lunedì 27 novembre 2017

Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Brasile 2008

Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.

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Brasile 2008: Don't you wish your driver was a world champion like me?

Quando arriva il finale di stagione, non c'è più tempo per farsi delle domande.
C'è tempo solo per piazzarsi davani alla TV a guardare le qualifiche, dimenticandosi tutto quello che è stato scritto dai giornali nelle ultime due settimane, le allusioni, i rumour destinati a non avverarsi...
Quando arriva il finale di stagione, c'è solo una cosa che conta: Lewis Hamilton sta per diventare campione del mondo e per riuscirci ha bisogno di fare il minimo sindacale e di portarsi a casa almeno un quinto posto.
Se ce la farà, non conterà più il risultato di Massa, dal punto di vista delle classifiche finali.
Non conterà, ma intanto Massa partirà dalla pole position e non credo che qualcuno potrebbe avere il coraggio di dire ad alta voce, davanti a lui, che una pole e una vittoria a Interlagos non contano nulla.
Quella di sabato è una giornata normale, che ci riserva una griglia di partenza quasi normale:

1^ fila: Massa - Trulli
2^ fila: Raikkonen - Hamilton
3^ fila: Kovalainen - Alonso
4^ fila: Vettel - Heidfeld
5^ fila: Bourdais - Glock
6^ fila: Piquet - Webber
7^ fila: Kubica - Coulthard
8^ fila: Barrichello - Nakajima
9^ fila: Button - Rosberg
10^ fila: Fisichella - Sutil

Quella di domenica non è una giornata normale: uno scroscio di pioggia si abbatte su Interlagos proprio quando manca poco al via della gara.
Aspettavo con impazienza che arrivasse l'ora del gran premio e a quanto pare mi tocca aspettare un quarto d'ora in più.
Con E., la mia amica fan di Raikkonen, c'è qualche commento via SMS.
Scambio qualche SMS anche con L., il mio amico fan di Button e Barrichello, che è ancora al lavoro e che mi chiede aggiornamenti.

Sulla griglia di partenza mettono tutti le gomme intermedie; tutti a parte Kubica, che però al termine del giro di formazione, quando finalmente c'è un giro di formazione, rientra ai box per partire dalla pitlane su gomme intermedie, visto che non piove più, ma che la pista è ancora piuttosto bagnata.
Si accendono i semafori.
Poi i semafori si spengono.
È finito il momento di polemizzare su fatti che non sono ancora accaduti e parlare di presunte alleanze tra piloti di diversi team: a Interlagos nessuno è arrivato con l'intento di scombinare i piani di "quelli che contano", ma tutti, come al solito, sono arrivati a Interlagos perché sperano di fare una buona gara e, alcuni di loro, perché sperano di avere un sedile sotto al fondoschiena anche nel 2009.
È finito il momento di polemizzare perché venti piloti stanno per partire per il Gran Premio del Brasile e perché uno di quei venti piloti sta prendendo parte al suo ultimo gran premio in carriera.
Davanti Massa, Trulli, Raikkonen e Hamilton mantengono le posizioni; Kovalainen si installa al quinto posto, poi se lo fa portare via da Vettel e da Alonso.
Intanto nelle retrovie si consuma il dramma: se da un lato c'è Piquet che finisce fuori per i fatti suoi, dall'altro c'è la fine anticipata della carriera in Formula 1 di David Coulthard.
Arrivato a Interlagos con una vettura con una livrea particolare, bianca, invece che con i colori della Redbull, e con una telecamera sul casco, Coulthard dura pochi metri. Viene speronato da Rosberg, perde il controllo della vettura e finisce addosso a Nakajima. Nelle interviste post-ritiro commenterà che la Williams ha dato inizio alla sua carriera e che, a sorpresa, vi ha anche messo fine.
Safety-car.
Poi la safety-car si leva di torno.
Al restart c'è un duello Kovalainen vs Alonso, ma Kovalainen non riesce a recuperare la posizione perduta.
C'è un duello anche tra Truli e Raikkonen, con Raikkonen che non fa niente di azzardato.
Poi la pista inizia ad asciugarsi e arriva un momento al cardiopalma.

