Campionato 2011: Capitolo 5
Gran Premio di Spagna: Il dio delle quattro ruote arriva a "casa"
Montmelò, 20-21-22 maggio 2011
Era una notte buia e
tempestosa quella che seguì il 22 maggio. A causa di una lunga serie di impegni
la commentatrice ufficiale del campionato 2011 fu costretta per lungo tempo a
rimandare la stesura del commento di rito, in modo tale che quando finalmente
si mise a scrivere le leggiadre e soavi parole che ora state leggendo era già
passato un mese dai citati eventi. Fortunatamente la nostra commentatrice
conservò a suo tempo diversi articoli sul gran premio in questione, quindi
nonostante l’età avanzi e le venga impossibile ricordarsi con esattezza
matematica in che posizione si classificarono le Redbull e le HRT, se erano
davanti le Redbull e dietro le HRT oppure viceversa, può contare in questo
momento di documenti validi in proposito.
La
Formula 1 è arrivata, come ogni anno, a casa di Fernando Alonso, l’idolo
incontrastato della totalità della popolazione mondiale. Gli occhi di tutti
brillano a non finire, i suoi appassionati sostenitori pensano con grande
emozione al momento in cui il loro idolo verrà proclamato unico dio del mondo
dei motori. Ma come?! Io sapevo che era già stato proclamato tale nel momento
in cui aveva firmato il contratto con la Ferrari…
Va
beh, lasciamo stare, tutte queste sottigliezze non ci interessano, quello che
ci interessa sapere è che sabato 21 maggio, al momento dell’inizio delle
qualifiche, è stato subito lampante e palese che Heidfeld (alias “Heidi”)
difficilmente sarebbe riuscito a scendere in pista. Questo era un regalo
immenso per l’unica scuderia spagnola presente: automaticamente l’ultima
posizione sarebbe andata a Heidi e quindi la HRT sarebbe riuscita a salvarsi
dal tappezzare completamente l’ultima fila. Tappezzare naturalmente non è un
verbo usato a caso, ma dipende dal fatto che l’unico ruolo della HRT pare
quello di fare da tappezzeria.
La
cosa più sconcertante di tutte, però, quella che ha rischiato di far morire sul
colpo gli appassionati sostenitori della ridente scuderia spagnola dalle
prestazioni ridicole, è stata la seguente: al momento della verità (ovvero al
momento in cui la Q1 è finita rendendo definitivo il proprio verdetto) è
risultato che in penultima posizione, accanto a Heidi, sarebbe andato a
piazzarsi non uno dei due piloti della HRT bensì D’Ambrosio. Anche tutti gli
altri, non appassionati sostenitori della HRT, ci sono rimasti di sasso: nessuna HRT in ultima fila?! Un evento
del genere aveva qualcosa di miracoloso e, tutti gli appassionati ne erano
sicuri, questo era il weekend dei miracoli. Quindi hanno chiuso gli occhi,
sognando a occhi aperti (c’è qualcosa che non torna: chiudono gli occhi e poi
sognano a occhi aperti?) il momento in cui, al termine del weekend, il loro incondizionato
eroe sarebbe stato proclamato salvatore dell’umanità. Con una sicurezza
schiacciante tutti quanti si dicevano: “almeno stavolta Ferniiii non otterrà il
quinto tempo!” Anche Ferniiii, probabilmente, in quel momento stava sognando il
momento in cui avrebbe ottenuto la pole position. Esattamente, proprio così: stava sognando.
