domenica 19 novembre 2017

Ad un tratto, all’improvviso, mi è sembrato che il circuito di Monaco fosse larghissimo...

In questo weekend si è svolta la 64esima edizione del Gran Premio di Macao che, a mio parere, stando almeno alla bacheca del mio profilo Twitter, sembra avere avuto, nei giorni immediatamente precedenti, una maggiore attenzione mediatica rispetto a quanto avveniva negli anni precedenti.
Cerco di spiegarmi meglio: sono iscritta a Twitter da circa sei anni e, da circa sei anni, utilizzo Twitter essenzialmente per questioni legate ai motori, seguendo profili di team, piloti, serie automobilistiche e appassionati di Formula 1 e altre serie motoristiche conosciuti sul web tramite forum, blog e social media. Negli anni scorsi non mi è mai capitato di leggere tanti post sul Gran Premio di Macao tanto quanto quest’anno. Sarà vero che, da quando alcune serie minori (in particolare la Formula 3 europea) trasmettono le gare in livestreaming e permettono di vederle liberamente anche in seguito sul loro canale youtube è molto più facile seguire tali serie minori e, di conseguenza, essere consapevoli dell’esistenza dei piloti che vi prendono parte? Sarà vero che lo streaming libero è un modo per incrementare gli appassionati e che, di conseguenza, questo si riflette sul fatto che un maggior numero di persone, arrivata la metà di novembre, mostrano interesse per il Gran Premio di Macao, che qualche anno fa non si sarebbero filati nemmeno di striscio?

Terminata questa riflessione, parliamo di Macao. Protettorato portoghese fino al 1999 (un sentito ringraziamento alla mia professoressa di geografia delle scuole superiori, mi sono diplomata nel 2007, ma me lo ricordo ancora), oggi è territorio cinese. Dal 1954 si svolge l’ormai storico Gran Premio di Macao sulle strade strettissime del Guia Circuit, passato alla storia per essere l’unico evento che, in un solo weekend e su un solo circuito, prevede sia gare automobilistiche (tra cui quella denominata essenzialmente ‘Gran Premio di Macao’ e le gare di contorno) sia motociclistiche (come gare di contorno).
La gara principale si svolgeva su vetture turismo negli anni ’50, per poi passare alla categoria ‘Formula Libre’ (ovvero prevedendo nella stessa gara vetture di tipologie molto diverse tra le une e le altre) negli anni ’60 fino ai primi anni ’70. Dal 1973 in poi il Gran Premio di Macao è una gara per open-wheel, inizialmente con i regolamenti della Formula Pacific e, a partire dal 1983, con vetture di Formula 3. Al giorno d’oggi il gran premio di Macao è l’unico evento del campionato di Formula 3 internazionale.
Negli anni ’50/’60 era considerata una gara amatoriale e varie fonti del web (che in realtà sembrano tutte scopiazzate dalla pagina di Wikipedia inglese sul GP di Macao) fanno coincidere il salto di qualità del GP di Macao con la partecipazione e la vittoria, nel 1966, ovvero all’epoca in cui vetture di varie categorie prendevano parte alla gara, del pilota italo-belga Mauro Bianchi (fratello di Lucien Bianchi e nonno di Jules Bianchi). Ciò avrebbe contribuito ad incrementare la partecipazione di un maggior numero di piloti e team professionisti a partire dagli anni seguenti.
Tra i suoi vincitori del passato si possono leggere diversi nomi celebri del motorsport internazionale, anche se, di fatto, di solito ne vengono citati solo due: Ayrton Senna, che vinse il Gran Premio di Macao nel 1983, e Michael Schumacher che lo vinse nel 1990 (dopo avere lottato per la vittoria contro Mika Hakkinen - scusate la digressione, ma mi sembrava doveroso specificare la cosa, in quanto piuttosto epica).

Vista la pubblicità a cui ero stata sottoposta nei giorni precedenti, mi ero messa in testa di cercare, il prima possibile, un video del GP di Macao completo e di guardarmelo.
Ho avuto un po’ di dubbi quando ho appreso di un incidente mortale avvenuto nella gara motociclistica che si è svolta ieri. Il pilota deceduto, in un incidente al sesto giro, era il britannico Daniel Hegarty, vincitore del Tourist Trophy di Man nel 2016, e la notizia della sua morte è arrivata anche in Italia, dove purtroppo vige sempre la regola del non parlare di eventi motoristici che non ci toccano da vicino, a meno che non vi avvengano incidenti mortali.

Per quanto l’idea di guardare una gara su un circuito laddove solo ieri c’è stato un incidente mortale non mi sembrasse molto soddisfacente, alla fine la mia curiosità ha prevalso.
Il circuito, palesemente fonte di ingorghi per le vetture GT e le vetture WTTC (nella categoria GT ha vinto Edoardo Mortara, davanti a Robin Frijns e Maro Engel, nel WTTC la vittoria è andata a Robert Huff, con Norbert Michelisz e Tom Chilton a completare il podio), con tanto di un tamponamento a catena tra quasi tutte le auto sabato nella gara di qualificazione della categoria GT, si è rivelato, in Formula 3, più compatibile con la tipologia di vetture: la Formula 3 sono strette abbastanza da consentire tentativi di sorpasso, almeno nelle parti più larghe della pista.