Al 7° giro Fisichella e Rosberg rientrano ai box a montare gomme da asciutto.
Fanno tempi record e, mentre al box della Honda i meccanici spazzano il disastro provocato dalla rottura di un estintore, al 10° giro Massa rientra ai box e anche altri piloti random fanno la stessa cosa.
Trulli, Raikkonen e Hamilton rientrano tutti ai box nello stesso momento, all'11°.
Raikkonen supera Trulli, al quale Hamilton deve accodarsi.
Tornano in pista.
Massa è in testa davanti a Vettel e Alonso.
Raikkonen si accoda ad Alonso.
In quinta posizione si installa Fisichella.
Seguono Trulli e Hamilton, con quest'ultimo in settima posizione.
Supera Trulli.
Trulli finisce in testacoda, davanti a Glock e Bourdais che sopraggiungono, e si riaccoda.
Adesso Hamilton è sesto.
L. mi manda un messaggio per chiedermi che cosa stia succedendo, mentre tutti ignoriamo volutamente il testacoda di Nakajima perché non ha nulla a che vedere con chi è in lotta per il titolo.
Gli rispondo.
Gli dico che Massa è in testa e Hamilton sesto e che, se arrivassero così, Massa vincerebbe il titolo per una vittoria in più a pari punti.
Mando il messaggio e so che non finirà così, perché Fisichella è al volante di una Force India e ho seri dubbi che possa conservare quella posizione molto a lungo.
Al 17° giro Hamilton supera Fisichella, infatti, andando a prendersi quella preziosissima quinta posizione che non deve farsi sfuggire se vuole portare a casa il campionato, perché tutto lascia intendere che nessuno sia in grado di superare Massa...
...
...
...cosa su cui, però, avrei qualche dubbio, Vettel gli è negli scarichi, anche se ho l'impressione che non farà nulla di avventato, specie considerando che pare essere su una diversa strategia.
Dietro di loro c'è Alonso.
Conoscendo la personalità di Alonso, ho seri dubbi che farebbe qualcosa che possa spianare la strada di Hamilton e della McLaren, visto come sono andate le cose l'anno scorso.
Ad ogni modo Hamilton ha altri problemi: più che fare i tempi di Raikkonen che gli sta davanti, fa gli stessi tempi di Glock che gli sta dietro, nonostante quest'ultimo abbia verosimilmente più benzina di tutti, essendo su una strategia ad una sola sosta.
Fisichella, intanto, è precipitato in settima posizione e si difende da Bourdais.
Tra i due c'è un contatto, che manda Bourdais in giro per i prati. Inquadrato il box della Toro Rosso, nessuno sembra particolarmente preoccupato da tutto ciò, visto che un meccanico espone un cartello che recita, in italiano: "un saluto al bar dello sport, auguri papà".
Penso per un attimo che il padre di quel meccanico sia molto fortunato: festeggiare il proprio compleanno il giorno del Gran Premio del Brasile è qualcosa di epico!

Al 17° giro, mentre Kovalainen supera Trulli per il nono(?) posto, Vettel rientra ai box, in largo anticipo rispetto agli altri piloti, segno evidente che probabilmente farà una sosta in più.
I primi quattro sono Massa, Alonso, Raikkonen e Hamilton, che potrebbero rimanere in quelle posizioni, se davvero Vettel farà una sosta in più.
Massa, intanto, doppia Nakajima.
Poi, poco dopo, inizia a doppiare anche altre vetture, tra cui quella di Kubica.
Non era quello che ci aspettavamo: quindici giorni fa, Kubica era ancora in lotta per il titolo.
Alonso segue Massa, ma a distanza.
Massa è stabilmente in testa e sembra che nessuno possa davvero portargli via la prima posizione.
Il resto è un attesa del momento in cui i piloti di testa si fermeranno ai box: accadrà intorno al 35/40° giro e, contrariamente alle aspettative, Glock sarà il primo pilota della top-5 a rientrare ai box, caricando benzina a sufficienza per andare fino in fondo, cosa che faranno anche gli altri.

Dopo il pitstop, nessuno segue Hamilton da vicino. Per quanto riguarda Glock, il più vicino a lui nel precedente stint di gara, pare essere uscito dai box in mezzo al nulla ed essere ancora in mezzo al nulla.
Non resta altro da fare che concentrarsi sugli eventi di "poco rilievo", come ad esempio un duello tra le Honda, con Button che supera Barrichello anche nel gran premio di casa di Rubinho.
Però Rubinho ha ottenuto un podio, quest'anno, e queste sono cose che contano! Siamo già a due terzi di gara, nel frattempo e i primi cinque sono Massa, Vettel, Alonso, Raikkonen e Hamilton, con Vettel in recupero su Massa, ma che dovrà fermarsi anche un'altra volta.
Kovalainen, frattanto, è riuscito a risalire in sesta posizione, precedendo Glock e Trulli. È comunque chiaro già da molto tempo che la McLaren non ha possibilità di portare a casa il titolo costruttori: con una doppietta avrebbe potuto vincere solo se non ci fossero state le due Ferrari almeno in 5^ e 6^ posizione e, oltre ad esserci le McLaren ben lontane dalla doppietta, le Ferrari sono una in testa e una quarta, anche se poi Raikkonen risalirà al terzo posto con il successivo pitstop di Vettel, 51° giro.

Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Hamilton.
Vettel.
Kovalainen.
Glock.
Trulli.