Ma
non addentriamoci in queste considerazioni che non c’entrano nulla,
dedichiamoci piuttosto alla spassosa attività di parlare della HRT. Se non
aveva conquistato l’ultima fila è chiaro come la luce del sole (o in
alternativa, se preferite, chiaro come la carnagione di Kovalainen) che aveva
per forza di cose monopolizzato la penultima. Proprio così: con 21esimo Liuzzi
e 22esimo Karthikeyan. Non so perché, ma ho avuto un vuoto di memoria
improvviso e al posto di Karthikeyan stavo per scrivere Kovalainen. Di solito
queste cose mi capitano quando scrivo commenti all’una di notte e non quando li
scrivo alle undici e mezza di sera. Boh, non so che dire… quando inizierò a
confondere Ide con Schumacher prenderò provvedimenti: sarebbe grave confondere
un pluricampione mondiale ultratitolato con uno che non ha mai concluso niente,
no? Naturalmente, prima che pensiate male, ci tengo a specificare che il
campione plurititolato è l’immenso Yu-ji-Oh Ide! Nessuno può competere con lui,
non trovate?
Okay,
okay, ho già dedicato anche troppo spazio a queste macabre considerazioni.
Ritorno a sintonizzarmi sulla Q1 e precisamente sulla terzultima fila. Il
20esimo tempo l’ha ottenuto Glock e, con grande costernazione dell’umanità al
completo, Barrichello ha dovuto accontentarsi del 19esimo tempo. Ciò
significava che, se la matematica non è un opinione, essendo sette gli esclusi
della Q1 ed essendoci due non appartenenti ai “nuovi team” tra gli esclusi, uno
dei piloti dei “nuovi team” sarebbe passato oltre. Per la sorpresa si poteva
quasi scoppiare a piangere come Barrichello in caso di vittoria, ovvero evento
che di questi tempi mi sembra matematicamente impossibile.
Il
18esimo tempo l’ha ottenuto Trulli, mentre l’altra Lotus Made in Malesia,
quella di Kovalainen, è passata in Q2. Niente di mai visto, comunque. Ricordo
che in Malesia l’anno scorso (era la Malesia, almeno? – so che era la Malesia,
ma dato che mi sono posta questo dubbio per un annetto o giù di lì, ci ho
tenuto a citare me stessa) passarono in Q2 sia una Lotus malese sia una Virgin,
cosa che ha avuto dell’epocale.
Q2.
Il risultato sembrava parzialmente scontato: Kovalainen si sarebbe
indubbiamente classificato ultimo. Tutti avevano questa certezza, probabilmente
ce l’avevano anche in Force India, ma gli eventi hanno disposto diversamente.
Il mitico Kova è infatti riuscito a ottenere uno storico 15esimo tempo, più o
meno la stessa posizione che otteneva quando era in McLaren (infatti non è un
caso che dalla McLaren sia finito al Team Lotus). 16esimo e 17esimo si sono
piazzati Di Resta e Sutil, con Sutil che, a proposito, sembrava prossimo al
licenziamento da parte della Force India prima di quella gara, cosa che
evidentemente non è avvenuta. Il licenziamento sarebbe dovuto al fatto che
questo pilota estremamente avaaaaaaanti, dopo il GP di Cina, a una festa abbia
lanciato un bicchiere addosso al numero due della Lotus Renault (di cui non
ricordo il nome, al momento). Ho letto anche che questo tizio avrebbe chiesto a
Sutil un risarcimento di dieci milioni di euro, cosa che mi ha fatto pensare
che se poi ci guadagnassi dieci milioni di euro, io un bicchiere da Sutil me lo
farei tirare addosso più che volentieri!
Ma
direi che possiamo sorvolare sull’argomento bicchieri e milioni di euro per
concentrarci sugli altri eventi salienti di questa Q2. O meglio, sulle
prestazioni ottenute dagli altri pretendenti alla top-ten. Pretendenti,
appunto, che non sono arrivati in top ten. Parlo dei due piloti della Toro
Rosso e dei due della Sauber: si sono piazzati, in ordine dall’11esimo al
14esimo, Buemi, Perez, Alguersuari (alias “Alghersauro”) e Kobayashi.
