domenica 1 maggio 2016

Commento al Gran Premio della Russia: Sochi, 29-30 Aprile / 1 Maggio 2016

Il quarto appuntamento del campionato 2016 di Formula 1 è quello disputato sul circuito di Sochi. È la terza edizione del gran premio della Russia e, diversamente dal 2014 e dal 2015, anziché essere nell’ultima parte della stagione, nel mese di ottobre, viene disputato in aprile/maggio, e ci apprestiamo finalmente a ripercorrerla in un modo che non si vedeva già da parecchio tempo: il commento semi-serio, perché il commento semi-serio è tutto ciò che ho la possibilità di scrivere in tempi brevi, visto che il mio computer ribattezzato lo scorso novembre, al momento dell’acquisto, come Dr. Bernie Miller (nella speranza che fosse longevo e per omaggiare il Dr. Jack Miller, il dentista più veloce di tutti i tempi), tra un paio di giorni dovrà essere mandato in un centro benessere (AKA assistenza) dove resterà verosimilmente per almeno un paio di giorni: ho avuto infatti la fortuna di comprare un computer con il sistema operativo difettoso. A questo proposito è meglio prendere le occasioni al volo e, dato che in questo weekend non ho fatto nessun reportage serio, ho deciso di scrivere un commento in cui darò anche la concreta possibilità di capire che cosa sia accaduto.
Chi volesse leggere solo la parte seria, basta che salti l’inizio e la fine. ^^ Buona lettura e che Van Der Garde vegli su di voi...
Van Der Garde.
Van Der Garde.
Van Der Garde.
Perché questo nome risveglia in me strane memorie? Generalmente perché quando commenta le gare su Twitter, Vettel si ritira.
Oh, tra parentesi VDG durante la sua breve ma intensa(???) carriera in Formula 1 riuscì, grazie alla collaborazione di Bianchi, nell’eroica impresa (la prima volta nel Trollgranpremio del furgoncino di Yeongam) di crashare con lo stesso pilota alla prima curva in due gran premi consecutivi, guadagnandosi anche una mia menzione su Answers Yahoo. Le categorie suggerite dal sito per pubblicare la domanda erano: 1) musica classica, 2) zoologia, 3) calcio spagnolo, 4) Champions League, 5) pittura. È stato un risultato di spicco, ma per quelle su Karthikeyan la categoria suggerita era Politica e Governo, quindi non abbiamo raggiunto il top dei top.
Per concludere questo discorso, senza togliere l’onore a VDG dei suoi trascorsi, effettivamente nessuno l’ha eguagliato crashando due volte con lo stesso pilota... ma solo perché in Cina, di fatto, Vettel e Kvyat non hanno crashato.

Opening: breve lookback a com’è finito lo scorso gran premio
DK: “Cos’è successo?”
SV: “Mi hai tagliato la strada e hai rovinato la mia gara e quella di Kimi, che non ha potuto lottare per il podio e procacciarsi lo champagne.”
DK: “WTF?!”
SV: “Sìsì, mi sei venuto addosso e a peggiorare la situazione non hai nemmeno imparato a imparare! Mi sei venuto addosso e ciò è un’ingiustizia.”
DK: “Io non sono andato addosso a nessuno.”
Il Gufo di Interlagos: “Ma avrai occasione di farlo molto a breve...”
Ed effettivamente è stato così, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi e soprattutto non mettiamo le corna del toro accanto al fondoschiena del cavallino... E soprattutto non ricordiamoci per nessun modo che l’Autrice©, due settimane fa, faceva proclami sul fatto che sperava in una vittoria di Kvyat al gran premio di Russia (o della Russia? suona bene anche quello).

