mercoledì 22 febbraio 2012

Commento al GP di Spagna 2011

20/06/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: Capitolo 5
Gran Premio di Spagna: Il dio delle quattro ruote arriva a "casa"

Montmelò, 20-21-22 maggio 2011

Era una notte buia e tempestosa quella che seguì il 22 maggio. A causa di una lunga serie di impegni la commentatrice ufficiale del campionato 2011 fu costretta per lungo tempo a rimandare la stesura del commento di rito, in modo tale che quando finalmente si mise a scrivere le leggiadre e soavi parole che ora state leggendo era già passato un mese dai citati eventi. Fortunatamente la nostra commentatrice conservò a suo tempo diversi articoli sul gran premio in questione, quindi nonostante l’età avanzi e le venga impossibile ricordarsi con esattezza matematica in che posizione si classificarono le Redbull e le HRT, se erano davanti le Redbull e dietro le HRT oppure viceversa, può contare in questo momento di documenti validi in proposito.

La Formula 1 è arrivata, come ogni anno, a casa di Fernando Alonso, l’idolo incontrastato della totalità della popolazione mondiale. Gli occhi di tutti brillano a non finire, i suoi appassionati sostenitori pensano con grande emozione al momento in cui il loro idolo verrà proclamato unico dio del mondo dei motori. Ma come?! Io sapevo che era già stato proclamato tale nel momento in cui aveva firmato il contratto con la Ferrari…
Va beh, lasciamo stare, tutte queste sottigliezze non ci interessano, quello che ci interessa sapere è che sabato 21 maggio, al momento dell’inizio delle qualifiche, è stato subito lampante e palese che Heidfeld (alias “Heidi”) difficilmente sarebbe riuscito a scendere in pista. Questo era un regalo immenso per l’unica scuderia spagnola presente: automaticamente l’ultima posizione sarebbe andata a Heidi e quindi la HRT sarebbe riuscita a salvarsi dal tappezzare completamente l’ultima fila. Tappezzare naturalmente non è un verbo usato a caso, ma dipende dal fatto che l’unico ruolo della HRT pare quello di fare da tappezzeria.
La cosa più sconcertante di tutte, però, quella che ha rischiato di far morire sul colpo gli appassionati sostenitori della ridente scuderia spagnola dalle prestazioni ridicole, è stata la seguente: al momento della verità (ovvero al momento in cui la Q1 è finita rendendo definitivo il proprio verdetto) è risultato che in penultima posizione, accanto a Heidi, sarebbe andato a piazzarsi non uno dei due piloti della HRT bensì D’Ambrosio. Anche tutti gli altri, non appassionati sostenitori della HRT, ci sono rimasti di sasso: nessuna HRT in ultima fila?! Un evento del genere aveva qualcosa di miracoloso e, tutti gli appassionati ne erano sicuri, questo era il weekend dei miracoli. Quindi hanno chiuso gli occhi, sognando a occhi aperti (c’è qualcosa che non torna: chiudono gli occhi e poi sognano a occhi aperti?) il momento in cui, al termine del weekend, il loro incondizionato eroe sarebbe stato proclamato salvatore dell’umanità. Con una sicurezza schiacciante tutti quanti si dicevano: “almeno stavolta Ferniiii non otterrà il quinto tempo!” Anche Ferniiii, probabilmente, in quel momento stava sognando il momento in cui avrebbe ottenuto la pole position. Esattamente, proprio così: stava sognando.
Ma non addentriamoci in queste considerazioni che non c’entrano nulla, dedichiamoci piuttosto alla spassosa attività di parlare della HRT. Se non aveva conquistato l’ultima fila è chiaro come la luce del sole (o in alternativa, se preferite, chiaro come la carnagione di Kovalainen) che aveva per forza di cose monopolizzato la penultima. Proprio così: con 21esimo Liuzzi e 22esimo Karthikeyan. Non so perché, ma ho avuto un vuoto di memoria improvviso e al posto di Karthikeyan stavo per scrivere Kovalainen. Di solito queste cose mi capitano quando scrivo commenti all’una di notte e non quando li scrivo alle undici e mezza di sera. Boh, non so che dire… quando inizierò a confondere Ide con Schumacher prenderò provvedimenti: sarebbe grave confondere un pluricampione mondiale ultratitolato con uno che non ha mai concluso niente, no? Naturalmente, prima che pensiate male, ci tengo a specificare che il campione plurititolato è l’immenso Yu-ji-Oh Ide! Nessuno può competere con lui, non trovate?
Okay, okay, ho già dedicato anche troppo spazio a queste macabre considerazioni. Ritorno a sintonizzarmi sulla Q1 e precisamente sulla terzultima fila. Il 20esimo tempo l’ha ottenuto Glock e, con grande costernazione dell’umanità al completo, Barrichello ha dovuto accontentarsi del 19esimo tempo. Ciò significava che, se la matematica non è un opinione, essendo sette gli esclusi della Q1 ed essendoci due non appartenenti ai “nuovi team” tra gli esclusi, uno dei piloti dei “nuovi team” sarebbe passato oltre. Per la sorpresa si poteva quasi scoppiare a piangere come Barrichello in caso di vittoria, ovvero evento che di questi tempi mi sembra matematicamente impossibile.
Il 18esimo tempo l’ha ottenuto Trulli, mentre l’altra Lotus Made in Malesia, quella di Kovalainen, è passata in Q2. Niente di mai visto, comunque. Ricordo che in Malesia l’anno scorso (era la Malesia, almeno? – so che era la Malesia, ma dato che mi sono posta questo dubbio per un annetto o giù di lì, ci ho tenuto a citare me stessa) passarono in Q2 sia una Lotus malese sia una Virgin, cosa che ha avuto dell’epocale.

