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mercoledì 27 luglio 2022

Da lanciatori di piatti a lanciatori di trofei! // GP Italia 1989

Carissimi lettori, vi sono mancate le nostre vecchie incursioni nel 1989? Non è più un problema, perché oggi vi propongo il recap degli accadimenti monzesi di quella stagione, di cui ho trovato parte della gara con telecronaca italiana, con Mario Poltronieri, Clay Regazzoni, un altro opinionista di cui non ho capito il nome (per questioni di praticità lo definirò "terzo telecronista") e anche un quarto incomodo che farà la sua comparsa in cabina di commento in un momento successivo della telecronaca. Purtroppo non ho trovato la gara completa con telecronaca Rai, ma soltanto i primi due terzi, il resto l'ho dovuta vedere in un highlight con telecronaca britannica, ma nevermind, ci sono comunque parecchi dettagli alquanto interesanti da condividere. Per esempio il fatto che Alain Prost si appresta a passare dalla McLaren alla Ferrari, ma ciò nonostante il terzo telecronista non sembra provare molta ammirazione nei suoi confronti.

La gara inizia con Ayrton Senna in testa davanti alle Ferrari di Gerhard Berger e Nigel Mansell. L'austriaco sembra avere la stessa velocità della McLaren, per il momento, mentre Mansell sembra perdere terreno ma riesce a tenersi dietro Prost. Dietro ci sono le Williams di Thierry Boutsen e Riccardo Patrese con in mezzo a loro la Benetton di Alessandro Nannini, sulla quale è montato il camera-car. Il terzo telecronista, vedendo che i piloti della McLaren sono primo e quarto, inizia fin da subito a criticare Prost perché non è performante tanto quanto il compagno di squadra e perché dovrebbe spingere di più se vuole avere qualche possibilità di vincere il mondiale, perché si può vincere solo guidando come fa il suo compagno di squadra. Il fatto che i due abbiano un approccio molto diverso non viene minimamente considerato, né il fatto che ride bene chi ride ultimo (ciò non vole costituire spoiler anche se costituisce spoiler), l'importante è screditare!

Sembra che il primo ritirato della gara sia Philippe Alliot sulla Lola Larrousse, con grande gioia di chi in caso contrario si sarebbe trovato a doppiarlo, e in telecronaca si discute del fatto che sia un peccato per un team che si pone come obiettivo quello di almeno terminare la gara. La squadra francese farà addirittura doppio DNF, dato che anche Michele Alboreto si ritirerà più avanti nel corso della gara, ma torniamo all'inizio: anche un'altra vettura sembra mancare all'appello ed è la seconda Benetton, quella di Emanuele Pirro. Ezio Zermiani viene sguinzagliato alla sua ricerca, oltre che cercare di scoprire cosa stia accadendo a Mansell che va più piano del previsto, al punto che perfino uno SkArSoN3 come Prost gli si attacca al retrotreno e minaccia di potergli passare davanti. La cosa prima o poi succede, non prima che Prost venga criticato perché non riesce a distanziare Boutsen, proprio roba da SkArSo!!!11!!!1!!! non c'è che dire.

Curiosamente nessuno sembra trovare un collegamento tra tutto ciò e il fatto che Mansell stia finendo per fare da tappo, ma nevermind, ci sono anche altre faccende di cui occuparsi. Una di queste faccende è che Zermiani riesce finalmente a rintracciare Pirro, che conferma di essersi ritirato al primo giro per un guasto alla trasmissione. Zermiani lo invita quindi a recarsi in cabina di commento per fare da quarta voce. Purtroppo non viene fatto un simile invito a Ivan Capelli quando tocca al pilota della Leyton House ritirarsi. Purtroppo per lui, Pirro viene chiamato proprio in tempo per commentare il ritiro del suo compagno di squadra, che pare avesse già dovuto effettuare un sosta ai box. Per effetto dei problemi di Nannini, le Williams di Boutsen e Patrese si trovano quindi a tu per tu in quinta e sesta posizioni. Poltronieri nel frattempo lancia messaggi rassicuranti a Pirro: potrà lasciare la cabina di commento, se lo vorrà, prima della fine della gara.

Purtroppo, mentre da un lato viene specificato che Pirro non è stato rapito e costretto a commentare la gara contro la sua volontà, non sappiamo fino a che punto rimanga, perché come ho già detto ho dovuto passare dalla cronaca italiana a quella inglese. Al momento del passaggio da un video all'altro, Prost, decisamente più veloce di Mansell dopo averlo superato, ha raggiunto Berger e l'ha appena superato, si trova quindi in seconda posizione anche se, è giusto rimarcarlo ancora una volta, a debita distanza da Senna. Murray Walker a questo punto sta affermando che la McLaren ha la doppietta in tasca, ma il motore della vettura di Senna non la pensa così e decide di lasciarlo a piedi di lì a pochi giri. Alla fine la strategia di attesa di Prost ha funzionato e si sta involando verso la vittoria seguito da Berger e da... no, non da Mansell, perché anche la sua gara è finita anzitempo: superato da Boutsen, si è fermato, schivato da Patrese.

