Eccoci arrivati al gran premio del Canada, settimo
appuntamento di un campionato di Formula 1 che non potrebbe essere più
equilibrato, dal momento che i sei precedenti gran premi hanno visto vittorie
di sei diversi piloti appartenenti a cinque diversi team, e in cui altri piloti
di altri team hanno mostrato di poter puntare, in condizioni particolari, al
podio o addirittura di poter competere in futuro per la vittoria.
La cronaca della
gara
Background: in top
ten partiranno Vettel, Hamilton, Alonso, Webber, Rosberg, Massa, Grosjean, Di
Resta, Schumacher e Button. Nelle file successive: Kobayashi e Raikkonen,
Hulkenberg e Ricciardo, Perez e Senna, piloti che hanno disputato la Q2, così
come Maldonado che aveva il 17° tempo (in una qualifica che si era chiusa per
lui andando a impattare contro il “muro dei campioni”, stessa sorte che era
toccata a Senna nelle prove libere al venerdì), ma per avere sostituito il
cambio partirà alle spalle di Kovalainen, Petrov, Vergne, De La Rosa e davanti
a Glock, Pic e Karthikeyan.
Giro 1: partenza con Vettel che mantiene la posizione,
seguito da Hamilton e Alonso, con Webber e Rosberg in lotta per la quarta
posizione. L’australiano riesce a mantenere il quarto posto, mentre Rosberg si
ritrova a dover contenere l’attacco di Massa. È da rimarcare come nelle
retrovie per l’ennesima volta abbia fatto una buona partenza Kovalainen, e come
Maldonado sia riuscito a recuperare varie posizioni.
Giro 2: la quinta posizione di Rosberg è sempre più a
rischio, il pilota della Mercedes fa fatica a contenere Massa che infatti lo
supera. Alla tornata successiva è la volta di Di Resta, che riesce a sopravanzare
Rosberg, le cui conversazioni radio nella prima parte di gara andranno a
enfatizzare la presenza di un problema con le gomme, ma anche un possibile
problema col carburante (gli viene detto infatti di risparmiare benzina). Alle spalle
di Rosberg, ora settimo, completano la top ten Grosjean, Schumacher e Button.
Giro 6: Massa finisce in testacoda, ma riesce a
riprendere la via, anche se diverse posizioni se ne sono andate e si ritrova in
12^ posizione. Davanti a lui, 10° e 11°, troviamo Raikkonen risalito quindi
virtualmente a punti e Kobayashi. Per il momento Massa riesce a rimanere in
pista, si fermerà al 13° giro, e sarà il primo pilota a rientrare, seguito un
giro dopo da Schumacher e al 16° giro da Button.
Giro 16: Hamilton in 2^ posizione è ormai vicinissimo a
Vettel. Il pilota della Redbull rientra ai box, imitato un giro dopo da
Hamilton, che durante la sosta ha un’esitazione al momento della partenza. Nel corso
dello stesso giro effettua la prima sosta anche l’altra Redbull di Webber.
Giro 19: Hamilton, che rimontava su Vettel, riesce
finalmente a sopravanzarlo, mentre davanti vi sono Alonso e Grosjean che ancora
devono effettuare la loro sosta. Alonso rientra al 20° giro e, grazie ai giri
veloci effettuati nel frattempo, riesce a uscire davanti a Hamilton.
Giro 20: sfruttando le gomme già in temperatura, Hamilton
attacca e supera Alonso, portandosi in seconda posizione, che diventerà
leadership un giro dopo, grazie al rientro ai box di Grosjean per effettuare il
proprio pit-stop.
Giro 24: finisce in testacoda Karthikeyan, che si ritira.
Al giro successivo anche l’altra Hispania Racing quella di De La Rosa,
abbandona la gara, parcheggiando ai box per un problema tecnico, che mette fine
a un weekend che per lo spagnolo era stato tutto sommato abbastanza positivo,
tenendo conto che era riuscito nelle qualifiche e nella prima parte di gara a tenere
dietro le Marussia.
Giro 30: la top ten vede Hamilton in testa, seguito da
Alonso, Vettel, Raikkonen, Perez, Webber, Rosberg, Grosjean, Massa e Di Resta,
con quest’ultimo appena risalito in top ten dopo la sosta di Maldonado: il
pilota della Williams è infatti appena rientrato per effettuare la sosta e,
grazie alle fermate altrui, era riuscito a risalire fino alla decima posizione.
Dopo il cambio gomme, comunque, Maldonado sarà irrilevante per l’esito futuro
della gara. Tra i piloti attualmente in top ten sono Raikkonen e Perez gli
unici che non hanno ancora effettuato soste.
