mercoledì 29 novembre 2017

Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: Yas Marina, 26 Novembre 2017

“Che bello, sta arrivando l’inverno” - cit. le persone che non devono guidare mezzi di trasporto in mezzo alla neve o con la nebbia, che credono di essere vampiri quindi sono felici che il sole tramonti alle 16.30, che possiedono un impianto di riscaldamento autonomo quindi possono regolare la temperatura di casa a loro piacimento e, soprattutto, che non amano la Formula 1 al punto tale da essere del tutto indifferenti al fatto che la stagione stia terminando.

[Qualifiche & Gara] ||| Ogni volta in cui vediamo un campionato iniziare, ci capiterà anche di vederlo finire, a meno che non siamo morti nel frattempo.
Ora, per cortesia, smettetela di grattarvi le parti intime, volevo solo rompere il ghiaccio, prima di iniziare un commento a proposito di ombrelloni in pista, VeKk1aCç1 che si ritirano, vecchie glorie dell’automobilismo che tentano di sfondare porte a colpi di naso, gradini del podio su cui Hulkenberg non è salito e utenti di social network che non conoscono il concetto di “osservazione pertinente”.
C’è solo l’imbarazzo della scelta, quindi direi che possiamo iniziare dalla fine, ovvero dalle perle che ho pescato nel corso del weekend.

Iniziamo da Stroll, perché ci sono due cose che non ho ancora capito di lui:
1) perché i suoi risultati sono così altalenanti, al punto che è passato dall’arrivare ultimo al salire sul podio, ad arrivare di nuovo ultimo per poi partire in prima fila e, infine, tornare ad arrivare ultimo;
2) perché in giro per il web sembra che per commentare i suoi risultati sia necessario passare da un estremo all’altro tanto quanto passano da un estremo all’altro i suoi risultati, usando argomentazioni che, in qualunque altro caso, verrebbero smontate in un batter d’occhio.
C’è gente che afferma che sia il pilota più scarso di tutti i tempi, perché... mhm, non preoccupiamoci del perché e del fatto che la classifica piloti dica che, facendo la media dei suoi piazzamenti, tutto sommato non è andato poi così male.
Al contempo c’è anche gente che afferma che quest’anno abbia fatto un’ottima stagione, adducendo come ragione non la media dei suoi piazzamenti, quanto piuttosto il fatto che - non sto scherzando, l’ho letto davvero - su diciannove gran premi passati come compagno di squadra di Massa, abbia battuto il compagno di squadra in qualifica in “ben due occasioni”.

