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martedì 9 novembre 2021

Un viaggio nel 1984/85: le tre vittorie di Alboreto in Ferrari

Era da un po' che ci pensavo e ho deciso di proporvi un nuovo post multiplo, che va ad approfondire ben tre gran premi uniti da una linea di fondo... e non una linea di poco conto: ho deciso di vedere e di commentare per il blog i tre gran premi vinti in Ferrari da Michele Alboreto.
Se siete pronti direi di cominciare e di tuffarci nel lontano 1984, cercando di stare al riparo da attention seeker vari (cosa molto difficile, ve lo posso anticipare), e di posizionarci temporalmente alla terza gara di un lungo campionato che sarebbe stato vinto da Niki Lauda per mezzo punto su Alain Prost. E in questo momento, però, non ce ne frega niente né di Lauda né di Prost! Quest'ultimo peraltro si ritira quasi subito per un guasto al motore, l'altro pilota della McLaren a metà gara.

GP BELGIO 1984 - Siamo a Zolder, circuito campestre giunto alla sua ultima apparizione in Formula 1 e le Ferrari partono dalla prima fila. Tra i due si inserisce Derek Warwick (Renault) che segue Alboreto a distanza. A un certo punto Poltronieri osserverà come si sia avvicinato con le parole "ha rotto gli indugi". Terzo è René Arnoux, inseguito dall'ATS di Manfred Winkelhock... WHAT?!?!?!?!?!
Dietro di loro ci sono Elio De Angelis (Lotus) e Nelson Piquet (Brabham) e Poltronieri ci ricorda come i due siano amici. Dopo avere subito il sorpasso di Piquet, De Angelis si ritroverà tallonato da Eddie Cheever (Alfa Romeo) e Poltronieri ci ricorda che i due sono amici (oltre a raccontare delle origini USA featuring Roma di Cheever).
Cheever però perde la posizione, lo supera Keke Rosberg. Il pilota della Williams era partito in seconda(?) fila, ma come un Mark Webber qualsiasi. Adesso c'è Sexy Baffo a inseguire Elio... e niente, nella Formula 1 anni '80 evidentemente tutti i piloti sono amici di De Angelis!

A proposito di italiani, un certo pilota della Ligier viene definito come "il nostro Andrea De Cesaris" mentre viene mostrato inseguito dalle due Tyrrell. Piercarlo Ghinzani (Osella) invece è costretto al ritiro mentre corre nonostante sia infortunato a una mano dopo un incidente avvenuto al GP del Sudafrica.
Un'inquadratura della Renault di Patrick Tambay ai box e l'annuncio di Poltronieri sugli orari del successivo GP di Imola mi ricorda che anche Riccardo Patrese si è ritirato quando al primo giro la sua Alfa Romeo sponsorizzata Benetton che tutto sembra tranne un'Alfa Romeo ha deciso di dare forfait.
Mentre vari amici di De Angelis superano De Angelis, anche Arnoux ha già perso un paio di posizioni e anticipa la sosta ai box per cambiare gomme. Sono giri caotici quelli che seguono, ciascuno si ferma in un momento random ai box... e qualche vettura inizia a fermarsi in pista.

Cheever esce di scena prima della fermata ai box, Winkelhock dopo. Frattanto un certo pilota della Tyrrell risale in quinta posizione per non essersi ancora fermato, seppure tallonato da Rosberg e Arnoux al momento sesto e settimo, e una certa fangirl che risponde al nickname di Milly Sunshine va in brodo di giuggiole.
A proposito, circa due settimane fa al mercato ho visto di nuovo quel signore con il cappellino di Stefan Bellof, ad una bancarella che vende piante ornamentali e da orto. Dalla posizione in cui era, sembrava fosse lì insieme al proprietario della bancarella. Scusate per la digressione, ma era doverosa.
Mentre la Brabham di Teo Fabi e la Ligier di Andrea De Cesaris sono ritirate su due lati opposti della pista quasi nello stesso momento ma pare non per un contatto tra di loro, la gara prosegue ormai inoltrata e Warwick, Piquet e De Angelis sono secondo, terzo e quarto mentre in testa Alboreto fa gara a sé.

