Campionato 2011: Capitolo 9
Gran Premio di Gran Bretagna: Fernando is faster than you
Silverstone, 8-9-10 luglio 2011
Eh sì, sono passati
dieci giorni dal gran premio e già vi immagino a chiedervi: “Ma la nostra cara
commentatrice Lady B che fine ha fatto? Per caso ha deciso di andare a
sotterrarsi, delusa dalla vittoria di Ferniiii?” Non vi preoccupate, sono qui
per svelarvi l’arcano: non c’entra un bel nulla la vittoria di Ferniiii con il
mio ritardo, semplicemente è da qualche mese che i miei commenti sono
puntualmente in ritardo, arrivando a un picco massimo di un mese, quindi dieci
giorni senza che siano stati disputati ulteriori gran premi è quasi un mezzo
miracolo, che peraltro di miracoli ne sono accaduti più d’uno in quel weekend
di dieci giorni fa, in primo luogo l’accesso di Kovalainen alla Q2 nonostante
tutte le ventiquattro vetture abbiano fatto registrare un tempo in Q1, che se
non è un miracolo quello… Ma va beh, veniamo ai fatti!
Già
prima del weekend di Silverstone iniziavano a circolare novità di un certo
rilievo. Quella a cui darò rilievo subito è in primo luogo il debutto di Daniel
Ricciardo, un australiano che ha giusto un anno meno di me, presso il team più
prestante di tutti i tempi. Sto parlando ovviamente della HRT, che ha straziato
i cuori di noi appassionati di motori prendendo una decisione inconcepibile: ha
messo a piedi il mitico Karthyyyyy. Per fortuna, almeno quest’anno, il fatto
che la HRT abbia messo a piedi un pilota non ha coinciso con il fatto che la
madre di Yamamoto tirasse fuori dal suo borsellino degli spiccioli qualche
milione di euro. La conseguenza più gradevole è, ovviamente, che non siamo
costretti a sorbirci Yammi, almeno per una volta. Ma non contiamoci troppo:
pare che Yammi abbia la tendenza a sbucare fuori dal nulla a metà stagione ad
anni alterni, quindi è molto probabile che ci tocchi ritrovarcelo il prossimo
anno. Sospiro di sollievo: almeno per altri dodici mesi non dovrebbe toccarci. Poi questa frase funzionerà perfettamente da
gufata, magari, e ci ritroveremo Yammi in pista già dalla prossima gara… ma
sappiate che non era mia intenzione.
Torniamo
al povero Narain Karthikeyan, messo a piedi nel bel mezzo della sua prorompente
carriera. Siamo di fronte a un genio incompreso del mondo dei motori, in
perenne attesa di una nuova Indianapolis 2005 per conquistare qualche altro
punto. Purtroppo non accadrà, e pare che l’assenza delle Michelin unita
all’assenza di Indianapolis non sia esattamente l’ostacolo principale. Esiste
comunque l’eventualità che Karthyyyy possa tornare in pista per questioni di
sponsor in occasione del gran premio d’India, ma io, a questo punto, non ci
conterei. Così come mi sembra ormai improbabile l’eventualità di rivedere il
sommo Chandyyyy in pista in un prossimo futuro. Ma la speranza è l’ultima a morire, e non è ancora morta la speranza di
rivedere in pista Sato, che manca dal lontano 2008 e che, quando ripenso a lui,
mi richiama alla mente gloriosi ricordi.
Che
ne dite, cari lettori? Ho già parlato abbastanza di Karthikeyan? L’impressione
è quella, quindi nel caso ne abbia parlato troppo poco fatemi sapere e
riprenderò a parlare di lui nel prossimo commento, ma per il momento mi sembra
che non sia necessario. Vediamo di passare alle novità regolamentari.