Poi c’è il caso Bottas, che mi fa venire una gran voglia di mettermi le mani tra i capelli e di scuotere la testa al grido di “we belong to Gualter Salles”. Che cosa c’entra Gualter Salles? Nulla, mi è venuto spontaneo menzionarlo, dopo essermi ricordata della sua esistenza, perché probabilmente Gualter e Valtteri sono lo stesso nome in lingue diverse. Se vi state chiedendo chi sia Gualter Salles, vi rimando alla Indycar degli anni ’90 (anzi, della Formula CART, dato che era l’epoca della scissione IRL/CART) e non esattamente alle posizioni di maggiore spessore.
È esattamente da gennaio che tutti dibattono delle performance di Bo77as, il che significa che hanno iniziato a farlo con più o meno due mesi d’anticipo rispetto al primo gran premio stagionale, e se devo essere sincera ho notato un enorme accanimento nei suoi confronti e quella che mi è sembrata, in generale, la volontà di screditare sempre e comunque i suoi risultati. Se arrivava sul podio non va bene perché doveva vincere e quando vinceva non andava bene perché avrebbe dovuto dominare. Credo che sia questa la ragione - anzi, una delle ragioni, perché è maturata in un contesto molto particolare - per cui quest’estate c’è stato un momento in cui ho capito che speravo fosse lui a vincere il titolo. A me piacciono i “diseredati” e, per certi versi, Bo77as lo è.
Vorrei far notare che la differenza tra Hamilton e Bottas c’è stata: dopo Abu Dhabi 363 vs 305 e, calcolatrice alla mano, 305 è l’84% di 363. La differenza c’è stata, è vero, ma l’84% è una percentuale decisamente alta, se teniamo conto del fatto che Bottas era alla prima stagione in Mercedes. È una percentuale altissima, se consideriamo che Hamilton è un quattro volte campione del mondo e che, diversamente dall’anno scorso, quest’anno ha pensato a guidare invece che a cazzeggiare, qualunque cosa ne pensino i tifosi di Vettel e i ferraristi che, avendo a quanto pare preso su proprio dai fan di Hamilton la malsana abitudine di considerare scarsi gli avversari ritenendo motivo di vanto il fatto di avere perso da gente che si considera scarsa, da mesi e mesi non fanno altro che screditare i suoi risultati, perché dopotutto in carriera ha solo vinto quattro titoli, una sessantina di gran premi ed è il pilota che ha ottenuto il maggior numero di pole position nella storia della Formula 1, è evidente e cristallino che deve essere un brocco senza un minimo di talento, figuriamoci allora quello SkArS0 di Bottas che ha fatto meno punti di lui e che ha vinto molti meno gran premi!
Giusto per chiarire il concetto, decimale più, decimale meno, la proporzione è paragonabile a quella tra i 200 punti di Ricciardo e i 168 di Verstappen (84% anche qui), con la sola differenza che Bottas è considerato dal team una seconda guida, Verstappen no. Non me ne vogliano i Raikkonen-fan, stiamo solo parlando di numeri e di percentuali, Raikkonen ha portato a casa 205 punti contro i 317 di Vettel: la percentuale è del 65%, molto più bassa di quella di Bottas nel confronto con Hamilton.
Eppure no, ieri mi è toccato addirittura leggere una chicca che più assurda di così c’era moooooolto da impegnarsi. Un/una sconclusionato/a utente di Twitter pare essere giunto alla conclusione che, se Bottas non fosse scarso, la Mercedes avrebbe vinto anche le restanti otto gare e le avrebbe vinte Bottas e che il fatto che Ferrari e Redbull abbiano ottenuto varie vittorie significa che, appunto, pur essendo la Mercedes dominante tanto quanto nelle scorse stagioni, se non le ha vinte tutte la colpa è solo dei risultati di Bottas. Il principio della ripartizione delle vittorie tra compagni di squadra, ancora mi mancava. Metà all’uno, metà all’altro, e se Bottas non è abbastanza competitivo per vincere quelle che gli spettano, quelle gare per qualche strana ragione non riesce a vincerle nemmeno Hamilton, ma le vincono i vari Vettel, Verstappen o Ricciardo di turno, nonostante la Mercedes sia una scheggia e Ferrari e Redbull siano due carrette. What the f*ck, è il ragionamento più contorto con cui ho avuto a che fare di recente.

