martedì 21 febbraio 2012

Commento al Gran Premio della Cina 2011

27/04/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: Capitolo 3
Gran Premio della Cina: Chi sarà il miglior stratega di sempre?

Shanghai, 15-16-17 aprile 2011

Nel mezzo del gran premio della Cina
La Ferrari si ritrovò in una selva oscura
Perché la corretta strategia era smarrita…

Dopo le prove libere che avevano visto il dominio di Vettel, l’appassionato medio si era già preparato a un weekend di totale dominio, che portava a ipotizzare un proseguimento di stagione che somigliava vagamente a quella del 2004. Ma niente paura, per il momento la situazione non sembra così traumatica. Nella peggiore delle ipotesi, secondo il mio spassionato parere, assisteremo a un mondiale in stile 2009. Che non sarà il massimo che si può avere dalla vita, lo ammetto, ma in confronto al 2004 in cui le gare erano tutte una fotocopia l’una dell’altra mi pare che ci sia la sua differenza.
In ogni caso un suggestivo dubbio accomunava tutti i fan sabato mattina: ce l’avrebbe fatta la HRT a oltrepassare il 107% o ci sarebbe toccato rimpiangere l’incredibilmente brillante stagione 2010, in cui la HRT si è mostrata indubbiamente al top? Per quanto riguarda le prestazioni ancora non lo so, ma io di sicuro rimpiango i colori della Hispania 2010. So perfettamente che ero l’unica a trovarla gradevole alla vista, ma quella di quest’anno davvero… fa pietà! Credo che un accostamento di colori più orribile non avrebbero potuto trovarlo. Ma questo è solo il mio spiccato parere personale…
Credo però di avere dedicato anche troppo spazio alla mitica Hispania Racing. Forse, anzi sicuramente, è il caso di proseguire e di occuparsi più da vicino del gran premio, invece di continuare a fare critiche relative all’estetica riferite ad una scuderia che sarebbe da criticare per ben altre ragioni…

Veniamo alle qualifiche, appunto. Anche se questo significa avere a che fare, almeno per un paio di righe, con la HRT.
La Q1 è stato il solito confronto tra i migliori team di questa epoca per stabilire la composizione delle ultime tre file. Niente di sorprendente: per la millemillesima volta le posizioni dalla 19esima alla 24esima si sono ritrovate ad essere occupate precisamente da Kovalainen, Trulli, Glock, D’Ambrosio, Liuzzi e Karthikeyan, in queste precise identiche posizioni (con Karthyyyy che si sta rivelando ben più brillante del connazionale Chandy: quello in qualche occasione non era riuscito a raggiungere la prima posizione l’anno scorso, mentre Karthyyyy finora ne ha beccate tre su tre – si tratta della prima posizione a partire dagli ultimi, ma questo è il massimo a cui un pilota della HRT può puntare). Ma torniamo al risultato: come abbiamo visto le posizioni dalla 19 alla 24 sono state occupate dagli stessi identici piloti dei primi due gran premi.
Quindi non solo sappiamo perfettamente chi saranno sei su sette dei piloti che usciranno dopo la Q1, ma sappiamo anche perfettamente in che posizione si piazzeranno. È già la terza volta che le posizioni sono tali e quali… cambierà almeno la prossima volta? Personalmente io ho qualche dubbio (bisogna tenersi in mente questa mia previsione: chissà se potrò candidarmi al ruolo di reginetta della gufata o se i miei commenti non avranno alcun potere…).
L’unico dettaglio di rilievo della Q1 è, generalmente: chi sarà quell’altro sfigato costretto ad abbandonare anzitempo le qualifiche? Diversamente dall’anno scorso, le Sauber sembrano troppo veloci per finire fuori al primo turno (anche questa è da segnare), quindi la cosa è ancora più suggestiva. In Australia era toccato a Heidfeld uscire subito, mentre in Malesia era stato Maldonado a non schiodarsi dal 18esimo tempo. Stavolta, però, c’è stato un vero e proprio colpo di scena.
Durante questo turno di qualifiche in casa Redbull se ne stavano tutti a fischiettare e a rigirarsi i pollici come faceva “il paracarro” nella seconda metà della stagione 2009. Erano certi che sarebbe stato molto più conveniente risparmiare un set di gomme morbide, tanto i loro piloti erano entrambi qualificati per certo. Il caso ha voluto che Webber, però, si sia ritrovato 18esimo quando ormai era troppo tardi. Insomma, stavamo assistendo al primo caso di strategia clamorosamente errata del weekend. Ma non sarebbe stato l’unico… Anzi……….

