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venerdì 29 aprile 2022

Gli angusti e tortuosi rewatch ai tempi della Royal Couple // GP Montecarlo 1989 e 1990

Mi piace fondere le cose e trovare nessi là dove di base non ce ne sono, quindi perché non approfittare dell'eprix di Montecarlo imminente per parlare di eventi accaduti sullo stesso circuito qualche decennio fa? Per di più ho intenzione di proporre per oggi un doppio "episodio", con ben due edizioni del GP di Montecarlo, entrambe in piena epoca degli scontri tra i due membri della Royal Couple. Fino a questo momento Alain Prost ha vinto ben quattro edizioni dell'evento monegasco, mentre Ayrton Senna vi ha ottenuto una vittoria nel 1987 sulla Lotus gialla sponsorizzata Camel. Come sia andata nel 1988 già lo sapete, quindi passiamo oltre, parlando delle edizioni 1989 e 1990. Quella del 1990 peraltro ha avuto come contorno una gara di Formula 3 nella quale Ellen Lohr ha chiuso in seconda posizione.

GP MONTECARLO 1989 - è il terzo della stagione e il gran premio antecedente è quello di Imola, in cui i Prosenna sono arrivati a un punto di non ritorno dopo la faccenda del sorpasso al restart. Sembra che Ron Dennis abbia cercato di fare da mediatore tra i due, riuscendoci bene tanto quanto nel 2007 con Fernando Alonso e Lewis Hamilton. R.I.P. interi servizi di piatti lanciati, ora insegnate agli angeli a non litigare tra compagni di squadra.
Le varie fonti raccontano varianti di come siano andate le cose, la versione più accreditata sembra che un riluttante Senna sia stato convinto da Dennis a scusarsi per l'accaduto, mentre al contempo Prost rilasciava un'intervista in cui criticava duramente il suo compagno di squadra, cosa che ha ulteriormente incrementato le tensioni tra di loro e all'interno della squadra. In questo bel clima disteso, i due si procacciano la prima fila per le strade di Montecarlo.

Senna scatta dalla pole, Prost gli sta incollato negli scarichi nella prima parte di gara, ma poi, in seguito a una serie di episodi ben precisi, la distanza tra i due aumenta in maniera considerevole. Tutti questi episodi hanno un punto in comune, ovvero i doppiati che in perfetto clima 80s sembrano avere il desiderio di sfidare la sorte, di dimostrare che i doppiati possono fregarsene ampiamente di chi li sta doppiando ma portare comunque a casa il setto nasale intatto.
All'inizio è René Arnoux, che al volante di una Ligier decide che può permettersi di stare sulla strada dell'ex compagno di squadra Prost, con il quale aveva avuto in passato diverse tensioni quando erano entrambi in Renault, nonostante la loro gara di solito consistesse nel partire davanti e poi ritirarsi per un guasto al motore, in numerosi casi entrambi, se erano fortunati solo uno di loro.

Poi incontra due piloti da doppiare, che non sono nello stesso giro, ma a seguito di quello che accade tra di loro perde ulteriormente terreno perché si ritrova la pista parzialmente ostruita. Andrea De Cesaris, su Dallara, si vede cozzare addosso un pilota doppiato anche per lui. Al volante di una Lotus, non si tratta di un Eliseo Salazar qualsiasi, bensì di Nelson Piquet!
Piquet si ritira, De Cesaris prima gesticola furiosamente e poi si dirige ai box. Cosa dire, a Piquet va di lusso, considerato che stando alle cronache del sito statsf1 De Cesaris non pare proprio tranquillo e una volta nel 1983 dopo un presunto rallentamento in una sessione subito da Riccardo Patrese è corso al box della Brabham a esprimergli il proprio disappunto tirandogli un pugno sul casco mentre Patrese non era neanche sceso dalla monoposto.