Infine vorrei segnalare un’ennesima perla - che un giorno o l’altro forse dovrei approfondire, in qualche sede, o almeno parlarne con qualche altro appassionato - che mi ha lasciata abbastanza spiazzata, non tanto per quello che ho letto, ma per come, secondo quali logiche contorte, certi tifosi da social arrivino a certe conclusioni. La mia impressione è che, al giorno d’oggi, ci sia talmente tanta informazione che molti tifosi vi preferiscono la disinformazione, affermando cose totalmente campate in aria.
Cosa intendo quando dico che al giorno d’oggi c’è tanta informazione? Dato che mi leggono anche persone appartenenti a generazioni più “nuove” della mia, che per fortuna hanno tutto a portata di mano, vi spiego di quali fonti disponessi quando ha iniziato ad esplodere, in me, il desiderio di informarmi il più possibile sulla Formula 1. Quando ero molto piccola prendevo tutto per come veniva, mentre verso gli 11/12 anni ho iniziato a interessarmi anche a quello che era successo negli anni precedenti. Era il 1999/2000, non avevo un computer, non avevo internet, non sapevo usare un computer, ero molto vagamente a conoscenza dell’esistenza di internet ma non pensavo minimamente che un giorno l’avrei utilizzato, tra familiari stretti e parenti c’erano solo telespettatori occasionali che generalmente smettevano di pensare alla Formula 1 nell’istante stesso in cui calava la bandiera a scacchi (sempre ammesso che non fosse già da un’ora e mezza che facevano altro, in quel momento) e nessuno comprava giornali sportivi. Quando decisi di cercare di ricostruire l’albo d’oro della Formula 1, nell’estate del 1999, lo feci attingendo ai miei ricordi e chiedendo a mio padre chi avesse vinto il titolo negli anni precedenti. Venne fuori che Schumacher aveva vinto nel 1993 e nel 1994, Hill nel 1995, Villeneuve nel 1996, Hakkinen nel 1997 e che c’era qualcosa di sbagliato in quel ragionamento, perché Hakkinen aveva vinto l’anno precedente, ovvero nel 1998, quindi avevo sfasato tutto di un anno e mio padre, quando gli chiedevo conferma, diceva “sì, sì, hai ragione” senza avere né la più pallida idea di chi avesse vinto il titolo in che anno né il più vago interesse per la cosa.
Poi accadde una cosa bellissima: alla fine del campionato 2000, la mia compagna di banco mi portò una copia di un giornale sportivo in omaggio con il quotidiano che aveva comprato sua madre, con un sacco di pagine dedicate alla vittoria del titolo da parte della Ferrari. C’era l’albo d’oro, con almeno un paio di nomi scritti alla cazzum, ma lo conservai e lo possiedo tuttora attaccato a un mio diario segreto dell’epoca. Fino a quel giorno di ottobre del 2000, avevo ignorato completamente l’esistenza di buona parte dei piloti che avevano vinto titoli in un’epoca antecedente alla fine degli anni ’80, e di gran parte di loro non ho scoperto nulla fino all’epoca internet già avanzata. Per “epoca internet già avanzata” intendo dire che, quando finalmente ho avuto internet (all’inizio del 2003) non esistevano Wikipedia, Youtube, i social network attuali e quant’altro, quindi trovare informazioni non era una cosa facile. Per quanto Wikipedia non sia il più attendibile e accurato dei siti web, ha dato un aiuto notevole. Anche quando finalmente entrai in possesso di quel trafiletto con la hall of fame della Formula 1, non avevo comunque la più pallida idea di chi fosse arrivato secondo o terzo in quei campionati e, di conseguenza, quali fossero i valori in pista.
Adesso torniamo a parlare dei niubbi del motorsport di oggi. Tecnicamente i niubbi del motorsport sono messi molto meglio di quelli di un tempo e in pochi secondi potrebbero leggere la classifica del campionato del 1962 dall’inizio alla fine. Il problema è che, a quanto pare, non sentono il bisogno di informarsi, situazione che ho già visto su Tumblahhhh, ma che si estende a macchia d’olio anche altrove. Anzi, il problema non è nemmeno questo, quanto piuttosto il fatto che, anche se non sentono il bisogno di informarsi, pensano di sapere e intervengono a sproposito con affermazioni campate in aria. Così nasce la convinzione che all’epoca in cui la McLaren vinceva gran premi e lottava per il campionato contro la Ferrari ci fosse un mega-complotto, perché la McLaren non può vincere dei gran premi senza che ci sia un complotto e perché, se proprio la Ferrari deve lottare per il campionato, arrivando rigorosamente seconda, deve essere contro team come Mercedes o al massimo Redbull, poco importa che magari stiamo parlando di epoche in cui la Mercedes e la Redbull non esistevano come team! Più il tempo passa e più mi capita di trovare casi in cui sembra esserci la dilagante convinzione completamente folle e campata in aria che, per avere un’idea di come andassero le cose cinque, dieci o vent’anni fa basti pensare a quali siano i team dominanti oggi e dare per scontato che la Formula 1 sia sempre stata tale e quale. È un po’ come se, quando a suo tempo nel 2000 lessi che Nelson Piquet aveva vinto dei mondiali con la Brabham, me ne fossi uscita con affermazioni del tipo “che cosa assurda! com’è possibile che Piquet abbia vinto dei titoli con una squadra che non esiste nemmeno?”, pensiero che ovviamente non mi è nemmeno lontanamente passato per la testa, perché puramente nonsense.
Invece a quanto pare va di moda, tra i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017, ragionare a questo modo, e i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017 sono ben peggiori di quelli del periodo “Rush” e post-“Rush”. Quelli, avendo visto “Rush”, erano al corrente del fatto che il passato della Formula 1 fosse un enorme buco nero in cui, da qualche parte, erano esistiti Lauda e Hunt. Quelli successivi, che non hanno visto “Rush”, non sono così intellettualmente elevati: la Formula 1 è iniziata con la Mercedes che dominava il campionato, Verstappino che stava in mezzo alle scatole, i motori Honda che andavano a fuoco...
...
...
...e basta: secondo loro l’intera storia della Formula 1 è stata così, Mercedes dominante, Verstappino in mezzo alle scatole, motori Honda che vanno a fuoco...
Ed è stato così che, su Instagram, guardando i commenti sotto una foto pubblicata non ricordo se dall’account ufficiale della F1 o da qualche altro nome importante, ho visto della roba che mi ha fatto venire voglia di sbattere la fronte contro uno spigolo. Era l’anniversario del giorno in cui la Mercedes, nel 2009, annunciò il ritorno in Formula 1 come costruttore nel 2010. La foto era risalente alla presentazione della Mercedes del 2010 ed erano presenti Schumacher, Rosberg e Ross Brawn. C’erano commenti del calibro “siete delle m*rdacce!!111!!111!! con la miglior macchina non avete mai vinto un ca**o!!111!!11!!”
WHAT.
THE.
F*CK?!
In quale universo contorto la Mercedes aveva la miglior macchina nel 2010?
Questo, comunque, erano in pochi che lo notavano, erano di più quelli che parlavano di come il salvifico avvento di Hamilton e Bottas abbia finalmente restituito alla Mercedes i risultati che più le competevano, che poi mi chiederei come sia possibile che la Mercedes abbia iniziato a vincere mondiali nel 2014 grazie all’arrivo di Bottas nel 2017, ma penso che se andassi su Answers Yahoo e scrivessi la stessa cosa potrei addirittura ricevere i dieci punti della migliore risposta, che poi non mi spiego perché una migliore risposta valga dieci punti, quando fin dal 1950 il vincitore di un gran premio porta a casa 25 punti!!111!!11!! Sono certa che se lo chiedesse anche Fangio dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 1951, sbattendo con aria perplessa l’hans sull’halo a fine gara, dopo avere smesso di interrogarsi sul perché José Froilan Gonzalez non avesse accettato l’offerta della Force India di guidare una vettura rosa e come gli fosse riuscito di dare alla Ferrari la sua prima vittoria: probabilmente le Mercedes si erano messe fuori gioco a vicenda alla prima curva, ma com’era possibile che quel gran premio non fosse stato vinto da una Redbull? Sono anche certa che, dopo avere smesso di farsi domande, Fangio nel 1951 sia andato a scrivere su Facebook che la Formula 1 era morta ai tempi di Senna, con l’avvento del kers, del DRS e del nuovo logo.