Jean Alesi sulla Tyrrell e Martin Brundle sulla Ligier entrano in zona punti grazie ai ritiri di Senna e Mansell, ma l'attenzione della regia non è certo per loro - dimenticavo, a un certo punto in precedenza Poltronieri aveva anche suggerito alla regia (curata dalla Rai) di andare a inquadrare duelli per le posizioni retrostanti, aventi per protagonisti Caffi e Larini in particolare prima del ritiro di quest'ultimo. La regia, comunque, va a inquadrare Prost quando questo va a tagliare il traguardo in prima posizione, vincendo davanti al pubblico ferrarista che già lo considera un Yd0l0. Sul podio, di cui ho trovato il video in italiano, c'è Balestre al quale Poltronieri attribuisce il fatto di indossare "una giacca azzurra" nonostante questo sia vestito di scuro. Poi, dopo gli inni nazionali, che non si sentono neanche nella copertura televisiva (o meglio, c'è una sorta di ronzio confuso) e la consegna dei trofei, ecco che avviene il fattaccio.

Acclamato dal pubblico, Prost decide di lanciare il trofeo al pubblico stesso. Mi auguro che sotto al podio non ci fosse quel tipo di gente che al carnevale si picchia per prendere le caramelle lanciate dai carri, altrimenti capita una strage. Qualcuno si potrebbe chiedere cosa pensi Ron Dennis di tutto ciò e, considerato che i trofei delle vittorie McLaren sono proprietà del team stesso, ne pensa tutto il male possibile, tanto che, un istante prima che si chiuda il collegamento, viene visto mentre stizzito lancia il trofeo costruttori in direzione di Prost. Se nel 1989 esistesse Drive to Survive, non so come potrebbe essere proposto questo episodio, ma in generale non so come potrebbe essere proposto tutto ciò che riguarda Prost, Senna e Ron Dennis. Probabilmente se vedessimo qualcosa del genere, ci verrebbe voglia di lanciare trofei non al pubblico ma in testa ai produttori... Va beh, lasciamo stare e passiamo piuttosto alle questioni stylish irrisolte.

Sappiamo che Prost ha lanciato il trofeo alla folla, ma non sappiamo che fine abbia fatto questo trofeo. Qualcuno deve esserselo portato a casa, per forza di cose. Sembra che non sia mai stato ritrovato, quindi il fortunato tifoso che si è procacciato tale reperto ha deciso di essere romantico e conservare il prezioso cimelio da qualche parte in cantina tenendoselo tutto per sé, piuttosto che lasciarsi andare al materialismo e venderlo all'asta su internet per una cifra che sa molto di big money. Sappiamo solo che in casa McLaren anche questa giornata è terminata buttando benzina sul fuoco e che il mondiale prevede ancora quattro gran premi e che la tensione è alle stelle. Mansell, nel frattempo, in disparte, guarda i Prosenna che si tirano i piatti chiedendosi come potere fare per potere fare almeno da terzo incomodo e dare un segno concreto della propria presenza. Non fa niente, c'è ancora un po' di tempo in vista del successivo gran premio, per schiarirsi le idee. Il gran premio successivo sarà in Portogallo.

2 commenti:

  1. A proposito del trofeo scomparso: Jo Ramirez, che era presente ai fatti, in un’intervista raccontò che la coppa fu letteralmente smembrata dai tifosi sotto il podio, quindi qualcuno portò a casa un manico, qualcuno la base, eccetera. Ecco perché non è stata mai ritrovata. Ad ogni modo, pare che Prost anni dopo ne abbia fatta produrre una riproduzione per rimediare al torto che aveva fatto a Ron Dennis che, come giustamente dice il post, pretendeva che tutti i trofei finissero in bacheca a Woking.

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  2. Sono l'autrice del post e da cellulare e non so perché non mi faccia commentare con il mio account pur essendo loggata, ma va beh commento come anonimo se non posso fare altro.

    Grazie per l'informazione, del trofeo fatto a pezzi dai tifosi che si sono portati a casa delle parti non la sapevo. Dopotutto era abbastanza prevedibile che con quella bolgia sotto non rimanesse intatto.

    Grazie anche per le info sulla riproduzione del trofeo "restituita" a Ron Dennis e alla McLaren, forse ne avevo sentito parlare, ma ho un ricordo solo vago in proposito.

    Mi ha fatto piacere il tuo commento, ti auguro una buona giornata.

    Milly

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