Campionato 2011: capitolo 17
Gran Premio d’India: Massa & Hamilton: attrazione fatale
Jaipee Circuit, Greater
Noida / 28-29-30 ottobre 2011
Prima legge della gravità: qualora la
monoposto di Massa e quella di Hamilton raggiungano un distacco inferiore a un
secondo, è inevitabile che l’attrazione gravitazionale che le lega conduca
suddette monoposto una contro l’altra.
Un
cordiale saluto ai miei cari lettori, l’evento più atteso dell’anno ha visto la
luce, ben più del gran premio di Singapore con la sua illuminazione
artificiale. So che è straziante pensare a gran premi che non hanno come
contorno una ruota panoramica il cui giro dura una quarantina di minuti, ma
spero che siate riusciti ad arrivare comunque in fondo al weekend senza fare un
esposto ufficiale alla FIA in cui vi lamentavate per l’assenza di una ruota
panoramica che rispondesse a tali requisiti.
Dopo anni
e anni dall’annuncio finalmente la Formula 1 è giunta fino alla patria che ha
prodotto eroi dei motori del calibro di Chandhok e Karthikeyan, due piloti
senza ombra di dubbio di un certo livello, forse entrambi dello stesso
livello... non so, ma mi pare comunque un livello piuttosto basso in entrambi i
casi.
Già da un
po’ di tempo ci era stato preannunciato che Karthyyyy, un genio che in una gara
è riuscito, anni fa, ad arrivare addirittura in quarta posizione nonostante
corressero ben sei piloti, un risultato di un certo livello, tenendo conto del
fatto che si è tenuto dietro piloti del calibro di Albers e Friesacher (“chi
sono Albers e Friesacher?”, CIT. chiunque non conosca per filo e per segno
tutti i piloti della gloriosa storia della Minardi; “due piloti che se anche in
pista non ci fossero stati non se ne sarebbe accorto nessuno”, CIT. di chiunque
invece conosca per filo e per segno tutti i piloti della gloriosa storia della
Minardi, senza dimenticarsi di gente tipo Zsolt Baumgartner – con un nome del
genere del resto è impossibile dimenticarselo, Nicolas Kiesa e Thomas Enge,
anche se in effetti non sono completamente certa che quest’ultimo abbia corso
per la Minardi, forse era alla Arrows oppure alla Toyota, anche se devo
ammettere che la mia memoria storica a proposito di Enge è piuttosto scarsa, mi
ricordo che qualche anno fa, leggendo il suo nome da qualche parte, mi sono
chiesta “ma questo ha davvero mai gareggiato in Formula 1?”). Originariamente
pensavamo che Karthyyyy sarebbe ricomparso in pista al posto di Ricciardo, un
genio che sta facendo risaltare il talento dei piloti australiani. Ehm, non il
proprio, mi pare, intendevo dire che, essendo australiano come Webber, sta
facendo risaltare l’eccelso e impressionante talento di Webber, un pilota
incompreso da tutti che avrebbe vinto millemila titoli se non fosse stato
ostacolato dalle avversità della sorte e dal kers.
La realtà
è stata ben diversa... no, nonostante sembri non sto parlando di Webbiiii, ma
di Karthyyyy e Ricciardo: il più talentuoso pilota indiano, o meglio, quello
che può competere con il suo degno avversario Chandy per il ruolo di miglior
pilota indiano, non avrebbe sostituito Ricciardo bensì Liuzzi. La cosa mi ha
sconcertata: mi stavo giusto chiedendo se Liuzzi, che ultimamente si sta
adeguando alla filosofia indiana di ricercare l’ultimo posto, sarebbe riuscito
a competere con il compagno di squadra e con Chandy per l’ultima posizione, per
poi scoprire che Liuzzi nemmeno sarebbe sceso in pista, dal momento che Karthy
avrebbe sostituito lui. Il colpo di grazia, però, è stato scoprire che quel
pilota estremamente talentuoso che è Chandy, nonostante ci fosse la possibilità
di vederlo in pista durante la gara, non era stato minimamente preso in
considerazione dalla Lotus Made in Malesia, team originario dallo stesso paese
che ha dato i natali ad Alex Yoong, altro pilota estremamente talentuoso della
storia della Minardi, altrimenti detto il collaudatore delle vie di fuga, che
sfortunatamente per lui la legge del caso ha voluto che anziché essere compagno
di squadra di gente tipo Albers o Baumgartner fosse il compagno di squadra di
Alonso, cosa che ha contribuito a mettere le sue prestazioni addirittura sotto
terra. A proposito della storia della Minardi, dimenticavo che ha avuto tra i
suoi piloti anche Webber, che addirittura in Australia nel 2002 arrivò in
quinta posizione e poi mostrò un pupazzo a forma di canguro (NB. questa cosa
del pupazzo l’ho vista davvero in una foto, non è un’invenzione come i pupazzi
di Winnie the Pooh di cui parlo da circa un mese e mezzo), quinta posizione, un
risultato abbastanza similare a quelli che ottiene al giorno d’oggi con la
Redbull... del resto ditemi voi, vedete qualche differenza tra la Minardi del
2002, l’antenata della Toro Rosso, e la Redbull di oggi? Io non ne vedo
nessuna: con quel team Vettel ha vinto una gara e Webber non ha vinto nulla,
con la Redbull Vettel ha vinto due titoli mentre Webber...
