture che lo doppiavano.

Poi è arrivato il momento del drama: uno svarione di Piquet. Si vedeva che era Piquet, ma quando ho visto uno svarione ho esclamato: "Mansell, che ca**o fai!", così, sulla fiducia, dato che di solito l'autore degli svarioni più pittoreschi era Mansell. Per fortuna ai suoi tempi non esistevano i social network e le meme, altrimenti la sua vita sarebbe stata molto più complicata.
Piquet ha in seguito rimontato, ritrovandosi a inseguire di nuovo Mansell. Ha anche superato Mansell che, comportandosi per una volta da calcolatore, l'ha lasciato andare sulla base del proprio vantaggio. Prost e Piquet, infatti, per vincere il mondiale dovevano vincere la gara, Mansell poteva accontentarsi. E peraltro, con Rosberg in testa alla gara, Mansell sarebbe stato sistemato.
Naturalmente c'era la piccola problematica dei potenziali ordini di scuderia, anche se un abisso separava Rosberg e Prost. Quest'ultimo, tuttavia, era partito con le gomme più morbide, quindi diversamente dagli altri doveva fermarsi invece di fare tutta la gara sullo stesso set. Andato ai box, ne è uscito quarto dietro alle Williams.

Rosberg controllava la gara, resistendo all'effetto gufata di essere sempre sulla bocca di Walker. Il telecronista ha narrato che, prima di diventare pilota, era un programmatore informatico. Approvo la sua decisione, se tutta la gente che si occupa di informatica si fosse data alle corse automobilistiche, forse al giorno d'oggi non esisterebbero i social network!
Nel frattempo ogni vettura ritirata finiva per essere abbandonata a se stessa a bordo pista. Una di queste era quelle di Senna, quindi a quel punto ogni vettura nera inquadrata in movimento doveva essere per forza quella di Dumfries.
Anche Rotten-qualcosa figurava ritirato, quindi l'unica Zakspeed presente era quella di Jonathan Palmahhhh che nella gara non ha fatto niente di particolare, a parte essere Jonathan Palmahhhh e in quanto tale soggetto piuttosto pittoresco, anche se ai tempi non aveva ancora prodotto il suo celebre figlio.

Poi, a tre quarti di gara, ecco il colpo di scena, anzi, i colpi di scena. Tutto è iniziato con le inquadrature che sono andate su Rosberg: era fermo con una gomma forata.
Ora, immaginate di essere un pilota giunto al suo ultimo gran premio in carriera, che da un'ora era al comando del suo ultimo gran premio. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadervi DOPO il ritiro? Esatto, che accada qualcosa che faccia sì che non veniate neanche più presi in considerazione alla lontana. Un giro più tardi è esplosa una gomma sulla vettura di Mansell, che gli ha rubato l'attenzione, segno che i baffi lineari sono più importanti dei baffi spioventi.
Piquet è corso ai ripari, per evitare di fare la stessa fine: è andato a cambiare gomme, per evitare problemi di sorta. L'unico problema è che si è ritrovato secondo alle spalle di Prost e che Prost, con la vittoria, avrebbe vinto il mondiale.

È andata proprio così, a fine gara Prost andava molto più piano di Piquet, ma forte abbastanza per rimanere davanti di parecchi secondi. Terzo è risalito all'ultimo giro Johansson, pilota della Ferrari: per evitare di falsare la gara, le Tyrrell di Brundle e Streiff sono rimaste senza carburante. Johansson ha quindi superato Brundle sul traguardo, mentre l'altro era già disperso da tempo, classificandosi quinto. Poi, standing ovation per Dumfries, che si è portato a casa nientemeno che il punto del sesto posto! Accadono anche cose importanti, a volte.
Solo dieci vetture sono arrivate al traguardo e le quattro fuori dalla zona punti erano quelle di Arnoux, Alliot, Palmer e Fabi. Palmahhhh padre quindi è riuscito nell'eroica impresa di non fare da precursore al figlio, arrivando penultimo invece di arrivare ultimo.
Così terminava il pittoresco evento australiano che, a occhio e croce, per almeno una settimana ancora dovrebbe rimanere caricato su Youtube prima di essere rimosso. Se non l'avete visto, vi suggerisco di andarlo a guardare, potrebbero essere due ore ben spese.

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