Oggi è l'anniversario di matrimonio di Felipe e Raffa e, a giudicare dal suo post su Instagram, Felipe sembra piuttosto soddisfatto di essersi sposato:
Non solo dieci anni da Felipe e Raffa si sono sposati, ma esattamente otto anni fa è anche nato Felipinho, che oggi a quanto pare era in versione baby-driver:
^fonte Instagram Story di Massa.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
giovedì 30 novembre 2017
mercoledì 29 novembre 2017
Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: Yas Marina, 26 Novembre 2017
“Che bello, sta arrivando l’inverno” - cit. le persone che non devono guidare mezzi di trasporto in mezzo alla neve o con la nebbia, che credono di essere vampiri quindi sono felici che il sole tramonti alle 16.30, che possiedono un impianto di riscaldamento autonomo quindi possono regolare la temperatura di casa a loro piacimento e, soprattutto, che non amano la Formula 1 al punto tale da essere del tutto indifferenti al fatto che la stagione stia terminando.
[Qualifiche & Gara] ||| Ogni volta in cui vediamo un campionato iniziare, ci capiterà anche di vederlo finire, a meno che non siamo morti nel frattempo.
Ora, per cortesia, smettetela di grattarvi le parti intime, volevo solo rompere il ghiaccio, prima di iniziare un commento a proposito di ombrelloni in pista, VeKk1aCç1 che si ritirano, vecchie glorie dell’automobilismo che tentano di sfondare porte a colpi di naso, gradini del podio su cui Hulkenberg non è salito e utenti di social network che non conoscono il concetto di “osservazione pertinente”.
C’è solo l’imbarazzo della scelta, quindi direi che possiamo iniziare dalla fine, ovvero dalle perle che ho pescato nel corso del weekend.
Iniziamo da Stroll, perché ci sono due cose che non ho ancora capito di lui:
1) perché i suoi risultati sono così altalenanti, al punto che è passato dall’arrivare ultimo al salire sul podio, ad arrivare di nuovo ultimo per poi partire in prima fila e, infine, tornare ad arrivare ultimo;
2) perché in giro per il web sembra che per commentare i suoi risultati sia necessario passare da un estremo all’altro tanto quanto passano da un estremo all’altro i suoi risultati, usando argomentazioni che, in qualunque altro caso, verrebbero smontate in un batter d’occhio.
C’è gente che afferma che sia il pilota più scarso di tutti i tempi, perché... mhm, non preoccupiamoci del perché e del fatto che la classifica piloti dica che, facendo la media dei suoi piazzamenti, tutto sommato non è andato poi così male.
Al contempo c’è anche gente che afferma che quest’anno abbia fatto un’ottima stagione, adducendo come ragione non la media dei suoi piazzamenti, quanto piuttosto il fatto che - non sto scherzando, l’ho letto davvero - su diciannove gran premi passati come compagno di squadra di Massa, abbia battuto il compagno di squadra in qualifica in “ben due occasioni”.
Poi c’è il caso Bottas, che mi fa venire una gran voglia di mettermi le mani tra i capelli e di scuotere la testa al grido di “we belong to Gualter Salles”. Che cosa c’entra Gualter Salles? Nulla, mi è venuto spontaneo menzionarlo, dopo essermi ricordata della sua esistenza, perché probabilmente Gualter e Valtteri sono lo stesso nome in lingue diverse. Se vi state chiedendo chi sia Gualter Salles, vi rimando alla Indycar degli anni ’90 (anzi, della Formula CART, dato che era l’epoca della scissione IRL/CART) e non esattamente alle posizioni di maggiore spessore.
È esattamente da gennaio che tutti dibattono delle performance di Bo77as, il che significa che hanno iniziato a farlo con più o meno due mesi d’anticipo rispetto al primo gran premio stagionale, e se devo essere sincera ho notato un enorme accanimento nei suoi confronti e quella che mi è sembrata, in generale, la volontà di screditare sempre e comunque i suoi risultati. Se arrivava sul podio non va bene perché doveva vincere e quando vinceva non andava bene perché avrebbe dovuto dominare. Credo che sia questa la ragione - anzi, una delle ragioni, perché è maturata in un contesto molto particolare - per cui quest’estate c’è stato un momento in cui ho capito che speravo fosse lui a vincere il titolo. A me piacciono i “diseredati” e, per certi versi, Bo77as lo è.
Vorrei far notare che la differenza tra Hamilton e Bottas c’è stata: dopo Abu Dhabi 363 vs 305 e, calcolatrice alla mano, 305 è l’84% di 363. La differenza c’è stata, è vero, ma l’84% è una percentuale decisamente alta, se teniamo conto del fatto che Bottas era alla prima stagione in Mercedes. È una percentuale altissima, se consideriamo che Hamilton è un quattro volte campione del mondo e che, diversamente dall’anno scorso, quest’anno ha pensato a guidare invece che a cazzeggiare, qualunque cosa ne pensino i tifosi di Vettel e i ferraristi che, avendo a quanto pare preso su proprio dai fan di Hamilton la malsana abitudine di considerare scarsi gli avversari ritenendo motivo di vanto il fatto di avere perso da gente che si considera scarsa, da mesi e mesi non fanno altro che screditare i suoi risultati, perché dopotutto in carriera ha solo vinto quattro titoli, una sessantina di gran premi ed è il pilota che ha ottenuto il maggior numero di pole position nella storia della Formula 1, è evidente e cristallino che deve essere un brocco senza un minimo di talento, figuriamoci allora quello SkArS0 di Bottas che ha fatto meno punti di lui e che ha vinto molti meno gran premi!
Giusto per chiarire il concetto, decimale più, decimale meno, la proporzione è paragonabile a quella tra i 200 punti di Ricciardo e i 168 di Verstappen (84% anche qui), con la sola differenza che Bottas è considerato dal team una seconda guida, Verstappen no. Non me ne vogliano i Raikkonen-fan, stiamo solo parlando di numeri e di percentuali, Raikkonen ha portato a casa 205 punti contro i 317 di Vettel: la percentuale è del 65%, molto più bassa di quella di Bottas nel confronto con Hamilton.
Eppure no, ieri mi è toccato addirittura leggere una chicca che più assurda di così c’era moooooolto da impegnarsi. Un/una sconclusionato/a utente di Twitter pare essere giunto alla conclusione che, se Bottas non fosse scarso, la Mercedes avrebbe vinto anche le restanti otto gare e le avrebbe vinte Bottas e che il fatto che Ferrari e Redbull abbiano ottenuto varie vittorie significa che, appunto, pur essendo la Mercedes dominante tanto quanto nelle scorse stagioni, se non le ha vinte tutte la colpa è solo dei risultati di Bottas. Il principio della ripartizione delle vittorie tra compagni di squadra, ancora mi mancava. Metà all’uno, metà all’altro, e se Bottas non è abbastanza competitivo per vincere quelle che gli spettano, quelle gare per qualche strana ragione non riesce a vincerle nemmeno Hamilton, ma le vincono i vari Vettel, Verstappen o Ricciardo di turno, nonostante la Mercedes sia una scheggia e Ferrari e Redbull siano due carrette. What the f*ck, è il ragionamento più contorto con cui ho avuto a che fare di recente.
Infine vorrei segnalare un’ennesima perla - che un giorno o l’altro forse dovrei approfondire, in qualche sede, o almeno parlarne con qualche altro appassionato - che mi ha lasciata abbastanza spiazzata, non tanto per quello che ho letto, ma per come, secondo quali logiche contorte, certi tifosi da social arrivino a certe conclusioni. La mia impressione è che, al giorno d’oggi, ci sia talmente tanta informazione che molti tifosi vi preferiscono la disinformazione, affermando cose totalmente campate in aria.
Cosa intendo quando dico che al giorno d’oggi c’è tanta informazione? Dato che mi leggono anche persone appartenenti a generazioni più “nuove” della mia, che per fortuna hanno tutto a portata di mano, vi spiego di quali fonti disponessi quando ha iniziato ad esplodere, in me, il desiderio di informarmi il più possibile sulla Formula 1. Quando ero molto piccola prendevo tutto per come veniva, mentre verso gli 11/12 anni ho iniziato a interessarmi anche a quello che era successo negli anni precedenti. Era il 1999/2000, non avevo un computer, non avevo internet, non sapevo usare un computer, ero molto vagamente a conoscenza dell’esistenza di internet ma non pensavo minimamente che un giorno l’avrei utilizzato, tra familiari stretti e parenti c’erano solo telespettatori occasionali che generalmente smettevano di pensare alla Formula 1 nell’istante stesso in cui calava la bandiera a scacchi (sempre ammesso che non fosse già da un’ora e mezza che facevano altro, in quel momento) e nessuno comprava giornali sportivi. Quando decisi di cercare di ricostruire l’albo d’oro della Formula 1, nell’estate del 1999, lo feci attingendo ai miei ricordi e chiedendo a mio padre chi avesse vinto il titolo negli anni precedenti. Venne fuori che Schumacher aveva vinto nel 1993 e nel 1994, Hill nel 1995, Villeneuve nel 1996, Hakkinen nel 1997 e che c’era qualcosa di sbagliato in quel ragionamento, perché Hakkinen aveva vinto l’anno precedente, ovvero nel 1998, quindi avevo sfasato tutto di un anno e mio padre, quando gli chiedevo conferma, diceva “sì, sì, hai ragione” senza avere né la più pallida idea di chi avesse vinto il titolo in che anno né il più vago interesse per la cosa.
Poi accadde una cosa bellissima: alla fine del campionato 2000, la mia compagna di banco mi portò una copia di un giornale sportivo in omaggio con il quotidiano che aveva comprato sua madre, con un sacco di pagine dedicate alla vittoria del titolo da parte della Ferrari. C’era l’albo d’oro, con almeno un paio di nomi scritti alla cazzum, ma lo conservai e lo possiedo tuttora attaccato a un mio diario segreto dell’epoca. Fino a quel giorno di ottobre del 2000, avevo ignorato completamente l’esistenza di buona parte dei piloti che avevano vinto titoli in un’epoca antecedente alla fine degli anni ’80, e di gran parte di loro non ho scoperto nulla fino all’epoca internet già avanzata. Per “epoca internet già avanzata” intendo dire che, quando finalmente ho avuto internet (all’inizio del 2003) non esistevano Wikipedia, Youtube, i social network attuali e quant’altro, quindi trovare informazioni non era una cosa facile. Per quanto Wikipedia non sia il più attendibile e accurato dei siti web, ha dato un aiuto notevole. Anche quando finalmente entrai in possesso di quel trafiletto con la hall of fame della Formula 1, non avevo comunque la più pallida idea di chi fosse arrivato secondo o terzo in quei campionati e, di conseguenza, quali fossero i valori in pista.
Adesso torniamo a parlare dei niubbi del motorsport di oggi. Tecnicamente i niubbi del motorsport sono messi molto meglio di quelli di un tempo e in pochi secondi potrebbero leggere la classifica del campionato del 1962 dall’inizio alla fine. Il problema è che, a quanto pare, non sentono il bisogno di informarsi, situazione che ho già visto su Tumblahhhh, ma che si estende a macchia d’olio anche altrove. Anzi, il problema non è nemmeno questo, quanto piuttosto il fatto che, anche se non sentono il bisogno di informarsi, pensano di sapere e intervengono a sproposito con affermazioni campate in aria. Così nasce la convinzione che all’epoca in cui la McLaren vinceva gran premi e lottava per il campionato contro la Ferrari ci fosse un mega-complotto, perché la McLaren non può vincere dei gran premi senza che ci sia un complotto e perché, se proprio la Ferrari deve lottare per il campionato, arrivando rigorosamente seconda, deve essere contro team come Mercedes o al massimo Redbull, poco importa che magari stiamo parlando di epoche in cui la Mercedes e la Redbull non esistevano come team! Più il tempo passa e più mi capita di trovare casi in cui sembra esserci la dilagante convinzione completamente folle e campata in aria che, per avere un’idea di come andassero le cose cinque, dieci o vent’anni fa basti pensare a quali siano i team dominanti oggi e dare per scontato che la Formula 1 sia sempre stata tale e quale. È un po’ come se, quando a suo tempo nel 2000 lessi che Nelson Piquet aveva vinto dei mondiali con la Brabham, me ne fossi uscita con affermazioni del tipo “che cosa assurda! com’è possibile che Piquet abbia vinto dei titoli con una squadra che non esiste nemmeno?”, pensiero che ovviamente non mi è nemmeno lontanamente passato per la testa, perché puramente nonsense.
Invece a quanto pare va di moda, tra i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017, ragionare a questo modo, e i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017 sono ben peggiori di quelli del periodo “Rush” e post-“Rush”. Quelli, avendo visto “Rush”, erano al corrente del fatto che il passato della Formula 1 fosse un enorme buco nero in cui, da qualche parte, erano esistiti Lauda e Hunt. Quelli successivi, che non hanno visto “Rush”, non sono così intellettualmente elevati: la Formula 1 è iniziata con la Mercedes che dominava il campionato, Verstappino che stava in mezzo alle scatole, i motori Honda che andavano a fuoco...
...
...
...e basta: secondo loro l’intera storia della Formula 1 è stata così, Mercedes dominante, Verstappino in mezzo alle scatole, motori Honda che vanno a fuoco...
Ed è stato così che, su Instagram, guardando i commenti sotto una foto pubblicata non ricordo se dall’account ufficiale della F1 o da qualche altro nome importante, ho visto della roba che mi ha fatto venire voglia di sbattere la fronte contro uno spigolo. Era l’anniversario del giorno in cui la Mercedes, nel 2009, annunciò il ritorno in Formula 1 come costruttore nel 2010. La foto era risalente alla presentazione della Mercedes del 2010 ed erano presenti Schumacher, Rosberg e Ross Brawn. C’erano commenti del calibro “siete delle m*rdacce!!111!!111!! con la miglior macchina non avete mai vinto un ca**o!!111!!11!!”
WHAT.
THE.
F*CK?!
In quale universo contorto la Mercedes aveva la miglior macchina nel 2010?
Questo, comunque, erano in pochi che lo notavano, erano di più quelli che parlavano di come il salvifico avvento di Hamilton e Bottas abbia finalmente restituito alla Mercedes i risultati che più le competevano, che poi mi chiederei come sia possibile che la Mercedes abbia iniziato a vincere mondiali nel 2014 grazie all’arrivo di Bottas nel 2017, ma penso che se andassi su Answers Yahoo e scrivessi la stessa cosa potrei addirittura ricevere i dieci punti della migliore risposta, che poi non mi spiego perché una migliore risposta valga dieci punti, quando fin dal 1950 il vincitore di un gran premio porta a casa 25 punti!!111!!11!! Sono certa che se lo chiedesse anche Fangio dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 1951, sbattendo con aria perplessa l’hans sull’halo a fine gara, dopo avere smesso di interrogarsi sul perché José Froilan Gonzalez non avesse accettato l’offerta della Force India di guidare una vettura rosa e come gli fosse riuscito di dare alla Ferrari la sua prima vittoria: probabilmente le Mercedes si erano messe fuori gioco a vicenda alla prima curva, ma com’era possibile che quel gran premio non fosse stato vinto da una Redbull? Sono anche certa che, dopo avere smesso di farsi domande, Fangio nel 1951 sia andato a scrivere su Facebook che la Formula 1 era morta ai tempi di Senna, con l’avvento del kers, del DRS e del nuovo logo.
Per fortuna ci sono anche molte soddisfazioni: quando guardo la Formula 1 con mio padre se ne esce anche lui con affermazioni decontestualizzate, ma quantomeno le sue affermazioni decontestualizzate riescono ad essere almeno tragicomiche e in genere poco dopo si addormenta.
Premesso che più o meno da marzo mio padre sta a metà tra lo status di persona disinteressata alla Formula 1 e lo status di fanboy di Bo77as, purtroppo anche lui fa parte delle centinaia di persone che credono sia doveroso dovere paragonare Bottas e Rosberg ogni tre secondi contati (come se tutti stessero paragonando incessantemente Werly a Pippo Nasr, cosa che non mi sembra che qualcuno stia facendo). Mio padre, però, non parla di performance, quanto piuttosto a ogni inquadratura di Bottas afferma che sia identico, anche fisicamente, a Rosberg. Forse un giorno sarò in grado di fargli notare che tra Rosberg e Bottas c’è una differenza notevole: tra la testa e le spalle Rosberg ha il collo, mentre Bottas non ha il collo e la testa gli esce direttamente dalle spalle. Forse un giorno sarò anche in grado di fargli notare che, se dovessero inquadrare Rosberg in giro per il paddock, probabilmente mi chiederebbe “e questo chi è?”, come fa ogni volta in cui non inquadrano un pilota molto mainstream la cui tuta ne chiarisce l’identità.
Le sue perle, comunque, questo weekend sono state decisamente pittoresche: mentre Mazzoni parlava della 500 miglia di Indianapolis a cui Alonso ha preso parte, mio padre mi ha chiesto chi l’avesse vinta e gli ho risposto che l’aveva vinta Sato. Lui ha risposto: “Ah, Jackie Sato?” L’ho guardato con gli occhi spalancati, puntualizzando: “Takuma Sato, quel giapponese basso che era compagno di squadra di Button alla Honda”. Ho scoperto che Jackie Sato era UNA wrestler degli anni ’80, trovo abbastanza preoccupante tutto ciò.
Poi va beh, domenica in gara ha scambiato la McLaren di Alonso per una Ferrari vedendolo dietro alle Mercedes (dopo che l’avevano doppiato) e, al di là dei colori, mi chiedo come facesse a scambiarlo per Vettel che doveva essere venti secondi più indietro, ma va bene così.
Questa è la sintesi di come è iniziato il weekend:
> nelle prime prove libere del venerdì Vettel ha ottenuto il miglior tempo e la cosa è stata rimarcata nel programma radiofonico del pomeriggio, dopo che la seconda sessione di libere doveva essere anche già terminata, ma non importa, quello che conta è arrivare tardi;
> nelle seconde libere il più veloce di tutti è stato Hamilton e, incredibilmente, la notizia è stata inclusa nel notiziario delle 17.00, invece che in quello delle 20.00 o mai;
> nelle prove libere del sabato mattina il momento clou non è stato il miglior tempo di Hamilton, ma il fatto che un ombrellone sia caduto in pista e che Verstappen sia stato immortalato mentre gli transitava di fianco come se l’ombrellone fosse stato un varano;
> durante le qualifiche ho notato che Alain Prost si aggirava nel box della Renault con il naso incerottato e, facendo ricerche su Internet, ho scoperto che la TV British gli ha chiesto in un’intervista cosa gli fosse successo e che lui ha spiegato di avere sbattuto contro la porta del bagno cercando di entrare, perché non si ricordava di averla chiusa;
> Leo 2.0 si aggirava per il circuito, ma ciò nonostante Mazzoni non ha utilizzato le parole “ha lasciato questo mondo” per ricordarci che si è ritirato dalle competizioni, però in compenso ha detto che è il manager di Kubica quindi credo che sia nato un nuovo tormentone;
> in Q1 le Toro Rosso erano messe male perché la Renault non forniva più pezzi di ricambio per i motori e Brendon Bitch ha fatto registrare l’ultimo tempo, tanto che essendo l’unico pilota che doveva scontare una retrocessione per sostituzione del motore questo non è andato a intaccare la griglia di partenza, dato che era già ultimo;
> nell’ultima Q2 della sua carriera in Formula 1, Feliiii si è tolto la soddisfazione di conquistare la top-ten facendo crollare il suo amichetto Ferniiii in undicesima posizione;
> mentre tutti lo davano per spacciato, Bo77as ha fatto un gran giro non appena è sceso in pista in Q3 e nessuno è riuscito a battere il suo tempo. #BottasForThePole.
B077as: “TUNZ TUNZ TUNZ!!11!!!1!!! Io sono figo e voi no! È quello che ripeterò testualmente a Webbiiii nelle interviste post-qualifiche.”
Webbiiii: “È inutile che lo ripeti testualmente, tanto i Vettelton sono la dietro che ridono e chiacchierano per i fatti loro senza prenderti in considerazione.”
B077as: “Non fa niente, quando avrai finito di intervistarmi andrò a ridere e chiacchierare con chiunque sia disponibile.”
Webbiiii: “E quando avrò finito di intervistarvi mi metterò a chiacchierare con Sebby! Aaaaawwww.”
Sebby: “Smettila di guardarmi a quel modo, Webbiiii! Non vorrei che Ferniiii ci vedesse e che, per gelosia, domani mi rallentasse quando cerco di doppiarlo, facendomi allontanare dai Mercedes Boyssss.”
Il Gangster Rapper: “Non cambierebbe niente, tanto ci vedrai solo col binocolo... Poi, mi raccomando, dopo la gara butta via il binocolo e foderati gli occhi con delle fette di prosciutto, perché dovrà essere presentato il nuovo logo.”
Sebby: “Orrorehhhh!”
Il Gangster Rapper: “Puoi dirlo forte. Piuttosto che presentare un nuovo logo, potevano presentare una collezione di miei scatti hot. È giusto che quelle foto vedano la luce e che tutti possano apprezzare il mio corpo scultoreo.”
Sebby: “Fammi vedere subito le foto!”
Il Gangster Rapper: “Certo, ne conservo una copia sull’I-Phone, insieme alla mia collezione di selfie con la lingua di fuori.”
Sebby: “AAAAAWWWWW! Sei talmente F1G0 che ti salterei addosso subito! Quelle graziosissime mutande tigrate che lasciano poco spazio all’immaginazione, i tuoi elegantissimi tatuaggi, le tue spessissime collane... e quelle macchie di rossetto come te le sei procurate?”
Il Gangster Rapper: “È tutta colpa di Leo 2.0, che si ostina a mettersi un rossetto che sbava. Però non ha importanza, perché le macchie di rossetto mi rendono ancora più figo.”
B077as: “Come al solito il Gangster Rapper prima mi abbraccia davanti alle telecamere, poi quando si tratta di mostrarmi foto di un elevato livello, se ne dimentica subito, perché non sono un modello e non ho gli occhi azzurro shocking tanto quanto Sebby. Tutto ciò è molto triste. Penso che affonderò i miei dispiaceri nell’alcool.”
Iceman: “Sì, ti prego, ubriachiamoci insieme, voglio passare la domenica in carcere per ubriachezza molesta in un paese in cui non si beve alcool, invece che in pista all’inseguimento di un podio sul quale c’è solo l’acqua di rose che Dani-Smile usa per lavarsi i piedi.”
B077as: “Non penso che arriverai mai su quel podio. Sei andato anche più lento di Dani-Smile.”
Iceman: “Volevo stargli lontano. Temevo che si levasse le scarpe. Ormai ho una certa età, certi traumi potrebbero uccidermi.”
B077as: “Come sei esagerato! Se fossi così vecchio, ti saresti ritirato come Feliiii.”
Iceman: “Feliiii non è vecchio. Sta solo aspettando che uno di noi si ritiri a caso per procacciarsi un volante per il 2018, perché tanto batterebbe la concorrenza dei Wehrlicsson. Sono certo che il prossimo anno Werly venderà collarini, mentre Sonyericsson alleverà polli giganti.”
Con l’incertezza di vedere i Wehrlicsson al volante, con l’incertezza di vedere Leclerc al volante, con l’incertezza di vedere Giovinazzi al volante, è iniziata la giornata di domenica e sono arrivate le fatidiche ore 14.00 italiane, orario per cui era prevista la gara.
Era l’ultimo gran premio senza halo.
Era l’ultimo gran premio con Massa sulla griglia di partenza.
Era l’ultimo gran premio con il vecchio logo della Formula 1...
...
...
...e ora per cortesia basta con questo logo, perché appunto è un logo, non incide sui duellihhhh e sui sorpassihhhh che tutti sostengono di volere vedere, per poi sostenere che smetteranno di guardare la Formula 1, a parità di duellihhhh e sorpassihhhh, perché le vetture sono brutte o perché il logo del campionato è brutto.
Passiamo oltre, concentriamoci su quello che è successo molto prima che venisse presentato il loro, e consacriamo questo gran premio alla storia dei Commenti Ironici.
La griglia di partenza era questa:
1^ fila: Bottas - Hamilton
2^ fila: Vettel - Ricciardo
3^ fila: Raikkonen - Verstappen
4^ fila: Hulkenberg - Perez
5^ fila: Ocon - Massa
6^ fila: Alonso - Sainz
7^ fila: Vandoorne - Magnussen
8^ fila: Stroll - Grosjean
9^ fila: Gasly - Wehrlein
10^ fila: Ericsson - Hartley
La gara si è svolta così:
> partenza con posizioni pressoché invariate e con Hulk che tagliava per i campi;
> Hulk penalizzato perché tagliava per i campi, ma #WhoKers, settimo era destinato a ritrovarsi e settimo si è ritrovato;
> duello epico tra i Strolljean (ciò sarà approfondito);
> presunto duello epico tra i Fernipe (ciò sarà approfondito);
> giro di pitstop con posizioni invariate e ritiro di Dani-Smile per problemi tecnici, che ha fatto risalire Iceman quarto, Verstappino quinto e Hulk sesto;
> secondo giro di pitstop(?) per un numero ristretto di piloti, unsafe release in casa Renault e Sainz che, dopo avere rischiato di verniciare quel labirinto che convenzionalmente viene chiamata uscita dalla pitlane, ha parcheggiato in un anglo ritirandosi perché aveva tre ruote imbullonate e una no;
> duello tra i Mercedes Boyssss e duello tra i Raikkonstappen (ciò sarà approfondito) verso la fine della gara;
> Mazzoni ha ricordato che Feliiii “lascerà questo mondo”, quando la gara è terminata e Feliiii ha concluso conquistando l’ultimo punto della sua carriera.