Il terzo episodio controverso avviene nuovamente per opera di Arnoux che, venendo nuovamente doppiato da Prost più avanti nel corso della gara, ostruisce ancora una volta il pilota della McLaren, forse pensando che le bandiere blu servano ad accogliere festosamente il passaggio della sua monoposto dello stesso colore.
Va a finire che arriva comunque al traguardo in seconda posizione, ma ben lontano da Senna. In terza posizione si sono succeduti Thierry Boutsen, Nigel Mansell e Martin Brundle, con il ferrarista poi ritirato e i piloti di Williams e Brabham invece autori di pitstop, ma quello definitivo è Stefano Modena su Brabham.
Seguono Alex Caffi su Dallara e Michele Alboreto su Tyrrell, con Brundle che porta a casa almeno un punto. Eddie Cheever, Alessandro Nannini, Jonathan Palmer e Thierry Boutsen completano la top-ten in una gara con quindici vetture al traguardo.

GP MONTECARLO 1990 - un anno è passato e i rapporti tra i Prosenna non sono migliorati, anzi oserei dire che sono peggiorati. È molto migliore lo status dei servizi di piatti di casa McLaren, visto l'arrivo di Gerhard Berger dopo uno switch con Prost che adesso sta in Ferrari al fianco dei baffi di Nigel Mansell.
Team diversi ma stesse posizioni in griglia, Senna in pole e Prost accanto a lui. Si parte ed eccoli 1/2 seguiti da una Tyrrell e dalla McLaren di Berger. E quella Tyrrell, che Berger mette nel mirino, la guida Jean Alesi! Alesi da parte sua, ha nel mirino Prost e lo passa anche, proprio mentre dietro di loro Berger decide di toppare una frenata. Finisce addosso a Prost e si genera un notevole ingorgo, che fa passare in secondo piano un principio di incendio sulla Leyton House di Ivan Capelli. La gara viene redflaggata al primo giro: restart da distanza originaria.

Berger e Prost corrono letteralmente ai box per ripartire con le vetture di riserva. Il muletto della McLaren è preparato a misura di Senna, in qualità di prima guida. Quello della Ferrari è preparato con le misure di Mansell, perché... non so il perché, ma siccome a pensare male ci si azzecca, forse perché se tra Prost e Mansell uno sfascia la macchina, è più probabile che si tratti di Mansell.
Si riparte, stavolta in tranquillità, con Senna che scappa e Prost che fa da tappo ad Alesi e Berger. Le posizioni resteranno invariate fino verso metà gara con il ritiro di Prost ai box per problemi tecnici. Risalgono quindi le Williams di Patrese e Boutsen e la Benetton di Piquet. Mansell, che in precedenza ha rotto l'ala anteriore cozzando contro Boutsen e ha effettuato una sosta, intanto rimonta, ma la sua gara finirà per un guasto al motore, con nessuna Ferrari al traguardo.

Prima che accada ciò, Piquet invece di riscattarsi dai fatti del 1989 finisce in testacoda nel bel mezzo della pista e in seguito una sorte analoga capita anche a Derek Warwick, che si trova sulla Lotus così come Piquet la stagione precedente. Tentando di rimettersi nel giusto senso di marcia, cosa che non gli riesce, Warwick rischia anche di cozzare contro Senna.
Ormai ci sono poche vetture in pista, Boutsen quarto, Caffi quinto sulla Arrows, a lottare per il sesto e ultimo posto Gregor Foitek sulla Onyx ed Eric Bernard sulla Lola Larrousse. Chiudono la gara in sei: il sesto è Bernard, che sperona Foitek! Senna frattanto rallenta per un possibile problema al motore, vedendo Alesi e Berger (in coppia fin da inizio gara) avvicinarsi. Riesce comunque a conservare il margine sufficiente e vince per la terza volta a Montecarlo, mentre Alesi dopo l'exploit di Phoenix si conferma una giovane star da tenere d'occhio.

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Milly Sunshine