Va beh,
lasciamo perdere, lasciamo stare Webber, mi pare finalmente di non essere più
l’unica che non lo vede affatto come un fenomeno, anche se ce n’è voluto di
tempo. Stavo parlando di Chandy, come sono finita a parlare di Webbiiii?
Permane un mistero, direi. Per chi se lo fosse scordato il sommo Chandy aveva
già partecipato antecedentemente a una gara a metà stagione, con un risultato
alquanto penoso, prendendolo notevolmente in quel posto dal compagno di squadra
e da gente del calibro di Ricciardo e D’Ambrosio. Questo mi sembra che la dica
lunga, anche se in effetti come pilota della Lotus Made in Malesia Kovalainen
non mi sembra affatto male: finisce spesso quindicesimo o sedicesimo, posizione
a cui aspirava anche nel 2009 in McLaren in molteplici occasioni. Non escludo
che un giorno o l’altro possa anche vincere una gara, con una media di sedici
monoposto davanti alla sua basta che otto piloti forino una gomma e che altri
otto rompano il motore quando mancano pochi giri al traguardo, e Kovalainen
vincerà finalmente un secondo gran premio.
Tutto
questo, una pagina di Word in carattere Arial dimensione 11 (immagino che
questo dettaglio, cari lettori, sia di vostro immenso interesse), per dire che
la sfida tutta indiana per la conquista dell’ultimo posto ce la possiamo anche
togliere dalla testa: la Lotus Made in Malesia non aveva la benché minima
intenzione di rimettere in pista Chandy, cosa che tutto sommato mi pare
abbastanza logica, quindi l’utente medio pensava rassegnato: “ci sarà in pista
soltanto un talento indiano, anziché due”.
Venerdì 28
ottobre, giorno delle prove libere: finalmente l’atmosfera iniziava a
delinearsi, ce l’avrebbe fatta Karthyyyy a dominare? Tutti si aspettavano
qualcosa del genere e non vedevano l’ora che iniziassero le libere appunto per
appurare la spiccata superiorità del loro indiscusso idolo, al volante di una
monoposto estremamente performante e competitiva, la gloriosa Hispania Racing
as know as HRT, team per cui hanno gareggiato piloti di un certo livello,
compreso lo stesso Chandy nella scorsa stagione, e che ha cambiato più piloti
in due anni di quanti ne abbia cambiati la Ferrari negli ultimi quindici anni
(no, in effetti forse ne ha cambiati di più la Ferrari negli ultimi quindici
anni – otto in totale se non ho dimenticato nessuno – che la HRT in due anni
che è rimasta ferma a sette) e che di piloti talentuosi ne ha avuti
un’infinità, in primo luogo il sommo imbattibile Yammiiii, un vero insulto al
talento Made in Japan... A proposito, rassegnatevi: Yammiiii ha la pessima
abitudine di ricomparire in pista ad anni alterni, quindi è probabile che la
prossima stagione ce lo dovremo sorbire di nuovo.
Dunque, di
cosa stavamo parlando? Ah, già, delle prove libere. La cosa più spettacolare è
stata scoprire che sono state rimandate per via della presenza di un cane
randagio comparso in pista quando le qualifiche dovevano iniziare. Insomma, io
non so cosa dire, mi pare che questi cani randagi abbiano un po’ troppe manie
suicide. Comunque pare che questo cane, diversamente da quello di Istanbul 2008
che nel bel mezzo della gara di GP2 si fiondò sotto le ruote della monoposto di
Bruno Senna, non sia stato investito. È stato inseguito dalla safety car prima
di essere cacciato via dalla pista... o almeno così pare, comunque deve essere
stato esilarante vedere un cane mentre veniva inseguito dalla safety car.
Secondo altre fonti non sarebbe comparso in pista un solo cane, bensì alcuni...
in ogni caso non ho dubbi: questi cani indiani sono senza ombra di dubbio dei fan
indiscussi di Chandyyyy e di Karthyyyy, avete qualche dubbio per caso? Spero di
no, è davvero oltraggioso avere dubbi su queste cose.
Finalmente
è iniziata la prima sessione di libere, stranamente il miglior tempo non è
stato conquistato dal cane, bensì da Hamilton, che per un mancato rispetto
delle bandiere gialle è stato penalizzato con meno tre posizioni sulla griglia
di partenza, stessa cosa che è capitata a Perez anche lui per mancato rispetto
delle bandiere gialle. Inoltre la Virgin di D’Ambrosio, stando a quanto ho
capito, è andata a sbattere da qualche parte; il suddetto pilota peraltro è
stato autore dell’ultimo tempo.
A seguire,
dopo Hamilton, hanno fatto registrare i tempi immediatamente successivi le
Redbull di Vettel e Webber, la McLaren di Button, le Mercedes di nonno
Schumiiii e di Rosberg, dopodiché Massa in settima posizione, mentre Ferniiii
che aveva fatto in tutto tre o quattro giri era rimasto soltanto 23esimo alle
spalle di Karthikeyan. Chandyyyy, che sostituiva Kovalainen nelle libere, ha
fatto una prestazione davvero da urlo: il 19esimo tempo è stato suo, un evento
di tutto rispetto.