Il fatto che mi siano bastate all’incirca dieci righe per descrivere il gran premio lascia intendere che non sia stato particolarmente movimentato e, purtroppo, stando a quanto ho letto in giro per il web temo di essermi persa perché ero in bagno un potenziale momento pittoresco. Credo proprio che dovrei imparare a imparare... Però almeno prima di entrare in bagno ho aperto la porta, quindi non mi sono rotta il naso come è capitato a Prost, quindi lo considero un passo avanti.
Parliamo dei duelli che si sono visti in gara e parliamo del fatto che abbiamo assistito a un lungo e intenso duello ruota contro ruota tra Strollino e RoGro, che dovevano essersi convinti di essere la brutta copia dei loro connazionali Villeneuve e Arnoux. Il duello è stato vinto da RoGro, dopodiché i due non si sono più incontrati per tutto il resto della gara e a uno dei due è anche toccato l’onore di arrivare ultimo. Ad arrivare ultimo è stato il compagno di squadra di quello che ha terminato la gara in top-ten.
A proposito di quello che ha terminato la gara in top-ten, credo di essermi persa l’ultimo duello tra i Fernipe che, se da un lato si potrebbe dire che non siano mai stati protagonisti di duelli eroici, dall’altro oserei dire che dovremmo smetterla di essere Ferrari-centrici e che i Fernipe non sono esistiti soltanto nel momento in cui erano entrambi in Ferrari. I Fernipe esistevano anche prima, quando si mandavano amorevolmente a imparare a imparare dopo avere atto a sportellate. I Fernipe sono esistiti anche dopo, quando Ferniiii cercava di spingere la vettura per farla andare avanti e Feliiii gli passava di fianco all’improvviso facendogli una pernacchia, mentre rimontava dopo l’ennesima strategia improbabile.
Credo di essermi persa il duello perché non sono sicura che ci sia stato un duello.
Tornata dal bagno ho appurato che Ferniiii era davanti a Feliiii e non più viceversa. Ho pensato a un undercut, invece c’è chi afferma che ci sia stato un duello, tra di loro. Feliiii quel duello l’ha perso e questo mi ha fatto capire che era il momento migliore per ritirarsi. Non poteva esserci una fine migliore, per la sua carriera, che prenderlo in quel posto come al Nürburgring 2007, ma avere la consapevolezza che Ferniiii dovrebbe solo imparare a imparare!
Feliiii: “Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Guarda che so che tenevi l’asso di briscola nascosto nel taschino della tuta!”
Ferniiii: “Allora vai a giocare a carte con il Gangster Rapper, che in quei momenti preferisce stare seminudo piuttosto che indossare una tuta.”
Feliiii: “Aaaaawwwww.”
Ferniiii: “Che cosa sono queste esternazioni?! Tu sei un family man! Sei il padre di un bambino che nei giorni di gara non va mai a scuola.”
Feliiii: “Scusa, quel commento mi è scappato. Comunque è ovvio che Felipinho non va a scuola nei giorni di gara, nemmeno noi andavamo a scuola la domenica.”
Ferniiii: “Hai ragione. Io alla domenica ho sempre calpestato i miei zerbini. A proposito di zerbini, che cosa ci fa uno zerbino in testa a questo gran premio?”
Feliiii: “Non ne ho idea, ma credo che dovremmo tutti fare un tifo sfrenato per Bo77as, perché è il classico esempio di pilota diseredato che ha fatto il salto di qualità. B077aS FòR Th3 W1n!!!11!!!11!!!1”
Quel #Bo77as4TheWin si è tradotto in realtà: seppure nella seconda parte di gara ci siano state un paio di situazioni in cui aveva il Gangster Rapper negli scarichi, ha mantenuto la posizione e, negli ultimi giri, il Gangster Rapper ha desistito, probabilmente perché dal suo box l’avevano minacciato di strappargli via gli orecchini e il piercing al naso se avesse osato attentare alla doppietta che la Mercedes stava portando a casa, perché quest’anno in Mercedes devono avere pensato che le doppiette fossero un bene prezioso, dato che ne è arrivata una ogni tanto invece che tre o quattro dietro fila ogni volta come succedeva negli anni scorsi.
Verstappino intanto si avvicinava a Iceman, ma non abbastanza per superarlo, così che le posizioni sono rimaste invariate e che il duello tra gli Strolljean è stato quello più significativo ed emblematico del Gran Premio di Abu Dhabi.
Poi c’è stato il podio.
Poi ci sono stati i trofei.
Poi c’è stato il Gangster Rapper che faceva gli occhi dolci a Sebby per fare ingelosire Leo 2.0 che lo guardava da sotto al podio.
Poi c’era Leo 2.0 a cui non importava nulla perché anche lui ha un #NuovoAmmmmore.
Il Gangster Rapper: “Ma il mio ammmmore ha gli occhi azzurro shoking, il tuo no! E peraltro il mio ammmmore ha anche i capelli.”
Leo 2.0: “Non mi interessano queste sottigliezze. Kubi si è sempre comportato da trollone con la Stella, un po’ come me. Siamo fatti per essere una cosa sola.”
Feliiii: “E io ho dato un bacio su una guancia a Stella in una foto che lei ha pubblicato su Twitter. Altro che carte da briscola...”
Leo 2.0: “K0m3 T1 6 Xm3Ss0???22???22?? Come hai potuto dare un bacio su una guancia a Stella?”
Feliiii: “Pensavi davvero che Stella ti amasse?”
Leo 2.0: “Pensavo che TU mi amassi. Siamo sempre stati una coppia affiatata, dopotutto...”
Feliiii: “Sìììììì! *-* Sei sempre stato così aaaaawwwww e, dato che tu sei un principe e io un ranocchio, condividiamo la stessa natura.”
Il Gangster Rapper: “Oh, come siete kawaaaiiiii! Sembra di stare in una delle fan fiction che pubblico sul mio profilo Tumblr in cui mi spaccio per una tifosa quindicenne di Kmag. Chissà se per festeggiare la fine del campionato Hulk gli avrà succhiato le pa**e come da sua richiesta...”
B077as: “Scusa per l’intromissione, ma è stato presentato il nuovo logo proprio dietro di noi.”
Il Gangster Rapper: “Meno male che è dietro. Non voglio vederlo. Non voglio vedere nemmeno Coulthard e Brundle che fanno le interviste. Vorrei solo buttarmi giù dal podio e continuare la rissa a colpi di I-phone che io e Leo abbiamo lasciato in sospeso la settimana scorsa quando ci siamo incontrati in ascensore. Ero in notevole vantaggio, quando purtroppo abbiamo dovuto lasciare perdere perché dovevamo urgentemente criticare le nuove camicie stese sul balcone da Eddie Jordan.”
È finito il gran premio, è finita la stagione, è finita la settimana...
È arrivato il lunedì ed è arrivato con uno speaker della radio che osservava che le McLaren erano partite dalla prima fila e che avevano vinto. I Vandonso sono perplessi di fronte a questa rivelazione: non sapevano di avere fatto doppietta e nemmeno io lo sapevo, visto l’ordine d’arrivo di cui ero al corrente...
RISULTATO: 1. Valtteri Bottas (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Kimi Raikkonen (Ferrari), 5. Max Verstappen (Renault), 6. Nico Hulkenberg (Force India), 7. Sergio Perez (Force India), 8. Esteban Ocon (Force India), 9. Fernando Alonso (McLaren), 10. Felipe Massa (Williams), 11. Romain Grosjean (Haas), 12. Stoffel Vandoorne (McLaren), 13. Kevin Magnussen (Haas), 14. Pascal Wehrlein (Sauber), 15. Brendon Hartley (Toro Rosso), 16. Pierre Gasly (Toro Rosso), 17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Lance Stroll (Williams), Rit. Carlos Sainz (Renault), Rit. Daniel Ricciardo (Redbull).
Poi è arrivato il martedì e, nelle anticipazioni del notiziario delle 16.00, sentite alla radio mentre in ufficio c’era un po’ di viavai, ho sentito menzionare come notizia di Formula 1, una “dichiarazione shock” a proposito del Gangster Rapper e di un suo ipotetico ritiro. Ho pensato: WTF?! Mi sono fatta qualche fantasia a proposito del Gangster Rapper che lascia la Formula 1 per la NASCAR, ma soprattutto mi sono fatta qualche fantasia a proposito della Mercedes che ingaggia Kubica al posto suo e Feliiii che non sa se darsi alla macchia oppure accettare un’ipotetica proposta della Williams di tornare al volante.
Poi è arrivato il notiziario delle 16.00 e la notizia è stata molto ridimensionata, perché il notiziario ha citato un’intervista di Leo 2.0 in cui Leo 2.0 avrebbe dichiarato che il Gangster Rapper gli avesse detto di essere stanco di andare in giro per il mondo per tutto l’anno. Da lì ho capito che da “dichiarazione shock” eravamo già passati a “pettegolezzi condominiali”.
Pare che questa presunta “dichiarazione shock” non sia altro che un titolone altisonante tirato fuori da un tabloid britannico poi girato su Twitter e che Leo 2.0 si sia scomodato di citare quel titolo in un tweet per affermare di non avere mai detto nulla di tutto ciò. Poi, dato che un po’ di gufate non guastano mai, ha aggiunto che non ha idea di quando il Gangster Rapper intenda ritirarsi e che potrebbe vincere ancora un paio di titoli.
Il Gangster Rapper: “Ti prego, dimmi che quel tweet l’hai scritto tu, perché se per caso hai lasciato il tuo cellulare incustodito e quel tweet l’ha scritto Feliiii spacciandoti per te, vado davvero a correre in NASCAR. Qualcuno dica a Kyle Busch che intendo rompergli il cu*o!”
Kyle B.: “Ti sto aspettando!!!11!!!11!!!!11”
Leo 2.0: “Non accettare l’invito di quello squilibrato. Quella è gente pericolosa.”
Il Gangster Rapper: “Non preoccuparti per me, andrò negli States armato del cappellino che mi hai lanciato sul naso anni fa.”
Leo 2.0: “Okay, allora corro subito a comprarmi uno smoking nero in vista del tuo funerale.”
Sebby: “Vengo con te, e comprerò anche un sacchetto di carta in tinta!”
Leo 2.0: “Mi raccomando, uno di quelli senza buchi per gli occhi, perché quell’azzurro shocking potrebbe rivelare la tua vera identità, oppure quella falsa di pollo gigante.”
Sebby: “Orrorehhhhh!”
Poi è arrivato mercoledì ed è arrivata la notizia di una partnership tra la Sauber e l’Alfa Romeo per il 2018. Nel frattempo Kubica e Sirotkin si alternavano al volante di una Williams nei test ad Abu Dhabi.
[Qualifiche & Gara] ||| Ogni volta in cui vediamo un campionato iniziare, ci capiterà anche di vederlo finire, a meno che non siamo morti nel frattempo.
Ora, per cortesia, smettetela di grattarvi le parti intime, volevo solo rompere il ghiaccio, prima di iniziare un commento a proposito di ombrelloni in pista, VeKk1aCç1 che si ritirano, vecchie glorie dell’automobilismo che tentano di sfondare porte a colpi di naso, gradini del podio su cui Hulkenberg non è salito e utenti di social network che non conoscono il concetto di “osservazione pertinente”.
C’è solo l’imbarazzo della scelta, quindi direi che possiamo iniziare dalla fine, ovvero dalle perle che ho pescato nel corso del weekend.
Iniziamo da Stroll, perché ci sono due cose che non ho ancora capito di lui:
1) perché i suoi risultati sono così altalenanti, al punto che è passato dall’arrivare ultimo al salire sul podio, ad arrivare di nuovo ultimo per poi partire in prima fila e, infine, tornare ad arrivare ultimo;
2) perché in giro per il web sembra che per commentare i suoi risultati sia necessario passare da un estremo all’altro tanto quanto passano da un estremo all’altro i suoi risultati, usando argomentazioni che, in qualunque altro caso, verrebbero smontate in un batter d’occhio.
C’è gente che afferma che sia il pilota più scarso di tutti i tempi, perché... mhm, non preoccupiamoci del perché e del fatto che la classifica piloti dica che, facendo la media dei suoi piazzamenti, tutto sommato non è andato poi così male.
Al contempo c’è anche gente che afferma che quest’anno abbia fatto un’ottima stagione, adducendo come ragione non la media dei suoi piazzamenti, quanto piuttosto il fatto che - non sto scherzando, l’ho letto davvero - su diciannove gran premi passati come compagno di squadra di Massa, abbia battuto il compagno di squadra in qualifica in “ben due occasioni”.
Poi c’è il caso Bottas, che mi fa venire una gran voglia di mettermi le mani tra i capelli e di scuotere la testa al grido di “we belong to Gualter Salles”. Che cosa c’entra Gualter Salles? Nulla, mi è venuto spontaneo menzionarlo, dopo essermi ricordata della sua esistenza, perché probabilmente Gualter e Valtteri sono lo stesso nome in lingue diverse. Se vi state chiedendo chi sia Gualter Salles, vi rimando alla Indycar degli anni ’90 (anzi, della Formula CART, dato che era l’epoca della scissione IRL/CART) e non esattamente alle posizioni di maggiore spessore.
È esattamente da gennaio che tutti dibattono delle performance di Bo77as, il che significa che hanno iniziato a farlo con più o meno due mesi d’anticipo rispetto al primo gran premio stagionale, e se devo essere sincera ho notato un enorme accanimento nei suoi confronti e quella che mi è sembrata, in generale, la volontà di screditare sempre e comunque i suoi risultati. Se arrivava sul podio non va bene perché doveva vincere e quando vinceva non andava bene perché avrebbe dovuto dominare. Credo che sia questa la ragione - anzi, una delle ragioni, perché è maturata in un contesto molto particolare - per cui quest’estate c’è stato un momento in cui ho capito che speravo fosse lui a vincere il titolo. A me piacciono i “diseredati” e, per certi versi, Bo77as lo è.
Vorrei far notare che la differenza tra Hamilton e Bottas c’è stata: dopo Abu Dhabi 363 vs 305 e, calcolatrice alla mano, 305 è l’84% di 363. La differenza c’è stata, è vero, ma l’84% è una percentuale decisamente alta, se teniamo conto del fatto che Bottas era alla prima stagione in Mercedes. È una percentuale altissima, se consideriamo che Hamilton è un quattro volte campione del mondo e che, diversamente dall’anno scorso, quest’anno ha pensato a guidare invece che a cazzeggiare, qualunque cosa ne pensino i tifosi di Vettel e i ferraristi che, avendo a quanto pare preso su proprio dai fan di Hamilton la malsana abitudine di considerare scarsi gli avversari ritenendo motivo di vanto il fatto di avere perso da gente che si considera scarsa, da mesi e mesi non fanno altro che screditare i suoi risultati, perché dopotutto in carriera ha solo vinto quattro titoli, una sessantina di gran premi ed è il pilota che ha ottenuto il maggior numero di pole position nella storia della Formula 1, è evidente e cristallino che deve essere un brocco senza un minimo di talento, figuriamoci allora quello SkArS0 di Bottas che ha fatto meno punti di lui e che ha vinto molti meno gran premi!
Giusto per chiarire il concetto, decimale più, decimale meno, la proporzione è paragonabile a quella tra i 200 punti di Ricciardo e i 168 di Verstappen (84% anche qui), con la sola differenza che Bottas è considerato dal team una seconda guida, Verstappen no. Non me ne vogliano i Raikkonen-fan, stiamo solo parlando di numeri e di percentuali, Raikkonen ha portato a casa 205 punti contro i 317 di Vettel: la percentuale è del 65%, molto più bassa di quella di Bottas nel confronto con Hamilton.
Eppure no, ieri mi è toccato addirittura leggere una chicca che più assurda di così c’era moooooolto da impegnarsi. Un/una sconclusionato/a utente di Twitter pare essere giunto alla conclusione che, se Bottas non fosse scarso, la Mercedes avrebbe vinto anche le restanti otto gare e le avrebbe vinte Bottas e che il fatto che Ferrari e Redbull abbiano ottenuto varie vittorie significa che, appunto, pur essendo la Mercedes dominante tanto quanto nelle scorse stagioni, se non le ha vinte tutte la colpa è solo dei risultati di Bottas. Il principio della ripartizione delle vittorie tra compagni di squadra, ancora mi mancava. Metà all’uno, metà all’altro, e se Bottas non è abbastanza competitivo per vincere quelle che gli spettano, quelle gare per qualche strana ragione non riesce a vincerle nemmeno Hamilton, ma le vincono i vari Vettel, Verstappen o Ricciardo di turno, nonostante la Mercedes sia una scheggia e Ferrari e Redbull siano due carrette. What the f*ck, è il ragionamento più contorto con cui ho avuto a che fare di recente.
Infine vorrei segnalare un’ennesima perla - che un giorno o l’altro forse dovrei approfondire, in qualche sede, o almeno parlarne con qualche altro appassionato - che mi ha lasciata abbastanza spiazzata, non tanto per quello che ho letto, ma per come, secondo quali logiche contorte, certi tifosi da social arrivino a certe conclusioni. La mia impressione è che, al giorno d’oggi, ci sia talmente tanta informazione che molti tifosi vi preferiscono la disinformazione, affermando cose totalmente campate in aria.
Cosa intendo quando dico che al giorno d’oggi c’è tanta informazione? Dato che mi leggono anche persone appartenenti a generazioni più “nuove” della mia, che per fortuna hanno tutto a portata di mano, vi spiego di quali fonti disponessi quando ha iniziato ad esplodere, in me, il desiderio di informarmi il più possibile sulla Formula 1. Quando ero molto piccola prendevo tutto per come veniva, mentre verso gli 11/12 anni ho iniziato a interessarmi anche a quello che era successo negli anni precedenti. Era il 1999/2000, non avevo un computer, non avevo internet, non sapevo usare un computer, ero molto vagamente a conoscenza dell’esistenza di internet ma non pensavo minimamente che un giorno l’avrei utilizzato, tra familiari stretti e parenti c’erano solo telespettatori occasionali che generalmente smettevano di pensare alla Formula 1 nell’istante stesso in cui calava la bandiera a scacchi (sempre ammesso che non fosse già da un’ora e mezza che facevano altro, in quel momento) e nessuno comprava giornali sportivi. Quando decisi di cercare di ricostruire l’albo d’oro della Formula 1, nell’estate del 1999, lo feci attingendo ai miei ricordi e chiedendo a mio padre chi avesse vinto il titolo negli anni precedenti. Venne fuori che Schumacher aveva vinto nel 1993 e nel 1994, Hill nel 1995, Villeneuve nel 1996, Hakkinen nel 1997 e che c’era qualcosa di sbagliato in quel ragionamento, perché Hakkinen aveva vinto l’anno precedente, ovvero nel 1998, quindi avevo sfasato tutto di un anno e mio padre, quando gli chiedevo conferma, diceva “sì, sì, hai ragione” senza avere né la più pallida idea di chi avesse vinto il titolo in che anno né il più vago interesse per la cosa.
Poi accadde una cosa bellissima: alla fine del campionato 2000, la mia compagna di banco mi portò una copia di un giornale sportivo in omaggio con il quotidiano che aveva comprato sua madre, con un sacco di pagine dedicate alla vittoria del titolo da parte della Ferrari. C’era l’albo d’oro, con almeno un paio di nomi scritti alla cazzum, ma lo conservai e lo possiedo tuttora attaccato a un mio diario segreto dell’epoca. Fino a quel giorno di ottobre del 2000, avevo ignorato completamente l’esistenza di buona parte dei piloti che avevano vinto titoli in un’epoca antecedente alla fine degli anni ’80, e di gran parte di loro non ho scoperto nulla fino all’epoca internet già avanzata. Per “epoca internet già avanzata” intendo dire che, quando finalmente ho avuto internet (all’inizio del 2003) non esistevano Wikipedia, Youtube, i social network attuali e quant’altro, quindi trovare informazioni non era una cosa facile. Per quanto Wikipedia non sia il più attendibile e accurato dei siti web, ha dato un aiuto notevole. Anche quando finalmente entrai in possesso di quel trafiletto con la hall of fame della Formula 1, non avevo comunque la più pallida idea di chi fosse arrivato secondo o terzo in quei campionati e, di conseguenza, quali fossero i valori in pista.
Adesso torniamo a parlare dei niubbi del motorsport di oggi. Tecnicamente i niubbi del motorsport sono messi molto meglio di quelli di un tempo e in pochi secondi potrebbero leggere la classifica del campionato del 1962 dall’inizio alla fine. Il problema è che, a quanto pare, non sentono il bisogno di informarsi, situazione che ho già visto su Tumblahhhh, ma che si estende a macchia d’olio anche altrove. Anzi, il problema non è nemmeno questo, quanto piuttosto il fatto che, anche se non sentono il bisogno di informarsi, pensano di sapere e intervengono a sproposito con affermazioni campate in aria. Così nasce la convinzione che all’epoca in cui la McLaren vinceva gran premi e lottava per il campionato contro la Ferrari ci fosse un mega-complotto, perché la McLaren non può vincere dei gran premi senza che ci sia un complotto e perché, se proprio la Ferrari deve lottare per il campionato, arrivando rigorosamente seconda, deve essere contro team come Mercedes o al massimo Redbull, poco importa che magari stiamo parlando di epoche in cui la Mercedes e la Redbull non esistevano come team! Più il tempo passa e più mi capita di trovare casi in cui sembra esserci la dilagante convinzione completamente folle e campata in aria che, per avere un’idea di come andassero le cose cinque, dieci o vent’anni fa basti pensare a quali siano i team dominanti oggi e dare per scontato che la Formula 1 sia sempre stata tale e quale. È un po’ come se, quando a suo tempo nel 2000 lessi che Nelson Piquet aveva vinto dei mondiali con la Brabham, me ne fossi uscita con affermazioni del tipo “che cosa assurda! com’è possibile che Piquet abbia vinto dei titoli con una squadra che non esiste nemmeno?”, pensiero che ovviamente non mi è nemmeno lontanamente passato per la testa, perché puramente nonsense.
Invece a quanto pare va di moda, tra i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017, ragionare a questo modo, e i fanboy da social che hanno iniziato a seguire la Formula 1 nel 2016/2017 sono ben peggiori di quelli del periodo “Rush” e post-“Rush”. Quelli, avendo visto “Rush”, erano al corrente del fatto che il passato della Formula 1 fosse un enorme buco nero in cui, da qualche parte, erano esistiti Lauda e Hunt. Quelli successivi, che non hanno visto “Rush”, non sono così intellettualmente elevati: la Formula 1 è iniziata con la Mercedes che dominava il campionato, Verstappino che stava in mezzo alle scatole, i motori Honda che andavano a fuoco...
...
...
...e basta: secondo loro l’intera storia della Formula 1 è stata così, Mercedes dominante, Verstappino in mezzo alle scatole, motori Honda che vanno a fuoco...
Ed è stato così che, su Instagram, guardando i commenti sotto una foto pubblicata non ricordo se dall’account ufficiale della F1 o da qualche altro nome importante, ho visto della roba che mi ha fatto venire voglia di sbattere la fronte contro uno spigolo. Era l’anniversario del giorno in cui la Mercedes, nel 2009, annunciò il ritorno in Formula 1 come costruttore nel 2010. La foto era risalente alla presentazione della Mercedes del 2010 ed erano presenti Schumacher, Rosberg e Ross Brawn. C’erano commenti del calibro “siete delle m*rdacce!!111!!111!! con la miglior macchina non avete mai vinto un ca**o!!111!!11!!”
WHAT.
THE.
F*CK?!
In quale universo contorto la Mercedes aveva la miglior macchina nel 2010?
Questo, comunque, erano in pochi che lo notavano, erano di più quelli che parlavano di come il salvifico avvento di Hamilton e Bottas abbia finalmente restituito alla Mercedes i risultati che più le competevano, che poi mi chiederei come sia possibile che la Mercedes abbia iniziato a vincere mondiali nel 2014 grazie all’arrivo di Bottas nel 2017, ma penso che se andassi su Answers Yahoo e scrivessi la stessa cosa potrei addirittura ricevere i dieci punti della migliore risposta, che poi non mi spiego perché una migliore risposta valga dieci punti, quando fin dal 1950 il vincitore di un gran premio porta a casa 25 punti!!111!!11!! Sono certa che se lo chiedesse anche Fangio dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 1951, sbattendo con aria perplessa l’hans sull’halo a fine gara, dopo avere smesso di interrogarsi sul perché José Froilan Gonzalez non avesse accettato l’offerta della Force India di guidare una vettura rosa e come gli fosse riuscito di dare alla Ferrari la sua prima vittoria: probabilmente le Mercedes si erano messe fuori gioco a vicenda alla prima curva, ma com’era possibile che quel gran premio non fosse stato vinto da una Redbull? Sono anche certa che, dopo avere smesso di farsi domande, Fangio nel 1951 sia andato a scrivere su Facebook che la Formula 1 era morta ai tempi di Senna, con l’avvento del kers, del DRS e del nuovo logo.
