venerdì 14 aprile 2017

All'inseguimento dell'acqua di rose

A Sahkir tutto iniziò nel 2004 e iniziò con una doppietta Ferrari. Come da tradizione dell’epoca Michael Schumacher vinse davanti a Barrichello, mentre come spesso accadeva nel 2004 la B.A.R. si piazzò al terzo posto con Button. Erano tempi bui per la McLaren: Raikkonen, partito ultimo, si ritirò per un guasto al motore dopo pochi giri di gara, rimanendo sempre a debita distanza dall’acqua di rose. Gli andò meglio, da questo punto di vista, nel 2005, dove concluse terzo alle spalle di Alonso, vincitore della gara su Renault (fu la 100esima vittoria per una vettura motorizzata Renault), e alla Toyota di Trulli. A proposito di McLaren, fece la sua apparizione De La Rosa, che sostituiva Montoya che si era infortunato una spalla giocando a tennis (o, come molti addetti ai lavori dicono, cadendo da una moto da cross). Nella gara successiva Montoya fu sostituito da Wurz e, dato che Imola è uscita dal calendario da tempo immemore, non avendo un preview in cui citare l’evento non ho potuto esimermi dal farlo qui e adesso.
Poi venne il 2006, in cui il GP del Bahrein non era né il terzo stagionale, né il secondo stagionale, ma il primo. Wikipedia versione inglese fa un lungo panegirico che nemmeno Mazzoni, informandomi che Rosberg divenne il più giovane pilota a ottenere un giro più veloce all’età di 20 anni e 258 giorni, record che fu battuto al GP del Brasile 2016 potete indovinare da chi. Sfortunatamente non racconta che quello fu l’ultimo giro più veloce ottenuto da un motore Cosworth, però accantonato il giro più veloce di Rosberg finalmente passa a cose veramente serie: in quel gran premio esordì nientemeno che Yuji Ide. #Inchino. MSC partì dalla pole, ma arrivò secondo alle spalle della Renault di Alonso. Completò il podio Raikkonen in perfetto stile GP con acqua di rose invece che lo champagne e, di fronte a quanto narra Wikipedia, perfino Ide perde d’importanza: Raikkonen recuperò 19 posizioni durante la gara, cosa che non accadeva dal lontano 1993, quando al GP di San Marino Barbazza recuperò dalla 25esima alla sesta posizione. #BarbazzaRules. Tra parentesi, di recente è stato l’anniversario di quando Barbazza arrivò sesto a Donington nello stesso anno.

Angolo curiosità: nel 2007 Hamilton, su McLaren, si classificò secondo divenendo - Wikipedia mi informa - il primo pilota nella storia della F1 a salire sul podio nei suoi primi tre gran premi in carriera. La vittoria tornò alla Ferrari, vinse Massa davanti appunto a Hamilton e all’altra Ferrari di Raikkonen, in linea appunto con le tradizioni locali. Andò ancora meglio l’anno dopo, per la Ferrari: Massa e Raikkonen fecero doppietta, mentre terzo su piazzò Kubica su BMW Sauber.
In quel gran premio si parlò molto dello scandalo Mosley, argomento che preferirei soprassedere, per passare al 2009, in cui alla Ferrari non andò troppo bene, invece, ma neanche troppo male per come era iniziata la stagione. Considerando che al primo giro ci fu un po’ di caos alla partenza, che Massa ruppe l’ala anteriore cozzando lievemente contro la vettura di Raikkonen e che Raikkonen portò a casa in totale tre punti, che erano i primi punti stagionali al quarto gran premio, forse è meglio parlare della Toyota: Trulli e Glock partirono dalla prima fila, Glock strappò la leadership al compagno di squadra... poi sparì progressivamente dalle scene, più marcatamente di quanto accadde a Trulli che almeno conservò il podio, seppure salì sul gradino più basso. Sui primi due gradini del podio c’erano i colori della Brawn GP e della Redbull, in quanto vinse Button seguito da Vettel.
Nel 2010 la Ferrari tornò alla doppietta: Alonso, al primo GP in rosso, vinse davanti a Massa rientrato dopo l’infortunio dell’estate precedente. I due erano stati lungamente dietro alla Redbull di Vettel, che fu però costretto a rallentare per problemi tecnici durante le fasi conclusive della gara e si accontentò della terza posizione. Gran premio d’apertura della stagione, fu quello del ritorno di Michael Schumacher, di De La Rosa e dei motori Cosworth. Fu anche il primo gran premio della storia di Virgin (successivamente nota come Marussia), Lotus Team Malesia (successivamente nota come Caterham) e Hispania (successivamente nota come HRT).

