domenica 26 febbraio 2012

Commento al GP di Singapore 2011

28/09/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: capitolo 14
Gran Premio di Singapore: Singapore by night


Marina Bay
23-24-25 settembre 2011

Un cordiale saluto da Lady B ai miei cari lettori, il quattordicesimo appuntamento del mondiale di Formula 1 si svolge a Singapore a Marina Bay, uno scenario suggestivo dove svetta una ruota panoramica con 28 cabine, che percorre un giro in una quarantina di minuti e che un tempo girava in senso antioriario, mentre oggi gira in senso orario [CIT. Mazzoni], dove le qualifiche avvengono alle 22.00 e la gara scatta alle 20.00. Il circuito è illuminato artificialmente e il giorno in cui arriva la bolletta della luce gli organizzatori del gran premio rischiano di cadere in depressione.
Sebastian Vettel è in testa alla classifica con 112 punti di vantaggio sul meglio piazzato dei suoi inseguitori, Fernando Alonso, se il suo vantaggio arriverà a 125 punti dopo la gara sarà matematicamente campione del mondo. Finora sono stati otto nella storia della Formula 1 i piloti che, nell'anno successivo al loro primo titolo mondiale ne hanno vinto un secondo [CIT. Mazzoni, io ne conto soltanto sei ma fa niente...], se domani Vettel vincesse il titolo diventerebbe il più giovane due volte campione del mondo. In teoria lo diventerebbe anche se vincesse il titolo tra due mesi in Brasile, ma non fa nulla.
La gara si svolgerà il 25 settembre, che peraltro è l'anniversario del 25 settembre 2005, un giorno in cui i ferraristi di mezzo mondo decretarono "il pilota che ha vinto il mondiale oggi l'ha vinto solo per pura fortuna" e che il 30 settembre del 2009 cambiarono idea in proposito.
Dalle prove libere emergono distacchi notevoli tra i team di testa e i team inseguitori, si nota come anche le Mercedes abbiano nette difficoltà a rimanere sui tempi di chi sta davanti a loro. Senza contare poi che il decrepito pilota di questa scuderia ha nette difficoltà a vederci non distinguendo il giorno dalla notte [ogni riferimento a frasi pronunciate da Mazzoni l'anno scorso è puramente casuale], e non si sa come non ci possa vedere dato che la pista è illuminata a giorno. Non si sa nemmeno come mai gente di quarantadue anni venga considerata come se ne avesse il doppio, ma questo è un dettaglio irrilevante di cui non importa che ci occupiamo ora.
Ci sono sorprendenti novità: Kimi Raikkonen nei giorni scorsi ha visitato la sede della Williams, pare che sia tra i candidati ad occupare un posto in quel team il prossimo anno. Non si sa come un pilota che non gareggia se non con un ingaggio multimilionario possa essere accostato con una certa sicurezza a un team che ha una passione smodata per i piloti paganti, ma lasciamo perdere. Altri candidati per quel posto potrebbero essere Sutil (ce lo vedrei a fare coppia con Raikkonen, vista l'attrazione gravitazionale presente tra loro, che li porta irreparabilmente ad andare uno addosso all'altro qualora si ritrovino a stretto contatto durante una gara), che in Force India potrebbe essere sostituito da Hulkenberg, oppure un certo Bottas che ha vinto il campionato di GP3 [CIT. Mazzoni], mentre Barrichello spera che gli venga rinnovato il contratto (e lo spero anch'io, che se la Williams deve tenere uno tra lui e Maldonado si tenga Barrichello... anche se questo irreparabilmente provocherà un trauma per Hamilton, che non avrà più nessuno carico di desiderio di centrarlo in pieno ogni volta che gli si avvicina, un trauma tipo quello provato da Sutil quando Raikkonen ha lasciato la Formula 1).
Il piccolo samurai giapponese Kamui Kobayashi che è sempre andato in zona punti in tutte le prime sette gare [CIT. Mazzoni, che si è sconvolgentemente dimenticato di aggiungere che poi in Australia le Sauber furono squalificate] ne ha ottenuti soltanto due nelle gare successive, mentre Alguersuari, che per la prima metà della stagione era visto come a rischio licenziamento, ha ottenuto buoni risultati negli ultimi due gran premi [CIT. Mazzoni] anche se in Belgio, quando ha ottenuto la sesta posizione sulla griglia di partenza, poi è stato centrato in pieno da Bruno Senna al via [CIT. Mazzoni] e quest'ultimo ha avuto accesso alla top ten per due gran premi consecutivi in Belgio e Italia [CIT. Mazzoni] cosa che non era mai avvenuta quando era alla HRT [CIT. Mazzoni]. A proposito di HRT, a causa dell'incidente di cui è stato protagonista al via del gran premio d'Italia, Liuzzi è stato penalizzato con un arretramento di cinque posizioni sulla griglia di partenza, che difficilmente potrà essere messo in atto in quanto è molto improbabile che Liuzzi riesca a mettersi dietro cinque avversari.