Per fortuna ci sono anche molte soddisfazioni: quando guardo la Formula 1 con mio padre se ne esce anche lui con affermazioni decontestualizzate, ma quantomeno le sue affermazioni decontestualizzate riescono ad essere almeno tragicomiche e in genere poco dopo si addormenta.
Premesso che più o meno da marzo mio padre sta a metà tra lo status di persona disinteressata alla Formula 1 e lo status di fanboy di Bo77as, purtroppo anche lui fa parte delle centinaia di persone che credono sia doveroso dovere paragonare Bottas e Rosberg ogni tre secondi contati (come se tutti stessero paragonando incessantemente Werly a Pippo Nasr, cosa che non mi sembra che qualcuno stia facendo). Mio padre, però, non parla di performance, quanto piuttosto a ogni inquadratura di Bottas afferma che sia identico, anche fisicamente, a Rosberg. Forse un giorno sarò in grado di fargli notare che tra Rosberg e Bottas c’è una differenza notevole: tra la testa e le spalle Rosberg ha il collo, mentre Bottas non ha il collo e la testa gli esce direttamente dalle spalle. Forse un giorno sarò anche in grado di fargli notare che, se dovessero inquadrare Rosberg in giro per il paddock, probabilmente mi chiederebbe “e questo chi è?”, come fa ogni volta in cui non inquadrano un pilota molto mainstream la cui tuta ne chiarisce l’identità.
Le sue perle, comunque, questo weekend sono state decisamente pittoresche: mentre Mazzoni parlava della 500 miglia di Indianapolis a cui Alonso ha preso parte, mio padre mi ha chiesto chi l’avesse vinta e gli ho risposto che l’aveva vinta Sato. Lui ha risposto: “Ah, Jackie Sato?” L’ho guardato con gli occhi spalancati, puntualizzando: “Takuma Sato, quel giapponese basso che era compagno di squadra di Button alla Honda”. Ho scoperto che Jackie Sato era UNA wrestler degli anni ’80, trovo abbastanza preoccupante tutto ciò.
Poi va beh, domenica in gara ha scambiato la McLaren di Alonso per una Ferrari vedendolo dietro alle Mercedes (dopo che l’avevano doppiato) e, al di là dei colori, mi chiedo come facesse a scambiarlo per Vettel che doveva essere venti secondi più indietro, ma va bene così.

