mercoledì 13 settembre 2017

L'alfabeto di Singapore

Stiamo aspettando il Gran Premio di Singapore, mancano ormai pochi giorni all’inizio del weekend e al momento in cui vedremo le vetture in azione.
Per introdurre questo quattordicesimo appuntamento del campionato propongo un revival delle vecchie edizioni, ma, dato che un revival delle vecchie edizioni lo scrissi anche l’anno scorso, ho deciso di proporre qualcosa di un po’ diverso: un revival dei momenti pittoreschi delle vecchie edizioni, andando un po’ a caso... anzi, andando in ordine alfabetico.

A come ALONSO: Fernando Alonso vinse due edizioni del Gran Premio di Singapore e, in giro per la rete, qualcuno osserva che sia veramente curioso che da allora in poi a Singapore abbiano vinto solo Hamilton, Vettel e Rosberg. Mhm... sì, anch’io lo trovo molto curioso, evidentemente non è uno di quei pochi circuiti sui quali abbia vinto anche Ricciardo, a quanto pare.

B come BARRICHELLO: nella prima edizione si ritirò e cercò di lanciare i propri guanti come omaggio al pubblico, ma essi caddero a terra molto distanti dal pubblico.

C come CASE POPOLARI DEL PROGETTO SINGAPURA: quelle non c’entrano niente con il Gran Premio di Singapore, ma con quello del Brasile. Dato che il Progetto Singapura è però stato finanziato dallo stato di Singapore, mi sembrava doveroso menzionarle.

D come DIRETTA RAI: fin da quando la Rai ha perso i diritti per trasmettere la stagione completa, il Gran Premio di Singapore è sempre stato uno di quelli che sono sempre andati in diretta. Anche quest’anno non farà eccezione. Mi raccomando: ricordatevi che qualifiche e gara avvengono a orari diversi, le qualifiche sabato alle 15.00 e la gara domenica alle 14.00.

E come ETERNO AMMMMMMMMORE: nel 2013 Webber rimase a piedi poco prima del termine della gara e Alonso gli diede un passaggio ai box. Fun fact: mentre la scena ad alto contenuto di Webbonso è passata ormai agli annali della Formula 1, qualcuno dimentica che Webber si conquistò, a quella maniera, la terza ammonizione e che ciò gli costò una retrocessione di dieci posizioni sulla griglia di partenza dell’evento successivo. Che cosa non si fa per ammmmmore...

F come F*CK, F*CK, F*CK: l’anno scorso Vettel partiva dalle retrovie dopo un problema che gli era occorso in qualifica, quindi avrà sicuramente avuto a che fare con varie vetture più lente della sua e forse avrà avuto modo di sbizzarrirsi.

G come GLOCK: nel 2012 arrivò dodicesimo e portò la Marussia in decima posizione in classifica davanti alla Caterham; ciò non servì, però, in quanto l’undicesimo posto di Petrov al gran premio del Brasile riportò la Caterham davanti alla Marussia.

H come HOUSE OF SAMBA: nella stessa edizione appena citata, Massa era rimasto coinvolto in un incidente al via e risalì fino alla zona punti superando diverse vetture. Una di queste era quella di Bruno Senna, il sorpasso venne lungamente descritto come uno dei migliori della stagione (da gente che purtroppo nella classifica dei migliori sorpassi non inseriva quel famosissimo duello tra Pic e Glock) e si venne a creare un misunderstunding non da poco nella telecronaca successiva. Ad un tratto passò in sovrimpressione la comunicazione che la manovra era sotto indagine, anche se non era chiaro chi dei due avesse oltrepassato il limite del consentito. Venne fuori un “no further action” che decretava che tutto era regolare, eppure per qualche ragione Mazzoni era convinto, nella cronaca del gran premio successivo, che Senna dovesse scontare una retrocessione sulla griglia di partenza per i fatti di Singapore.

I come INTOSSICAZIONE: Grosjean rimase intossicato nel 2009, è finito in ospedale e Di Grassi era già pronto a indossare la sua tuta e a recarsi in pista al posto suo, venendo trollato all’ultimo momento; un anno dopo fu la volta di Yamamoto che verosimilmente dopo fu stato anche messo a piedi, perché dubito che gli effetti dell’intossicazione siano durati fino alla fine dell’anno, mentre successivamente rimase intossicato a Singapore anche James Calado, pilota di GP2.

J come JEV: ha in comune con Perez il fatto di essere stato scambiato per un trampolino di lancio... se non ricordate da chi, lo scoprirete tra un po’.

K come KOVALAINEN: nel 2010 il motore gli andò a fuoco e, invece di fermarsi, decise di procedere finché gli fu possibile, con le fiamme che si innalzavano dalla vettura. Alla fine decise di fermarsi e, preso un estintore, spense l’incendio da solo.

L come LEONE: Singapore deriva dal sanscrito Singapura che significa città del leone, cosa che sicuramente Mazzoni avrà cura di ricordarci con dovizia di particolari nel corso della telecronaca.

M come MIOPIA: grazie al Gran Premio del 2014 scoprimmo che Gutierrez è miope, verosimilmente porta lenti a contatto, ma quella volta, per qualche ragione a noi sconosciuta, indossava occhiali da nerd sotto al casco, come un novello Bourdais.