La Q2 non è stata altrettanto sconcertante, o almeno così sembrava. Non è stata sconcertante almeno fino al momento canonico in cui le cose hanno smesso di andare come era normale pensare che andassero. Era un momento di particolare sconvolgimento, tanto più che i telecronisti erano impegnatissimi a gufare la Toro Rosso (uno dei loro hobby preferiti) e clamorosamente non vi era alcuna ripercussione significativa sulle prestazioni del suddetto team.
Anche qui, con l’obiettivo di risparmiare set di gomme morbide, tutti giravano il meno possibile, finché a due minuti dalla bandiera a scacchi è capitato ciò che ha sconvolto la situazione. C’è da dire che c’è stato anche lo spazio di una gaffe, come a rito: mentre Petrov si era fermato in mezzo alla pista per un problema tecnico, secondo i telecronisti era dovuto a un errore suo. Le Renault, le Mercedes, le Force India e le Williams dovevano ancora effettuare il loro ultimo tentativo, mentre le Toro Rosso, sia pure esposte alle gufate generali, erano in top ten. Ed è stata esposta bandiera rossa.
Qualifica interrotta finché la pista non è stata sgombrata. Quando è ripresa, mancavano appunto due minuti alla fine. Ciò significava che c’era soltanto un tentativo disponibile per chi era ancora indietro. Sui vari piloti presenti in pista, però, soltanto Massa e Rosberg hanno migliorato i loro tempi immediatamente. Con Massa che era già in top ten da prima, Rosberg è stato l’unico a risalire in top ten. Quindi, di conseguenza, le Toro Rosso sono riuscite a rimanere in top ten.
Ad uscire in questa Q2 sono stati (elencati dall’11esimo al 17esimo): Sutil, Perez, Kobayashi, Schumacher, Barrichello (oh, che strano…), Heidfeld e Maldonado.
Intanto, mentre i telespettatori erano increduli di fronte all’inefficacia dell’effetto “gufata contro la Toro Rosso”, Mazzoni snocciolava statistiche nel tentativo di recuperare l’ultima occasione in cui entrambe le Toro Rosso erano giunte fino alla top ten (qualcosa che risaliva a molto tempo prima, chiaramente).
Q3. Niente di troppo sorprendente, se non la posizione di Rosberg che è riuscito a infilarsi al quarto posto. La prima posizione ovviamente l’ha conquistata il solito Vettel, mentre Button e Hamilton si accaparravano le due posizioni successive. In terza fila ritrovavamo le due Ferrari del signore e padrone dell’universo e del Ferrari Baby, dopodiché in settima posizione la prima delle Toro Rosso, quella di Alguersuari. Ottavo si è piazzato Di Resta seguito da Buemi. Il decimo tempo è stato attribuito a Petrov, che era arrivato in Q3 in quanto era saldamente in top ten al momento del problema che aveva interrotto la sua qualifica, ma che come conseguenza a quel problema non aveva fatto registrare alcun tempo nell’ultima sessione.
E qui iniziava l’attesa per la gara…