Questa è la sintesi di come è iniziato il weekend:
> nelle prime prove libere del venerdì Vettel ha ottenuto il miglior tempo e la cosa è stata rimarcata nel programma radiofonico del pomeriggio, dopo che la seconda sessione di libere doveva essere anche già terminata, ma non importa, quello che conta è arrivare tardi;
> nelle seconde libere il più veloce di tutti è stato Hamilton e, incredibilmente, la notizia è stata inclusa nel notiziario delle 17.00, invece che in quello delle 20.00 o mai;
> nelle prove libere del sabato mattina il momento clou non è stato il miglior tempo di Hamilton, ma il fatto che un ombrellone sia caduto in pista e che Verstappen sia stato immortalato mentre gli transitava di fianco come se l’ombrellone fosse stato un varano;
> durante le qualifiche ho notato che Alain Prost si aggirava nel box della Renault con il naso incerottato e, facendo ricerche su Internet, ho scoperto che la TV British gli ha chiesto in un’intervista cosa gli fosse successo e che lui ha spiegato di avere sbattuto contro la porta del bagno cercando di entrare, perché non si ricordava di averla chiusa;
> Leo 2.0 si aggirava per il circuito, ma ciò nonostante Mazzoni non ha utilizzato le parole “ha lasciato questo mondo” per ricordarci che si è ritirato dalle competizioni, però in compenso ha detto che è il manager di Kubica quindi credo che sia nato un nuovo tormentone;
> in Q1 le Toro Rosso erano messe male perché la Renault non forniva più pezzi di ricambio per i motori e Brendon Bitch ha fatto registrare l’ultimo tempo, tanto che essendo l’unico pilota che doveva scontare una retrocessione per sostituzione del motore questo non è andato a intaccare la griglia di partenza, dato che era già ultimo;
> nell’ultima Q2 della sua carriera in Formula 1, Feliiii si è tolto la soddisfazione di conquistare la top-ten facendo crollare il suo amichetto Ferniiii in undicesima posizione;
> mentre tutti lo davano per spacciato, Bo77as ha fatto un gran giro non appena è sceso in pista in Q3 e nessuno è riuscito a battere il suo tempo. #BottasForThePole.
B077as: “TUNZ TUNZ TUNZ!!11!!!1!!! Io sono figo e voi no! È quello che ripeterò testualmente a Webbiiii nelle interviste post-qualifiche.”
Webbiiii: “È inutile che lo ripeti testualmente, tanto i Vettelton sono la dietro che ridono e chiacchierano per i fatti loro senza prenderti in considerazione.”
B077as: “Non fa niente, quando avrai finito di intervistarmi andrò a ridere e chiacchierare con chiunque sia disponibile.”
Webbiiii: “E quando avrò finito di intervistarvi mi metterò a chiacchierare con Sebby! Aaaaawwww.”
Sebby: “Smettila di guardarmi a quel modo, Webbiiii! Non vorrei che Ferniiii ci vedesse e che, per gelosia, domani mi rallentasse quando cerco di doppiarlo, facendomi allontanare dai Mercedes Boyssss.”
Il Gangster Rapper: “Non cambierebbe niente, tanto ci vedrai solo col binocolo... Poi, mi raccomando, dopo la gara butta via il binocolo e foderati gli occhi con delle fette di prosciutto, perché dovrà essere presentato il nuovo logo.”
Sebby: “Orrorehhhh!”
Il Gangster Rapper: “Puoi dirlo forte. Piuttosto che presentare un nuovo logo, potevano presentare una collezione di miei scatti hot. È giusto che quelle foto vedano la luce e che tutti possano apprezzare il mio corpo scultoreo.”
Sebby: “Fammi vedere subito le foto!”
Il Gangster Rapper: “Certo, ne conservo una copia sull’I-Phone, insieme alla mia collezione di selfie con la lingua di fuori.”
Sebby: “AAAAAWWWWW! Sei talmente F1G0 che ti salterei addosso subito! Quelle graziosissime mutande tigrate che lasciano poco spazio all’immaginazione, i tuoi elegantissimi tatuaggi, le tue spessissime collane... e quelle macchie di rossetto come te le sei procurate?”
Il Gangster Rapper: “È tutta colpa di Leo 2.0, che si ostina a mettersi un rossetto che sbava. Però non ha importanza, perché le macchie di rossetto mi rendono ancora più figo.”
B077as: “Come al solito il Gangster Rapper prima mi abbraccia davanti alle telecamere, poi quando si tratta di mostrarmi foto di un elevato livello, se ne dimentica subito, perché non sono un modello e non ho gli occhi azzurro shocking tanto quanto Sebby. Tutto ciò è molto triste. Penso che affonderò i miei dispiaceri nell’alcool.”
Iceman: “Sì, ti prego, ubriachiamoci insieme, voglio passare la domenica in carcere per ubriachezza molesta in un paese in cui non si beve alcool, invece che in pista all’inseguimento di un podio sul quale c’è solo l’acqua di rose che Dani-Smile usa per lavarsi i piedi.”
B077as: “Non penso che arriverai mai su quel podio. Sei andato anche più lento di Dani-Smile.”
Iceman: “Volevo stargli lontano. Temevo che si levasse le scarpe. Ormai ho una certa età, certi traumi potrebbero uccidermi.”
B077as: “Come sei esagerato! Se fossi così vecchio, ti saresti ritirato come Feliiii.”
Iceman: “Feliiii non è vecchio. Sta solo aspettando che uno di noi si ritiri a caso per procacciarsi un volante per il 2018, perché tanto batterebbe la concorrenza dei Wehrlicsson. Sono certo che il prossimo anno Werly venderà collarini, mentre Sonyericsson alleverà polli giganti.”