Q2. Il risultato sembrava parzialmente scontato: Kovalainen si sarebbe indubbiamente classificato ultimo. Tutti avevano questa certezza, probabilmente ce l’avevano anche in Force India, ma gli eventi hanno disposto diversamente. Il mitico Kova è infatti riuscito a ottenere uno storico 15esimo tempo, più o meno la stessa posizione che otteneva quando era in McLaren (infatti non è un caso che dalla McLaren sia finito al Team Lotus). 16esimo e 17esimo si sono piazzati Di Resta e Sutil, con Sutil che, a proposito, sembrava prossimo al licenziamento da parte della Force India prima di quella gara, cosa che evidentemente non è avvenuta. Il licenziamento sarebbe dovuto al fatto che questo pilota estremamente avaaaaaaanti, dopo il GP di Cina, a una festa abbia lanciato un bicchiere addosso al numero due della Lotus Renault (di cui non ricordo il nome, al momento). Ho letto anche che questo tizio avrebbe chiesto a Sutil un risarcimento di dieci milioni di euro, cosa che mi ha fatto pensare che se poi ci guadagnassi dieci milioni di euro, io un bicchiere da Sutil me lo farei tirare addosso più che volentieri!
Ma direi che possiamo sorvolare sull’argomento bicchieri e milioni di euro per concentrarci sugli altri eventi salienti di questa Q2. O meglio, sulle prestazioni ottenute dagli altri pretendenti alla top-ten. Pretendenti, appunto, che non sono arrivati in top ten. Parlo dei due piloti della Toro Rosso e dei due della Sauber: si sono piazzati, in ordine dall’11esimo al 14esimo, Buemi, Perez, Alguersuari (alias “Alghersauro”) e Kobayashi.
Segnalo comunque che il 15esimo tempo di Kovalainen, nonostante sia un risultato di quelli che fanno invecchiare Alguersuari di vent’anni e fanno ringiovanire Schumacher di altrettanti anni, non è stato un record assoluto nella storia della Lotus Made in Malesia. Sempre nel gran premio di Malesia del 2010 già citato (e per il gusto di citare nuovamente me stessa lo riscrivo, pur essendone sicura: era la Malesia?) Kovalainen aveva ottenuto un’altra quindicesima posizione. Ciò mi fa pensare che l’ottenimento del 15esimo tempo sia una cosa che in Lotus arriva una volta all’anno. Dato che quest’anno è già arrivata, prepariamoci fino alla fine dell’anno a vedere la Lotus Malese annaspare in Q1 ogni volta. Uhm… che sia una gufata in stile Mazzoni?! Potrebbe essere… in tal caso, se le mie parole hanno lo stesso effetto di quelle del telecronista, il risultato potrebbe essere sorprendente: pole position di Kovalainen entro la fine della stagione. Sì, come no… capisco che possa essere una gufata, ma anche le gufate non si allontanano così tanto dalla realtà, secondo il mio spiccato parere.

