giovedì 21 settembre 2017

Commento al Gran Premio di Sonoma (Indycar 2017 #17)

Non c'era nulla di più buio della notte di Singapore se non la prospettiva di dovere aspettare che si facesse notte anche qui e, per "notte", non intendo le otto di sera, orario a cui la gara di Marina Bay parte, in modo da consentire a Strollino di tagliare il traguardo alle dieci di sera.
No, il Gran Premio di Sonoma è iniziato quando qui era mezzanotte e tre quarti.
Come penso di avere già lasciato intendere, per me non è un grosso problema. Ho sempre avuto l'abitudine di andare a letto tardi e il fatto di avere un orario di lavoro che da molti viene visto come anomalo ha contribuito ulteriormente a questa mia abitudine.
All'orario di inizio della gara ero già su Youtube pronta a vedermela, perché avevo avuto la fortuna di trovare un canale Youtube che la trasmetteva, dopo avere dovuto rinunciare a un sito di streaming più "tradizionale" per via del fatto che il primo link fornito non funzionava e il secondo nemmeno. Il terzo non l'ho provato, perché nel frattempo avevo trovato un canale Youtube che trasmetteva la gara.
Era un momento decisivo.
C'erano cinque piloti in lotta per il campionato, dato che in Indycar ci sono punti fino al 33esimo classificato e che, chiunque si qualifichi ma non parte, prende comunque il punteggio dimezzato da non-starter.
Addio Alex Non Sono Valentino Rossi.
Addio Grammo Reale.
La faccenda era già circoscritta ai Penske Boyssss e a Scott Dixon, il detersivo al retrogusto di kiwi, insomma, con Nuovo Giardino che, al momento, era quello messo meglio di tutti. Era in testa alla classifica davanti allo stesso Dixon, a H3lio, a "Saimon" e a Willpowahhhhhh, ciascuno dei quali aveva ancora delle speranze.
Anch'io avevo delle speranze.
Le mie speranze erano destinate a non concretizzarsi, ma soltanto alla fine mi sono resa conto che la mia VERA speranza era un'altra.
Lo dico adesso e intendo dirlo finché non avrò certezze per l'anno che verrà: non me ne importa nulla se il titolo di Castroneves è l'equivalente Indycar-friendly della vittoria di Heidfeld o del podio di Hulkenberg, per quanto mi riguarda potrebbe continuare a perdere titoli all'ultima gara per altri vent'anni...
...
...
...ma sentire in telecronaca affermazioni del tipo "questa potrebbe essere la sua ultima gara" o un po' più diplomatico "questa potrebbe essere stata la sua ultima stagione full-time" mi lascia spiazzata molto più del fatto che probabilmente Heidfeld non vincerà mai un eprix e che probabilmente Hulkenberg non salirà mai sul podio di un gran premio di Formula 1.
Vi ho già spoilerato che il titolo non l'ha vinto H3lio, cosa più prevedibile di quanto volessi credere prima della gara, ora non mi resta che passare a illustrare la griglia di partenza:

1^ fila: Newgarden Penske - Power Penske
2^ fila: Pagenaud Penske - Castroneves Penske
3^ fila: Sato Andretti - Dixon Ganassi
4^ fila: Hunter-Reay Andretti - Rossi Andretti/Herta
5^ fila: Rahal Rahal - Bourdais Coyne
6^ fila: Andretti Andretti - Kanaan Ganassi
7^ fila: Daly Foyt - Chilton Ganassi
8^ fila: Kimball Ganassi - Hinchcliffe Schmidt
9^ fila: Pigot Carpenter - Jones Coyne
10^ fila: Harvey Schmidt - Hildebrand Carpenter
11^ fila: Claman-DeMelo Rahal - Muñoz Foyt   