Per fortuna ci sono anche molte soddisfazioni: quando guardo la Formula 1 con mio padre se ne esce anche lui con affermazioni decontestualizzate, ma quantomeno le sue affermazioni decontestualizzate riescono ad essere almeno tragicomiche e in genere poco dopo si addormenta.
Premesso che più o meno da marzo mio padre sta a metà tra lo status di persona disinteressata alla Formula 1 e lo status di fanboy di Bo77as, purtroppo anche lui fa parte delle centinaia di persone che credono sia doveroso dovere paragonare Bottas e Rosberg ogni tre secondi contati (come se tutti stessero paragonando incessantemente Werly a Pippo Nasr, cosa che non mi sembra che qualcuno stia facendo). Mio padre, però, non parla di performance, quanto piuttosto a ogni inquadratura di Bottas afferma che sia identico, anche fisicamente, a Rosberg. Forse un giorno sarò in grado di fargli notare che tra Rosberg e Bottas c’è una differenza notevole: tra la testa e le spalle Rosberg ha il collo, mentre Bottas non ha il collo e la testa gli esce direttamente dalle spalle. Forse un giorno sarò anche in grado di fargli notare che, se dovessero inquadrare Rosberg in giro per il paddock, probabilmente mi chiederebbe “e questo chi è?”, come fa ogni volta in cui non inquadrano un pilota molto mainstream la cui tuta ne chiarisce l’identità.
Le sue perle, comunque, questo weekend sono state decisamente pittoresche: mentre Mazzoni parlava della 500 miglia di Indianapolis a cui Alonso ha preso parte, mio padre mi ha chiesto chi l’avesse vinta e gli ho risposto che l’aveva vinta Sato. Lui ha risposto: “Ah, Jackie Sato?” L’ho guardato con gli occhi spalancati, puntualizzando: “Takuma Sato, quel giapponese basso che era compagno di squadra di Button alla Honda”. Ho scoperto che Jackie Sato era UNA wrestler degli anni ’80, trovo abbastanza preoccupante tutto ciò.
Poi va beh, domenica in gara ha scambiato la McLaren di Alonso per una Ferrari vedendolo dietro alle Mercedes (dopo che l’avevano doppiato) e, al di là dei colori, mi chiedo come facesse a scambiarlo per Vettel che doveva essere venti secondi più indietro, ma va bene così.
Questa è la sintesi di come è iniziato il weekend:
> nelle prime prove libere del venerdì Vettel ha ottenuto il miglior tempo e la cosa è stata rimarcata nel programma radiofonico del pomeriggio, dopo che la seconda sessione di libere doveva essere anche già terminata, ma non importa, quello che conta è arrivare tardi;
> nelle seconde libere il più veloce di tutti è stato Hamilton e, incredibilmente, la notizia è stata inclusa nel notiziario delle 17.00, invece che in quello delle 20.00 o mai;
> nelle prove libere del sabato mattina il momento clou non è stato il miglior tempo di Hamilton, ma il fatto che un ombrellone sia caduto in pista e che Verstappen sia stato immortalato mentre gli transitava di fianco come se l’ombrellone fosse stato un varano;
> durante le qualifiche ho notato che Alain Prost si aggirava nel box della Renault con il naso incerottato e, facendo ricerche su Internet, ho scoperto che la TV British gli ha chiesto in un’intervista cosa gli fosse successo e che lui ha spiegato di avere sbattuto contro la porta del bagno cercando di entrare, perché non si ricordava di averla chiusa;
> Leo 2.0 si aggirava per il circuito, ma ciò nonostante Mazzoni non ha utilizzato le parole “ha lasciato questo mondo” per ricordarci che si è ritirato dalle competizioni, però in compenso ha detto che è il manager di Kubica quindi credo che sia nato un nuovo tormentone;
> in Q1 le Toro Rosso erano messe male perché la Renault non forniva più pezzi di ricambio per i motori e Brendon Bitch ha fatto registrare l’ultimo tempo, tanto che essendo l’unico pilota che doveva scontare una retrocessione per sostituzione del motore questo non è andato a intaccare la griglia di partenza, dato che era già ultimo;
> nell’ultima Q2 della sua carriera in Formula 1, Feliiii si è tolto la soddisfazione di conquistare la top-ten facendo crollare il suo amichetto Ferniiii in undicesima posizione;
> mentre tutti lo davano per spacciato, Bo77as ha fatto un gran giro non appena è sceso in pista in Q3 e nessuno è riuscito a battere il suo tempo. #BottasForThePole.
B077as: “TUNZ TUNZ TUNZ!!11!!!1!!! Io sono figo e voi no! È quello che ripeterò testualmente a Webbiiii nelle interviste post-qualifiche.”
Webbiiii: “È inutile che lo ripeti testualmente, tanto i Vettelton sono la dietro che ridono e chiacchierano per i fatti loro senza prenderti in considerazione.”
B077as: “Non fa niente, quando avrai finito di intervistarmi andrò a ridere e chiacchierare con chiunque sia disponibile.”
Webbiiii: “E quando avrò finito di intervistarvi mi metterò a chiacchierare con Sebby! Aaaaawwww.”
Sebby: “Smettila di guardarmi a quel modo, Webbiiii! Non vorrei che Ferniiii ci vedesse e che, per gelosia, domani mi rallentasse quando cerco di doppiarlo, facendomi allontanare dai Mercedes Boyssss.”
Il Gangster Rapper: “Non cambierebbe niente, tanto ci vedrai solo col binocolo... Poi, mi raccomando, dopo la gara butta via il binocolo e foderati gli occhi con delle fette di prosciutto, perché dovrà essere presentato il nuovo logo.”
Sebby: “Orrorehhhh!”
Il Gangster Rapper: “Puoi dirlo forte. Piuttosto che presentare un nuovo logo, potevano presentare una collezione di miei scatti hot. È giusto che quelle foto vedano la luce e che tutti possano apprezzare il mio corpo scultoreo.”
Sebby: “Fammi vedere subito le foto!”
Il Gangster Rapper: “Certo, ne conservo una copia sull’I-Phone, insieme alla mia collezione di selfie con la lingua di fuori.”
Sebby: “AAAAAWWWWW! Sei talmente F1G0 che ti salterei addosso subito! Quelle graziosissime mutande tigrate che lasciano poco spazio all’immaginazione, i tuoi elegantissimi tatuaggi, le tue spessissime collane... e quelle macchie di rossetto come te le sei procurate?”
Il Gangster Rapper: “È tutta colpa di Leo 2.0, che si ostina a mettersi un rossetto che sbava. Però non ha importanza, perché le macchie di rossetto mi rendono ancora più figo.”
B077as: “Come al solito il Gangster Rapper prima mi abbraccia davanti alle telecamere, poi quando si tratta di mostrarmi foto di un elevato livello, se ne dimentica subito, perché non sono un modello e non ho gli occhi azzurro shocking tanto quanto Sebby. Tutto ciò è molto triste. Penso che affonderò i miei dispiaceri nell’alcool.”
Iceman: “Sì, ti prego, ubriachiamoci insieme, voglio passare la domenica in carcere per ubriachezza molesta in un paese in cui non si beve alcool, invece che in pista all’inseguimento di un podio sul quale c’è solo l’acqua di rose che Dani-Smile usa per lavarsi i piedi.”
B077as: “Non penso che arriverai mai su quel podio. Sei andato anche più lento di Dani-Smile.”
Iceman: “Volevo stargli lontano. Temevo che si levasse le scarpe. Ormai ho una certa età, certi traumi potrebbero uccidermi.”
B077as: “Come sei esagerato! Se fossi così vecchio, ti saresti ritirato come Feliiii.”
Iceman: “Feliiii non è vecchio. Sta solo aspettando che uno di noi si ritiri a caso per procacciarsi un volante per il 2018, perché tanto batterebbe la concorrenza dei Wehrlicsson. Sono certo che il prossimo anno Werly venderà collarini, mentre Sonyericsson alleverà polli giganti.”
Con l’incertezza di vedere i Wehrlicsson al volante, con l’incertezza di vedere Leclerc al volante, con l’incertezza di vedere Giovinazzi al volante, è iniziata la giornata di domenica e sono arrivate le fatidiche ore 14.00 italiane, orario per cui era prevista la gara.
Era l’ultimo gran premio senza halo.
Era l’ultimo gran premio con Massa sulla griglia di partenza.
Era l’ultimo gran premio con il vecchio logo della Formula 1...
...
...
...e ora per cortesia basta con questo logo, perché appunto è un logo, non incide sui duellihhhh e sui sorpassihhhh che tutti sostengono di volere vedere, per poi sostenere che smetteranno di guardare la Formula 1, a parità di duellihhhh e sorpassihhhh, perché le vetture sono brutte o perché il logo del campionato è brutto.
Passiamo oltre, concentriamoci su quello che è successo molto prima che venisse presentato il loro, e consacriamo questo gran premio alla storia dei Commenti Ironici.
La griglia di partenza era questa:
1^ fila: Bottas - Hamilton
2^ fila: Vettel - Ricciardo
3^ fila: Raikkonen - Verstappen
4^ fila: Hulkenberg - Perez
5^ fila: Ocon - Massa
6^ fila: Alonso - Sainz
7^ fila: Vandoorne - Magnussen
8^ fila: Stroll - Grosjean
9^ fila: Gasly - Wehrlein
10^ fila: Ericsson - Hartley
La gara si è svolta così:
> partenza con posizioni pressoché invariate e con Hulk che tagliava per i campi;
> Hulk penalizzato perché tagliava per i campi, ma #WhoKers, settimo era destinato a ritrovarsi e settimo si è ritrovato;
> duello epico tra i Strolljean (ciò sarà approfondito);
> presunto duello epico tra i Fernipe (ciò sarà approfondito);
> giro di pitstop con posizioni invariate e ritiro di Dani-Smile per problemi tecnici, che ha fatto risalire Iceman quarto, Verstappino quinto e Hulk sesto;
> secondo giro di pitstop(?) per un numero ristretto di piloti, unsafe release in casa Renault e Sainz che, dopo avere rischiato di verniciare quel labirinto che convenzionalmente viene chiamata uscita dalla pitlane, ha parcheggiato in un anglo ritirandosi perché aveva tre ruote imbullonate e una no;
> duello tra i Mercedes Boyssss e duello tra i Raikkonstappen (ciò sarà approfondito) verso la fine della gara;
> Mazzoni ha ricordato che Feliiii “lascerà questo mondo”, quando la gara è terminata e Feliiii ha concluso conquistando l’ultimo punto della sua carriera.
Il fatto che mi siano bastate all’incirca dieci righe per descrivere il gran premio lascia intendere che non sia stato particolarmente movimentato e, purtroppo, stando a quanto ho letto in giro per il web temo di essermi persa perché ero in bagno un potenziale momento pittoresco. Credo proprio che dovrei imparare a imparare... Però almeno prima di entrare in bagno ho aperto la porta, quindi non mi sono rotta il naso come è capitato a Prost, quindi lo considero un passo avanti.
Parliamo dei duelli che si sono visti in gara e parliamo del fatto che abbiamo assistito a un lungo e intenso duello ruota contro ruota tra Strollino e RoGro, che dovevano essersi convinti di essere la brutta copia dei loro connazionali Villeneuve e Arnoux. Il duello è stato vinto da RoGro, dopodiché i due non si sono più incontrati per tutto il resto della gara e a uno dei due è anche toccato l’onore di arrivare ultimo. Ad arrivare ultimo è stato il compagno di squadra di quello che ha terminato la gara in top-ten.
A proposito di quello che ha terminato la gara in top-ten, credo di essermi persa l’ultimo duello tra i Fernipe che, se da un lato si potrebbe dire che non siano mai stati protagonisti di duelli eroici, dall’altro oserei dire che dovremmo smetterla di essere Ferrari-centrici e che i Fernipe non sono esistiti soltanto nel momento in cui erano entrambi in Ferrari. I Fernipe esistevano anche prima, quando si mandavano amorevolmente a imparare a imparare dopo avere atto a sportellate. I Fernipe sono esistiti anche dopo, quando Ferniiii cercava di spingere la vettura per farla andare avanti e Feliiii gli passava di fianco all’improvviso facendogli una pernacchia, mentre rimontava dopo l’ennesima strategia improbabile.
Credo di essermi persa il duello perché non sono sicura che ci sia stato un duello.
Tornata dal bagno ho appurato che Ferniiii era davanti a Feliiii e non più viceversa. Ho pensato a un undercut, invece c’è chi afferma che ci sia stato un duello, tra di loro. Feliiii quel duello l’ha perso e questo mi ha fatto capire che era il momento migliore per ritirarsi. Non poteva esserci una fine migliore, per la sua carriera, che prenderlo in quel posto come al Nürburgring 2007, ma avere la consapevolezza che Ferniiii dovrebbe solo imparare a imparare!
Feliiii: “Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Guarda che so che tenevi l’asso di briscola nascosto nel taschino della tuta!”
Ferniiii: “Allora vai a giocare a carte con il Gangster Rapper, che in quei momenti preferisce stare seminudo piuttosto che indossare una tuta.”
Feliiii: “Aaaaawwwww.”
Ferniiii: “Che cosa sono queste esternazioni?! Tu sei un family man! Sei il padre di un bambino che nei giorni di gara non va mai a scuola.”
Feliiii: “Scusa, quel commento mi è scappato. Comunque è ovvio che Felipinho non va a scuola nei giorni di gara, nemmeno noi andavamo a scuola la domenica.”
Ferniiii: “Hai ragione. Io alla domenica ho sempre calpestato i miei zerbini. A proposito di zerbini, che cosa ci fa uno zerbino in testa a questo gran premio?”
Feliiii: “Non ne ho idea, ma credo che dovremmo tutti fare un tifo sfrenato per Bo77as, perché è il classico esempio di pilota diseredato che ha fatto il salto di qualità. B077aS FòR Th3 W1n!!!11!!!11!!!1”
Quel #Bo77as4TheWin si è tradotto in realtà: seppure nella seconda parte di gara ci siano state un paio di situazioni in cui aveva il Gangster Rapper negli scarichi, ha mantenuto la posizione e, negli ultimi giri, il Gangster Rapper ha desistito, probabilmente perché dal suo box l’avevano minacciato di strappargli via gli orecchini e il piercing al naso se avesse osato attentare alla doppietta che la Mercedes stava portando a casa, perché quest’anno in Mercedes devono avere pensato che le doppiette fossero un bene prezioso, dato che ne è arrivata una ogni tanto invece che tre o quattro dietro fila ogni volta come succedeva negli anni scorsi.
Verstappino intanto si avvicinava a Iceman, ma non abbastanza per superarlo, così che le posizioni sono rimaste invariate e che il duello tra gli Strolljean è stato quello più significativo ed emblematico del Gran Premio di Abu Dhabi.
Poi c’è stato il podio.
Poi ci sono stati i trofei.
Poi c’è stato il Gangster Rapper che faceva gli occhi dolci a Sebby per fare ingelosire Leo 2.0 che lo guardava da sotto al podio.
Poi c’era Leo 2.0 a cui non importava nulla perché anche lui ha un #NuovoAmmmmore.
Il Gangster Rapper: “Ma il mio ammmmore ha gli occhi azzurro shoking, il tuo no! E peraltro il mio ammmmore ha anche i capelli.”
Leo 2.0: “Non mi interessano queste sottigliezze. Kubi si è sempre comportato da trollone con la Stella, un po’ come me. Siamo fatti per essere una cosa sola.”
Feliiii: “E io ho dato un bacio su una guancia a Stella in una foto che lei ha pubblicato su Twitter. Altro che carte da briscola...”
Leo 2.0: “K0m3 T1 6 Xm3Ss0???22???22?? Come hai potuto dare un bacio su una guancia a Stella?”
Feliiii: “Pensavi davvero che Stella ti amasse?”
Leo 2.0: “Pensavo che TU mi amassi. Siamo sempre stati una coppia affiatata, dopotutto...”
Feliiii: “Sìììììì! *-* Sei sempre stato così aaaaawwwww e, dato che tu sei un principe e io un ranocchio, condividiamo la stessa natura.”
Il Gangster Rapper: “Oh, come siete kawaaaiiiii! Sembra di stare in una delle fan fiction che pubblico sul mio profilo Tumblr in cui mi spaccio per una tifosa quindicenne di Kmag. Chissà se per festeggiare la fine del campionato Hulk gli avrà succhiato le pa**e come da sua richiesta...”
B077as: “Scusa per l’intromissione, ma è stato presentato il nuovo logo proprio dietro di noi.”
Il Gangster Rapper: “Meno male che è dietro. Non voglio vederlo. Non voglio vedere nemmeno Coulthard e Brundle che fanno le interviste. Vorrei solo buttarmi giù dal podio e continuare la rissa a colpi di I-phone che io e Leo abbiamo lasciato in sospeso la settimana scorsa quando ci siamo incontrati in ascensore. Ero in notevole vantaggio, quando purtroppo abbiamo dovuto lasciare perdere perché dovevamo urgentemente criticare le nuove camicie stese sul balcone da Eddie Jordan.”
È finito il gran premio, è finita la stagione, è finita la settimana...
È arrivato il lunedì ed è arrivato con uno speaker della radio che osservava che le McLaren erano partite dalla prima fila e che avevano vinto. I Vandonso sono perplessi di fronte a questa rivelazione: non sapevano di avere fatto doppietta e nemmeno io lo sapevo, visto l’ordine d’arrivo di cui ero al corrente...
RISULTATO: 1. Valtteri Bottas (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Kimi Raikkonen (Ferrari), 5. Max Verstappen (Renault), 6. Nico Hulkenberg (Force India), 7. Sergio Perez (Force India), 8. Esteban Ocon (Force India), 9. Fernando Alonso (McLaren), 10. Felipe Massa (Williams), 11. Romain Grosjean (Haas), 12. Stoffel Vandoorne (McLaren), 13. Kevin Magnussen (Haas), 14. Pascal Wehrlein (Sauber), 15. Brendon Hartley (Toro Rosso), 16. Pierre Gasly (Toro Rosso), 17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Lance Stroll (Williams), Rit. Carlos Sainz (Renault), Rit. Daniel Ricciardo (Redbull).
Poi è arrivato il martedì e, nelle anticipazioni del notiziario delle 16.00, sentite alla radio mentre in ufficio c’era un po’ di viavai, ho sentito menzionare come notizia di Formula 1, una “dichiarazione shock” a proposito del Gangster Rapper e di un suo ipotetico ritiro. Ho pensato: WTF?! Mi sono fatta qualche fantasia a proposito del Gangster Rapper che lascia la Formula 1 per la NASCAR, ma soprattutto mi sono fatta qualche fantasia a proposito della Mercedes che ingaggia Kubica al posto suo e Feliiii che non sa se darsi alla macchia oppure accettare un’ipotetica proposta della Williams di tornare al volante.
Poi è arrivato il notiziario delle 16.00 e la notizia è stata molto ridimensionata, perché il notiziario ha citato un’intervista di Leo 2.0 in cui Leo 2.0 avrebbe dichiarato che il Gangster Rapper gli avesse detto di essere stanco di andare in giro per il mondo per tutto l’anno. Da lì ho capito che da “dichiarazione shock” eravamo già passati a “pettegolezzi condominiali”.
Pare che questa presunta “dichiarazione shock” non sia altro che un titolone altisonante tirato fuori da un tabloid britannico poi girato su Twitter e che Leo 2.0 si sia scomodato di citare quel titolo in un tweet per affermare di non avere mai detto nulla di tutto ciò. Poi, dato che un po’ di gufate non guastano mai, ha aggiunto che non ha idea di quando il Gangster Rapper intenda ritirarsi e che potrebbe vincere ancora un paio di titoli.
Il Gangster Rapper: “Ti prego, dimmi che quel tweet l’hai scritto tu, perché se per caso hai lasciato il tuo cellulare incustodito e quel tweet l’ha scritto Feliiii spacciandoti per te, vado davvero a correre in NASCAR. Qualcuno dica a Kyle Busch che intendo rompergli il cu*o!”
Kyle B.: “Ti sto aspettando!!!11!!!11!!!!11”
Leo 2.0: “Non accettare l’invito di quello squilibrato. Quella è gente pericolosa.”
Il Gangster Rapper: “Non preoccuparti per me, andrò negli States armato del cappellino che mi hai lanciato sul naso anni fa.”
Leo 2.0: “Okay, allora corro subito a comprarmi uno smoking nero in vista del tuo funerale.”
Sebby: “Vengo con te, e comprerò anche un sacchetto di carta in tinta!”
Leo 2.0: “Mi raccomando, uno di quelli senza buchi per gli occhi, perché quell’azzurro shocking potrebbe rivelare la tua vera identità, oppure quella falsa di pollo gigante.”
Sebby: “Orrorehhhhh!”
Poi è arrivato mercoledì ed è arrivata la notizia di una partnership tra la Sauber e l’Alfa Romeo per il 2018. Nel frattempo Kubica e Sirotkin si alternavano al volante di una Williams nei test ad Abu Dhabi.
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GP Abu Dhabi
martedì 28 novembre 2017
Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Review 2008
Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008. ||| Nel review basta cliccare sui link di ciascun gran premio per andare a leggere il commento al gran premio in oggetto. |||
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Review 2008: L'anno degli outsider non è stato l'anno degli outsider
Ci eravamo lasciati al termine del campionato 2007 con una lunga serie di polemiche che sembrava destinata a non finire più, quindi se non altro c'era la speranza, destinata a concretizzarsi, che il campionato 2008 potesse essere più tranquillo da questo punto di vista.
Di polemiche relative a fatti strettamente connessi ai gran premi, ai team o ai piloti non ce ne sono state e, se ci sono state, sono state di gran lunga inferiori a quelle della scorsa stagione, quindi qualcosa di positivo è sicuramente successo.
Nota curiosa: quest'anno nessun team ha cambiato i propri piloti in corso d'opera.
Il campionato è iniziato in AUSTRALIA, con il gran premio disputato il 16 Marzo, con la McLaren di Lewis Hamilton e la BMW Sauber di Robert Kubica affiancate in prima fila.
La gara è stata un susseguirsi di ritiri, con appena sei vetture arrivate a traguardo, nessuna delle quali di colore rosso: prima Massa e poi Raikkonen sono stati messi out da dei guasti al motore, dopo avere condotto gare poco brillanti. Curiosamente la McLaren e la Williams sono stati gli unici due team che hanno portato entrambe le vetture al traguardo. Lewis Hamilton ha vinto senza avere nessuno che potesse impensierirlo, con la BMW di Heidfeld e la Williams di Rosberg a completare un podio che difficilmente qualcuno avrebbe potuto pronosticare in anticipo.
Una settimana più tardi si correva in MALESIA e la Ferrari sembrava sul punto di riprendersi, avendo monopolizzato la prima fila. In realtà si è ripresa, ma soltanto a metà: mentre Kimi Raikkonen ha vinto il gran premio, Felipe Massa, partito dalla pole position, si è insabbiato a metà gara, ritirandosi. Sul podio c'era di nuovo una BMW, quella di Kubica, stavolta, mentre terzo si è classificato Heikki Kovalainen, neo-acquisto della McLaren.
In attesa del gran premio del BAHREIN, disputato il 6 Aprile, c'è stata una noiosissima polemica a proposito del presidente della FIA Max Mosley, di video hard e di prostitute, alla quale preferirei non dedicare spazio, dato che non ha nulla a che vedere con i motori.
Sul circuito di Al Sahkir c'è stata una doppietta Ferrari e la stessa cosa è avvenuta anche tre settimane più tardi al gran premio di SPAGNA: in Bahrein ha vinto Massa, in Spagna ha vinto Raikkonen.
Robert Kubica, partito dalla pole position in Bahrein, si è dovuto accontentare di una terza posizione, in un gran premio che per Hamilton è andato malissimo (13°, dopo avere passato la gara a litigare con Fisichella e Sato); il pilota della McLaren ha chiuso invece in terza posizione il gran premio di Spagna, nel corso del quale il suo compagno di squadra Kovalainen ha avuto un brutto incidente dal quale è fortunatamente uscito illeso.
La Formula 1 è arrivata in TURCHIA, per il gran premio dell'11 Maggio, con solo venti vetture sulla griglia di partenza invece che le ventidue a cui eravamo abituati fin dall'inizio della stagione 2006: purtroppo la Super Aguri è fallita nel frattempo, il team non esiste più e Takuma Sato e Anthony Davidson hanno perso il volante.
In gara c'è stato un duello a distanza per la vittoria tra la Ferrari di Felipe Massa e la Ferrari di Lewis Hamilton, con quest'ultimo che ha tentato una strategia diversa, con tre pitstop anziché due. Ha vinto Massa, portando a casa la terza vittoria all'Istanbul Park, mentre Hamilton si è dovuto accontentare della seconda posizione, davanti alla Ferrari di Kimi Raikkonen.