Domenica 17 aprile, ore 9,00. La prima sorpresa è avvenuta al via. Button e Hamilton che hanno superato Vettel? No, no, non era questa la sorpresa a cui mi riferivo. Parlavo piuttosto del Ferrari Man che alla terza gara stagionale ha sconvolto davvero tutti allo start: questa volta ha perso soltanto una posizione, anziché una quarantina. La cosa che più faceva tremare, però, era l’identità di colui che gli aveva strappato la posizione. Si trattava infatti del Ferrari Baby. Cosa ancora più sorprendente: quando Mazzoni se n’è accorto, non ha tirato fuori alcuna scusa per giustificare la posizione persa dal Ferrari Man. In conclusione le posizioni erano, al primo giro: Button, Hamilton, Vettel, Rosberg, Massa, Alonso, con Schumacher dietro che aveva recuperato diverse posizioni.
Per qualche giro non ci sono state emozioni eccessive, se non un drive through a Liuzzi per partenza anticipata. Molto emozionante, vero? Figuriamoci che non me n’ero nemmeno accorta… E mi chiedo come. Dato che la visione della gara che ognuno di noi è incentrata sulle HRT, come poteva essermi sfuggito un dettaglio così rilevante, che aveva a che fare con la scuderia più performante di questa epoca?
La voce della mia coscienza inizia a parlarmi. Mi dice: “LadyB, la finisci di sparare cazzate?” Ehm… forse dovrei ascoltarla.
Decidendo di ascoltarla ritorno seria. Spostiamoci a dieci giri di gara. “Alghersauro” è rientrato ai box per il cambio gomme, portando allo sconvolgimento dei telecronisti, che si chiedevano se le gomme si stavano già logorando per tutti oppure no. Un attimo dopo, comunque, quando è uscito dai box Alguersuari, dalla sua Toro Rosso si è staccata in volo la ruota posteriore destra. La Toro Rosso, evidentemente, stava tentando di eguagliare Renault e Mercedes. Fatto sta che per fortuna la ruota non ha fatto danni e che Jaime è stato il primo (e unico) ritirato della giornata.
Cambi gomme anche per Schumacher e Webber, dopodiché per Rosberg. Le due McLaren di Button e Hamilton erano ancora in testa alla gara… anche se per poco. Poco prima di rientrare ai box, Vettel ha infatti superato Hamilton, portandosi in seconda posizione. Subito dopo lui e Button sono rientrati ai box e qui c’è stata una delle scene più eclatanti di tutta la gara, che probabilmente potrebbe diventare anche la scena più eclatante di tutta la stagione. Il paracarro più forte di tutti i tempi, infatti, con grande avvedutezza si è fermato nella postazione della Redbull anziché in quella della McLaren che era subito successiva, nello sgomento totale dei meccanici Redbull. Dopo questa azione molto avaaaaanti, Jenson ha proseguito verso la meta giusta, lasciandoci con vari dubbi sulla ragione di quanto accaduto. Come spesso accade in queste occasioni (non che accada tanto spesso che qualcuno sbagli box) ho stilato un elenco di possibili spiegazioni all’accaduto:
> Button era posseduto e convinto di essere un pilota della Redbull;
> era un messaggio subliminale: Button vorrebbe stare alla Redbull;
> Button è molto avaaaaaaaaaaaanti.
Pur non escludendo le prime due opzioni, tenderei a propendere per la terza. Mi sembra quella più adeguata al caso.
L’errore è costato a Button una posizione a vantaggio di Vettel, che quando è uscito dai box gli era decisamente davanti. Prima di rientrare ai box, prima Massa ha superato Hamilton dopodiché entrambi hanno superato Heidfeld. Al loro rientro, l’unico a non avere ancora effettuato il pit-stop, nelle prime posizioni, era Alonso, che si è diretto ai box di lì a poco.