N come NO: questa è la risposta che diede Verstappino nel 2015 quando il team gli chiese di lasciar passare Sainz, che era più veloce di lui.

O come ORDINI DI SCUDERIA: sempre parlando di questo argomento, ma in versione carretta-friendly, anche nell’edizione del 2013 un pilota si rifiutò di cedere la propria posizione al compagno di squadra nonostante la richiesta del team, proseguendo imperterrito per la propria strada. Il team in questione era la Marussia: Chilton e Bianchi erano su diverse finestre di pit-stop (si dice anche in italiano? È la traduzione di “pit-stop windows” come sento dire durante le telecronache della Indycar, ma non sono affatto certa che si possa dire) e a Chilton venne chiesto di lasciare strada a Bianchi in quanto quest’ultimo aveva ancora una sosta da effettuare. Chilton rimase lì dov’era e penso di avere commentato tutto ciò sia nel commento ironico che scrissi, sia nel video commento che feci per l’occasione.

P come PERDITA DI DIOTTRIE: parlavamo di Perez e di Vergne, entrambi coinvolti in incidenti analoghi, nel 2011 e nel 2012. Furono centrati in pieno da Michael Schumacher e, come al solito, in telecronaca venne fuori la solita storiella delle diottrie perdute. Se si fosse parlato di un calo di riflessi con l’età, forse sarebbe stata più credibile.

Q come QATAR: mentre si parlava da tempo immemore del Gran Premio di Formula 1 in notturna, in programma per settembre 2008, anche il Motomondiale non era da meno e in realtà il gran premio in notturna arrivò per le due ruote in anticipo di qualche mese.

R come ROSSI C’È! ROSSI C’È! ROSSI C’È!: incredibile ma vero, al Gran Premio di Singapore debuttò Alexander Rossi, nel senso del vero debutto. Per incredibile ma vero non mi riferisco al fatto che abbia debuttato a Singapore, ma proprio al fatto che abbia debuttato.

S come SIAMO L’ESERCITO DEL SELFIE: nel 2015 un tipo si mise a passeggiare sul bordo della pista per scattarsi un selfie vicino alle vetture.

T come TRENTASETTE MINUTI, quelli che ci mette la Singapore Flyer, la ruota panoramica con ventotto cabine, a percorrere il proprio giro.

U come ULTIMO CLASSIFICATO: volevo approfittare della lettera U per ricordare anche Karthikeyan, ma nell’unica edizione del gran premio a cui prese parte si ritirò per incidente, pertanto non poté avere l’onore che gli era concesso in tutti i gran premi che terminava, ovvero quello di finire ultimo.

V come VARANO: devo aggiungere altro? Credo che il termine, da solo, sia sufficiente a rievocare l’evento più pittoresco del 2016.

W come WTF, COSA CI FA UNA WILLIAMS IN TESTA SEGUITA DA UNA TOYOTA E DA UNA FORCE INDIA?!: queste furono le prime immagini che vedemmo in occasione del gran premio del Crashgate e, per quanto si trattasse di una situazione temporanea, appariva *leggermente* come fuori dal mondo, perché a quanto pare non eravamo di mentalità abbastanza aperta e, nonostante il gran premio precedente fosse stato vinto da una Toro Rosso partita dalla pole, andavamo fuori di testa quando accadevano cose spiazzanti. Poi vinse Alonso e la cosa che mi dispiace più di tutte è che nessuna Force India sia andata a punti, in quel gran premio.

X come XD: l’anno scorso Ricciardo arrivò secondo, attaccato al retrotreno di Rosberg, e si dice fiducioso per quest’anno, perché a Singapore 2016 aveva *quasi* vinto e per giunta l’altra volta a Monza è *quasi* arrivato sul podio, quindi di sicuro l’edizione del Gran Premio di Singapore 2017 è l’edizione fortunata, per lui. Curiosità: nell’agenda che uso al lavoro ho riservato una pagina al calendario del campionato di Formula 1 sia quest’anno sia l’anno scorso e, come promemoria, accanto a ogni gran premio scrivo l’iniziale del cognome del vincitore. L’anno scorso, quando vinse Ricciardo, mi ritrovai di fronte a un bel dilemma, perché avevo già usato la R per Rosberg, quindi decisi di utilizzare uno smiley in onore del suo sorriso smagliante: XD appunto. Questo non c’entra nulla con il GP di Singapore, ma serve per spiegare il mio collegamento tra la lettera X e Ricciardo.

Y come YAMAMOTO: di tutte le intossicazioni alimentari, quella che mi è rimasta più impressa è la sua, in quanto nessuno dei suoi compagni di sventure si è mai giocato la carriera in Formula 1 a causa di un analogo disturbo.

Z come ZONTA: non c’entra assolutamente nulla con il Gran Premio di Singapore, ma la prima edizione si svolse nel giorno del quarantesimo compleanno di Hakkinen e Hakkinen era presente; dal momento che ho nominato sia Schumacher in precedenza sia Hakkinen adesso è spontaneo pensare anche a lui.

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Milly Sunshine