Naturalmente, come buona tradizione, cosa che capita ogni due o tre anni, la
FIA ha deciso di cambiare il regolamento in corso d’opera, vietando gli
scarichi soffiati, evidentemente non soddisfatta dell’esito del mondiale, che
sembrava essere irreparabilmente falsato. Certamente: un regolamento non chiaro
dall’inizio, che lascia spazio all’essere interpretato come meglio si crede, dà
un campionato falsato, un regolamento che viene cambiato mille volte a stagione
in corso invece no, è la cosa più normale di tutti i tempi. Perché ovviamente
non ci si è limitati a cambiare regolamento dal gran premio di Gran Bretagna in
poi, questo no: dopo la Gran Bretagna, a quanto pare, si tornerà al vecchio
regolamento, con gli scarichi soffiati consentiti. Su quello che accadrà in
seguito al gran premio di Germania che verrà disputato nel weekend del 24
luglio, invece, per il momento non si sa praticamente nulla. Chissà, magari
faranno il campionato a gare alterne, in cui a ogni gara cambia il regolamento.
Oppure lanceranno una moneta, se uscirà testa si propenderà per il regolamento
pre-Silverstone e se uscirà croce per il regolamento applicato a Silverstone. Che bella cosa… molto sensata. Ma va
beh, proseguiamo oltre.
Il
gran premio di Gran Bretagna è sempre stato presente – bla bla bla – nel
campionato di Formula 1 – bla bla bla – sul circuito di Silverstone – bla bla
bla – la Ferrari ottenne la sua prima vittoria – bla bla bla… Insomma, devo
stare a narrare la storia del circuito o basta il resoconto che puntualmente
viene fatto una quarantina di volte nel corso delle telecronache del weekend?
Direi che non è necessario, se non per segnalare che questo circuito viene
modificato di continuo e che quest’anno la griglia di partenza e la pit-lane si
trovavano dalla parte opposta rispetto a dove si trovavano in passato.
Sul
circuito di Silverstone, da quando ricordo io, il gran premio è sempre stato
tra il 10 e il 15 luglio, eccetto nel 2000, in cui ricordo che venne piazzato
ad aprile. Dopo avere passato undici anni a interrogarmi sulla ragione (ovviamente
non è che per undici anni il mio chiodo fisso è stato questo, nel caso non
fosse chiaro) per cui in quell’occasione fosse ad aprile anziché a luglio ho
scoperto l’arcano: quell’anno dovevano essere fatti, tanto per cambiare, dei
lavori di modifica del circuito, di conseguenza il gran premio venne
anticipato. Il principale ricordo di questo circuito, però, è per me un altro:
ovviamente le due lepri che comparvero tra l’erba sintetica nell’edizione del
2008! In quell’occasione mi chiesi più di una volta che cosa ci facessero quei
graziosi animaletti lì sul circuito!
Sì,
lo so, non siamo qui per vaneggiare a proposito di lepri. Mi rendo conto, cari
lettori, che se avete aperto questo commento non è per leggere assurdità, ma
per sentirvi narrare la cronaca di quanto accaduto nel weekend del 10 luglio.
Sabato
9 luglio il meteo era instabile a Silverstone. In Q1 è venuto a piovere sei
minuti prima della bandiera a scacchi, sovvertendo irreparabilmente l’esito
della prima sessione. Non esageriamo. Niente
di estremamente sovversivo è capitato, Webber ha fatto registrare il miglior
tempo (la cosa strana era semmai che il secondo tempo l’aveva ottenuto un
futuro genio dell’automobilismo ovvero Maldonado), mentre dietro non si vedeva
niente di particolarmente sconcertante (tranne per un singolo episodio, che tra
poco citerò). Le HRT hanno infatti conquistato l’ultima posizione, come da
rituale, con il debuttante Ricciardo che ha fatto registrare l’ultimo tempo in
assoluto, distaccato di mezzo secondo dal compagno di squadra. Lievemente
diversa dal solito è stata la penultima fila, che generalmente viene
conquistata dalle Virgin. Niente di strano per quanto riguarda il 22esimo
posto, quello se ne è appropriato D’Ambrosio come sempre, mentre 21esimo non
c’era Glock come al solito, bensì Trulli con la peggio piazzata delle due Lotus
malesi. Glock era riuscito a piazzarsi ben 20esimo, mentre stavolta erano
precipitate fuori entrambe le Toro Rosso, con Alguersuari meglio piazzato
rispetto a Buemi (con tutte le gufate ricevute dall’inizio della stagione a
questa parte, comunque, non era sorprendente vedere le Toro Rosso fuori già in
Q1). L’evento sorprendente era uno solo: se tra i fortunati piloti usciti in Q1
rientravano a pieni titoli Alguersuari e Buemi, significava che un pilota dei
nuovi team (perché la definizione di “nuovi team” ce l’avranno a vita, anche
tra vent’anni, nell’improbabile caso in cui non siano ancora falliti) aveva
avuto accesso alla Q2. Si trattava di Kovalainen. L’evento aveva del
leggendario: era la terza volta in cui una Lotus Made in Malesia accedeva alla
Q2 dopo il gran premio di Malesia della scorsa stagione e il gran premio di
Spagna disputato a maggio.
