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martedì 5 aprile 2022

La dura legge della sovrapposizione // GP Olanda 1982

L'argomento SoVrApPoSiZiOn3 a cui siamo stati sottoposti qualche anno fa in occasione della 24 Ore di Le Mans che si sovrapponeva al GP dell'Azerbaijan che ai tempi si chiamava GP d'Europa, pare non essere una novità assoluta della nostra epoca, dato che c'è stato addirittura un periodo in cui i gran premi venivano programmati per evitare la SoVrApPoSiZiOn3 con altri sport. Gli appassionati di calcio potrebbero non apprezzare molto in questo periodo storico il fatto che io ricordi loro l'esistenza dei mondiali di calcio, per giunta un mondiale di calcio a cui l'Italia non ha solo partecipato, anche se comunque anche quella sarebbe pur sempre una soddisfazione, come quello del 1982. Perché apparentemente il calendario 1982 è stato stilato con una pausa estiva piuttosto lunga tra il Canada (evento antecedente a quello che sto per narrare) e la Gran Bretagna che coincidesse con il periodo più caldo dei mondiali di calcio.

Poi c'è stato un intoppo, ovvero la cancellazione del GP d'Argentina che doveva svolgersi indicativamente nel periodo invernale, come seconda gara del campionato, e la necessità di riprogrammare un ulteriore gran premio in calendario, scegliendolo tra i gran premi europei depennati per questioni economiche. Le opzioni erano Spagna e Olanda assenti dal calendario e la scelta è andata su Zandvoort. L'evento è stato programmato e piazzato in calendario a inizio luglio, pieno periodo dei mondiali di calcio e, per evitare SoVrApPoSiZiOnY, la gara invece che domenica alle due del pomeriggio si è svolta di sabato verso mezzogiorno. Quindi in teoria essendo sabato anziché domenica, la gente degli anni '80 ha potuto tranquillamente disertarne la visione per andare ai supermercati in cui vige ancora la chiusura domenicale. Ad ogni modo dovrebbe trattarsi dell'ultima gara *europea* (in Sudafrica si correva regolarmente di sabato) che non si è svolta di domenica.

Piccola curiosità, molto retroscena in realtà: Mansell è assente da questo gran premio, essendosi fratturato un polso nell'evento precedente in Canada e viene rimpiazzato alla Lotus dal debuttante Moreno. Il destino del giovane brasiliano potrebbe essere quello di qualificarsi al volante di una vettura nera, ma niente da fare, rimane fuori dai primi ventisei e per qualificarsi per una gara al volante di una vettura nera dovrà attendere di farlo a bordo dell'Andrea Moda! Quella di Zandvoort rimane una sua partecipazione one-off, sembra che torni a gareggiare nei campionati minori dai quali è venuto, ritornando solo diversi anni più tardi, sempre al volante di scuderie molto meno altolocate della Lotus, ma sempre molto pittoresche, perché non credo ci sia un duo più affiatato di Moreno e dei team pittoreschi. Ad ogni modo, passiamo oltre: a partire dalla pole è Arnoux, destinato come sempre alla sofferenza.

Tutto inizia in modo molto regolare, con le Renault in prima fila e nella fila successiva le Brabham e le Ferrari in ordine sparso. Continua in modo piuttosto regolare, perché Arnoux perde la posizione in un nanosecondo e va in testa Prost. Le Renault sono 1/2 ma sembra che non abbiano il passo delle vetture che sopraggiungono dietro di loro e infatti Arnoux non è che duri molto in seconda posizione, venendo superato prima da Pironi e poi da Piquet. A proposito di Piquet, quest'ultimo aveva perso posizioni al via, ma sembra essersi ripreso like a boss lasciandosi dietro Tambay e Lauda, mentre la regia riesce a perdersi buona parte dei sorpassi per avere staccato l'inquadratura un attimo prima che avvenissero. Miracolosamente le telecamere sono lì sia nel momento in cui Pironi supera Prost portandosi in testa sia in quello in cui Piquet strappa la terza posizione ad Arnoux. La Renault inizia quindi a faticare, ma il peggio deve ancora venire.