Con l’incertezza di vedere i Wehrlicsson al volante, con l’incertezza di vedere Leclerc al volante, con l’incertezza di vedere Giovinazzi al volante, è iniziata la giornata di domenica e sono arrivate le fatidiche ore 14.00 italiane, orario per cui era prevista la gara.
Era l’ultimo gran premio senza halo.
Era l’ultimo gran premio con Massa sulla griglia di partenza.
Era l’ultimo gran premio con il vecchio logo della Formula 1...
...
...
...e ora per cortesia basta con questo logo, perché appunto è un logo, non incide sui duellihhhh e sui sorpassihhhh che tutti sostengono di volere vedere, per poi sostenere che smetteranno di guardare la Formula 1, a parità di duellihhhh e sorpassihhhh, perché le vetture sono brutte o perché il logo del campionato è brutto.
Passiamo oltre, concentriamoci su quello che è successo molto prima che venisse presentato il loro, e consacriamo questo gran premio alla storia dei Commenti Ironici.
La griglia di partenza era questa:

1^ fila: Bottas - Hamilton
2^ fila: Vettel - Ricciardo
3^ fila: Raikkonen - Verstappen
4^ fila: Hulkenberg - Perez
5^ fila: Ocon - Massa
6^ fila: Alonso - Sainz
7^ fila: Vandoorne - Magnussen
8^ fila: Stroll - Grosjean
9^ fila: Gasly - Wehrlein
10^ fila: Ericsson - Hartley

La gara si è svolta così:
> partenza con posizioni pressoché invariate e con Hulk che tagliava per i campi;
> Hulk penalizzato perché tagliava per i campi, ma #WhoKers, settimo era destinato a ritrovarsi e settimo si è ritrovato;
> duello epico tra i Strolljean (ciò sarà approfondito);
> presunto duello epico tra i Fernipe (ciò sarà approfondito);
> giro di pitstop con posizioni invariate e ritiro di Dani-Smile per problemi tecnici, che ha fatto risalire Iceman quarto, Verstappino quinto e Hulk sesto;
> secondo giro di pitstop(?) per un numero ristretto di piloti, unsafe release in casa Renault e Sainz che, dopo avere rischiato di verniciare quel labirinto che convenzionalmente viene chiamata uscita dalla pitlane, ha parcheggiato in un anglo ritirandosi perché aveva tre ruote imbullonate e una no;
> duello tra i Mercedes Boyssss e duello tra i Raikkonstappen (ciò sarà approfondito) verso la fine della gara;
> Mazzoni ha ricordato che Feliiii “lascerà questo mondo”, quando la gara è terminata e Feliiii ha concluso conquistando l’ultimo punto della sua carriera.