Passiamo
alle libere 2. L’impressione è che siano state molto meno movimentate del primo
turno, per intenderci stavolta non sono comparsi cani in pista, la safety car
non ha inseguito cani, né tantomeno c’erano Chandhok e Karthikeyan in pista. I
due talenti indiani sarebbero stati due schegge ma purtroppo non hanno potuto
mostrare le loro performance. Gli ultimi tempi a cui potevano ambire sono stati
conquistati da Liuzzi e Ricciardo, mentre noto che le Lotus Made in Malesia
sono state più veloci delle Mercedes, che si sono potute accaparrare il 19esimo
tempo (Rosberg) e il 21esimo (Schumacher).
È stato
Massa a conquistare il miglior tempo (sì, c’è scritto proprio esattamente
quello che avete letto), seguito da Vettel, Alonso, Hamilton, Webber, Button e
a seguire tutti gli altri. Il nostro dubbio a quel punto era uno soltanto: che
cosa sarebbe accaduto il giorno successivo al momento delle qualifiche? Abbiamo
iniziato a farci fantasie su Karthyyyy che otteneva la pole position, con la
triste certezza che era matematicamente impossibile... o no? Solo il tempo ci
avrebbe risolto questo dubbio esistenziale che ci impediva di prendere sonno.
Prima che
i nostri dubbi potessero essere risolti è sopraggiunto l’orario della terza
sessione di libere, che ci ha riservato un’enorme sorpresa: incredibilmente è
stato Vettel a conquistare il miglior tempo. Sicuramente ciò è avvenuto per il
semplice fatto che non c’era in pista Chandhok, se no il talento Made in India
si sarebbe fatto sentire come non mai, avete qualche dubbio? Anche Karthy
comunque ha fatto una prestazione più che dignitosa in questo terzo turno:
tenendo conto che con un 23esimo posto già avrebbe fatto bella figura, pensate
un po’, è stato addirittura 22esimo tenendosi dietro D’Ambrosio e Ricciardo,
insomma, una prestazione di tutto rispetto per un paracarro a bordo di una HRT.
Intanto qualcuno si chiedeva ancora se tale paracarro, dall’alto della sua scuderia
extra-performante, avrebbe potuto puntare alla pole. Qualcuno arrivava a
sostenere che, se le posizioni fossero state attribuite al contrario, ciò
sarebbe stato possibile... soltanto il tempo ci ha dato una risposta.
Ho acceso
su Raidue alle 10,25 di domenica mattina, notando con estremo disappunto che
c’era la pubblicità di Tecnocasa al posto di quella del Bostick. Mi sono detta:
“speriamo di vederla almeno domani prima della gara”. Dico io, come si può
sopravvivere senza la pubblicità del Bostick? È ancora più rilevante di quella
della schiuma da barba Intesa Pour Homme (che poi non so perché ci sia stato
bisogno di chiamarla Intesa POUR HOMME, c’è per caso qualche donna che si rasa
la barba?).
Va bene,
va bene, lasciamo stare la schiuma da barba. Finalmente la pubblicità è finita
e ho potuto deliziarmi della voce di Mazzoni, il Nostradamus del ventunesimo
secolo, che tra gufate effettive e potenziali ci ha messo un certo impegno, le
potenziali gufate chissà, mi sono detta, avrebbero magari trovato realizzazione
il giorno successivo. Prima delle gufate, però, era necessario che Nostradamus
2 illustrasse la nuova location in cui la Formula 1 è approdata, con un
circuito che tutto sommato non mi pare neanche così tanto pessimo come pensavo
inizialmente, si è visto senza dubbio di peggio (leggi: Bahrein). L’India pare
essere anche un paese carico di personaggi pittoreschi legati al mondo dei
motori, in primis l’inimitabile Vijay Mallya. Mazzoni ci ha illustrato per filo
e per segno che possiede 44 case in giro per il mondo, 3 yacht, una compagnia
aerea e non so cos’altro. Ha parlato inoltre della Force India di cui una certa
quota azionaria è stata acquistata da una società indiana e che ora la quota di
Mallya è più bassa rispetto al passato. È indiana inoltre la team manager della
Sauber, unica donna team manager, di cui non si era più parlato tanto negli
ultimi tempi ma che invece era stata nominata parecchie volte all’inizio della
stagione. Per non parlare di Karthy, il geniale pilota indiano della HRT, e di
Chandy, terzo pilota della Lotus Made in Malesia a cui stranamente la Lotus
Made in Malesia non ha voluto dare un volante per questa gara. Chissà perché...
Mazzoni ha
anche aggiunto che in India Schumacher è più famoso di Vettel, il che forse non
è solo in India. Se andate da mia madre e le chiedete chi è Vettel, la sua
risposta sarà più o meno: “CHI?!” Se invece le chiedete Schumacher, invece, sa
che si tratta di un pilota, questo ve lo posso assicurare (ma non chiedetele
per che team corre, suppongo che abbia molte difficoltà a darvi una risposta,
ma del resto l’ultima volta che ricordo che mia mamma abbia guardato un gran
premio dall’inizio alla fine Schumacher correva ancora per la Benetton e il
giorno dopo io ho raccontato gli eventi di quel gran premio alla mia maestra
d’asilo, quindi si trattava di parecchio tempo fa). Mazzoni non ci ha però
svelato un mistero che mi sarebbe piaciuto chiarire: se è vero che Schumacher è
più famoso di Vettel, in India, è anche più famoso dei due loro grandi talenti Chandhok
e Karthikeyan? Purtroppo questo non lo scopriremo mai, ma ciò non ci impedisce
di immaginarci che la risposta sia affermativa.
