giovedì 23 febbraio 2012

Commento al GP di Gran Bretagna 2011

20/07/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: Capitolo 9
Gran Premio di Gran Bretagna: Fernando is faster than you

Silverstone, 8-9-10 luglio 2011

Eh sì, sono passati dieci giorni dal gran premio e già vi immagino a chiedervi: “Ma la nostra cara commentatrice Lady B che fine ha fatto? Per caso ha deciso di andare a sotterrarsi, delusa dalla vittoria di Ferniiii?” Non vi preoccupate, sono qui per svelarvi l’arcano: non c’entra un bel nulla la vittoria di Ferniiii con il mio ritardo, semplicemente è da qualche mese che i miei commenti sono puntualmente in ritardo, arrivando a un picco massimo di un mese, quindi dieci giorni senza che siano stati disputati ulteriori gran premi è quasi un mezzo miracolo, che peraltro di miracoli ne sono accaduti più d’uno in quel weekend di dieci giorni fa, in primo luogo l’accesso di Kovalainen alla Q2 nonostante tutte le ventiquattro vetture abbiano fatto registrare un tempo in Q1, che se non è un miracolo quello… Ma va beh, veniamo ai fatti!

Già prima del weekend di Silverstone iniziavano a circolare novità di un certo rilievo. Quella a cui darò rilievo subito è in primo luogo il debutto di Daniel Ricciardo, un australiano che ha giusto un anno meno di me, presso il team più prestante di tutti i tempi. Sto parlando ovviamente della HRT, che ha straziato i cuori di noi appassionati di motori prendendo una decisione inconcepibile: ha messo a piedi il mitico Karthyyyyy. Per fortuna, almeno quest’anno, il fatto che la HRT abbia messo a piedi un pilota non ha coinciso con il fatto che la madre di Yamamoto tirasse fuori dal suo borsellino degli spiccioli qualche milione di euro. La conseguenza più gradevole è, ovviamente, che non siamo costretti a sorbirci Yammi, almeno per una volta. Ma non contiamoci troppo: pare che Yammi abbia la tendenza a sbucare fuori dal nulla a metà stagione ad anni alterni, quindi è molto probabile che ci tocchi ritrovarcelo il prossimo anno. Sospiro di sollievo: almeno per altri dodici mesi non dovrebbe toccarci. Poi questa frase funzionerà perfettamente da gufata, magari, e ci ritroveremo Yammi in pista già dalla prossima gara… ma sappiate che non era mia intenzione.
Torniamo al povero Narain Karthikeyan, messo a piedi nel bel mezzo della sua prorompente carriera. Siamo di fronte a un genio incompreso del mondo dei motori, in perenne attesa di una nuova Indianapolis 2005 per conquistare qualche altro punto. Purtroppo non accadrà, e pare che l’assenza delle Michelin unita all’assenza di Indianapolis non sia esattamente l’ostacolo principale. Esiste comunque l’eventualità che Karthyyyy possa tornare in pista per questioni di sponsor in occasione del gran premio d’India, ma io, a questo punto, non ci conterei. Così come mi sembra ormai improbabile l’eventualità di rivedere il sommo Chandyyyy in pista in un prossimo futuro. Ma la speranza è l’ultima a morire, e non è ancora morta la speranza di rivedere in pista Sato, che manca dal lontano 2008 e che, quando ripenso a lui, mi richiama alla mente gloriosi ricordi.