Venerdì 29 Aprile: i motori si accendono con le prime due sessioni di prove libere e continueranno il giorno seguente con la terza e ultima.
Chi si aspettava che i valori in pista fossero cambiati è destinato a rimanere deluso: è scontro (per quanto si possa parlare di scontro per il miglior tempo in una sessione) tra il campione del mondo in carica Lewis Hamilton e il leader del campionato Nico Rosberg, finora vincitore di tutti e tre i gran premi disputati finora in questo campionato... insomma, è una questione tutta “made in Mercedes”.
Sabato 30 Aprile, ore 15.00 locali (le 14.00 in Italia): partono le qualifiche, che iniziano con una Q1 dai risultati abbastanza consueti. Al termine della prima manche sono fuori le Renault in terzultima fila e, nelle ultime due, le Sauber e le Manor in ordine sparso (con Ericsson in ultima posizione).
Anche la Q2 non è particolarmente sorprendente in termini di risultati e, tra i primi degli esclusi, saltano all’occhio la Toro Rosso di Sainz (11°) e la Force India di Hulkenberg (13°), entrambi affiancati alle due McLaren, mentre i più lenti in Q2 sono i piloti della Haas.
Il colpo di scena avviene prima dello scattare della Q3 quando Hamilton (di cui fino a quel momento si era discusso perché era stato messo sotto indagine in Q1 per avere contravvenuto al regolamento che deve rispettare chi ha un fuoripista alla curva 2, in cui ai piloti è chiesto di passare dietro a un paletto di polistirolo anziché davanti) è già fuori dalla vettura: pare che abbia accusato un problema alla power-unit apparentemente uguale a quello che gli ha impedito di disputare le qualifiche in Cina.
Costretto alla 10^ posizione Hamilton, appare logico pronosticare che in prima fila partiranno affiancati Rosberg e una delle Williams o Raikkonen (Vettel dovrà essere retrocesso di 5 posizioni per la sostituzione del cambio): sarà effettivamente Bottas ad affiancare Rosberg in prima fila, in quanto autore del 3° tempo dietro a Rosberg. Dal punto di vista dei tempi registrati in Q3, sono Raikkonen e Massa a completare la top-5, mentre seguono in ordine sparso le Redbull, Perez e Verstappen.

Risultato delle qualifiche:
1. Nico Rosberg - Mercedes, 2. Sebastian Vettel - Ferrari*
3. Valtteri Bottas - Williams, 4. Kimi Raikkonen - Ferrari
5. Felipe Massa - Williams, 6. Daniel Ricciardo - Redbull
7. Sergio Perez - Force India, 8. Daniil Kvyat - Redbull
9. Max Verstappen - Toro Rosso, 10. Lewis Hamilton - Mercedes
11. Carlos Sainz - Toro Rosso, 12. Jenson Button - McLaren
13. Nico Hulkenberg - Force India, 14. Fernando Alonso - McLaren
15. Romain Grosjean - Haas, 16. Esteban Gutierrez - Haas
17. Kevin Magnussen - Renault, 18. Jolyon Palmer - Renault
19. Felipe Nasr - Sauber, 20. Pascal Wehrlein - Manor
21. Rio Haryanto - Manor, 22. Marcus Ericsson - Sauber

A causa dell’arretramento di Vettel, la griglia di partenza viene così modificata: in top-ten partiranno Rosberg/Bottas, Raikkonen/Massa, Ricciardo/Perez, Vettel/Kvyat, Verstappen/Hamilton e partiranno tutti con gomme supersoft.

