mercoledì 12 luglio 2017

L'inverosimile storia di uno stop and go mai scontato e di un regolamento che faceva acqua da tutte le parti

Il 12 Luglio di diciannove anni fa, a Silverstone, si svolgeva il Gran Premio di Gran Bretagna 1998. Michael Schumacher, che l'11 luglio di un anno più tardi si sarebbe fratturato una gamba in un incidente alla curva Stowe dello stesso circuito, vinse la gara...
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...tagliando il traguardo dalla corsia dei box, mentre stava andando a scontare uno stop and go.
L'evento, più unico che raro, suscitò numerose polemiche all'epoca e ciò che ne venne fuori fu che quanto accaduto era regolare, a causa di un buco nel regolamento grande come una casa, oltre che a causa della mancanza di reattività dei commissari (la penalità dipendeva da un sorpasso commesso in regime di bandiere gialle qualcosa come mezz'ora prima se non di più).

Visto come un furto da parte dei detrattori di MSC o della Ferrari, visto come un colpo di genio da parte dei tanti ammiratori di Ross Brawn, stratega Ferrari dell'epoca, si trattò della diretta conseguenza di quel buco regolamentare grande come una casa, al quale soltanto molto in seguito si pose rimedio, decidendo che le penalità che venivano comminate negli ultimi giri di gara andavano scontate a posteriori con un'aggiunta di un certo numero di secondi al tempo finale.

Nel 1998 non funzioanva così (o almeno, non del tutto: l'aggiunta dei secondi c'era, ma solo per infrazioni commesse negli ultimi 12 giri di gara, il che non valeva per le infrazioni commesse prima ma riscontrate solo in seguito).
Il regolamento recitava che chi veniva penalizzato con uno stop and go, qualunque fosse il momento in cui riceveva la penalità, aveva tre giri di tempo per scontarla.
Fu quello che successe a Silverstone.
MSC non rientrò né al primo giro dopo la penalizzazione né al secondo. Rientrò al terzo, esattamente come il regolamento permetteva; peccato che nel frattempo la gara fosse già finita, per lui, che aveva già oltrepassato la linea del traguardo.

Ora, vorrei precisare che non condivido quanto accaduto e che non penso affatto che sia un bel modo per vincere un gran premio e che quello di Brawn è stato sì un colpo di genio, ma uno di quei colpi di genio di cui non è bene vantarsi... però penso che la cosa principale da chiedersi fosse: come si era arrivati a tutto questo?
Penalizzare un pilota per un sorpasso in regime di bandiera gialla è una decisione estremamente semplice. Non c'è nulla da decidere. Il sorpasso c'è stato oppure no. Non è come stabilire eventuali responsabilità in un incidente, che può essere soggettivo. Com'è possibile che non si potesse decidere prima? E com'è possibile che nessuno si sia posto il problema di che cosa sarebbe accaduto se la penalità fosse arrivata così tardi?

Purtroppo per molti anni porsi queste domande, a meno di non porsele in un ambiente filo-ferrarista, significava sentirsi rispondere "dici così solo per difendere la Ferrari" o "dici così solo per difendere MSC".
'Sticavoli. Né il team né il pilota avevano bisogno di un intervento in loro difesa, quando il regolamento non diceva esplicitamente che quello che avevano fatto fosse vietato. Poi il giudizio etico può essere diverso da quello che c'è scritto nel regolamento, o che non c'è scritto, come in questo caso, ma cosa puoi contestare?
Sarebbe come se io dessi di mia spontanea volontà dieci euro al primo che passa e poi mi lamentassi che me li ha rubati ed è l'esempio concreto del fatto che, se c'è un problema a livello di regolamenti, la visione del motorsport fan mainstream è in genere quella di soprassedere sul problema a livello di regolamento perché quello che interessa di più è se la squadra sia stata geniale o se sia stata scorretta.

Curiosità: all'epoca la penalità per chi commetteva un'infrazione analoga negli ultimi giri della gara era l'aggiunta di 10 secondi al proprio tempo di gara, e anche questo mi pare un buco bello grosso.
Se Schumacher avesse scontato lo stop and go nel vero senso della parola, avrebbe perso due posizioni a vantaggio di Hakkinen e di Irvine (dal quarto in poi erano doppiati) e sarebbe arrivato terzo. Con l'applicazione di 10 secondi al suo tempo di gara, avendone 22 di vantaggio su Hakkinen, sarebbe stato comunque classificato come vincitore, con 12 secondi di vantaggio su Hakkinen.
Questo significa che, a peggiorare le cose, con il regolamento dell'epoca, a seconda di quando una certa infrazione veniva commessa, la penalità applicata poteva essere molto diversa.

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Milly Sunshine