Che ne dite, cari lettori? Ho già parlato abbastanza di Karthikeyan? L’impressione è quella, quindi nel caso ne abbia parlato troppo poco fatemi sapere e riprenderò a parlare di lui nel prossimo commento, ma per il momento mi sembra che non sia necessario. Vediamo di passare alle novità regolamentari. Naturalmente, come buona tradizione, cosa che capita ogni due o tre anni, la FIA ha deciso di cambiare il regolamento in corso d’opera, vietando gli scarichi soffiati, evidentemente non soddisfatta dell’esito del mondiale, che sembrava essere irreparabilmente falsato. Certamente: un regolamento non chiaro dall’inizio, che lascia spazio all’essere interpretato come meglio si crede, dà un campionato falsato, un regolamento che viene cambiato mille volte a stagione in corso invece no, è la cosa più normale di tutti i tempi. Perché ovviamente non ci si è limitati a cambiare regolamento dal gran premio di Gran Bretagna in poi, questo no: dopo la Gran Bretagna, a quanto pare, si tornerà al vecchio regolamento, con gli scarichi soffiati consentiti. Su quello che accadrà in seguito al gran premio di Germania che verrà disputato nel weekend del 24 luglio, invece, per il momento non si sa praticamente nulla. Chissà, magari faranno il campionato a gare alterne, in cui a ogni gara cambia il regolamento. Oppure lanceranno una moneta, se uscirà testa si propenderà per il regolamento pre-Silverstone e se uscirà croce per il regolamento applicato a Silverstone. Che bella cosa… molto sensata. Ma va beh, proseguiamo oltre.
Il gran premio di Gran Bretagna è sempre stato presente – bla bla bla – nel campionato di Formula 1 – bla bla bla – sul circuito di Silverstone – bla bla bla – la Ferrari ottenne la sua prima vittoria – bla bla bla… Insomma, devo stare a narrare la storia del circuito o basta il resoconto che puntualmente viene fatto una quarantina di volte nel corso delle telecronache del weekend? Direi che non è necessario, se non per segnalare che questo circuito viene modificato di continuo e che quest’anno la griglia di partenza e la pit-lane si trovavano dalla parte opposta rispetto a dove si trovavano in passato.
Sul circuito di Silverstone, da quando ricordo io, il gran premio è sempre stato tra il 10 e il 15 luglio, eccetto nel 2000, in cui ricordo che venne piazzato ad aprile. Dopo avere passato undici anni a interrogarmi sulla ragione (ovviamente non è che per undici anni il mio chiodo fisso è stato questo, nel caso non fosse chiaro) per cui in quell’occasione fosse ad aprile anziché a luglio ho scoperto l’arcano: quell’anno dovevano essere fatti, tanto per cambiare, dei lavori di modifica del circuito, di conseguenza il gran premio venne anticipato. Il principale ricordo di questo circuito, però, è per me un altro: ovviamente le due lepri che comparvero tra l’erba sintetica nell’edizione del 2008! In quell’occasione mi chiesi più di una volta che cosa ci facessero quei graziosi animaletti lì sul circuito!
Sì, lo so, non siamo qui per vaneggiare a proposito di lepri. Mi rendo conto, cari lettori, che se avete aperto questo commento non è per leggere assurdità, ma per sentirvi narrare la cronaca di quanto accaduto nel weekend del 10 luglio.