Come si può facilmente notare dalla griglia di partenza, a condizione di averla letta fino in fondo, spiccava il nome di una new entry, tale Zachary Claman De Melo, che la gente su Twitter aveva già soprannominato per assonanza(?) Zachary Claman De Yellow, in attesa del momento in cui si sarebbe impantanato da qualche parte facendo entrare la safety car.
Contro tutte le aspettative durante la gara non è entrata una sola safety car, figuriamoci se l'ha fatta entrare questo nuovo indy-baby!
Il ragazzino in questione è una new entry giunta dalla Indylights, per intenderci, da quell'antro oscuro dal quale provenivano a loro tempo Ed Jones e Spencer Maialotto, che se guidasse una vettura rosa diventerebbe un porcellino d'India (@PM: questa battuta era talmente brutta che meritava di vedere la luce di un Commento, prima o poi). Non è chiaro se e dove lo rivedremo nel 2018, ma per il momento è meglio se ci concentriamo su questo gran premio, anche perché il campionato 2018 inizierà tra più o meno sei mesi quindi mi sembra decisamente prematuro...
...
...
...unica cosa che mi concedo per il 2018 è versare lacrime per l'ipotetico ritiro di H3lio. #SorryNotSorry.
Vogliamo parlare di H3lio?
Sì, parliamo di H3lio.
Non è l'unico vecchiaccio che abbia preso parte a questo campionato di Indycar, ma la differenza è che il suo amichetto Vin Diesel quest'anno è stato meno in vista, quindi a nessuno importa più di tanto di lui e che Vin Diesel pare essere sul punto di firmare con il team Foyt per la prossima stagione e forse anche per quella dopo.
La differenza abissale tra i due è che:
1) Vin Diesel ha verosimilmente trovato un volante su cui appoggiare il fondoschiena;
2) Vin Diesel, dopo avere perso il suo attuale volante, non avrebbe problemi ad appoggiare il fondoschiena su una vettura di un altro team, qualora un altro team si facesse avanti.
Pare che il team Penske voglia piazzare H3lio nell'IMSA (l'endurance americano, per intenderci) e che, di conseguenza, saremo privati della sua presenza in Indycar nel 2018.
Non è qualcosa che sono pronta ad affrontare, per niente e c'è una ragione a mio parere inequivocabile.
Mi sono resa conto da ormai moooooolto tempo che criticare i piloti ritenuti "troppo vecchi" è un hobby molto diffuso e che spesso e volentieri i risultati dei "piloti vecchi" vengono interpretati in modo tale da farli apparire ancora peggiori di quanto non siano davvero. Succede da anni, anche quando quelli che al giorno d'oggi sono visti come piloti vecchi avevano venticinque o trent'anni, quindi il mio intervento non ha doppi fini e non voglio affermare che Raikkonen sia meno bollito di quanto la gente lo descriva, che finora Massa abbia fatto più punti di Stroll, che Button dovrebbe tornare in Formula 1 o quant'altro, perché obiettivamente parlando è lì che la gente va a parare quando vengono fuori discorsi del genere.
Io non sto parlando di nessuno di quelli che ho citato nel paragrafo di cui sopra, quindi dimentichiamoci della loro esistenza almeno per i prossimi paragrafi. Sto parlando di Helio Castroneves; insomma, di uno che all'età di quarantadue anni è stato in lotta per il titolo fino all'ultima gara stagionale contro i suoi più giovani compagni di squadra e che, diversamente dai suoi compagni di squadra, qualche mese fa alla Indy 500 è stato in lotta per la vittoria, classificandosi in seconda posizione.
Castroneves inizia a diventare vecchio anche per gli Indy-standards? Forse sì, anche se fino a un certo punto (la Indy 500 l’ha pur sempre vinta un quarantenne, quest’anno, e nessuno ha battuto ciglio).
Castroneves ha dimostrato di avere performance tali che il suo ingaggio full-time in Indycar è ancora giustificato? Assolutamente sì e non vedo come si possa affermare il contrario. Non è che “ha fatto il suo tempo”, come potrebbe dire qualcuno. Mi pare tutto tranne che un pilota finito e mi pare che abbia in mente tutto tranne che ritirarsi.