Dopo che Mazzoni ha trascorso dieci minuti a narrare per filo e per segno la storia di ogni singolo monumento di Marina Bay aggiungendo quanto è stato speso per realizzarli, finalmente scattano le qualifiche. In Q1 l'andamento generale è più o meno il solito di sempre, con la probabilissima esclusione di tutte le sei monoposto dei "nuovi team", tenendo conto del fatto che nessuna vettura è rimasta ferma ai box e che quindi tutti gli altri nove team hanno speranze consistenti di riuscire a stare davanti a Lotus Made in Malesia, Virgin e Hispania Racing. Ma attenzione, Petrov è in difficoltà [CIT. Mazzoni], a proposito di Petrov il suo rinnovo con la Lotus Renault per la prossima stagione non è più sicuro [CIT. Mazzoni... ma Petrov non aveva il contratto per tutto il 2012?!] nel suo tentativo con le gomme soft rimane dietro a Kovalainen che provvisoriamente è in 18esima posizione e gli basterebbe superare un altro avversario per avere accesso alla Q2, ma non sempre capitano miracoli e quest'anno è già andato in Q2 ben tre volte, difficilmente gli capiterà altre (dopo la mia gufata prepariamoci a un ulteriore accesso di Kovaaaa in Q2 nel prossimo futuro). Strabuzzo gli occhi, rendendomi conto di un'ineluttabile verità: la Lotus Renault sembra inevitabilmente più lenta di Force India, Sauber, Williams e forse anche delle Toro Rosso. La cosa mi sembra alquanto scioccante, dato che fino a qualche gara fa era più o meno sullo stesso livello della Mercedes e tutto sommato mi pareva potesse ottenere dei piazzamenti quantomeno decenti fino all'altro ieri... e ora, mi dico, Petrov è dietro perfino a Kovalainen?!
Ma con le supersoft le cose cambieranno, mi dico. Infatti mentre l'ultima fila diviene tutta HRT (con Ricciardo che ha surclassato Liuzzi, che di conseguenza essendo già ultimo non sarà retrocesso di alcuna posizione) e la penultima tutta Virgin (con Glock davanti a D'Ambrosio, ma forse non era necessario dirlo), le Lotus Made in Malesia vengono relegate in terzultima fila: Kovalainen 19esimo e Trulli 20esimo. È chiaro come la luce artificiale di Singapore – dove l’impianto elettrico è realizzato da un'impresa italiana [CIT. Mazzoni] – che la Lotus Renault è più veloce della Lotus Made in Malesia, ma è altrettanto lampante che non è veloce abbastanza per piazzare entrambe le monoposto in Q2. Ma era mai successo qualcosa del genere, quest'anno?! Intendo dire che entrambe le Lotus Renault rischiassero di precipitare già in Q1 e che l'unica ragione per cui una è arrivata in Q2 è che gli esclusi della Q1 sono soltanto sette? In questi frangenti in stile "ne resterà solo uno" Mazzoni è naturalmente profetico come al solito.
La frase "Petrov sta migliorando" arriva circa un nanosecondo prima che Petrov rischi di uscire di pista, con il risultato che il suo tempo sembra essere compromesso. Ma niente paura, Petrov si classifica 17esimo, relegando Senna in 18esima posizione, quest'ultimo però è ancora in pista e rimane l'unico pilota a dover completare l'ultimo giro, anche se non sta migliorando [CIT. Mazzoni], osservazione piuttosto profetica, dal momento che una ventina di secondi più tardi Petrov riprecipita in 18esima posizione e lascia il suo ultimo saluto alle qualifiche di Marina Bay mentre il compagno di squadra prosegue.

La Q2 sembra avere risultati abbastanza scontati fin da subito: Redbull, Mclaren, Ferrari e Mercedes hanno senza ombra di dubbio il potenziale per accedere alla Q3, mentre gli ultimi due posti della top ten coinvolgeranno probabilmente le Force India o le Sauber. A proposito di Sauber, Kobayashi, che nelle libere del venerdì è andato a sbattere, fa un errore molto simile e va a sbattere di nuovo, nella prima parte della Q2. Kobayashi, che finì contro le barriere in gara anche l'anno scorso [CIT. Mazzoni]... Ah, ricordo! Ma non era quella volta che, dopo che era andato a schiantarsi, una Virgin o una HRT che sopraggiungeva gli andò addosso così dal nulla?! Probabile... Ero convintissima che fosse capitato in Corea, ma evidentemente mi sbagliavo. La gara della Corea è quella in cui, non appena Mazzoni dichiarò che Vettel doveva fare attenzione all'usura del motore, Vettel si ritirò con il motore in fumo dopo due minuti, cosa che mi fece spalancare gli occhi, ma non quanto la gufata nei confronti di Schumacher nelle qualifiche in Belgio il mese scorso, dove non sono serviti due minuti per produrre effetti, ma soltanto dieci secondi contati.
La qualifica viene interrotta per circa dieci minuti, nel corso dei quali mi pare di capire che il punto dell'incidente di Kobayashi non dovrebbe essere tanto lontano da quello dell'incidente di Nelsinho Piquet (il pilota che quando i muri lo vedevano iniziavano a tremare pregando di risparmiarli) nel 2008, reso celebre dallo scandalo del crashgate (perché se non ci fosse stato il crashgate naturalmente non sarebbe spiccato particolarmente nella carriera di Nelsinho, in cui spiccano invece le gare in cui non ha accennato neanche minimamente ad incidentarsi, che temo si possano contare sulle dita di una mano).
Ma lasciamo da parte questo pilota celebre per l'innumerevole quantità di incidenti di cui fu protagonista e concentriamoci piuttosto sul proseguimento della Q2. Mentre l'esclusione di Koby è già matematicamente assicurata nel momento in cui è andato a impattare contro le barriere, auto-relegandosi in 17esima posizione, c'è da determinare chi saranno gli altri sei che abbandoneranno le qualifiche dopo questa sessione. Per alcuni la cosa sembra scontata, o meglio, quasi per tutti, soltanto le Force India e le Sauber sembrano essere in bilico tra la top ten e l'essere fuori top ten - o meglio, la Sauber di Perez, essendo Koby ormai fuori dai giochi. Infatti, in ottava fila, con rispettivamente il 15esimo e il 16esimo tempo, si piazzano Senna e Alguersuari, la Toro Rosso di Buemi si piazza in 14esima posizione davanti ai due, mentre le Williams ottengono un 12esimo e un 13esimo posto: Barrichello sta davanti a Maldonado, nonostante sia quest'ultimo il pilota che, a detta dei telecronisti Rai, ha quasi sempre battuto il compagno di squadra (ma non l'hanno detto in questa specifica occasione, per una volta), anche se a me è parso che almeno nella metà dei casi fosse proprio Rubens a stargli davanti. Ma non fa niente, dopotutto Barrichello ha già trentanove anni, quindi è a un passo dai quarant'anni, l'età in cui i piloti divengono incapaci di distinguere la luce dal buio e di destreggiarsi per le strade illuminate a giorno di Singapore.
Il primo degli esclusi, con l'11esimo tempo, è Perez: a Mazzoni basta notare come il messicano si sia appropriato dell'ultima posizione della top-ten battendo Di Resta, che Di Resta completa il suo ultimo giro riprendendosi la propria posizione, facendo precipitare Perez fuori dalla Q3.
Nel corso della parte conclusiva di questa sessione di qualifica, aggiungo, Hamilton ha avuto una foratura ed è ritornato ai box anzitempo, ma la cosa non ha toccato particolarmente il risultato in quanto appariva abbastanza evidente che i tempi ottenuti gli permettevano indiscutibilmente l'accesso alla Q3, a meno che negli ultimi due minuti le varie Sauber, Williams e company non si fossero trasformate in razzi spaziali, cosa che stranamente non è successa.

