giovedì 23 novembre 2017

Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Singapore 2008

Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.

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Singapore 2008: Viviamo in un mondo fatto di tori e toreri e di outsider che vincono gran premi

Un tempo, prima della diffusione di Internet, non avremmo avuto la possibilità di andare a rileggere citazioni attribuite a Philippe Alliot, pilota degli anni '80/'90 che aveva la tendenza ad intralciare i piloti a pieni giri durante i doppiaggi. Pare che nel 1990 abbia dichiarato qualcosa del tipo: "la legge sul tabacco proibirà le corse in Francia, Germania e Gran Bretagna, vorrà dire che la Formula 1 andrà a correre a Honolulu, Singapore e Shanghai".
Quattordici anni più tardi è stato introdotto un gran premio a Shanghai. Diciotto anni più tardi, invece, è arrivato anche il Gran Premio di Singapore, anche se i marchi di tabacco non vengono più esposti da nessuna parte e se quest'anno la Formula 1 ha gareggiato in tutti i paesi europei dove Alliot pensava che non ci sarebbero più stati dei gran premi.
Con questo possiamo dimenticarci di Philippe Alliot e possiamo dimenticarci del passato per concentrarci sul presente, un presente in cui ero del tutto ignara che ci fosse un filo sottile che collegava presente e passato, quel filo sottile che mi ha fatto provare una sensazione che finora avevo provato solo una volta, guardando il gran premio del Nürburgring del 1999.
Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa c'entri il Nürburgring 1999 con Marina Bay del 2008 e qualcuno potrebbe addirittura trarre la conclusione che la mia sensazione derivi dal pitstop di Irvine e da quello di Massa. È vero che, da questo punto di vista ci sono state delle mezze analogie: sia Irvine sia Massa, per ragioni diverse, si sono ritrovati, l'uno nel passato e l'altro nel presente, a lottare per il campionato al posto del loro compagno di squadra, entrambi hanno avuto la sventura di ritrovarsi nel bel mezzo di un pitstop non andato affatto a buon fine... Ci sono delle analogie, è vero, ma che porterebbero a trarre conclusioni errate, appunto. Il Nürburgring 1999 c'entra, c'entra eccome, ma non è il punto di partenza.

Facciamo un passo indietro, perché per quanto il GP d'Europa 1999 sia stato epico, vari anni si sono messi in mezzo e i ricordi potrebbero non essere particolarmente nitidi.
Mika Hakkinen e Eddie Irvine, all'epoca in McLaren e in Ferrari, erano in lotta per il titolo e, al terzultimo gran premio stagionale, arrivarono a pari punti in classifica. Non erano ancora matematicamente esclusi né Heinz-Harald Frentzen, pilota della Jordan, né David Coulthard, compagno di squadra di Hakkinen in McLaren, rispettivamente terzo e quarto in classifica.
La gara iniziò con condizioni meteo variabili e con Frentzen in testa davanti alle McLaren. Hakkinen, però, si ritrovò nelle retrovie per una sbagliata scelta di gomme: mise le gomme da bagnato e la pioggia calò. Frentzen e Coulthard rimasero primo e secondo e parve che le cose dovessero girare a loro favore, dato che anche Irvine non era messo molto bene. Il suo pitstop, infatti, non era andato a buon fine e si era ritrovato ance lui nelle retrovie: i meccanici Ferrari, attardati da un pitstop imprevisto di Mika Salo (che all'epoca sostituiva Michael Schumacher vista l'assenza per infortunio di quest'ultim) dopo che quest'ultimo aveva danneggiato l'anteriore della vettura, non erano pronti per il successivo arrivo di Irvine, che si ritrovò ad aspettare per mezzo minuto prima di ritrovarsi tutte e quattro le ruote montate.
Nulla andò a favore di Frentzen e Coulthard: intorno a metà gara si ritirarono entrambi, Frentzen per un problema tecnico, Coulthard perché tentò di rimanere in pista con gomme da asciutto anche quando tornò a piovere, ma finì in testacoda.
Si ritrovò in testa alla gara un autentico outsider: Giancarlo Fisichella, al volante di una Benetton. Fu una sensazione epica: non avevo memoria, fino a quel momento, di avere mai visto un italiano in lotta per la vittoria di un gran premio di Formula 1, il tutto al volante di una Benetton, team che in quegli anni era precipitato a centro gruppo.
Finì in testacoda anche lui e passò in testa alla gara Ralf Schumacher, al volante di una Williams, giusto per stare in tema di team che non erano più al livello di una volta. Anche quella fu una sensazione epica, perché non solo avevo appena visto una Benetton in testa a un gran premio, ma perché nello stesso gran premio avevo visto sia una Benetton sia una Williams alternarsi in testa, come accadeva ai vecchi tempi.
Una Benetton in testa.
Una Williams in testa.
Ralf ci rimase pochissimo, dato che forò poco dopo. Lasciò la testa della gara a Johnny Herbert, che poi vinse e fu l'unica vittoria per il team Stewart. Fu un risultato eroico, che ricordo con molto piacere, perché mai e poi mai avrei pensato di vedere Johnny Herbert vincere al volante di una Stewart, ma rimane il fatto che per me il momento di massimo climax giunse prima con Fisichella e poi con Ralf Schumacher in testa al gran premio, motivazione principale: le vetture che guidavano.
Chiedo scusa per la digressione, ma potrebbe essere utile, più avanti, per capire le dinamiche contorte con cui la mia mente lavorava domenica pomeriggio: il passato, a volte, è rappresentato da un susseguirsi di immagini e la mia elaborazione delle immagini mi ha portata a rivivere, per certi versi, quei momenti.
Adesso, però, siamo ancora lontani da quel punto e dobbiamo preoccuparci di sabato, quando si è andata a delineare una griglia di partenza in cui Massa e Hamilton erano affiancati in prima fila, con Raikkonen, Kubica, Kovalainen e Heidfeld a seguire: insomma, una qualifica di routine, in cui il più grosso colpo di scena è stato non vedere Alonso completare un giro in Q2 per problemi tecnici. A quel punto erano già usciti di scena il suo compagno di squadra, le Force India, una Toro Rosso e una Honda.
Le Redbull e una Toyota erano prossime all'uscita di scena, le Williams passavano sorprendentemente il turno entrambe e Vettel andava a prendersi una settima piazza che faceva sfigurare abbastanza la penultima fila rimediata da Bourdais.

