domenica 12 novembre 2017

Marc Marquez campione del mondo!

Ci eravamo lasciati verso la fine di settembre parlando del rientro di Valentino Rossi al Gran Premio di Aragon e al fatto che Marc Marquez avesse 16 punti di vantaggio nei confronti di Andrea Dovizioso quando mancavano quattro gran premi al termine della stagione.

C'è stata una tripletta di gran premi "notturni", nel senso che si sono svolti quando in Europa era notte/prima mattina.
In Giappone ha vinto Dovizioso, con Marquez secondo. Molti ducatisti stavano sognando a occhi aperti. Sul podio ha chiuso ancora una volta Danilo Petrucci, su una Ducati non ufficiale.
In Australia le cose sono andate in modo completamente diverso, perché non solo Marquez ha vinto, ma perché Dovizioso ha chiuso soltanto 13esimo. Valentino Rossi e Maverick Viñales hanno completato il podio.
In Malesia, due settimane fa, Marquez avrebbe potuto portare a casa il mondiale.
Non l'ha fatto, perché ha chiuso giù dal podio e perché sul podio, sul gradino più alto c'era proprio la Ducati di Andrea Dovizioso.
Per rendere tutto più pittoresco e più Ducati-friendly, Jorge Lorenzo ha chiuso in seconda posizione, con Johann Zarco terzo.

Oggi il campionato terminava a Valencia. Con 21 punti di distacco, Dovizioso doveva vincere con Marquez fuori dai primi dodici.
Ho iniziato a guardare la gara che era più o meno a metà.
C'era Zarco in testa, davanti a Marquez e Pedrosa. Quarto c'era Lorenzo, che ignorava ordini di scuderia volti a far recuperare a Dovizioso una posizione.
Non ho mai nascosto una simpatia per la Ducati e sarei stata molto felice di vedere Dovizioso diventare campione del mondo con la moto di "casa mia", ma non ho un'idea molto chiara a proposito del mio pensiero sul fatto che Lorenzo non stesse rispettando l'ordine di scuderia ricevuto.
Personalmente non amo gli ordini di scuderia, a meno che non siano necessari. Il punto rimane: che cosa significa necessario? Dovizioso doveva andare a vincere la gara. Ce l'avrebbe fatta, se Lorenzo l'avesse fatto passare? Ne dubito, ma soprattutto, con Marquez nelle prime posizioni, vincere non gli sarebbe servito. Di fatto, non era una questione di vita o di morte, quindi comprendo il fatto che Lorenzo non si sia fatto da parte. Però c'è da dire che c'era di mezzo un quarto posto. Ci sono ordini di scuderia più demoralizzanti per un pilota. Arrivare quinto invece che quarto - risultato a cui poteva puntare in quel momento - non credo che possa essere messo sullo stesso piano che sacrificare una vittoria.
Poi tutto è cambiato.
Marquez ha attaccato Zarco.
L'ha superato.
Ha messo le ruote sulla sabbia.
Ha fatto un enorme svarione, andando vicinissimo a cadere, ma è rimasto in piedi, ritrovandosi solo quinto.
Un quinto posto gli era abbondantemente sufficiente per diventare campione del mondo, qualsiasi fosse il risultato di Dovizioso.
Il risultato di Dovizioso è che è risalito al terzo posto grazie a una caduta di Lorenzo, per poi cadere a sua volta più o meno venti secondi più tardi.
Così è finito il mondiale, ma non la gara: Dani Pedrosa ha superato Zarco per la prima posizione, andando a vincere il gran premio. Marquez, risalito al terzo posto dopo il ritiro delle Ducati, ha conservato il podio fino alla fine.

CLASSIFICA:
1. Marc Marquez - Honda: 298 punti
2. Andrea Dovizioso - Ducati: 261 punti
3. Maverick Viñales - Yamaha: 230 punti
4. Dani Pedrosa - Honda: 210 punti
5. Valentino Rossi - Yamaha: 208 punti...

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