Hamilton si è ripreso in grande stile due settimane più tardi a MONTECARLO, quando ha vinto un caotico gran premio in cui Massa era partito dalla pole e si è ritrovato relegato in terza posizione dietro anche a Kubica. In quel gran premio Raikkonen è arrivato fuori dalla zona punti dopo un incidente con la Force India di Adrian Sutil mentre erano in lotta per la quarta posizione, incidente che è costato a Sutil il ritiro e a Raikkonen la perdita della testa della classifica piloti a vantaggio di Hamilton. Purtroppo la Force India non ha più avuto modo di riprendersi nel corso della stagione, non portando a casa nemmeno un punto.
L'8 Giugno, in CANADA, la BMW Sauber ha conquistato, a sorpresa, una doppietta.
Tutto è iniziato nel più classico dei modi, con Hamilton, Kubica e Raikkonen primi tre in qualifica e apparentemente destinati a finire in top-3. Poi qualcosa è cambiato: c'è stato un incidente, c'è stata la safety-car, c'è stato un rientro ai box in branco e c'è stato - come vuole la migliore tradizione canadese - il semaforo rosso all'uscita della pitlane.
Raikkonen e Kubica, che avevano superato Hamilton grazie a un pitstop più rapido, si sono fermati in corrispondenza del semaforo, Hamilton non l'ha fatto e ha travolto Raikkonen, costringendo entrambi al ritiro. Subito dopo Rosberg ha avuto un ruolo minore nell'incidente, in quanto anche lui no si è fermato al semaforo e ha colpito i rottami che aveva davanti.
L'incidente più folle dell'epoca recente è costato a Hamilton il secondo ritiro in carriera (e di due ritiri, entrambi sono incidenti nella pitlane) e ha fatto sì che l gran premio si decidesse tra i due piloti della BMW: Kubica che si era fermato ai box e Heidfeld che ancora non si era fermato. L'ha spuntata Kubica, hanno fatto doppietta e, incredibile ma vero, il podio è stato completato dalla Redbull di David Coulthard, che di lì a un mese avrebbe annunciato il proprio ritiro dalla Formula 1 al termine della stagione.
Dopo la vittoria a Montreal, Kubica si era portato in testa alla classifica, ma non è durata a lungo: due settimane più tardi è stato superato in classifica da Massa, vincitore del gran premio di FRANCIA, dopo avere superato il compagno di squadra Raikkonen dopo un problema tecnico di quest'ultimo. Raikkonen è riuscito comunque a conservare la seconda posizione, mentre terzo è arrivato un altro outsider: Jarno Trulli su Toyota, che si è tenuto dietro la McLaren di Kovalainen.
A Hamilton non è andata molto bene, ma tempo altre due settimane ed è stato lui, vincendo il gran premio di GRAN BRETAGNA, a ritrovarsi in testa alla classifica, seppure a pari punti con Massa e Raikkonen, per migliori piazzamenti: in una gara bagnata in cui Massa ha fatto cinque testacoda e Raikkonen ne ha fatti due, Hamilton ha vinto con un ampio margine di vantaggio sulla BMW di Nick Heidfeld. La serie di outsider sul podio non era ancora terminata, in quanto sfruttando una strategia diversa Rubens Barrichello, su Honda, ha portato a casa un inaspettato terzo posto!
Il 21 Luglio si è svolto il gran premio di GERMANIA a Hockenheim e, ancora una volta, sul podio abbiamo ritrovato, stavolta in seconda posizione, un pilota che era difficile prevedere di ritrovare nelle posizioni che contano.
Un incidente avvenuto a metà gara, protagonista la Toyota di Timo Glock, in cui per fortuna il pilota è uscito illeso, ha provocato l'ingresso della safety car e una differenziazione delle strategie.
In mezzo al duello tra Hamilton e Massa, che fin da subito si era visto si sarebbe risolto a favore del pilota dela McLaren, si è ritrovato nientemeno che Nelsinho Piquet, pilota della Renault spesso criticato per le sue performance al di sotto delle aspettative (dopotutto è stato il rivale di Hamilton in GP2): su una strategia di un'unica sosta, si era appena fermato quando Glock ha perso il controllo della propria vettura andando a schiantarsi, e si trovava tra le ultime posizioni. Quando però tutti gli altri piloti si sono fermati per la seconda sosta, chi dietro la safety car, chi in un secondo momento, si è ritrovato per qualche giro in testa alla gara, prima di essere superato da Hamilton e di doversi accontentare della seconda posizione, riuscendo comunque a tenersi dietro la Ferrari di Massa.
Il 3 Agosto, al Gran Premio d'UNGHERIA, le McLaren di Hamilton e Kovalainen erano affiancate in prima fila, ma al via Felipe Massa l'ha spuntata superando entrambi e portandosi in testa al gran premio, con i due piloti McLaren costretti ad accodarsi in seconda e terza posizione, almeno finché Hamilton non ha subito una foratura che gli ha fatto perdere terreno.
Risalito in seconda posizione, Kovalainen ha vinto a sorpresa quando Massa è stato costretto al ritiro dopo la rottura del motore avvenuta a tre giri dal termine. Si è trattato della prima vittoria di Kovalainen in carriera, dopo che non aveva saputo sfruttare al meglio la pole position conquistata in Gran Bretagna. Sul podio con lui c'erano Glock (giusto per stare in tema di outsider) e Raikkonen.
Massa si è ripreso vincendo dalla pole position il gran premio d'EUROPA, disputato sul nuovo circuito cittadino di Valencia dopo tre settimane di pausa, davanti a Hamilton e Kubica e, il 7 Settembre, ha vinto anche il gran premio del BELGIO a seguito di una penalizzazione di Hamilton che in origine aveva preceduto Massa e Heidfeld sul traguardo, ma che è sprofondato in terza posizione a causa di un taglio di chicane avvenuto mentre sorpassava Raikkonen, per gran parte della gara, disputata sul bagnato, in testa. Il pilota della Ferrari è stato poi costretto al ritiro con pochi giri ancora da disputare. Curiosità: prima di essere superato da varie vetture all'ultimo giro, Bourdais sembrava candidato al podio!
Il 14 Settembre si disputava il gran premio d'ITALIA e in quel weekend è accaduto l'impensabile e per "impensabile" non mi riferisco al fatto che Hamilton, alla fine, abbia conservato il proprio vantaggio in classifica, ma con appena un punto nei confronti di Massa, il minor gap in classifica visto fin dai tempi in cui Hamilton e i due piloti Ferrari erano appaiati in testa alla classifica, con Hamilton in testa per migliori piazzamenti.
A Monza le qualifiche sono state disputate in condizioni di bagnato estremo e le stesse condizioni meteo sono perdurate anche il giorno di gara, quantomeno nella prima parte della gara stessa. Con Hamilton e Raikkonen fuori nella seconda manche di qualifica, con Massa che non era mai andato forte e con la McLaren che sembrava disporre della vettura più veloce del lotto, tutto lasciava pensare che le qualifiche si decidessero a favore di Heikki Kovalainen. Non è stato così: Kovalainen si è dovuto accontentare della seconda posizione, dietro a Sebastian Vettel che ha ottenuto la pole position al volante di una Toro Rosso!
Con un risultato del genere sembrava che almeno in gara Kovalainen dovesse essere il favorito, invece no, per tutto il tempo non è mai riuscito a impensierire Vettel, che ha condotto la Toro Rosso alla vittoria ed è divenuto il più giovane pilota a vincere un gran premio. Facendo la somma dell'età dei primi tre classificati, Vettel, Kovalainen e Kubica, si ottiene il podio più giovane di sempre.
Nel fine settimana del 28 Settembre, giorno del quarantesimo compleanno di Mika Hakkinen, la Formula 1 è sbarcata in Asia per il gran premio di SINGAPORE, altro circuito cittadino inserito in calendario quest'anno, su cui si è svolto un altro gran premio dall'esito inaspettato, specie per come si erano messe le cose. Massa, Hamilton e Raikkonen erano stabilmente in top-3 quando una safety car ha stravolto l'esito della gara. A sorpresa si sono ritrovati in testa i piloti che si erano dovuti fermare ai box con pitlane chiusa seguiti dai piloti che si erano fermati prima dell'ingresso della safety car: intervallati da alcuni piloti su una strategia diversa che poi sono precipitati nelle retrovie, Nico Rosberg e Robert Kubica erano davanti alla Renault di Fernando Alonso che, quando questi due sono stati penalizzati per il pitstop con pitlane chiusa, ha ereditato la prima posizione. Rosberg è riuscito ad arrivare secondo, mentre Kubica è precipitato in fondo. Hamilton ha portato a casa una terza piazza, mentre in Ferrari è stato un disastro: Massa è stato fatto ripartire con il bocchettone del rifornimento inserito, ha miracolosamente continuato la gara ed è arrivato tra gli ultimi, Raikkonen, dopo essere risalito fino alla zona punti si è ritirato per un incidente.
Incredibilmente Alonso ha vinto anche il gran premio successivo, il 12 Ottobre, in GIAPPONE, in una gara anche il suo compagno di squadra Piquet, autore dell'incidente che aveva fatto entrare la safety car che ha scombinato le carte in tavola a Singapore, ha ottenuto un memorabile quarto posto. Alonso ha vinto davanti alla BMW di Kubica (ancora aritmeticamente in lotta per il titolo) e alla Ferrari di Raikkonen, mentre Massa e Hamilton sono stati protagonisti di gare da dimenicare. In CINA, sette giorni più tardi, Hamilton ha vinto davanti alle Ferrari, con Raikkonen che ha ceduto la seconda posizione a Massa, unico pilota che ormai, a sette punti di distacco, poteva ancora competere per il campionato con Hamilton.
Il 2 Novembre il campionato è terminato con il gran premio del BRASILE e con Felipe Massa che, per vincere il titolo nel suo paese natale, doveva vincere la gara e sperare che Hamilton arrivasse dalla sesta posizione in poi.
Appurato che Massa è partito dalla pole position e ha mantenuto la prima posizione fino alla bandiera a scacchi, in un primo momento appariva abbastanza facile per Hamilton arrivare al traguardo in top-5, risultato sicuramente alla sua portata.
Con Massa, Alonso e Raikkonen stabilmente in top-3 nelle fasi conclusive della gara, Hamilton era quarto e doveva contenere uno scatenatissimo Vettel, ma comunque in posizione di non temere per la classifica finale, almeno fintanto che non è scoppiato un temporale a pochi giri dalla fine e che alcune vetture, nella speranza che la pioggia non incrementasse, hanno tentato di recuperare posizioni decidendo di rimanere su gomme da asciutto. Tutti gli altri piloti sono rientrati, compresi i contendenti al titolo. Hamilton è tornato in pista ancora davanti a Vettel, ma in quinta posizione e, quando a due giri dal termine è stato superato da Vettel, si è ritrovato sesto, risultato che gli avrebbe fatto terminare il campionato con lo stesso numero di punti di Massa in classifica, ma con una vittoria in meno. Il suo inseguimento nei confronti di Vettel non ha portato il risultato sperato e non è riuscito a raggiungere la Toro Rosso, ma ha artigliato la quinta posizione in extremis quando sia lui sia Vettel, all'ultima curva, hanno superato la Toyota di Glock, rimasto in pista su gomme da asciutto che, come i piloti sulla sua stessa strategia, aveva visto un crollo della prestazione a seguito dell'incremento della pioggia.
Hamilton ha quindi vinto il titolo piloti, mentre è andato alla Ferrari il titolo costruttori.
Probabilmente Glock verrà ricordato molto a lungo come colui che si è ritrovato ad essere determinante per l'assegnazione del campionato e, da parte mia, ritengo plausibile che la faccenda verrà archiviata, da chi di dovere, con un semplice "abbiamo perso il campionato a causa di Glock" che non porterà a porsi delle domande del tipo: "c'è stato qualche momento, della stagione, in cui è stato perso quel punto che avrebbe permesso a Massa di vincere il mondiale senza dovere dipendere dalle performance delle gomme da asciutto sulle quali stava girando uno di cui fino all'altro ieri conoscevamo a malapena l'esistenza?"
Archiviato quel genere di domande a cui di solito viene preferito non dare risposta, si guarda avanti e si guarda a un 2009 che probabilmente inizierà con diciotto vetture al via, invece che venti: la Honda ha annunciato ai primi di dicembre di ritirare la propria scuderia dal campionato.
Grossi stravolgimenti nei top-team non ce ne saranno: Ferrari, McLaren e BMW manterranno la stessa line-up, pare che Alonso resterà in Renault (specie considerando che l'altro team a cui era stato associato era la Honda, che però non ci sarà) e, per andare a cercare qualche cambiamento interessante, bisogna spingersi più indietro in graduatoria, dato che Vettel passerà in Redbull al posto di Coulthard, mentre non è chiaro né chi prenderà il suo posto in Toro Rosso, né tantomeno se Bourdais conserverà il proprio volante in Renault.
Guardando al 2009, è da segnalare il ritorno delle gomme slick: per intenderci, le attuali gomme da asciutto scanalate, che vengono comunemente definite slick pur non essendolo, verranno accantonate e sull'asciutto si utilizzeranno le gomme lisce. Alcuni team inoltre inizieranno a usare il KERS, il sistema di recupero dell'energia cinetica dispersa in frenata per incrementare le performance.
CLASSIFICA PILOTI:
1. Lewis Hamilton (McLaren) - 98
2. Felipe Massa (Ferrari) - 97
3. Kimi Raikkonen (Ferrari) - 75
4. Robert Kubica (BMW) - 75
5. Fernando Alonso (Renault) - 61
6. Nick Heidfeld (BMW) - 60
7. Heikki Kovalainen (McLaren) - 53
8. Sebastian Vettel (Toro Rosso) - 35
9. Jarno Trulli (Toyota) - 31
10. Timo Glock (Toyota) - 25
11. Mark Webber (Redbull) - 21
12. Nelsinho Piquet (Renault) - 19
13. Nico Rosberg (Williams) - 17
14. Rubens Barrichello (Honda) - 11
15. Kazuki Nakajima (Williams) - 9
16. David Coulthard (Redbull) - 8
17. Sebastien Bourdais (Toro Rosso) - 4
18. Jenson Button (Honda) - 3
19. Giancarlo Fisichella (Force India) - 0
20. Adrian Sutil (Force India) - 0
21. Takuma Sato (Super Aguri) - 0
22. Anthony Davidson (Super Aguri) - 0
CLASSIFICA COSTRUTTORI:
1. Ferrari - 172
2. McLaren/Mercedes - 151
3. BMW Sauber - 135
4. Renault - 80
5. Toyota - 56
6. Toro Rosso/Ferrari - 39
7. Redbull/Renault - 29
8. Williams/Toyota - 26
9. Honda - 14
10. Force India/Ferrari - 0
11. Super Aguri/Honda - 0
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008. ||| Nel review basta cliccare sui link di ciascun gran premio per andare a leggere il commento al gran premio in oggetto. |||
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Review 2008: L'anno degli outsider non è stato l'anno degli outsider
Ci eravamo lasciati al termine del campionato 2007 con una lunga serie di polemiche che sembrava destinata a non finire più, quindi se non altro c'era la speranza, destinata a concretizzarsi, che il campionato 2008 potesse essere più tranquillo da questo punto di vista.
Di polemiche relative a fatti strettamente connessi ai gran premi, ai team o ai piloti non ce ne sono state e, se ci sono state, sono state di gran lunga inferiori a quelle della scorsa stagione, quindi qualcosa di positivo è sicuramente successo.
Nota curiosa: quest'anno nessun team ha cambiato i propri piloti in corso d'opera.
Il campionato è iniziato in AUSTRALIA, con il gran premio disputato il 16 Marzo, con la McLaren di Lewis Hamilton e la BMW Sauber di Robert Kubica affiancate in prima fila.
La gara è stata un susseguirsi di ritiri, con appena sei vetture arrivate a traguardo, nessuna delle quali di colore rosso: prima Massa e poi Raikkonen sono stati messi out da dei guasti al motore, dopo avere condotto gare poco brillanti. Curiosamente la McLaren e la Williams sono stati gli unici due team che hanno portato entrambe le vetture al traguardo. Lewis Hamilton ha vinto senza avere nessuno che potesse impensierirlo, con la BMW di Heidfeld e la Williams di Rosberg a completare un podio che difficilmente qualcuno avrebbe potuto pronosticare in anticipo.
Una settimana più tardi si correva in MALESIA e la Ferrari sembrava sul punto di riprendersi, avendo monopolizzato la prima fila. In realtà si è ripresa, ma soltanto a metà: mentre Kimi Raikkonen ha vinto il gran premio, Felipe Massa, partito dalla pole position, si è insabbiato a metà gara, ritirandosi. Sul podio c'era di nuovo una BMW, quella di Kubica, stavolta, mentre terzo si è classificato Heikki Kovalainen, neo-acquisto della McLaren.
In attesa del gran premio del BAHREIN, disputato il 6 Aprile, c'è stata una noiosissima polemica a proposito del presidente della FIA Max Mosley, di video hard e di prostitute, alla quale preferirei non dedicare spazio, dato che non ha nulla a che vedere con i motori.
Sul circuito di Al Sahkir c'è stata una doppietta Ferrari e la stessa cosa è avvenuta anche tre settimane più tardi al gran premio di SPAGNA: in Bahrein ha vinto Massa, in Spagna ha vinto Raikkonen.
Robert Kubica, partito dalla pole position in Bahrein, si è dovuto accontentare di una terza posizione, in un gran premio che per Hamilton è andato malissimo (13°, dopo avere passato la gara a litigare con Fisichella e Sato); il pilota della McLaren ha chiuso invece in terza posizione il gran premio di Spagna, nel corso del quale il suo compagno di squadra Kovalainen ha avuto un brutto incidente dal quale è fortunatamente uscito illeso.
La Formula 1 è arrivata in TURCHIA, per il gran premio dell'11 Maggio, con solo venti vetture sulla griglia di partenza invece che le ventidue a cui eravamo abituati fin dall'inizio della stagione 2006: purtroppo la Super Aguri è fallita nel frattempo, il team non esiste più e Takuma Sato e Anthony Davidson hanno perso il volante.
In gara c'è stato un duello a distanza per la vittoria tra la Ferrari di Felipe Massa e la Ferrari di Lewis Hamilton, con quest'ultimo che ha tentato una strategia diversa, con tre pitstop anziché due. Ha vinto Massa, portando a casa la terza vittoria all'Istanbul Park, mentre Hamilton si è dovuto accontentare della seconda posizione, davanti alla Ferrari di Kimi Raikkonen.
Hamilton si è ripreso in grande stile due settimane più tardi a MONTECARLO, quando ha vinto un caotico gran premio in cui Massa era partito dalla pole e si è ritrovato relegato in terza posizione dietro anche a Kubica. In quel gran premio Raikkonen è arrivato fuori dalla zona punti dopo un incidente con la Force India di Adrian Sutil mentre erano in lotta per la quarta posizione, incidente che è costato a Sutil il ritiro e a Raikkonen la perdita della testa della classifica piloti a vantaggio di Hamilton. Purtroppo la Force India non ha più avuto modo di riprendersi nel corso della stagione, non portando a casa nemmeno un punto.
L'8 Giugno, in CANADA, la BMW Sauber ha conquistato, a sorpresa, una doppietta.
Tutto è iniziato nel più classico dei modi, con Hamilton, Kubica e Raikkonen primi tre in qualifica e apparentemente destinati a finire in top-3. Poi qualcosa è cambiato: c'è stato un incidente, c'è stata la safety-car, c'è stato un rientro ai box in branco e c'è stato - come vuole la migliore tradizione canadese - il semaforo rosso all'uscita della pitlane.
Raikkonen e Kubica, che avevano superato Hamilton grazie a un pitstop più rapido, si sono fermati in corrispondenza del semaforo, Hamilton non l'ha fatto e ha travolto Raikkonen, costringendo entrambi al ritiro. Subito dopo Rosberg ha avuto un ruolo minore nell'incidente, in quanto anche lui no si è fermato al semaforo e ha colpito i rottami che aveva davanti.
L'incidente più folle dell'epoca recente è costato a Hamilton il secondo ritiro in carriera (e di due ritiri, entrambi sono incidenti nella pitlane) e ha fatto sì che l gran premio si decidesse tra i due piloti della BMW: Kubica che si era fermato ai box e Heidfeld che ancora non si era fermato. L'ha spuntata Kubica, hanno fatto doppietta e, incredibile ma vero, il podio è stato completato dalla Redbull di David Coulthard, che di lì a un mese avrebbe annunciato il proprio ritiro dalla Formula 1 al termine della stagione.
Dopo la vittoria a Montreal, Kubica si era portato in testa alla classifica, ma non è durata a lungo: due settimane più tardi è stato superato in classifica da Massa, vincitore del gran premio di FRANCIA, dopo avere superato il compagno di squadra Raikkonen dopo un problema tecnico di quest'ultimo. Raikkonen è riuscito comunque a conservare la seconda posizione, mentre terzo è arrivato un altro outsider: Jarno Trulli su Toyota, che si è tenuto dietro la McLaren di Kovalainen.
A Hamilton non è andata molto bene, ma tempo altre due settimane ed è stato lui, vincendo il gran premio di GRAN BRETAGNA, a ritrovarsi in testa alla classifica, seppure a pari punti con Massa e Raikkonen, per migliori piazzamenti: in una gara bagnata in cui Massa ha fatto cinque testacoda e Raikkonen ne ha fatti due, Hamilton ha vinto con un ampio margine di vantaggio sulla BMW di Nick Heidfeld. La serie di outsider sul podio non era ancora terminata, in quanto sfruttando una strategia diversa Rubens Barrichello, su Honda, ha portato a casa un inaspettato terzo posto!
Il 21 Luglio si è svolto il gran premio di GERMANIA a Hockenheim e, ancora una volta, sul podio abbiamo ritrovato, stavolta in seconda posizione, un pilota che era difficile prevedere di ritrovare nelle posizioni che contano.
Un incidente avvenuto a metà gara, protagonista la Toyota di Timo Glock, in cui per fortuna il pilota è uscito illeso, ha provocato l'ingresso della safety car e una differenziazione delle strategie.
In mezzo al duello tra Hamilton e Massa, che fin da subito si era visto si sarebbe risolto a favore del pilota dela McLaren, si è ritrovato nientemeno che Nelsinho Piquet, pilota della Renault spesso criticato per le sue performance al di sotto delle aspettative (dopotutto è stato il rivale di Hamilton in GP2): su una strategia di un'unica sosta, si era appena fermato quando Glock ha perso il controllo della propria vettura andando a schiantarsi, e si trovava tra le ultime posizioni. Quando però tutti gli altri piloti si sono fermati per la seconda sosta, chi dietro la safety car, chi in un secondo momento, si è ritrovato per qualche giro in testa alla gara, prima di essere superato da Hamilton e di doversi accontentare della seconda posizione, riuscendo comunque a tenersi dietro la Ferrari di Massa.
Il 3 Agosto, al Gran Premio d'UNGHERIA, le McLaren di Hamilton e Kovalainen erano affiancate in prima fila, ma al via Felipe Massa l'ha spuntata superando entrambi e portandosi in testa al gran premio, con i due piloti McLaren costretti ad accodarsi in seconda e terza posizione, almeno finché Hamilton non ha subito una foratura che gli ha fatto perdere terreno.
Risalito in seconda posizione, Kovalainen ha vinto a sorpresa quando Massa è stato costretto al ritiro dopo la rottura del motore avvenuta a tre giri dal termine. Si è trattato della prima vittoria di Kovalainen in carriera, dopo che non aveva saputo sfruttare al meglio la pole position conquistata in Gran Bretagna. Sul podio con lui c'erano Glock (giusto per stare in tema di outsider) e Raikkonen.
Massa si è ripreso vincendo dalla pole position il gran premio d'EUROPA, disputato sul nuovo circuito cittadino di Valencia dopo tre settimane di pausa, davanti a Hamilton e Kubica e, il 7 Settembre, ha vinto anche il gran premio del BELGIO a seguito di una penalizzazione di Hamilton che in origine aveva preceduto Massa e Heidfeld sul traguardo, ma che è sprofondato in terza posizione a causa di un taglio di chicane avvenuto mentre sorpassava Raikkonen, per gran parte della gara, disputata sul bagnato, in testa. Il pilota della Ferrari è stato poi costretto al ritiro con pochi giri ancora da disputare. Curiosità: prima di essere superato da varie vetture all'ultimo giro, Bourdais sembrava candidato al podio!
Il 14 Settembre si disputava il gran premio d'ITALIA e in quel weekend è accaduto l'impensabile e per "impensabile" non mi riferisco al fatto che Hamilton, alla fine, abbia conservato il proprio vantaggio in classifica, ma con appena un punto nei confronti di Massa, il minor gap in classifica visto fin dai tempi in cui Hamilton e i due piloti Ferrari erano appaiati in testa alla classifica, con Hamilton in testa per migliori piazzamenti.
A Monza le qualifiche sono state disputate in condizioni di bagnato estremo e le stesse condizioni meteo sono perdurate anche il giorno di gara, quantomeno nella prima parte della gara stessa. Con Hamilton e Raikkonen fuori nella seconda manche di qualifica, con Massa che non era mai andato forte e con la McLaren che sembrava disporre della vettura più veloce del lotto, tutto lasciava pensare che le qualifiche si decidessero a favore di Heikki Kovalainen. Non è stato così: Kovalainen si è dovuto accontentare della seconda posizione, dietro a Sebastian Vettel che ha ottenuto la pole position al volante di una Toro Rosso!