1^ fila: Massa - Hamilton
2^ fila: Raikkonen - Kubica
3^ fila: Kovalainen - Heidfeld
4^ fila: Vettel - Glock
5^ fila: Rosberg - Nakajima
6^ fila: Trulli - Button
7^ fila: Webber - Coulthard
8^ fila: Alonso - Piquet
9^ fila: Bourdais - Barrichello
10^ fila: Sutil - Fisichella

Heidfeld non era destinato a partire dalla sesta posizione: è stato retrocesso di tre posizioni per avere rallentato Heidfeld. Fisichella, da parte sua, non era destinato a partire dalla griglia: avrebbe preso il via dalla pitlane.
Poi è arrivata la domenica. Dopo le qualifiche sabato alle 16.00 ora italiana è stata la volta della gara alle 14.00, sempre con il nostro fuso orario, con il circuito cittadino di Marina Bay illuminato a giorno e con le luci sull'enorme ruota panoramica.
Non è così diverso che vedere una gara proprio di giorno, cosa di cui ho avuto modo di rendermi conto da mesi, dopo avere visto il gran premio del Qatar di MotoGP, perché ero curiosa di vedere come fosse una gara in notturna.

Massa è partito bene.
Hamilton si è accodato a Massa.
Raikkonen si è accodato a Hamilton.
Tutto sembrava procedere secondo un copione che, da tifosa di Massa, al momento mi sembrava perfetto: il più veloce dei primi tre era Raikkonen e, nonostante i distacchi non fossero proprio ravvicinati, contavo sulla speranza che Raikkonen potesse rimanere in pista qualche giro in più di Hamilton e recuperare la seconda posizione tramite strategia.
Sarebbe stato perfetto, dal mio punto di vista, se l risultato della gara fosse stato 1 Massa, 2 Raikkonen, .
Purtroppo per me, una sola di queste posizioni si sarebbe verificata al termine della gara, ma non lo potevo sapere mentre guardavo qualche duello nelle retrovie, né mentre guardavo Bourdais perdersi per un attimo in una via di fuga prima di ritrovare la via della pista.
Poi, quando ci avvicinavamo al vedere il completamento del primo quarto di gara, una vettura è andata a spalmarsi contro un muro, e per una volta non era quella di Sutil.
Al volante c'era Nelsinho Piquet, cosa abbastanza scontata dato che ho appena detto che non si trattava di Sutil.
Pare che in quei frangenti le Redbull e Barrichello fossero in pitlane o stessero uscendo dalla pitlane.
Rosberg invece è rientrato ai box quando in pista c'erano già la safety car e la medical car, curiosamente una davanti e una dietro alla vettura di Alonso che, essendosi già fermato ai box, penso che fosse tra gli ultimi, dietro di lui dovevano esserci solo le Redbull e Barrichello, che si erano fermati dopo e che erano dietro di lui in pista.
Nelsinho Piquet si è allontanato a piedi ignorando la medical car, mentre la safety car andava piano per permettere ai piloti di testa di accodarsi. In linea di massima si può dire che la situazione fosse piuttosto caotica e a ciò si aggiungeva il fatto che 1) la pitlane era tecnicamente chiusa mentre molti piloti necessitavano di rifornire (via radio dicevano a Kubica di rallentare per cercare di risparmiare carburante), 2) una Honda, quella di Barrichello, è rimasta ferma per problemi tecnici lungo la pista. Kubica, che era quarto, è stato costretto a fermarsi prima che la pitlane fosse aperta.