Ora che ho rotto le scatole abbastanza direi che posso passare a descrivere anche la Q3, casomai qualcuno non si fosse ancora stancato di leggere e mi stesse ancora seguendo. Nel momento di vedere la Q3 ho proferito in mille lamentele mentali, chiedendomi: ma quest’anno è pratica comune quella di risparmiare un treno di gomme e smettendo di girare a metà della Q3? La risposta me l’hanno fornita direttamente dalla Redbull: sì. A quel punto non ho potuto fare a meno di arrendermi all’evidenza, notando come dopo neanche cinque minuti di sessione Webber avesse già il miglior tempo, probabilmente imbattibile, seguito da Vettel. Guarda caso, quel tempo imbattibile non è stato battuto da nessuno (anche perché se qualcuno avesse potuto battere quei tempi, probabilmente non se ne sarebbero stati ai box a rigirarsi i pollici e a fischiettare guardando per aria, ma sarebbero scesi in pista nuovamente). In seconda fila s’è piazzato Hamilton con il terzo tempo, affiancato dal signore e padrone dell’universo. Avevano ragione i suoi fan: stavolta non avrebbe ottenuto il quinto tempo. E infatti si è classificato quarto.
So che Ferniiii meriterebbe molto più spazio, bisognerebbe scrivere un intero commento col solo scopo di elogiarlo, ma essendo in ritardo già di un mese con il mio commento direi che si può tranquillamente soprassedere, Ferniiii è già pieno di gente che lo elogia di continuo, perché dovrei farlo io...? Ma, questo è sottinteso, se non fossi in ritardo di un mese avrei provveduto a dichiarare che l’impulso primario di ogni essere umano è quello di praticare l’adorazione del signore e padrone dell’universo e di zio Santander. È proprio una sfortuna essere in ritardo, eh?
Quindi, dato che abbiamo deciso (abbiamo?! perché abbiamo, se sono da sola a scrivere questo commento? Mistero…) di passare ad elencare il resto della griglia di partenza, prima che questo commento diventi estremamente soporifero. Il quinto posto l’ha conquistato Button, mentre il sesto è andato a Petrooooov, che guardava Ferniiii con aria assassina nella speranza di potergli urlare “I’m faster than youuuuuu!” (cosa che non è avvenuta, almeno stavolta). In quarta fila si sono piazzati Rosberg e Massa, dopodiché Maldonado in nona posizione e infine a chiudere la top ten Schumacher, dato che in Mercedes, probabilmente pensando che sarebbe comunque arrivato decimo, avevano deciso di risparmiare un set di gomme e di non farlo girare! Ma Schumacher naturalmente era lì che faceva le proprie congetture mentali, progettando di ringiovanire di dieci anni in occasione del gran premio del Canada che si sarebbe svolto di lì a tre settimane, di cui parlerò però al momento opportuno.

Veniamo alla gara. Domenica 22 maggio, poco dopo essermi messa davanti alla TV, ho potuto assistere al coronamento del sogno di ogni tifoso di Ferniiii presente sulla faccia della Terra (più o meno la totalità della popolazione mondiale, almeno finché Ferniiii continuerà a vestirsi di rosso). Complice anche il fatto che quelli che erano nelle prime tre posizioni sembravano avere deciso di sfidarsi per vedere chi partiva peggio, il grande signore e padrone dell’universo ne ha approfittato per piazzarsi in prima posizione, mentre dislocati in qualsiasi località del globo terrestre i suoi accaniti sostenitori saltellavano esclamando: “Siamo i campioni del mondo! Po-po-po-po-po-po-po-po!” tanto che Ferniiii stesso avrebbe dovuto ricordare a costoro che non è lui il campione del mondo in carica. Ma probabilmente nella concitazione di quel momento anche Ferniiii se l’era scordato. Successivamente a seguire vi erano quindi: Vettel, Webber, Hamilton, Schumacher, Petrov, Rosberg, Massa, Buemi e Button in top ten. Verrebbe da chiedersi come mai Button fosse piombato fino in decima posizione, ma mi viene spontaneo credere che anche lui stesse partecipando alla sfida indetta poco prima da Vettel, Webber e Hamilton. Comunque dopo pochi giri Button è riuscito a lasciarsi dietro almeno la Toro Rosso di Buemi. Agli altri ci avrebbe pensato più avanti, ovviamente.
Le gomme hanno iniziato a sgretolarsi dopo pochi giri, tanto che dopo una decina di giri era già fase di pitstop. Dopo il primo giro di pitstop Ferniiii era ancora in testa, seguivano Vettel, Hamilton, Button (che appunto nel frattempo si era lasciato dietro parecchi avversari) e Webber. Sulle posizioni degli altri è piuttosto arduo ricordarle. Comunque pochi giri dopo la prima fase di pit-stop è iniziata la seconda, con Jensiiii (che soprannome penoso…) che è stato il primo a rientrare. Ma attenzione: il leader della gara, dopo il secondo pit-stop, non era più il signore e padrone dell’universo… Vettel è passato al comando, mentre il signore e padrone dell’universo doveva accontentarsi di una seconda posizione stabile e tangibile (ancora per poco). Una volta che Hamilton è andato anche lui a cambiare gomme, è rientrato in pista davanti a Ferniiii, che era stabilmente terzo (con Webber sempre più vicino, ma era del tutto irrilevante… o forse no!)…
Dopo una trentina di giri (dall’inizio, non dal momento dei secondi pit-stop, ovviamente), quando la quantità di pit-stop era tale che ormai chiunque aveva iniziato a perdere il conto, Webber ha superato Ferniiii, che però si è ripreso la posizione, con grande gioia di tutti i suoi fan, gioia che però si è affievolita notevolmente di lì a poco quando Button ha superato Webber e poi anche Alonso. Non si sa bene quanti pit-stop avesse già fatto Button (mi rifiuto di chiamarlo nuovamente Jensiiii) a quel punto ma si può presupporre che ne avesse effettuati almeno tre, nonostante l’idea fosse quella che ne avesse già fatti una decina (non solo per lui, ma anche per tutti gli altri).