Con un risultato del genere sembrava che almeno in gara Kovalainen dovesse essere il favorito, invece no, per tutto il tempo non è mai riuscito a impensierire Vettel, che ha condotto la Toro Rosso alla vittoria ed è divenuto il più giovane pilota a vincere un gran premio. Facendo la somma dell'età dei primi tre classificati, Vettel, Kovalainen e Kubica, si ottiene il podio più giovane di sempre.
Nel fine settimana del 28 Settembre, giorno del quarantesimo compleanno di Mika Hakkinen, la Formula 1 è sbarcata in Asia per il gran premio di SINGAPORE, altro circuito cittadino inserito in calendario quest'anno, su cui si è svolto un altro gran premio dall'esito inaspettato, specie per come si erano messe le cose. Massa, Hamilton e Raikkonen erano stabilmente in top-3 quando una safety car ha stravolto l'esito della gara. A sorpresa si sono ritrovati in testa i piloti che si erano dovuti fermare ai box con pitlane chiusa seguiti dai piloti che si erano fermati prima dell'ingresso della safety car: intervallati da alcuni piloti su una strategia diversa che poi sono precipitati nelle retrovie, Nico Rosberg e Robert Kubica erano davanti alla Renault di Fernando Alonso che, quando questi due sono stati penalizzati per il pitstop con pitlane chiusa, ha ereditato la prima posizione. Rosberg è riuscito ad arrivare secondo, mentre Kubica è precipitato in fondo. Hamilton ha portato a casa una terza piazza, mentre in Ferrari è stato un disastro: Massa è stato fatto ripartire con il bocchettone del rifornimento inserito, ha miracolosamente continuato la gara ed è arrivato tra gli ultimi, Raikkonen, dopo essere risalito fino alla zona punti si è ritirato per un incidente.
Incredibilmente Alonso ha vinto anche il gran premio successivo, il 12 Ottobre, in GIAPPONE, in una gara anche il suo compagno di squadra Piquet, autore dell'incidente che aveva fatto entrare la safety car che ha scombinato le carte in tavola a Singapore, ha ottenuto un memorabile quarto posto. Alonso ha vinto davanti alla BMW di Kubica (ancora aritmeticamente in lotta per il titolo) e alla Ferrari di Raikkonen, mentre Massa e Hamilton sono stati protagonisti di gare da dimenicare. In CINA, sette giorni più tardi, Hamilton ha vinto davanti alle Ferrari, con Raikkonen che ha ceduto la seconda posizione a Massa, unico pilota che ormai, a sette punti di distacco, poteva ancora competere per il campionato con Hamilton.
Il 2 Novembre il campionato è terminato con il gran premio del BRASILE e con Felipe Massa che, per vincere il titolo nel suo paese natale, doveva vincere la gara e sperare che Hamilton arrivasse dalla sesta posizione in poi.
Appurato che Massa è partito dalla pole position e ha mantenuto la prima posizione fino alla bandiera a scacchi, in un primo momento appariva abbastanza facile per Hamilton arrivare al traguardo in top-5, risultato sicuramente alla sua portata.
Con Massa, Alonso e Raikkonen stabilmente in top-3 nelle fasi conclusive della gara, Hamilton era quarto e doveva contenere uno scatenatissimo Vettel, ma comunque in posizione di non temere per la classifica finale, almeno fintanto che non è scoppiato un temporale a pochi giri dalla fine e che alcune vetture, nella speranza che la pioggia non incrementasse, hanno tentato di recuperare posizioni decidendo di rimanere su gomme da asciutto. Tutti gli altri piloti sono rientrati, compresi i contendenti al titolo. Hamilton è tornato in pista ancora davanti a Vettel, ma in quinta posizione e, quando a due giri dal termine è stato superato da Vettel, si è ritrovato sesto, risultato che gli avrebbe fatto terminare il campionato con lo stesso numero di punti di Massa in classifica, ma con una vittoria in meno. Il suo inseguimento nei confronti di Vettel non ha portato il risultato sperato e non è riuscito a raggiungere la Toro Rosso, ma ha artigliato la quinta posizione in extremis quando sia lui sia Vettel, all'ultima curva, hanno superato la Toyota di Glock, rimasto in pista su gomme da asciutto che, come i piloti sulla sua stessa strategia, aveva visto un crollo della prestazione a seguito dell'incremento della pioggia.
Hamilton ha quindi vinto il titolo piloti, mentre è andato alla Ferrari il titolo costruttori.
Probabilmente Glock verrà ricordato molto a lungo come colui che si è ritrovato ad essere determinante per l'assegnazione del campionato e, da parte mia, ritengo plausibile che la faccenda verrà archiviata, da chi di dovere, con un semplice "abbiamo perso il campionato a causa di Glock" che non porterà a porsi delle domande del tipo: "c'è stato qualche momento, della stagione, in cui è stato perso quel punto che avrebbe permesso a Massa di vincere il mondiale senza dovere dipendere dalle performance delle gomme da asciutto sulle quali stava girando uno di cui fino all'altro ieri conoscevamo a malapena l'esistenza?"
Archiviato quel genere di domande a cui di solito viene preferito non dare risposta, si guarda avanti e si guarda a un 2009 che probabilmente inizierà con diciotto vetture al via, invece che venti: la Honda ha annunciato ai primi di dicembre di ritirare la propria scuderia dal campionato.
Grossi stravolgimenti nei top-team non ce ne saranno: Ferrari, McLaren e BMW manterranno la stessa line-up, pare che Alonso resterà in Renault (specie considerando che l'altro team a cui era stato associato era la Honda, che però non ci sarà) e, per andare a cercare qualche cambiamento interessante, bisogna spingersi più indietro in graduatoria, dato che Vettel passerà in Redbull al posto di Coulthard, mentre non è chiaro né chi prenderà il suo posto in Toro Rosso, né tantomeno se Bourdais conserverà il proprio volante in Renault.
Guardando al 2009, è da segnalare il ritorno delle gomme slick: per intenderci, le attuali gomme da asciutto scanalate, che vengono comunemente definite slick pur non essendolo, verranno accantonate e sull'asciutto si utilizzeranno le gomme lisce. Alcuni team inoltre inizieranno a usare il KERS, il sistema di recupero dell'energia cinetica dispersa in frenata per incrementare le performance.
CLASSIFICA PILOTI:
1. Lewis Hamilton (McLaren) - 98
2. Felipe Massa (Ferrari) - 97
3. Kimi Raikkonen (Ferrari) - 75
4. Robert Kubica (BMW) - 75
5. Fernando Alonso (Renault) - 61
6. Nick Heidfeld (BMW) - 60
7. Heikki Kovalainen (McLaren) - 53
8. Sebastian Vettel (Toro Rosso) - 35
9. Jarno Trulli (Toyota) - 31
10. Timo Glock (Toyota) - 25
11. Mark Webber (Redbull) - 21
12. Nelsinho Piquet (Renault) - 19
13. Nico Rosberg (Williams) - 17
14. Rubens Barrichello (Honda) - 11
15. Kazuki Nakajima (Williams) - 9
16. David Coulthard (Redbull) - 8
17. Sebastien Bourdais (Toro Rosso) - 4
18. Jenson Button (Honda) - 3
19. Giancarlo Fisichella (Force India) - 0
20. Adrian Sutil (Force India) - 0
21. Takuma Sato (Super Aguri) - 0
22. Anthony Davidson (Super Aguri) - 0
CLASSIFICA COSTRUTTORI:
1. Ferrari - 172
2. McLaren/Mercedes - 151
3. BMW Sauber - 135
4. Renault - 80
5. Toyota - 56
6. Toro Rosso/Ferrari - 39
7. Redbull/Renault - 29
8. Williams/Toyota - 26
9. Honda - 14
10. Force India/Ferrari - 0
11. Super Aguri/Honda - 0
lunedì 27 novembre 2017
Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Brasile 2008
Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.
******
Brasile 2008: Don't you wish your driver was a world champion like me?
Quando arriva il finale di stagione, non c'è più tempo per farsi delle domande.
C'è tempo solo per piazzarsi davani alla TV a guardare le qualifiche, dimenticandosi tutto quello che è stato scritto dai giornali nelle ultime due settimane, le allusioni, i rumour destinati a non avverarsi...
Quando arriva il finale di stagione, c'è solo una cosa che conta: Lewis Hamilton sta per diventare campione del mondo e per riuscirci ha bisogno di fare il minimo sindacale e di portarsi a casa almeno un quinto posto.
Se ce la farà, non conterà più il risultato di Massa, dal punto di vista delle classifiche finali.
Non conterà, ma intanto Massa partirà dalla pole position e non credo che qualcuno potrebbe avere il coraggio di dire ad alta voce, davanti a lui, che una pole e una vittoria a Interlagos non contano nulla.
Quella di sabato è una giornata normale, che ci riserva una griglia di partenza quasi normale:
1^ fila: Massa - Trulli
2^ fila: Raikkonen - Hamilton
3^ fila: Kovalainen - Alonso
4^ fila: Vettel - Heidfeld
5^ fila: Bourdais - Glock
6^ fila: Piquet - Webber
7^ fila: Kubica - Coulthard
8^ fila: Barrichello - Nakajima
9^ fila: Button - Rosberg
10^ fila: Fisichella - Sutil
Quella di domenica non è una giornata normale: uno scroscio di pioggia si abbatte su Interlagos proprio quando manca poco al via della gara.
Aspettavo con impazienza che arrivasse l'ora del gran premio e a quanto pare mi tocca aspettare un quarto d'ora in più.
Con E., la mia amica fan di Raikkonen, c'è qualche commento via SMS.
Scambio qualche SMS anche con L., il mio amico fan di Button e Barrichello, che è ancora al lavoro e che mi chiede aggiornamenti.
Sulla griglia di partenza mettono tutti le gomme intermedie; tutti a parte Kubica, che però al termine del giro di formazione, quando finalmente c'è un giro di formazione, rientra ai box per partire dalla pitlane su gomme intermedie, visto che non piove più, ma che la pista è ancora piuttosto bagnata.
Si accendono i semafori.
Poi i semafori si spengono.
È finito il momento di polemizzare su fatti che non sono ancora accaduti e parlare di presunte alleanze tra piloti di diversi team: a Interlagos nessuno è arrivato con l'intento di scombinare i piani di "quelli che contano", ma tutti, come al solito, sono arrivati a Interlagos perché sperano di fare una buona gara e, alcuni di loro, perché sperano di avere un sedile sotto al fondoschiena anche nel 2009.
È finito il momento di polemizzare perché venti piloti stanno per partire per il Gran Premio del Brasile e perché uno di quei venti piloti sta prendendo parte al suo ultimo gran premio in carriera.
Davanti Massa, Trulli, Raikkonen e Hamilton mantengono le posizioni; Kovalainen si installa al quinto posto, poi se lo fa portare via da Vettel e da Alonso.
Intanto nelle retrovie si consuma il dramma: se da un lato c'è Piquet che finisce fuori per i fatti suoi, dall'altro c'è la fine anticipata della carriera in Formula 1 di David Coulthard.
Arrivato a Interlagos con una vettura con una livrea particolare, bianca, invece che con i colori della Redbull, e con una telecamera sul casco, Coulthard dura pochi metri. Viene speronato da Rosberg, perde il controllo della vettura e finisce addosso a Nakajima. Nelle interviste post-ritiro commenterà che la Williams ha dato inizio alla sua carriera e che, a sorpresa, vi ha anche messo fine.
Safety-car.
Poi la safety-car si leva di torno.
Al restart c'è un duello Kovalainen vs Alonso, ma Kovalainen non riesce a recuperare la posizione perduta.
C'è un duello anche tra Truli e Raikkonen, con Raikkonen che non fa niente di azzardato.
Poi la pista inizia ad asciugarsi e arriva un momento al cardiopalma.
Al 7° giro Fisichella e Rosberg rientrano ai box a montare gomme da asciutto.
Fanno tempi record e, mentre al box della Honda i meccanici spazzano il disastro provocato dalla rottura di un estintore, al 10° giro Massa rientra ai box e anche altri piloti random fanno la stessa cosa.
Trulli, Raikkonen e Hamilton rientrano tutti ai box nello stesso momento, all'11°.
Raikkonen supera Trulli, al quale Hamilton deve accodarsi.
Tornano in pista.
Massa è in testa davanti a Vettel e Alonso.
Raikkonen si accoda ad Alonso.
In quinta posizione si installa Fisichella.
Seguono Trulli e Hamilton, con quest'ultimo in settima posizione.
Supera Trulli.
Trulli finisce in testacoda, davanti a Glock e Bourdais che sopraggiungono, e si riaccoda.
Adesso Hamilton è sesto.
L. mi manda un messaggio per chiedermi che cosa stia succedendo, mentre tutti ignoriamo volutamente il testacoda di Nakajima perché non ha nulla a che vedere con chi è in lotta per il titolo.
Gli rispondo.
Gli dico che Massa è in testa e Hamilton sesto e che, se arrivassero così, Massa vincerebbe il titolo per una vittoria in più a pari punti.
Mando il messaggio e so che non finirà così, perché Fisichella è al volante di una Force India e ho seri dubbi che possa conservare quella posizione molto a lungo.
Al 17° giro Hamilton supera Fisichella, infatti, andando a prendersi quella preziosissima quinta posizione che non deve farsi sfuggire se vuole portare a casa il campionato, perché tutto lascia intendere che nessuno sia in grado di superare Massa...
...
...
...cosa su cui, però, avrei qualche dubbio, Vettel gli è negli scarichi, anche se ho l'impressione che non farà nulla di avventato, specie considerando che pare essere su una diversa strategia.
Dietro di loro c'è Alonso.
Conoscendo la personalità di Alonso, ho seri dubbi che farebbe qualcosa che possa spianare la strada di Hamilton e della McLaren, visto come sono andate le cose l'anno scorso.
Ad ogni modo Hamilton ha altri problemi: più che fare i tempi di Raikkonen che gli sta davanti, fa gli stessi tempi di Glock che gli sta dietro, nonostante quest'ultimo abbia verosimilmente più benzina di tutti, essendo su una strategia ad una sola sosta.
Fisichella, intanto, è precipitato in settima posizione e si difende da Bourdais.
Tra i due c'è un contatto, che manda Bourdais in giro per i prati. Inquadrato il box della Toro Rosso, nessuno sembra particolarmente preoccupato da tutto ciò, visto che un meccanico espone un cartello che recita, in italiano: "un saluto al bar dello sport, auguri papà".
Penso per un attimo che il padre di quel meccanico sia molto fortunato: festeggiare il proprio compleanno il giorno del Gran Premio del Brasile è qualcosa di epico!
Al 17° giro, mentre Kovalainen supera Trulli per il nono(?) posto, Vettel rientra ai box, in largo anticipo rispetto agli altri piloti, segno evidente che probabilmente farà una sosta in più.
I primi quattro sono Massa, Alonso, Raikkonen e Hamilton, che potrebbero rimanere in quelle posizioni, se davvero Vettel farà una sosta in più.
Massa, intanto, doppia Nakajima.
Poi, poco dopo, inizia a doppiare anche altre vetture, tra cui quella di Kubica.
Non era quello che ci aspettavamo: quindici giorni fa, Kubica era ancora in lotta per il titolo.
Alonso segue Massa, ma a distanza.
Massa è stabilmente in testa e sembra che nessuno possa davvero portargli via la prima posizione.
Il resto è un attesa del momento in cui i piloti di testa si fermeranno ai box: accadrà intorno al 35/40° giro e, contrariamente alle aspettative, Glock sarà il primo pilota della top-5 a rientrare ai box, caricando benzina a sufficienza per andare fino in fondo, cosa che faranno anche gli altri.
Dopo il pitstop, nessuno segue Hamilton da vicino. Per quanto riguarda Glock, il più vicino a lui nel precedente stint di gara, pare essere uscito dai box in mezzo al nulla ed essere ancora in mezzo al nulla.
Non resta altro da fare che concentrarsi sugli eventi di "poco rilievo", come ad esempio un duello tra le Honda, con Button che supera Barrichello anche nel gran premio di casa di Rubinho.
Però Rubinho ha ottenuto un podio, quest'anno, e queste sono cose che contano! Siamo già a due terzi di gara, nel frattempo e i primi cinque sono Massa, Vettel, Alonso, Raikkonen e Hamilton, con Vettel in recupero su Massa, ma che dovrà fermarsi anche un'altra volta.
Kovalainen, frattanto, è riuscito a risalire in sesta posizione, precedendo Glock e Trulli. È comunque chiaro già da molto tempo che la McLaren non ha possibilità di portare a casa il titolo costruttori: con una doppietta avrebbe potuto vincere solo se non ci fossero state le due Ferrari almeno in 5^ e 6^ posizione e, oltre ad esserci le McLaren ben lontane dalla doppietta, le Ferrari sono una in testa e una quarta, anche se poi Raikkonen risalirà al terzo posto con il successivo pitstop di Vettel, 51° giro.
Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Hamilton.
Vettel.
Kovalainen.
Glock.
Trulli.
Sono loro i primi otto, mentre la gara, molto più calma in questa fase che all'inizio, si avvia lentamente verso la conclusione.
Mancano una quindicina di giri, adesso, e tutto sembra scontato.
Ormai sto seguendo la gara senza nemmeno mandare troppi messaggi ai miei amici.
Voglio seguirla.
Voglio seguire questo evento, anche se ormai è finito il momento in cui speravo che potesse accadere un miracolo di qualche genere.
Poi, all'improvviso, la gara assume un'altra connotazione.
Il cielo è grigio, iniziano a cadere le prime gocce di pioggia...
...
...
...
...e tutto avrei potuto immaginare, anche le cose più improbabili, ma mai mi sarebbe passata per la testa l'idea di sperare che potesse scoppiare un temporale affinché Massa avesse qualche chance di vincere il titolo.
A sette giri dalla fine Heidfeld rientra ai box per montare gomme da bagnato.
Davanti nessuno può permettersi di azzardare.
A sei giri dalla fine Vettel è ormai negli scarichi di Hamilton, mentre stanno per efettuare un doppiaggio.
Non cambierebbe niente.
Hamilton può permettersi di arrivare quinto, sarebbe ugualmente campione del mondo.
Non ci sta.
Non si può dire a Hamilton di fare il minimo sindacale in un evento come questo.
In realtà, di colpo, fare il minimo sindacale potrebbe essere più rischioso del previsto: non si sa mai cosa può succedere quando sta per scoppiare un temporale.
Alonso e Raikkonen vanno ai box, quando mancano cinque giri alla fine, per montare gomme da bagnato.
Hamilton fa la stessa cosa, rientrando subito dopo, seguito ancora da Vettel.
Massa è fuori, ma rientra il giro successivo.
Tutti rientrano, solo le Toyota e Kubica(?) rimangono in pista, con il probabile intento di tentare di andare fino in fondo su gomme da asciutto.
Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Glock.
Hamilton.
Vettel.
Trulli.
Kovalainen.
Sono loro i primi otto, quando mancano quattro giri al termine ed è un caos: in certi tratti piove, in altri no, in certi tratti il pilota più veloce è Trulli su gomme da asciutto, in altri tratti i tempi di Trulli sembrano alzarsi.
Kubica è davanti a Hamilton e Vettel, doppiato.
Va più forte di entrambi.
Si sdobbia da Vettel.
Si sdoppia da Hamilton.
Poi Vettel passa Hamilton e non riesco a credere ai miei occhi.
Un boato copre il rumore dei motori.
Hamilton ha appena perso l'ultima posizione che poteva permettersi di occupare per vincere il titolo.
Poi ricomincia a piovere.
Piove di brutto, adesso, e Hamilton ha meno di due giri a disposizione per cercare di riprendersi la quinta posizione.
Niente da fare.
Vettel ormai sta fuggendo, segno che tutto ciò di cui gli importa è portarsi a casa una top-5 e non il fatto che ci siano altri piloti che inseguono la vittoria del campionato.
Inizia l'ultimo giro per Massa.
Inizia anche per Vettel e Hamilton.
C'è pieno di doppiati.
Si fanno da parte.
Massa taglia il traguardo.
Il mio cellulare vibra.
Lo ignoro.
So che è un messaggio di E., ma non è il momento di leggerlo.
A fiato sospeso vedo Vettel e Hamilton che affiancano e superano alcune vetture.
Il mio cellulare vibra di nuovo, mentre nel box della Ferrari per qualche strana ragione erano già tutti là che festeggiavano.
Era nell'aria: lo avevamo già capito, il mondiale 2008 rischiava di essere deciso da una scheggia impazzita, ma semplicemente non avevamo individuato chi fosse quella scheggia impazzita.
Mentre la grafica conferma quello che già so, ovvero che Vettel e Hamilton hanno entrambi superato Glock all'ultima curva, e mentre Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls, fidanzata di Hamilton, saltella nel bel mezzo della pitlane, leggo finalmente i messaggi di E., la fan di Raikkonen che oggi tifava per Massa perché è il compagno di squadra di Raikkonen (beata lei, che riesce a tifare il compagno di squadra del suo pilota preferito, una volta che il suo piloa preferito non è più in lotta per il titolo, forse semplicemente non conosce le dinamiche della Formula 1 abbastanza bene da capire che guidare una vettura con il numero 2 non è esattamente una ragione di vanto per un pilota, a maggior ragione se non era nemmeno nelle condizioni di lottare per un titolo che il suo compagno di squadra ha vinto) e perché ha fin dall'anno scorso la convinzione che la McLaren sia un team di BaMbInI KaTtIvI che non meritano di vincere titoli.
Il suo primo messaggio recita, testualmente: "Vettel è un grande, Massa è un mito". Me l'ha mandato nel momento in cui credeva che Massa fosse appena diventato campione del mondo.
Il secondo l'ha scritto dopo.
Rispondo al secondo.
Quello che scrivo, non merita di essere trascritto in un commento a un gran premio.
È una ca**ata, scritta per farci quattro risate, ma il mio pensiero è stato un altro.
Quando trentotto secondi dopo che Massa aveva tagliato il traguardo Hamilton ha superato Glock, ho pensato che sarà per l'anno prossimo.
A quel punto è semplicemente finita.
È finita ed è andata a finire in un modo che non ci dimenticheremo mai.
Non ho mai visto un mondiale finire in questo modo e non penso che mi succederà mai più di vedere qualcosa del genere.
Poi, dopo la gara, arriva il momento del podio.
Arriva l'inno brasiliano.
Arrivano le lacrime di Massa, la pioggia, i coriandoli, e alla fine Domenicali che si toglie gli occhiali, perché probabilmente ha le lenti piene di pioggia e di champagne.
Arriva la telefonata di L., che non ha capito cosa intendessi quando gli ho spiegato via SMS che Hamilton ha vinto il mondiale superando Glock...
...
...
...
...perché in effetti, adesso che ci penso, per chi non ha potuto vedere la gara è difficile capire che cosa sia successo, negli ultimi concitati giri.
98 > 97: è questo che dice la classifica, adesso che il mondiale è finito.
Il calendario, da parte sua, dice che è il 2 Novembre e che purtroppo manca ancora tantissimo a Marzo, quando inizierà il prossimo campionato.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai è appena finito un campionato e io stia pensando all'inizio del 2009. Mhm... non lo so, forse perché ho l'abitudine di pensare all'anno successivo, non appena finisce un mondiale, invece che di pensare a gente che dice "abbiamo vinto perché siamo i migliori" e a gente che dice "abbiamo perso, ma in realtà siamo noi i migliori".
RISULTATO: 1. Felipe Massa (Ferrari), 2. Fernando Alonso (Renault), 3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Sebastian Vettel (Toro Rosso), 5. Lewis Hamilton (McLaren), 6. Timo Glock (Toyota), 7. Heikki Kovalainen (McLaren), 8. Jarno Trulli (Toyota), 9. Mark Webber (Redbull), 10. Nick Heidfeld (BMW), 11. Robert Kubica (BMW), 12. Nico Rosberg (Williams), 13. Jenson Button (Honda), 14. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), 15. Rubens Barrichello (Honda), 16. Adrian Sutil (Force India), 17. Kazuki Nakajima (Williams), 18. Giancarlo Fisichella (Force India), Rit. Nelsinho Piquet (Renault), Rit. David Coulthard (Redbull).
È stato uno di quei gran premi che un giorno racconteremo ai nostri figli.
Cose del tipo:
"Era l'epoca in cui non pensavamo che Kovalainen avrebbe potuto vincere dei titoli, l'epoca in cui Heidfeld non aveva ancora mai vinto nemmeno un gran premio."
"Mamma, chi è Heidfeld?"
"Un pilota con la barba folta che correva in Formula 1 molto tempo fa. Il giorno della sua prima vittoria decise di rasarsi definitivamente la barba."
"E quando vinse il mondiale cosa fece? Si rasò i capelli come Raikkonen?"
"Vedo che hai appreso le cose molto in fretta. Comunque no, Heidfeld non ha mai vinto un mondiale. Per quanto riguarda il mondiale di quell'anno, invece, eravamo tutti concentrati a guardare dove fossero Massa e Hamilton che perdemmo di vista Glock..."