Poi è stato dato segnale di pitlane aperta, circa due giri dopo.
Tutti ai box.
In quel momento ho avvertito un brivido e mi ha avvolta una sensazione di essere di fronte a un nuovo gran premio del Canada.
Stavo guardando la gara con mio padre e ho osservato "qui capita del casino".
Poi ho pensato per un attimo che entrambe le Ferrari stavano entrando nello stesso giro e che di sicuro Raikkonen non avrebbe recuperato posizioni, ma ne avrebbe perse.
Quell'attimo è finito mentre ho visto Massa trascinare via il bocchettone della benzina, come se fosse stato Christijan Albers.
Non solo era capitato del casino, ma era capitato molto più casino di quanto potessi umanamente immaginare.
Si sono susseguite numerose inquadrature della vettura di Massa con il bocchettone incastrato.
In seguito è stata la volta dei replay.
Le cose sono andate così: in Ferrari non usano il lollipop, ma un semaforino che diventa verde una volta che il pitstop è ultimato (si sono susseguite voci discordanti: c'è chi dice che sia automatico, c'è chi dice che sia azionato da un meccanico) e, quando è diventato verde, Massa è ripartito. Il pitstop, però, non era finito, e il bocchettone era incastrato. Se l'è trascinato dietro, con tanto di meccanici che cadevano e Raikkonen lì dietro che, invece di aspettare che fosse ultimato un pitstop normale, doveva aspettare che quel macello venisse in qualche modo risolto.
In quel tratto percorso da Massa, Sutil stava transitando (o almeno, dai colori della vettura mi è sembrato lui), segno evidente che nella sua vita precedente deve avere fatto qualcosa di male agli uomini in rosso, perché altrimenti non spiega come mai ce l'abbiano così tanto con lui! O viene tamponato, o rischiano di passargli sopra con monoposto o bocchettoni per il rifornimento...
Massa si è fermato al limitare della pitlane, vari meccanici l'hanno raggiunto, hanno tolto il bocchettone e l'hanno portato via in quattro, mentre incredibilmente Massa tornava in pista.
Non saprei dire quante infrazioni fossero state commesse in quei momenti, tra l'uscita dalla pitlane e i meccanici che lavoravano sulla vettura di Massa ben lontani da dove fosse consentito, ma se non altro un lato positivo in quella situazione c'era: una penalità non avrebbe potuto incidere sul risultato finale, perché quello si prospettava già ai minimi storici anche così.

Come ho reagito, da tifosa di Massa, a quegli eventi?
Mhm... non credo di avere reagito "da tifosa", in qualche modo. Mi spiego meglio: l'ultima cosa che mi aspettavo era vedere un errore così clamoroso, per giunta da un team che fosse più altolocato della Spyker 2007.
Ero incredula.
Non riuscivo a capacitarmi di tutto ciò.
Non dipendeva dal fatto di essere tifosa di qualcuno o meno, quanto piuttosto dall'avere appena assistito a un evento quantomeno insolito, dove "quantomeno insolito" è un eufemismo.
Pensavo che la gara fosse destinata a regalare emozioni forti e che non ci fosse emozione più forte di quella sensazione di incredulità.
Mi sbagliavo.
Mi sbagliavo di grosso.
L'inquadratura è andata sulle vetture in pista dietro alla safety car.
È stato allora che ho visto qualcosa che non credevo di potere vedere.
Mio padre stava ancora facendo commenti sul caos, sono stata io a fargli notare a quale incredibile colpo di scena stessimo assistendo.
"C'è una Williams in testa."