Giro 34: Button rientra ai box per la seconda sosta e
rientra in pista ancora più arretrato di quanto già non fosse.
Giro 39: stavolta è Rosberg a rientrare per la seconda
sosta. Da settimo che era si ritrova nono, alle spalle di Grosjean e Massa. Per
quanto riguarda Grosjean nel giro successivo ha modo di avvicinarsi
notevolmente a Webber, approfittando di un errore commesso dal pilota
australiano.
Giro 41: Raikkonen rientra ai box per la sua unica sosta
e ritorna in pista davanti a Rosberg. Intanto Schumacher, fuori dalla top-ten,
riesce a superare la Sauber di Kobayashi.
Giro 42: mentre Perez effettua la propria sosta, Rosberg
supera Raikkonen. Una volta che il messicano rientra in pista, si inserisce
proprio tra i due.
Giro 43: Hamilton ha un vantaggio di circa 3,5 secondi su
Alonso, ma lo spagnolo inizia a migliorare nel confronto diretto con l’inglese,
recuperando lievemente. In terza posizione Vettel perde leggermente terreno nei
confronti del pilota della Ferrari, a causa di problemi di traffico in fase di
doppiaggio. Intanto Schumacher effettua la seconda sosta, vi è un problema al
DRS rimasto aperto: già durante il pit-stop i meccanici avevano cercato di
farlo chiudere, ma invano. Rientrato in pista, il pilota accusa mancanza di
stabilità e rientra di nuovo dopo un giro. Nel box Mercedes si tenta nuovamente
di sistemare il danno, ma nell’impossibilità di riuscirci, si opta per il
ritiro.
Giro 47: drive through per Vergne, dovuto a un eccesso di
velocità nella pit-lane.
Giro 50: Hamilton si ferma per il secondo cambio gomme,
anche stavolta vi è un problema durante la sosta, che gli fa perdere qualche
secondo in più. Tre giri più tardi rientra anche Webber per la seconda sosta
(rientrando poi in pista davanti a Raikkonen), mentre nel frattempo in pista
Hamilton gira più veloce di Alonso e di Vettel che permangono in pista.
Giro 56: Hamilton è a 8 secondi di distacco dal leader
Alonso, che pare che, proprio come Vettel, non effettuerà ulteriori soste.
Grosjean nel frattempo è quarto. In quinta posizione segue Massa, che al 57°
giro viene attaccato da Rosberg. Il pilota della Mercedes lo supera tagliando
una chicane, mentre nel frattempo Perez si avvicina dietro a Massa. Rosberg
restituisce la posizione al brasiliano, ma nel frattempo viene superato da
Perez. Dietro ai tre completano la top-ten Webber, Raikkonen e Kobayashi.
Giro 58: Perez supera Massa, che viene superato
successivamente anche da Rosberg. Per il pilota della Ferrari pare esservi un
problema di decadimento delle gomme, dal momento che subito dopo, al 59° giro,
rientra ai box dove effettua la sua seconda e ultima sosta. Esce in 10^
posizione, parecchio distaccato da Kobayashi, e i suoi tempi migliorano
nettamente rispetto a quando girava sulle gomme usurate. È da notare come l’evidente
decadimento delle gomme sulla Ferrari di Massa sia avvenuto dopo circa 45 giri
(il primo pit-stop era stato al 13°), come Alonso avesse effettuato la sua
sosta soltanto sette giri dopo il compagno di squadra e come ne manchino ancora
dodici al termine.
Giro 60: Hamilton si è portato a 5 secondi di distacco da
Alonso e come sia a circa due secondi da Vettel.
Giro 62: Hamilton supera Vettel senza troppe difficoltà
(che al 64° giro opterà per un cambio gomme, uscendo in quinta posizione,
dietro alla Sauber di Perez), portandosi dopo un giro a meno di un secondo di
distacco da Alonso.
Giro 64: Alonso è messo sotto pressione dagli attacchi di
Hamilton. In ogni caso durerà poco: ben presto l’inglese riesce a superarlo portandosi
in testa alla gara e inizia a distanziarlo. Alonso continua a perdere terreno e
deve guardarsi anche da Grosjean, che seppure si sia fermato per la sua unica
sosta al 21° giro, soltanto una tornata dopo lo spagnolo, non mostra al momento
problemi e non è impensabile che possa avvicinarsi ulteriormente.
Giro 66: accade l’ormai inevitabile, con Grosjean che, già
arrivato negli scarichi di Alonso, non ha alcun problema a superare il pilota
della Ferrari e a portarsi in seconda posizione. Ma non è finita qui: anche
Perez si fa sempre più vicino e Vettel, che aveva sostituito le gomme soltanto due
giri prima, è ormai a pochi secondi da Alonso. Il sorpasso da parte del
messicano, un sorpasso che vale il podio, avviene al 68° giro.