Segnalo
comunque che il 15esimo tempo di Kovalainen, nonostante sia un risultato di
quelli che fanno invecchiare Alguersuari di vent’anni e fanno ringiovanire
Schumacher di altrettanti anni, non è stato un record assoluto nella storia
della Lotus Made in Malesia. Sempre nel gran premio di Malesia del 2010 già
citato (e per il gusto di citare nuovamente me stessa lo riscrivo, pur
essendone sicura: era la Malesia?) Kovalainen
aveva ottenuto un’altra quindicesima posizione. Ciò mi fa pensare che
l’ottenimento del 15esimo tempo sia una cosa che in Lotus arriva una volta
all’anno. Dato che quest’anno è già arrivata, prepariamoci fino alla fine
dell’anno a vedere la Lotus Malese annaspare in Q1 ogni volta. Uhm… che sia una gufata in stile Mazzoni?!
Potrebbe essere… in tal caso, se le mie parole hanno lo stesso effetto di
quelle del telecronista, il risultato potrebbe essere sorprendente: pole
position di Kovalainen entro la fine della stagione. Sì, come no… capisco
che possa essere una gufata, ma anche le gufate non si allontanano così tanto
dalla realtà, secondo il mio spiccato parere.
Ora
che ho rotto le scatole abbastanza direi che posso passare a descrivere anche
la Q3, casomai qualcuno non si fosse ancora stancato di leggere e mi stesse
ancora seguendo. Nel momento di vedere la Q3 ho proferito in mille lamentele
mentali, chiedendomi: ma quest’anno è
pratica comune quella di risparmiare un treno di gomme e smettendo di girare a
metà della Q3? La risposta me l’hanno fornita direttamente dalla Redbull: sì. A quel punto non ho potuto fare a
meno di arrendermi all’evidenza, notando come dopo neanche cinque minuti di
sessione Webber avesse già il miglior tempo, probabilmente imbattibile, seguito
da Vettel. Guarda caso, quel tempo imbattibile non è stato battuto da nessuno
(anche perché se qualcuno avesse potuto battere quei tempi, probabilmente non
se ne sarebbero stati ai box a rigirarsi i pollici e a fischiettare guardando
per aria, ma sarebbero scesi in pista nuovamente). In seconda fila s’è piazzato
Hamilton con il terzo tempo, affiancato dal signore e padrone dell’universo.
Avevano ragione i suoi fan: stavolta non avrebbe ottenuto il quinto tempo. E
infatti si è classificato quarto.
So
che Ferniiii meriterebbe molto più spazio, bisognerebbe scrivere un intero
commento col solo scopo di elogiarlo, ma essendo in ritardo già di un mese con
il mio commento direi che si può tranquillamente soprassedere, Ferniiii è già
pieno di gente che lo elogia di continuo, perché dovrei farlo io...? Ma, questo è sottinteso, se non fossi in
ritardo di un mese avrei provveduto a dichiarare che l’impulso primario di ogni
essere umano è quello di praticare l’adorazione del signore e padrone
dell’universo e di zio Santander. È proprio una sfortuna essere in ritardo,
eh?
Quindi,
dato che abbiamo deciso (abbiamo?! perché abbiamo, se sono da sola a scrivere
questo commento? Mistero…) di passare ad elencare il resto della griglia di
partenza, prima che questo commento diventi estremamente soporifero. Il quinto
posto l’ha conquistato Button, mentre il sesto è andato a Petrooooov, che
guardava Ferniiii con aria assassina nella speranza di potergli urlare “I’m
faster than youuuuuu!” (cosa che non è avvenuta, almeno stavolta). In quarta
fila si sono piazzati Rosberg e Massa, dopodiché Maldonado in nona posizione e
infine a chiudere la top ten Schumacher, dato che in Mercedes, probabilmente
pensando che sarebbe comunque arrivato decimo, avevano deciso di risparmiare un
set di gomme e di non farlo girare! Ma Schumacher naturalmente era lì che
faceva le proprie congetture mentali, progettando di ringiovanire di dieci anni
in occasione del gran premio del Canada che si sarebbe svolto di lì a tre
settimane, di cui parlerò però al momento opportuno.