Torniamo all'introduzione.
Non saprei dire se i miei pensieri contorti siano iniziati da lì o se siano stati dovuti a quello che è venuto dopo, quello che è certo è che, tra il Nürburgring 1999 e Marina Bay 2008, la Williams ha anche ottenuto delle vittorie, quindi ci sono stati molti altri momenti in cui ho visto una Williams in testa almeno per qualche giro, compresa una volta nel 2005 in cui Heidfeld andò momentaneamente in prima posizione per poi fare un errore di lì a poco ed essere superato da Raikkonen.
Nürburgring 1999 e Marina Bay 2008 hanno in comune la particolarità di avere avuto, ad un certo punto della gara, una Williams in testa in un periodo storico in cui non mi sarei mai aspettata di vedere una Williams in testa.
Questa è la ragione per cui ho avvertito quella sensazione di stordimento che mi ha portata a pensare qualcosa che suonava come "se c'è una Williams in testa in questo momento, allora c'è ancora un po' di 1995 da vivere", sensazione che non ho mai provato, ovviamente, tra il 2001 e il 2004 quando non era difficile vedere una Williams sul podio o addirittura a lottare per la vittoria, e che non ho provato nemmeno quella volta in cui andò in testa Heidfeld, perché all'epoca eravamo nei primi mesi del 2005 e l'ultima vittoria della Williams risaliva all'ultimo gran premio stagionale del 2004.
Sono passati quasi quattro anni da allora e, a quattro anni di distanza, la cosa fa un effetto completamente diverso: questa è essenzialmente la ragione per cui sì, stavolta ho pensato che ci fosse ancora un po' di 1995 anche nel giorno del gran premio di Singapore 2008, il giorno del quarantesimo compleanno di Mika Hakkinen.
So che il ragionamento è assurdo: non può non essere assurdo, di per sé. La sensazione di rivivere un po' di passato mi proveniva dal vedere una Williams in prima posizione e al volante di quella Williams c'era Rosberg che, nel 1995, doveva avere più o meno dieci anni...
...
...
...ma dopotutto gli anni passano, i piloti cambiano e, nel momento in cui tutto sembra diverso, all'improvviso tutto torna ad essere, nelle sue mille differenze, uguale: in quel momento c'era una Williams in testa, ma contro tutte le aspettative il favorito alla vittoria, in quel momento, era al volante di una Renault, il team di Enstone, quello che un tempo era la Benetton!
Voce fuori campo: "Puoi spiegare meglio? Non ci sto capendo nulla."

Sono d'accordo, dalla mia ricostruzione non ci si capisce nulla, in particolare non si capisce che cosa, esattamente, abbia portato certi piloti a occupare certe posizioni.
Rosberg: al momento in testa, era rientrato ai box con pitlane chiusa ed era su una strategia a due soste.
Trulli e Fisichella: al momento secondo e terzo (fare una standing ovation, prego), non si erano ancora fermati ai box, con l'intento di fare una sola sosta.
Kubica: al momento quarto, era rientrato ai box con pitlane chiusa, ma più tardi rispetto a Rosberg, anche lui con una strategia a due soste.
Alonso, Webber e Coulthard: al momento quinto, sesto e settimo, si erano fermati prima della safety car ed erano su una strategia a due soste.
Hamilton: al momento ottavo, era il meglio posizionato dei piloti rientrati ai box dopo l'apertura della pitlane.
Raikkonen era terzultimo davanti a Bourdais e a Massa, Massa ha superato Bourdais, ma è stato in seguito penalizzato con un drive through per "unsafe release for pitlane".
Il caos della pitlane ha fatto sì che i commissari si occupassero prima del caos in pitlane che del fatto che piloti random fossero rientrati ai box quando non potevano.
Eravamo già quasi a metà gara quando Kubica e Rosberg sono rientrati, l'uno dopo l'altro, ai box per scontare uno stop and go di dieci secondi. Mentre Kubica è precipitato nelle retrovie, non è accaduto lo stesso a Rosberg perché, nel frattempo, aveva accumulato un vantaggio sufficiente a rientrare in pista quarto dietro ad Alonso.
Primo e secondo in quel momento c'erano Trulli e Fisichella!...
...
...
...
...e, tra parentesi, questo è un altro richiamo a Nürburgring 1999: Fisichella, durante quella gara, era stato in testa, mentre Trulli in quella gara arrivò secondo.
Una volta che Trulli e Fisichella sono rientrati ai box, Alonso si è ritrovato in testa, accendendo in me il resto delle esternazioni mentali a proposito della Renault, della Benetton, del team di Enstone, del 1995 e di tutto il resto della storiella che ho già narrato.
Hamilton nel frattempo si è ritrovato in quarta posizione, perché Webber aveva perso terreno pochi giri dopo il restart ed era addirittura stato costretto al ritiro. Giusto per contestualizzare un po' la cosa, perché non si capisce nulla, dietro ad Alonso e davanti a Hamilton c'erano Rosberg e Coulthard in seconda e terza posizione.

