mercoledì 22 febbraio 2012

Commento al GP di Montecarlo 2011

07/07/2011 - Articolo preso dal mio vecchio blog sul giorno del gran premio in questione, che tra l'altro era il 40° compleanno di Bernd Maylander e il 23° compleanno dell'autrice.

Campionato 2011 – capitolo 6
Gran Premio di Monaco: Incidenti e bandiere rosse a Montecarlo


Montecarlo, 27-28-29 maggio 2011


La situazione in cui inizi ad essere in ritardo con i commenti è quella di un toro rosso con le ali che si morde la coda: non appena hai il tempo di ultimare un commento arretrato c’è già stato un altro gran premio cosicché la quantità di commenti arretrati rimane stabile. Ma niente paura, miei cari lettori, la vostra Lady B non rinuncerebbe mai a scrivere uno spassoso commento in cui declamare con grande determinazione i risultati di Chandhok. Se non lo fa è unicamente perché Chandhok non scende in pista da tempo immemorabile e la vostra cara Lady B si deve accontentare di notare come le Redbull siano immancabilmente più veloci delle HRT. Non che ci voglia molto ad essere più veloci delle HRT, comunque…

Una settimana dopo il gran premio di Spagna, gran premio che ha corrisposto con il mio tracollo come commentatrice di gran premi (fino a quel momento i commenti di questa stagione erano arrivati con una puntualità discreta) è stata la volta del gran premio di Montecarlo, il GP che un tempo odiavo più di ogni altro ma che alla fine… c’è di peggio. C’è decisamente di peggio. Entrambi i circuiti spagnoli, per esempio, mi sembra che lascino desiderare ben più di Montecarlo, e non sono i soli.
Ma lasciamo da parte queste considerazioni e proiettiamoci in quel 28 maggio 2011 in cui venivano disputate le qualifiche del gran premio di Montecarlo.

Le qualifiche sono iniziate nel più standard dei modi, con le HRT che arrancavano ben più del solito. Karthikeyan e Liuzzi non hanno fatto registrare nemmeno un tempo e i due hanno conquistato ancora una volta la gloria dell’ultima fila, con Karthyyyy 23esimo e Liuzzi 24esimo. La penultima fila è stata ovviamente completata come per incanto dalle Virgin, che diversamente dalle HRT erano riuscite entrambe a girare. Glock, 21esimo, ha preceduto D’Ambrosio, ma non sono sicura che fosse necessario rilevarlo esplicitamente. Mi pare che molto spesso Glock stia davanti a D’Ambrosio.
La sorpresa è arrivata con la terzultima fila. Non è stata dominata a pieno dalla Lotus Made in Malesia, in quanto più lento delle Lotus Made in Malesia è stato Alguersuari, alias “Alghersauro”… che, bla bla bla, è a rischio di licenziamento, bla bla bla. Il rischio di licenziamento pare non discostarsi molto dal rischio di licenziamento a cui è stato sottoposto Sutil nei primi due o tre anni della sua carriera: era visto prossimo al licenziamento, ma tuttora (in cui è nuovamente prossimo al licenziamento) questo licenziamento non si è visto.
Le Lotus malesi sono ovviamente state escluse dalle zone alte e anche da quelle di medio livello. Dopo l’exploit di Kovalainen in Spagna, i due piloti del team malese sono stati nuovamente esclusi entrambi dalla Q2, con Kovalainen 18esimo e Trulli 19esimo.

Finita la Q1, iniziata la Q2… Tutto sembrava procedere regolarmente, almeno finché, ad un certo punto, quando non mancava più tanto al finire della sessione, Perez è andato a schiantarsi contro le barriere all’uscita del tunnel, dove a quanto ho capito si era andato a schiantare senza conseguenze nelle prove libere anche Rosberg.
Perez è stato estratto dalla monoposto mentre i telecronisti al gran completo si preoccupavano unicamente di un dubbio vitale: era stata colpa sua o colpa della macchina?
Il pilota è stato successivamente trasportato in ospedale, si diceva che probabilmente aveva riportato fratture alle gambe, ma poi si è scoperto che non era così.
Dato che la Q2 era stata sospesa quando mancavano pochi minuti al termine, al momento in cui, circa 40 minuti più tardi, sono riprese le qualifiche, chi doveva migliorare il proprio tempo ha provato a fare un ulteriore tentativo, con il risultato che quasi nessuno si è migliorato. Sono stati esclusi, in ordine dall’11esimo al 17esimo: Petrov, Barrichello, Kobayashi, Di Resta, Sutil, Heidfeld e Buemi.