Eccoci quindi al momento della Q3, in cui Mazzoni inizia immediatamente a sgolarsi, nell'osservare l'alternarsi in cima alla classifica dei piloti della McLaren, almeno fino al momento in cui Vettel non completa il proprio primo giro, piazzandosi stabilmente in prima posizione.
Subito nella fase iniziale improvvisamente Hamilton e Massa si dimenticano che la gara è il giorno dopo e Hamilton, che è uscito dai box dietro a Massa, tenta il sorpasso nei confronti del brasiliano che si oppone. Hamilton riesce finalmente a completare il sorpasso, segno che Massa in quel momento non è posseduto da Maldonado, se no sarebbe finita con un incidente. A proposito del sorpasso di Hamilton su Massa, viene accreditata come la causa per cui Massa nel giro successivo ha fatto un errore durante il proprio giro veloce, rientrando ai box. Naturalmente non si sa per quale motivo la causa dovrebbe essere Hamilton che non c'entrava nulla, ma dal momento che non si sa neanche che cosa sia capitato a Massa, dato che non ci è stato mostrato né in diretta né in replay direi che possiamo soprassedere.
In ogni caso Massa non gradisce la manovra di Hamilton, quindi si può immaginare che abbia trascorso il giro successivo citofonando ai box a Rob Smedley. Si può ipotizzare che la conversazione tra il pilota e il suo ingegnere sia stata la seguente:
"zzz... zzz..."
"Well done, sunshine!"
"zzz... zzz... ehi, io stavo dormendo in pista ed è arrivato Hammiiii che mi ha superato! Mi ha rubato il mio orsacchiotto di peluche che porto sempre a dormire insieme a meeeee!"
"Felipe baby, stay cool! Se vieni ai box ti do il pupazzo che ti volevo regalare il prossimo Natale..."
"Sììììììììì! Che bello, un nuovo pupazzo! Non vedo l'ora di appenderlo all'alettone posteriore!"
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto! è un pupazzo di Winnie the Pooh!"
"Bellissimooooooo! *-* Vengo subitooooooo!"
In Mercedes e in Force India non sono ancora usciti dal box, nel frattempo, mentre la fine della Q3 lentamente si avvicina. Rosberg è l'unico ad andare in pista, mentre Schumacher e i due piloti della Force India rimangono ai box per risparmiare un set di gomme, tanto è chiaro e lampante come la luce dei lampioni di Marina Bay che non possono competere con Redbull, McLaren e Ferrari per le prime tre file. Segnalo infatti che al momento in cui riesce a completare il giro Massa si piazza stabilmente in sesta posizione dietro al compagno di squadra Alonso che è quinto, con Rosberg che poi conquista il settimo tempo. Dietro vengono classificati automaticamente Schumacher, Sutil e Di Resta.
Hamilton nel frattempo è costretto a rimanere ai box per un problema tecnico, ragione per cui l'unico tempo da lui registrato è stato quello del suo primo e unico tentativo. Al momento è in seconda posizione, ma all'improvviso Webber riesce ad andare ad affiancare Vettel in prima fila, con Button che successivamente ottiene la terza posizione. Di conseguenza il risultato è: Vettel, Webber, Button, Hamilton, le Ferrari, le Mercedes e le Force India.
E dopo questa cronaca delle qualifiche vi saluto cordialmente: l'appuntamento con la gara è a domenica 25 settembre alle ore 14,00 o meglio, nel prossimo paragrafo.