Silverstone,
a quanto pare, è la pista fortunata, per il più talentuoso pilota finlandese in
pista questa stagione (considerando che è l’unico finlandese presente non è
stato particolarmente difficile per lui conquistare
questo riconoscimento): proprio qui nel 2008, all’epoca in cui era alla McLaren
e lo prendeva sempre immancabilmente in quel posto dal suo compagno di squadra
Hamilton, conquistò la prima di una lunga serie di pole position,
quantificabili in una in totale… ma non avrete dubbi sul fatto che ne otterrà
molte altre in futuro, immagino! Naturalmente con una Lotus malese non poteva
puntare a tanto, era già buona essere arrivato in Q2, dove si sarebbe
presumibilmente accontentato del 17esimo tempo, più o meno come avveniva quando
era in McLaren.
La
Q2 si è svolta su pista umida, in quanto la pioggia arrivata sul finire della
Q1 era già terminata, tanto che in molti avevano già dall’inizio le slick. In
ogni caso, qualsiasi fosse stato il tempo, a Kovalainen sarebbe servito un
miracolo per non rimanere soltanto 17esimo. Dato che più di un miracolo per
giorno in genere non accade, e che il miracolo in questione era stato appunto
il suo ingresso in Q2, naturalmente si è fermato in 17esima posizione, andando
a raggiungere la quartultima fila, un risultato comunque più appagante della
19esima posizione che conquista di solito.
Dopo
Kovalainen, la cui uscita era pressoché scontata, sono iniziati i problemi per
piloti e team di calibro più elevato. In particolare le Lotus Renault,
ovverosia le Renault dell’anno scorso, che non ho ancora capito come si
chiamano, ma che soprattutto non ho capito come si chiameranno il prossimo
anno, quando perderanno sia il nome Lotus sia i motori Renault. Che poi non è ancora sicuro che perdano i
motori Renault, mi pare di capire… O sì? Per il momento sto ancora galleggiando
nella nebbia dell’ignoranza, in proposito. Le Lotus Renault, in ogni caso,
che all’inizio dell’anno stavano spesso tra le prime posizioni, tanto che
talvolta Petrov poteva girarsi verso Alonso e urlare “I’m faster than youuuuu”,
hanno avuto di recente un calo impressionante. Heidi si è piazzato in 16esima
posizione. Accanto a lui, 15esimo, Barrichello con la Williams, che sarebbe
stato nuovamente surclassato in qualifica dal promettente e talentuoso compagno
di squadra Pastor Maldonado che ha avuto accesso alla Q3, che in molti vedono
incredibilmente superiore a Barrichello, però se la Williams quest’anno è
riuscita a conquistare qualche punto non mi pare che sia grazie a Maldonado.
Lasciamo
da parte le prestazioni di Barrichello, quelle di Maldonado e soprattutto
stendiamo un velo pietoso sulle prestazioni della Williams in generale, per
passare alla settima fila. Proprio davanti a Heidi si piazzava il suo compagno
di squadra Petrov, che era riuscito a strappare un 14esimo tempo, mentre
davanti a Barrichello si piazzava come ai vecchi tempi Schumacher, 13esimo, con
la semplicissima e irrisoria differenza che all’epoca non erano 13esimo e
15esimo ma decisamente più avanti.