In Q3 ci sono andati in nove, dato che Perez era riuscito a entrare in top ten prima dell’incidente. Tra le nove vetture presenti in pista quella che ha ottenuto il peggiore tempo, e che quindi si è classificata in nona posizione, è stata puntualmente quella di Maldonado. Ma forse è il caso di occuparci in primis di chi stava davanti. A conquistare la pole position, casomai fosse necessario dirlo, è stato Vettel, che era seguito da Button al secondo posto. In seconda fila Webber e Alonso, con Schumacher che aveva conquistato il quinto tempo nonostante le gufate di Mazzoni a proposito dei suoi risultati confrontati con quelli di Rosberg. Evidentemente ha gufato Rosberg, che ha conquistato così l’ottavo tempo.
Ehm… dov’ero rimasta? Uhm, dunque, sì, a Vettel, Button, Webber, Alonso e nonno Michael. Seguiva Massa a completare la terza fila, quindi in quarta fila Hamilton e Rosberg che avevo già citato trenta secondi fa e che ovviamente non ha cambiato posizione da un paragrafo all’altro. A concludere la top ten, o meglio, a concludere i qualificati nella Q3, c’era Maldonado, con Petrov che completava la top ten dato che Perez non avrebbe partecipato alla gara.

La gara si è svolta il 29 maggio 2011, che tra parentesi – fonte Mazzoni – era il quarantesimo compleanno del tizio che guida la safety car e di cui potrei tentare di scrivere il nome, ma dato che non ho idea di come si scriva (prima della mia prossima vita – in cui eventualmente potrei rinascere nel corpo di un gufo – probabilmente cercherò di impararlo… e per gufo intendo un pennuto in penne e ossa, non un telecronista) . Lo aggiungo io, oltre che del tizio che guida la safety car quel giorno era anche il compleanno di una celebrità internazionale che di anni non ne compiva quaranta ma ventitré… Ehm… celebrità internazionale?! Direi di no, dato che a compiere ventitré anni ero semplicemente io. Sono stata ovviamente onorata di scoprire che io colui di cui non so scrivere il nome compiamo gli anni lo stesso giorno, così come ero stata a suo tempo onorata di scoprire che in quello stesso giorno celebra il suo compleanno anche l’ex pilota Ukyo Katayama.
Immagino che di tutto ciò ve ne importi poco e niente, miei cari lettori, quindi ho preso la strana decisione di proseguire a narrare gli eventi di quel weekend di tanto tempo fa a Montecarlo…

La gara è iniziata con una partenza regolare nelle primissime posizioni se non che Alonso superava Webber allo start, e con Schumacher che finiva da quinto a decimo per una partenza rallentata, per poi superare Hamilton ritrovandosi nono. A quel punto Mazzoni, che stava narrando con grande fervore l’avvicendarsi degli avvenimenti, ha iniziato a ripetere la cosa per almeno una quarantina di volte. Quando perfino i soprammobili presenti sul mobiletto del televisore avevano scoperto che Schumacher aveva perso cinque posizioni per poi recuperarne una, ovvero dopo circa un quarto d’ora in cui la cosa era stata ripetuta con un ritmo frenetico, la cosa ha rischiato ulteriormente di incrementare in quanto Hamilton, che con Schumacher pare avere avuto nel frattempo un lievissimo contatto, si è ripreso la nona posizione, e Mazzoni ha avuto modo di ripetere quanto era capitato dall’inizio ancora una volta. Dopodiché le gomme della Mercedes di Schumacher hanno iniziato a sbriciolarsi, cosa che ha fatto sì che rientrasse ai box. Incredibilmente è piombata su di noi un’amara verità: c’erano anche altre vetture in pista e purtroppo non si poteva continuare a ripetere la stessa cosa altre mille volte.
Vettel intanto stava staccando Button che a sua volta stava staccando quelli dietro, nella fattispecie Alonso, Webber e non so chi altro. Dopo pochi giri sono iniziati i pit-stop, o meglio, erano già iniziati, come ho detto un attimo fa, ma anche gli altri vanno a cambiare gomme. Rosberg, che nel frattempo aveva avuto un contatto con Massa che aveva danneggiato l’ala anteriore ma era rimasto in pista ugualmente, dopo il cambio gomme è precipitato praticamente nelle retrovie, proprio appena davanti al compagno di squadra. Vettel, lo segnalo dato che avrà un certo rilievo, aveva cambiato gomme al 14esimo giro.