Buona domenica ai miei cari lettori da Lady B, è giunto il momento della gara nella suggestiva notte di Singapore, che ci riserverà inquadrature suggestive di eventi suggestivi. Ricordo a tutti che il circuito si percorre in senso antiorario, che Sebastian Vettel parte dalla pole position, che a fianco a lui scatterà Webber e se Vettel a fine gara avrà almeno 125 punti di vantaggio su tutti i suoi avversari sarà campione del mondo.
Mazzoni mi lascia scioccata quando anziché urlare parlando a raffica "si accendono le luci rosse!" osserva pacatamente "si stanno accendendo i semafori". Fortunatamente supero agevolmente lo shock quando esclama "scattano le vettureeeeeeeeeeeeeeee!" Quella che scatta meno di tutte è stranamente quella di Webber, che puntualmente perde un paio di posizioni; ne approfitta Button che si piazza in seconda posizione, mentre segue una Ferrari, Mazzoni è esaltato dalla cosa ma non abbastanza per specificare che si tratta di Alonso. Complice il fatto che anziché il suo casco azzurro porta un casco dorato strabuzzo gli occhi cercando di distinguere sulla TV di mia nonna chi sia (non che ce ne sia bisogno: non sta scendendo una tempesta di neve quindi probabilmente si tratterà di Ferniiii, il nostro dio). Fortunatamente mia nonna ha sostituito l'anno scorso il suo 15 pollici o quello che era con un televisore che si possa guardare anche senza disporre di un binocolo, cosicché riesco a vedere abbastanza platealmente che il ferrarista più arretrato ha il casco verde brillante, quindi si tratta di Massa. Dato che in pista non ci sono due Massa, ma Massa e Alonso, suppongo che il pilota in terza posizione sia Alonso. Stranamente la mia osservazione è azzeccata ed effettivamente lo è veramente. Avevate qualche dubbio?
In partenza intanto non si sa bene cos'abbia combinato Ricciardo, si sa solo che riesce a raggiungere i box con notevoli difficoltà e che proprio quando pensavo che si fosse ritirato ho notato che nell'ordine che passava in sovrimpressione figurava come ultimo doppiato di un giro. Tutta la gara successivamente l'avrei passata tenendo un occhio alle posizioni che scorrevano (un'ottima innovazione, peccato che devo stare a un metro e mezzo dalla TV per riuscire a leggerla, nonostante abbia un 32 pollici), perché naturalmente la regia non sarebbe stata così accorta da inquadrare quello che accadeva dalla decima posizione in poi.
Nel frattempo, tornando alla partenza, Webber è quarto, seguito da Massa, Rosberg, Schumacher, Hamilton, Sutil e Di Resta, segno evidente che non è stato Webber quello che è ha perso più posizioni di tutti in partenza, dato che Hamilton ne ha perse ben quattro. La gara prosegue con Hamilton che riesce a liberarsi delle Mercedes mentre io sono per strada nel breve tragitto che separa casa di mia nonna dove ho iniziato a guardare la gara da casa mia.
Intanto i distacchi sembrano farsi abbastanza abissali davanti, con Vettel che si sta involando verso un'altra vittoria assicurata, casomai qualcuno avesse avuto dei dubbi. Anche Button sta staccando notevolmente i piloti che lo seguono e anche Alonso si difende, almeno per il momento.

Per una decina di giri la situazione è calma, non accade nulla di sconcertante a parte il ritiro di Glock che è andato a sbattere da qualche parte, ma poi ecco che le Ferrari iniziano ad essere in difficoltà e che le posizioni di Alonso e Massa sono sempre meno consolidate: Webber si avvicina sempre più allo spagnolo, mentre Massa è ormai tallonato dal pilota della McLaren. La situazione si evolve da un lato con Webber che centra il sorpasso sulla Ferrari di Alonso, mentre dall'altro Hamilton centra il retrotreno della vettura di Massa, probabilmente portando via con sé anche il pupazzetto di Winnie the Pooh che si presume sia appeso all'ala posteriore.
Massa naturalmente è sconvolto.
"Come ti permetti, Hammiiii, di rubarmi il pupazzo che mi ha regalato il mio Rob?!"
"E tu come ti permetti di non essere Maldonado? Volevo incidentarmi con lui, non con te!"
"Pagherai per quello che hai fatto! Il gufo di Interlagos ti guferà su mio incarico!"
"Il gufo di Interlagos mi guferà?! E allora tu verrai gufato da Mazzoni!"
Di fronte a questa maledizione lanciata da Hamilton, Massa sbianca completamente. Ah, no, forse è sbiancato completamente per via di una gomma forata e del fatto di dover percorrere praticamente un giro intero per rientrare ai box. Anche Hamilton non è uscito illeso dall'incontro ravvicinato del terzo tipo con il pilota della Ferrari: ha l'ala anteriore danneggiata e rientra successivamente ai box per sostituirla.
Intanto Massa dopo un secolo sopraggiunge ai box con una ruota completamente distrutta, dove presumibilmente si lamenta per il fatto che Hamilton gli ha portato via Winnie the Pooh.
Successivamente Hamilton viene penalizzato con un drive through, nel corso del quale si presume che abbia anche restituito, mentre passava davanti al box della Ferrari, il pupazzetto sottratto a Massa. Presumibilmente Rob Smedley a quel punto ha comunicato a Felipe: "Felipe baby, al prossimo pitstop ti risistemiamo il pupazzetto!"
Massa è felice all'inverosimile.
"Sììììììììì! Il pupazzetto di Winnie the Pooh! *-* zzz... zzz..."
Una volta accertato che potrà riavere ciò che aveva perso poco prima, Felipe può riprendere a dormire tranquillamente.
Dopo questa mia versione estremamente suggestiva vediamo però di tornare alle cose serie: Massa e Hamilton sono precipitati intorno alla ventesima posizione, dietro di loro ci sono soltanto un paio di monoposto dei nuovi team (una Virgin e le HRT, se non vado errata... sì, sicuramente loro, dato che Glock si era già ritirato da un po'), oltre che la Lotus Renault di Senna che pare avere fatto un pitstop di durata interminabile subito seguito da un altro, ma non sappiamo il perché.

