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venerdì 15 aprile 2016

Riflessioni mattutine terminate in serata sul diluvio nelle praterie australiane e sul relativo festival del testacoda

Gran Premio d'Australia 1989

Sul passato della Formula 1 ci sono verità inconfutabili: ad esempio, c'è stato un tempo in cui durante le gare poteva diluviare senza che ciò avesse la benché minima influenza sul risultato e senza che ciò provocasse intoppi di qualche genere.
Per questa ragione ho deciso di dare spazio a momenti in cui nessuno ha avuto problemi sotto il diluvio universale e ciò si riassume in due momenti separati della storia della Formula 1: il Gran Premio d'Australia del 1989 (ultimo della stagione) e soprattutto quello del 1991, in cui la Formula 1 stava già precipitando verso i tempi bui odierni senza che nessuno potesse fare niente per impedire un fatto così grave.

Concentriamoci sul 1989 e sulla versione che ho trovato sul Tubo, con telecronaca di Globo, come sempre, e con la grafica in giapponese, anche se non mi spiego il perché (però una parte del video è presumibilmente in giapponese, quindi suppongo che la telecronaca brasiliana fosse incompleta e che colui che l'ha pubblicato abbia fatto un mashup).
Non avevo mai visto questa gara prima d'ora e non ero al corrente del fatto che ci fosse stata una prima partenza successivamente redflaggata perché nel corso del primo giro c'era stato un testacoda a ogni battito di ciglia.
Cosa, cosa, cosa?!?!?! testacoda e incidenti per via della presenza di acqua?? COMPLOTTOOOOOOOHHHHHHH! Secondo me la gara trovata su youtube è un video falsato allo scopo di farci credere che ciò che succede al giorno d'oggi succedesse anche nei gloriosi giorni di gloria (espressione pessima: gloriosi giorni di gloria... ma va beh, è sempre meglio che parlare dei "tempi di Fangio, Lauda, Senna e Schumacher") in cui tutto procedeva per il meglio qualunque fosse il diluvio. La cosa più pittoresca della prima partenza è che le Ligier sono crashate l'una contro l'altra.

Quando la gara è ripartita, per la legge dei grandi numeri e delle vetture di riserva, erano praticamente tutti in griglia, a parte Prost che aveva optato per rimanere ai box a giocare a briscola e a parte Larini che, non riuscendo a giungere sulla propria casella in griglia di partenza dopo il formation lap, è stato spinto da parte per non dover ripetere la procedura di partenza (che ingiustizia, però...) ed è stato mandato a giocare a briscola. L'avere fatto sì che Larini si ritirasse e non prendesse parte a una gara che avrebbe sicuramente dominato è un complotto contro il glorioso team di cui faceva parte, non possiamo negarlo. u.u #OsellaForTheWin.
Poi la gara è finalmente partita (insomma, c'è stato il restart) e... OH MY HOLY MINARDI! C'era Martini secondo! *___________* Ciò meritava una lunga serie di saltelli da cheerleader e un attacco di fangherlismo allo stato acuto. Poi sì, va beh, Martini prendeva vari secondi al giro da Senna che era davanti, ma non mi aspettavo che una Minardi reggesse il confronto con una McLaren. Tra parentesi, Martini era in quel momento secondo perché Prost era ai box a giocare a briscola, senza che fossero capitati ulteriori cataclismi, il che significa che MARTINI SI ERA QUALIFICATO TERZOOOOOOHHHHHHH! Okay, ora ho trovato una ragione per cui non avere mai visto questo gran premio fino ad ora è indiscutibilmente rispettoso. E comunque la Minardi spacca!!1111!!111!!1 Mi auguro che arrivi un momento in cui potrà fare il salto di qualità e spaccare il cu*o alla McLaren una volta per tutte. Oh... in realtà la Toro Rosso è già da un bel po' che spacca il cu*o alla McLaren e, sfortunatamente per la McLaren, anche almeno un'altra mezza dozzina di team, ma questi sono semplici dettagli. Andiamo avanti.
Il momento di gloria di Martini è durato pochi giri. Non saprei dire con esattezza quanti perché in linea teorica i giri duravano molto a lungo, visto che si alzavano scie d'acqua che se le avessero viste i complottisti avrebbero pensato che al posto delle vetture ci fossero in pista delle astronavi aliene. Dopo un po' è stato superato da entrambe le Williams, ovverosia da Boutsen e Patrese che si sono ritrovati entrambi in zona podio.
Sono accaduti altri fatti interessanti in un secondo momento, per esempio Arnoux e Cheever che si sono presi a sportellate e poi Arnoux che finiva in testacoda. Ci sono stati anche altri testacoda, tra cui quello di una vettura gialla con lo sponsor della Camel che era indubbiamente una Lotus, tra cui De Cesaris e Caffi che sono stati inquadrati mentre finivano ritirati a causa dei loro testacoda, sia una mezza dozzina di altre vetture senza nome che magari avevano la fortuna di ritrovare la via giusta senza andare a sbattere da nessuna parte. E per "ritrovare la via giusta" intendo dire che avevano bisogno di utilizzare l'intuito per capire da che parte dovevano andare.
Parlando di cose serie (che poi, serie???!!!! interrogarsi su dove fosse Nakajima non è una cosa molto più seria?) Senna ha avuto problemi di intuito, centrando Brundle, perdendo una ruota e arrivando ai box sulle altre tre. Anche Piquet ha avuto problemi di intuito centrando in pieno Ghinzani, con le vetture che erano messe abbastanza male. Comunque tutto è proceduto nel migliore dei modi: dato che già non ci si vedeva un tubo e serviva l'intuito per andare avanti, tanto valeva lasciare anche qualunque vettura incidentata lì dov'era... non era così grave, no? Non come al giorno d'oggi in cui le gare sono falsate dalle safety car...
...
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...wait, wait, wait, testacoda di Mansell(?) sulla Ferrari e conseguente ritiro: questa è la prova che le gare erano falsate anche nel 1987.
Non rimane, quindi, che occuparsi di cose di minore rilievo, come andare a cercare di capire chi ci fosse in zona punti virtuale: dunque, Boutsen, Nannini, Patrese e Nakajima gli unici quattro rimasti a pieni giri. *NAKAJIMA FOR THE WIN! NAKAJIMA FOR THE WIN! NAKAJIMAHHHHH FOR THE WINHHHHHHH!* Poi c'erano Martini e Cheever doppiati, ma Cheever è andato in testacoda e Martini è stato superato da Pirro, il che potrebbe soddisfarmi per l'"effetto Benetton" ma che in realtà non mi soddisfa perché il Minardi Boy meritava maggiore spessore. *MARTINI FOR THE WIN! MARTINI FOR THE WIN! MARTINI FOR THE WIN!* Tra parentesi, sarebbe stato estremamente pittoresco vedere sia Nakajima sia Martini sul podio, ma... no, naturalmente non è successo, il che significa che tra passato e presente ci sono più punti di contatto rispetto a quanto pensiamo: per caso al giorno d'oggi finiscono sul podio piloti giapponesi o piloti di piccoli team? No, come si voleva dimostrare.