Veniamo alla gara. Ricordo vagamente che in telecronaca si sia parlato del fatto che Sato partiva in una posizione di tutto rispetto.
Tre.
Due.
Uno.
Stava vagando oltre il bordo della pista.
Gli è andata bene, perché c’era Hinchy che era fuori e che, in qualche modo, è riuscito a rientrare in pista.
Poi c’era Vin Diesel che aveva una gomma a terra e che è riuscito a raggiungere i box, dai quali è uscito nelle retrovie.
Vin Diesel: “Tunz tunz tunz!!!11!!111!! Almeno questa volta H3lio non potrà accusarmi di essere la ragione per cui perderà un altro titolo!!!111!!111!!”
H3lio: “Io non perderò un altro titolo, tra una cosa e l’altra ho asfaltato Saimon! Io sono un figo e lui no! One-one-one!!111!!111! Juan-Juan-Juan!!111!!!11!”
Vin Diesel: “Juan Juan Juan! AAAAAAAAAWWWWWW! <3 Quello sì che è un figone! *-* Come vorrei che fosse qua con noi e che ci scambiasse per dei tombini.”
Juan Juan Juan: “Invece sono al McDonald che mangio hamburger e patatine! #MontyWins. Il mio dietologo mi ha confidato di essere caduto in depressione, ma non mi interessa. Io sono caduto, ma inciampando su un tombino scoperchiato, e sto divorando hamburger per consolarmi. Sono troppo impegnato a mangiare per guardare la gara in TV, potete dirmi come sta andando?”
H3lio: “C’è Nuovo Giardino che è in testa davanti a Willpowahhhh, poi ci sono io. Dietro di me c’è Saimon, intravedo la sua baguette. La sta usando come mazza da baseball per proteggersi dai kiwi che gli sta lanciando il Detersivo!”
Juan Juan Juan: “Tutto regolare, insomma? Nessuno che fa casino? Il Grande Samurai non ha ancora deciso di bombardare il posto?”
H3lio: “No, ma credo che tra qualche giro si atteggerà a spagnolo e cercherà di mettersi sulla strada di Alex Non Sono Valentino Rossi.”

Takuma Non Sono Hiroshi Aoyama Anche Se Ne Condivido La Nazionalità non è stato protagonista di una gara molto tranquilla: al sesto giro, infatti, ha forato durante un duello con il compagno di squadra che a breve diventerà il suo ex compagno di s    quadra.
A fine stagione, infatti, il Grande Samurai lascerà il team Andretti, direzione team Rahal, perché è un pilota Honda e il team Andretti passerà per la prossima stagione ai motori Chevrolet.
Mi stavo appunto disperando perché non ci sarà più nessuna partnership con la McLaren Honda, poi mi sono ricordata che la McLaren non avrà più i motori Honda nel 2018. E poi è il 2018, mancano ancora tantissimi mesi.
Il Grande Samurai ha fatto, in quell’occasione, un intero giro su tre ruote, per poi dirigersi ai box dai quali è uscito nelle retrovie.
In seguito lo si è visto andarsene di nuovo in giro per i campi, ma ormai a nessuno importava più di lui, perché appariva chiaro che, per quanto si impegnasse, non sarebbe riuscito a fare entrare in pista la safety car.
Il suo collega Alexander Non Sono Valentino Rossi non è stato altrettanto caotico in gara (d’altronde NSVR è ancora un giovincello, prima di diventare caotico come il Grande Samurai dovrebbe impegnarsi seriamente con quindici anni di incidenti), ma la sua gara è finita anzitempo quando è rientrato ai box per un problema tecnico.
O forse no?
Ho avuto l’impressione di rivederlo in pista, successivamente. La cosa sarebbe molto in stile Indycar, ma non sono completamente sicura che sia accaduto. Era tardi e iniziavo a perdere qualche colpo, inoltre davanti i championship contenders stavano catalizzando l’attenzione, quindi qualcosa poteva anche sfuggirmi.