Perez,
con la Sauber, ha conquistato il 12esimo tempo, mentre l’ultimo pilota a cadere
nell’abisso della Q2 è stato Sutil, che ha ottenuto l’11esima posizione, anche
lui surclassato dal compagno di squadra Di Resta, che ha avuto accesso alla Q2.
Con la semplice differenza che Di Resta mi sembra superiore a Maldonado, però,
anche qui se la Force India ha dei punti è prevalentemente grazie a Sutil.
Prevalentemente, perché comunque Di Resta un paio di punti li ha ottenuti,
arrivando decimo sia nella prima sia nella seconda gara stagionale.
Si
è arrivati alla Q3 con le Redbull, le Ferrari, le McLaren, Rosberg, Kobayashi,
Di Resta e Maldonado. Le McLaren sembravano comunque essere più in difficoltà
del solito, tanto che Hamilton non è riuscito ad andare oltre al decimo tempo,
conquistando l’ultimo posto della topten, accanto a Rosberg, su una Mercedes
altrettanto in difficoltà.
Quando
mancava pochissimo alla conclusione delle qualifiche e le Redbull erano al
comando, con Webber davanti a Vettel (anche questo aveva un po’ del miracoloso,
ma non al livello di una Lotus Made in Malesia in Q2), seguite dalle due
Ferrari di Alonso e Massa, è tornata la pioggia. Inutile dire che nessuno è
riuscito a migliorare i propri tempi, anche se nulla fa pensare che potessero
esserci cambiamenti sconvolgenti in classifica. La top ten è stata quindi
composta da, nell’ordine: Webber, Vettel, Alonso, Massa, Button, Di Resta,
Maldonado, Kobayashi, Rosberg e Hamilton.
Inutile
notare come nel gran premio di casa la McLaren avesse clamorosamente sfigurato.
La gara avrebbe potuto cambiarne i risultati? Mhm… dato quello che si è visto
il giorno dopo, tra benzina che rischiava di finire in anticipo e ruote non
imbullonate direi che il risultato delle qualifiche, tutto sommato, non era
così oltraggioso.
Direi
che a questo punto possiamo spostarci nel tempo a domenica 10 luglio. La pista
era umida, in alcuni punti di più e in altri di meno, al momento dello start.
Tutto
è iniziato in modo strabiliante: Vettel ha superato Webber in partenza, senza
che i telecronisti, persi come al solito ad ammirare cosa stavano facendo le
Ferrari al punto tale da dimenticare tutte le altre ventidue vetture, se ne
accorgessero. C’è voluto un po’ perché si notasse come Vettel fosse davanti al
compagno di squadra. Comunque dietro di loro si sono installate al momento le
Ferrari e le McLaren, con Hamilton che era risalito prima in settima posizione
al via e poi sesto dopo avere superato Di Resta. Seguiva probabilmente
Maldonado, dopodiché Kobayashi e Schumacher.
A
dimostrazione che la Lotus Malese non è soggetta a miracoli continui, dopo le
prime due curve Kovalainen era già ritirato per un problema al cambio. Quando
l’hanno intervistato, comunque, era allegro e sorridente come al solito in caso
di ritiro. Pare che le sue esternazioni di soddisfazione siano inversamente
proporzionali al risultato conquistato, cosa che ho notato ormai da parecchi
anni. Per quanto riguarda la Lotus Made in Malesia c’è da segnalare che anche
Trulli si è ritirato di lì a pochi giri, presumo sempre per problemi tecnici.
