domenica 10 giugno 2012

Sette vincitori in sette gran premi


Eccoci arrivati al gran premio del Canada, settimo appuntamento di un campionato di Formula 1 che non potrebbe essere più equilibrato, dal momento che i sei precedenti gran premi hanno visto vittorie di sei diversi piloti appartenenti a cinque diversi team, e in cui altri piloti di altri team hanno mostrato di poter puntare, in condizioni particolari, al podio o addirittura di poter competere in futuro per la vittoria.

La cronaca della gara
Background: in top ten partiranno Vettel, Hamilton, Alonso, Webber, Rosberg, Massa, Grosjean, Di Resta, Schumacher e Button. Nelle file successive: Kobayashi e Raikkonen, Hulkenberg e Ricciardo, Perez e Senna, piloti che hanno disputato la Q2, così come Maldonado che aveva il 17° tempo (in una qualifica che si era chiusa per lui andando a impattare contro il “muro dei campioni”, stessa sorte che era toccata a Senna nelle prove libere al venerdì), ma per avere sostituito il cambio partirà alle spalle di Kovalainen, Petrov, Vergne, De La Rosa e davanti a Glock, Pic e Karthikeyan.

Giro 1: partenza con Vettel che mantiene la posizione, seguito da Hamilton e Alonso, con Webber e Rosberg in lotta per la quarta posizione. L’australiano riesce a mantenere il quarto posto, mentre Rosberg si ritrova a dover contenere l’attacco di Massa. È da rimarcare come nelle retrovie per l’ennesima volta abbia fatto una buona partenza Kovalainen, e come Maldonado sia riuscito a recuperare varie posizioni.
Giro 2: la quinta posizione di Rosberg è sempre più a rischio, il pilota della Mercedes fa fatica a contenere Massa che infatti lo supera. Alla tornata successiva è la volta di Di Resta, che riesce a sopravanzare Rosberg, le cui conversazioni radio nella prima parte di gara andranno a enfatizzare la presenza di un problema con le gomme, ma anche un possibile problema col carburante (gli viene detto infatti di risparmiare benzina). Alle spalle di Rosberg, ora settimo, completano la top ten Grosjean, Schumacher e Button.
Giro 6: Massa finisce in testacoda, ma riesce a riprendere la via, anche se diverse posizioni se ne sono andate e si ritrova in 12^ posizione. Davanti a lui, 10° e 11°, troviamo Raikkonen risalito quindi virtualmente a punti e Kobayashi. Per il momento Massa riesce a rimanere in pista, si fermerà al 13° giro, e sarà il primo pilota a rientrare, seguito un giro dopo da Schumacher e al 16° giro da Button.
Giro 16: Hamilton in 2^ posizione è ormai vicinissimo a Vettel. Il pilota della Redbull rientra ai box, imitato un giro dopo da Hamilton, che durante la sosta ha un’esitazione al momento della partenza. Nel corso dello stesso giro effettua la prima sosta anche l’altra Redbull di Webber.
Giro 19: Hamilton, che rimontava su Vettel, riesce finalmente a sopravanzarlo, mentre davanti vi sono Alonso e Grosjean che ancora devono effettuare la loro sosta. Alonso rientra al 20° giro e, grazie ai giri veloci effettuati nel frattempo, riesce a uscire davanti a Hamilton.
Giro 20: sfruttando le gomme già in temperatura, Hamilton attacca e supera Alonso, portandosi in seconda posizione, che diventerà leadership un giro dopo, grazie al rientro ai box di Grosjean per effettuare il proprio pit-stop.
Giro 24: finisce in testacoda Karthikeyan, che si ritira. Al giro successivo anche l’altra Hispania Racing quella di De La Rosa, abbandona la gara, parcheggiando ai box per un problema tecnico, che mette fine a un weekend che per lo spagnolo era stato tutto sommato abbastanza positivo, tenendo conto che era riuscito nelle qualifiche e nella prima parte di gara a tenere dietro le Marussia.
Giro 30: la top ten vede Hamilton in testa, seguito da Alonso, Vettel, Raikkonen, Perez, Webber, Rosberg, Grosjean, Massa e Di Resta, con quest’ultimo appena risalito in top ten dopo la sosta di Maldonado: il pilota della Williams è infatti appena rientrato per effettuare la sosta e, grazie alle fermate altrui, era riuscito a risalire fino alla decima posizione. Dopo il cambio gomme, comunque, Maldonado sarà irrilevante per l’esito futuro della gara. Tra i piloti attualmente in top ten sono Raikkonen e Perez gli unici che non hanno ancora effettuato soste.
Giro 34: Button rientra ai box per la seconda sosta e rientra in pista ancora più arretrato di quanto già non fosse.
Giro 39: stavolta è Rosberg a rientrare per la seconda sosta. Da settimo che era si ritrova nono, alle spalle di Grosjean e Massa. Per quanto riguarda Grosjean nel giro successivo ha modo di avvicinarsi notevolmente a Webber, approfittando di un errore commesso dal pilota australiano.
Giro 41: Raikkonen rientra ai box per la sua unica sosta e ritorna in pista davanti a Rosberg. Intanto Schumacher, fuori dalla top-ten, riesce a superare la Sauber di Kobayashi.
Giro 42: mentre Perez effettua la propria sosta, Rosberg supera Raikkonen. Una volta che il messicano rientra in pista, si inserisce proprio tra i due.