Nel frattempo è da notare come le posizioni delle Force India siano incredibilmente avanzate, insomma, la top ten del sabato non è stata un semplice abbaglio: Sutil e Di Resta sembrano essere in grado di resistere perfettamente nella top ten e ad un certo punto Di Resta, con gomme dalle performance più elevate rispetto a Sutil (che poi rientrerà ai box per un'ulteriore pitstop) supera il compagno di squadra portandosi provvisoriamente, se non erro, in quinta posizione.
Hamilton, finito indietro dopo la penalità, ha a finalmente che fare con Kobayashi e ne approfitta per "citofonare" ai box e prorompere in varie lamentele:
"Ma come?! Io devo stare qui in una posizione che sarebbe adeguata al massimo per Maldonado e devo stare dietro al piccolo samurai giapponese? È assurdo! Questa gente dovrebbe farmi strada immediatamente."
"Eh, Hammiiii, se ti mettessi in testa che non si rubano i pupazzi di Winnie the Pooh agli avversari non saresti finito lì."
Hammiiii fischietta tra sé e sé.
"Che hai detto?"
"Niente, ma non rubare nessun pupazzo a Maldonado quando avrai a che fare con lui!"
"L'avevo fatto nelle qualifiche l'altra volta e lui per vendicarsi mi ha buttato fuori! Viviamo in un mondo ingiusto... Io dovrei stare davanti! Non è giusto che Koby mi stia davanti allo stesso modo in cui Di Grassi aveva provato di stare davanti al mio amico Ferniiii l'anno scorso a Montecarlo!"

Altro fatto curioso che capita nel corso della gara riguarda Trulli: dopo essere risalito fino alla dodicesima posizione, seppure senza pitstop, ha la sfortuna che i telecronisti se ne accorgano. Infatti subito dopo la sua prima sosta ne deve fare un'altra. Mazzoni osserva che potrebbe esserci stato qualche problema al pitstop, forse nel rifornimento. WHAT?!?!?!?! Rifornimento?! Ma non sono stati aboliti i rifornimenti alla fine del 2009?!?!?!?!?!
Successivamente arriva comunque la spiegazione del perché un secondo pitstop ed è Stella Bruno a fornirla: dopo essere rientrato in pista, Trulli ha forato una gomma mentre veniva tamponato dalla Redbull di Alguersuari. Ma come?! Alghersauri-Alghersauro-ecc... guida la Redbull? Questa novità la ignoravo! Allora per che scuderia corrono Vettel e Webber?!

Torniamo a noi, o meglio, torniamo alla narrazione dei fatti più suggestivi. Per quanto riguarda le posizioni di testa, Vettel è leader, seguito a una notevole distanza da Button. Terzo finisce per piazzarsi Webber, parecchi secondi più indietro, e Alonso, in quarta posizione, perde terreno nei confronti del pilota della Redbull.
Seguono le due Force India, a una considerevole distanza, dopodiché, dopo i pitstop, Rosberg, Perez (che la scorsa settimana ha fatto un test sulla Ferrari F60 - CIT. Mazzoni - e che fa parte del programma dei giovani piloti della Ferrari - CIT. Mazzoni) e Schumacher.
È proprio la vicinanza di questi tre piloti a innescare l'episodio che per certi versi cambierà la gara. Proprio mentre sono uscita dal salotto per andare in bagno, avviene il fatto e quando ritorno davanti alla TV non mi resta che guardare il replay: mentre Rosberg era in lotta con Perez ha fatto un errore, che ha portato il messicano a rallentare. Schumacher che era dietro non ha rallentato abbastanza e, dopo avere utilizzato la monoposto di Perez come rampa di lancio, è decollato andando a impattare contro le barriere e disperdendo in pista una serie di detriti tale che l'unica soluzione possibile era l'intervento della safety car. Insomma, dopo due ottime gare non mi illudevo che la scia proseguisse così a lungo, però speravo almeno che la sua propensione alla ca**ata si fosse affievolita di recente.
Durante la neutralizzazione della safety car stranamente Mazzoni non ne approfitta per narrare episodi che non c'entrano nulla né tanto meno per elencare tutti i piloti che frattanto hanno effettuato il cambio gomme, ma forse tutto sommato era meglio: sfrutta tutto il tempo possibile per ripetere almeno sette o otto volte la dinamica dell'incidente, evitando spesso di fare il nome di Schumacher, dato che evidentemente non è abbastanza lungo, e denominandolo puntualmente ogni volta "sette volte campione del mondo". Poi la safety car, dopo un tempo che mi pare abbastanza considerevole, forse dovuto al fatto che i giri (61 in totale) vengono percorsi in oltre 1 minuto e 50 secondi, finalmente abbandona la pista e la gara riprende, con distacchi annullati. Vettel, che ha dietro di se una certa quantità di doppiati, è già dopo un istante lontano un miglio dagli avversari, dopo un giro se non sbaglio ha già sei secondi di vantaggio su Button. Dietro i distacchi iniziano a farsi elevati, forse non per Hamilton che finalmente decide di dare una svolta alla propria gara andandosi a ripassare uno dei principi della forza di gravità: "per sorpassare un avversario lo si fa alla sua destra o alla sua sinistra, non passandogli per di sopra". Non ha difficoltà ad apprendere la cosa e finisce con il superare parecchie monoposto (nel frattempo non era più ventesimo, anche perché molti degli avversari che aveva davanti da tempo immemore erano rientrati ai box), tra cui quella di Massa - a cui probabilmente tenta di sottrarre di nuovo il pupazzo, facendo sì che Massa si svegli di soprassalto per un istante e che faccia in tempo a vederlo mentre si allontana - e arrivando successivamente ad artigliare la quinta posizione dopo avere sorpassato anche le Force India.
Successivamente Schumacher viene intervistato da Stella Bruno e, naturalmente, essendosi ritirato è in perfetto atteggiamento da ritiro. È d'uopo una piccola precisazione: nonno Michael, al momento delle interviste, appare in modo completamente diverso in caso di risultato buono o accettabile e di ritiro. Nel primo caso risponde col sorriso sulle labbra a qualsiasi domanda gli venga posto dalla mitica Stellona, parlando in maniera più o meno comprensibile come se avesse avuto Flavio Briatore come insegnante di italiano. In caso di ritiro invece farfuglia e si mangia le parole, in modo tale che non si capisce un'acca di quello che sta dicendo. Se poi ci si aggiunge Stella che gli domanda se ha riportato conseguenze nell'incidente... Michael, ci pensi tu a ricordarle che i piloti infortunati generalmente non se ne stanno a parlare con le giornaliste che non sanno l'inglese?