Altro
argomento trattato è stato quello dei caschi dei piloti, molti avevano caschi
particolari in questa occasione. Cinque piloti avevano caschi con dediche a
Marco Simoncelli, che ci ha lasciati domenica 23 ottobre, e al pilota di
Indicar Dan Wheldon, che è deceduto circa due settimane prima del gran premio
d’India. Questi erano Trulli, Massa, Alonso, Barrichello e Button, con
Barrichello che aveva un casco di colori particolari e Trulli che aveva il
casco con gli stessi colori di quello del Sic.
Per quanto
riguarda altre modifiche ai caschi Mazzoni ci ha anche avvertito che Vettel
indossava un casco su cui era stampata una fotografia dei meccanici Redbull (ma
generalmente in una gara sì e una gara no Vettel ha un casco “fotografico”) e
Hamilton un casco verdastro con un’immagine di Bob Marley. Non ho ben capito in
che modo, ma sembra che questo casco sia stato correlato in qualche modo alla
“rottura con la sua fidanzata, che è stata confermata anche da suo padre
Anthony Hamilton che vedete inquadrato al box della Force India e che è anche
il manager di Paul Di Resta” [CIT. Mazzoni]. Peraltro il casco di Hamilton a me
sembrava veramente inguardabile, ancora più del casco indossato da Senna che ho
notato in un’inquadratura, che rappresentava in cima quello che mi è sembrato
un nido di serpenti (ma presumibilmente non era questa l’intenzione di chi l’ha
disegnato) con scritto “06 88” o qualcosa del genere, di cui Mazzoni non ha
fornito alcun dettaglio.
La Q1 è
iniziata terminando ben presto per Glock, che ha potuto percorrere solamente
tre giri prima che il cambio lo abbandonasse. Il pilota della Virgin ha
conquistato così l’ultima posizione, cosa che ci ha fatto capire che, nemmeno
se le posizioni fossero state attribuite a partire dal fondo, Karthy avrebbe
ottenuto la pole. Sempre per un problema al cambio Ricciardo ha dovuto
sostituirlo quando non avrebbe potuto farlo, per cui sarebbe partito arretrato
di cinque posizioni sulla griglia di partenza, nell’improbabile caso in cui ci
fossero stati cinque piloti posizionati alle sue spalle.
Nel
frattempo il Nostradamus di oggi ha iniziato a dare prova della sua arte
gufatoria fin da subito. Quando ha detto che Senna aveva sempre danneggiato la
propria vettura in tutte le gare che ha disputato tranne Monza ho alzato gli
occhi al cielo, quando ha aggiunto che Kobayashi aveva ottenuto 25 punti nelle
prime sette gare, soltanto 2 in seguito e non andava a punti da sei gare li ho
riabbassati per lo sconforto e quando ha specificato che Schumacher e Petrov
avevano avuto incidenti l’uno con l’altro in tre gran premi precedenti ho
pensato che forse un giorno Mazzoni si ritroverà questi piloti ad aspettarlo
sotto la cabina di commento, dato che temo che sia in parte dovuto anche alle
sue gufate se uno va sempre a sbattere, l’altro non fa punti e gli altri due
scambiano i circuiti di Formula 1 per la pista degli autoscontri. Stranamente
Nostradamus ha evitato di infierire sulle Toro Rosso e sulle Force India, forse
non è un caso che alla fine entrambe le Toro Rosso e Sutil siano arrivati in
Q3, mentre tutti i piloti precedentemente nominati no.
A dire il
vero Sutil è stato nominato nell’angolo mercato piloti, in cui ci sono state
svelate alcune sorprendenti rivelazioni per il futuro:
> pare
che il prossimo anno Raikkonen sarà alla Williams, sponsorizzato da qualche
sceicco degli Emirati, e che in occasione del prossimo gran premio di Abu Dhabi
potrebbe arrivare un annuncio ufficiale;
> la
Virgin che, guarda caso, ha confermato Glock ma non D’Ambrosio (ma che
casualità inimmaginabile!) per la prossima stagione potrebbe affiancare a Glock
un pilota francese che ha come manager l’ex pilota Olivier Panis, il nome di
questo giovane pilota francese – la cui età e il cui curriculum motoristico non
ci sono ancora stati narrati per filo e per segno – sarebbe qualcosa tipo Pic o
Pik o Pig, così almeno mi è parso di capire;
> Sutil
rischia il posto alla Force India, in quanto potrebbe essere sostituito dal
pilota di riserva Hulkenberg; pare che Sutil voglia discutere la cosa con i
vertici della Force India... chissà se lo farà armato di bottiglia rotta!
Temo di
essermi allontanata troppo dal tema scottante di cui mi stavo occupando in
origine, ovvero della Q1. Ho già fatto qualche spoiler a proposito di come è
andata a finire per diversi piloti, ma non ho ancora narrato il succo
essenziale della prima sessione di qualifiche.
Tutti sono
scesi in pista sulle gomme dure, inizialmente, e i tempi erano piuttosto
sorprendenti, addirittura Karthikeyan per un certo periodo è stato più veloce
delle Mercedes. Mi stavo giusto chiedendo che diamine fosse capitato quando è
stato svelato l’arcano: con le gomme soft i risultati cambiavano radicalmente,
per fortuna di Button che fino a quel momento aveva rimediato una 15esima
posizione. La situazione ha iniziato a tornare molto simile alla normalità, con
i sei piloti dei nuovi team che guarda caso erano andati a finire nelle ultime
sei posizioni.