Dubbio esistenziale numero 1: Nakajima ha recuperato posizioni?
No.
Dubbio esistenziale numero 2: le condizioni meteo sono cambiate?
Non particolarmente.
Dubbio esistenziale numero 3: le vetture incidentate parcheggiate qua e là sono state rimosse?
Prego, cosa significa "rimuovere"?
In particolare, c'era una vettura azzurra da me identificata, forse erroneamente, come una Ligier che se ne stava lì in mezzo alle scatole da un'oretta buona.
Dubbio esistenziale numero 4: le Williams hanno mantenuto la prima e la seconda posizione?
Confesso che mi sono persa la ragione per cui è accaduto, ma ad un tratto mi sono ritrovata Patrese terzo. Aveva fatto un pit-stop? Può darsi. Intanto Nakajima stava recuperando su di lui. *EPIC WIN!*
Chiariamo, qualora Patrese leggesse il mio blog in incognito: non ho nulla contro di lui e, anzi, inviterei volentieri quei ferraristi che gli fischiavano contro per essere stato in testa a un gran premio sul suolo italiano, a sperimentare un uso improprio dei peperoncini messicani. Non solo non ho niente contro di lui, ma mi ha sempre ispirato simpatia. La mia soddisfazine per l'avvicinarsi di Nakajima dipende solo ed esclusivamente dal fatto che tendo a simpatizzare maggiormente per i "piloti pittoreschi"... insomma, quelli che generalmente vengono considerati piloti che non hanno concluso nulla... e Nakajima forse ha proprio questa reputazione...

Per concludere, Nakajima non ha visto il podio neanche col binocolo e ha dovuto accontentarsi della quarta posizione dietro a Boutsen, Nannini e Patrese, ma ha fatto registrare il giro più veloce e, sì, ha concluso la gara (che si è conclusa al concludersi delle due ore) a pieni giri. *DOUBLE EPIC WIN* *festeggia agitando la katana.*
Hanno chiuso la zona punti Pirro e Martini e ciò significa che quattro piloti italiani su sei hanno chiuso a punti.
Per il resto, dopo essermi resa conto che il giro più veloce di Nakajima era la ragione per cui avrei dovuto guardare questo gran premio molto tempo fa, mi rendo conto dei miei limiti e continuo a farmi una cultura motoristica.
Due anni dopo, ad Adelaide, c'è stata un'altra esibizione di ballo...

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