Dopo
una decina di giri Kobayashi ha perso inspiegabilmente due posizioni,
naturalmente non inquadrato mentre ciò avveniva. Si è scoperto che ciò era
derivato da una collisione con Schumacher, per cui quest’ultimo è stato
penalizzato con uno stop and go. Ebbene sì, questa è la dimostrazione che lo
stop and go esiste ancora. Se non ne foste ancora convinti, poco dopo anche
Kobayashi (che successivamente si sarebbe ritirato per un surriscaldamento del
motore… da quando Mazzoni ha notato varie volte i suoi consecutivi arrivi in
zona punti, pare essere entrato in azione a scoppio ritardato l’effetto gufata)
è stato penalizzato con uno stop and go per un po’ di casini capitati al
pit-stop, quando i meccanici l’hanno fatto ripartire nonostante stesse
sopraggiungendo Maldonado. A proposito di quest’ultimo, chiaramente dopo i
primi pit-stop mi pare che non ci abbia messo tanto a precipitare nel
dimenticatoio della gara, e al traguardo è giunto dietro al compagno di squadra
a cui si sta dimostrando palesemente superiore, secondo molti. Comunque se devo
scegliere tra Barrichello e Maldonado, non ho dubbi: Barrichello per tutti i
prossimi dieci anni, anche se tra dieci anni sarà vicino alla cinquantina. Ma probabilmente continuerà a gareggiare
anche a quell’età!
Verso
la metà della gara si è ritirato Buemi, a causa di una foratura. La cosa più
sconcertante, però, è che sia apparso ai telecronisti ben più avanti. Per
l’esattezza, mentre Schumacher superava Alguersuari, ci è stato fatto notare
che stava superando Buemi. E, a proposito di Buemi, è proseguito l’effetto
gufata mazzoniana per tutto ciò che è stato detto di lui nelle puntate
precedenti, ovvero che Alguersuari otteneva risultati puntualmente peggiori dei
suoi.
Per
quanto riguarda Schumacher, inoltre, dopo lo stop and go era precipitato
parecchio indietro e ha poi rimontato di varie posizioni, dando origine al
miracolo della giornata al momento di sorpassare Petrov: visto quanto accaduto
in Turchia e nella scorsa gara, con due collisioni tra i due, pensavo che si
incidentassero anche questa volta. Così non è stato e in quel momento ho capito
che non sarebbero capitati altri miracoli, almeno per quel giorno.
Probabilmente
mi sfugge qualche dettaglio della gara, quello che conta, comunque è quello che
è capitato circa a metà e che ha stravolto la leadership della gara. Sì,
decisamente mi sono persa qualche passaggio: Alonso era ormai a ridosso della
seconda posizione e in particolare poteva puntare a sopravanzare Vettel. La
Ferrari sembrava avere ritrovato la competitività perduta dall’inizio della
stagione a ora, la Redbull non era più così lontana come un tempo e la McLaren
aveva palesemente perso terreno rispetto alle scorse gare. Visto che il calo di
competitività per Redbull e McLaren evidentemente non era sufficiente, hanno
pensato bene di mettersi la zappa sui piedi da soli.
In
primis ci hanno pensato in Redbull: durante il secondo pit-stop ci hanno messo
qualcosa come una mezz’ora per montare la gomma posteriore sinistra a Vettel. Però, a differenza d’altri in seguito,
almeno gliel’hanno montata come si deve! Proprio in quel momento anche
Ferniiii stava facendo il secondo pit-stop, naturalmente la sua sosta non è
durata mezz’ora come quella di Vettel ed è uscito dalla pit-lane in testa alla
gara, dove ha iniziato a distanziarsi sempre più da Vettel. Quest’ultimo,
peraltro, sul finale era tallonato dal compagno di squadra, con i telecronisti
Rai che si chiedevano se sarebbe andata a finire come in Turchia 2010. Ma dico
io, solo perché Vettel e Webber si sono buttati fuori a vicenda una volta
devono farlo tutte le volte in cui si trovano uno dietro l’altro?! O.o
Naturalmente ciò non è successo e in Redbull hanno imposto di mantenere le
posizioni, cosa che a Webber pareva non andare esattamente bene.