Completato il primo giro di pit-stop, dopo una ventina di giri dallo start, era Rosberg ad essere in prima posizione, seguito da Vettel, Button, Massa, Hamilton, Schumacher e Alonso. Naturalmente i telecronisti al gran completo sono stati gli ultimi ad accorgersene, cosa che ha permesso a Rosberg di rimanere in testa alla gara almeno per un po’. Una volta che se ne sono resi conto e che è entrato in scena l’effetto gufata (i fatti hanno dimostrato già da tempo che quando Mazzoni e soci gufano Rosberg, generalmente hanno ancora più effetto che quando gufano le Toro Rosso).
Nel frattempo Alonso, il signore e padrone dell’universo, si ritrovava alle spalle della Mercedes dell’ex signore e padrone dell’universo e stava tentando di effettuare il sorpasso del secolo… Ehm, forse non il sorpasso del secolo, si trattava soltanto della sesta posizione. In ogni caso la scena era piuttosto eclatante e mi faceva venire voglia di urlare “Michael is faster than youuuuuuu”… Peccato che al 25esimo giro la mia affermazione sarebbe stata fuori luogo, dato che Ferniiii ha finalmente superato nonno Michael. Di lì a poco Schumacher è rientrato ai box con le gomme ormai distrutte, cosa che prima di lui avevano fatto Rosberg, Hamilton e Button. E anche Webber, che nel frattempo di posizioni ne aveva recuperate ormai parecchie, segno che in casa Redbull avevano azzeccato la strategia, almeno per la gara. Almeno per la sua gara. Per quella di Vettel non tanto.
Per Alonso le cose non andavano nel migliore dei modi. Con un colpo di genio, inoltre, in casa Ferrari avevano deciso di lasciarlo in pista per chissà quanto tempo ancora… Per Hamilton non è stato difficile superarlo, visto anche il decadimento delle gomme della vettura del Ferrari Man. Ma niente, le Ferrari rimanevano comunque in pista. Di lì a poco, invece, Vettel è rientrato ai box per la sua seconda (e ultima, si sarebbe scoperto) sosta. Permaneva davanti Massa con una sosta in meno, seguito da Rosberg, Button, Hamilton e Vettel.
Il Ferrari Man è rientrato ai box due giri dopo, e quando è tornato in pista era decimo. Una posizione piuttosto eccellente, no? Dopo di lui è stato il turno del Ferrari Baby, che è rientrato in pista alle spalle di Vettel. Permaneva quindi di nuovo in testa Rosberg, seguito dalle due McLaren. Deve essere stato qui che Mazzoni, che ripeteva da mezz’ora buona frasi tipo “Rosberg sta facendo un’ottima gara”, eccetera eccetera (frasi che fanno da preludio al disastro, quando sono riferite a Nico), ha dichiarato qualcosa che suonava: “Rosberg non è mai riuscito a vincere una gara, almeno fino a oggi”. Bene, in quel momento ho avuto la netta sensazione che Rosberg non sarebbe riuscito a conservare la leadership. Mi sbagliavo o non mi sbagliavo? Solo il tempo avrebbe dato risposta ai miei dubbi. Anche se io di dubbi non ne avevo.

La situazione è rimasta stabile per qualche giro, dopodiché Hamilton è riuscito a superare Button e ad appropriarsi della seconda posizione. Button che, un giro dopo, è rientrato ai box per la sua terza sosta. In top five: Rosberg, Hamilton, Vettel, Massa, Button, quest’ultimo è rientrato infatti in quinta posizione. Intorno al quarantesimo giro, ovvero poco dopo, anche Hamilton è rientrato per la seconda sosta. È rientrato quarto, con Rosberg che ha sostituito le gomme per l’ultima volta di lì a un giro. Ha mantenuto la posizione su Hamilton per ben poco tempo. Aggiornamento della top five: Vettel, Massa, Hamilton, Rosberg e Button, con Vettel e Massa che, ormai era evidente, puntavano a non fare ulteriori soste. C’è da dire che, nel frattempo, dato che ormai le gufate su Rosberg avevano già fatto effetto, Mazzoni si era progressivamente spostato su un altro soggetto. Adesso la frase rituale era “Massa sta facendo un’ottima gara”, frase che anch’essa è generalmente preludio al disastro dato che non solo Rosberg ma anche Massa fanno parte delle vittime preferite per le gufate dei telecronisti, oltre alle immancabili Toro Rosso e Force India, con Rosberg che è quello nella situazione più critica, dato che anche la Mercedes è molto spesso “presa di mira” con gufate varie.
Intorno al 45esimo giro, quando ne mancavano poco più di una decina alla conclusione, Hamilton ha superato Massa, portandosi in seconda posizione. Una posizione guadagnata anche dall’altra McLaren, in quanto Rosberg ha commesso un errore che gli era costato una posizione. Top five: Vettel, Hamilton, Massa, Button, Rosberg. Ma non dobbiamo perdere di vista Webber, che fino a quel momento aveva compiuto un sorpasso dopo l’altro. La cosa non è cambiata ed ecco che ha superato Alonso, portandosi in sesta posizione (sì, nonostante tutte le peripezie Alonso era giunto fino alla sesta posizione).
In contemporanea, decisamente più indietro, c’è stato un contatto tra Sutil e Perez, che ha miracolosamente portato a un drive through (o come mi è sembrato di leggere in sovrimpressione “drive thru”… ma che cos’è? sembra un’abbreviazione da SMS!) a Perez il giro successivo. Sì, sì, è proprio così: c’è stato un contatto tra i due e la penalizzazione a Perez non solo è stata decisa prima che passasse un’intera era geologica, ma addirittura è stata decisa dopo un giro. Cose del genere non succedono tutti i giorni, è da dire.
Nel mentre il Ferrari Baby, ancora in pista con gomme semilogore, ha perso quel paio di posizioni che forse non avrebbe perso con un terzo pit-stop, con Webber risalito in quinta posizione, poi divenuta quarta non appena è riuscito a superare Rosberg. A proposito di gomme semilogore, anche Vettel non era esattamente in ottime condizioni. Hamilton gli era ormai alle spalle e, a quattro giri dalla fine, lo ha superato. L’ultimo sorpasso l’ha compiuto però Webber, che all’ultimo giro si è portato in terza posizione. Dietro a Hamilton e al compagno di squadra. Seguivano quindi Button, Rosberg, Massa che stava perdendo parecchio, dopodiché Alonso che soltanto grazie alla fine della gara si è difeso dal sopraggiungere di Schumacher e dei piloti che lo seguivano. A completare la zona punti Petrov e Kobayashi.