Sabato 9 luglio il meteo era instabile a Silverstone. In Q1 è venuto a piovere sei minuti prima della bandiera a scacchi, sovvertendo irreparabilmente l’esito della prima sessione. Non esageriamo. Niente di estremamente sovversivo è capitato, Webber ha fatto registrare il miglior tempo (la cosa strana era semmai che il secondo tempo l’aveva ottenuto un futuro genio dell’automobilismo ovvero Maldonado), mentre dietro non si vedeva niente di particolarmente sconcertante (tranne per un singolo episodio, che tra poco citerò). Le HRT hanno infatti conquistato l’ultima posizione, come da rituale, con il debuttante Ricciardo che ha fatto registrare l’ultimo tempo in assoluto, distaccato di mezzo secondo dal compagno di squadra. Lievemente diversa dal solito è stata la penultima fila, che generalmente viene conquistata dalle Virgin. Niente di strano per quanto riguarda il 22esimo posto, quello se ne è appropriato D’Ambrosio come sempre, mentre 21esimo non c’era Glock come al solito, bensì Trulli con la peggio piazzata delle due Lotus malesi. Glock era riuscito a piazzarsi ben 20esimo, mentre stavolta erano precipitate fuori entrambe le Toro Rosso, con Alguersuari meglio piazzato rispetto a Buemi (con tutte le gufate ricevute dall’inizio della stagione a questa parte, comunque, non era sorprendente vedere le Toro Rosso fuori già in Q1). L’evento sorprendente era uno solo: se tra i fortunati piloti usciti in Q1 rientravano a pieni titoli Alguersuari e Buemi, significava che un pilota dei nuovi team (perché la definizione di “nuovi team” ce l’avranno a vita, anche tra vent’anni, nell’improbabile caso in cui non siano ancora falliti) aveva avuto accesso alla Q2. Si trattava di Kovalainen. L’evento aveva del leggendario: era la terza volta in cui una Lotus Made in Malesia accedeva alla Q2 dopo il gran premio di Malesia della scorsa stagione e il gran premio di Spagna disputato a maggio.
Silverstone, a quanto pare, è la pista fortunata, per il più talentuoso pilota finlandese in pista questa stagione (considerando che è l’unico finlandese presente non è stato particolarmente difficile per lui        conquistare questo riconoscimento): proprio qui nel 2008, all’epoca in cui era alla McLaren e lo prendeva sempre immancabilmente in quel posto dal suo compagno di squadra Hamilton, conquistò la prima di una lunga serie di pole position, quantificabili in una in totale… ma non avrete dubbi sul fatto che ne otterrà molte altre in futuro, immagino! Naturalmente con una Lotus malese non poteva puntare a tanto, era già buona essere arrivato in Q2, dove si sarebbe presumibilmente accontentato del 17esimo tempo, più o meno come avveniva quando era in McLaren.

La Q2 si è svolta su pista umida, in quanto la pioggia arrivata sul finire della Q1 era già terminata, tanto che in molti avevano già dall’inizio le slick. In ogni caso, qualsiasi fosse stato il tempo, a Kovalainen sarebbe servito un miracolo per non rimanere soltanto 17esimo. Dato che più di un miracolo per giorno in genere non accade, e che il miracolo in questione era stato appunto il suo ingresso in Q2, naturalmente si è fermato in 17esima posizione, andando a raggiungere la quartultima fila, un risultato comunque più appagante della 19esima posizione che conquista di solito.
Dopo Kovalainen, la cui uscita era pressoché scontata, sono iniziati i problemi per piloti e team di calibro più elevato. In particolare le Lotus Renault, ovverosia le Renault dell’anno scorso, che non ho ancora capito come si chiamano, ma che soprattutto non ho capito come si chiameranno il prossimo anno, quando perderanno sia il nome Lotus sia i motori Renault. Che poi non è ancora sicuro che perdano i motori Renault, mi pare di capire… O sì? Per il momento sto ancora galleggiando nella nebbia dell’ignoranza, in proposito. Le Lotus Renault, in ogni caso, che all’inizio dell’anno stavano spesso tra le prime posizioni, tanto che talvolta Petrov poteva girarsi verso Alonso e urlare “I’m faster than youuuuu”, hanno avuto di recente un calo impressionante. Heidi si è piazzato in 16esima posizione. Accanto a lui, 15esimo, Barrichello con la Williams, che sarebbe stato nuovamente surclassato in qualifica dal promettente e talentuoso compagno di squadra Pastor Maldonado che ha avuto accesso alla Q3, che in molti vedono incredibilmente superiore a Barrichello, però se la Williams quest’anno è riuscita a conquistare qualche punto non mi pare che sia grazie a Maldonado.
Lasciamo da parte le prestazioni di Barrichello, quelle di Maldonado e soprattutto stendiamo un velo pietoso sulle prestazioni della Williams in generale, per passare alla settima fila. Proprio davanti a Heidi si piazzava il suo compagno di squadra Petrov, che era riuscito a strappare un 14esimo tempo, mentre davanti a Barrichello si piazzava come ai vecchi tempi Schumacher, 13esimo, con la semplicissima e irrisoria differenza che all’epoca non erano 13esimo e 15esimo ma decisamente più avanti.
Perez, con la Sauber, ha conquistato il 12esimo tempo, mentre l’ultimo pilota a cadere nell’abisso della Q2 è stato Sutil, che ha ottenuto l’11esima posizione, anche lui surclassato dal compagno di squadra Di Resta, che ha avuto accesso alla Q2. Con la semplice differenza che Di Resta mi sembra superiore a Maldonado, però, anche qui se la Force India ha dei punti è prevalentemente grazie a Sutil. Prevalentemente, perché comunque Di Resta un paio di punti li ha ottenuti, arrivando decimo sia nella prima sia nella seconda gara stagionale.