Domenica 1 Maggio, ore 15.00 locali: si spengono le luci rosse e la gara, che prevede 53 giri, inizia con Rosberg che mantiene la prima posizione. È la prima volta, nel 2016, in cui il pilota partito dalla pole position non perde la leadership subito dopo lo start.
I primi quattro in generale hanno fatto una partenza degna di questo nome, con il solo dettaglio che Raikkonen ha superato Bottas per il secondo posto, mentre le Williams si sono accodate in seconda e terza posizione.
Dietro si è scatenato il caos: Kvyat ha tamponato Vettel (davvero, stavolta), che a sua volta ha impattato lievemente contro la vettura di Ricciardo prima di andare a impattare molto meno lievemente contro le barriere. Lo si è visto successivamente scendere dalla vettura, raccogliere l’ala anteriore staccata e infilarla nell’abitacolo (????) e poi rientrare ai box sul motorino dei commissari (nel senso che lui guidava il motorino, scarrozzando un commissario che faceva da portantino per casco e hans).
Questa è solo una parte del tutto, perché più mentre Kvyat ha “f*cking hit the f*cking rear” di Vettel, Gutierrez è andato a tamponare in un colpo solo entrambe le Force India, provocando il ritiro immediato di Hulkenberg, che dopo essere finito in testacoda ha anche travolto Haryanto.
Situazione post-prima curva: safety car in pista dopo il brevissimo tentativo di togliersi da ogni impiccio con la virtual safety car, piloti ritirati Vettel, Hulkenberg e Haryanto. Vari piloti, tra cui i due della Redbull, sono rientrati ai box. Nessuno di quelli davanti si è fermato. La gara è ripartita al quarto giro: Bottas ha superato subito Raikkonen mentre Hamilton, risalito fino alla 5^ posizione, ha superato Massa e anche Raikkonen nei giri a venire. È rimasto dietro a Bottas e lo era ancora al momento del pit-stop.
Tornando ai vari incidenti in partenza, sia Kvyat sia Gutierrez sono stati penalizzati con stop and go uno e con drive through l’altro per i contatti da loro innescati non prima che Kvyat, precipitato nelle retrovie, rientrasse ai box per un altro pit-stop.

Dal punto di vista delle soste, i piloti della top-5 sono passati dalle supersoft alle soft tra il 17° e il 22° giro: Bottas è stato il primo e ha conservato la posizione su Hamilton che, rientrato un giro dopo di lui, l’ha però superato dopo un paio di giri. Non solo: anche Raikkonen, nonostante la presenza in pista più prolungata nel tempo, è uscito dai box davanti a Bottas, iniziando a guadagnare terreno nei suoi confronti. Raikkonen è quindi risalito al terzo posto virtuale, relegando le Williams in 4^ e 5^ posizione; terzo posto virtuale che è diventato effettivamente terzo quando Verstappen, risalito fino alla seconda posizione (Rosberg non ha mai lasciato la testa della gara nemmeno dopo il suo unico pit-stop), si è fermato ai box poco dopo.
Top-ten al momento: Rosberg, Hamilton, Raikkonen, Bottas, Massa, Perez, Verstappen, Ericsson, Alonso e Ricciardo.
Al momento soltanto Ericsson, avendo usato solo supersoft, era costretto a effettuare una sosta (è rientrato dopo essere stato superato da Alonso), ma la realtà dei fatti è stata diversa: anche altri, nella zona più bassa della top-10, avrebbero effettuato due soste: uno di loro è stato Ricciardo, protagonista poco dopo la metà della gara di un entusiasmante duello per la nona(?) posizione con Magnussen e Grosjean e con Sainz che stava dietro allo stesso a Ricciardo. Il pilota della Redbull è comunque rientrato ai box poco dopo.
Al 34° giro si è ritirato Verstappen: oltre ai tre che hanno abbandonato la scena al primo giro, è stato l’unico altro ritirato, per un guasto al motore.
Il duello Magnussen vs Grosjean vs Ricciardo vs Sainz non è stato l’unico duello interessante avvenuto nel corso della gara: c’erano già state scintille tra Sainz e Palmer, con Sainz che si era guadagnato 5 secondi di penalità (post-gara, non essendosi più fermato ai box) per “forcing another car off the track”. Oltre a ciò, guardando le posizioni di bassa classifica, il duello più entusiasmante è forse stato, però, quello tra Nasr e Wehrlein. Il pilota della Manor aveva già superato quello della Sauber pochi giri dopo il restart mentre intorno alla metà della gara era stato invece Nasr ad avere la meglio su Wehrlein dopo un duello ancora più acceso, probabilmente inquadrato vista la presenza di Kvyat dietro di loro. Nasr ha tagliato per le vie di fuga passando davanti anziché dietro all’ormai famoso paletto di polistirolo (argomento di cui non si è più parlato), mentre Wehrlein ha perso una posizione a vantaggio di Kvyat. Si è poi conquistato la certezza matematica dell’ultima posizione dopo un pit-stop molto lungo nelle ultime fasi di gara.

