martedì 12 settembre 2017

La tripletta asiatica si avvicina, tra ruote panoramiche e fiori d'ibisco

Con il Gran Premio d'Italia si è chiusa la "stagione europea" del campionato di Formula 1 e peraltro il campionato si sta progressivamente avvicinando verso la fine.
Prima di vedere la fine, però, dovremo vedere ancora sette gran premi, di cui i prossimi tre saranno quelli della stagione asiatica autunnale: Singapore, questo weekend, il nulla cosmico la settimana successiva, dopodiché uno dietro l'altro Malesia e Giappone. Non ci saranno quindi due gran premi consecutivi dotati di ruota panoramica e per il GP della Malesia dovremo consolarci con le narrazioni a proposito dell'ibisco, il fiore locale.
Adesso, però, addentriamoci in un revival delle cose interessanti che sono avvenute nel corso degli anni in queste location, specificando che: 1) questa lista non vuole essere esaustiva, 2) questo post non è da interpretare come un post serio.

Partiamo il nostro "viaggio" da Singapore, laddove i piloti si sbizzarriscono per quanto riguarda i caschi:
Io voto luci intermittenti per tutta la vita, almeno finché non avrò visto prove fotografiche del fatto che durante una sessione di prove libere Kubica sia andato in pista con una lampada da minatore sul casco.

A Singapore ci sono lampioni artificiali che illuminano la pista a giorno, ma casomai non ci si vedesse abbastanza, si potrebbe riportare alla luce questo eroico falò:
Vorrei segnalare che la posizione di Kovalainen (13°, mi sembra) era appena stata menzionata in telecronaca perché avrebbe potuto essere fondamentale per il decimo posto in classifica costruttori.

Ad ogni modo parlare di caschi e di auto in fumo è troppo mainstream, Singapore è una location in cui anche i varani possono avere i loro cinque minuti di popolarità:
Una lucertola gigante passeggiava per il circuito.
A giant lizard strolled across the track.
A giant lizard STROLLED across the track.
Chissà che Strollino non sia un varano in incognito o che il varano non sia un trollone in incognito. Però, se il varano è un trollone in incognito, sarebbe Maldonado.
Quindi Strollino è Maldonado...
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...sono confusa, forse farei meglio a parlare di cose serie, per esempio il fatto che nella stessa edizione Rosberg festeggiava il suo 200esimo gran premio in carriera:

...mentre in Malesia nel 2013 era stato Alonso a fare i 200:

A proposito di Malesia e di festeggiamenti, nel 2016 è stata la volta di Button che ha fatto le cose in grande stile, con quella famosa torta e quella famosissima foto che ritraeva due piloti che intendevano ritirarsi ma non si sono ritirati e un pilota che non intendeva ritirarsi ma si è ritirato:

A proposito di ritiri nel senso più materiale del termine, quello preceduto da un "no power, no power", per intenderci, Button è curiosamente riuscito a vedere il traguardo in zona punti, in quell'occasione.
Altri, invece, avrebbero tanto preferito non vederlo e soprattutto non vedere il podio, visto quello che li aspettava:

Vedere, non vedere... prima del Gran Premio della Malesia, a proposito di effetto vedo/non vedo, sul profilo snapchat di Hamilton appariva questa foto, anche se non si può parlare di effetto vedo/non vedo in quanto la componente "non vedo" di tale effetto pare essere inesistente:


In Malesia non è successo nient'altro di interessante... anzi, sì, una volta, diversi anni fa, i Rosbilton credevano improvvisamente di essere Perez e Ocon ma, invece di potere liberamente salire su delle monoposto e crashare tra di loro, hanno dovuto sottostare alle logiche degli sponsor e salire a bordo di questi mezzi:

...però tutto ciò, così come i 200 di Ferniiii, avveniva in un altro periodo dell'anno, perché all'epoca Sepang era in primavera e nella tripletta asiatica c'era Op-op-oppa Yeongam style, antico luogo di perdizione in cui Psy veniva scambiato per il primo ministro coreano e in cui Grosjean saliva sul podio:

Dimenticavo: in Corea i piloti andavano a cena insieme, a scrocco dal campione del mondo in carica, visto che era ancora un'epoca in cui c'erano campioni del mondo in carica che offrivano cene ai colleghi invece di darsi alla macchia per evitare di farlo.
...il campione del mondo in carica a volte cercava di nascondersi per passare inosservato, ma sono certa che al momento di pagare il conto tutti avessero ben chiaro dove fosse.
Guardando la foto mi era sorto qualche dubbio su chi fosse il capellone biondo seduto tra Hulkenberg e Hamilton (guardate dietro a Ricciardo, se non avete capito da che parte della foto guardare), ma ho scoperto che si tratta di Dani Clos, che all'epoca era terzo pilota di qualche carretta.

...nel 2013 c'era anche il Nuestro Amigo Gené! E Vettel si è seduto vicino a Van Der Garde nel tentativo di convincerlo a pagare al posto suo.

A quei tempi, in realtà, la tripletta asiatica per un certo periodo non è stata solo una tripletta, perché c'era anche il Gran Premio d'India.
Ho appena visto questa foto e ho raggiunto la pace dei sensi:

Curiosità: Grosjean ha fatto visita anche al podio indiano.

All'epoca in cui Hamilton e Massa non davano il buon esempio ai bambini tipo Ocon e Verstappen che seguivano le loro peripezie in TV, hanno avuto una tripletta asiatica di incidenti, uno dei quali proprio in India:

Abbiamo parlato del Giappone ed è ora di fare le cose in grande stile, concentrandoci finalmente su Suzuka e sui rain-delay in casa Virgin/Manor.
Glock e Di Grassi hanno dimostrato che le partite a carte nel box non esistono soltanto nei miei commenti ai gran premi, ma anche nella realtà:

L'ultima volta che la Formula 1 è arrivata in Giappone, ci è arrivata così:
...perché sì, i piloti sono bambini dentro, perché non ci sono altre spiegazioni: per postare cose del genere su un social network a trent'anni suonati bisogna essere bambini dentro. A quanto pare è questo quello che fanno i piloti quando non sono impegnati a fare a litigare dentro e fuori dalla pista insieme ai loro più accaniti rivali: scattare foto e deturparle grazie ai filtri di Snapchat...
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...per poi mostrarle ai loro accaniti rivali, che sembrano molto divertiti da tutto ciò!

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