Una volta completato il terzo giro di pit-stop Vettel era al comando con due o tre secondi di vantaggio su Hamilton e con due o tre giorni di vantaggio su tutti gli altri. Gli altri in questione, forse è opportuno specificarlo, erano Button, Ferniiii, Webber, Schumacher, Rosberg, Petrov e Massa. A quel punto me ne sono andata in bagno, e lontano dal mio sguardo indiscreto Massa si è messo a vagare per i prati di Montmelò. Quando sono tornata davanti alla TV mi pare di avere capito da quanto diceva Mazzoni che Feliiii con un testacoda aveva perso due posizioni a vantaggio di Rosberg e Petrov. Mi stavo giusto chiedendo come fosse possibile la cosa dato che Rosberg e Petrov gli erano già davanti, quando l’inizio del quarto giro di pit-stop mi ha fatto dimenticare questo mio dubbio. Il nuovo dubbio era: ma quanti pit-stop faranno in questa gara? Segnalo che eravamo intorno al quarantesimo giro.
Ma attenzione! Di lì a pochi giri, con l’ultimo set di gomme, Ferniiii è piombato tristemente in quinta posizione, con le Mercedes in sesta e settima posizione (con Schumacher che diceva a Rosberg “I’m faster than youuuuuuuu!”) che erano le ultime vetture a pieni giri.
Ci scommetto che a questo punto vi eravate tutti dimenticati che Kovalainen aveva conquistato il giorno precedente uno spettacolare e sorprendente 15esimo tempo, di rilievo molto più consistente rispetto a quando lo otteneva con la McLaren. La sua gara sarebbe finita in modo altrettanto spettacolare e sorprendente? Mhm… non proprio. Se l’avesse finita spegnendo un incendio dopo avere tenuto in pista per un giro buono una monoposto in fiamme sarebbe stato un finale piuttosto spettacolare, ma è semplicemente andato a finire contro le barriere di protezione, primo ritirato della gara. O secondo? Penso secondo, se non sbaglio si era già ritirato Liuzzi, in qualche momento non meglio precisato per cause non precisate. Terzo ritiro è stato quello di Massa per un problema al cambio, quando mancavano pochi giri al finale della gara.
Il finale è stato più incandescente di quanto si poteva immaginare. Hamilton era ormai a ridosso di Vettel, ma il pilota della Redbull ha conservato la posizione e ha vinto la gara con poco più di mezzo secondo di margine, non prima di avere stravolto l’intera popolazione mondiale doppiando Ferniiii.

Gara:
1) Vettel (Redbull), 2) Hamilton (McLaren), 3) Button (McLaren), 4) Webber (Redbull), doppiati di 1 giro: 5) Alonso (Ferrari), 6) Schumacher (Mercedes), 7) Rosberg (Mercedes), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Perez (Sauber), 10) Kobayashi (Sauber), 11) Petrov (Lotus Renault), 12) Di Resta (Force India), 13) Sutil (Force India), 14) Buemi (Toro Rosso), 15) Maldonado (Williams), doppiati di 2 giri: 16) Alguersuari (Virgin), 17) Barrichello (Williams), 18) Trulli (Team Lotus), doppiati di 3 giri: 19) Glock (Virgin), 20) D’Ambrosio (Virgin), doppiato di 4 giri: 21) Karthikeyan (HRT), RIT: Massa (Ferrari), Kovalainen (Team Lotus), Liuzzi (HRT).

Classifiche:
Piloti: 1) Vettel 118, 2) Hamilton 77, 3) Webber 67, 4) Button 61, 5) Alonso 51, 6) Rosberg 26, 7) Heidfeld 25, 8) Massa 24, 9) Petrov 21, 10) Schumacher 14, 11) Kobayashi 9, 12) Buemi 6,  13) Di Resta 2, 14) Sutil 2, 15) Perez 2.
Team: 1) Redbull 185, 2) McLaren 138 3) Ferrari 75, 4) Lotus Renault 46, 5) Mercedes 40, 6) Sauber 11, 7) Toro Rosso 6, 8) Force India 4.

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