Top-10 a dieci giri dalla fine: Rosberg, Hamilton, Raikkonen, Bottas, Massa, Alonso, Magnussen, Grosjean, Perez, Sainz, con quest’ultimo che rischiava comunque di perdere la posizione nei confronti di Button che gli stava molto vicino, vista la penalizzazione di 5 secondi post-gara a cui andava incontro.
La top-5 era molto definita, con i piloti molto distanziati l’uno dall’altro. Lo stesso gap tra Rosberg e Hamilton, che a un tratto della gara si era abbassato a “solo” sette/otto secondi, ha iniziato a incrementare dopo che un problema ha condizionato la gara di Hamilton (dove per “condizionato” si intende che non gli ha permesso di avvicinarsi al compagno di squadra, ma che gli ha comunque consentito di mantenere un margine piuttosto elevato nei confronti di chi lo seguiva) e con Alonso in sesta posizione (!!!!) distaccato di oltre 50 secondi dal pilota che lo precedeva (Massa, che al 47° giro si è preso il lusso di fermarsi per una seconda sosta - unico pilota nella top-5 - al solo scopo apparente di montare le supersoft ed effettuare giri veloci, perché tanto poteva prendersi il lusso di tornare in pista con oltre 30 secondi di vantaggio nei confronti di Alonso).
Perez e Grosjean erano molto vicini in quei frangenti, ma le loro posizioni non sono rimaste immutate, mentre invece Button ha superato Sainz in pista sul finale. Quest’ultimo avrebbe perso, a posteriori, per la penalità, un’ulteriore posizione nei confronti di Ricciardo. Null’altro è cambiato, dopo quell’ultimo sorpasso, nemmeno nelle retrovie.

Risultato della gara:
1. Nico Rosberg - Mercedes -- 1:32:41.997
2. Lewis Hamilton - Mercedes -- +25.022
3. Kimi Raikkonen - Ferrari -- +31.998
4. Valtteri Bottas - Williams -- +50.217
5. Felipe Massa - Williams -- +1:14.427
6. Fernando Alonso - McLaren -- +1 Lap
7. Kevin Magnussen - Renault -- +1 Lap
8. Romain Grosjean - Haas -- +1 Lap
9. Sergio Perez - Force India -- +1 Lap
10. Jenson Button - McLaren -- +1 Lap
11. Daniel Ricciardo - Redbull -- +1 Lap
12. Carlos Sainz - Toro Rosso -- +1 Lap
13. Jolyon Palmer - Renault -- +1 Lap
14. Marcus Ericsson - Sauber -- +1 Lap
15. Daniil Kvyat - Redbull -- +1 Lap
16. Felipe Nasr - Sauber -- +1 Lap
17. Esteban Gutiérrez - Haas -- +1 Lap
18. Pascal Wehrlein - Manor -- +2 Laps
DNF. Max Verstappen - Toro Rosso -- +20 Laps
DNF. Sebastian Vettel - Ferrari -- +53 Laps
DNF. Nico Hulkenberg - Force India -- +53 Laps
DNF. Rio Haryanto - Manor -- +53 Laps