Sono loro i primi otto, mentre la gara, molto più calma in questa fase che all'inizio, si avvia lentamente verso la conclusione.
Mancano una quindicina di giri, adesso, e tutto sembra scontato.
Ormai sto seguendo la gara senza nemmeno mandare troppi messaggi ai miei amici.
Voglio seguirla.
Voglio seguire questo evento, anche se ormai è finito il momento in cui speravo che potesse accadere un miracolo di qualche genere.
Poi, all'improvviso, la gara assume un'altra connotazione.
Il cielo è grigio, iniziano a cadere le prime gocce di pioggia...
...
...
...
...e tutto avrei potuto immaginare, anche le cose più improbabili, ma mai mi sarebbe passata per la testa l'idea di sperare che potesse scoppiare un temporale affinché Massa avesse qualche chance di vincere il titolo.
A sette giri dalla fine Heidfeld rientra ai box per montare gomme da bagnato.
Davanti nessuno può permettersi di azzardare.
A sei giri dalla fine Vettel è ormai negli scarichi di Hamilton, mentre stanno per efettuare un doppiaggio.
Non cambierebbe niente.
Hamilton può permettersi di arrivare quinto, sarebbe ugualmente campione del mondo.
Non ci sta.
Non si può dire a Hamilton di fare il minimo sindacale in un evento come questo.
In realtà, di colpo, fare il minimo sindacale potrebbe essere più rischioso del previsto: non si sa mai cosa può succedere quando sta per scoppiare un temporale.

Alonso e Raikkonen vanno ai box, quando mancano cinque giri alla fine, per montare gomme da bagnato.
Hamilton fa la stessa cosa, rientrando subito dopo, seguito ancora da Vettel.
Massa è fuori, ma rientra il giro successivo.
Tutti rientrano, solo le Toyota e Kubica(?) rimangono in pista, con il probabile intento di tentare di andare fino in fondo su gomme da asciutto.

Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Glock.
Hamilton.
Vettel.
Trulli.
Kovalainen.

Sono loro i primi otto, quando mancano quattro giri al termine ed è un caos: in certi tratti piove, in altri no, in certi tratti il pilota più veloce è Trulli su gomme da asciutto, in altri tratti i tempi di Trulli sembrano alzarsi.
Kubica è davanti a Hamilton e Vettel, doppiato.
Va più forte di entrambi.
Si sdobbia da Vettel.
Si sdoppia da Hamilton.
Poi Vettel passa Hamilton e non riesco a credere ai miei occhi.
Un boato copre il rumore dei motori.
Hamilton ha appena perso l'ultima posizione che poteva permettersi di occupare per vincere il titolo.
Poi ricomincia a piovere.
Piove di brutto, adesso, e Hamilton ha meno di due giri a disposizione per cercare di riprendersi la quinta posizione.
Niente da fare.
Vettel ormai sta fuggendo, segno che tutto ciò di cui gli importa è portarsi a casa una top-5 e non il fatto che ci siano altri piloti che inseguono la vittoria del campionato.

Inizia l'ultimo giro per Massa.
Inizia anche per Vettel e Hamilton.
C'è pieno di doppiati.
Si fanno da parte.
Massa taglia il traguardo.
Il mio cellulare vibra.
Lo ignoro.
So che è un messaggio di E., ma non è il momento di leggerlo.
A fiato sospeso vedo Vettel e Hamilton che affiancano e superano alcune vetture.
Il mio cellulare vibra di nuovo, mentre nel box della Ferrari per qualche strana ragione erano già tutti là che festeggiavano.
Era nell'aria: lo avevamo già capito, il mondiale 2008 rischiava di essere deciso da una scheggia impazzita, ma semplicemente non avevamo individuato chi fosse quella scheggia impazzita.

Mentre la grafica conferma quello che già so, ovvero che Vettel e Hamilton hanno entrambi superato Glock all'ultima curva, e mentre Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls, fidanzata di Hamilton, saltella nel bel mezzo della pitlane, leggo finalmente i messaggi di E., la fan di Raikkonen che oggi tifava per Massa perché è il compagno di squadra di Raikkonen (beata lei, che riesce a tifare il compagno di squadra del suo pilota preferito, una volta che il suo piloa preferito non è più in lotta per il titolo, forse semplicemente non conosce le dinamiche della Formula 1 abbastanza bene da capire che guidare una vettura con il numero 2 non è esattamente una ragione di vanto per un pilota, a maggior ragione se non era nemmeno nelle condizioni di lottare per un titolo che il suo compagno di squadra ha vinto) e perché ha fin dall'anno scorso la convinzione che la McLaren sia un team di BaMbInI KaTtIvI che non meritano di vincere titoli.
Il suo primo messaggio recita, testualmente: "Vettel è un grande, Massa è un mito". Me l'ha mandato nel momento in cui credeva che Massa fosse appena diventato campione del mondo.
Il secondo l'ha scritto dopo.
Rispondo al secondo.
Quello che scrivo, non merita di essere trascritto in un commento a un gran premio.
È una ca**ata, scritta per farci quattro risate, ma il mio pensiero è stato un altro.
Quando trentotto secondi dopo che Massa aveva tagliato il traguardo Hamilton ha superato Glock, ho pensato che sarà per l'anno prossimo.
A quel punto è semplicemente finita.
È finita ed è andata a finire in un modo che non ci dimenticheremo mai.
Non ho mai visto un mondiale finire in questo modo e non penso che mi succederà mai più di vedere qualcosa del genere.