Le cose che non ti aspetti:
> Alonso, in testa, metteva un certo vantaggio tra sé e i piloti che lo seguivano, l'ha fatto prima della seconda sosta e anche dopo;
> al momento del secondo pitstop di Coulthard, anche lui stava per essere fatto ripartire in anticipo, ma siccome in Redbull usano il lollipop per il semaforo, l'hanno fermato tornando ad abbassare il lollipop;
> ovviamente il pitstop di Coulthard non è andato a buon fine ed è finito ben lontano dal lottare per il podio;
> in zona podio, per pochi giri, ci si è ritrovato nientemeno che Raikkonen, che è arrivato a ritrovarsi tra gli scarichi di Rosberg;
> dopo che tutti si sono fermati per la seconda sosta e che Trulli si è ritirato per problemi tecnici, i primi otto erano: Alonso, Rosberg, Hamilton, Gloc, Raikkonen, Vettel, Heidfeld e Coulthard;
> a una decina di giri dal termine è entrata di nuovo la safety car, motivazione: Massa è andato a sbattere ed è ripartito mentre sopraggiungeva Sutil, che è andato a schiantarsi contro al muro laddove Massa aveva appena sbattuto.

Una volta che la safety car si è levata di mezzo, mi sono ricordata che, nonostante Massa fosse più o meno quattordicesimo, il concetto di "lotta per il titolo" non era stato del tutto dimenticato e che la situazione poteva ulteriormente volgere a svantaggio di Massa, se Hamilton fosse riuscito a recuperare posizioni.
Non avevo preso in considerazione il fatto che, quando hai davanti della gente che non sa nemmeno come abbia fatto a ritrovarsi davanti, questi cercano di rimanere davanti.
Alonso ha mantenuto la posizione, Rosberg anche.
Raikkonen, a cui era richiesto semplicemente di mantenere la vettura sull'asfalto, purtroppo non l'ha fatto ed è andato a sbattere contro un muro quando mancavano quattro giri alla fine: considerando che non ha terminato la gara e che Massa era penultimo davanti al solo Fisichella, si può dedurre tranquilamente che la Ferrari non ha portato a casa nessun punto dal Gran Premio di Singapore. Ciò è grave? Direi abbastanza, non solo perché Massa è fermo a 77 mentre Hamilton è risalito a 84 punti, ma soprattutto perché in classifica costruttori adesso la Ferrari ha solo 134 punti, contro i 135 della McLaren.