Nelle retrovie, intanto, avviene un confronto serrato tra la Lotus Malese e la Lotus Renault (che rischia di dover cambiare nome il prossimo anno e che forse perderà i motori Renault - CIT. Mazzoni), di cui posso rendermi conto soltanto sgranando gli occhi nel leggere i distacchi. Fino alla scorsa gara in un confronto tra i due team la Lotus Renault ne sarebbe uscita senza dubbio vincitrice e, anzi, non si sarebbe neanche parlato di un confronto diretto, in quanto la Lotus malese sarebbe stata decisamente più indietro. La situazione si è drammaticamente evoluta diversamente: Kovalainen, in una gloriosa sedicesima posizione doppiato di un giro, si ritrova a tenersi dietro nientemeno che entrambe le Lotus Renault di Petrov e di Senna, rispettivamente diciassettesimo e diciottesimo e anzi, sembra che di tanto in tanto addirittura riesca a guadagnare qualche centesimo. La cosa mi ha lasciata completamente sbalordita: le Lotus Renault non erano scomparse nel nulla come credevo, ma esistevano ancora! Mi sono detta: adesso Petrov supera Kovalainen e gli urla dietro "I'm faster than youuuuuuuu!" Come no! Semmai erano tutti gli altri piloti che si giravano verso Petrov e gli dicevano "I'm faster than you!" Drammaticamente il pilota russo sembra essere completamente incapace di superare Kovalainen e purtroppo non interviene in suo aiuto la legge del caso, la stessa legge del caso che ogni tanto fa incendiare la monoposto del finlandese che a causa dello shock si mette in testa di essere un pompiere e si fa passare un estintore per spegnere le fiamme (ogni riferimento a Singapore 2010 è puramente casuale, chiaramente). Io, che non so perché, qualche giorno fa mi ero messa in testa che senza dubbio Petrov sarebbe arrivato tra le prime posizioni quest'oggi, inizio a rendermi conto che Petrov è in diciassettesima posizione e che da lì difficilmente si schioderà e in quella posizione tale e quale arriverà al traguardo. Il presunto serial killer centratore di Toro Rosso però evidentemente non è d'accordo con me sul fatto che Petrov arriverà diciassettesimo al traguardo e dopo tre o quattro giri lo supera. Ma Petriiii, che caspita mi stai combinando?! Meno male che quest'anno Alonso il mondiale già non lo vince di suo, perché se dovevo stare ad aspettare che facesse qualcosa Petrov facevo in tempo a diventare vecchia come un certo pilota della Mercedes!
Le Lotus Renault puntualmente riprendono a posizioni invertite ad arrancare dietro alla Lotus Made in Malesia di Kovalainen, fortunatamente senza che Mazzoni si accorga di tutto ciò provvedendo a lanciare gufate, finché finalmente la situazione si sblocca dopo quello che mi pare un secolo, con Senna che dopo tipo un quarto d'ora riesce a superare Kovalainen. Immagino che anche Petrov farà lo stesso, anche se ovviamente ho smesso di contare su un suo arrivo in top ten già da un'ora buona, ma questa mia speranza va in fumo come accadrà poco prima della fine della gara al motore della Lotus malese di Trulli.
Mi rendo conto che non potrà accadere nulla di eclatante a Petrov; intanto Kobayashi, che è in quattordicesima posizione, viene penalizzato con un drive through per non avere rispettato le bandiere blu in precedenza.

Davanti inizia l'ultimo giro di pitstop, con le posizioni che chiaramente finiscono con il restare invariate, e proprio lì c'è un brivido: Vettel rischia di andare a sbattere contro una Lotus malese doppiata, dal momento che durante il pitstop in questo glorioso team evidentemente hanno alzato il lollipop senza curarsi di guardare se stesse sopraggiungendo qualcuno. Secondo Mazzoni è Kovalainen e il fatto che sia seguito all'uscita della pitlane dalla Lotus Renault di Petrov (a meno che io non abbia le allucinazioni) sembra confermare questa ipotesi. Dopo però pare che si tratti di Trulli in quanto i commissari di gara stanno decidendo il da farsi sul casino al pitstop della monoposto numero 18 (la cui gara finirà come citato poco fa), e a quel punto non mi sono chiare alcune cose:
> dato che Trulli era abbondantemente dietro a entrambe le Lotus Renault, di chi caspita era la Renault che gli stava dietro?
> se la grafica dava Kovalainen e Petrov ai box ma non Trulli, nel momento in cui c'era anche Vettel, come facevano a non essere loro?
> siamo sicuri che sia Trulli ad avere il numero 18 e Kovalainen il 19? non potrebbe essere viceversa? Indagherò in proposito...
Dopo numerose ricerche scopro che le Lotus malesi hanno i numeri 20 e 21, di conseguenza la comunicazione non riguardava né Trulli né Kovalainen. Quello del pitstop era proprio il finlandese, cosa di cui ho avuto la conferma definitiva.