Il fatto che mi siano bastate all’incirca dieci righe per descrivere il gran premio lascia intendere che non sia stato particolarmente movimentato e, purtroppo, stando a quanto ho letto in giro per il web temo di essermi persa perché ero in bagno un potenziale momento pittoresco. Credo proprio che dovrei imparare a imparare... Però almeno prima di entrare in bagno ho aperto la porta, quindi non mi sono rotta il naso come è capitato a Prost, quindi lo considero un passo avanti.
Parliamo dei duelli che si sono visti in gara e parliamo del fatto che abbiamo assistito a un lungo e intenso duello ruota contro ruota tra Strollino e RoGro, che dovevano essersi convinti di essere la brutta copia dei loro connazionali Villeneuve e Arnoux. Il duello è stato vinto da RoGro, dopodiché i due non si sono più incontrati per tutto il resto della gara e a uno dei due è anche toccato l’onore di arrivare ultimo. Ad arrivare ultimo è stato il compagno di squadra di quello che ha terminato la gara in top-ten.
A proposito di quello che ha terminato la gara in top-ten, credo di essermi persa l’ultimo duello tra i Fernipe che, se da un lato si potrebbe dire che non siano mai stati protagonisti di duelli eroici, dall’altro oserei dire che dovremmo smetterla di essere Ferrari-centrici e che i Fernipe non sono esistiti soltanto nel momento in cui erano entrambi in Ferrari. I Fernipe esistevano anche prima, quando si mandavano amorevolmente a imparare a imparare dopo avere atto a sportellate. I Fernipe sono esistiti anche dopo, quando Ferniiii cercava di spingere la vettura per farla andare avanti e Feliiii gli passava di fianco all’improvviso facendogli una pernacchia, mentre rimontava dopo l’ennesima strategia improbabile.
Credo di essermi persa il duello perché non sono sicura che ci sia stato un duello.
Tornata dal bagno ho appurato che Ferniiii era davanti a Feliiii e non più viceversa. Ho pensato a un undercut, invece c’è chi afferma che ci sia stato un duello, tra di loro. Feliiii quel duello l’ha perso e questo mi ha fatto capire che era il momento migliore per ritirarsi. Non poteva esserci una fine migliore, per la sua carriera, che prenderlo in quel posto come al Nürburgring 2007, ma avere la consapevolezza che Ferniiii dovrebbe solo imparare a imparare!
Feliiii: “Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Guarda che so che tenevi l’asso di briscola nascosto nel taschino della tuta!”
Ferniiii: “Allora vai a giocare a carte con il Gangster Rapper, che in quei momenti preferisce stare seminudo piuttosto che indossare una tuta.”
Feliiii: “Aaaaawwwww.”
Ferniiii: “Che cosa sono queste esternazioni?! Tu sei un family man! Sei il padre di un bambino che nei giorni di gara non va mai a scuola.”
Feliiii: “Scusa, quel commento mi è scappato. Comunque è ovvio che Felipinho non va a scuola nei giorni di gara, nemmeno noi andavamo a scuola la domenica.”
Ferniiii: “Hai ragione. Io alla domenica ho sempre calpestato i miei zerbini. A proposito di zerbini, che cosa ci fa uno zerbino in testa a questo gran premio?”
Feliiii: “Non ne ho idea, ma credo che dovremmo tutti fare un tifo sfrenato per Bo77as, perché è il classico esempio di pilota diseredato che ha fatto il salto di qualità. B077aS FòR Th3 W1n!!!11!!!11!!!1”
Quel #Bo77as4TheWin si è tradotto in realtà: seppure nella seconda parte di gara ci siano state un paio di situazioni in cui aveva il Gangster Rapper negli scarichi, ha mantenuto la posizione e, negli ultimi giri, il Gangster Rapper ha desistito, probabilmente perché dal suo box l’avevano minacciato di strappargli via gli orecchini e il piercing al naso se avesse osato attentare alla doppietta che la Mercedes stava portando a casa, perché quest’anno in Mercedes devono avere pensato che le doppiette fossero un bene prezioso, dato che ne è arrivata una ogni tanto invece che tre o quattro dietro fila ogni volta come succedeva negli anni scorsi.
Verstappino intanto si avvicinava a Iceman, ma non abbastanza per superarlo, così che le posizioni sono rimaste invariate e che il duello tra gli Strolljean è stato quello più significativo ed emblematico del Gran Premio di Abu Dhabi.
Poi c’è stato il podio.
Poi ci sono stati i trofei.
Poi c’è stato il Gangster Rapper che faceva gli occhi dolci a Sebby per fare ingelosire Leo 2.0 che lo guardava da sotto al podio.
Poi c’era Leo 2.0 a cui non importava nulla perché anche lui ha un #NuovoAmmmmore.
Il Gangster Rapper: “Ma il mio ammmmore ha gli occhi azzurro shoking, il tuo no! E peraltro il mio ammmmore ha anche i capelli.”
Leo 2.0: “Non mi interessano queste sottigliezze. Kubi si è sempre comportato da trollone con la Stella, un po’ come me. Siamo fatti per essere una cosa sola.”
Feliiii: “E io ho dato un bacio su una guancia a Stella in una foto che lei ha pubblicato su Twitter. Altro che carte da briscola...”
Leo 2.0: “K0m3 T1 6 Xm3Ss0???22???22?? Come hai potuto dare un bacio su una guancia a Stella?”
Feliiii: “Pensavi davvero che Stella ti amasse?”
Leo 2.0: “Pensavo che TU mi amassi. Siamo sempre stati una coppia affiatata, dopotutto...”
Feliiii: “Sìììììì! *-* Sei sempre stato così aaaaawwwww e, dato che tu sei un principe e io un ranocchio, condividiamo la stessa natura.”
Il Gangster Rapper: “Oh, come siete kawaaaiiiii! Sembra di stare in una delle fan fiction che pubblico sul mio profilo Tumblr in cui mi spaccio per una tifosa quindicenne di Kmag. Chissà se per festeggiare la fine del campionato Hulk gli avrà succhiato le pa**e come da sua richiesta...”
B077as: “Scusa per l’intromissione, ma è stato presentato il nuovo logo proprio dietro di noi.”
Il Gangster Rapper: “Meno male che è dietro. Non voglio vederlo. Non voglio vedere nemmeno Coulthard e Brundle che fanno le interviste. Vorrei solo buttarmi giù dal podio e continuare la rissa a colpi di I-phone che io e Leo abbiamo lasciato in sospeso la settimana scorsa quando ci siamo incontrati in ascensore. Ero in notevole vantaggio, quando purtroppo abbiamo dovuto lasciare perdere perché dovevamo urgentemente criticare le nuove camicie stese sul balcone da Eddie Jordan.”
È finito il gran premio, è finita la stagione, è finita la settimana...
È arrivato il lunedì ed è arrivato con uno speaker della radio che osservava che le McLaren erano partite dalla prima fila e che avevano vinto. I Vandonso sono perplessi di fronte a questa rivelazione: non sapevano di avere fatto doppietta e nemmeno io lo sapevo, visto l’ordine d’arrivo di cui ero al corrente...