Giro 43: Hamilton ha un vantaggio di circa 3,5 secondi su Alonso, ma lo spagnolo inizia a migliorare nel confronto diretto con l’inglese, recuperando lievemente. In terza posizione Vettel perde leggermente terreno nei confronti del pilota della Ferrari, a causa di problemi di traffico in fase di doppiaggio. Intanto Schumacher effettua la seconda sosta, vi è un problema al DRS rimasto aperto: già durante il pit-stop i meccanici avevano cercato di farlo chiudere, ma invano. Rientrato in pista, il pilota accusa mancanza di stabilità e rientra di nuovo dopo un giro. Nel box Mercedes si tenta nuovamente di sistemare il danno, ma nell’impossibilità di riuscirci, si opta per il ritiro.
Giro 47: drive through per Vergne, dovuto a un eccesso di velocità nella pit-lane.
Giro 50: Hamilton si ferma per il secondo cambio gomme, anche stavolta vi è un problema durante la sosta, che gli fa perdere qualche secondo in più. Tre giri più tardi rientra anche Webber per la seconda sosta (rientrando poi in pista davanti a Raikkonen), mentre nel frattempo in pista Hamilton gira più veloce di Alonso e di Vettel che permangono in pista.
Giro 56: Hamilton è a 8 secondi di distacco dal leader Alonso, che pare che, proprio come Vettel, non effettuerà ulteriori soste. Grosjean nel frattempo è quarto. In quinta posizione segue Massa, che al 57° giro viene attaccato da Rosberg. Il pilota della Mercedes lo supera tagliando una chicane, mentre nel frattempo Perez si avvicina dietro a Massa. Rosberg restituisce la posizione al brasiliano, ma nel frattempo viene superato da Perez. Dietro ai tre completano la top-ten Webber, Raikkonen e Kobayashi.
Giro 58: Perez supera Massa, che viene superato successivamente anche da Rosberg. Per il pilota della Ferrari pare esservi un problema di decadimento delle gomme, dal momento che subito dopo, al 59° giro, rientra ai box dove effettua la sua seconda e ultima sosta. Esce in 10^ posizione, parecchio distaccato da Kobayashi, e i suoi tempi migliorano nettamente rispetto a quando girava sulle gomme usurate. È da notare come l’evidente decadimento delle gomme sulla Ferrari di Massa sia avvenuto dopo circa 45 giri (il primo pit-stop era stato al 13°), come Alonso avesse effettuato la sua sosta soltanto sette giri dopo il compagno di squadra e come ne manchino ancora dodici al termine.
Giro 60: Hamilton si è portato a 5 secondi di distacco da Alonso e come sia a circa due secondi da Vettel.
Giro 62: Hamilton supera Vettel senza troppe difficoltà (che al 64° giro opterà per un cambio gomme, uscendo in quinta posizione, dietro alla Sauber di Perez), portandosi dopo un giro a meno di un secondo di distacco da Alonso.
Giro 64: Alonso è messo sotto pressione dagli attacchi di Hamilton. In ogni caso durerà poco: ben presto l’inglese riesce a superarlo portandosi in testa alla gara e inizia a distanziarlo. Alonso continua a perdere terreno e deve guardarsi anche da Grosjean, che seppure si sia fermato per la sua unica sosta al 21° giro, soltanto una tornata dopo lo spagnolo, non mostra al momento problemi e non è impensabile che possa avvicinarsi ulteriormente.
Giro 66: accade l’ormai inevitabile, con Grosjean che, già arrivato negli scarichi di Alonso, non ha alcun problema a superare il pilota della Ferrari e a portarsi in seconda posizione. Ma non è finita qui: anche Perez si fa sempre più vicino e Vettel, che aveva sostituito le gomme soltanto due giri prima, è ormai a pochi secondi da Alonso. Il sorpasso da parte del messicano, un sorpasso che vale il podio, avviene al 68° giro.
Giro 69: mentre Ricciardo fa un testacoda, ma riesce a tornare in pista, Vettel supera Alonso.
Giro 70: comincia l’ultimo giro, Hamilton è stabilmente in testa, con 2,5 secondi di vantaggio su Grosjean e 5 secondi su Perez. Vettel segue a circa 7 secondi, mentre Alonso continua a perdere terreno.
Al momento della bandiera a scacchi, Hamilton diviene il settimo pilota ad avere conquistato una vittoria nel corso della stagione, e sette vincitori in sette gare è un nuovo record. Grosjean conquista il podio per la seconda volta in carriera (con il migliore risultato, dal momento che in Bahrein si era accontentato del terzo posto, dietro a Vettel e a Raikkonen), con Perez terzo, anch’esso al secondo podio in carriera.
Segue Vettel in quarta posizione mentre Alonso passa sul traguardo vedendo finalmente la luce: se la gara fosse durata un giro in più avrebbe presumibilmente perso altre posizioni, dal momento che il 6°, il 7° e l’8° classificato (Rosberg, Webber e Raikkonen) sono giunti al traguardo rispettivamente a 4 decimi, un secondo e mezzo e due secondi da Alonso. Se la gara fosse durata due giri di più, probabilmente anche Kobayashi e Massa, ultimi due piloti a conquistare punti, sono giunti al termine entrambi a meno di 12 secondi dallo spagnolo.

