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sabato 18 dicembre 2021

La "vendetta" della Toleman a Brands Hatch: GP Gran Bretagna 1984

Benvenuti nel 1984: Big Attention Seeker is watching you! ...E immagino possiate tranquillamente immaginare a chi mi riferisco. Oggi parliamo del Gran Premio di Gran Bretagna disputato a Brands Hatch, decimo evento della stagione, che ha segnato il ritorno in Europa dopo gli eventi di Detroit e Dallas di cui vi ho raccontato un po' di tempo fa. Il leader della classifica alla vigilia del gran premio è Alain Prost, che ha dieci punti e mezzo di vantaggio sul compagno di squadra Niki Lauda. I due piloti della McLaren, tuttavia, devono accontentarsi di guardare il posteriore della Brabham di Nelson Piquet che scatta dalla pole e mantiene la prima posizione. Dietro i primi tre ci sono Elio De Angelis (Lotus), Derek Warwick (Renault) e Keke Rosberg (Williams), ma vi anticipo che la gara di quest'ultimo durerà poco e dopo poche tornate rientrerà ai box costretto al ritiro.

Il weekend non è partito nel migliore dei modi: il pilota della Toleman Johnny Cecotto ha avuto un serio incidente in una delle sessioni del venerdì, riportando fratture alle gambe. Le cose non sembrano andare molto tranquillamente neanche la domenica: c'è un gran botto nelle retrovie subito al primo giro. Varie vetture si trovano in un mucchio e succede il fattaccio, Philippe Alliot (RAM) colpisce Stefan Johansson (sostituto alla Tyrrell di Martin Brundle, rimasto infortunato nel precedente evento) e poi anche Eddie Cheever (Alfa Romeo). Jo Gartner (Osella) per non travolgere nessuno finisce per schiantarsi malamente contro le barriere. Nessuno si fa male, ma i commissari hanno il loro da fare per intervenire a ripulire il caos, dato che da una delle vetture si alza anche un principio di incendio.

Frattanto tutto procede regolarmente, perché i piloti sono very uominy e non servono safety car e interruzioni, con le McLaren ancora all'inseguimento della Brabham. Derek Warwick strappa il quarto posto a Elio De Angelis e Ayrton Senna, sull'unica Toleman in gara, nei giri successivi si appropria della sesta piazza superando un paio di vetture. Tutto procede regolarmente, anche se con altri due ritirati: Manfred Winkelhock (ATS) finisce in testacoda, Teo Fabi (Brabham) abbandona per noie meccaniche. Il momento clou, comunque, arriva dopo undici giri, su un totale di settantacinque. Le McLaren hanno appena passato Piquet per le prime due posizioni quando sulla RAM di Jonathan Palmer c'è un guasto che lo fa finire a sbattere violentemente contro le barriere. Ne esce indenne, ma non si può dire lo stesso per le barriere.

Anche la nostra comprensione della gara subisce un duro colpo: viene esposta bandiera rossa e la gara sarà suddivisa in due manche con risultato dato da tempi aggregati. La griglia di partenza sarà quella del giro antecedente all'interruzione quindi al giorno d'oggi possiamo anche triggerare qualche bimbominchia, il che non guasta: a partire dalla prima casella della griglia sarà Nelson Piquet, tornato leader in modo random per effetto del regolamento! Si riparte dopo quasi un'ora: la barriera viene effettivamente riparata, perché siamo a Brands Hatch nel 1984 e non a Jeddah bel 2021 dove la bandiera rossa viene data alla ca**o e le barriere non vengono sostituite. Quindi dopo un'ora si riparte e Piquet è in testa alla gara davanti a Prost e a Lauda. Anzi no, Prost lo supera, passa in testa ed è lui davanti a Piquet e a Lauda.

Per essere una gara con tempi aggregati non è nemmeno di difficile comprensione, i primi tre erano molto vicini al momento dell'interruzione e ai sorpassi in pista quasi coincide il momento in cui l'uno strappa la posizione all'altro. Dicevo, Prost lo fa subito, mentre Lauda dovrà attendere un po'. Stiamo andando verso metà gara e altre vetture si sono ritirate: guasti per Jacques Laffite (Williams), Thierry Boutsen (Arrows), Nigel Mansell (Lotus), più tardi anche François Hesnaut (Ligier). Questi, però, non sono protagonisti, il colpo di scena è la rottura del motore(?) sulla vettura di Prost, con Lauda che eredita così la prima posizione. Andrà in seguito a vincere, rimontando in classifica e portandosi a un punto e mezzo di distacco da Prost. Con il ritiro del francese, Piquet risale secondo e Warwick terzo.

La lotta per il quarto posto è tra De Angelis e Senna, futuri compagni di squadra e futuri best friends foreve-... ah, no. Per la questione dei tempi aggregati, se Senna superasse De Angelis dovrebbe poi recuperare quasi cinque secondi (il vantaggio di Elio nei suoi confronti al momento della bandiera rossa) per stargli davanti nella classifica effettiva e al momento il pilota della Lotus mantiene la posizione. Però Senna è un attention seeker e non lo molla, anche se sulla Toleman non c'è più lo sponsor Candy da mostrare in mondovisione. Rimane per il momento quinto mentre al sesto posto c'è Patrick Tambay su Renault, che andando verso la conclusione della gara il primo dei doppiati. I doppiati sono spesso in lotta tra di loro e questo fa sì che intralcino un po' più del dovuto. Senna frattanto supera De Angelis che ha le gomme ormai logore.

Più o meno nello stesso momento Piquet, che aveva seguito Lauda da vicino, ha problemi e prosegue rallentando. Warwick passa secondo e stavolta ci rimane non come nel 1982 costretto al ritiro sulla Toleman. Senna e De Angelis superano Piquet ed è Senna a conquistare il podio, con De Angelis relegato al quarto posto. Piquet continua a perdere posizioni mentre a un giro dalla fine Tambay è costretto al ritiro. Piquet e Tambay saranno classificati settimo e ottavo, un buon sacrificio in nome della kausahhhh ferraristahhhh: il quinto e il sesto posto vanno a Michele Alboreto e René Arnoux. Nono e decimo sono Piercarlo Ghinzani (Osella) e Andrea De Cesaris (Ligier), che precedono Stefan Bellof (Tyrrell - che poi sarà squalificato), Marc Surer (Arrows), Riccardo Patrese (Alfa) ritirato a qualche giro dal termine, infine Huub Rottengatter (Spirit) doppiato di parecchi giri.


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Milly Sunshine