Quando mancano cinque o sei giri alla fine, dopo che Mazzoni ha pronosticato che Vettel è sul punto di "ottenere il grand chalem: pole position, vittoria, giro più veloce e gara condotta in testa dall'inizio alla fine" [CIT. Mazzoni - e prepariamoci a sentirla per i prossimi dieci anni] la situazione per il "paracarro" inizia a evolversi positivamente: Button inizia a recuperare su Vettel, tanto che in certi momenti arriva a recuperargli anche due secondi al giro, e naturalmente fa segnare il giro più veloce, privando Seb di questa soddisfazione.
Inizio a farmi delle domande:
> la vittoria di Vettel, siamo sicuri che è scontata?
> Button ce la farà a raggiungerlo?
> perché Button sta disputando una stagione così positiva?
> non è che Briatore esagerava un po' nel chiamarlo "paracarro"?
Non ho il tempo di pormi esattamente tutti questi quesiti, o meglio, non ho tempo di pensare alla risposta, perché sono impegnata a seguire con gli occhi strabuzzati il momento in cui Vettel viene rallentato dalla fase dei doppiaggi di qualche carretta (o meglio, di una HRT e delle due Williams), con Button che gli si porta a poco più di tre secondi, dai sei o sette che erano fino a qualche giro prima.
Successivamente è Button ad essere rallentato dal fatto che Barrichello e Maldonado sono in lotta per quella che pare essere la dodicesima posizione o qualcosa del genere (con Maldonado che ha la meglio, con mio immenso dispiacere), anche se non quanto Vettel. O forse sì... Non ho tempo di farci caso.

Alguersuari, a cui gli elogi del sabato per i due ottimi gran premi di Spa e Monza hanno fatto l'effetto di una gufata e che tra le altre cose è stato penalizzato con un drive through per il contatto con Trulli, sta arrancando parecchio nelle zone basse della classifica quando mancano tre giri alla fine: è quindicesimo, con Senna sedicesimo alle sue spalle, distaccato di qualche secondo. Noto con estrema sorpresa che il pilota della Lotus Renault non ha più Kovalainen negli scarichi ma se l'è messo a qualcosa come venti secondi, segno che forse tutto sommato le prestazioni della Lotus Renault sono ancora un minimo superiori a quelle della sua omonima. Faccio finta di non notare che Petrov è ancora dietro a Kovalainen e faccio per concentrarmi su quello che sta accadendo davanti. Troppo tardi! Alguersuari è andato a impattare contro le barriere, probabilmente dopo essersi accorto con grande sconcerto di avere dietro di sé proprio il killer che l'ha messo fuori gioco allo start a Spa.
La situazione potrebbe essere stata questa:
"Ancora tu?!?! Sei il pazzo che mi ha mandato in mezzo al prato a Spa e mentre cercava di strapparmi di mano il biberon! Non te l'ha detto il tuo team principal che non si ruba il biberon ai bambini piccoli?"
"Ehm... no, era troppo impegnato a spiegare Sutil che non si tirano addosso alla gente le bottiglie rotte!"
"Restituiscimi immediatamente il mio biberon!"
Vedendo che Bruno non ha la benché minima intenzione di restituirgli il suo biberon, baby Jaime decide di optare per l'opzione drastica di farsi tamponare, ma non volendo correre il rischio di farsi sottrarre anche il ciuccio e il bavaglino decide di andare a schiantarsi da solo.