La
sorpresa è indubbiamente stata il pilota di casa: Karthy ha sorpreso tutti
quelli che credevano sarebbe arrivato ultimo come al solito. Accantonando la
filosofia indiana giusto per il weekend di casa ha strappato un clamoroso
22esimo tempo, relegando D’Ambrosio in 23esima posizione, in perfetta linea con
la filosofia belga, che sembra essere quella di arrivare penultimo. Si è
salvato dall’ultima fila e il suo 22esimo tempo gli avrebbe fornito addirittura
una 21esima posizione sulla griglia di partenza, in quanto Ricciardo che è
stato 21esimo era accreditato dell’ultima posizione dovendo essere retrocesso.
In
terzultima fila si sono posizionati naturalmente Kovalainen in 19esima
posizione e Trulli 20esimo, un copia e incolla della maggior parte delle
qualifiche di questa stagione e anche della scorsa, mentre l’unico pilota
estraneo ai nuovi team precipitato fuori alla prima sessione è stato Kobayashi,
uno degli obiettivi preferiti dalla gufata del Nostradamus delle telecronache.
Con le gomme
soft Petrov aveva ottenuto il miglior tempo, dimostrando tutto il potenziale
della Lotus Renault. Come no! Il potenziale della Lotus Renault mi pareva
lievemente inferiore e quel miglior tempo più dettato dalla legge del caso che
da altro.
Da
rimarcare anche la strabiliante performance della Ferrari, che pare avere
mandato in pista Massa con un treno di gomme soft all’ultimo minuto, in modo da
consumare le gomme senza che riuscisse a far registrare un qualsiasi tempo...
Tipica strategia in perfetto Ferrari Style, direi.
Si è
passati alla Q2, dove parecchi dubbi sarebbero stati svelati. Purtroppo l’idolo
di casa Karthyyyy non sarebbe più stato presente in pista, cosicché non avrebbe
potuto dimostrare le proprie elevatissime performance, che un giorno lo faranno
entrare nell’olimpo motoristico dei piloti più sorprendenti di sempre, in
abbinato a gente tipo Yammiiii.
Le cose
non parevano ancora molto delineate, con i top team che di sicuro potevano
puntare alla Q3 (e per top team intendo Redbull, Mclaren e Ferrari), mentre gli
altri che erano ancora in una posizione di incertezza, in quanto potevano
passare tranquillamente le Force India oppure le Lotus Renault a seconda dei
casi. Ah ah, le Lotus Renault in Q3? Ma non diciamo cavolate! Però senza ombra
di dubbio le Toro Rosso, se non fossero state soggette a gufate mazzoniane,
avrebbero avuto molteplici speranze. Con mia notevole sorpresa Nostradamus non
si è accorto per lungo tempo delle discrete performance delle due monoposto di
Faenza, evitando di sottoporle alle pressioni della gufata e, di fatto,
permettendo loro l’accesso alla Q3.
Sono
rimasti fuori in Q3: Petrov (che aveva fatto lo stesso identico tempo di
Alguersuari, ma dato che quest’ultimo l’aveva fatto registrare prima era stata
attribuita a lui la decima posizione) che comunque sarebbe stato retrocesso di
cinque posizioni per il contatto provocato con Schumacher nella gara
precedente, Schumacher che aveva ottenuto il dodicesimo tempo e a seguire Di
Resta, Maldonado, Senna, Barrichello e Perez, con quest’ultimo che in ogni caso
sarebbe stato retrocesso di tre posizioni per via delle bandiere gialle
ignorate nelle libere del venerdì.
A quel
punto sono passati in Q3 i due piloti della Redbull, i due della Mclaren, i due
della Ferrari, Rosberg, Sutil e le Toro Rosso.
L’ultima
sessione di qualifica è iniziata nel modo più tranquillo e normale, poi, non
appena Massa è stato inquadrato, Nostradamus si è dedicato a una rosea
previsione: Felipe stava disputando un ottimo weekend, su una pista che
ricordava vagamente quella della Turchia, e poteva fare un ottimo risultato e
poteva senza ombra di dubbio puntare a posizionarsi davanti ad Alonso. In quel
momento ho provato il desiderio di sotterrarmi. Purtroppo non c’era terra nel
salotto di casa mia, quindi non ho potuto farlo. Da lì in poi ho capito che il
destino di Felipe era tristemente segnato: la gufata mazzoniana, su di lui, ha
sempre fatto effetto. Mi stavo chiedendo cosa gli sarebbe successo e mi stavo
convincendo quasi che non sarebbe capitato nulla di grave, semplicemente
sarebbe finito più indietro del dovuto come al solito. Invece no: praticamente
quando mancava un nanosecondo alla fine delle qualifiche gli è capitato uno di
quegli eventi che pensavo potessero capitare soltanto a Montoya nei rari casi
in cui non era andato a sbattere per i fatti suoi contro qualche muretto o più
frequentemente contro le vetture degli altri piloti.
Massa ha
rotto una sospensione su un cordolo ed è andato a schiantarsi fuori pista,
rallentato dal terreno che costeggiava la pista. A proposito del terreno in
questione, ogni volta che qualcuno ci passava sopra, cosa abbastanza frequente
dato che la maggior parte hanno passato tanto tempo nelle vie di fuga quanto in
pista, si alzava un polverone tale che sembrava di vedere il fumo che usciva
dal retrotreno della Mclaren di Raikkonen in qualsiasi gara del 2004.