"Chi è Glock?"
"Un pilota che è passato alla storia per essere stato la pedina impazzita che ha fatto saltare in aria tutta la scacchiera."
Glock: "Perché mi riservi questo ruolo, nel futuro?"
L'Autrice(C): "Perché la realtà dei fatti è che se finisci nel bel mezzo di uno scontro per il titolo ci sono buone possibilità che la gente si ricordi di te per questo."
Glock: "Non credo proprio. Un giorno vincerò anch'io un titolo e metterò a tacere tutti quanti."
Massa: "Non ne sono tanto sicuro, sai? Magari quel giorno, per qualche ragione, me ne andrò in giro con gomme da pioggia e farò passare Nakajima all'ultimo giro."
Glock: "Nakajima? Perché mai Nakajima dovrebbe vincere un titolo?"
Nakajima: "Perché sono un fenomeno e presto il mondo se ne renderà conto. Vero, Autrice(C)?"
L'Autrice(C) si avvale della facoltà di non rispondere, perché Nakajima è Nakajima, dopotutto, e all'affermazione "Nakajima è Nakajima" potete dare qualsiasi interpretazione vogliate.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.
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Brasile 2008: Don't you wish your driver was a world champion like me?
Quando arriva il finale di stagione, non c'è più tempo per farsi delle domande.
C'è tempo solo per piazzarsi davani alla TV a guardare le qualifiche, dimenticandosi tutto quello che è stato scritto dai giornali nelle ultime due settimane, le allusioni, i rumour destinati a non avverarsi...
Quando arriva il finale di stagione, c'è solo una cosa che conta: Lewis Hamilton sta per diventare campione del mondo e per riuscirci ha bisogno di fare il minimo sindacale e di portarsi a casa almeno un quinto posto.
Se ce la farà, non conterà più il risultato di Massa, dal punto di vista delle classifiche finali.
Non conterà, ma intanto Massa partirà dalla pole position e non credo che qualcuno potrebbe avere il coraggio di dire ad alta voce, davanti a lui, che una pole e una vittoria a Interlagos non contano nulla.
Quella di sabato è una giornata normale, che ci riserva una griglia di partenza quasi normale:
1^ fila: Massa - Trulli
2^ fila: Raikkonen - Hamilton
3^ fila: Kovalainen - Alonso
4^ fila: Vettel - Heidfeld
5^ fila: Bourdais - Glock
6^ fila: Piquet - Webber
7^ fila: Kubica - Coulthard
8^ fila: Barrichello - Nakajima
9^ fila: Button - Rosberg
10^ fila: Fisichella - Sutil
Quella di domenica non è una giornata normale: uno scroscio di pioggia si abbatte su Interlagos proprio quando manca poco al via della gara.
Aspettavo con impazienza che arrivasse l'ora del gran premio e a quanto pare mi tocca aspettare un quarto d'ora in più.
Con E., la mia amica fan di Raikkonen, c'è qualche commento via SMS.
Scambio qualche SMS anche con L., il mio amico fan di Button e Barrichello, che è ancora al lavoro e che mi chiede aggiornamenti.
Sulla griglia di partenza mettono tutti le gomme intermedie; tutti a parte Kubica, che però al termine del giro di formazione, quando finalmente c'è un giro di formazione, rientra ai box per partire dalla pitlane su gomme intermedie, visto che non piove più, ma che la pista è ancora piuttosto bagnata.
Si accendono i semafori.
Poi i semafori si spengono.
È finito il momento di polemizzare su fatti che non sono ancora accaduti e parlare di presunte alleanze tra piloti di diversi team: a Interlagos nessuno è arrivato con l'intento di scombinare i piani di "quelli che contano", ma tutti, come al solito, sono arrivati a Interlagos perché sperano di fare una buona gara e, alcuni di loro, perché sperano di avere un sedile sotto al fondoschiena anche nel 2009.
È finito il momento di polemizzare perché venti piloti stanno per partire per il Gran Premio del Brasile e perché uno di quei venti piloti sta prendendo parte al suo ultimo gran premio in carriera.
Davanti Massa, Trulli, Raikkonen e Hamilton mantengono le posizioni; Kovalainen si installa al quinto posto, poi se lo fa portare via da Vettel e da Alonso.
Intanto nelle retrovie si consuma il dramma: se da un lato c'è Piquet che finisce fuori per i fatti suoi, dall'altro c'è la fine anticipata della carriera in Formula 1 di David Coulthard.
Arrivato a Interlagos con una vettura con una livrea particolare, bianca, invece che con i colori della Redbull, e con una telecamera sul casco, Coulthard dura pochi metri. Viene speronato da Rosberg, perde il controllo della vettura e finisce addosso a Nakajima. Nelle interviste post-ritiro commenterà che la Williams ha dato inizio alla sua carriera e che, a sorpresa, vi ha anche messo fine.
Safety-car.
Poi la safety-car si leva di torno.
Al restart c'è un duello Kovalainen vs Alonso, ma Kovalainen non riesce a recuperare la posizione perduta.
C'è un duello anche tra Truli e Raikkonen, con Raikkonen che non fa niente di azzardato.
Poi la pista inizia ad asciugarsi e arriva un momento al cardiopalma.
Al 7° giro Fisichella e Rosberg rientrano ai box a montare gomme da asciutto.
Fanno tempi record e, mentre al box della Honda i meccanici spazzano il disastro provocato dalla rottura di un estintore, al 10° giro Massa rientra ai box e anche altri piloti random fanno la stessa cosa.
Trulli, Raikkonen e Hamilton rientrano tutti ai box nello stesso momento, all'11°.
Raikkonen supera Trulli, al quale Hamilton deve accodarsi.
Tornano in pista.
Massa è in testa davanti a Vettel e Alonso.
Raikkonen si accoda ad Alonso.
In quinta posizione si installa Fisichella.
Seguono Trulli e Hamilton, con quest'ultimo in settima posizione.
Supera Trulli.
Trulli finisce in testacoda, davanti a Glock e Bourdais che sopraggiungono, e si riaccoda.
Adesso Hamilton è sesto.
L. mi manda un messaggio per chiedermi che cosa stia succedendo, mentre tutti ignoriamo volutamente il testacoda di Nakajima perché non ha nulla a che vedere con chi è in lotta per il titolo.
Gli rispondo.
Gli dico che Massa è in testa e Hamilton sesto e che, se arrivassero così, Massa vincerebbe il titolo per una vittoria in più a pari punti.
Mando il messaggio e so che non finirà così, perché Fisichella è al volante di una Force India e ho seri dubbi che possa conservare quella posizione molto a lungo.
Al 17° giro Hamilton supera Fisichella, infatti, andando a prendersi quella preziosissima quinta posizione che non deve farsi sfuggire se vuole portare a casa il campionato, perché tutto lascia intendere che nessuno sia in grado di superare Massa...
...
...
...cosa su cui, però, avrei qualche dubbio, Vettel gli è negli scarichi, anche se ho l'impressione che non farà nulla di avventato, specie considerando che pare essere su una diversa strategia.
Dietro di loro c'è Alonso.
Conoscendo la personalità di Alonso, ho seri dubbi che farebbe qualcosa che possa spianare la strada di Hamilton e della McLaren, visto come sono andate le cose l'anno scorso.
Ad ogni modo Hamilton ha altri problemi: più che fare i tempi di Raikkonen che gli sta davanti, fa gli stessi tempi di Glock che gli sta dietro, nonostante quest'ultimo abbia verosimilmente più benzina di tutti, essendo su una strategia ad una sola sosta.
Fisichella, intanto, è precipitato in settima posizione e si difende da Bourdais.
Tra i due c'è un contatto, che manda Bourdais in giro per i prati. Inquadrato il box della Toro Rosso, nessuno sembra particolarmente preoccupato da tutto ciò, visto che un meccanico espone un cartello che recita, in italiano: "un saluto al bar dello sport, auguri papà".
Penso per un attimo che il padre di quel meccanico sia molto fortunato: festeggiare il proprio compleanno il giorno del Gran Premio del Brasile è qualcosa di epico!
Al 17° giro, mentre Kovalainen supera Trulli per il nono(?) posto, Vettel rientra ai box, in largo anticipo rispetto agli altri piloti, segno evidente che probabilmente farà una sosta in più.
I primi quattro sono Massa, Alonso, Raikkonen e Hamilton, che potrebbero rimanere in quelle posizioni, se davvero Vettel farà una sosta in più.
Massa, intanto, doppia Nakajima.
Poi, poco dopo, inizia a doppiare anche altre vetture, tra cui quella di Kubica.
Non era quello che ci aspettavamo: quindici giorni fa, Kubica era ancora in lotta per il titolo.
Alonso segue Massa, ma a distanza.
Massa è stabilmente in testa e sembra che nessuno possa davvero portargli via la prima posizione.
Il resto è un attesa del momento in cui i piloti di testa si fermeranno ai box: accadrà intorno al 35/40° giro e, contrariamente alle aspettative, Glock sarà il primo pilota della top-5 a rientrare ai box, caricando benzina a sufficienza per andare fino in fondo, cosa che faranno anche gli altri.
Dopo il pitstop, nessuno segue Hamilton da vicino. Per quanto riguarda Glock, il più vicino a lui nel precedente stint di gara, pare essere uscito dai box in mezzo al nulla ed essere ancora in mezzo al nulla.
Non resta altro da fare che concentrarsi sugli eventi di "poco rilievo", come ad esempio un duello tra le Honda, con Button che supera Barrichello anche nel gran premio di casa di Rubinho.
Però Rubinho ha ottenuto un podio, quest'anno, e queste sono cose che contano! Siamo già a due terzi di gara, nel frattempo e i primi cinque sono Massa, Vettel, Alonso, Raikkonen e Hamilton, con Vettel in recupero su Massa, ma che dovrà fermarsi anche un'altra volta.
Kovalainen, frattanto, è riuscito a risalire in sesta posizione, precedendo Glock e Trulli. È comunque chiaro già da molto tempo che la McLaren non ha possibilità di portare a casa il titolo costruttori: con una doppietta avrebbe potuto vincere solo se non ci fossero state le due Ferrari almeno in 5^ e 6^ posizione e, oltre ad esserci le McLaren ben lontane dalla doppietta, le Ferrari sono una in testa e una quarta, anche se poi Raikkonen risalirà al terzo posto con il successivo pitstop di Vettel, 51° giro.
Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Hamilton.
Vettel.
Kovalainen.
Glock.
Trulli.
Sono loro i primi otto, mentre la gara, molto più calma in questa fase che all'inizio, si avvia lentamente verso la conclusione.
Mancano una quindicina di giri, adesso, e tutto sembra scontato.
Ormai sto seguendo la gara senza nemmeno mandare troppi messaggi ai miei amici.
Voglio seguirla.
Voglio seguire questo evento, anche se ormai è finito il momento in cui speravo che potesse accadere un miracolo di qualche genere.
Poi, all'improvviso, la gara assume un'altra connotazione.
Il cielo è grigio, iniziano a cadere le prime gocce di pioggia...
...
...
...
...e tutto avrei potuto immaginare, anche le cose più improbabili, ma mai mi sarebbe passata per la testa l'idea di sperare che potesse scoppiare un temporale affinché Massa avesse qualche chance di vincere il titolo.
A sette giri dalla fine Heidfeld rientra ai box per montare gomme da bagnato.
Davanti nessuno può permettersi di azzardare.
A sei giri dalla fine Vettel è ormai negli scarichi di Hamilton, mentre stanno per efettuare un doppiaggio.
Non cambierebbe niente.
Hamilton può permettersi di arrivare quinto, sarebbe ugualmente campione del mondo.
Non ci sta.
Non si può dire a Hamilton di fare il minimo sindacale in un evento come questo.
In realtà, di colpo, fare il minimo sindacale potrebbe essere più rischioso del previsto: non si sa mai cosa può succedere quando sta per scoppiare un temporale.
Alonso e Raikkonen vanno ai box, quando mancano cinque giri alla fine, per montare gomme da bagnato.
Hamilton fa la stessa cosa, rientrando subito dopo, seguito ancora da Vettel.
Massa è fuori, ma rientra il giro successivo.
Tutti rientrano, solo le Toyota e Kubica(?) rimangono in pista, con il probabile intento di tentare di andare fino in fondo su gomme da asciutto.
Massa.
Alonso.
Raikkonen.
Glock.
Hamilton.
Vettel.
Trulli.
Kovalainen.
Sono loro i primi otto, quando mancano quattro giri al termine ed è un caos: in certi tratti piove, in altri no, in certi tratti il pilota più veloce è Trulli su gomme da asciutto, in altri tratti i tempi di Trulli sembrano alzarsi.
Kubica è davanti a Hamilton e Vettel, doppiato.
Va più forte di entrambi.
Si sdobbia da Vettel.
Si sdoppia da Hamilton.
Poi Vettel passa Hamilton e non riesco a credere ai miei occhi.
Un boato copre il rumore dei motori.
Hamilton ha appena perso l'ultima posizione che poteva permettersi di occupare per vincere il titolo.
Poi ricomincia a piovere.
Piove di brutto, adesso, e Hamilton ha meno di due giri a disposizione per cercare di riprendersi la quinta posizione.
Niente da fare.
Vettel ormai sta fuggendo, segno che tutto ciò di cui gli importa è portarsi a casa una top-5 e non il fatto che ci siano altri piloti che inseguono la vittoria del campionato.
Inizia l'ultimo giro per Massa.
Inizia anche per Vettel e Hamilton.
C'è pieno di doppiati.
Si fanno da parte.
Massa taglia il traguardo.
Il mio cellulare vibra.
Lo ignoro.
So che è un messaggio di E., ma non è il momento di leggerlo.
A fiato sospeso vedo Vettel e Hamilton che affiancano e superano alcune vetture.
Il mio cellulare vibra di nuovo, mentre nel box della Ferrari per qualche strana ragione erano già tutti là che festeggiavano.
Era nell'aria: lo avevamo già capito, il mondiale 2008 rischiava di essere deciso da una scheggia impazzita, ma semplicemente non avevamo individuato chi fosse quella scheggia impazzita.
Mentre la grafica conferma quello che già so, ovvero che Vettel e Hamilton hanno entrambi superato Glock all'ultima curva, e mentre Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls, fidanzata di Hamilton, saltella nel bel mezzo della pitlane, leggo finalmente i messaggi di E., la fan di Raikkonen che oggi tifava per Massa perché è il compagno di squadra di Raikkonen (beata lei, che riesce a tifare il compagno di squadra del suo pilota preferito, una volta che il suo piloa preferito non è più in lotta per il titolo, forse semplicemente non conosce le dinamiche della Formula 1 abbastanza bene da capire che guidare una vettura con il numero 2 non è esattamente una ragione di vanto per un pilota, a maggior ragione se non era nemmeno nelle condizioni di lottare per un titolo che il suo compagno di squadra ha vinto) e perché ha fin dall'anno scorso la convinzione che la McLaren sia un team di BaMbInI KaTtIvI che non meritano di vincere titoli.
Il suo primo messaggio recita, testualmente: "Vettel è un grande, Massa è un mito". Me l'ha mandato nel momento in cui credeva che Massa fosse appena diventato campione del mondo.
Il secondo l'ha scritto dopo.
Rispondo al secondo.
Quello che scrivo, non merita di essere trascritto in un commento a un gran premio.
È una ca**ata, scritta per farci quattro risate, ma il mio pensiero è stato un altro.
Quando trentotto secondi dopo che Massa aveva tagliato il traguardo Hamilton ha superato Glock, ho pensato che sarà per l'anno prossimo.
A quel punto è semplicemente finita.
È finita ed è andata a finire in un modo che non ci dimenticheremo mai.
Non ho mai visto un mondiale finire in questo modo e non penso che mi succederà mai più di vedere qualcosa del genere.
Poi, dopo la gara, arriva il momento del podio.
Arriva l'inno brasiliano.
Arrivano le lacrime di Massa, la pioggia, i coriandoli, e alla fine Domenicali che si toglie gli occhiali, perché probabilmente ha le lenti piene di pioggia e di champagne.
Arriva la telefonata di L., che non ha capito cosa intendessi quando gli ho spiegato via SMS che Hamilton ha vinto il mondiale superando Glock...
...
...
...
...perché in effetti, adesso che ci penso, per chi non ha potuto vedere la gara è difficile capire che cosa sia successo, negli ultimi concitati giri.
98 > 97: è questo che dice la classifica, adesso che il mondiale è finito.
Il calendario, da parte sua, dice che è il 2 Novembre e che purtroppo manca ancora tantissimo a Marzo, quando inizierà il prossimo campionato.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai è appena finito un campionato e io stia pensando all'inizio del 2009. Mhm... non lo so, forse perché ho l'abitudine di pensare all'anno successivo, non appena finisce un mondiale, invece che di pensare a gente che dice "abbiamo vinto perché siamo i migliori" e a gente che dice "abbiamo perso, ma in realtà siamo noi i migliori".
RISULTATO: 1. Felipe Massa (Ferrari), 2. Fernando Alonso (Renault), 3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Sebastian Vettel (Toro Rosso), 5. Lewis Hamilton (McLaren), 6. Timo Glock (Toyota), 7. Heikki Kovalainen (McLaren), 8. Jarno Trulli (Toyota), 9. Mark Webber (Redbull), 10. Nick Heidfeld (BMW), 11. Robert Kubica (BMW), 12. Nico Rosberg (Williams), 13. Jenson Button (Honda), 14. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), 15. Rubens Barrichello (Honda), 16. Adrian Sutil (Force India), 17. Kazuki Nakajima (Williams), 18. Giancarlo Fisichella (Force India), Rit. Nelsinho Piquet (Renault), Rit. David Coulthard (Redbull).
È stato uno di quei gran premi che un giorno racconteremo ai nostri figli.
Cose del tipo:
"Era l'epoca in cui non pensavamo che Kovalainen avrebbe potuto vincere dei titoli, l'epoca in cui Heidfeld non aveva ancora mai vinto nemmeno un gran premio."
"Mamma, chi è Heidfeld?"
"Un pilota con la barba folta che correva in Formula 1 molto tempo fa. Il giorno della sua prima vittoria decise di rasarsi definitivamente la barba."
"E quando vinse il mondiale cosa fece? Si rasò i capelli come Raikkonen?"
"Vedo che hai appreso le cose molto in fretta. Comunque no, Heidfeld non ha mai vinto un mondiale. Per quanto riguarda il mondiale di quell'anno, invece, eravamo tutti concentrati a guardare dove fossero Massa e Hamilton che perdemmo di vista Glock..."
"Chi è Glock?"
"Un pilota che è passato alla storia per essere stato la pedina impazzita che ha fatto saltare in aria tutta la scacchiera."
Glock: "Perché mi riservi questo ruolo, nel futuro?"
L'Autrice(C): "Perché la realtà dei fatti è che se finisci nel bel mezzo di uno scontro per il titolo ci sono buone possibilità che la gente si ricordi di te per questo."
Glock: "Non credo proprio. Un giorno vincerò anch'io un titolo e metterò a tacere tutti quanti."
Massa: "Non ne sono tanto sicuro, sai? Magari quel giorno, per qualche ragione, me ne andrò in giro con gomme da pioggia e farò passare Nakajima all'ultimo giro."
Glock: "Nakajima? Perché mai Nakajima dovrebbe vincere un titolo?"
Nakajima: "Perché sono un fenomeno e presto il mondo se ne renderà conto. Vero, Autrice(C)?"
L'Autrice(C) si avvale della facoltà di non rispondere, perché Nakajima è Nakajima, dopotutto, e all'affermazione "Nakajima è Nakajima" potete dare qualsiasi interpretazione vogliate.
domenica 26 novembre 2017
Gran Premio di Abu Dhabi: qualifiche & gara
Il Gran Premio di Abu Dhabi conclude il campionato di Formula 1 2017 e la carriera in Formula 1 di Felipe Massa (e forse anche dei Wehrlicsson, ma ancora non lo sappiamo), si svolge nel weekend del 26 Novembre e, come da tradizione, viene disputato al crepuscolo, con qualifiche e gara fissate per le 17.00 ora locale (le 14.00 con il nostro fuso orario).
Le prime prove libere, venerdì h.13.00, hanno visto la Ferrari di Vettel far registrare il miglior tempo, con un'inversione di tendenza nelle seconde (h.17.00) e nelle terze libere (sabato h.14.00), quando è stata la Mercedes di Hamilton a ottenere il miglior tempo. Mentre venerdì pomeriggio Vettel aveva ottenuto il secondo tempo, nell'ultima sessione di prove libere le Mercedes hanno occupato le prime due posizioni, anticipazione di quello che avremmo visto nelle qualifiche, dove appunto non c'è stato nulla da fare per nessun altro e l'unica "sorpresa" è stata data da Bottas che strappava la pole position al compagno di squadra, al termine di un'ora di qualifiche che ha portato a questo risultato:
1^ fila: Bottas - Hamilton
2^ fila: Vettel - Ricciardo
3^ fila: Raikkonen - Verstappen
4^ fila: Hulkenberg - Perez
5^ fila: Ocon - Massa
6^ fila: Alonso - Sainz
7^ fila: Vandoorne - Magnussen
8^ fila: Stroll - Grosjean
9^ fila: Gasly - Wehrlein
10^ fila: Ericsson - Hartley
Breve sintesi:
> le Toro Rosso sono state lungamente nelle ultime posizioni, con Gasly che solo sul finale è risalito superando entrambe le Sauber;
> Haas in difficoltà, con Grosjean che ha mancato la Q2 e Kmag che non ha avuto molte possibilità di miglioramento;
> buona performance di Hulkenberg, con Sainz in maggiore difficoltà;
> Alonso stava per passare in Q3, ma l'ultimo giro di Massa l'ha fatto sprofondare all'11° posto #FernandoFasterThanWho?;
> in Q3 i distacchi tra Mercedes e Ferrari, i distacchi tra Ferrari e Redbull e i distacchi tra Redbull e tutti gli altri sono stati abbastanza abissali, anche se sono un po' calati sul finale;
> autore di un ottimo giro al primo tentativo in Q3, Bottas ha conservato la pole position fino alla fine;
> le interviste post-qualifica sono state tenute da Mark Webber e l'atmosfera sembrava abbastanza rilassata viste le chiacchiere e le risate fatte a turno dai primi tre classificati quando uno di loro rispondeva alle domande di Webber.
Nessuna variazione sulla griglia di partenza: l'unico pilota retrocesso per sostituzione di componenti del motore è stato Hartley, che però era già qualificato in ultima posizione.
La gara, partita alle 17.00 locali, è iniziata nel tardo pomeriggio ed è terminata di sera, dopo 55 giri passati in testa alla gara dalle due Mercedes.
Bottas ha mantenuto la prima posizione davanti a Hamilton alla partenza e per tutta la durata del primo stint (su gomme ultrasoft, sulle quali i due erano partiti) e le posizioni sono rimaste invariate anche dopo il pitstop (in cui sono passati a gomme supersoft).
Erano parecchio distanziate le Ferrari e le Redbull, con Vettel davanti a Ricciardo e a seguire Raikkonen e Verstappen. Intorno a metà gara, comunque, Ricciardo è uscito di scena, ritirandosi per problemi tecnici. A quel punto Raikkonen è risalito in quarta posizione e Verstappen quinto.
Hulkenberg, stabilmente in settima posizione davanti alle Force India, è risalito al sesto posto, nonostante cinque secondi di penalità scontati al pitstop per "leaving the track and gaining advantage" nelle fasi di partenza, e l'ha conservata fino al traguardo, permettendo a lui stesso di risalire al decimo posto in classifica piloti, sia alla Renault di superare la Toro Rosso nella classifica costruttori, in cui si contendevano la sesta posizione con anche con la Haas: la Haas, tuttavia, la si è vista soltanto grazie a un bellissimo duello ruota contro ruota Grosjean vs Stroll nel primo stint di gara, mentre la Toro Rosso poco dopo la si è notata grazie a un testacoda di Gasly, mentre a fine gara sia lui sia Hartley erano nelle retrovie in lotta con le Sauber.
Soltanto una delle due Renault è arrivata al traguardo: quella di Sainz, che si trovava ai margini della top-ten, è uscita di scena dopo un pitstop andato male: una delle ruote non era stata fissata a dovere e, dopo avere rischiato di verniciare il muro della corsia dei box in stile labirinto, si in una via di fuga.
A quel punto le posizioni finali della top-10 sono state occupate stabilmente da Alonso e Massa fino al termine della gara, con il pilota della McLaren che aveva undercuttato l'ex compagno di squadra dopo la sosta.
A rendere accese le fasi conclusive della gara è stato il duello Bottas vs Hamilton, con il quattro volte campione del mondo giunto in almeno due occasioni a ridosso del compagno di squadra. La regola aurea che vuole che i finlandesi siano velocissimi in concomitanza con le gare analcoliche, tuttavia, è andata a vantaggio di Bottas e, alla fine, Hamilton ha desistito.