Si è arrivati alla Q3 con le Redbull, le Ferrari, le McLaren, Rosberg, Kobayashi, Di Resta e Maldonado. Le McLaren sembravano comunque essere più in difficoltà del solito, tanto che Hamilton non è riuscito ad andare oltre al decimo tempo, conquistando l’ultimo posto della topten, accanto a Rosberg, su una Mercedes altrettanto in difficoltà.
Quando mancava pochissimo alla conclusione delle qualifiche e le Redbull erano al comando, con Webber davanti a Vettel (anche questo aveva un po’ del miracoloso, ma non al livello di una Lotus Made in Malesia in Q2), seguite dalle due Ferrari di Alonso e Massa, è tornata la pioggia. Inutile dire che nessuno è riuscito a migliorare i propri tempi, anche se nulla fa pensare che potessero esserci cambiamenti sconvolgenti in classifica. La top ten è stata quindi composta da, nell’ordine: Webber, Vettel, Alonso, Massa, Button, Di Resta, Maldonado, Kobayashi, Rosberg e Hamilton.
Inutile notare come nel gran premio di casa la McLaren avesse clamorosamente sfigurato. La gara avrebbe potuto cambiarne i risultati? Mhm… dato quello che si è visto il giorno dopo, tra benzina che rischiava di finire in anticipo e ruote non imbullonate direi che il risultato delle qualifiche, tutto sommato, non era così oltraggioso.

Direi che a questo punto possiamo spostarci nel tempo a domenica 10 luglio. La pista era umida, in alcuni punti di più e in altri di meno, al momento dello start.
Tutto è iniziato in modo strabiliante: Vettel ha superato Webber in partenza, senza che i telecronisti, persi come al solito ad ammirare cosa stavano facendo le Ferrari al punto tale da dimenticare tutte le altre ventidue vetture, se ne accorgessero. C’è voluto un po’ perché si notasse come Vettel fosse davanti al compagno di squadra. Comunque dietro di loro si sono installate al momento le Ferrari e le McLaren, con Hamilton che era risalito prima in settima posizione al via e poi sesto dopo avere superato Di Resta. Seguiva probabilmente Maldonado, dopodiché Kobayashi e Schumacher.
A dimostrazione che la Lotus Malese non è soggetta a miracoli continui, dopo le prime due curve Kovalainen era già ritirato per un problema al cambio. Quando l’hanno intervistato, comunque, era allegro e sorridente come al solito in caso di ritiro. Pare che le sue esternazioni di soddisfazione siano inversamente proporzionali al risultato conquistato, cosa che ho notato ormai da parecchi anni. Per quanto riguarda la Lotus Made in Malesia c’è da segnalare che anche Trulli si è ritirato di lì a pochi giri, presumo sempre per problemi tecnici.