Ma
occupiamoci della McLaren, che evidentemente a darsi la zappa sui piedi da sola
se l’è cavata molto meglio della Redbull. Quando mancavano una decina di giri
alla conclusione abbiamo potuto ammirare il miglior pit-stop della stagione. Un
tempo era la Renault a dimenticarsi di imbullonare le ruote, l’anno scorso
pareva esserci una sorta di gara tra la Renault e la Mercedes nel vedere chi
dimenticava più bulloni… evidentemente quest’anno anche la McLaren vuole
entrare in competizione. Però c’è da dire che, per una volta, non si sono viste
ruote perse in volo. Semplicemente Button, una volta uscito dalla pit-lane, non
ha potuto fare altro che accostare e fermarsi, con l’anteriore destra non
imbullonata. Ritiro immediato, con la seconda posizione in classifica
irreparabilmente perduta, almeno per il momento.
A
proposito di pit-stop spettacolari, però, per onore di cronaca bisogna citare
anche la Force India. A metà gara Di Resta si trovava in una buona posizione, quando
erroneamente avevano preparato da montare sulla sua monoposto le gomme che
dovevano andare su quella di Sutil. Ciò ha comportato una notevole perdita di
posizioni…
Torniamo
alla McLaren. Il problema capitato con Button non era l’unico. Pareva infatti
che sulla monoposto di Hamilton ci fosse poca benzina e che dovesse rallentare
se voleva arrivare a fine gara. In effetti negli ultimi giri Lewis (che era in
quarta posizione dietro a Alonso, Vettel e Webber, ma parecchio più indietro)
perdeva terreno. Massa, che era quinto, gli si è avvicinato, negli ultimi giri
di gara, al punto che sono arrivati sul traguardo pressoché in contemporanea
(mentre nel frattempo c’era stata una collisione tra loro con qualche pezzo che
volava in aria): Hamilton ha conservato la posizione per 24 millesimi.
Hanno
completato la zona punti Rosberg, Perez, Heidfeld, Schumacher e Alguersuari.
Nel
dopogara abbiamo potuto ammirare Ferniiii che, sceso dalla monoposto, sollevava
il volante indicando lo stemma del cavallino. Mi è venuto da pensare a tutte le
dichiarazioni passate del suddetto pilota, ma dato che queste dichiarazioni
pare sia vietato nominarle vedo di passare direttamente ai risultati e alle
classifiche aggiornate!
Risultati:
1)
Alonso (Ferrari), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Hamilton
(Mclaren), 5) Massa (Ferrari), 6) Rosberg (Mercedes), 7) Perez (Sauber), 8)
Heidfeld (Lotus Renault), 9) Schumacher (Mercedes), 10) Alguersuari (Toro
Rosso), 11) Sutil (Force India), 12) Petrov (Team Lotus), doppiati di 1 giro
13) Barrichello (Williams), 14) Maldonado (Williams), 15) Di Resta (Force
India), doppiati di 2 giri 16) Glock (Virgin), 17) D’Ambrosio (Virgin), 18) Liuzzi
(HRT), doppiato di giri 19) Ricciardo
(HRT). RITIRATI: Button (McLaren), Buemi (Toro Rosso), Kobayashi (Sauber),
Trulli (Team Lotus), Kovalainen (Team Lotus).
Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 204, 2) Webber
124, 3) Alonso 112, 4) Hamilton 109, 5) Button 109, 6) Massa 52, 7) Rosberg 40,
8) Heidfeld 34, 9) Petrov 31, 10) Schumacher 28, 11) Kobayashi 25, 12) Sutil
10, 13) Alguersuari 9, 14) Perez 8, 15)
Buemi 8, 16) Barrichello 4, 17) Di Resta 2.
TEAM: 1) Redbull 328, 2) McLaren 218,
3) Ferrari 164, 4) Mercedes 68, 5) Lotus Renault 65, 6) Sauber 33, 7) Toro Rosso
17, 8) Force India
12, 9) Williams 4.
A questo punto della
stagione, vista la classifica attuale, se Vettel d’ora in poi arrivasse secondo
in tutte le gare, e le vincesse tutte quante Webber o tutte quante Alonso,
vincerebbe comunque il titolo mondiale.
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Milly Sunshine