Negli ultimi giri Verstappen si è avvicinato moltissimo a Raikkonen, ma non è stato sufficiente e il risultato è rimasto tale e quale fino al traguardo, sul quale Bottas ha celebrato la vittoria facendo burnout, mentre Massa faceva la stessa cosa per festeggiare il suo addio alla Formula 1:
1. Valtteri Bottas - Mercedes 1.34.14.063
2. Lewis Hamilton - Mercedes +3.899
3. Sebastian Vettel - Ferrari +19.330
4. Kimi Raikkonen - Ferrari +45.385
5. Max Verstappen - Redbull +46.269
6. Nico Hulkenberg - Renault +1.25.713
7. Sergio Perez - Force India +1.32.062
8. Esteban Ocon - Force India +1.38.911
9. Fernando Alonso - McLaren +1 Giro
10. Felipe Massa - Williams +1 Giro
11. Romain Grosjean - Haas +1 Giro
12. Stoffel Vandoorne - McLaren +1 Giro
13. Kevin Magnussen - Haas +1 Giro
14. Pascal Wehrlein - Sauber +1 Giro
15. Brendon Hartley - Toro Rosso +1 Giro
16. Pierre Gasly - Toro Rosso +1 Giro
17. Marcus Ercsson - Sauber +1 Giro
18. Lance Stroll - Williams +1 Giro
Rit. Carlos Sainz - Renault +24 Giri
Rit. Daniel Ricciardo - Redbull +35 Giri
Sul podio, dove si è festeggiato con la solita bevanda al gusto di petali di rosa e dove David Coulthard e Martin Brundle hanno condotto le interviste ai primi tre classificati, è anche stato presentato il nuovo logo della Formula 1 voluto da Liberty Media.
I TOP: Bottas ha fatto un'ottima gara e, in generale, non si può dire che abbia fatto una stagione negativa. La classifica parla chiaro: ha fatto l'84% dei punti, in proporzione a quelli ottenuti da Hamilton, e non è una percentuale bassa.
I FLOP: il pitstop della Renault non può non essere citato, anche in termini di punteggio non hanno perso molto, non fissare una ruota è comunque un fatto grave. L'avesse fatto un top team, magari sulla vettura della seconda guida, si sarebbe urlato allo scandalo.
CLASSIFICA PILOTI: Hamilton 363, Vettel 317, Bottas 305, Raikkonen 205, Ricciardo 200, Verstappen 168, Perez 100, Ocon 87, Sainz 54, Hulkenberg 43...
CLASSIFICA COSTRUTTORI: Mercedes 668, Ferrari 522, Redbull 368, Force India 187...
Cronaca realizzata da Milly Sunshine(C)
con la collaborazione del Gufo di Interlagos per F1GC.
Diciassette settimane ci separano dal Gran Premio d'Australia 2018.
Speriamo che in queste diciassette settimane accada qualcosa che ci dia la possibilità di continuare a vedere la Formula 1 anche se non abbiamo Sky, con un'offerta almeno simile a quella attuale.
Le prime prove libere, venerdì h.13.00, hanno visto la Ferrari di Vettel far registrare il miglior tempo, con un'inversione di tendenza nelle seconde (h.17.00) e nelle terze libere (sabato h.14.00), quando è stata la Mercedes di Hamilton a ottenere il miglior tempo. Mentre venerdì pomeriggio Vettel aveva ottenuto il secondo tempo, nell'ultima sessione di prove libere le Mercedes hanno occupato le prime due posizioni, anticipazione di quello che avremmo visto nelle qualifiche, dove appunto non c'è stato nulla da fare per nessun altro e l'unica "sorpresa" è stata data da Bottas che strappava la pole position al compagno di squadra, al termine di un'ora di qualifiche che ha portato a questo risultato:
1^ fila: Bottas - Hamilton
2^ fila: Vettel - Ricciardo
3^ fila: Raikkonen - Verstappen
4^ fila: Hulkenberg - Perez
5^ fila: Ocon - Massa
6^ fila: Alonso - Sainz
7^ fila: Vandoorne - Magnussen
8^ fila: Stroll - Grosjean
9^ fila: Gasly - Wehrlein
10^ fila: Ericsson - Hartley
Breve sintesi:
> le Toro Rosso sono state lungamente nelle ultime posizioni, con Gasly che solo sul finale è risalito superando entrambe le Sauber;
> Haas in difficoltà, con Grosjean che ha mancato la Q2 e Kmag che non ha avuto molte possibilità di miglioramento;
> buona performance di Hulkenberg, con Sainz in maggiore difficoltà;
> Alonso stava per passare in Q3, ma l'ultimo giro di Massa l'ha fatto sprofondare all'11° posto #FernandoFasterThanWho?;
> in Q3 i distacchi tra Mercedes e Ferrari, i distacchi tra Ferrari e Redbull e i distacchi tra Redbull e tutti gli altri sono stati abbastanza abissali, anche se sono un po' calati sul finale;
> autore di un ottimo giro al primo tentativo in Q3, Bottas ha conservato la pole position fino alla fine;
> le interviste post-qualifica sono state tenute da Mark Webber e l'atmosfera sembrava abbastanza rilassata viste le chiacchiere e le risate fatte a turno dai primi tre classificati quando uno di loro rispondeva alle domande di Webber.
Nessuna variazione sulla griglia di partenza: l'unico pilota retrocesso per sostituzione di componenti del motore è stato Hartley, che però era già qualificato in ultima posizione.
La gara, partita alle 17.00 locali, è iniziata nel tardo pomeriggio ed è terminata di sera, dopo 55 giri passati in testa alla gara dalle due Mercedes.
Bottas ha mantenuto la prima posizione davanti a Hamilton alla partenza e per tutta la durata del primo stint (su gomme ultrasoft, sulle quali i due erano partiti) e le posizioni sono rimaste invariate anche dopo il pitstop (in cui sono passati a gomme supersoft).
Erano parecchio distanziate le Ferrari e le Redbull, con Vettel davanti a Ricciardo e a seguire Raikkonen e Verstappen. Intorno a metà gara, comunque, Ricciardo è uscito di scena, ritirandosi per problemi tecnici. A quel punto Raikkonen è risalito in quarta posizione e Verstappen quinto.
Hulkenberg, stabilmente in settima posizione davanti alle Force India, è risalito al sesto posto, nonostante cinque secondi di penalità scontati al pitstop per "leaving the track and gaining advantage" nelle fasi di partenza, e l'ha conservata fino al traguardo, permettendo a lui stesso di risalire al decimo posto in classifica piloti, sia alla Renault di superare la Toro Rosso nella classifica costruttori, in cui si contendevano la sesta posizione con anche con la Haas: la Haas, tuttavia, la si è vista soltanto grazie a un bellissimo duello ruota contro ruota Grosjean vs Stroll nel primo stint di gara, mentre la Toro Rosso poco dopo la si è notata grazie a un testacoda di Gasly, mentre a fine gara sia lui sia Hartley erano nelle retrovie in lotta con le Sauber.
Soltanto una delle due Renault è arrivata al traguardo: quella di Sainz, che si trovava ai margini della top-ten, è uscita di scena dopo un pitstop andato male: una delle ruote non era stata fissata a dovere e, dopo avere rischiato di verniciare il muro della corsia dei box in stile labirinto, si in una via di fuga.
A quel punto le posizioni finali della top-10 sono state occupate stabilmente da Alonso e Massa fino al termine della gara, con il pilota della McLaren che aveva undercuttato l'ex compagno di squadra dopo la sosta.
A rendere accese le fasi conclusive della gara è stato il duello Bottas vs Hamilton, con il quattro volte campione del mondo giunto in almeno due occasioni a ridosso del compagno di squadra. La regola aurea che vuole che i finlandesi siano velocissimi in concomitanza con le gare analcoliche, tuttavia, è andata a vantaggio di Bottas e, alla fine, Hamilton ha desistito.
Negli ultimi giri Verstappen si è avvicinato moltissimo a Raikkonen, ma non è stato sufficiente e il risultato è rimasto tale e quale fino al traguardo, sul quale Bottas ha celebrato la vittoria facendo burnout, mentre Massa faceva la stessa cosa per festeggiare il suo addio alla Formula 1:
1. Valtteri Bottas - Mercedes 1.34.14.063
2. Lewis Hamilton - Mercedes +3.899
3. Sebastian Vettel - Ferrari +19.330
4. Kimi Raikkonen - Ferrari +45.385
5. Max Verstappen - Redbull +46.269
6. Nico Hulkenberg - Renault +1.25.713
7. Sergio Perez - Force India +1.32.062
8. Esteban Ocon - Force India +1.38.911
9. Fernando Alonso - McLaren +1 Giro
10. Felipe Massa - Williams +1 Giro
11. Romain Grosjean - Haas +1 Giro
12. Stoffel Vandoorne - McLaren +1 Giro
13. Kevin Magnussen - Haas +1 Giro
14. Pascal Wehrlein - Sauber +1 Giro
15. Brendon Hartley - Toro Rosso +1 Giro
16. Pierre Gasly - Toro Rosso +1 Giro
17. Marcus Ercsson - Sauber +1 Giro
18. Lance Stroll - Williams +1 Giro
Rit. Carlos Sainz - Renault +24 Giri
Rit. Daniel Ricciardo - Redbull +35 Giri
Sul podio, dove si è festeggiato con la solita bevanda al gusto di petali di rosa e dove David Coulthard e Martin Brundle hanno condotto le interviste ai primi tre classificati, è anche stato presentato il nuovo logo della Formula 1 voluto da Liberty Media.
I TOP: Bottas ha fatto un'ottima gara e, in generale, non si può dire che abbia fatto una stagione negativa. La classifica parla chiaro: ha fatto l'84% dei punti, in proporzione a quelli ottenuti da Hamilton, e non è una percentuale bassa.
I FLOP: il pitstop della Renault non può non essere citato, anche in termini di punteggio non hanno perso molto, non fissare una ruota è comunque un fatto grave. L'avesse fatto un top team, magari sulla vettura della seconda guida, si sarebbe urlato allo scandalo.
CLASSIFICA PILOTI: Hamilton 363, Vettel 317, Bottas 305, Raikkonen 205, Ricciardo 200, Verstappen 168, Perez 100, Ocon 87, Sainz 54, Hulkenberg 43...
CLASSIFICA COSTRUTTORI: Mercedes 668, Ferrari 522, Redbull 368, Force India 187...
Cronaca realizzata da Milly Sunshine(C)
con la collaborazione del Gufo di Interlagos per F1GC.
Diciassette settimane ci separano dal Gran Premio d'Australia 2018.
Speriamo che in queste diciassette settimane accada qualcosa che ci dia la possibilità di continuare a vedere la Formula 1 anche se non abbiamo Sky, con un'offerta almeno simile a quella attuale.
GP2 e GP3: gran premio di Abu Dhabi 2017
Dopo una lunga pausa e con i titoli piloti già assegnati, rispettivamente a Charles Leclerc (Formula 2) e George Russell (GP3), entrambi i campionati minori che fanno da contorno alla Formula 1 sono tornati in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi.
In Formula 2 Artem Markelov ha vinto la feature dalla pole position, dopo essere salito sul secondo gradino del podio essendo stato preceduto al traguardo da Oliver Rowland.
Sul terzo gradino del podio c'era Antonio Fuoco e alla fine è risultato che su nessuno dei gradini del podio c'era il pilota giusto, dal momento che sia Markelov sia Rowland sono stati squalificati per irregolarità tecniche diverse ore dopo il termine della gara.
Questo ha promosso Markelov vincitore dell'evento e ha fatto risalire Charles Leclerc, quarto classificato al traguardo, in seconda posizione, con terzo Luca Ghiotto. Hanno completato la top-8, ovvero la zona griglia di partenza invertita, De Vries, Latifi, Matsushita, Albon e King.
Jordan King è partito quindi dalla pole position nella sprint race, ma non ha completato la gara. Arrivato alla sua ultima apparizione nel campionato, ha vinto Leclerc che partiva dalla quarta fila, con Alexander Albon e Nicholas Latifi a completare il podio.
Personalmente mi auguro di vedere Leclerc al più presto in Formula 1, perché sono curiosa di vedere che risultati potrà ottenere.
La feature race della GP3 ha visto George Russell partire dalla pole, ma si è dovuto accontentare di un semplice podio, dal momento che hanno vinto Niko Kari e i suoi occhi azzurro shocking; secondo al traguardo Russell, con l'indiano Arjun Maini in terza posizione.
Giù dal podio è arrivato Daniel Ticktum, vincitore del Gran Premio di Macao non più tardi di una settimana fa, con Lorandi, Schothorst, Boccolacci e Tveter a completare la top-8.
Dorian Boccolacci, partito dalla seconda posizione, ha vinto davanti a Tveter e a Ticktum.
Si segnala, nel corso di questo weekend, il debutto di Lando Norris, vincitore della Formula 3 europea e terzo pilota McLaren, in Formula 2.
In Formula 2 Artem Markelov ha vinto la feature dalla pole position, dopo essere salito sul secondo gradino del podio essendo stato preceduto al traguardo da Oliver Rowland.
Sul terzo gradino del podio c'era Antonio Fuoco e alla fine è risultato che su nessuno dei gradini del podio c'era il pilota giusto, dal momento che sia Markelov sia Rowland sono stati squalificati per irregolarità tecniche diverse ore dopo il termine della gara.
Questo ha promosso Markelov vincitore dell'evento e ha fatto risalire Charles Leclerc, quarto classificato al traguardo, in seconda posizione, con terzo Luca Ghiotto. Hanno completato la top-8, ovvero la zona griglia di partenza invertita, De Vries, Latifi, Matsushita, Albon e King.
Jordan King è partito quindi dalla pole position nella sprint race, ma non ha completato la gara. Arrivato alla sua ultima apparizione nel campionato, ha vinto Leclerc che partiva dalla quarta fila, con Alexander Albon e Nicholas Latifi a completare il podio.
Personalmente mi auguro di vedere Leclerc al più presto in Formula 1, perché sono curiosa di vedere che risultati potrà ottenere.
La feature race della GP3 ha visto George Russell partire dalla pole, ma si è dovuto accontentare di un semplice podio, dal momento che hanno vinto Niko Kari e i suoi occhi azzurro shocking; secondo al traguardo Russell, con l'indiano Arjun Maini in terza posizione.
Giù dal podio è arrivato Daniel Ticktum, vincitore del Gran Premio di Macao non più tardi di una settimana fa, con Lorandi, Schothorst, Boccolacci e Tveter a completare la top-8.
Dorian Boccolacci, partito dalla seconda posizione, ha vinto davanti a Tveter e a Ticktum.
Si segnala, nel corso di questo weekend, il debutto di Lando Norris, vincitore della Formula 3 europea e terzo pilota McLaren, in Formula 2.
sabato 25 novembre 2017
NASCAR Sprint Cup: Commento ai Playoff (8 / 4, il gran finale)
Un cordiale saluto ai miei lettori, io sono l'Autrice(C) e sono finalmente pronta per narrare quello che abbiamo visto nell'ultimo mese, nella Sprint Cup.
Il campionato si apprestava a terminare e con esso, lo sapevamo già da un po', sarebbe terminata anche la carriera di Dale Earnhardt Jr, cosa che non mi ha fatto particolarmente impazzire per la soddisfazione, come potrete tranquillamente immaginare.
Però, devo ammetterlo, sono riuscita tranquillamente a sopravvivere alla consapevolezza che non rivedrò mai più Dale Jr nella Sprint Cup. L'idea che non rivedrò mai più - dopo questo weekend - qualcun altro da un'altra parte è decisamente più inquietante e faccio molta più fatica ad abituarmi all'idea.
Tornando a noi, ci eravamo lasciati il 22(?) ottobre con la seguente classifica:
1. Martin Truex Jr: 4069 punti
2. Kyle Busch: 4042 punti
3. Brad Keselowski: 4026 punti
4. Jimmie Johnson: 4017 punti
5. Kevin Harvick: 4017 punti
6. Denny Hamlin: 4014 punti
7. Ryan Blaney: 4009 punti
8. Chase Elliott: 4006 punti
Ci aspettavano tre gare in cui ci sarebbero stati questi otto in lotta per il titolo, dopodiché un finale con soltanto quattro candidati per la vittoria finale.
Questi sono gli eventi di cui andrò a parlare nel corso di questo mio ultimo commento ai playoff, gli ultimi eventi del campionato 2017:
PLAYOFF (8)
#33 First Data 500 (Martinsville): 29 Ottobre
#34 AAA Texas 500 (Fort Worth): 5 Novembre
#35 Can-Am 500 (Phoenix): 12 Novembre
FINALE (4):
#36 Food EcoBoost 400 (Homestead-Miami): 19 Novembre
Voce fuori campo: “Trentasei gare in un anno, quasi tutte le settimane. Non è snervante, a lungo andare?”
L’Autrice(C): “In effetti un po’ sì, però la NASCAR è la NASCAR e dobbiamo prenderla così come viene, non fare come la gente che su Twitter si lamenta perché le gare di endurance durano sei ore invece di durare due ore e di essere trasmesse in TV al posto della Formula 1.”
Fanboy della NASCAR: “Che cos’è la Formula 1?”
Altro fanboy della NASCAR: “è una serie seguita da gente europea che pensa che la NASCAR sia seguita solo da caproni ignoranti americani in cui nessuno sosteneva che Montoya fosse un orribilehhhh messicanohhhh che doveva tornarsene in Messico per due ragioni strampalate, ovvero che gli europei non hanno nulla contro i messicani e che Montoya non è messicano.”
Montoya: “Cosa volete da me? Lasciatemi mangiare il mio hamburger in santa pace e piuttosto aiutatemi a convincere H3lio che anche lui deve mangiare tanto quanto me.”
Castroneves: “Smettila di azzannarmi! Quante volte ti devo dire che non sono una bistecca?”
Voce fuori campo: “Ho l’impressione che questo commento sia già iniziato molto male. L’Autrice(C) dovrebbe degnarsi di parlare di NASCAR.”
Giusto, l’Autrice(C) dovrebbe degnarsi di parlare di NASCAR e, in particolare, parlare del fatto che il 29 Ottobre a Martinsville si sia svolto un evento denominato First Data 500, da non confondersi con First Date 500, quello è stato il primo appuntamento tra gli Stenpatrick, che è andato più o meno così:
“OMG!!!11!!11!!! che tuta liscia che indossi!!11!!!11!!!”
“Ho passato almeno un’ora a stirarla, prima di indossarla.”
“Sei assolutamente una donna da non lasciarsi scappare! Che cosa ne dici se ci mettiamo insieme e se, in base ai nostri risultati di gara, chi fa peggio stira anche per l’altro?”
“Pensa, ho fatto la stessa proposta a Matt Di Benedetto l’altro giorno, ma lui ha rifiutato.”
“Non farci caso, Danica, ha detto di no anche a me...”
Il 29 Ottobre c’era la SoVrApPoSìZì0n3 con il Gran Premio del Messico e con il relativo Dia de los Muertos, ma a nessuno importava un tubo perché il Gran Premio del Messico non si svolge a Le Mans e perché le gare di NASCAR non sono gare di endurance, anche se come durata più o meno siamo lì.
In quell’occasione Ricky ha chiuso 10° e Danica 17°, quindi è toccato a Danica stirare, ma il vero dramma era un altro...
...
...
...Verstappino: “Ho doppiato il Gangster Rapper e gli ho fatto una pernacchia!!!11!!!11! Ammettilo, Prosciuttello, non era questo il modo in cui pensavi di festeggiare il tuo quarto titolo.”
Il Gangster Rapper: “Effettivamente no, avrei preferito di gran lunga azzannare il collo di Leo 2.0 e spremerlo fino a spettinargli i capelli, però non si può avere tutto dalla vita. Sono più o meno le nove di sera a quest’ora in Europa e probabilmente Leo 2.0 si sarà già addormentato davanti alla casetta delle Barbie che condivide con le sue figlie. Spero almeno che mi stia sognando.”
Verstappino: “Questi sono drammi da poco. Non hai pensato a quello che succederà dopo la gara? A quello che il tuo #NuovoAmmmmore ti costringerà a fare?”
Sebby: “Lo sai, Prosciuttello, che ho un bel po’ di indumenti da stirare? Li ho tenuti da parte per mesi in attesa che arrivasse questo giorno.”
Il Gangster Rapper: “Come sei kattivohhhh!!111!!1111!!! Se non avessi gli occhi azzurro shocking, ti avrei già cacciato via a calci nel cu*o dall’armadietto in cui ci andiamo a rintanare alla fine dei gran premi per fare cose folli.”
Verstappino: “Cose folli del tipo?”
Il Gangster Rapper: “Indossare sacchetti di carta sulla testa e spacciarci per tuoi tifosi, facendo i troll sui social network per fare apparire la categoria dei tuoi tifosi come dei bimbiminchia sconclusionati.”
Verstappino: “Non c’è bisogno che vi impegniate così tanto, molti miei tifosi sono capaci anche da soli e senza fare i troll di apparire come bimbiminchia sconclusionati.”
Sebby: “Il giorno in cui passerai in Ferrari si moltiplicheranno a dismisura.”
Il Gangster Rapper: “Il giorno in cui Verstappino passerà in Ferrari, io e te dovremmo ritirarci dalle competizioni e chiedere ospitalità ad Alonso.”
Sebby: “Perché proprio ad Alonso?”
Il Gangster Rapper: “Perché così si ricorderà di noi e ci citerà in conferenza stampa il giorno in cui vincerà il suo terzo titolo.”
Ferniiii: “Che cosa significa terzo titolo? è un concetto di cui non ho mai sentito parlare. Feliiii, me lo spieghi tu?”
Feliiii: “È quando stai in testa al campionato per un minuto e 54 secondi.”
Ferniiii: “Hai ragione! Non mi spiego come ho fatto a non pensarci prima.”
Feliiii: “Ora fai silenzio. C’è una scena molto interessante che mi ricorda qualcosa, in diretta da Martinsville. Non possiamo perdercela così come se niente fosse!”
Visto che ero impegnata a guardare il Gran Premio del Messico e a commentarlo dopo la gara, non ho visto la gara che vi si è sovrappostahhhh.
Quando mi sono collegata su Twitter era già terminata, ma nessuno stava dando il benché minimo rilievo a Kyle Busch, che quella gara l'aveva vinta.
Nessuno stava dando rilievo nemmeno a Martin Truex Jr, che non ho ancora capito di chi sia figlio, e nemmeno al terzo posto di Clint Bowyer, che rimane pur sempre un pilota rimasto fuori dai playoff e che, quando finisce tra le prime posizioni, dovrebbe essere messo un po' in rilievo.
Di che cosa si parlava?
Di certo non del big crash avvenuto verso la fine, perché in realtà a tutti interessava di più un altro incidente, di minore entità, avvenuto tra Chase Elliott e Denny Hamlin mentre erano in lotta per la vittoria, vittoria che ovviamente nessuno dei due, in particolare Elliott, era destinato a portare a casa.
I due si sono incontrati dopo la gara.
Li si è visti discutere.
Non mi è ben chiaro che cosa si siano detti.
Probabilmente qualcosa del genere:
Elliott: "L'hai fatto apposta!"
Hamlin: "L'ho fatto apposta?!"
Elliott: "Mi hai rotto tutto il deflettore."
Hamlin: "Ma va' a ca*are! Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? x più infinito"
Elliott: "A parte che non ho vinto, ho lottato con Heidfeld, ho lottato con tutti e a tre giri dalla fine non si può fare... Che poi, l'Heidfeld della Sprint Cup dovrei essere io stesso..."
Hamlin: "Sì, sì, l'ho fatto apposta, l'ho fatto apposta... Prova a imparare!"
Elliott: "Prova tu a imparare!"
Ferniiii: "OMG! Avevi ragione tu! Questa scena è letteralmente epica, mi ricorda i nostri gloriosi giorni di gioventù, in cui guidavamo vetture che ci permettevano di lottare per la vittoria, invece di guidare vetture che ci portavano a malapena in zona punti..."
Feliiii: "O, nel tuo caso, che si rifiutano di essere guidate!"
La cosa più preoccupante di tutto ciò è che la cosa sembrava finita lì, ma non lo era.
In seguito è comparso in giro per il paddock (si chiama paddock anche in NASCAR? non credo, ma non ha importanza) un fanboy di mezza età di Elliott, che prima di essere allontanato dagli addetti alla sicurezza ha raggiunto Hamlin e ha tentato di innescare una rissa.
Vari fanboy della NASCAR sui social media hanno difeso il comportamento di questo tizio, il che mi ha ricordato perché ci sia molta gente che pensa che la NASCAR venga seguita da caproni ignoranti.
Una settimana più tardi c’era la AAA Texas 500 a Fort Worth.
AAA cerco gente che faccia commenti sensati...
...
...
...
...e, guarda un po’ che sorpresa, ho trovato tutto il contrario nei commenti live di chi stava seguendo la gara su un canale Youtube.
In quella chat si stava parlando di piloti scarsi e, tra i nomi di piloti scarsi, ho visto citato quello di Ayrton Senna. Avevo gli occhi abbastanza fuori dalle orbite e gli occhi si sono allontanati e hanno iniziato ad andare in giro per la stanza per impedirmi di leggere il seguito.
Il seguito era costituito da un tipo che affermava cose tipo: “certo che Senna era scarso, se non lo fosse stato non sarebbe morto decapitato”.