Mentre dietro si comportavano tutti da bravi bambini e non combinavano danni, là davanti la situazione era meno tranquilla di quanto potesse apparire e #DramaHappened.
Il Gran Premio di Sonoma è stato un susseguirsi di citazioni colte e ha dimostrato che anche la Formula 1, tanto snobbata dai puristi della Indycar, potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Per esempio credo proprio che scomoderò Magny-Cours 2004, quella famosa gara che Michael Schumacher vinse facendo quattro pitstop, uno in più degli altri. Non che la Ferrari F2004 avesse difficoltà nel condurlo in victory lane (ehm... al parc fermé), ma quel giorno fu decisa una strategia diversa: fermarsi una volta in più, ma avere la vettura più leggera e quindi andare più forte degli altri.
Era il Gran Premio di Francia.
Il caso ha voluto che i quattro pitstop li facesse un francese.
Saimon era precipitato in quarta posizione già nelle prime fasi di gara, una vittoria, di per sé, non gli avrebbe consegnato il titolo, ma intanto la possibilità di una vittoria era pur sempre la possibilità di una vittoria.
In conclusione: gli altri si sono fermati tre volte, Saimon si è fermato quattro volte. Per il momento, però, preferirei lasciarlo un attimo da parte, perché dietro c’erano anche altri piloti e si concretizzava la possibilità di un’altra citazione colta.

Parliamo del Gran Premio del Messico 2016. Anzi, parliamo per prima cosa del fatto che il primo giro di pitstop aveva incrementato il gap tra i piloti della Penske e che H3lio, ormai distante da Nuovo Giardino e Willpowahhhhh, doveva vedersela con il Detersivo al retrogusto di Kiwi. Non che Dixon fosse tranquillo, perché aveva Grammo Reale con il fiato sul collo, ma la realtà dei fatti era che il fiato sul collo più di tutti ce l’aveva Grammo Reale.
Era sesto dietro alle Penske e al Detersivo.
Poi è passato ad essere settimo.
Nell’unica occasione in cui nessuno se lo sarebbe filato, a strappargli la posizione e a portarsi a ridosso dei piloti che lottavano per il titolo era nientemeno che Marco Sonniferetti. #Applausi.
Nemmeno io ho intenzione di filarmi Sonniferetti e in realtà neanche Grammo Reale. È tra H3lio e Dixon che #DramaHappened.
Ho parlato del GP del Messico dell’anno scorso per una ragione. Molto prima del termine caotico della gara, con il big-mess tra Verstappino, Sebby e Dani-Smile, Verstappino si era reso protagonista...
...
...
...fermi tutti. Correttore di Word, mi fai una grandissima cortesia? Mi spieghi perché, nella frase precedente, in cui la lingua impostata è la stessa per tutta la durata della frase, mi sottolinei in rosso il termine “Verstappino” nella prima occasione in cui l’ho scritto, ma non lo sottolinei nella seconda?!
Okay, va bene, torniamo a noi. Ad un certo punto di quel gran premio ci fu un duello tra Rosberg e Verstappino in cui quest’ultimo sorpassò l’altro like a boss, per poi auto-trollarsi, finire lungo, perdere la posizione un nanosecondo dopo averla conquistata. Quello che Verstappino fece al Gran Premio del Messico, Dixon l’ha replicato con poche varianti. La sua vittima sacrificale era Castroneves, che senza fare nulla ha recuperato in pochi istanti la posizione che aveva seriamente rischiato di perdere.
Non faceva testo.
L’avrebbe persa lo stesso.
Dixon l’avrebbe undercuttato dopo l’ultimo pit-stop. Tutto questo, però, non ci interessa più. Dobbiamo tornare a parlare dei Pagengarden.

Tra i due c’erano state scintille a Gateway.
A Saimon non era piaciuto affatto il sorpasso subito da Nuovo Giardino. Invece di urlare “you have to leave the space” si era sfogato con la stampa dicendogliene dietro di tutti i colori.
Nuovo Giardino aveva replicato di non avere fatto niente di scorretto e che le lamentele di Saimon erano infondate.
Mi ero persa qualche sviluppo.
Pare che il team abbia costretto entrambi a chiarirsi lanciandosi i piatti e che l’episodio di Gateway sia stato dimenticato da entrambi e che abbiano deciso di comportarsi con il fair-play che dovrebbe esserci tra compagni di squadra.
Tra compagni di squadra la massima ambizione non dovrebbe essere quella di accoltellarsi alle spalle così come se niente fosse alla prima occasione...
...
...
...naaaahhhh, bisognerebbe avvicinarsi con gentilezza al proprio compagno di squadra e dirgli “se per te non c’è problema, procederei accoltellandoti alle spalle”.
Ora, però, torniamo a Sonoma. Quando Saimon si è fermato per il quarto pit-stop erano trascorsi pochi giri dal terzo pitstop dei suoi colleghi.
È rimasto davanti a Nuovo Giardino.
Nuovo Giardino non era particolarmente soddisfatto di essere dietro.
Ho temuto che combinassero un po’ di casino.
Alla fine non l’hanno fatto, si sono comportati bene: Nuovo Giardino sapeva che se fosse arrivato secondo avrebbe vinto tranquillamente il titolo, quindi ha lasciato che Saimon potesse fuggire a gambe levate. Poi Saimon si è reso conto che, se anche fosse scappato a gambe levate, il titolo l’avrebbe vinto lo stesso Nuovo Giardino.
I telecronisti affermavano che Saimon aveva una sola possibilità, se voleva avere speranze di portare a casa il campionato ed è così che è andata in scena un’altra citazione colta della Formula 1. Saimon ha deciso di andare a comandare con il trattore in tangenziale, nella speranza di ricompattare le vetture per vedere se qualcuno superava Nuovo Giardino. Gli è andata ancora peggio che a Hamilton ad Abu Dhabi 2016: se non altro Hamilton è riuscito a innescare dei tentativi di sorpasso. Che poi le posizioni non siano cambiate è un altro discorso, ma domenica a Sonoma non è accaduto nulla di tutto ciò, niente che facesse fare un salto sulla sedia, ogni tanto.

RISULTATO: 1. Simon Pagenaud (Penske), 2. Josef Newgarden (Penske), 3. Will Power (Penske), 4. Scott Dixon (Ganassi), 5. Helio Castroneves (Penske), 6. Graham Rahal (Rahal), 7. Marco Andretti (Andretti), 8. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 9. Sebastien Bourdais (Coyne), 10. Conor Daly (Foyt) 11. Charlie Kimball (Ganassi), 12. Max Chilton (Ganassi), 13. Spencer Pigot (Carpenter), 14. J.R. Hildebrand (Carpenter), 15. Carlos Muñoz (Foyt), 16. Tony Kanaan (Ganassi), 17. Zachary Claman De Melo (Rahal), 18. Jack Harvey (Schmidt), 19. Ed Jones (Coyne), 20. Takuma Sato (Andretti), 21. Alexander Rossi (Andretti/Herta), 22. James Hinchcliffe (Schmidt).

Ovviamente al termine della gara nessuno si è filato Sonniferetti, e non perché in qualche modo si sia fatto strappare la posizione duramente conquistata da Grammo Reale.
Nessuno si è filato nemmeno Saimon, nonostante avesse vinto. Era solo un gran parlare di Nuovo Giardino, che ha vinto il titolo davanti a Pagenaud, Dixon, Castroneves e Power.
Durante l’intervista di H3lio, l’intervistatore dava per scontato che questa fosse stata la sua ultima stagione full-time, mentre H3lio era più sul wait and see.
Nei giorni successivi ha postato un tweet scrivendo che la famiglia e gli amici sono tutto e l’ha corredato da una foto di sé stesso in compagnia della figlia e di Kanaan. AAAAAAAWWWWWWW! *_______* Poi, il 20 settembre, si è recato insieme a Saimon alla festa di compleanno di Montoya.
Stay tooned. Il campionato sarà anche finito, ma ci saranno sicuramente degli ulteriori sviluppi di cui discutere se e quando un commento alla stagione vedrà la luce. ^^

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Milly Sunshine