La
sessione è stata interrotta anzitempo senza che il risultato potesse in qualche
modo cambiare radicalmente: pole position a Vettel, con il secondo tempo
conquistato da Hamilton che per la penalità di cui ho già parlato sarebbe stato
retrocesso in quinta posizione. In seconda posizione sarebbe quindi scalato
Webber che aveva il terzo tempo, in terza posizione sarebbe risalito Alonso che
era quarto, dopodiché Button. Quinto quindi Hamilton, seguito dai piloti che si
erano posizionati dalla sesta posizione in poi: Massa e Rosberg, con dietro
Sutil, Buemi e Alguersuari che non avevano fatto registrare alcun tempo, anche
se Sutil un giro di pista mi pare che l’abbia fatto.
Una delle
emozioni più forti del sabato è stato comunque quando hanno intervistato
Hermann Tilke: non avevo mai visto quale fosse il suo aspetto e ho scoperto con
estrema sorpresa che somiglia vagamente a un professore che ho avuto lo scorso
anno all’università, il cui esame l’ho passato con una misera sufficienza.
Toglietemi
tutto, ma non l’orribile pubblicità del Bostik! Anche la domenica mi sono
ritrovata a vedere lo spot della Tecnocasa invece che quello a cui mi ero ormai
abituata prima che gli orari di Giappone e Corea facessero sì che mi piazzassi
davanti al televisore giusto in tempo per vedere la partenza e non dieci minuti
prima. La prima cosa che ho sentito, prima dello spot Tecnocasa, è stata la
mancanza del cordiale saluto. Il nostro Nostradamus infatti non dice più da
tempo immemorabile “un cordiale saluto”, ma “buona domenica”, e sento
irreparabilmente la mancanza del suo cordiale saluto che è stato con noi nel
corso degli anni.
Altra cosa
piuttosto sconcertante è stata scoprire che sul circuito dell’India, che è
stato completato circa una settimana fa, le curve non hanno nomi contorti,
bensì sono riconosciute soltanto con delle diciture numeriche (curva 1, curva
2, eccetera)… mi aspettavo chissà quali nomi strampalati e invece niente! Sono sopravvissuta,
sperando che Mazzoni potesse sopperire all’assenza di stranezze facendo qualche
dichiarazione di particolare interesse. Oppure, in alternativa, ho sperato che
fossero in grado di consolarmi il casco di Bob Marley e quello del nido di
serpenti che senza dubbio non era un nido di serpenti.
Prima
della partenza Mazzoni ha iniziato a parlare a raffica, avendo iniziato
millemila discorsi mentre le luci rosse stavano per spegnersi, e tra le varie
cose ha riscontrato come Webber in genere avesse perso posizioni in partenza,
se non sbaglio per undici occasioni in questa stagione. Nostradamus ha anche
osato sovvertire le leggi della Formula 1, insinuando che le prestazioni di
Vettel siano superiori a quelle del compagno di squadra. Mazzoni, come ti permetti?!
Webber è un fenomeno di prima qualità e c’è da sorprendersi che non abbia
ancora vinto dieci titoli, ma dopotutto è una giovane promessa, ha solo
trentacinque anni e corre in Formula 1 da dieci anni, era troppo presto per
dimostrare che lui è il futuro della F1!
Vettel ha
mantenuto la posizione, con Webbiiii che è riuscito per un pelo a non farsi
sorpassare da Ferniiii. Nel frattempo Button, che se ne stava lì a fischiettare
con aria indifferente, si è avvicinato prendendosi la posizione sul Ferrari Man,
per poi andare a prendere anche Webber di lì a poco. Webbiiii non ha perso
posizioni nelle immediate fasi della partenza, ma una se n’è andata
immediatamente non appena Button gli ha strappato la seconda piazza,
dimostrando che la seconda posizione nella classifica piloti non è ancora stata
assegnata definitivamente, ma lui ci sta andando molto vicino, casomai qualcuno
avesse ancora dei dubbi. L’ex paracarro si è messo all’inseguimento di Vettel,
senza però riuscire ad avvicinarsi eccessivamente, dato che il pilota della
Redbull stava ormai andando via. Seguiva quindi Webber, dopodiché le Ferrari
del Ferrari Man e del Ferrari Baby, con dietro Hamilton, Rosberg, Schumacher
che aveva recuperato varie posizioni in partenza, Sutil, Senna, Alguersuari e
Buemi.
Nelle
retrovie erano capitati parecchi casini, intanto: Kobayashi, soggetto alle
gufate del moderno Nostradamus, stavolta era andato a finire peggio del solito,
in testacoda alla prima curva, andando addosso a qualcuno che mi pare fosse
Barrichello e coinvolgendo anche altra gente, dato che Barrichello e Perez si
sono immediatamente recati ai box e che Glock di lì a poco s’è ritirato. Anche
Petrov è subito rientrato dopo un giro, sostituendo le gomme hard che aveva con
le soft. Di conseguenza ha fatto con le soft quasi tutta la gara, dal momento
che è tornato a montare soft anche al secondo pit-stop.