De Angelis, Bellof, Rosberg e Arnoux sono tutti molto vicini quando così di botto Arnoux decide di passarli tutti uno dietro l'altro. Rosberg si scatena e supera la Tyrrell e la Lotus in un colpo solo. Bel duello multi-vettura... <3 Peccato che Bellof si sia preso due sberle una dietro l'altra e sia sceso in settima posizione.
Solo più tardi a dieci giri dalla fine si fermerà ai box. Poltronieri ci spiega che non è stato per un cambio gomme, ma per il rifornimento di acqua per stare nel peso regolamentare... sì, insomma, quel rifornimento illegale misto piombo che hanno fatto ovunque tranne a Monaco, venendo squalificati ovunque incluso Monaco. :-///
Arnoux nel frattempo è scatenatissimo e si avvicina a Piquet, strappandogli il terzo posto. Poi perde due posizioni, venendo passato da Rosberg e Piquet, superato a sua volta dal finlandese, almeno prima che il motore della Brabham vada in fumo costringendo il campione del mondo 1983 al ritiro.

Inizia l'ultimo giro ("torniamo su Alboreto, le sue ultime curve"... ebbene sì, prima di sedersi in cabina di commento Mazzoni ha imparato a memoria le telecronache di Poltronieri), poco dopo che un testacoda di Tambay è stato scambiato per un testacoda di Warwick, che in realtà è ancora secondo, a debita distanza dal leader della gara.
Alboreto, Warwick e... Arnoux: è questo il podio. Rosberg rimane infatti senza benzina all'ultimo giro e viene classificato quarto, precedendo De Angelis, primo pilota doppiato. Grazie al ritiro di Piquet, Bellof è tornato in zona punti e chiude in sesta piazza. Sesta piazza che perderà per la faccenda del rifornimento di acqua e piombo. Il sesto posto sarà quindi ereditato dal pilota che al traguardo giunge settimo, ovvero... Ayrton Senna su Toleman. Potrei dire tante cose su tutto ciò, ma credo sia più tragicomico se non commento!

GP CANADA 1985 - Veniamo al 1985, in questa stagione le vittorie di Alboreto con la Ferrari sono due, Montreal e Nurburgring, mentre il suo compagno di squadra è Stefan Johansson. E siccome dobbiamo partire da Montreal, specifico che, secondo Poltronieri, non siamo in Canada, ma in Canadà. E in effetti essendo in Quebec la pronuncia francese cade a pennello.
La partenza avviene senza immagini nello studio di un programma sullo sport a causa di un problema di trasmissione, con la sola voce del telecronista, poi di lì a poco arrivano anche le immagini, con De Angelis e Senna nelle prime posizioni sulle Lotus e Poltronieri un po' polemico contro il team che snobba De Angelis.
Elio resta solo, Senna rientra ai box per problemi tecnici. Le Ferrari si avvicinano al pilota romano e Alboreto gli si fa vicino, tanto che secondo Poltronieri "sta per mordere la coda" a De Angelis. Gliela morderà in effetti dopo qualche giro prendendosi la testa della gara dopo un reciproco scambio di morsi. ;-)

La gara è piuttosto movimentata, non si contano le sbavature e i momenti in cui piloti random verniciano muretti o vetture altrui, mentre al quarto posto Patrick Tambay si dà da fare per farsi notare, rendendosi protagonista anche di qualche manovra al limite.
Poi, nella parte finale della gara, sarà in netta difficoltà e perderà posizioni, così come De Angelis, che ha anche gomme usurate in un contesto in cui spesso non si fanno pitstop, diversamente dalla stagione precedente. A tre quarti di gara infatti il pilota della Lotus viene passato da Johansson, così che le Ferrari si trovano prima e seconda.
Johansson ha uno sprazzo di improvvisa competitività portandosi negli scarichi di Alboreto e in apparenza minacciandone il primato, ma poi dovrà difendersi da un rimontante Prost che solo per carenza di benzina si accontenterà della terza piazza. Keke Rosberg strappa il quarto posto al suo best friend forever (mi piace pensare che il morso sulla coda più doloroso sia il suo) ed Elio si accontenta della quinta piazza davanti ai baffi dell'ex compagno di squadra Nigel Mansell, ora pilota della Williams.