Siamo neanche a un terzo di gara quando sulla vettura di Arnoux, che si trova in quarta posizione, si stacca di botto una ruota. In un clima che fa tanto Formula 1 dei very uominy la ruota vola pericolosamente verso una barriera dietro alla quale è stipato il verohhhh pubblicohhhh. Anche Arnoux si schianta sulla barriera stessa, venendo tirato fuori dalla macchina dai soccorritori sopraggiunti sul posto. È il suo giorno fortunato, quindi non ha riportato nessuna frattura. Nel frattempo il suo compagno di squadra Prost è ancora secondo, ma ha Piquet sempre più attaccato al posteriore, sull'unica Brabham che si trova in una posizione rispettabile: Patrese sembra infatti avere avuto problemi al primo giro ed è precipitato sul fondo delle retrovie. Piquet risale in seguito in seconda posizione, mentre Prost non resta terzo molto a lungo: si ritira per un guasto al motore andando a parcheggiare ai box.

Con il suo ritiro risale in terza posizione Rosberg, sulla prima delle vetture a motore aspirato. Si trova davanti a Tambay nonostante questo disponga di motore turbo... oppure proprio perché questo dispone di motore turbo e per la legge dei grandi numeri le vetture turbo qualche problema ce lo devono avere, soprattutto. Il resto della gara prosegue in modo tranquillo e abbastanza soporifero, con il podio che è ormai già ben definito (nel senso che i primi tre sono Pironi, Piquet e Rosberg, non che durante lo svolgimento della gara ci siano garanzie sul fatto che nessuno di loro avrà problemi) anche se nei giri finali Rosberg si avvicina parecchio a Piquet. A questo punto della gara aggiungo che Tambay non è più quarto già da un po', superato prima da Lauda, poi da Daly e Alboreto che sono in lotta tra di loro. Aggiungerei anche che la lotta tra Alboreto e Daly è esattamente quello che da un po' di spessore alla gara che si stava appiattendo.

Mancano un paio di giri alla fine, infatti, quando Alboreto si porta davanti a Daly, ma lo vediamo poi andare in giro per prati, sembra dopo un contatto con Daly stesso. Lauda chiude quarto, Daly arriva quinto, mentre Alboreto perde proprio nel finale la sesta piazza a vantaggio di Baldi, niente punti quindi per il pilota della Tyrrell. Un numero di vetture superiore alla media vede la bandiera a scacchi (ben quindici) e nessuna di queste è la Theodore di Lammers. Il pilota di casa porta curiosamente il numero 33, però non ci sono individui vestiti di arancione che si atteggiano a ultrà sulle tribune, segno evidente che i tempi sono cambiati. O molto più semplicemente che gli olandesi, come i fan di tutte le altre nazionalità, sembrano provare un interesse spasmodico non per i loro connazionali in generale, ma per quei loro connazionali che si trovano nelle posizioni che contano della classifica, quindi Lammers who.

Mentre i vari Lammers di turno vengono trattati come se fossero dei qualsiasi Winkelhock a bordo della ATS, ci sta sfuggendo Watson: il pilota della McLaren, leader della classifica piloti, ha chiuso solo nono, ma viene intervistato da Murray Walker in persona dopo la gara. Mi piace la filosofia di Watson, che si dilunga a parlare di come di come le vetture motorizzate turbo vadano troppo forte e questo per forza di cose abbia condizionato il suo risultato, un po' come se la maggior parte delle vetture arrivate davanti a lui non avessero motore aspirato. Si dice comunque molto fiducioso per Brands Hatch, dove si svolgerà il gran premio successivo, sostenendo che la spinta del pubblico lo condurrà verso la vittoria. Curiosamente si ritirerà al secondo giro, finendo in testacoda per evitare un incidente tra varie vetture, quindi direi di proclamarlo vincitore del torneo di auto-gufate a cui la Formula 1 fa da contorno.

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Milly Sunshine