Uscito vincitore dalla vera e propria gara di qualificazione, Joel Eriksson, che abbiamo visto nella Formula 3 Europea quest’anno, è partito dalla pole position nella gara ufficiale (totale 15 giri, percorsi in 30/35 minuti circa) e ha mantenuto la prima posizione, tra una virtual safety car e l’altra a causa di incidenti capitati nelle retrovie, che fortunatamente non hanno coinvolto mezza griglia di partenza, almeno finché non è toccato a lui rimanere fermo.
Ha preso allora la testa della gara Callum Illot, anche lui di provenienza Formula 3 Europea (come del resto gran parte dei piloti presenti), ma è andato a sbattere, con Sergio Sette-Camara, brasiliano impegnato nella Formula 2 (ex GP2), che è divenuto il nuovo leader della gara.
La seconda parte di gara è stata piuttosto tranquilla, con pochi incidenti e con Sette-Camara stabilmente al comando fino alle fasi conclusive. Intanto si avvicinava Ferdinand Habsburg, altro pilota F3 Europea, che aveva recuperato fino alla seconda posizione e che era ormai a ridosso del pilota brasiliano di F2.
È seguito un intenso duello ruota contro ruota, ed è stato proprio il discendente degli imperatori austro-ungarici a spuntarla, risalendo in prima posizione quando mancavano approssimativamente due o tre curve al traguardo.
Sette-Camara è quindi arrivato secondo? Niente affatto.
E Habsburg ha vinto? Nemmeno.
Incredibile ma vero, subito dopo avere subito il sorpasso da parte dell’austriaco, Sette-Camara è finito a muro e, ancora più incredibile ma ancora più vero, anche Habsburg, senza essere toccato dal brasiliano, ha fatto la stessa fine, con la sola differenza che è riuscito a tagliare il traguardo con la vettura incidentata, perdendo “solo” alcune posizioni. Se fossi J.R. Hildebrand e fossi al corrente dell’episodio, gli spedirei come premio di consolazione una mia cartolina autografata.

Dietro a Sette-Camara e Habsburg, al momento degli incidenti, c’era Daniel Ticktum, pilota che nelle formule minori si è costruito un curriculum molto interessante e difficilmente eguagliabile: quando gareggiava nella Formula 4 Britannica, dopo essere stato speronato e buttato fuori pista, ha avuto la discutibile idea di superare numerose vetture in regime di safety car, per raggiungere colui che l’aveva precedentemente speronato e tirargli una sportellata. Dopo tali eventi è stato squalificato per un anno e, al termine della squalifica, ha ripreso a gareggiare, attualmente in Formula Renault, entrando nel Redbull Junior Team. Da oggi è anche un vincitore del prestigioso Gran Premio di Macao!
Ha vinto precedendo al traguardo Lando Norris, campione in carica della Formula 3 Europea, succeduto a Jenson Button come terzo pilota McLaren per il 2018.

Curiosità: lo spagnolo Alex Palou ha preso parte alla gara con licenza giapponese, in quanto quest’anno è stato pilota della Formula 3 giapponese e, per gareggiare in quel campionato, pare essere necessario gareggiare con licenza giapponese. Di conseguenza Palou sembra essere costretto a utilizzare licenza giapponese anche nelle altre competizioni automobilistiche a cui prende parte.

RISULTATO: 1. Daniel Ticktum (Motopark VEB), 2. Lando Norris (Carlin), 3. Ralf Aron (Van Amersfoort Racing), 4. Ferdinand Habsburg (Carlin), 5. Maximilian Gunther (Theodore Racing Prema), 6. Pedro Piquet (Van Amersfoort Racing), 7. Sacha Fenestraz (Carlin), 8. Guanyu Zhou (Theodore Racing Prema), 9. Tadasuke Makino (Motopark VEB), 10. Jehan Daruvala (Carlin), 11. Alex Palou (Threebond Racing), 12. Ritomo Miyata (TOM's), 13. Sergio Sette Camara (Motopark VEB), 14. Sho Tsuboi (TOM's), 15. Callum Ilott (Theodore Racing Prema), 16. Mick Schumacher (Theodore Racing Prema), Rit. Devlin De Francesco (Carlin), Rit. Yuhi Sekiguchi (B-Max Racing Team), Rit. Kenta Yamashita (B-Max Racing), Rit. Joel Eriksson (Motopark VEB), Rit. Marino Sato (Motopark VEB).

Milly Sunshine(C)
Post scritto per F1GC forum e per il mio blog.

2 commenti:

  1. Sono stata a Macao per le vacanze di Pasqua con due miei amici. Eravamo arrivati in ferry boat da Hong Kong. I macaensi guidano come dei pazzi, anche il tassista che ci aveva portati dal porto all'hotel era completamente fuori come un balcone. Per il resto bella città, particolare, caratteristica, con i suoi faraonici casinò in stile Las Vegas che contrastano in maniera affascinante con gli edifici coloniali. Si mangia bene e i dolci sono squisiti. Un bel compromesso tra Europa e Asia, con tanto di cartelli stradali scritti sia in cinese sia in portoghese.

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  2. Wow! Deve essere stata una bella esperienza, a parte il viaggio sul taxi! quello da come lo descrivi sembra qualcosa che fa venire i capelli bianchi!

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