Il giro più veloce è stato conquistato da Vettel nelle fasi conclusive della gara.

Il risultato


I top
Una menzione speciale va a Hamilton: nonostante due pit-stop che non sono andati al cento per cento per il verso giusto è riuscito a conquistare una meritata vittoria, che a parte colpi di scena del tutto imprevisti avrebbe conquistato anche se altri team non avessero fatto clamorosi errori di strategia.
È da rimarcare anche l’ottimo risultato di Grosjean: ha potuto sfruttare una buona strategia, che gli ha consentito di recuperare posizioni, questo non è da mettere in discussione, ma non si può fare a meno di notare come la sua condotta di gara sia stata, per una volta, quasi impeccabile.
Complimenti anche alla Sauber, che per la seconda volta in questa stagione ha optato per un’ottima strategia, che ha consentito a Perez di risalire in terza posizione... e complimenti anche allo stesso Perez, non bisogna dimenticare che partiva 15°!

I flop
Direi da partire ai flop onorari, i quali però non possono competere neanche lontanamente con i “vincitori” di questa gloriosa menzione. Parlo della Williams, che meno di un mese fa conquistava la vittoria e che in Canada ha concluso poco e niente: i piloti hanno passato il venerdì e il sabato a schiantarsi sul muro dei campioni, Maldonado ha avuto per la seconda gara consecutiva problemi al cambio, Senna ha passato il primo stint di gara a girare più lento delle Caterham... Insomma, mi pare che tutto il team meritasse questa menzione speciale. Non dimentichiamoci inoltre della vettura numero 7: è sconcertante come Schumacher sia stato messo fuori gioco nella maggior parte delle gare da problemi tecnici diversi l’uno dall’altro. Erano comunque piuttosto pittoreschi i meccanici Mercedes che prendevano a “martellate” l’ala posteriore per farla abbassare.

Ma veniamo al flop dei flop... o meglio, ai flop dei flop. È difficile scegliere quale sia stato il flop più clamoroso, quindi ho deciso di assegnarlo ex-equo a:
>  Team Ferrari: i Grandi Strateghi sono tornati in azione, per guadagnare una posizione sono riusciti a perderne tre, che sarebbero state ancora di più se la gara non fosse finita, dando la possibilità ad Alonso di non essere ulteriormente superato. Anche in Redbull hanno fatto un errore non da poco, ma evitano di finire in questa classifica perché almeno si sono corretti per tempo e sono riusciti a contenere i danni.
> Jenson Button: ma come? Button non è stato nominato finora, perché è finito tra i flop? Mhm... dunque, arrivare 16° quando il compagno di squadra vince, rimanendo dietro alle Toro Rosso (perlomeno stavolta non è stato dietro alle Caterham, è comunque un passo avanti), venendo doppiato dal compagno di squadra stesso e da quelli che gli stanno dietro, non è forse una buona ragione per finire tra i flop?


Articolo scritto per il forum Formula 1 Grand Chelem.
Lo stamp dei risultati proviene da formula1.com.

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Milly Sunshine