lunedì 2 maggio 2016

Chi ben comincia fa il poker di vittorie, chi mal comincia non ha provato a imparare

Sì sì, i foto-commenti sono qualcosa di interessante, perché basta mezz'ora per realizzarli, invece che due o tre serate come all'epoca in cui, di tanto in tanto, facevo video-commenti. Quindi preparatevi, perché state per immergervi nel reportage fotografico del Gran Premio di Russia 2016. Buona visione!

Eravamo rimasti con Vettel e Kvyat che discutevano dei fatti accaduti in Cina, senza sapere che ci sarebbero stati altri fatti di cui discutere al termine del gran premio di Russia. La discussione per ora pare rimandata, ma solo perché mentre Kvyat si guardava intorno con aria da furbetto, Vettel aveva già fatto le valigie e se n'era andato a casa... a meno che le valigie non le abbia tirate addosso a Kvyat, cosa di cui per il momento non siamo informati!

Va beh, consoliamoci con Gutierrez, perché almeno lui non ha fatto danni.................... ehm, che cosa dicevamo?

Quando Barrichello esordiva in Formula 1, Hulkenberg si iscriveva in prima elementare. Al giorno d'oggi, invece, Hulkenberg fa quello che faceva Barrichello quando era in prima elementare: sta dietro a una rete a guardare le vetture che girano. Il problema è che, grazie all'aiuto di Gutierrez, l'ha fatto nel giorno in cui festeggiava il centesimo gran premio. Gutierrez ha aiutato anche Perez a festeggiare il centesimo gran premio. Dopotutto festeggiando in due si risparmia e Gutierrez ha avuto bisogno di partecipare a un incidente solo.
Va beh, tanto sappiamo tutti che il numero fortunato della Formula 1 è il 200...

Qualcuno potrebbe non concordare con questa affermazione, ma non fateci caso: si tratta del solito guastafeste troppo anziano per spiccare il volo per aggirare gli ostacoli, nella fattispecie varie vetture senza controllo.
Eh, non c'è niente da fare: la sfortuna di Massa per il 200° gran premio fu quella di non partire accanto a Magnussen, altrimenti sarebbe stato capacissimo di volare.

Anche Haryanto è rimasto coinvolto nei casini altrui e ha sparso pezzi accanto a una Sauber... mentre in primo piano vedo l'altra e...

Felipe Nassà, è questo il modo in cui i telecronisti di Sky Sport UK chiamano Felipe Nasr, il che sarebbe anche comprensibile (d'altronde la Formula 1 si distingue perché perfino il nome del pilota più titolato di sempre viene storpiato da 25 anni), a condizione che costui non avesse un collega che si chiama Felipe Massa. Il "Nars" della Rai sarà ancora più campato in aria, ma almeno permette di capire di chi si stia parlando.
La storia di Felipe "Nassà" fonda le sue radici nel giorno in cui, all'inizio del 2015, il telecronista delle prove libere di Sky UK, che quel giorno faceva la telecronaca in coppia con Bruno Senna, di chiedere al collega come si pronunciasse il nome Nasr.
Perfino lo stesso Senna andò a caso, perché disse che Nasr non è un cognome brasiliano, quindi poteva solo dire come lo pronunciavano i brasiliani. Tutti gli altri membri di Sky F1 UK hanno preso la pronuncia suggerita da Senna, l'hanno molto peggiorata, e ne è uscito "Nassà". La prossima volta che hanno dubbi su una pronuncia, non mi stupirebbe se chiedessero delucidazioni a Murray Walker.

In ogni caso a nessuno è importato un fico secco di Gutierrez, Hulkenberg, Haryanto e non so chi altro, perché Vettel era out e Vettel è Vettel,
Suvvia, il rosso salta più all'occhio dei colori della Force India.

Sta di fatto che Rosberg ha vinto ancora una volta, solo per culo e non per merito rendendo il mondiale falsato, sia chiaro, perché il vantaggio che ha in campionato è indicativo (ma no, cos'avete capito???!!! non il gap tra Rosberg e Hamilton, ma quello tra Rosberg e le Ferrari, perché se anche vincesse Hamilton il mondiale sarebbe altrettanto falsato).

Per cortesia, qualcuno intervenga. Capisco che Rosberg sia nel bel mezzo di una crisi di identità e che si stia immedesimando in Massa che ha appena vinto il gran premio del Brasile, ma io se fossi al posto suo mi preoccuperei che qualcuno, nell'euforia, mi lasciasse accidentalmente cadere.

Poi si è esibito anche nel salto del vincitore, apporto di Schumacher, tradizione poi proseguita da Webber anche se quello saltava in stile canguro, in tempi recenti messo in atto da Vettel e, andando a ripescare ciò che accadeva una decina d'anni fa anche da Alonso. Poi sì, anche da Massa in Brasile.

Diversamente dall'edizione del 2014, in questa la regia si è soffermata un po' meno su Putin, ma l'ha inquadrato nei momenti essenziali, tipo in quello in cui stava parlando con Raikkonen e Raikkonen sorrideva.
Eh, i misteri della vita...

Per concludere, le prove fotografiche documentano che la Williams sta continuando a fare esperimenti con i musetti, anche se nessuno se li sta filando.
Tra parentesi, ha anche salvato il salvabile, portato due vetture in top-5 e si è presa il lusso di fare pit-stop tardivi senza perdere posizioni al solo scopo di fare qualche giro veloce giusto perché era stylish. Tra un po' non la riconosceremo più e, quando sentiremo il nome dei suoi piloti, penseremo che si tratti della Sauber. Dopotutto con uno dei due c'è già questo rischio...

Immagini provenienti da GPUpdate [X].

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