Una decina di minuti più tardi Mazzoni ha concluso la telecronaca dandoci appuntamento con la prossima gara per la prima domenica di maggio. In realtà, però, la gara sarà l’8. Facendo un rapido calcolo, è semplice capire che è matematicamente impossibile che, dato che le settimane durano sette giorni, l’8 maggio sia la prima domenica del mese. Quindi ne deduco che o Mazzoni usa un calendario diverso dal nostro oppure si tratta di una gaffe. Spero che non sia il caso più grave, ovvero che non sappia quando sarà la prossima gara!
Verso sera, quando c’è stata la sintesi su Raidue, mio padre che al mattino non era a casa s’è messo a guardarla. A un certo punto mi sono piazzata davanti alla TV e con un notevole sconcerto ho sentito una profezia che aveva fatto Mazzoni dopo una quindicina di giri di gara: la Ferrari era il team che stava gestendo meglio le gomme! Il gufo dei gufi!

In ogni caso l’appuntamento è per il weekend dell’8 maggio, con il gran premio di Turchia. Come andrà a finire? Assisteremo a un nuovo dominio schiacciante di Baby Seb, oppure Redbull e McLaren saranno finalmente davvero alla pari? Oppure la Rossa risorgerà improvvisamente dimostrandosi la prima forza del mondiale? Staremo a vedere, anche se mi sembra più probabile che Barrichello rinasca nel corpo di Schumacher, piuttosto che la Ferrari diventi di colpo la prima forza del mondiale.

Come da tradizione allego i risultati e le classifiche.

Risultati:
1) Hamilton (McLaren), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Button (McLaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Massa (Ferrari), 7) Alonso (Ferrari), 8) Schumacher (Mercedes), 9) Petrov (Lotus Renault), 10) Kobayashi (Sauber); fuori dalla zona punti: 11) Di Resta (Force India), 12) Heidfeld (Lotus Renault), 13) Barrichello (Williams), 14) Buemi (Toro Rosso), doppiati di 1 giro 15) Sutil (Force India), 16) Kovalainen (Team Lotus), 17) Perez (Sauber), 18) Maldonado (Williams), 19) Trulli (Team Lotus), doppiati di 2 giri 20) D’Ambrosio (Virgin), 21) Glock (Virgin), 22 Liuzzi (HRT), 23) Karthikeyan (HRT); ritirato Alguersuari (Toro Rosso).

Classifiche:
PILOTI 1) Vettel 68, 2) Hamilton 47, 3) Button 40, 4) Webber 37, 5) Alonso 26, 6) Massa 24, 7) Petrov 17, 8) Heidfeld 15, 9) Rosberg 10, 10) Kobayashi 7, 11) Schumacher 6, 12) Buemi 4, 13) Sutil 2, 14) Di Resta 2.
TEAM 1) Redbull 105, 2) McLaren 87, 3) Ferrari 50, 4) Lotus Renault 32, 5) Mercedes 16, 6) Sauber 7, 7) Toro Rosso 4, 8) Force India 4.
Gli unici team che ancora non hanno conquistato punti sono Williams, Lotus Made in Malesia, Virgin, HRT. E vedere la Williams senza punti come i “nuovi team” fa un certo effetto.

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