Giro 69: mentre Ricciardo fa un testacoda, ma riesce a
tornare in pista, Vettel supera Alonso.
Giro 70: comincia l’ultimo giro, Hamilton è stabilmente
in testa, con 2,5 secondi di vantaggio su Grosjean e 5 secondi su Perez. Vettel
segue a circa 7 secondi, mentre Alonso continua a perdere terreno.
Al momento della bandiera a scacchi, Hamilton diviene il
settimo pilota ad avere conquistato una vittoria nel corso della stagione, e
sette vincitori in sette gare è un nuovo record. Grosjean conquista il podio
per la seconda volta in carriera (con il migliore risultato, dal momento che in
Bahrein si era accontentato del terzo posto, dietro a Vettel e a Raikkonen), con
Perez terzo, anch’esso al secondo podio in carriera.
Segue Vettel in quarta posizione mentre Alonso passa sul
traguardo vedendo finalmente la luce: se la gara fosse durata un giro in più
avrebbe presumibilmente perso altre posizioni, dal momento che il 6°, il 7° e l’8°
classificato (Rosberg, Webber e Raikkonen) sono giunti al traguardo
rispettivamente a 4 decimi, un secondo e mezzo e due secondi da Alonso. Se la
gara fosse durata due giri di più, probabilmente anche Kobayashi e Massa,
ultimi due piloti a conquistare punti, sono giunti al termine entrambi a meno
di 12 secondi dallo spagnolo.
Il giro più veloce è stato conquistato da Vettel nelle
fasi conclusive della gara.
Il risultato
I top
Una menzione speciale va a Hamilton: nonostante due
pit-stop che non sono andati al cento per cento per il verso giusto è riuscito
a conquistare una meritata vittoria, che a parte colpi di scena del tutto
imprevisti avrebbe conquistato anche se altri team non avessero fatto clamorosi
errori di strategia.
È da rimarcare anche l’ottimo risultato di Grosjean: ha
potuto sfruttare una buona strategia, che gli ha consentito di recuperare
posizioni, questo non è da mettere in discussione, ma non si può fare a meno di
notare come la sua condotta di gara sia stata, per una volta, quasi
impeccabile.
Complimenti anche alla Sauber, che per la seconda volta
in questa stagione ha optato per un’ottima strategia, che ha consentito a Perez
di risalire in terza posizione... e complimenti anche allo stesso Perez, non
bisogna dimenticare che partiva 15°!
I flop
Direi da partire ai flop onorari, i quali però non
possono competere neanche lontanamente con i “vincitori” di questa gloriosa
menzione. Parlo della Williams, che meno di un mese fa conquistava la vittoria
e che in Canada ha concluso poco e niente: i piloti hanno passato il venerdì e
il sabato a schiantarsi sul muro dei campioni, Maldonado ha avuto per la
seconda gara consecutiva problemi al cambio, Senna ha passato il primo stint di
gara a girare più lento delle Caterham... Insomma, mi pare che tutto il team
meritasse questa menzione speciale. Non dimentichiamoci inoltre della vettura
numero 7: è sconcertante come Schumacher sia stato messo fuori gioco nella
maggior parte delle gare da problemi tecnici diversi l’uno dall’altro. Erano comunque
piuttosto pittoreschi i meccanici Mercedes che prendevano a “martellate” l’ala
posteriore per farla abbassare.
Ma veniamo al flop dei flop... o meglio, ai flop dei
flop. È difficile scegliere quale sia stato il flop più clamoroso, quindi ho
deciso di assegnarlo ex-equo a:
> Team Ferrari:
i Grandi Strateghi sono tornati in azione, per guadagnare una posizione sono
riusciti a perderne tre, che sarebbero state ancora di più se la gara non fosse
finita, dando la possibilità ad Alonso di non essere ulteriormente superato. Anche
in Redbull hanno fatto un errore non da poco, ma evitano di finire in questa
classifica perché almeno si sono corretti per tempo e sono riusciti a contenere
i danni.
> Jenson Button: ma come? Button non è stato nominato
finora, perché è finito tra i flop? Mhm... dunque, arrivare 16° quando il
compagno di squadra vince, rimanendo dietro alle Toro Rosso (perlomeno stavolta
non è stato dietro alle Caterham, è comunque un passo avanti), venendo doppiato
dal compagno di squadra stesso e da quelli che gli stanno dietro, non è forse
una buona ragione per finire tra i flop?
Articolo scritto per il forum Formula 1 Grand Chelem.
Lo stamp dei risultati proviene da formula1.com.
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Milly Sunshine