Dubbi esistenziali del post gara: perché mentre Hamilton sta ancora parcheggiando al parc fermé Alonso sta già festeggiando insieme a Briatore e Rosberg sta già gironzolando a vuoto?
Alonso: "Non pensare ai dubbi esistenziali. Questa è la prima volta che salgo sul podio insieme a Hamilton da quando non siamo più compagni di squadra."
Hamilton: "La gente che ci guarda vuole che scoppi la terza guerra mondiale in questo momento!"
Alonso: "Forse dovremmo tentare di sbatterci giù dal podio a vicenda."
Rosberg: "Okay, ma non coinvolgete me, io sono impegnato a sistemarmi i capelli."
Alonso: "Oh, giusto, anch'io devo sistemarmi i capelli."
Hamilton: "Anch'io."
Alonso: "Ma tu hai i capelli rasati!"
Raikkonen: "Io non più."
Alonso: "Taci, che cosa c'entri tu? Non hai nemmeno finito la gara, mentre io sono al centro della scena. e mi sto sedendo a terra accanto al mio trofeo."
Rosberg: "Io invece mi sto mettendo in posa nella speranza che Nakajima mi noti."
Hamilton: "E io tengo le mani in tasca guardandomi intorno senza sapere che cosa fare. Perché sono terzo? Perché davanti ci siete voi?...
...
...
...Giusto, che cosa ve lo chiedo a fare? Ovviamente non ne avete la più pallida idea, così come nessuno ha la più pallida idea di che cosa stia succedendo ultimamente. Meno male che almeno non ha vinto Bourdais, non avrei potuto tollerarlo."
Bourdais: "Si può sapere perché non avresti potuto tollerare una mia vittoria? Guarda che, di là dall'oceano, io ho vinto quattro titoli."
Hamilton: "Ecco appunto, di là dall'oceano. Di qua dall'oceano quanti ne hai vinti?"
Bourdais: "Zero, esattamente tanti quanto te."
Hamilton: "Presto le cose cambieranno. Voglio strappare il record di più giovane campione del mondo a questo sbruffoncello che ho di fianco."
Rosberg: "Beato te, io non sono nemmeno riuscito a strappargli il record di più giovane vincitore di un gran premio di sempre, nonostante i telecronisti spagnoli temessero che potessi vincere il gran premio d'Europa dell'anno scorso, il tutto mentre Winkelhock era in testa e io mi ero già ritirato."
Bourdais: "Non nominare i telecronisti spagnoli!"
Alonso: "E non nominare Winkelhock!"
Hamilton: "E soprattutto non nominare il Gran Premio d'Europa."
Alonso: "Va beh, adesso imparate tutti a imparare!"
Rosberg: "Puoi contarci. E adesso restituiscimi il mio pettine."
Alonso: "Niente affatto. Ho intenzione di portarmelo a casa, come ricordo della mia vittoria in questo gran premio e delle risate che mi sto facendo pensando a Raikkonen a muro."
Raikkonen: "Perché devi per forza ridere alle mie spalle?"
Alonso: "Non sto ridendo di te, ma di me stesso, che mi sono fatto portare via un titolo da uno come te. Non riesco a spiegarmi come sia successo."
Hamilton: "Nemmeno io riesco a spiegarmi come sia successo."
Massa: "Se vi può consolare nemmeno io. Ora scusate, devo andare a nascondermi. Sutil mi sta inseguendo per prendermi a testate e non si è ancora tolto il casco. Se lo vedete, mandatelo da Kimi!"
Alonso: "Lo faremo sicuramente, puoi contarci!"

La gara è finita, la domenica è finita e al lunedì ho raccontato alla mia amica fan di Raikkonen i fatti che si era persa, essendo a una fiera il pomeriggio precedente.
Quando siamo tornate a casa dall'università abbiamo fatto un giro per il nostro paese. Ci siamo fermate a chiacchierare sul viale e ad un tratto un furgone si è fermato davanti a un negozio.
Ne è sceso un autista che si è messo a scaricare della roba e a parlare con un forte accento del sud, rivolgendosi al tizio del negozio.
La mia amica me l'ha indicato e mi ha chiesto, sottovoce: "Non ti sembra che somigli a Kovalainen?"
Aveva ragione.
Non era pallido cadaverico come Kova, ma per il resto gli assomigliava moltissimo. È consolatorio sapere che esistono dei sosia di Kovalainen che girano per il mio paese, quello che è meno consolatorio è vedere la posizione di Kovalainen nell'ordine d'arrivo del Gran Premio di Singapore.

RISULTATO: 1. Fernando Alonso (Renault), 2. Nico Rosberg (Williams), 3. Lewis Hamilton (McLaren), 4. Timo Glock (Toyota), 5. Sebastian Vettel (Toro Rosso), 6. Nick Heidfeld (BMW), 7. David Coulthard (Redbull), 8. Kazuki Nakajima (Williams), 9. Jenson Button (Honda), 10. Heikki Kovalainen (McLaren), 11. Robert Kubica (BMW), 12. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), 13. Felipe Massa (Ferrari), 14. Giancarlo Fisichella (Force India), 15. Kimi Raikkonen (Ferrari), Rit. Jarno Trulli (Toyota), Rit. Adrian Sutil (Force India), Rit. Mark Webber (Redbull), Rit. Rubens Barrichello (Honda), Rit. Nelsinho Piquet (Renault).

Adesso restano solo il Giappone, la Cina e il Brasile e non posso fare altro che immaginare che i contendenti al titolo ricomincino a vincere dei gran premi, arrivati a questo punto. Però se vogliono vincere qualche gara anche Nakajima e Fisichella non ho niente in contrario, su questo voglio essere chiara...

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Milly Sunshine