Saltata l’edizione 2011 per la critica situazione politica locale, il gran premio del Bahrein tornò a svolgersi a partire dal 2012, con due anni nel segno della Redbull, con Vettel vincitore in entrambe le occasioni, in entrambi i casi davanti alle Lotus di Raikkonen e Grosjean. Nel 2012 Kovalainen passò in Q2 a spese di Schumacher che aveva problemi al DRS (tanto per cambiare!), mentre nel 2013 disputò una sessione di prove libere alla Caterham al posto di Van Der Garde. Eroe incontrastato dell’edizione 2013 fu comunque Perez, che all’epoca correva per la McLaren. Dopo avere disputato una gara piuttosto tranquilla per i mexico-venezuelan standard e avere fatto a sportellate con Rosberg, fu definito un pirla da quest’ultimo al microfono di Stella Bruno. Stella Bruno successivamente scambiò Gutierrez per Perez e gli chiese di commentare il fatto. Al messicano andò sempre meglio che l’anno successivo, quando incontrò Maldonado e vide il mondo a 360 gradi.
Il 2014 fu un susseguirsi di duelli tra compagni di squadra: ce ne fu uno lungo e interminabile in Mercedes tra Hamilton e Rosberg per la vittoria, che si concluse con un abbraccio ai limiti dello slash (visti i soggetti coinvolti, è necessario specificare che ciò accadde dopo che erano scesi dalle vetture), ce ne fu uno tra le Williams, con Massa che mise in chiaro che non intendeva fare da zerbino a Bottas, ce ne fu uno tra le Redbull che non si protrasse molto nel tempo perché il DRS di Vettel dava i numeri, ce ne fu uno accennato tra le Ferrari, ma soprattutto ce ne fu uno tra le Force India di Perez e Hulkenberg. Quello che vinse il duello poi superò anche la Redbull di Ricciardo e si involò verso il podio. È inutile specificare di chi si trattasse, direi.
Nel 2015 vinse di nuovo Hamilton, davanti a Raikkonen e Rosberg. Nel 2016, invece, Hamilton fece a sportellate con Bottas in partenza e precipitò nelle retrovie ma arrivò terzo. La gara la vinse Rosberg e secondo si classificò di nuovo Raikkonen, che nel corso degli anni di bottiglie d’acqua di rose se ne è conquistate parecchie. Vettel, invece, non riuscì nemmeno a partire, dato che il suo motore diede forfait durante il giro di formazione. Sia lui sia Hamilton hanno sicuramente intenzione di fare il possibile per portare a casa la vittoria, quest’anno.
Solo domenica pomeriggio sapremo chi di loro la spunterà, sempre ammesso che a portare a casa la vittoria sia proprio uno di loro. Scopriremo anche chi altro festeggerà con l’acqua di rose e ci sono elevatissime possibilità che nessuno di loro sia Hulkenberg... #QuestaEraPessima.

Una nuova edizione del GP del Bahrein ci attende questo weekend.
Qualifiche: sabato h.17.00 su Raidue, in diretta.
Gara: domenica h.17.00 su Raiuno, in diretta.

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Milly Sunshine