Completato il giro di pit-stop è ancora in testa Vettel (avevate qualche dubbio?) seguito da Button e Alonso. Ad un certo punto, da poco passata la trentina di giri, ecco che Mazzoni nota come non ci sia ancora nessun ritirato. La conseguenza di quell’affermazione è catastrofica. Dapprima vi è una collisione tra Hamilton e Massa, con quest’ultimo che va a schiantarsi contro le barriere del tunnel distruggendo la vettura e rendendo necessario l’ingresso della safety-car, in contemporanea Schumacher (che nel frattempo aveva raggiunto e superato Rosberg, inquadrato in un replay che Mazzoni aveva volutamente ignorato essendo coinvolto il traditore del suo team del cuore – i cui sorpassi vengono citati unicamente se è lui ad essere sorpassato e non lui a sorpassare) rompe il motore rimanendo in mezzo alla Rascasse, mentre in quel momento Alonso rientra ai box… la catastrofe di ritiri non è finita qui, perché nell’anonimato più totale si ritira anche Glock per motivi non meglio precisati, ma essendo un pilota della Virgin non è degno di considerazione e il suo ritiro passa pressoché inosservato.
Dopo la neutralizzazione la gara riparte con Vettel ancora in testa (e qui era assurdo stare a scriverlo, dato che era davanti quando era uscita la safety car e non si era mosso dalla pista, per cui doveva essere scontato), seguito da Button e Alonso. Button, però, che in quel momento ha utilizzato soltanto una mescola di gomme successivamente deve fermarsi a montare l’altra, mentre Vettel prosegue imperterrito sulle gomme messe al 14esimo giro. Alonso, con gomme fresche, non ha molte difficoltà ad avvicinarsi a Sebastian, se non che le gomme fresche non rimangono tali in eterno. Ma per il momento non deve guardarsi le spalle da nessuno, dal momento che Button è lontano anni luce.
Mentre Mazzoni declamava con una certa convinzione che la gara di Button si era complicata a causa di quel pit-stop e Button lo ringraziava mentalmente in quanto ciò che dice Mazzoni ha generalmente un effetto contrario, il pilota della McLaren si è avvicinato sempre più, tanto che, proprio mentre Alonso era ormai negli scarichi di Vettel, Button si è ritrovato ad essere più vicino ad Alonso di quanto lo spagnolo non fosse vicino a Vettel.
Le gomme di Vettel erano ormai logore (erano quelle messe al 14esimo giro), quelle di Alonso ci andavano vicine… i due però ovviamente non si fermavano. Le posizioni rimanevano tali e quali, anche nella fase di doppiaggi, mentre erano tutti sul punto di raggiungere un gruppetto di vetture tutte incolonnate una dietro l’altra, da doppiare. Questo gruppetto era costituito dai vari Hamilton, Sutil, Petrov e Alguersuari, gruppetto che al 69esimo giro è stato protagonista di un accartocciamento generale tra le varie vetture che ha portato alla bandiera rossa. Le monoposto di Alguersuari e Petrov erano le più distrutte, lì in mezzo, e peraltro Petrov era rimasto immobile dentro la vettura e si pensava in un primo tempo che fosse rimasto infortunato (ma poi si è scoperto successivamente che non era così) con i telecronisti che ci hanno messo cinque minuti buoni per accorgersene.