Veniamo
alla gara. Domenica 22 maggio, poco dopo essermi messa davanti alla TV, ho
potuto assistere al coronamento del sogno di ogni tifoso di Ferniiii presente
sulla faccia della Terra (più o meno la totalità della popolazione mondiale,
almeno finché Ferniiii continuerà a vestirsi di rosso). Complice anche il fatto
che quelli che erano nelle prime tre posizioni sembravano avere deciso di
sfidarsi per vedere chi partiva peggio, il grande signore e padrone
dell’universo ne ha approfittato per piazzarsi in prima posizione, mentre
dislocati in qualsiasi località del globo terrestre i suoi accaniti sostenitori
saltellavano esclamando: “Siamo i campioni del mondo! Po-po-po-po-po-po-po-po!”
tanto che Ferniiii stesso avrebbe dovuto ricordare a costoro che non è lui il
campione del mondo in carica. Ma probabilmente nella concitazione di quel
momento anche Ferniiii se l’era scordato. Successivamente a seguire vi erano
quindi: Vettel, Webber, Hamilton, Schumacher, Petrov, Rosberg, Massa, Buemi e
Button in top ten. Verrebbe da chiedersi come mai Button fosse piombato fino in
decima posizione, ma mi viene spontaneo credere che anche lui stesse
partecipando alla sfida indetta poco prima da Vettel, Webber e Hamilton.
Comunque dopo pochi giri Button è riuscito a lasciarsi dietro almeno la Toro
Rosso di Buemi. Agli altri ci avrebbe pensato più avanti, ovviamente.
Le
gomme hanno iniziato a sgretolarsi dopo pochi giri, tanto che dopo una decina
di giri era già fase di pitstop. Dopo il primo giro di pitstop Ferniiii era
ancora in testa, seguivano Vettel, Hamilton, Button (che appunto nel frattempo
si era lasciato dietro parecchi avversari) e Webber. Sulle posizioni degli
altri è piuttosto arduo ricordarle. Comunque pochi giri dopo la prima fase di
pit-stop è iniziata la seconda, con Jensiiii (che soprannome penoso…) che è
stato il primo a rientrare. Ma attenzione: il
leader della gara, dopo il secondo pit-stop, non era più il signore e padrone
dell’universo… Vettel è passato al comando, mentre il signore e padrone
dell’universo doveva accontentarsi di una seconda posizione stabile e tangibile
(ancora per poco). Una volta che Hamilton è andato anche lui a cambiare gomme,
è rientrato in pista davanti a Ferniiii, che era stabilmente terzo (con Webber
sempre più vicino, ma era del tutto irrilevante… o forse no!)…
Dopo
una trentina di giri (dall’inizio, non dal momento dei secondi pit-stop,
ovviamente), quando la quantità di pit-stop era tale che ormai chiunque aveva
iniziato a perdere il conto, Webber ha superato Ferniiii, che però si è ripreso
la posizione, con grande gioia di tutti i suoi fan, gioia che però si è
affievolita notevolmente di lì a poco quando Button ha superato Webber e poi anche
Alonso. Non si sa bene quanti pit-stop avesse già fatto Button (mi rifiuto di
chiamarlo nuovamente Jensiiii) a quel punto ma si può presupporre che ne avesse
effettuati almeno tre, nonostante l’idea fosse quella che ne avesse già fatti
una decina (non solo per lui, ma anche per tutti gli altri).