WHAT.
THE.
FUCK?!
Premesso che verosimilmente non sapevano nemmeno di chi stessero parlando, credo seriamente che certa gente dovrebbe farsi una cultura e per “farsi una cultura” intendo anche un semplice “dare un’occhiata distratta a Wikipedia di tanto in tanto”.
Quella sera mi sono connessa a Internet per vedere la gara quando mancavano una cinquantina di giri al termine e la prima cosa che ho visto è stata una bandiera rossa.
La gara è ripresa con un duello per la vittoria tra Martin Truex e Kevin Harvick, con quest’ultimo che è andato in victory lane relegando Truex in seconda posizione, con Hamlin terzo davanti a Kenseth e Keselowski. Io, intanto, ero sempre più propensa all’idea di mettermi a tifare quest’ultimo per il titolo, dato che somiglia incredibilmente da Dany Kvyat.
Voce fuori campo: “Ora che hai raccontato quello che vi ha fatto da contorno, puoi aggiornarci sul duello tra gli Stenpatrick?”
L’Autrice(C): “Giusto, Ricky 12°, Danica 17°, ormai Ricky si sarà già completamente dimenticato di come si stira.”
Danica: “Chissà che non se ne ricordi tra una settimana a Phoenix.”
La Can-Am 500 si è svolta il 12 Novembre, giorno del Gran Premio del Brasile. Non l’ho guardata, perché ero ancora molto su di giri per il Gran Premio del Brasile.
Quella sera Ricky è arrivato ottavo, mentre Danica è andata a stirare.
Ha vinto Matt Kenseth, del cui ipotetico ritiro si era dibattuto nei giorni precedenti. Pare che Kenseth avesse semplicemente detto di non avere ancora un volante per il 2018 o qualcosa del genere e che sia stato frainteso, con tanto di titoloni sul suo ritiro imminente, quando in realtà l’unico pilota che intendeva ritirarsi era Dale Jr.
Incredibile ma vero, Chase Elliott è stato protagonista di un altro incidente con Denny Hamlin, ma pare che non ci siano state scene da “impara a imparare”, almeno per stavolta. Comunque Elliott ha chiuso secondo e gli è andata bene, dato che meglio di un secondo posto non è mai arrivato.
Con Phoenix si è conclusa quella parte di Playoff in cui erano in otto i piloti che lottavano per il titolo e ne sono rimasti solo quattro.
La classifica, a quel punto, recitava:
1. Kevin Harvick,
2. Kyle Busch,
3. Martin Truex,
4. Brad Keselowski
e da parte mia avevo sempre di più l’intenzione di sperare che Keselowski potesse vincere il campionato per riabilitare il nome del suo sosia Dany Kvyat.
Vodkvyat: “Aaaaawwwww, è molto gentile da parte tua!”
Keselowski: “e tu chi saresti?”
Vodkvyat: “Sono il capostipite di tutti i piloti diseredati. Tu hai il compito di riabilitare il nostro nome, contiamo tutti su di te.”
Keselowski: “Va beh, ma se non dovessi vincere io, potreste tirare fuori la storia del K0MpL8!!111!!11! e proclamarmi vincitore morale.”
Vodkvyat: “Naaahhhhh, non siamo così disperati. Possiamo semplicemente riprenderci con un cocktail di vodka e succo di kiwi. Ovviamente i bambini piccoli, tipo Verstappino, potranno bere soltanto la versione light.”
Keselowski: “Ovvero?”
Verstappino: “Ovvero quella senza succo di kiwi.”
Keselowski: “Ora mi è tutto chiaro. Siete tutti così strani, voi piloti che appoggiate il fondoschiena su una Formula 1?”
Vodkvyat: “Veramente io lo appoggio solo sulla sella di una bicicletta presa in prestito dai commissari di percorso. Però all’Autrice(C) piacerebbe vedermi al volante di una Williams, dove ciò si intende: dato che, se non la guida Feliiii, qualcuno la dovrà pure guidare, tra i vari ipotetici sostituti il suo preferito potrei essere io.”
Keselowski: “Chi è Feliiii?”
Vodkvyat: “È il Gufo di Interlagos e sono certo che non gli piacerà affatto scoprire che non conosci la sua identità.”
Il Gufo di Interlagos: “Esatto. Chi non conosce la mia identità non è degno di stare in testa alla classifica nemmeno per 38 secondi!”
Keselowski: “Ti prego, non gufarmi. Ç_____ç Corro subito su Wikipedia a farmi una cultura. A proposito, l’altra volta c’erano dei fanboy che sostenevano che Senna era uno scarso. Non ho mai sentito parlare di lui, potresti illuminarmi sulla sua identità?”
Vodkvyat: “Okay, ho già capito, vado a preparare la vodka e il succo di kiwi.”
Prima del gran finale un fulmine a cielo sereno si è abbattuto sul mondo delle competizioni made in USA, ovvero l’annuncio del ritiro di Danica Patrick...
...
...
...
...e, no, non è il ritiro di Danica Patrick di per sé il fulmine a cielo sereno, quanto il fatto che al termine del 2017 si sarebbe conclusa la sua carriera full-time, ma che prima di ritirarsi definitivamente intenda gareggiare nel 2018 alla Daytona 500 e *ATTENZIONE, QUESTO È UN MOMENTO STORICO* alla 500 miglia di Indianapolis, che dovrebbe essere verosimilmente la sua ultima gara in carriera.
La sua carriera full time, tra parentesi, si è conclusa anzitempo con un botto alla Food EcoBoost 400 che l’ha condotta a tenere in mano il ferro da stiro in largo anticipo.
Martin Truex Jr ha vinto la gara e il titolo, tenendo dietro Kyle Busch che si è classificato in seconda posizione in campionato e ha successivamente dato la colpa di tutto ciò a Joey Logano, colpevole di averlo rallentato, a suo dire. A quanto pare Busch non si è ancora rassegnato all’idea di essere uscito perdente dalla rissa con il suo entourage mesi fa.
Kyle Busch: “Certo che no, perfino mia nonna mi prende ancora per i fondelli per questa ragione.”
Feliiii: “Forse invece di scatenare una rissa avresti dovuto dire a Logano di imparare a imparare, sarebbe stata un’idea migliore.”
Kyle Busch: “E tu chi sei?”
Ferniiii: “Feliiii, andiamocene ad Abu Dhabi, che questa gente non è degna della nostra attenzione. Ho voglia di azzannarti al collo e di spettinarti i capelli proprio come fa il Prosciuttello Gangster con il suo Barbie Boy.”
Feliiii: “Non mi pare un’ottima idea. Però potremmo andare anche noi a bere un cocktail di vodka e di succo di kiwi.”
Ferniiii: “Esatto, senza succo di kiwi per rispetto delle tradizioni locali. Quindi, dato che l’Autrice(C) si è data alla macchia, mi occupo io di chiudere questo commento, facendo i miei più sentiti complimenti a Truex per non avere perso il titolo all’ultima gara stagionale, dopo essere stato in testa per mesi, come se fosse statome Will Power. Linea alla regia e un cordiale saluto a tutti!”
VINCITORI:
#33 First Data 500 (Martinsville): KYLE BUSCH
#34 AAA Texas 500 (Fort Worth): KEVIN HARVICK
#35 Can-Am 500 (Phoenix): MATT KENSETH
#36 Food EcoBoost 400 (Homestead-Miami): MARTIN TRUEX JR
CLASSIFICA:
1. Martin Truex jr - 5040 punti
2. Kyle Busch - 5035 punti
3. Kevin Harvick - 5033 punti
4. Brad Keselowski - 5030 punti...
Il campionato si apprestava a terminare e con esso, lo sapevamo già da un po', sarebbe terminata anche la carriera di Dale Earnhardt Jr, cosa che non mi ha fatto particolarmente impazzire per la soddisfazione, come potrete tranquillamente immaginare.
Però, devo ammetterlo, sono riuscita tranquillamente a sopravvivere alla consapevolezza che non rivedrò mai più Dale Jr nella Sprint Cup. L'idea che non rivedrò mai più - dopo questo weekend - qualcun altro da un'altra parte è decisamente più inquietante e faccio molta più fatica ad abituarmi all'idea.
Tornando a noi, ci eravamo lasciati il 22(?) ottobre con la seguente classifica:
1. Martin Truex Jr: 4069 punti
2. Kyle Busch: 4042 punti
3. Brad Keselowski: 4026 punti
4. Jimmie Johnson: 4017 punti
5. Kevin Harvick: 4017 punti
6. Denny Hamlin: 4014 punti
7. Ryan Blaney: 4009 punti
8. Chase Elliott: 4006 punti
Ci aspettavano tre gare in cui ci sarebbero stati questi otto in lotta per il titolo, dopodiché un finale con soltanto quattro candidati per la vittoria finale.
Questi sono gli eventi di cui andrò a parlare nel corso di questo mio ultimo commento ai playoff, gli ultimi eventi del campionato 2017:
PLAYOFF (8)
#33 First Data 500 (Martinsville): 29 Ottobre
#34 AAA Texas 500 (Fort Worth): 5 Novembre
#35 Can-Am 500 (Phoenix): 12 Novembre
FINALE (4):
#36 Food EcoBoost 400 (Homestead-Miami): 19 Novembre
Voce fuori campo: “Trentasei gare in un anno, quasi tutte le settimane. Non è snervante, a lungo andare?”
L’Autrice(C): “In effetti un po’ sì, però la NASCAR è la NASCAR e dobbiamo prenderla così come viene, non fare come la gente che su Twitter si lamenta perché le gare di endurance durano sei ore invece di durare due ore e di essere trasmesse in TV al posto della Formula 1.”
Fanboy della NASCAR: “Che cos’è la Formula 1?”
Altro fanboy della NASCAR: “è una serie seguita da gente europea che pensa che la NASCAR sia seguita solo da caproni ignoranti americani in cui nessuno sosteneva che Montoya fosse un orribilehhhh messicanohhhh che doveva tornarsene in Messico per due ragioni strampalate, ovvero che gli europei non hanno nulla contro i messicani e che Montoya non è messicano.”
Montoya: “Cosa volete da me? Lasciatemi mangiare il mio hamburger in santa pace e piuttosto aiutatemi a convincere H3lio che anche lui deve mangiare tanto quanto me.”
Castroneves: “Smettila di azzannarmi! Quante volte ti devo dire che non sono una bistecca?”
Voce fuori campo: “Ho l’impressione che questo commento sia già iniziato molto male. L’Autrice(C) dovrebbe degnarsi di parlare di NASCAR.”
Giusto, l’Autrice(C) dovrebbe degnarsi di parlare di NASCAR e, in particolare, parlare del fatto che il 29 Ottobre a Martinsville si sia svolto un evento denominato First Data 500, da non confondersi con First Date 500, quello è stato il primo appuntamento tra gli Stenpatrick, che è andato più o meno così:
“OMG!!!11!!11!!! che tuta liscia che indossi!!11!!!11!!!”
“Ho passato almeno un’ora a stirarla, prima di indossarla.”
“Sei assolutamente una donna da non lasciarsi scappare! Che cosa ne dici se ci mettiamo insieme e se, in base ai nostri risultati di gara, chi fa peggio stira anche per l’altro?”
“Pensa, ho fatto la stessa proposta a Matt Di Benedetto l’altro giorno, ma lui ha rifiutato.”
“Non farci caso, Danica, ha detto di no anche a me...”
Il 29 Ottobre c’era la SoVrApPoSìZì0n3 con il Gran Premio del Messico e con il relativo Dia de los Muertos, ma a nessuno importava un tubo perché il Gran Premio del Messico non si svolge a Le Mans e perché le gare di NASCAR non sono gare di endurance, anche se come durata più o meno siamo lì.
In quell’occasione Ricky ha chiuso 10° e Danica 17°, quindi è toccato a Danica stirare, ma il vero dramma era un altro...
...
...
...Verstappino: “Ho doppiato il Gangster Rapper e gli ho fatto una pernacchia!!!11!!!11! Ammettilo, Prosciuttello, non era questo il modo in cui pensavi di festeggiare il tuo quarto titolo.”
Il Gangster Rapper: “Effettivamente no, avrei preferito di gran lunga azzannare il collo di Leo 2.0 e spremerlo fino a spettinargli i capelli, però non si può avere tutto dalla vita. Sono più o meno le nove di sera a quest’ora in Europa e probabilmente Leo 2.0 si sarà già addormentato davanti alla casetta delle Barbie che condivide con le sue figlie. Spero almeno che mi stia sognando.”
Verstappino: “Questi sono drammi da poco. Non hai pensato a quello che succederà dopo la gara? A quello che il tuo #NuovoAmmmmore ti costringerà a fare?”
Sebby: “Lo sai, Prosciuttello, che ho un bel po’ di indumenti da stirare? Li ho tenuti da parte per mesi in attesa che arrivasse questo giorno.”
Il Gangster Rapper: “Come sei kattivohhhh!!111!!1111!!! Se non avessi gli occhi azzurro shocking, ti avrei già cacciato via a calci nel cu*o dall’armadietto in cui ci andiamo a rintanare alla fine dei gran premi per fare cose folli.”
Verstappino: “Cose folli del tipo?”
Il Gangster Rapper: “Indossare sacchetti di carta sulla testa e spacciarci per tuoi tifosi, facendo i troll sui social network per fare apparire la categoria dei tuoi tifosi come dei bimbiminchia sconclusionati.”
Verstappino: “Non c’è bisogno che vi impegniate così tanto, molti miei tifosi sono capaci anche da soli e senza fare i troll di apparire come bimbiminchia sconclusionati.”
Sebby: “Il giorno in cui passerai in Ferrari si moltiplicheranno a dismisura.”
Il Gangster Rapper: “Il giorno in cui Verstappino passerà in Ferrari, io e te dovremmo ritirarci dalle competizioni e chiedere ospitalità ad Alonso.”
Sebby: “Perché proprio ad Alonso?”
Il Gangster Rapper: “Perché così si ricorderà di noi e ci citerà in conferenza stampa il giorno in cui vincerà il suo terzo titolo.”
Ferniiii: “Che cosa significa terzo titolo? è un concetto di cui non ho mai sentito parlare. Feliiii, me lo spieghi tu?”
Feliiii: “È quando stai in testa al campionato per un minuto e 54 secondi.”
Ferniiii: “Hai ragione! Non mi spiego come ho fatto a non pensarci prima.”
Feliiii: “Ora fai silenzio. C’è una scena molto interessante che mi ricorda qualcosa, in diretta da Martinsville. Non possiamo perdercela così come se niente fosse!”
Visto che ero impegnata a guardare il Gran Premio del Messico e a commentarlo dopo la gara, non ho visto la gara che vi si è sovrappostahhhh.
Quando mi sono collegata su Twitter era già terminata, ma nessuno stava dando il benché minimo rilievo a Kyle Busch, che quella gara l'aveva vinta.
Nessuno stava dando rilievo nemmeno a Martin Truex Jr, che non ho ancora capito di chi sia figlio, e nemmeno al terzo posto di Clint Bowyer, che rimane pur sempre un pilota rimasto fuori dai playoff e che, quando finisce tra le prime posizioni, dovrebbe essere messo un po' in rilievo.
Di che cosa si parlava?
Di certo non del big crash avvenuto verso la fine, perché in realtà a tutti interessava di più un altro incidente, di minore entità, avvenuto tra Chase Elliott e Denny Hamlin mentre erano in lotta per la vittoria, vittoria che ovviamente nessuno dei due, in particolare Elliott, era destinato a portare a casa.
I due si sono incontrati dopo la gara.
Li si è visti discutere.
Non mi è ben chiaro che cosa si siano detti.
Probabilmente qualcosa del genere:
Elliott: "L'hai fatto apposta!"
Hamlin: "L'ho fatto apposta?!"
Elliott: "Mi hai rotto tutto il deflettore."
Hamlin: "Ma va' a ca*are! Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? x più infinito"
Elliott: "A parte che non ho vinto, ho lottato con Heidfeld, ho lottato con tutti e a tre giri dalla fine non si può fare... Che poi, l'Heidfeld della Sprint Cup dovrei essere io stesso..."
Hamlin: "Sì, sì, l'ho fatto apposta, l'ho fatto apposta... Prova a imparare!"
Elliott: "Prova tu a imparare!"
Ferniiii: "OMG! Avevi ragione tu! Questa scena è letteralmente epica, mi ricorda i nostri gloriosi giorni di gioventù, in cui guidavamo vetture che ci permettevano di lottare per la vittoria, invece di guidare vetture che ci portavano a malapena in zona punti..."
Feliiii: "O, nel tuo caso, che si rifiutano di essere guidate!"
La cosa più preoccupante di tutto ciò è che la cosa sembrava finita lì, ma non lo era.
In seguito è comparso in giro per il paddock (si chiama paddock anche in NASCAR? non credo, ma non ha importanza) un fanboy di mezza età di Elliott, che prima di essere allontanato dagli addetti alla sicurezza ha raggiunto Hamlin e ha tentato di innescare una rissa.
Vari fanboy della NASCAR sui social media hanno difeso il comportamento di questo tizio, il che mi ha ricordato perché ci sia molta gente che pensa che la NASCAR venga seguita da caproni ignoranti.
Una settimana più tardi c’era la AAA Texas 500 a Fort Worth.
AAA cerco gente che faccia commenti sensati...
...
...
...
...e, guarda un po’ che sorpresa, ho trovato tutto il contrario nei commenti live di chi stava seguendo la gara su un canale Youtube.
In quella chat si stava parlando di piloti scarsi e, tra i nomi di piloti scarsi, ho visto citato quello di Ayrton Senna. Avevo gli occhi abbastanza fuori dalle orbite e gli occhi si sono allontanati e hanno iniziato ad andare in giro per la stanza per impedirmi di leggere il seguito.
Il seguito era costituito da un tipo che affermava cose tipo: “certo che Senna era scarso, se non lo fosse stato non sarebbe morto decapitato”.
WHAT.
THE.
FUCK?!
Premesso che verosimilmente non sapevano nemmeno di chi stessero parlando, credo seriamente che certa gente dovrebbe farsi una cultura e per “farsi una cultura” intendo anche un semplice “dare un’occhiata distratta a Wikipedia di tanto in tanto”.
Quella sera mi sono connessa a Internet per vedere la gara quando mancavano una cinquantina di giri al termine e la prima cosa che ho visto è stata una bandiera rossa.
La gara è ripresa con un duello per la vittoria tra Martin Truex e Kevin Harvick, con quest’ultimo che è andato in victory lane relegando Truex in seconda posizione, con Hamlin terzo davanti a Kenseth e Keselowski. Io, intanto, ero sempre più propensa all’idea di mettermi a tifare quest’ultimo per il titolo, dato che somiglia incredibilmente da Dany Kvyat.
Voce fuori campo: “Ora che hai raccontato quello che vi ha fatto da contorno, puoi aggiornarci sul duello tra gli Stenpatrick?”
L’Autrice(C): “Giusto, Ricky 12°, Danica 17°, ormai Ricky si sarà già completamente dimenticato di come si stira.”
Danica: “Chissà che non se ne ricordi tra una settimana a Phoenix.”
La Can-Am 500 si è svolta il 12 Novembre, giorno del Gran Premio del Brasile. Non l’ho guardata, perché ero ancora molto su di giri per il Gran Premio del Brasile.
Quella sera Ricky è arrivato ottavo, mentre Danica è andata a stirare.
Ha vinto Matt Kenseth, del cui ipotetico ritiro si era dibattuto nei giorni precedenti. Pare che Kenseth avesse semplicemente detto di non avere ancora un volante per il 2018 o qualcosa del genere e che sia stato frainteso, con tanto di titoloni sul suo ritiro imminente, quando in realtà l’unico pilota che intendeva ritirarsi era Dale Jr.
Incredibile ma vero, Chase Elliott è stato protagonista di un altro incidente con Denny Hamlin, ma pare che non ci siano state scene da “impara a imparare”, almeno per stavolta. Comunque Elliott ha chiuso secondo e gli è andata bene, dato che meglio di un secondo posto non è mai arrivato.
Con Phoenix si è conclusa quella parte di Playoff in cui erano in otto i piloti che lottavano per il titolo e ne sono rimasti solo quattro.
La classifica, a quel punto, recitava:
1. Kevin Harvick,
2. Kyle Busch,
3. Martin Truex,
4. Brad Keselowski
e da parte mia avevo sempre di più l’intenzione di sperare che Keselowski potesse vincere il campionato per riabilitare il nome del suo sosia Dany Kvyat.
Vodkvyat: “Aaaaawwwww, è molto gentile da parte tua!”
Keselowski: “e tu chi saresti?”
Vodkvyat: “Sono il capostipite di tutti i piloti diseredati. Tu hai il compito di riabilitare il nostro nome, contiamo tutti su di te.”
Keselowski: “Va beh, ma se non dovessi vincere io, potreste tirare fuori la storia del K0MpL8!!111!!11! e proclamarmi vincitore morale.”
Vodkvyat: “Naaahhhhh, non siamo così disperati. Possiamo semplicemente riprenderci con un cocktail di vodka e succo di kiwi. Ovviamente i bambini piccoli, tipo Verstappino, potranno bere soltanto la versione light.”
Keselowski: “Ovvero?”
Verstappino: “Ovvero quella senza succo di kiwi.”
Keselowski: “Ora mi è tutto chiaro. Siete tutti così strani, voi piloti che appoggiate il fondoschiena su una Formula 1?”
Vodkvyat: “Veramente io lo appoggio solo sulla sella di una bicicletta presa in prestito dai commissari di percorso. Però all’Autrice(C) piacerebbe vedermi al volante di una Williams, dove ciò si intende: dato che, se non la guida Feliiii, qualcuno la dovrà pure guidare, tra i vari ipotetici sostituti il suo preferito potrei essere io.”
Keselowski: “Chi è Feliiii?”
Vodkvyat: “È il Gufo di Interlagos e sono certo che non gli piacerà affatto scoprire che non conosci la sua identità.”
Il Gufo di Interlagos: “Esatto. Chi non conosce la mia identità non è degno di stare in testa alla classifica nemmeno per 38 secondi!”
Keselowski: “Ti prego, non gufarmi. Ç_____ç Corro subito su Wikipedia a farmi una cultura. A proposito, l’altra volta c’erano dei fanboy che sostenevano che Senna era uno scarso. Non ho mai sentito parlare di lui, potresti illuminarmi sulla sua identità?”
Vodkvyat: “Okay, ho già capito, vado a preparare la vodka e il succo di kiwi.”
Prima del gran finale un fulmine a cielo sereno si è abbattuto sul mondo delle competizioni made in USA, ovvero l’annuncio del ritiro di Danica Patrick...
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...e, no, non è il ritiro di Danica Patrick di per sé il fulmine a cielo sereno, quanto il fatto che al termine del 2017 si sarebbe conclusa la sua carriera full-time, ma che prima di ritirarsi definitivamente intenda gareggiare nel 2018 alla Daytona 500 e *ATTENZIONE, QUESTO È UN MOMENTO STORICO* alla 500 miglia di Indianapolis, che dovrebbe essere verosimilmente la sua ultima gara in carriera.
La sua carriera full time, tra parentesi, si è conclusa anzitempo con un botto alla Food EcoBoost 400 che l’ha condotta a tenere in mano il ferro da stiro in largo anticipo.
Martin Truex Jr ha vinto la gara e il titolo, tenendo dietro Kyle Busch che si è classificato in seconda posizione in campionato e ha successivamente dato la colpa di tutto ciò a Joey Logano, colpevole di averlo rallentato, a suo dire. A quanto pare Busch non si è ancora rassegnato all’idea di essere uscito perdente dalla rissa con il suo entourage mesi fa.
Kyle Busch: “Certo che no, perfino mia nonna mi prende ancora per i fondelli per questa ragione.”
Feliiii: “Forse invece di scatenare una rissa avresti dovuto dire a Logano di imparare a imparare, sarebbe stata un’idea migliore.”
Kyle Busch: “E tu chi sei?”
Ferniiii: “Feliiii, andiamocene ad Abu Dhabi, che questa gente non è degna della nostra attenzione. Ho voglia di azzannarti al collo e di spettinarti i capelli proprio come fa il Prosciuttello Gangster con il suo Barbie Boy.”
Feliiii: “Non mi pare un’ottima idea. Però potremmo andare anche noi a bere un cocktail di vodka e di succo di kiwi.”
Ferniiii: “Esatto, senza succo di kiwi per rispetto delle tradizioni locali. Quindi, dato che l’Autrice(C) si è data alla macchia, mi occupo io di chiudere questo commento, facendo i miei più sentiti complimenti a Truex per non avere perso il titolo all’ultima gara stagionale, dopo essere stato in testa per mesi, come se fosse stato
VINCITORI:
#33 First Data 500 (Martinsville): KYLE BUSCH
#34 AAA Texas 500 (Fort Worth): KEVIN HARVICK
#35 Can-Am 500 (Phoenix): MATT KENSETH
#36 Food EcoBoost 400 (Homestead-Miami): MARTIN TRUEX JR
CLASSIFICA:
1. Martin Truex jr - 5040 punti
2. Kyle Busch - 5035 punti
3. Kevin Harvick - 5033 punti
4. Brad Keselowski - 5030 punti...
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