Nelle ultime fasi di gara vengono esposte le bandiere gialle e, dato che la monoposto di Alguersuari non è in mezzo alle scatole quanto poteva sembrare in un primo momento, non viene mandata in pista la safety car.
Nel frattempo Maldonado, che era in zona punti, surclassando il compagno di squadra come al solito (come al solito?!?! adesso non esageriamo!), ha dei problemi durante il cambio gomme e, quando rientra in pista si deve accodare a Massa che ora gli sta davanti. Per Maldonado naturalmente è traumatico:
"Come osi, bambino do Brasil, rubarmi la mia posizione?! Pagherai per questo! A fine gara ti porterò via il pupazzetto di Winnie the Pooh!"
"Non ce la farai! Ci ha già provato Hammiiii, ma non è riuscito a portarselo a casa, e non ci riuscirai nemmeno tu!"
"A proposito di Hammiiii, come ti sei permesso di avere un ulteriore incidente con lui? È già la terza volta che vi scontrate quest'anno, mentre io e lui ci siamo scontrati soltanto due volte! Non è giusto! Sono io il compagno di autoscontri di Hammiiii! Non puoi metterti in mezzo a noi!"
All'ultimo giro, nel frattempo, Massa supera Perez, che evidentemente era sopravvissuto all'essere stato utilizzato come rampa di lancio da Schumacher. I due chiudono la zona punti, con Maldonado che rimane fuori. Non saprei dire, però, se sia riuscito a portarsi a casa il pupazzo di Massa, alla fine, ma credo di no. Inoltre Jaime è riuscito a scappare via con il suo ciuccio e il suo bavaglino.
A proposito di zona punti, che è stata chiusa da Massa e da Perez, mi rendo conto che forse avrei dovuto tenere conto anche delle prime otto posizioni che effettivamente ho omesso. La vittoria di Vettel è pressoché scontata, quando dopo 1 ora e 59 minuti di gara, quasi al limite delle due ore, i 61 giri sono stati completati, alla fine, con Button che forse senza bandiere gialle avrebbe potuto infastidirlo davvero, e che ha chiuso a un secondo e sette di distacco (distacco che aveva raggiunto i dodici secondi abbondanti nel momento in cui era stato più accentuato). Con gli aggiornamenti del punteggio, Vettel ha 124 punti di vantaggio su Button, segno che Button è l'unico pilota che in teoria potrebbe ancora strappargli il titolo: molto in teoria, però: il mondiale lo vincerebbe se vincesse tutte le prossime cinque gare e Vettel non facesse nemmeno un punto. I piloti che seguono in classifica, ovvero Alonso, Webber e Hamilton, sono già matematicamente esclusi, a partire da questa gara. Sembra ormai palese che il titolo per Vettel arriverà già a Suzuka, tra due settimane, e infatti gli basta pochissimo: fare almeno un punto, qualsiasi sia la posizione di Button, o che Button non vinca nel caso in cui lui non riesca a fare punti. Insomma, per il suo secondo titolo è soltanto questione di poco.
Ma veniamo al risultato finale, di cui stavo parlando fino a pochi istanti fa. Ero rimasta a Vettel primo e Button secondo, quindi proseguo: staccato di una trentina di secondi troviamo Webber in terza posizione, con Alonso quarto che di secondi dalla vetta ne ha quasi il doppio. Segue poi Hamilton, distante più di una decina di secondi dal ferrarista, infine ultimo dei piloti a pieni giri Di Resta, al miglior risultato in carriera, che non è stato doppiato proprio per un pelo. In settima posizione c'è Rosberg, dopodiché Sutil - sopravvissuto nonostante l'essere stato nominato più di una volta l'abbia sottoposto a quel potenziale ostacolo che è la letale gufata mazzoniana - poi a seguire Massa e Perez.
Fuori dalla zona punti, doppiati di un giro, ci sono Maldonado, Buemi e Barrichello tra l'undicesima e la tredicesima posizione, mentre Kobayashi e quelli che lo seguono, ovverosia Senna, Kovalainen, Petrov e D'Ambrosio, sono doppiati di due giri. Chiudono le HRT doppiate di quattro giri, che evidentemente l'hanno abbondantemente preso in quel posto dall'unica Virgin presente in pista.

Si è chiusa la gara, ma non le polemiche tra Massa e Hamilton. A fine gara, al momento delle interviste, mentre Hamilton parlava ai microfoni della stampa, Felipe gli si è avvicinato da dietro dandogli una pacca su una spalla ed esclamando, in tono ironico "well done, mate". La risposta di Hamilton è stata: "Don't touch me!"
O almeno così pare... Secondo me quello che si sono detti era diverso:
"Il pupazzetto di Winnie the Pooh che mi ha regalato Smedley è mio e non riuscirai mai a portarmelo via!"
"Non ci contare, spero di riuscire a impossessarmene tra due settimane a Suzuka.”

Bene, ora il commento è veramente giunto agli sgoccioli: non mi resta che elencare in maniera ordinata i risultati e le classifiche aggiornate al gran premio di Singapore e salutare cordialmente i miei appassionati lettori che puntualmente salvo, grazie ai miei commenti, da lunghe notti insonni. L'appuntamento è con il commento al gran premio del Giappone, tra due settimane, dove scopriremo se Vettel riuscirà a vincere il titolo e se Massa e Hamilton (o meglio, il tipo addormentato che si spaccia per Massa e l'autoscontrista che si spaccia per Hamilton - perché è chiaro che questi due non possono essere gli stessi che si contendevano il mondiale nel 2008) continueranno a litigare come due sposini annoiati. Per non parlare del pupazzetto di Winnie the Pooh: chi se lo porterà a casa a fine stagione?

Risultati:
1. Vettel (Redbull), 2. Button (Mclaren), 3. Webber (Redbull), 4. Alonso (Ferrari), 5. Hamilton (Mclaren), 6. Di Resta (Force India), doppiati di 1 giro: 7. Rosberg (Mercedes), 8. Sutil (Force India), 9. Massa (Ferrari), 10. Perez (Sauber), 11. Maldonado (Williams), 12. Buemi (Toro Rosso), 13. Barrichello (Williams), doppiati di 2 giri: 14. Kobayashi (Sauber), 15. Senna (Lotus Renault), 16. Kovalainen (Team Lotus), 17. Petrov (Lotus Renault), 18. D’Ambrosio (Virgin), doppiati di 4 giri: 19. Ricciardo (HRT), 20. Liuzzi (HRT), a 5 giri Alguersuari (Toro Rosso), RITIRATI: Trulli (Team Lotus), Schumacher (Mercedes), Glock (Virgin).

Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 309, 2) Button 185, 3) Alonso 184, 4) Webber 182, 5) Hamilton 168, 6) Massa 84, 7) Rosberg 62, 8) Schumacher 52, 9) Petrov 34, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12) Kobayashi 27, 13) Di Resta 20, 14) Alguersuari 16, 15) Buemi 13, 16) Perez 9, 17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 491, 2) McLaren 353, 3) Ferrari 268, 4) Mercedes 114, 5) Lotus Renault 70, 6) Force India 48, 7) Sauber 36, 8) Toro Rosso 29, 9) Williams 5.

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