Sempre
nelle fasi della partenza anche Trulli è finito in testacoda in un contatto con
una non meglio precisata HRT, mentre proprio le HRT avevano recuperato in
partenza un certo numero di posizioni, con il genio indiano che stava facendo
una prestazione neanche tanto inferiore a quella standard di Liuzzi e
Ricciardo. Se non sbaglio aveva recuperato qualcosa come otto posizioni, per il
momento, anche grazie al groviglio di vetture che c’era stato all’inizio della
gara.
Naturalmente
non appena ho scoperto che era stato Kobayashi l’unico ritirato al momento del
via (Glock si è ritirato un paio di giri più tardi, mi è parso di capire) mi
sono chiesta per quale ragione il sommo telecronista insista a gufarlo ormai da
mesi, ma poi mi sono resa conto che il sommo telecronista non si limita a
gufare Koby: la gufata è un’arte per lui e quando è diretta nei confronti dei
soggetti più esposti in genere produce effetti sconsiderati. Visto le
osservazioni che aveva fatto in qualifica sono già stata abbastanza sorpresa
dal fatto che Petrov e Schumacher non si siano tamponati a vicenda “come è già
successo tre volte in questa stagione” e che Senna non abbia “danneggiato la propria
vettura come in tutte le gare a parte Monza”. Purtroppo però per Kobayashi
c’era ormai ben poco da fare e chissà se almeno ad Abu Dhabi e a Interlagos
riuscirà a portare a casa qualche punto.
Nel
frattempo Webbiiii ha deciso di dare dimostrazione che anche lui aveva qualcosa
da dire e che avrebbe dato il proprio contributo all’andamento della gara, cosa
che si ricorda in media per cinque o sei giri a ogni gara, e ha provato a
strappare la seconda posizione a Button. Chiaramente dopo questi giri è caduto
nuovamente nel dimenticatoio e dopo il secondo giro di pit-stop sarebbe stato
superato anche da Alonso.
Button,
invece, procedeva in seconda posizione, sempre più vicino, anche se non ancora
matematicamente, al secondo posto nel mondiale, un mondiale in cui, a mio
parere, si merita davvero il secondo posto e, se ce ne fossero state le
circostanze, probabilmente avremmo potuto vederlo lottare per il titolo con
Vettel. Briatore, quando lo definì “paracarro”, penso proprio che stesse
esagerando di gran lunga.
Dopo dieci
giri di gara si è ritirato Maldonado. Era fuori dalla zona punti, piazzato
dietro alle Toro Rosso e alla Lotus Renault di Senna, e via radio gli
comunicavano facendo un certo fracasso di tentare il sorpasso, dicendogli che
era più veloce e ce la poteva fare.
La gara di
Pastor è finita mestamente, fuori pista, quando è stato messo fuori gioco da un
problema tecnico.
Anche
Buemi è stato soggetto a un problema tecnico, se non vado errata la rottura del
motore, mentre si trovava nelle posizioni finali della zona punti, non prima di
essere soggetto a una gufata che sarà inserita nella Platinum Collection a fine
commento.
A
differenza di Button di cui ho parlato poco fa, la gara di Hammiiiii non è
stata particolarmente calma. Mentre si avvicinava la metà dei cinquantotto giri
previsti era ormai a ridosso di Massa (e ciò ha sottoposto entrambi alle
sconcertanti gufate di Nostradamus Secondo) e l’attrazione gravitazionale tra i
due si è rivelata ancora una volta fatale.
Mentre mi
cascavano le braccia ho ammirato Hammiiii che sorpassava Feliiii, o meglio che
ci provava, dal momento che Feliiii in versione distruttore ha tentato di
opporre resistenza. Era già abbastanza strano che opponesse resistenza a un
tentativo di sorpasso, in effetti, quindi non si poteva pretendere che lo
facesse anche nel modo adeguato... ma niente, speravo che non si toccassero,
anche se ero a conoscenza dell’impossibilità della cosa.
Di fatto
Feliiii ha finito per tagliare la strada all’avversario, cosa che ha portato i
due all’ennesimo tamponamento. Peccato che quei due siano uomini entrambi, mi
sono detta, se no farebbero davvero una coppia perfetta! ^^
Hamilton
ha forato e ha perso posizioni, mentre Felipe ne ha perse successivamente
quando è stato penalizzato con un drive through per il contatto. La sua gara,
in ogni caso, non è durata per molto. Praticamente a metà gara si è ritirato,
dopo che per la seconda volta in due giorni è finito su un cordolo rialzato.
Successivamente
lo si è visto tornare ai box a piedi, col casco in testa come Raikkonen quando
si ritirava da una gara, e ad un certo punto c’era accanto a lui suo fratello,
nonché sosia, che inizio a sospettare porti un po’ sfiga: ogni volta che lo
inquadrano ai box generalmente le gare di Felipe vanno male! Sì, ora mi direte:
le gare di Felipe vanno quasi sempre male, quindi non c’entra il fratello. Ma
vi ripeto, quando c’era il fratello ai box, le cose tendevano ad andare peggio
del solito anche all’epoca in cui le gare che per Felipe andavano male erano la
minoranza (ovvero in quel periodo ormai dimenticato in cui lui e Hamilton,
anziché scontrarsi ad ogni gara, si stavano giocando un mondiale).
Hammiii,
per tornare a lui, dopo è stato per un certo tempo dietro alla Toro Rosso di
“Alghersauro”, per poi riuscire finalmente a superarlo, portandosi in settima
posizione.
