A partire dalla pole è il compagno di squadra di Patrese, Nelson Piquet, che parte bene - con probabile gioia dei telecronisti di Rede Globo che ci sono al commento nella versione reperita su Youtube - diversamente dal pilota che gli sta accanto, Patrick Tambay, che sembra sotto gli effetti del Canberra Milk (se siete dei niubbi che non ne hanno mai sentito parlare, vi rivelo che si tratta di un riferimento a Mark Webber, ma vi invito a *non* guardare quello spot). Si accordano quindi le Renault di Eddie Cheever (Ed Shiver secondo il telecronista) e Alain Prost, la Brabham di Patrese e proprio l'Alfa Romeo di De Cesaris, che però non dura più di tanto. Quando si ritira è anche troppo tardi per andare come quarto giocatore al torneo di briscola: i non qualificati Piercarlo Ghinzani (Osella), Johnny Cecotto (Theodore) e Kenny Acherson (RAM) sono sicuramente già stati raggiunti dal primo ritirato, Jean-Pierre Jarier, pilota della Ligier. Nel primo terzo di gara usciranno di scena per problemi tecnici anche Elio De Angelis (Lotus), Danny Sullivan (Tyrrell) e Niki Lauda (McLaren): quest'ultimo in precedenza è inquadrato con qualcosa di svolazzante che gli esce dall'abitacolo mentre lotta con la Spirit di Stefan Johansson, il Brendon Hartley degli anni '80. Poco dopo il ritiro di Lauda è la volta di Nigel Mansell, il pilota Lotus finisce in testacoda da solo durante un duello con Derek Warwick.
Giusto, veniamo al capitolo attention seaker. Nella prima fase di gara Piquet è leader stabile mentre il resto della top-5 è protagonista di duelli e sorpassi che portano Prost secondo davanti alla Ferrari di René Arnoux. Dietro di loro ci sono Patrese e Cheever in lotta. L'americano di Roma in un primo momento supera Patrese, poi però più tardi sarà costretto al ritiro per noie meccaniche e scendendo dalla vettura farà sfoggio di una tuta rossa che non c'entra un fico secco con la Renault gialla, perché sono gli anni '80 quindi va bene così. Prima del ritiro di Cheever, sesto c'è Warwick, appunto, che occupa la zona punti a caso a bordo di una... guess what? Esatto, di una Toleman. I telecronisti brasiliani sono anche tutti contenti, perché "quella è la macchina che Ayrton Senna guiderà nel 1984". Warwick who, Senna vero attention seaker anche prima di arrivare in Formula 1. È stato nominato per ben tre volte, e non è che la gara non sia stata ricca di eventi. Un po' oltre la sua metà abbiamo anche avuto un duello tra i Proquet per la posizione non con dei sorpassihhhh che rendono la gara interessante, ma anzi finito abbastanza male. Prost - che come il compagno di squadra Cheever porta una tuta di un colore a caso, ma la sua è blu - affianca Piquet, poi perde la macchina e lo centra, buttandolo fuori.
Stando agli appassionati di gossip vintage, sembra che questo sia un momento difficile della carriera di Prost e che proprio nel fine settimana del gran premio d'Olanda - così dicono i gossippari - si sarebbe trovato in atteggiamenti molto intimi con la moglie del suo team principal e sarebbe stato colto sul fatto dal team principal stesso. Parlando di questioni agonistiche, la sua gara prosegue per mezzo giro, poi rompe una sospensione e va a sbattere rovinosamente contro un muro. Piquet non sembra avere preso male l'incidente: il naso di Prost è salvo, sempre ammesso che ci sia qualcosa da salvare! Curiosità: qualche sera fa stavo cercando un video di un incidente di Arnoux avvenuto in Olanda in una precedente edizione e in quella precedente edizione ho scoperto tramite il video un sorpasso di Piquet su Prost fatto mentre avevano appena doppiato una vettura gialla. Era la ATS di Salazar, quindi esiste un doppiaggio di Piquet su Salazar andato a buon fine. Adesso però siamo nel 1983, molte vetture si fermano ai box per un cambio gomme, e a buon fine sta andando non si sa come la gara di Tambay che, come tutti i very fighy, guida la Ferrari numero 27. È terzo, dietro a Patrese, quindi se Patrese dovesse avere un problema sicuramente la gente che a Imola guarda la gara in TV si metterebbe a esultare.
Arnoux conduce la gara in testa fino alla fine con un margine molto elevato, mentre a pochi giri dal termine tutta la cittadinanza imolese ha molto di cui essere lieta: Patrese rallenta, Tambay lo supera e la Ferrari si invola additittura verso una doppietta totalmente random. Abbiamo nel frattempo perso per strada numerosi piloti: le Williams di Jacques Laffite e Keke Rosberg, la Arrows di Thierry Boutsen e l'Osella di Corrado Fabi per problemi tecnici e la Toleman di Bruno Giacomelli per un testacoda. L'aspirante attention seaker Warwick giunge quarto dietro a John Watson che sfoggia una tuta blu che non c'entra nulla con la Mclaren, mentre completano la zona punti Mauro Baldi (Alfa Romeo) e Michele Alboreto (Tyrrell). Il già citato Johansson chiude settimo precedendo la Arrows di Marc Surer, la Brabham di Patrese che giunge attardato al traguardo, la Ligier di Raul Boesel e, doppiato di vari giri, Roberto Guerrero su Toleman viene classificato alle spalle di Fabi ultimo dei ritirati. La giornata finisce così, con le due rosse davanti a tutti e sul podio Balestre che si gira a guardare malissimo gli Arnbay in quanto questi stanno facendo casino, ridendo sguaiatamente e trafficando con i cappelli che hanno in mano durante gli inni nazionali. Mancano tre gare alla fine del mondiale, Monza, Brands Hatch e grazie al cielo Kyalami invece di Caesars Palace e Prost precede in classifica Arnoux, Piquet e Tambay. Il mondiale lo vincerà Piquet, ma questa è un'altra storia.
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Milly Sunshine