Conclusioni (sì, perché a questo punto ci vogliono le conclusioni)
SV: “Okay, ora la gara è finita, facciamo che me ne vado prima di dovere esprimere la mia versione dei fatti e di essere colpevolizzato per l’abuso del termine f*ck.”
DK: “Sebbiii non è più in giro, quindi? Bene, me ne posso andare a passeggiare per il paddock senza correre il rischio di essere preso a sassate.”
Voce fuori campo: “Ma qui non ci sono sassi.”
NH: “Gutiiii mi ha buttato fuori e nessuno mi ca*a... nemmeno su Tumblr.”
Voce fuori campo: “In effetti devo dire che questo è molto preoccupante. Fino a pochi mesi fa la tumblr-cronaca del gran premio sarebbe stata incentrata su di te.”
Il paletto di polistirolo: “Vogliamo parlare di me, allora? Nessuno si ricorda nemmeno più della mia esistenza...”
Voce fuori campo: “Wait, wait, wait... c’è stato un plot twist! ...dove per plot twist non si parla di un colpo di scena, ma di un oscillamento di una teoria del complotto.”
Un complottista: “Esattamente. Vorrei puntualizzare che Rosberg ha appena vinto quattro gare di fila, sette se consideriamo anche quelle dell’anno scorso.”
L’Autrice©: “Ha anche conquistato un grand chelem, e dato che il grand chelem è una cosa che capita una volta ogni tanto, bisogna menzionarla.”
Il complottista: “Ecco, anche questa è una prova del fatto che esista un complotto contro Hamilton.”
Voce fuori campo: “Ma non eri tu quello che l’altro giorno affermava che ci fosse un complotto contro Rosberg perché Hamilton aveva ottenuto il miglior tempo nelle seconde prove libere?”
Il complottista: “Esatto.”
Voce fuori campo: “Ooooookay, ora mi è tutto chiaro. Credo che sia il momento di concludere questo commento. Tu che cosa ne dici, Autrice©?”
L’Autrice©: “Dico che Kvyat dovrebbe essere mandato a raccogliere margherite a vita!!!11!!!11!! perché è indubbiamente il pilota più pericoloso di sempre!!!1111!!11!! ed è totalmente incapace di tenere in pista una monoposto!!!11!!!11!! In più, per compensare il mondo della terribile perdita subita, bisognerebbe attribuire questo titolo seduta stante ad Alonso!!111!!!1!!!1!! dopo averlo provvidenzialmente messo su una Ferrari!!!11!!!1!!! perché da quando c’è Vettel le cose sono solo peggiorate!!!11!!11!!! Avete mai visto Alonso tamponato da Kvyat???222???222? Chiaramente no. E non ha mai avuto incidenti in partenza nemmeno con Grosjean!!!11!!!!11!! anzi, Grosjean è un santo subito che sta portando punti al team murricano!!!11!!!!1!!! E poi il tamponamento di Kvyat su Vettel!!!11!!! è tutta opera di Vettel!!!11!!! che si è fatto tamponare per attirare l’attenzione!!!11!!!!11!!! Mi sembra tutto molto cristallino ed evidente, e questo è il motivo per cui nessuno sta degnando di una parola Werly che è stato protagonista di un bel duello epico!!!!11!!!”
Voce fuori campo: “Che Trulli vegli su di noi... dopotutto possiede dei vigneti e si sa che per parlare di Formula 1 non si può essere sobri.”
KR: “Okay, a questo proposito, facciamo che mentre voi discutete di tutto ciò io sorrido mentre sto parlando con Putin... e già il fatto che io sorrida e parli è strano, però non posso farci niente, sono finito sul podio e per una volta mi daranno champagne invece che acqua tonica, quindi #EpicWin!!!111!!!11!!! tunz-tunz-tunz!!!11!!!11!! #KeepCalmAndDrinkChandon”.
Chandon è il marchio dello champagne.
Ci avevo letto “Chandhok” in un primo momento ed è stata una delusione. Non per altro, sarebbe stato bello se Chandy fosse diventato un produttore di champagne.

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