giovedì 20 luglio 2017

Questione di bellezza e di serietà: parte seconda

Questo post, in teoria, non avrebbe nemmeno dovuto esistere. Se esiste è perché è strettamente correlato con quanto ho scritto ieri e perché la faccenda ha avuto degli sviluppi che mi hanno lasciato abbastanza perplessa.
Giusto perché ripetersi non fa mai male, ci terrei a precisare che:

> io stessa sono stata molto perplessa, in passato, a proposito di cupolini e simili dispositivi, ma esiste un dato di fatto, ovvero che certi incidenti mortali, non accaduti in F1 ma in altre serie, avrebbero potuto essere evitati grazie a cupolini o quant'altro;
> alla luce di quanto sopra e del fatto che, secondo me cercare di incrementare la sicurezza è sempre meglio che evitare di incrementarla, non sono contraria all'introduzione di dispositivi tipo cupolini, halo, shield, ecc...;
> anche da un punto di vista materialista e "commerciale", al giorno d'oggi, dopo tutto il parlare che si è fatto dell'halo, dello shield e dopo tutti i test, al giorno d'oggi la pubblicità negativa che la F1 potrebbe ricevere qualora dovesse accadere, nel futuro, un incidente mortale che sarebbe stato verosimilmente evitato grazie all'halo o a un cupolino, potrebbe essere un dettaglio da non sottovalutare;
> parte dei piloti che hanno provato l'halo in genere pareri positivi e nella maggior parte dei casi hanno detto di non esserne disturbati (tra loro anche Hamilton, inizialmente detrattore dell'halo, ha dichiarato dopo averlo provato che l'unico problema era che non riusciva a vedere a pieno gli specchietti, problema tuttavia di soluzione non troppo difficile), ma i pareri positivi da parte di piloti e addetti ai lavori vengono sistematicamente messi a tacere, contrariamente a quanto accade per i pareri contrari;
> la presenza o l'assenza dell'halo non avrebbe verosimilmente effetti sulle performance delle vetture, ma soltanto sull'aspetto dell'estetica;
> allo stesso modo in cui io non ho la testa coperta se mi metto una fascia, un abitacolo con un halo non è un abitacolo chiuso.

In sintesi, penso che l'halo abbia grandi possibilità di essere migliorato, che invece di renderlo obbligatorio fin da subito forse sarebbe più opportuno lasciare la possibilità di scegliere se utilizzarlo o no, che le sue caratteristiche estetiche siano l'ultima cosa che conta e che quello che ha detto Raikkonen in proposito sia più importante di quello che ha detto il primo tifoso che passa per la strada.
Penso che sia rivoluzionario, ma che di fatto andrà a cambiare molto di meno le gare di quanto non le abbiano cambiate il passaggio da gomme scanalate a gomme slick, l'abolizione del traction control o il passaggio da un tipo di motore all'altro. Il punto è che l'halo si vede, il traction control no.
Apprezzo il dibattito in proposito, a condizioni che le argomentazioni siano diverse da "le vetture sono brutte" o "maggiore possibilità di incidenti mortali = maggiore spettacolo".

Entrare su Twitter e trovare tweet con dei #NoHalo grandi come una casa, petizioni per il ban e osservazioni sul fatto che non si possa snaturare la F1 (qualunque cosa questo significhi) in nome della sicurezza o il sostenere che debbano essere i fan a decidere queste cose, sono a mio parere comportamenti abbastanza "da bar", sui quali potrei tranquillamente passare sopra...
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...a condizione che tali comportamenti non avvengano nell'anniversario di morte di Henry Surtees, che è da anni il classico esempio che si fa quando si parla di piloti che sarebbero sopravvissuti grazie all'halo o al cupolino.

Scritto un post su Instagram, per commemorare Surtees Jr, con un commento che suonava come "capisco le perplessità e nemmeno io sono convinta a fondo che non esistano margini di miglioramento, ma per me la sicurezza viene prima di tutto, anche alla luce del fatto che se Surtees avesse guidato una V3TTùR4 0RR1B1L3!!!11!!! con l'halo, probabilmente sarebbe ancora vivo, dovere stare a twittare con accanimento #NoHalo proprio oggi mi pare di cattivo gusto".

A quanto pare non essere palesemente anti-halo è una di quelle cose che sono vietate dal regolamento non scritto dei fanbase motoristici. Insomma, potete andare in giro ad affermare senza troppi problemi che Eddie Cheever ha meritato di vincere una Indy 500 o che Keke Rosberg ha meritato di vincere un mondiale e qualcuno vi guarderà storto, ma se osate dire che preferite una vettura con l'halo a un incidente mortale siete automaticamente delle persone orribili.
Risposta numero 1 da me ricevuta: #nohalo.
Risposta numero 2 e risposta numero 3: come sopra.
La quarta risposta recitava testualmente: la F1 è una serie con l'abitacolo aperto, fottuta testa di cazzo.
Le successive risposte (mai ricevuti così tanti commenti in un post si Instagram) erano tutte relative ai regolamenti, alla rovina della F1, alle potenziali problematiche dell'halo riconosciute non dagli addetti ai lavori ma da chi guarda le gare da casa, ecc...
In sintesi, in un post su Henry Surtees, a nessuno importava un fico secco di Henry Surtees.

Alla fine della giornata l'unica cosa che posso affermare è che sono disponibile al dibattito sull'halo.
Il problema è che, a quanto pare, non c'è la stessa disponibilità da parte di molti altri, perché rispondere cose tipo "stai zitta, testa di cazzo" non appena qualcuno osa pronunciare un'affermazione diversa dall'unica accettata non mi pare dibattito...
Preferivo quando si parlava di ruotate avvenute dietro la safety car, se devo essere sincera, e non è un'osservazione molto positiva.

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Milly Sunshine