Dopo una decina di giri Kobayashi ha perso inspiegabilmente due posizioni, naturalmente non inquadrato mentre ciò avveniva. Si è scoperto che ciò era derivato da una collisione con Schumacher, per cui quest’ultimo è stato penalizzato con uno stop and go. Ebbene sì, questa è la dimostrazione che lo stop and go esiste ancora. Se non ne foste ancora convinti, poco dopo anche Kobayashi (che successivamente si sarebbe ritirato per un surriscaldamento del motore… da quando Mazzoni ha notato varie volte i suoi consecutivi arrivi in zona punti, pare essere entrato in azione a scoppio ritardato l’effetto gufata) è stato penalizzato con uno stop and go per un po’ di casini capitati al pit-stop, quando i meccanici l’hanno fatto ripartire nonostante stesse sopraggiungendo Maldonado. A proposito di quest’ultimo, chiaramente dopo i primi pit-stop mi pare che non ci abbia messo tanto a precipitare nel dimenticatoio della gara, e al traguardo è giunto dietro al compagno di squadra a cui si sta dimostrando palesemente superiore, secondo molti. Comunque se devo scegliere tra Barrichello e Maldonado, non ho dubbi: Barrichello per tutti i prossimi dieci anni, anche se tra dieci anni sarà vicino alla cinquantina. Ma probabilmente continuerà a gareggiare anche a quell’età!

Verso la metà della gara si è ritirato Buemi, a causa di una foratura. La cosa più sconcertante, però, è che sia apparso ai telecronisti ben più avanti. Per l’esattezza, mentre Schumacher superava Alguersuari, ci è stato fatto notare che stava superando Buemi. E, a proposito di Buemi, è proseguito l’effetto gufata mazzoniana per tutto ciò che è stato detto di lui nelle puntate precedenti, ovvero che Alguersuari otteneva risultati puntualmente peggiori dei suoi.
Per quanto riguarda Schumacher, inoltre, dopo lo stop and go era precipitato parecchio indietro e ha poi rimontato di varie posizioni, dando origine al miracolo della giornata al momento di sorpassare Petrov: visto quanto accaduto in Turchia e nella scorsa gara, con due collisioni tra i due, pensavo che si incidentassero anche questa volta. Così non è stato e in quel momento ho capito che non sarebbero capitati altri miracoli, almeno per quel giorno.

Probabilmente mi sfugge qualche dettaglio della gara, quello che conta, comunque è quello che è capitato circa a metà e che ha stravolto la leadership della gara. Sì, decisamente mi sono persa qualche passaggio: Alonso era ormai a ridosso della seconda posizione e in particolare poteva puntare a sopravanzare Vettel. La Ferrari sembrava avere ritrovato la competitività perduta dall’inizio della stagione a ora, la Redbull non era più così lontana come un tempo e la McLaren aveva palesemente perso terreno rispetto alle scorse gare. Visto che il calo di competitività per Redbull e McLaren evidentemente non era sufficiente, hanno pensato bene di mettersi la zappa sui piedi da soli.
In primis ci hanno pensato in Redbull: durante il secondo pit-stop ci hanno messo qualcosa come una mezz’ora per montare la gomma posteriore sinistra a Vettel. Però, a differenza d’altri in seguito, almeno gliel’hanno montata come si deve! Proprio in quel momento anche Ferniiii stava facendo il secondo pit-stop, naturalmente la sua sosta non è durata mezz’ora come quella di Vettel ed è uscito dalla pit-lane in testa alla gara, dove ha iniziato a distanziarsi sempre più da Vettel. Quest’ultimo, peraltro, sul finale era tallonato dal compagno di squadra, con i telecronisti Rai che si chiedevano se sarebbe andata a finire come in Turchia 2010. Ma dico io, solo perché Vettel e Webber si sono buttati fuori a vicenda una volta devono farlo tutte le volte in cui si trovano uno dietro l’altro?! O.o Naturalmente ciò non è successo e in Redbull hanno imposto di mantenere le posizioni, cosa che a Webber pareva non andare esattamente bene.
Ma occupiamoci della McLaren, che evidentemente a darsi la zappa sui piedi da sola se l’è cavata molto meglio della Redbull. Quando mancavano una decina di giri alla conclusione abbiamo potuto ammirare il miglior pit-stop della stagione. Un tempo era la Renault a dimenticarsi di imbullonare le ruote, l’anno scorso pareva esserci una sorta di gara tra la Renault e la Mercedes nel vedere chi dimenticava più bulloni… evidentemente quest’anno anche la McLaren vuole entrare in competizione. Però c’è da dire che, per una volta, non si sono viste ruote perse in volo. Semplicemente Button, una volta uscito dalla pit-lane, non ha potuto fare altro che accostare e fermarsi, con l’anteriore destra non imbullonata. Ritiro immediato, con la seconda posizione in classifica irreparabilmente perduta, almeno per il momento.