Una
volta completato il terzo giro di pit-stop Vettel era al comando con due o tre
secondi di vantaggio su Hamilton e con due o tre giorni di vantaggio su tutti
gli altri. Gli altri in questione, forse è opportuno specificarlo, erano
Button, Ferniiii, Webber, Schumacher, Rosberg, Petrov e Massa. A quel punto me
ne sono andata in bagno, e lontano dal mio sguardo indiscreto Massa si è messo
a vagare per i prati di Montmelò. Quando sono tornata davanti alla TV mi pare
di avere capito da quanto diceva Mazzoni che Feliiii con un testacoda aveva
perso due posizioni a vantaggio di Rosberg e Petrov. Mi stavo giusto chiedendo
come fosse possibile la cosa dato che Rosberg e Petrov gli erano già davanti,
quando l’inizio del quarto giro di pit-stop mi ha fatto dimenticare questo mio
dubbio. Il nuovo dubbio era: ma quanti
pit-stop faranno in questa gara? Segnalo che eravamo intorno al
quarantesimo giro.
Ma
attenzione! Di lì a pochi giri, con l’ultimo set di gomme, Ferniiii è piombato
tristemente in quinta posizione, con le Mercedes in sesta e settima posizione
(con Schumacher che diceva a Rosberg “I’m faster than youuuuuuuu!”) che erano
le ultime vetture a pieni giri.
Ci
scommetto che a questo punto vi eravate tutti dimenticati che Kovalainen aveva
conquistato il giorno precedente uno spettacolare e sorprendente 15esimo tempo,
di rilievo molto più consistente rispetto a quando lo otteneva con la McLaren.
La sua gara sarebbe finita in modo altrettanto spettacolare e sorprendente?
Mhm… non proprio. Se l’avesse finita spegnendo un incendio dopo avere tenuto in
pista per un giro buono una monoposto in fiamme sarebbe stato un finale
piuttosto spettacolare, ma è semplicemente andato a finire contro le barriere
di protezione, primo ritirato della gara. O secondo? Penso secondo, se non
sbaglio si era già ritirato Liuzzi, in qualche momento non meglio precisato per
cause non precisate. Terzo ritiro è stato quello di Massa per un problema al
cambio, quando mancavano pochi giri al finale della gara.
Il
finale è stato più incandescente di quanto si poteva immaginare. Hamilton era
ormai a ridosso di Vettel, ma il pilota della Redbull ha conservato la
posizione e ha vinto la gara con poco più di mezzo secondo di margine, non
prima di avere stravolto l’intera popolazione mondiale doppiando Ferniiii.
Gara:
1)
Vettel (Redbull), 2) Hamilton (McLaren), 3) Button (McLaren), 4) Webber
(Redbull), doppiati di 1 giro: 5) Alonso (Ferrari), 6) Schumacher (Mercedes),
7) Rosberg (Mercedes), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Perez (Sauber), 10)
Kobayashi (Sauber), 11) Petrov (Lotus Renault), 12) Di Resta (Force India), 13)
Sutil (Force India), 14) Buemi (Toro Rosso), 15) Maldonado (Williams), doppiati
di 2 giri: 16) Alguersuari (Virgin), 17) Barrichello (Williams), 18) Trulli
(Team Lotus), doppiati di 3 giri: 19) Glock (Virgin), 20) D’Ambrosio (Virgin),
doppiato di 4 giri: 21) Karthikeyan (HRT), RIT: Massa (Ferrari), Kovalainen
(Team Lotus), Liuzzi (HRT).
Classifiche:
Piloti: 1) Vettel 118, 2)
Hamilton 77, 3) Webber 67, 4) Button 61, 5) Alonso 51, 6) Rosberg 26, 7)
Heidfeld 25, 8) Massa 24, 9) Petrov 21, 10) Schumacher 14, 11) Kobayashi 9, 12)
Buemi 6, 13) Di Resta 2, 14) Sutil 2,
15) Perez 2.
Team: 1) Redbull 185, 2) McLaren 138 3) Ferrari 75, 4) Lotus Renault 46, 5)
Mercedes 40, 6) Sauber 11, 7) Toro Rosso 6, 8) Force
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