RISULTATO: 1. Valtteri Bottas (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Kimi Raikkonen (Ferrari), 5. Max Verstappen (Renault), 6. Nico Hulkenberg (Force India), 7. Sergio Perez (Force India), 8. Esteban Ocon (Force India), 9. Fernando Alonso (McLaren), 10. Felipe Massa (Williams), 11. Romain Grosjean (Haas), 12. Stoffel Vandoorne (McLaren), 13. Kevin Magnussen (Haas), 14. Pascal Wehrlein (Sauber), 15. Brendon Hartley (Toro Rosso), 16. Pierre Gasly (Toro Rosso), 17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Lance Stroll (Williams), Rit. Carlos Sainz (Renault), Rit. Daniel Ricciardo (Redbull).

Poi è arrivato il martedì e, nelle anticipazioni del notiziario delle 16.00, sentite alla radio mentre in ufficio c’era un po’ di viavai, ho sentito menzionare come notizia di Formula 1, una “dichiarazione shock” a proposito del Gangster Rapper e di un suo ipotetico ritiro. Ho pensato: WTF?! Mi sono fatta qualche fantasia a proposito del Gangster Rapper che lascia la Formula 1 per la NASCAR, ma soprattutto mi sono fatta qualche fantasia a proposito della Mercedes che ingaggia Kubica al posto suo e Feliiii che non sa se darsi alla macchia oppure accettare un’ipotetica proposta della Williams di tornare al volante.
Poi è arrivato il notiziario delle 16.00 e la notizia è stata molto ridimensionata, perché il notiziario ha citato un’intervista di Leo 2.0 in cui Leo 2.0 avrebbe dichiarato che il Gangster Rapper gli avesse detto di essere stanco di andare in giro per il mondo per tutto l’anno. Da lì ho capito che da “dichiarazione shock” eravamo già passati a “pettegolezzi condominiali”.
Pare che questa presunta “dichiarazione shock” non sia altro che un titolone altisonante tirato fuori da un tabloid britannico poi girato su Twitter e che Leo 2.0 si sia scomodato di citare quel titolo in un tweet per affermare di non avere mai detto nulla di tutto ciò. Poi, dato che un po’ di gufate non guastano mai, ha aggiunto che non ha idea di quando il Gangster Rapper intenda ritirarsi e che potrebbe vincere ancora un paio di titoli.
Il Gangster Rapper: “Ti prego, dimmi che quel tweet l’hai scritto tu, perché se per caso hai lasciato il tuo cellulare incustodito e quel tweet l’ha scritto Feliiii spacciandoti per te, vado davvero a correre in NASCAR. Qualcuno dica a Kyle Busch che intendo rompergli il cu*o!”
Kyle B.: “Ti sto aspettando!!!11!!!11!!!!11”
Leo 2.0: “Non accettare l’invito di quello squilibrato. Quella è gente pericolosa.”
Il Gangster Rapper: “Non preoccuparti per me, andrò negli States armato del cappellino che mi hai lanciato sul naso anni fa.”
Leo 2.0: “Okay, allora corro subito a comprarmi uno smoking nero in vista del tuo funerale.”
Sebby: “Vengo con te, e comprerò anche un sacchetto di carta in tinta!”
Leo 2.0: “Mi raccomando, uno di quelli senza buchi per gli occhi, perché quell’azzurro shocking potrebbe rivelare la tua vera identità, oppure quella falsa di pollo gigante.”
Sebby: “Orrorehhhhh!”
Poi è arrivato mercoledì ed è arrivata la notizia di una partnership tra la Sauber e l’Alfa Romeo per il 2018. Nel frattempo Kubica e Sirotkin si alternavano al volante di una Williams nei test ad Abu Dhabi.

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Milly Sunshine