A proposito di pit-stop spettacolari, però, per onore di cronaca bisogna citare anche la Force India. A metà gara Di Resta si trovava in una buona posizione, quando erroneamente avevano preparato da montare sulla sua monoposto le gomme che dovevano andare su quella di Sutil. Ciò ha comportato una notevole perdita di posizioni…

Torniamo alla McLaren. Il problema capitato con Button non era l’unico. Pareva infatti che sulla monoposto di Hamilton ci fosse poca benzina e che dovesse rallentare se voleva arrivare a fine gara. In effetti negli ultimi giri Lewis (che era in quarta posizione dietro a Alonso, Vettel e Webber, ma parecchio più indietro) perdeva terreno. Massa, che era quinto, gli si è avvicinato, negli ultimi giri di gara, al punto che sono arrivati sul traguardo pressoché in contemporanea (mentre nel frattempo c’era stata una collisione tra loro con qualche pezzo che volava in aria): Hamilton ha conservato la posizione per 24 millesimi.
Hanno completato la zona punti Rosberg, Perez, Heidfeld, Schumacher e Alguersuari.

Nel dopogara abbiamo potuto ammirare Ferniiii che, sceso dalla monoposto, sollevava il volante indicando lo stemma del cavallino. Mi è venuto da pensare a tutte le dichiarazioni passate del suddetto pilota, ma dato che queste dichiarazioni pare sia vietato nominarle vedo di passare direttamente ai risultati e alle classifiche aggiornate!

Risultati:
1) Alonso (Ferrari), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Massa (Ferrari), 6) Rosberg (Mercedes), 7) Perez (Sauber), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Schumacher (Mercedes), 10) Alguersuari (Toro Rosso), 11) Sutil (Force India), 12) Petrov (Team Lotus), doppiati di 1 giro 13) Barrichello (Williams), 14) Maldonado (Williams), 15) Di Resta (Force India), doppiati di 2 giri 16) Glock (Virgin), 17) D’Ambrosio (Virgin), 18) Liuzzi (HRT), doppiato di  giri 19) Ricciardo (HRT). RITIRATI: Button (McLaren), Buemi (Toro Rosso), Kobayashi (Sauber), Trulli (Team Lotus), Kovalainen (Team Lotus).

Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 204, 2) Webber 124, 3) Alonso 112, 4) Hamilton 109, 5) Button 109, 6) Massa 52, 7) Rosberg 40, 8) Heidfeld 34, 9) Petrov 31, 10) Schumacher 28, 11) Kobayashi 25, 12) Sutil 10, 13) Alguersuari 9,  14) Perez 8, 15) Buemi 8, 16) Barrichello 4, 17) Di Resta 2.
TEAM: 1) Redbull 328, 2) McLaren 218, 3) Ferrari 164, 4) Mercedes 68, 5) Lotus Renault 65, 6) Sauber 33, 7) Toro Rosso 17, 8) Force India 12, 9) Williams 4.

A questo punto della stagione, vista la classifica attuale, se Vettel d’ora in poi arrivasse secondo in tutte le gare, e le vincesse tutte quante Webber o tutte quante Alonso, vincerebbe comunque il titolo mondiale.

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Milly Sunshine