Poi, dopo la gara, arriva il momento del podio.
Arriva l'inno brasiliano.
Arrivano le lacrime di Massa, la pioggia, i coriandoli, e alla fine Domenicali che si toglie gli occhiali, perché probabilmente ha le lenti piene di pioggia e di champagne.
Arriva la telefonata di L., che non ha capito cosa intendessi quando gli ho spiegato via SMS che Hamilton ha vinto il mondiale superando Glock...
...
...
...
...perché in effetti, adesso che ci penso, per chi non ha potuto vedere la gara è difficile capire che cosa sia successo, negli ultimi concitati giri.
98 > 97: è questo che dice la classifica, adesso che il mondiale è finito.
Il calendario, da parte sua, dice che è il 2 Novembre e che purtroppo manca ancora tantissimo a Marzo, quando inizierà il prossimo campionato.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai è appena finito un campionato e io stia pensando all'inizio del 2009. Mhm... non lo so, forse perché ho l'abitudine di pensare all'anno successivo, non appena finisce un mondiale, invece che di pensare a gente che dice "abbiamo vinto perché siamo i migliori" e a gente che dice "abbiamo perso, ma in realtà siamo noi i migliori".

RISULTATO: 1. Felipe Massa (Ferrari), 2. Fernando Alonso (Renault), 3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Sebastian Vettel (Toro Rosso), 5. Lewis Hamilton (McLaren), 6. Timo Glock (Toyota), 7. Heikki Kovalainen (McLaren), 8. Jarno Trulli (Toyota), 9. Mark Webber (Redbull), 10. Nick Heidfeld (BMW), 11. Robert Kubica (BMW), 12. Nico Rosberg (Williams), 13. Jenson Button (Honda), 14. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), 15. Rubens Barrichello (Honda), 16. Adrian Sutil (Force India), 17. Kazuki Nakajima (Williams), 18. Giancarlo Fisichella (Force India), Rit. Nelsinho Piquet (Renault), Rit. David Coulthard (Redbull).

È stato uno di quei gran premi che un giorno racconteremo ai nostri figli.
Cose del tipo:
"Era l'epoca in cui non pensavamo che Kovalainen avrebbe potuto vincere dei titoli, l'epoca in cui Heidfeld non aveva ancora mai vinto nemmeno un gran premio."
"Mamma, chi è Heidfeld?"
"Un pilota con la barba folta che correva in Formula 1 molto tempo fa. Il giorno della sua prima vittoria decise di rasarsi definitivamente la barba."
"E quando vinse il mondiale cosa fece? Si rasò i capelli come Raikkonen?"
"Vedo che hai appreso le cose molto in fretta. Comunque no, Heidfeld non ha mai vinto un mondiale. Per quanto riguarda il mondiale di quell'anno, invece, eravamo tutti concentrati a guardare dove fossero Massa e Hamilton che perdemmo di vista Glock..."
"Chi è Glock?"
"Un pilota che è passato alla storia per essere stato la pedina impazzita che ha fatto saltare in aria tutta la scacchiera."
Glock: "Perché mi riservi questo ruolo, nel futuro?"
L'Autrice(C): "Perché la realtà dei fatti è che se finisci nel bel mezzo di uno scontro per il titolo ci sono buone possibilità che la gente si ricordi di te per questo."
Glock: "Non credo proprio. Un giorno vincerò anch'io un titolo e metterò a tacere tutti quanti."
Massa: "Non ne sono tanto sicuro, sai? Magari quel giorno, per qualche ragione, me ne andrò in giro con gomme da pioggia e farò passare Nakajima all'ultimo giro."
Glock: "Nakajima? Perché mai Nakajima dovrebbe vincere un titolo?"
Nakajima: "Perché sono un fenomeno e presto il mondo se ne renderà conto. Vero, Autrice(C)?"
L'Autrice(C) si avvale della facoltà di non rispondere, perché Nakajima è Nakajima, dopotutto, e all'affermazione "Nakajima è Nakajima" potete dare qualsiasi interpretazione vogliate.

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Milly Sunshine