Ricapitoliamo:
primo c’era Vettel, qualora aveste qualche dubbio, secondo Button, qualora
aveste ancora qualche dubbio, dopodiché Alonso, Webber e, a una certa distanza
da chi li precedeva, le Mercedes di Rosberg e Schumacher.
Mazzoni ha
osservato come Hamilton, a circa 15-16 secondi di distacco da Rosberg quando
quest’ultimo aveva appena effettuato l’ultima sosta (ed era quindi sesto, dato
che Schumacher non si era ancora fermato) avrebbe potuto superare entrambe le
Mercedes non appena queste avessero avuto problemi di gomme. Naturalmente mi
sembrava un po’ strano che Hamilton potesse raggiungerli e i problemi di gomme
non mi sembravano evidenti dato che Schumacher è stato l’ultimo a rientrare,
tra i piloti nelle zone alte, e prima di rientrare era più veloce di Rosberg.
Ha recuperato parecchio in quei giri, dato che i problemi di gomme erano
evidentemente inesistenti, per una volta, ed è uscito dai box palesemente
davanti al compagno di squadra.
Schumacher,
Rosberg, Hamilton e Alguersuari erano stabilmente in quinta, sesta, settima e
ottava posizione. Dopo di loro c’era Sutil e Perez è entrato in top ten in
extremis, quando Senna che era decimo se non sbaglio (sì, doveva essere decimo
dato che era davanti a Perez) è rientrato ai box per l’ultima sosta a pochi
giri dalla fine, dopo che Mazzoni aveva fatto notare che era su una strategia
su una sosta sola (cosa matematicamente impossibile, dato che fino a quel
momento si era fatto tutta la gara su una sola mescola di gomme, ma
evidentemente Mazzoni non ricordava l’esistenza del regolamento).
A fine
gara Vettel ha confermato il giro veloce che unito a pole position, gara
condotta in testa dall’inizio alla fine e vittoria faceva sì che conquistasse
il primo grand chelem della sua carriera, con grande gioia di Mazzoni che da
tempo immemore elencava a ogni gran premio statistiche sul grand chelem, in
attesa che qualche pilota lo ottenesse (l’ultimo, qualora non ve ne foste
accorti nonostante le millemila volte in cui è stato ripetuto, era stato Alonso
a Singapore nella passata stagione).
Prima di
arrivare però al riassunto delle posizioni, ecco la Platinum Collection di
Nostradamus che vi avevo promesso prima:
1)
Kobayashi si è ritirato dopo che Mazzoni aveva ricordato nelle qualifiche che
non otteneva punti da ben sei gare;
2) poco
prima della partenza vi è stata la segnalazione che per undici volte Webber
aveva perso posizioni in partenza, e infatti dopo poche curve anche stavolta
Mark è stato superato da Button;
3) Buemi
s’è ritirato dopo un’osservazione a proposito dell’ottima gara che stava
facendo la Toro Rosso;
4) The best of the best! Mentre Hamilton si avvicinava a Massa
il nostro Nostradamus ci ha ricordato come tra i due vi fossero stati numerosi
incidenti nel corso della stagione;
5)
“l’incidente tra Hamilton e Massa ha mostrato la solidità delle monoposto e
specie della Ferrari”: puntualmente la solida monoposto di Massa uscita intatta
dall’incidente non è uscita altrettanto intatta dal passare sopra un cordolo;
6)
Kovalainen in 12esima posizione, sarebbe stata la miglior posizione ottenuta
dalla Lotus Made in Malesia in questa stagione... se non fosse che dopo dieci
secondi o giù di lì il finlandese è stato superato da Petrov;
7)
un’osservazione poco azzeccata è stata che la Lotus Renault sono monoposto
dall’elevata velocità e dalle prestazioni performanti: entrambi i piloti sono
arrivati fuori top ten.
Rimangono
sorprendenti alcune cose:
1)
nonostante ieri Mazzoni in qualifica avesse detto che generalmente Schumacher
otteneva buoni risultati sulle piste nuove entrate nel mondiale, è arrivato
quinto per giunta davanti al compagno di squadra;
2) la
gufata sulle Toro Rosso ha fatto effetto soltanto su Buemi, non producendo
danni di particolare entità su Alguersuari;
3) nonostante
già da dieci giri prima della gara stava considerando che Vettel avrebbe potuto
ottenere un grand chelem (con grande eccitazione, come ogni volta che capita
l’occasione di parlare del grand chelem), nessuno è riuscito a strappargli il
giro veloce.
Risultati:
11.
Sergio Perez - Suaber-Ferrari - 1'40"874
12. Vitaly Petrov - Lotus Renault - 1'40"919
13.
Sebastien Buemi - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"009
14.
Bruno Senna - Lotus Renault - 1'41"079
15.
Jaime Alguersuari - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"162
16.
Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - 1'41"240
17. Pastor Maldonado - Williams-Cosworth -
1'41"760*
Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 364, 2)
Button 240, 3) Alonso 227, 4) Webber 221, 5) Hamilton 202, 6) Massa 98, 7)
Rosberg 73, 8) Schumacher 70, 9) Petrov 36, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12)
Kobayashi 27, 13) Alguersuari 26, 14) Di Resta 21, 15) Buemi 16, 16) Perez 13,
17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 595, 2) McLaren 52 3)
Ferrari 325, 4) Mercedes 143, 5) Lotus Renault 72, 6) Force India 49, 7)
Sauber 41, 8) Toro Rosso 41, 9) Williams 5.
NB.
Classifiche da verificare.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine