sabato 30 settembre 2017

Dai vent'anni di Raikkonen ai vent'anni di Verstappen passando per il Gran Premio della Malesia

Il 17 Ottobre 1999 fu disputata la prima gara di Formula 1 a Sepang. Quel giorno, curiosamente, Kimi Raikkonen che in Formula 1 doveva ancora arrivarci, compiva vent’anni. Il calendario non mente, la matematica non è un’opinione e ci dice che qualcun altro compirà vent’anni nel giorno delle qualifiche del GP della Malesia imminente.
Siete pronti per sentirvi vecchi?
So che proverete un colpo al cuore, ma il neo-ventenne è Max Verstappen.
Ora che vi siete sentiti improvvisamente più vecchi, nel caso non abbiate proprietà e non abbiate bisogno di scrivere urgentemente il testamento, possiamo calarci nell’atmosfera, non per celebrare il compleanno di Verstappen, bensì per andare a rivangare un po’ il passato.

Di gran premi della Malesia ne ho visti tanti, ma seppure non lo vidi in diretta ma me lo guardai molti anni più tardi DEVO assolutamente parlare dell’edizione del 2003 (che seguiva quelle del 1999, 2000, 2001 e 2002, in cui avevano vinto rispettivamente Eddie Irvine, Michael Schumacher x2, Ralf Schumacher, con un susseguirsi di Ferrari x3 e Williams).
La prima pole position di Alonso, bla bla bla.
La prima vittoria di Raikkonen, bla bla bla.
No, davvero?
Davvero dovrei pensare ad Alonso o a Raikkonen parlando di un gran premio come quello? Dovrei fingere che quello che accadeva alla partenza non stesse accadendo veramente?
La partenza fu molto caotica.
Mi rendo conto che notare vetture che sbattevano l’una contro l’altra era più facile che notare una sagoma che, nel frattempo, schizzava dritta come una saetta evitando tutto quel groviglio e andava a posizionarsi per un po’ nelle posizioni che contavano.
Quella sagoma era una Minardi e la guidava Justin Wilson.
Era partito dalla penultima fila e, al termine del primo giro, stazionava in ottava posizione, che per un po’ si trasformò in settima.
Poi cadde nel dimenticatoio molto in fretta, ma non mi sembra una buona ragione per parlare di Alonso e di Raikkonen come fanno tutti.

Nel 2003 vinse Raikkonen su McLaren, questo suppongo che sia chiaro a tutti, ormai.
Dopo venne un anno di Ferrari con MSC e due anni di Renault con Alonso e Fisichella. Il gran premio della Malesia 2006 fu l’ultimo gran premio vinto in carriera da Fisichella, affermazione che non mi fa affatto piacere, dato che il giorno del gran premio del Belgio 2009 mi ero travestita da ultrà della Force India.
La McLaren e Raikkonen tornarono alla vittoria rispettivamente nel 2007 e nel 2008, rispettivamente con Alonso al volante e al volante di una Ferrari (frase contorta ma bella, devo ammetterlo).

Dell’edizione del 2008 ho un ricordo tragicomico.
Ricordo che nel pomeriggio stavo guardando le repliche insieme a mio padre, che poi repliche è un eufemismo, perché duravano meno di un’ora e in quell’ora scarsa c’erano anche la pubblicità, il messaggio promozionale, la storia del circuito e la premiazione.
Massa e Raikkonen erano davanti, poi Raikkonen andò davanti a Massa tramite pit-stop (per intenderci, Massa era il Raikkonen dell’epoca e il Raikkonen dell’epoca era il Vettel di oggi, a proposito di frasi contorte ma belle).
Ad un tratto Massa si impantanò fuori pista, allorché commentai, un po’ a caso: “peccato che non sia Hamilton, se no l’avrebbero ripescato con una gru”.
Poi Raikkonen sul podio aveva i capelli sparati in aria, però di lato. Con la mia amica fan di Raikkonen parlavamo sempre della sua “cresta laterale”. Lei aveva registrato anche un video sul cellulare dalla TV, durante la premiazione, e lo definivamo il “video della cresta laterale”. Quando facevamo gli stessi orari all’università e prendevamo lo stesso treno per tornare a casa, a volte lo guardavamo quando aspettavamo in stazione.
Piccola precisazione: per venire al nostro paese ci sono due linee, il regionale che fa tutte le fermate e l’interregionale che, pur non essendo il nostro paese particolarmente importante, si ferma anche qui in stazione. Con l’interregionale ci si mette circa un quarto d’ora, con il regionale un po’ di più perché si ferma varie volte, ma si tratta di venticinque minuti o giù di lì, quindi se non c’era l’interregionale prendevamo quello senza problemi. Alla luce di queste considerazioni, in molti casi c’era un treno almeno ogni mezz’ora e, negli orari di punta, a volte anche più di frequente.
Un giorno, per guardare il “video della cresta laterale” finimmo per perdere il treno due volte di seguito in venti minuti.
Ammetto che Verstappino non dà grandi segni di maturità, di tanto in tanto, però lo capisco. Io, a vent’anni, ero messa abbastanza male.

Del 2009 ho un ricordo bellissimo: quando iniziò il gran premio finalmente ebbi una scusa per mettere via il libro di diritto commerciale, dato che mi ero alzata un paio d’ore prima del gran premio per mettermi a studiare.
Non amo il diritto, nemmeno un po’.
Non amo soprattutto il diritto commerciale.
Non amavo, all’epoca, il fatto di dovere sapere a memoria che percentuali ci volessero per prendere decisioni nel consiglio di amministrazione di una società per azioni. Diversamente da molte altre cose che studiavo, mi sembrava del tutto inutile, per la mia mentalità di economista: basta aprire il codice civile per accertarsi di che percentuale ci voglia, che senso ha sapere a memoria qualcosa di cui basterebbe semplicemente sapere dove trovare informazioni?
Parliamo del gran premio: ci fu un lungo rain-delay che poi risultò essere un’interruzione definitiva, con meno del 75% di gara completato e il punteggio dimezzato. Trulli, Webber e Rosberg si portarono dietro mezzo punto fino a ottobre. Quando leggevo la classifica volevo sbattere la testa contro al muro.
Tra un “Felipe baby stay cool” pronunciato da Rob Smedley e un gelato mangiato da Raikkonen, Button vinse la gara. Era ancora l’epoca in cui si dibatteva della presunta irregolarità del “buco” sul fondo della Brawn GP, della Toyota e della Williams, epoca in cui Nakajima non cavava un ragno dal buco nel senso più letterale del termine. Un po’ speravo che la Brawn venisse squalificata, anche se mi sarebbe dispiaciuto molto. Volevo che la vittoria di Sepang fosse assegnata d’ufficio a Heidfeld, che era arrivato secondo.

Vettel vinse sia nel 2010 che nel 2011, ma direi di non soffermarmi su queste sottigliezze, perché nel GP della Malesia 2010 fu scritta la storia del motorsport: Kovalainen passò in Q2 su una Lotus Team Malesia/ Caterham e Glock passò in Q2 su una Virgin/Marussia/Manor! Fu tutto molto eroico, specie il passaggio della Manor, dato che era destinata a non passare più in Q2 per oltre tre anni.
So che dovrei parlare del 2012, di Alonso e di Perez e del dispiacere nel rendermi conto che sono passati anni e anni da allora ma Perez non ha mai avuto la chance di ottenere la vittoria che gli sfuggì quel giorno, ma c’è il 2013 alle porte e OMG il 2013, un garone che si sarebbe rivelato epocale.
Giusto per chiarire il concetto, non sto parlando di Vettel, di Webber, dello scandalo Multi21 e di quelle cose lì, sto parlando del fatto che Bianchi arrivò 13esimo e, l’avremmo scoperto alla fine dell’anno, quel risultato era destinato a non essere né eguagliato né migliorato dalle Caterham. Di conseguenza, grazie al GP della Malesia 2013, dopo tre anni di dominio ininterrotto della Caterham, la Marussia andò a prendersi la decima piazza in classifica e i soldi della ripartizione della quota dei diritti televisivi. #ManorRules!

Nel 2014 vinse Hamilton.
Nel 2015 vinse Vettel.
Aggiungerei che era la prima vittoria di Vettel in Ferrari, poi non ho altro da aggiungere. Perdonatemi, ma il 2016 è stato molto più pittoresco, in tutti i sensi.
La gara iniziò con Vettel e Rosberg che facevano strike e con Verstappen che, uscito completamente illeso dall’incidente, sbraitava via radio. Avrebbe sbraitato anche sul retro del podio, contro Vettel che non era minimamente presente, e via stampa.
Sul podio c’era arrivato in seconda posizione dietro a Ricciardo, dopo l’ormai nota rottura del motore di Hamilton.
Vi racconto una cosa molto curiosa: stavo guardando la gara in streaming, l’immagine non era esattamente delle migliori e ogni tanto ci mettevo un po’ per fare 2+2. Avevo appena visto il contatto tra Rosberg e Raikkonen e pochi secondi contati più tardi appariva una Mercedes che bruciava. Ho pensato che fosse karma e che, speronando l’uomo di ghiaccio si finisse per andare a fuoco. Ci misi un po’ per realizzare che era Hamilton e che, a quanto pareva, dato che fino a quel momento Palmer era stato 11esimo, il suo motore aveva deciso di sacrificarsi per la causa.
Alla fine della gara ricordo di avere pensato: “adesso guardo il podio, poi vado a fare colazione”. Poi, quando vidi tutti quanti in branco che bevevano dalla scarpa di Ricciardo, mi si chiuse lo stomaco e decisi di rimanere a digiuno fino all’ora di pranzo.

A questo punto direi che possiamo salutarci, per il momento, con una sola speranza: la storia del gran premio di Malesia iniziò con i vent’anni di Raikkonen e terminerà con i vent’anni di Verstappen. Speriamo che questa sia l’unica cosa che li accumunerà questo weekend, invece del più classico ritrovarsi l’uno sopra l’altro.

Promemoria: le qualifiche si svolgeranno alle 11.00 (e saranno trasmesse alle 15.00 su Raidue) e la gara si svolgerà alle 9.00 (trasmessa alle 14.00 su Raiuno).

2 commenti:

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Milly Sunshine