A quel punto è accaduto qualcosa che ha fatto inorridire i frequentatori assidui di Answers Yahoo. Il fatto che la gara fosse interrotta e dovesse riprendere non appena possibile (cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi: quando mai una gara viene interrotta a pochi giri dalla fine e poi viene fatta riprendere per sei giri?! Mistero…) consentiva di cambiare gomme alle vetture ferme sulla griglia di partenza in attesa del re-start. A Hamilton gli hanno sostituito anche tutta la parte anteriore rimasta danneggiata nell’incidente.
I profondi filosofi di Answers Yahoo declamavano che era un’ingiustizia che Vettel avesse potuto cambiare gomme da fermo (come se non le avessero potute cambiare anche gli altri e soprattutto come se fosse la prima volta che a gara ferma si potevano effettuare cambi gomme)… evidentemente bisognerà cambiare il regolamento della Formula 1 per renderli soddisfatti, specificando che, qualora le vetture stiano ferme sulla griglia di partenza in attesa che la gara riprenda dopo l’esposizione della bandiera rossa, su tutte le vetture ad esclusione di quella di Vettel possono essere cambiate le gomme. Ma i profondi filosofi di Answers Yahoo naturalmente trovano sconvolgente qualsiasi cosa e hanno da ridire su tutto, quindi mi sorprende che non contattino personalmente nonno Bernie chiedendogli se possono essere loro a scrivere il regolamento.

La gara è ripresa per gli ultimi sei giri ed è proseguita senza colpi di scena. Ehm, no, non proprio. Stavo dimenticando che non appena è ripartita c’è stato uno schianto degno di nota tra Hamilton e Maldonado (che miracolosamente si trovava al momento in sesta posizione, cosa che mi ha sorpresa e non poco), cosa che poi ha costato a Hamilton 25 secondi di penalizzazione a fine gara (dimenticavo, aveva in precedenza anche ricevuto un drive through per via della collisione con Massa, più o meno un’ora e mezza prima che avvenissero questi fatti, ma mi ero scordata di dirlo). Peggio è andata a Maldonado che si è ritirato.
A proposito delle posizioni di maggiore spicco, c’era Kobayashi che si era ritrovato in quarta posizione, ma nei giri finali non ha potuto resistere alla Redbull di Webber, che l’ha facilmente sopravanzato.

Siamo giunti alla conclusione di questo commento, per quanto possa essere traumatico per voi lettori. Quindi direi di aggiornare con il risultato:

1) Vettel (Redbull), 2) Alonso (Ferrari), 3) Button (Mclaren), 4) Webber (Redbull), 5) Kobayashi (Sauber), 6) Hamilton (Mclaren), doppiati di 1 giro 7) Sutil (Force India), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Barrichello (Williams), 10) Buemi (Toro Rosso). Fuori dalla zona punti: doppiati di 2 giri 11) Rosberg (Mercedes), 12) Di Resta (Force India), 13) Trulli (Team Lotus), 14) Kovalainen (Team Lotus), doppiati di 3 giri, 15) D’Ambrosio (Virgin), 16) Liuzzi (HRT), doppiato 4 giri 17) Karthikeyan (HRT). RITIRATI: Maldonado (Williams), Petrov (Lotus Renault), Alguersuari (Toro Rosso), Massa (Ferrari), Schumacher (Mercedes), Glock (Virgin).

NB. Si tratta indubbiamente del miglior risultato della storia della Lotus Made in Malesia. Da notare anche come la Williams riesca a cogliere i primi punti della stagione. Al momento rimangono senza punti soltanto i “nuovi team”.

Classifiche:
Piloti: 1) Vettel 143, 2) Hamilton 85, 3) Webber 79, 4) Button 76, 5) Alonso 69, 6) Heidfeld 29, 7) Rosberg 26, 8) Massa 24, 9) Petrov 21, 10) Kobayashi 19, 11) Schumacher 14, 12) Sutil 8, 13) Buemi 7,  14) Di Resta 2, 15) Perez 2, 16) Barrichello 2.
Team: 1) Redbull 222, 2) McLaren 161 3) Ferrari 93, 4) Lotus Renault 50, 5) Mercedes 40, 6) Sauber 21, 7) Force India 10, 8) Toro Rosso 7, 9) Williams 2.

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