GP GERMANIA - Al "nuovo Nurburgring" a partire dalla pole è Teo Fabi (Toleman), ma ha problemi alla partenza e scivola subito fuori zona punti, terminando la gara più tardi con un ritiro. Potrebbe approfittarne Stefan Johansson che parte secondo, ma il ferrarista ha una foratura ed è costretto alla sosta ai box.
Si forma un duo di testa con la Williams di Sexy Baffo e la Lotus di Senna, con il brasiliano che si ritirerà ai box verso metà gara dopo essere stato in testa per qualche giro e, a distanza, un terzetto capitanato da Alboreto che, perdendo un po' di fumo dal posteriore, precede in trenino la Lotus di De Angelis e la McLaren di Prost.
Poltronieri, che stavolta commenta la gara insieme a Clay Regazzoni, è schierato pro-De Angelis nelle polemiche all'interno della Lotus, e fa una velata critica alla gestione di gara di Senna, sostenendo che rompe più vetture di De Angelis. Un immaginario stormo di gufi, di lì a poco si alzerà in volo dall'immensa fumata del motore di De Angelis.

Plot twist, si è compattato il trio di testa, composto da Keke Rosberg, Michele Alboreto e Alain Prost. Quale momento migliore, quindi, per andare a inquadrare a caso la Ligier di Jacques Laffite? Dopotutto è sponsorizzata da... ma che cosa ve lo dico a fare, ovviamente da Candy!
Rosberg sembra avere problemi, sembra andare lentamente e infatti Alboreto e Prost lo superano like a boss. Prost si installa poi negli scarichi del pilota milanese, almeno finché non sarà attardato, ma restando sempre secondo, da un testacoda. Rosberg invece è costretto a rientrare più volte ai box e a lottare per la terza posizione restano Mansell e Laffite.
È il francese a spuntarla e, durante le interviste sul podio dove Zermiani è infiltrato d'eccezione, viene messo in linea con Regazzoni con il quale si mette amabilnente a conversare in francese. Thierry Boutsen (Arrows) e Niki Lauda (McLaren) devono essersi appropriati del quarto e del quinto posto in extremis, dato che Mansell chiude soltanto al sesto posto.

Quest'ultimo che vi ho narrato è l'ultimo gran premio vinto da Alboreto, il terzo con la Ferrari e il quinto in assoluto (le sue precedenti vittorie con la Tyrrell a Las Vegas 1982 e Detroit 1983). Al momento sembrava ancora un candidato al titolo, tuttavia vinto da Prost con un po' di anticipo.
La Renault in questo gran premio ha schierato una terza vettura per François Hesnault, dotata di camera-car. Sembra che la presenza del camera-car, sfruttato poco a lungo visto il ritiro, sia stata la ragione che ha portato a schierare la terza vettura.
Durante la gara, fino al momento del suo ritiro, è stato inquadrato piuttosto spesso Manfred Winkelhock (RAM), in quanto pilota di casa. Si tratta dell'ultimo gran premio di Formula 1 da lui disputato prima della sua morte, avvenuta solo una settimana dopo in una gara di endurance, stesso destino a cui sarebbe andato incontro il mese dopo anche l'altro pilota di casa, Stefan Bellof.

PS. Segnalo che, con la terza Renault, le vetture totali erano 27 e tutte sono state ammesse alla gara. Pierluigi Martini (Minardi) ha avuto l'onore di partire dalla quattordicesima fila con il 27° tempo.


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